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View Full Version : Guida interattiva TFR dipendenti settore privato


DonaldDuck
30-12-2006, 20:17
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Speciali/2006/tfr/speciale_tfr.shtml?uuid=ccddc69c-7bb7-11db-9a68-00000e25108c&DocRulesView=Libero

Per 11 milioni di dipendenti del settore privato è l'ora delle scelte. La partita del nuovo Tfr prende il via il 1° gennaio e si concluderà il 30 giugno 2007. I lavoratori del settore pubblico sono per ora esclusi e attedono un provvedimento ad hoc. Si aprono diverse possibilità di scelta in base all'assunzione. La guida interattiva che vi proponiamo è tratta dal dossier sui fondi pensione pubblicato dal Sole 24Ore il 20 novembre scorso. Individuate il vostro percorso cliccando sulle schede che si aprono in sequenza.

GianoM
30-12-2006, 20:31
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Speciali/2006/tfr/tfr_glossario.gif

GianoM
30-12-2006, 20:34
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Speciali/2006/tfr/tfr.gif
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Speciali/2006/tfr/la_rendita.gif
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Speciali/2006/tfr/rendita_capitale.gif
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Speciali/2006/tfr/anticipazioni.gif
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Speciali/2006/tfr/restituzione.gif
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Speciali/2006/tfr/eredi.gif
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Speciali/2006/tfr/trasferimento.gif

saturno
31-12-2006, 17:33
Quali sono i vantaggi e svantaggi di trasferire il tfr all'INPS
invece che nei fondi pensione?

Onisem
31-12-2006, 17:39
Sempre più sfigati i dipendenti (come me) del privato: senza contratto da 3 anni, riforma TFR subito. Comunque grazie per l'utile guida.

DonaldDuck
31-12-2006, 18:00
Quali sono i vantaggi e svantaggi di trasferire il tfr all'INPS
invece che nei fondi pensione?
Avevo sentito che i fondi pensione rendono di più però non ricordo in che percentuale. Se trovo un attimo di tempo cerco qualcosa in rete e la posto.

DonaldDuck
31-12-2006, 18:03
Sempre più sfigati i dipendenti (come me) del privato: senza contratto da 3 anni, riforma TFR subito.

:nono:
Comunque grazie per l'utile guida.
Prego ;) . E un grazie a gianoM che ha postato gli schemi :) .

saturno
31-12-2006, 18:35
Avevo sentito che i fondi pensione rendono di più però non ricordo in che percentuale. Se trovo un attimo di tempo cerco qualcosa in rete e la posto.

Ok grazie

bjt2
03-01-2007, 10:53
Si, ma la fregatura è che prima con il TFR, mi licenziavo e avevo i miei soldi. Ora devo COMUNQUE aspettare l'età della pensione e COMUNQUE non potrò avere più del 50 % della MIA liquidazione. L'altro 50% (minimo) DEVE essere una pensione integrativa... Come dire: visto che non ce la facciamo a pagare la pensione a tutti, ve la abbassiamo e vi obblighiamo ad usare almeno il 50% del vostro TFR come rendita... E i fondi pensione ringraziano... Se non decollano spontaneamente... Gli diamo una spintarella... Chissà di chi sono queste società... Chissà cosa hanno fatto per avere questa spintarella... :rolleyes: E noi paghiamo... :rolleyes:

Sempre più convinto di fare l'imprenditore... O l'impiegato statale...

funky80
03-01-2007, 10:58
La cosa più allucinante è che la rendita del tfr è destinata a "compensare" il previsto calo delle percentuali della pensione. Questo, in soldoni, vuol dire che la pensione rimane "pari" e il tfr se lo inglobano come entrata loro. Yuppy che gioia :muro: :muro: , ho sempre più voglia di andare all'estero!

tdi150cv
03-01-2007, 11:01
Avevo sentito che i fondi pensione rendono di più però non ricordo in che percentuale. Se trovo un attimo di tempo cerco qualcosa in rete e la posto.

perchè tu daresti i tuoi soldi ad un organo statale che in questi anni ha saputo solamente creare un buco talmente vasto da farci passare in mezzo il mondo intero ?

tdi150cv
03-01-2007, 11:04
La cosa più allucinante è che la rendita del tfr è destinata a "compensare" il previsto calo delle percentuali della pensione. Questo, in soldoni, vuol dire che la pensione rimane "pari" e il tfr se lo inglobano come entrata loro. Yuppy che gioia :muro: :muro: , ho sempre più voglia di andare all'estero!

no no ... la cosa piu' allucinante e' che quando fu Silvio a permettersi di proporre una alternativa statale piuttosto che il lasciare il TFR in azienda , cosa nella quale non era prevista una obligatorieta' ma al limite un silenzio assenso che il dipendente poteva con una firma banale eliminare , venne fuori il putiferio ...
Ora che invece ci hanno inculato per bene senza alcuna scelta va tutto bene e nessuno ha fiatato !
Ma che bel governo e che begli elettori ...

evelon
03-01-2007, 13:52
no no ... la cosa piu' allucinante e' che quando fu Silvio a permettersi di proporre una alternativa statale piuttosto che il lasciare il TFR in azienda , cosa nella quale non era prevista una obligatorieta' ma al limite un silenzio assenso che il dipendente poteva con una firma banale eliminare , venne fuori il putiferio ...
Ora che invece ci hanno inculato per bene senza alcuna scelta va tutto bene e nessuno ha fiatato !
Ma che bel governo e che begli elettori ...


In effetti...

La cosa peggiore è il silenzio dei sindacati.
Dovevano fare una rivoluzione armata e si sono limitati a qualche vocina flebile (poi rientrata...)

funky80
03-01-2007, 14:24
I sindacati scioperano a comando e solo contro una certa parte politica, o almeno i due principali fanno così. Si permettono di alzare la voce contro il csx solo in caso di problematiche veramente colossali. io non sono iscritto, ma se lo fossi sarei inviperito dal totale menefreghismo con cui questa storia del tfr è stata semitaciuta dai sindacati. é un dato di fatto che orami anche il sindacato si occupa di far fare politica ai propri dirigenti e non di difendere i diritti dei propri iscritti ( basti vedere da dove escono molte figure politiche attualmente ai vertici ). questo ovviamente vale per le grandi battaglie, mentre invece per i singoli casi di controversie risulta essere ancora utile la loro presenza.

evelon
03-01-2007, 14:39
Si, ma la fregatura è che prima con il TFR, mi licenziavo e avevo i miei soldi. Ora devo COMUNQUE aspettare l'età della pensione e COMUNQUE non potrò avere più del 50 % della MIA liquidazione. L'altro 50% (minimo) DEVE essere una pensione integrativa... Come dire: visto che non ce la facciamo a pagare la pensione a tutti, ve la abbassiamo e vi obblighiamo ad usare almeno il 50% del vostro TFR come rendita... E i fondi pensione ringraziano... Se non decollano spontaneamente... Gli diamo una spintarella... Chissà di chi sono queste società... Chissà cosa hanno fatto per avere questa spintarella... :rolleyes: E noi paghiamo... :rolleyes:

Sempre più convinto di fare l'imprenditore... O l'impiegato statale...

Aspetta, forse non ho capito bene...

Se decido di lasciare il tfr presso il datore di lavoro e poi mi licenzio non vedrò più la cosiddetta "liquidazione" in contanti sul cc ???

Onisem
03-01-2007, 14:50
In effetti...

La cosa peggiore è il silenzio dei sindacati.
Dovevano fare una rivoluzione armata e si sono limitati a qualche vocina flebile (poi rientrata...)
I sindacati sono una manica di cialtroni, quando hanno parato il popò al settore pubblico credono di aver adempiuto al loro mandato. Si meriterebbero cali delle iscrizioni e ritiro delle deleghe in massa.

funky80
03-01-2007, 15:30
Aspetta, forse non ho capito bene...

Se decido di lasciare il tfr presso il datore di lavoro e poi mi licenzio non vedrò più la cosiddetta "liquidazione" in contanti sul cc ???

da come ho capito io puoi scegliere se avere il 50% in contanti e il resto in rate mensili o tutto a rate, ma l'intera somma in contanti non te la danno più!Altra mega inc****a

Enel
03-01-2007, 15:39
I sindacati scioperano a comando e solo contro una certa parte politica, o almeno i due principali fanno così. Si permettono di alzare la voce contro il csx solo in caso di problematiche veramente colossali. io non sono iscritto, ma se lo fossi sarei inviperito dal totale menefreghismo con cui questa storia del tfr è stata semitaciuta dai sindacati. é un dato di fatto che orami anche il sindacato si occupa di far fare politica ai propri dirigenti e non di difendere i diritti dei propri iscritti ( basti vedere da dove escono molte figure politiche attualmente ai vertici ). questo ovviamente vale per le grandi battaglie, mentre invece per i singoli casi di controversie risulta essere ancora utile la loro presenza.

Guarda che i sindacati sono dentro fino al collo in questa faccenda. I principali fodi pensione (es. Fondo Cometa x i metalmeccanici) sono (mal)gestiti da loro! :D

generals
03-01-2007, 16:34
Guarda che i sindacati sono dentro fino al collo in questa faccenda. I principali fodi pensione (es. Fondo Cometa x i metalmeccanici) sono (mal)gestiti da loro! :D

infatti, il mio consiglio è di optare affinchè il tfr resti in azienda/inps e non vada nei fondi pensione. Con i fondi non vi è garanzia di ottenere un rendimento nemmeno pari a quello attuale al tfr ed in più si finanziano i sindacati con clientelismi di ogni tipo con il concreto rischio che al momento della pensione integrativa questi signori abbiano fatto le valigie da un pezzo ed addio tfr ;) . Lasciatelo all'azienda, o all'inps tanto in questo caso c'è la garanzia dello Stato. Con il tfr ed il suo rendimento sinora i lavoratori si sono trovati bene, con i fondi pensione amministrati dalla triade... :rolleyes: .Poi i soldi sono vostri io vi ho avvertito :D

bjt2
03-01-2007, 18:02
infatti, il mio consiglio è di optare affinchè il tfr resti in azienda/inps e non vada nei fondi pensione. Con i fondi non vi è garanzia di ottenere un rendimento nemmeno pari a quello attuale al tfr ed in più si finanziano i sindacati con clientelismi di ogni tipo con il concreto rischio che al momento della pensione integrativa questi signori abbiano fatto le valigie da un pezzo ed addio tfr ;) . Lasciatelo all'azienda, o all'inps tanto in questo caso c'è la garanzia dello Stato. Con il tfr ed il suo rendimento sinora i lavoratori si sono trovati bene, con i fondi pensione amministrati dalla triade... :rolleyes: .Poi i soldi sono vostri io vi ho avvertito :D

Ma guarda che con al nuova legge o vanno all'INPS o ai fondi pensione... Lo scippo per le aziende è assicurato... Per compensare hanno PROMESSO il cuneo fiscale... Chissà quando, però... :rolleyes:

Onisem
03-01-2007, 18:17
Ma si può scegliere se lasciare il TFR presso il datore di lavoro? All'ufficio personale m'han detto di no. :stordita:

Napalm
03-01-2007, 18:38
Da quanto ho capito per le aziendi con meno di 50 dipendenti puoi lasciarlo all'azienda stessa.

NapalM

Onisem
03-01-2007, 18:43
Da quanto ho capito per le aziendi con meno di 50 dipendenti puoi lasciarlo all'azienda stessa.

NapalM
Infatti quella per cui lavoro io ne ha di più, bella fregatura. Non ho nemmeno capito perchè i dipendenti pubblici siano esentati.

generals
03-01-2007, 18:48
Ma guarda che con al nuova legge o vanno all'INPS o ai fondi pensione... Lo scippo per le aziende è assicurato... Per compensare hanno PROMESSO il cuneo fiscale... Chissà quando, però... :rolleyes:


ma che vadano all'inps per il lavoratore non cambia nulla, il rendimento è lo stesso ed al momento del pensionamento sarà l'azienda a darti il tfr (che riavrà dall'inps). Ma quello che conta è che l'inps non fallirà mai perchè lo stato ci metterà sempre la pezza, i fondi pensione si ;)

generals
03-01-2007, 18:50
Infatti quella per cui lavoro io ne ha di più, bella fregatura. Non ho nemmeno capito perchè i dipendenti pubblici siano esentati.


devi optare per lasciarlo all'azienda=Inps se non opti va ai fondi pensione (silenzio-assenso). Si prevede anche per i dipendenti pubblici a breve :muro:

Onisem
03-01-2007, 18:52
ma che vadano all'inps per il lavoratore non cambia nulla, il rendimento è lo stesso ed al momento del pensionamento sarà l'azienda a darti il tfr (che riavrà dall'inps). Ma quello che conta è che l'inps non fallirà mai perchè lo stato ci metterà sempre la pezza, i fondi pensione si ;)
Si, però l'INPS mi sembra tanto una voragine. E se domani un decreto incamerasse tutti i TFR o parte di essi definitivamente nelle casse dello Stato? Certo se la prospettiva è di affidare i miei soldi alle compagnie assicurative o alle banche... :cry: Piuttosto secondo me gli ordini professionali si tanno fregando le mani.

Onisem
03-01-2007, 18:53
devi optare per lasciarlo all'azienda=Inps se non opti va ai fondi pensione (silenzio-assenso). Si prevede anche per i dipendenti pubblici a breve :muro:
Perchè non subito? Bisogna dar tempo ai sindacati di organizzare le loro banche?

generals
03-01-2007, 18:58
Perchè non subito? Bisogna dar tempo ai sindacati di organizzare le loro banche?


probabilmente cgil-cisl e uil e politici non si sono ancora accordati su come spartirsi i soldi dei lavoratori del pubblico :cry:

ennawrc
03-01-2007, 20:24
Infatti quella per cui lavoro io ne ha di più, bella fregatura. Non ho nemmeno capito perchè i dipendenti pubblici siano esentati.


tieni anche conto che ill tfr dei dipendenti pubblici gia c'è li ha in mano lo stato quindi dovrebbe "solo" estendere la possibilità di destinarli a fondo pensione. :help:

io dico una delle uniche cose che erano sicure (sia da rischio inflazione sia da rischio solvibilita) bisogna togliere anche questo.
un altro limite agli sviluppi delle aziende,un altro favorino ai sindacati.

confermo che la cosa più schifosa e il silenzio dei sindacati :muro: :cry:
ciao :D

zerothehero
03-01-2007, 20:32
Si, ma la fregatura è che prima con il TFR, mi licenziavo e avevo i miei soldi. Ora devo COMUNQUE aspettare l'età della pensione e COMUNQUE non potrò avere più del 50 % della MIA liquidazione. L'altro 50% (minimo) DEVE essere una pensione integrativa... Come dire: visto che non ce la facciamo a pagare la pensione a tutti, ve la abbassiamo e vi obblighiamo ad usare almeno il 50% del vostro TFR come rendita... E i fondi pensione ringraziano... Se non decollano spontaneamente... Gli diamo una spintarella... Chissà di chi sono queste società... Chissà cosa hanno fatto per avere questa spintarella... :rolleyes: E noi paghiamo... :rolleyes:

Sempre più convinto di fare l'imprenditore... O l'impiegato statale...

Gli statali da quello che ho capito oggi usando un sistema informativo (sissi) prendono il TFR dopo la conclusione del rapporto di lavoro..quindi se sei a tempo determinato il tfr ti viene dato dopo tot mesi che hai lavorato..inoltre puoi decidere di accedere ad un fondo pensione integrativo (nella fattispecie il fondo espero) o in alternativa di lasciarli all'imps o all'impdap..cmq francamente è un sistema incasinatissimo che cercherò di farmi spiegare meglio nel corso della settimana...cosa cambia per i privati, rispetto agli statali? :confused:
C'è sempre la distinzione sull'inoptato tra aziende sopra i 50 e sotto i 50?

zerothehero
03-01-2007, 20:38
Si, però l'INPS mi sembra tanto una voragine. E se domani un decreto incamerasse tutti i TFR o parte di essi definitivamente nelle casse dello Stato? Certo se la prospettiva è di affidare i miei soldi alle compagnie assicurative o alle banche... :cry: Piuttosto secondo me gli ordini professionali si tanno fregando le mani.

Per gli statali la cosa che mi hanno consigliato è quella di aderire ad un fondo pensione "collettivo" di categoria, più sicuro degli altri fondi pensione...sarà vero o falso?
Boh...tanto chi ci arriva alla vecchiaia :asd:

Onisem
03-01-2007, 20:57
Per gli statali la cosa che mi hanno consigliato è quella di aderire ad un fondo pensione "collettivo" di categoria, più sicuro degli altri fondi pensione...sarà vero o falso?
Boh...tanto chi ci arriva alla vecchiaia :asd:
Pensa che io a vent'anni ero convinto che avrei fatto la fine di Jimi Hendrix. :asd:

zerothehero
03-01-2007, 21:24
Pensa che io a vent'anni ero convinto che avrei fatto la fine di Jimi Hendrix. :asd:


Vabbè è morto dopo i vent'anni...hai ancora tempo.. :sofico:

HolidayEquipe™
03-01-2007, 21:42
Per gli statali la cosa che mi hanno consigliato è quella di aderire ad un fondo pensione "collettivo" di categoria, più sicuro degli altri fondi pensione...sarà vero o falso?
Boh...tanto chi ci arriva alla vecchiaia :asd:

ti hanno consigliato bene...
lavoro nello statale e come spiegavi tu pria esiste questo fondo scuola espero...
restiamo comunque nella merda come tutti...
andremo in pensione col 50% dell'ultimo stipendio...senza liquidazione...
con quello che daremo nel corso degli anni al fondo, possiamo scegliere se averlo tutto alla fine come liquidazione o un tot euro al mese...
io addirittura volevo farmi un'altra pensione integrativa...
detto cio' vorrei citare i sindacati...
da noi si fanno assemblee sindacali regolarmente...ci sentiamo dire che epr noi e' e sara' sempre peggio...
durante una di esse mi sono incazzato di brutto...e gli ho semplicemente detto:
ma i sindacati come straka.....o erano quando hanno permesso ai governi di approvare la legge per far andare in pensione la gente dopo soli 15 anni di servizio?
cari giovani statali...pagheremo le puttanate fatte dalle generazioni precedenti...
se potete cercare di stringere la cinghia ancora un pochino...fatevi una pensione integrativa...
io prendo mille euro...che schifo potrei fare con 500 euro del valore di adesso?
scusate lo sfogo...
io sono disposto a pagare...perche' tanto e' l'unica soluzione...ma sentire pure i sindacati che sanno solo sparare merda addosso ai governi passati...senza sapere che loro non si sono mai apposti alla pensione di 15 anni di servizio..prorpio perche' questo garantiva gli iscritti...
ed ora tutti dicono che bisogna pensare al futuro dei giovani...
dopo che ci hanno sfondato il posteriore...
sento i cinquantenni e i sessantenni che si lamentano piu' di no giovani...
i primi che dovrebbero star zitti e mettersi una mano sulla coscienza son proprio loro...
ho finito!

Antonio Avitabile
03-01-2007, 22:12
In teoria, i datori di lavoro sarebbero stati obbligati, per legge, entro il 31 Dicembre a fornire ai lavoratori tutte le "adeguate informazioni sulle diverse scelte disponibili" (art. 8 comma 8 del D.Lgs 252/05) al fine di far compiere al lavoratore una scelta consapevole.
Peccato che la grande maggioranza dei datori di lavoro (ma anche dei loro consulenti, a partire dai consulenti del lavoro) non siano sufficientemente informati a loro volta. Questa scadenza del 31 Dicembre 2006 e' stata imposta per decreto il 13 Novembre, come si poteva pensare che tutte le imprese si informassero correttamente e fornissero corrette informazioni ai lavoratori nel giro di una manciata di settimane? Risultato: questa parte della legge non verra' certamente applicata, se non – nel migliore dei casi – in modo formalistico consegnando al lavoratore una letterina.

Questione del TFR.
Per prima cosa, giova ribadire che la scelta riguarda solo ed esclusivamente la parte del TFR che maturerà dopo che il lavoratore avra' compiuto (espressamente o tacitamente) la propria scelta, nulla cambia per il TFR gia' maturato il quale resterà in azienda e sara' regolato dalle norme preesistenti.
A partire dal 1 Gennaio 2007, tutti i lavoratori con un contratto di lavoro dipendente in forza del quale matura il TFR devono scegliere se destinare i flussi futuri del TFR ad un fondo pensione oppure se mantenere la situazione cosi' com'e'.
E' importante ribadire che il lavoratore DEVE fare la propria scelta. Se il lavoratore, entro il 30 Giugno 2007, non scegliere, si trova nella situazione peggiore. Il lavoratore che non consegna al datore di lavoro nessuna scelta scritta, vedra' il proprio TFR futuro confluire nella linea piu' conservativa del fondo pensione (e quindi con rendimenti che difficilmente saranno superiori a quelli del TFR) e senza che sia previsto il contributo aggiuntivo del datore di lavoro!
Stabiliamo, quindi, un primo punto fermo: E' bene che ogni lavoratore dipendente che ha il TFR si informi e faccia la propria scelta in maniera espressa.
Vediamo i principi cardini della scelta da compiere:
- Nel caso in cui il lavoratore scelga di mantenere il TFR cosi' com'e', questa scelta e' sempre revocabile. Se il lavoratore appartiene ad un'azienda con piu' di 49 dipendenti, il datore di lavoro verserà le quote del TFR ad un fondo INPS. Si tratta di un aspetto che riguarda piu' l'azienda che il dipendente. A legislazione vigente (quindi, se non cambiano le norme) per il dipendente non cambia assolutamente niente.
- Nel caso in cui scelga di trasferire il TFR ad un fondo pensione, questa scelta non e' revocabile. Si potrà cambiare il fondo pensione scelto, ma le quote future del TFR dovranno sempre confluire in un fondo pensione.
- Il lavoratore ha la piena liberta' di scelta circa il fondo nel quale far confluire il proprio TFR.

Cosa succede se il lavoratore non decide?
I lavoratori che non fanno nessuna dichiarazione scritta entro il 30 Giugno 2007 (ovvero entro sei mesi dall'assunzione, se avvenuta dopo il 1 Gennaio 2007) si considerano come se avessero scelto di far confluire i flussi futuri del TFR nella previdenza integrativa. Poiché il lavoratore non ha espresso nessuna scelta circa il fondo al quale aderire, il datore di lavoro farà confluire il TFR nel fondo previsto dagli accordi o contratti collettivi, anche territoriali, salvo diverso accordo aziendale. Qualora vi fossero più forme pensionistiche collettive, il datore di lavoro provvederà a conferire il TFR al fondo pensione che ha il maggior numero di adesioni di lavoratori dell'azienda. Nel caso in cui non vi sia alcuna forma di previdenza collettiva, il datore di lavoro verserà il TFR maturato al fondo pensione istituito presso l'INPS (che non e' quello dove confluirà il TFR inoptato delle aziende con più di 49 dipendenti). Se il lavoratore non decide, non decide neppure di fare dei versamenti aggiuntivi oltre a quelli del TFR, quindi, perde il contributo del datore di lavoro (ove previsto dagli accordi e contratti collettivi). La legge prevede che qualora il TFR sia conferito tacitamente ai fondi pensione, deve confluire in una linea d'investimento "a contenuto piu' prudenziale tale da garantire la restituzione del capitale e rendimenti comparabili, nei limiti della normativa statale e comunitaria, al tasso di rivalutazione del TFR". Come si puo' notare, per usare un eufemismo: la norma e' vaga Cosa significa "rendimenti comparabili?"
Il 2% di rendimento e' comparabile con il 3%? Probabilmente si', ma e' evidente che il lavoratore giovane che non esprima la propria scelta in modo esplicito e si veda confluire il TFR in un fondo che ha un rendimento minore della rivalutazione del TFR avra' un bel danno da questa sua mancata scelta. Fino ad oggi, le linee piu' conservative dei fondi pensione negoziali hanno avuto rendimenti assolutamente scadenti e ci sono buone ragioni tecniche perche' continui ad essere cosi' anche in futuro.


Cosa decidere?
Per prima cosa bisogna scegliere se si vuole aderire ad una forma pensionistica integrativa, se la risposta a questa prima domanda e' affermativa, bisogna scegliere il fondo pensione ed il tipo di contribuzione allo stesso che si desidera (solo i flussi futuri del TFR o anche i versamenti del lavoratore al quale si aggiungono quelli del datore di lavoro? Se si è un lavoratore iscritto all'INPS da prima del 20 Aprile 1993, si puo' decidere anche, entro certi limiti, quanto TFR versare). La scelta non e' semplice e non esistono risposte valide per tutti.
Ogni caso, purtroppo, e' diverso dall'altro.
Facciamo qualche esempio per capirci.
Se un lavoratore e' totalmente retributivo (quindi avra' ancora pochi anni al raggiungimento dei requisiti per la pensione di anzianità) puo' scegliere ragionevolmente di non aderire alla previdenza complementare (ricordiamo che lo deve scegliere espressamente con una dichiarazione scritta al datore di lavoro). In questo caso, infatti, il lavoratore non avra' grandi problemi pensionistici e comunque i pochi anni a disposizione non gli consentirebbero, comunque, di integrare la pensione in maniera significativa.
Diverso e' il caso di un lavoratore giovane. In questo caso, la sola regola valida per tutti e' la seguente: i lavoratori giovani, quelli, cioe' che hanno alcuni decenni all'eta' pensionabile, devono accantonare risparmio ai fini previdenziali.
Le forme migliori di questo accantonamento, variano caso per caso. Comunque e' sempre meglio accantonare il TFR nella forma di previdenza collettiva disponibile, con un versamento del lavoratore a cui si aggiunge quello del datore di lavoro, rispetto al non fare nulla.

Come funzionano i fondi pensione? Per poter scegliere, consapevolmente, l'adesione ad un fondo pensione e' necessario, in primo luogo conoscerne le caratteristiche.
Si sceglie un fondo pensione, prevalentemente, perche' conviene sul piano fiscale (per il lavoratore dipendente anche per usufruire del contributo del datore di lavoro, che non e' trascurabile). I soldi versati nei fondi pensione, infatti, sono deducibili dalle tasse (quindi si ha un vantaggio pari alla propria aliquota marginale) fino ad un massimo di 5.164,57 euro.
In taluni casi, il fondo pensione e' utile anche per l'aspetto psicologico: sottoscrivere un fondo pensione incentiva il risparmio pensionistico e rende molto piu' difficile spendere i soldi risparmiati per quello scopo.
Con la riforma Maroni, la convenienza sul piano fiscale e' stata accentuata.
Ci sono varie forme di fondi pensione.
I fondi negoziali (o chiusi) sono quelli istituiti dai sindacati (pariteticamente quelli dei lavoratori e dei datori di lavoro).
Questi fondi godono di una sorta di corsia preferenziale (molto attenuata con la riforma Maroni) perche' i datori di lavoro rappresentati dalle organizzazioni sindacali che hanno istituito il fondo negoziale, sono obbligati a versare un proprio contributo aggiuntivo a quello del lavoratore.
I fondi negoziali hanno costi di gestione molto bassi. Nella maggior parte dei casi, pero', sono carenti sul piano della gestione e – soprattutto - della trasparenza nella comunicazione dei dati utili alla valutazione della qualità della gestione.
Esistono i fondi aperti; si tratta di fondi pensione istituiti dalle Banche ed intermediari finanziari in genere. Esistono poi PIP, cioe' i fondi pensione istituiti dalle assicurazioni.
Spesso, questi fondi hanno costi ben piu' elevati rispetto a quelli dei fondi negoziali.
Nella maggioranza dei casi non c'e' alcuna buona ragione per sottoscriverli, ci sono – pero' - alcune eccezioni.
Va detto che anche i fondi aperti (ed anche i PIP), se oggetto di un accordo aziendale, possono ricevere anche i contributi aggiuntivi del datore di lavoro (oltre che il TFR ed i contributi del lavoratore).
E' consigliabile che i lavoratori stiano con gli occhi ben aperti qualora la propria azienda facesse un accordo con un'assicurazione per far confluire il TFR in un PIP.

Una norma importante riguarda la possibilità di trasferire il capitale accumulato da un fondo ad un altro. Questo e' sempre possibile dopo due anni di permanenza nel fondo.
In linea di massima, chi fa il fondo pensione, lo deve fare con l'idea di prendere poi la pensione e non il capitale. Si tratta di uno strumento fondamentalmente rigido, molto normato. Ci sono, pero' vari casi nei quali e' possibile prendere una parte del capitale.
In casi di gravi problemi di saluti e' sempre possibile ricevere anticipazioni fino al 75% del valore del fondo.
Trascorsi 8 anni d'iscrizione, si ha diritto ad anticipazioni fino al 75% del valore del fondo per l'acquisto della prima casa per se o per i figli o per lavori edili straordinari. Per esigenze non meglio specificate si possono ottenere fino ad un massimo del 30% di anticipazioni, sempre dopo gli 8 anni di iscrizione.
Per ottenere le prestazioni dal fondo pensione e' necessario aver maturato almeno 5 anni di contribuzione e l'eta' pensionabile secondo il sistema pubblico.
Quando maturano i requisiti, si puo' avere anche il capitale, ma solo fino ad un massimo del 50%, il resto deve essere erogato sotto forma di pensione (d'altra parte, si parla di fondi pensione, non fondi d'investimento).
Sul capitale erogato (come sulla rendita), al netto della parte corrispondente ai redditi gia' tassati, si paga un'imposta sostitutiva pari al 15% diminuito di uno 0,3% per ogni anno di permanenza nel fondo superiore al 15 esimo, con un minimo del 9% di imposta. In pratica, se un lavoratore e' stato nel fondo per piu' di 35 anni pagherebbe (usiamo il condizionale perche' Dio solo sa' quale sara' la vera tassazione per allora) il 9% d'imposta sostitutiva.
A conti fatti, contrariamente a quanto si continua a dire in giro, fiscalmente i conti tornerebbero (se tutto rimanesse cosi').

FabioGreggio
03-01-2007, 22:38
Ma guarda che con al nuova legge o vanno all'INPS o ai fondi pensione... Lo scippo per le aziende è assicurato... Per compensare hanno PROMESSO il cuneo fiscale... Chissà quando, però... :rolleyes:

A forza di dire balle poi qualcuno ci crede e ne tira conclusioni farlocche.

Cosa significa " lo scippo alle aziende?"
Di quale scippo parli?
Il TFR esiste solo in Italia e sono soldi del DIPENDENTE che si trattiene il DATORE DI LAVORO per un accordo preso con Confindustria tempo addietro.

Il DIPENDENTE LASCIA nelle mani del proprio datore di lavoro una parte del suo stipendio che poi dovrà ricevere a collaborazione conclusa.
Dico dovrà e non DEVE perchè è sempre più difficile riavere i propri soldi e soprattutto riaverli subito.

Io ho cambiato 5 posti di lavoro e per tre volte ho dovuto andare per avvocato.
A conti fatti ho speso di avvocato per riavere i miei soldi e dopo parecchio tempo.

DI QUALE STRAGACAZZO DI SCIPPO PARLI?

Lo scippo è quello delle Aziende sui lavoratori e si chiama TFR.

Dessero tutto a me come in Germania che ci pesno io a metterli dove mi pare.
E l'ultima cosa che farei è lasciasli nelle aziende.
Cialtroni come sono certi imprenditori, fallimenti sempre in vista a parte che poi altro che TFR ti-saluto-ninetta, scommetto che poi per riavere la mia pensione mi tocca prendere Taormina come avvocato.

Alle aziende na sega!.
Piuttosto li do a Previti.

fg

tdi150cv
03-01-2007, 22:46
A forza di dire balle poi qualcuno ci crede e ne tira conclusioni farlocche.

Cosa significa " lo scippo alle aziende?"
Di quale scippo parli?
Il TFR esiste solo in Italia e sono soldi del DIPENDENTE che si trattiene il DATORE DI LAVORO per un accordo preso con Confindustria tempo addietro.

Il DIPENDENTE LASCIA nelle mani del proprio datore di lavoro una parte del suo stipendio che poi dovrà ricevere a collaborazione conclusa.
Dico dovrà e non DEVE perchè è sempre più difficile riavere i propri soldi e soprattutto riaverli subito.

Io ho cambiato 5 posti di lavoro e per tre volte ho dovuto andare per avvocato.
A conti fatti ho speso di avvocato per riavere i miei soldi e dopo parecchio tempo.

DI QUALE STRAGACAZZO DI SCIPPO PARLI?

Lo scippo è quello delle Aziende sui lavoratori e si chiama TFR.

Dessero tutto a me come in Germania che ci pesno io a metterli dove mi pare.
E l'ultima cosa che farei è lasciasli nelle aziende.
Cialtroni come sono certi imprenditori, fallimenti sempre in vista a parte che poi altro che TFR ti-saluto-ninetta, scommetto che poi per riavere la mia pensione mi tocca prendere Taormina come avvocato.

Alle aziende na sega!.
Piuttosto li do a Previti.

fg

ma io mi chiedo sempre se succede tutto a voi ... booooooo

bjt2
04-01-2007, 08:18
A forza di dire balle poi qualcuno ci crede e ne tira conclusioni farlocche.

Cosa significa " lo scippo alle aziende?"
Di quale scippo parli?
Il TFR esiste solo in Italia e sono soldi del DIPENDENTE che si trattiene il DATORE DI LAVORO per un accordo preso con Confindustria tempo addietro.

Il DIPENDENTE LASCIA nelle mani del proprio datore di lavoro una parte del suo stipendio che poi dovrà ricevere a collaborazione conclusa.
Dico dovrà e non DEVE perchè è sempre più difficile riavere i propri soldi e soprattutto riaverli subito.

Io ho cambiato 5 posti di lavoro e per tre volte ho dovuto andare per avvocato.
A conti fatti ho speso di avvocato per riavere i miei soldi e dopo parecchio tempo.

DI QUALE STRAGACAZZO DI SCIPPO PARLI?

Lo scippo è quello delle Aziende sui lavoratori e si chiama TFR.

Dessero tutto a me come in Germania che ci pesno io a metterli dove mi pare.
E l'ultima cosa che farei è lasciasli nelle aziende.
Cialtroni come sono certi imprenditori, fallimenti sempre in vista a parte che poi altro che TFR ti-saluto-ninetta, scommetto che poi per riavere la mia pensione mi tocca prendere Taormina come avvocato.

Alle aziende na sega!.
Piuttosto li do a Previti.

fg

Calmati... ;)

Allora. Fino ad adesso le aziende avevano in mano i soldi del TFR dei lavoratori. E' vero che sono soldi dei lavoratori, ma l'azienda TI PAGA UN INTERESSE su quei soldi che tu "Presti" all'azienda. E quell'interesse è ben più di quello che ti da una banca. Forse solo il conto arancio ti da più interesse. Puoi obiettare che questo è un prestito "forzoso" del lavoratore all'azienda, ma:

1) L'azienda ti da gli interessi su quei soldi. Se te li desse sullo stipendio, avresti un beneficio immediato, ma a fine lavoro non avresti il gruzzoletto che poi puoi decidere di sperperare o investire (magari in un fondo pensione).
2) Fino ad adesso le aziende hanno fatto piani su quei soldi. Hanno ipotizzato di averli in cassa. Poi arriva lo stato e li scippa nel vero senso della parola. Ora molte (se non tutte) aziende dovranno riconsiderare i propri piani per il futuro... E poichè si sta parlando di aziende di 50 e passa dipendenti, sono aziende di un certo spessore che la pianificazione la fanno eccome, non la trattoria di "Gigi il pataccaro", per dire...
3) Come lo chiami l'incameramento da parte dell'INPS o di un fondo pensione di soldi che prima gestiva l'azienda per conto del lavoratore? Io lo chiamo scippo.
4) Perchè secondo te l'azienda paga un interesse al lavoratore? Per sport? No! Perchè quei soldi li INVESTE E LI FA FRUTTARE. Se tu glieli togli, togli anche una fonte di finanziamento all'azienda. Da qui il termine scippo...

Mi sono spiegato? ;)

EDIT: Poi se leggi con attenzione il post di "Antonio Avitabile", vedrai che non tutti i fondi pensione pagano interesse tanto quanto il TFR e comunque a fine carriera non potrai disporre come credi di TUTTO il TFR, ma potrai avere contante al massimo il 50%... I soldi sonop miei e voglio fare quello che cavolo mi pare... Invecee no... Mi abbassano la pensione fino al 40% dell'ultimo stipendio e mi OBBLIGANO a stipulare un fondo pensione... Che bello... Praticamente è come se il TFR che PRIMA ERANO SOLDI TUOI fossero diventati contributi previdenziali... Ma peggio. Perchè vanno ai priva ti. Che possono anche fallire. L'INPS NO.

Napalm
04-01-2007, 08:21
Ma alla fine per me dipendente non statale di un azienda con meno di 50 dipendenti cosa conviene fare?

NapalM

bjt2
04-01-2007, 08:23
Ma alla fine per me dipendente non statale di un azienda con meno di 50 dipendenti cosa conviene fare?

NapalM

Lasciare i soldi all'azienda. Così rimane tutto come prima.

pierpo
04-01-2007, 08:28
Sono dipendente di un'azienda metalnmeccanica con oltre 50 dipendenti.
Se aderissi a un fondo pensione aperto, il datore di lavoro metterebbe anche una parte di denaro oltre al mio TFR maturando?
(come farebbe se aderissi al Cometa)

Giovannino
04-01-2007, 08:57
I sindacati sono una manica di cialtroni, quando hanno parato il popò al settore pubblico credono di aver adempiuto al loro mandato. Si meriterebbero cali delle iscrizioni e ritiro delle deleghe in massa.

esistono anche dei sindacati validi che si preoccupano tanto del privato quanto del pubblico, basta piantarla di infilarsi nella triade e guardarsi bene in giro.

-kurgan-
04-01-2007, 09:43
Lasciare i soldi all'azienda. Così rimane tutto come prima.

e se fallisce? cosa neanche tanto improbabile nelle aziende piccole..

Antonio Avitabile
04-01-2007, 10:07
Attenzione che se il pericolo di fallimento lo intendete per l'ente finanziario gestore non vi preoccupate, esiste il principio della gestione separata del risparmio raccolto. Il problema semmai, è il rischio connesso al rendimento ed ai costi di gastione che in Italia sono elevati.

FabioGreggio
04-01-2007, 12:05
Calmati... ;)

Allora. Fino ad adesso le aziende avevano in mano i soldi del TFR dei lavoratori. E' vero che sono soldi dei lavoratori, ma l'azienda TI PAGA UN INTERESSE su quei soldi che tu "Presti" all'azienda. E quell'interesse è ben più di quello che ti da una banca. Forse solo il conto arancio ti da più interesse. Puoi obiettare che questo è un prestito "forzoso" del lavoratore all'azienda, ma:

Sono calmo. Quando sono incazzato è altra cosa.
Una spiegazione come la tua va bene per un mentecatto.
E' puerile in modo disarmante.
Io non voglio che unilateralmente qualcuno si tenga i miei soldi in cambio di un interesse NON PATTTUITO a patto che sia superiore di quello delle banche.
SE poi devo andare dall'avvocato per riaverli gradirei averli subito: ;)
vada a farseli dare dal Conto Arancio l'imprenditore allora: ;) ;)


1) L'azienda ti da gli interessi su quei soldi. Se te li desse sullo stipendio, avresti un beneficio immediato, ma a fine lavoro non avresti il gruzzoletto che poi puoi decidere di sperperare o investire (magari in un fondo pensione).

L'azienda o chi per essa non deve decidere che io avrò un "gruzzoletto" perchè io sono sufficientemente intelligente per capire cosa fare con i miei soldi.
Altrimenti è vero anche il contrario: che l'azienda mi dia parte dell'utile a scanso di fallimenti "che poi a fine rapporto glieli restituisco io".
Magari andiamo dall'avvocato e li faccio dannare un attimino, ma glieli restituisco.
Sembra incredibile, ma a volte un operaio è quasi intelligente quanto un imprenditore.
So che sotto sotto lo dubiti. Ma fa lo stesso.


2) Fino ad adesso le aziende hanno fatto piani su quei soldi. Hanno ipotizzato di averli in cassa. Poi arriva lo stato e li scippa nel vero senso della parola. Ora molte (se non tutte) aziende dovranno riconsiderare i propri piani per il futuro... E poichè si sta parlando di aziende di 50 e passa dipendenti, sono aziende di un certo spessore che la pianificazione la fanno eccome, non la trattoria di "Gigi il pataccaro", per dire...

Mai fare piani con i soldi degli altri.
Soprattutto quando potresti restituirli in qualsiasi momento.
Solo gli imprenditori italiani godono di questo "vitalizio".
E' ora che la cuccagna del fare iinvestimenti con i soldi degli altri termini.
Ben venga la restituzione, e non scippo, del malloppo che malvolentieri si ridà indietro.
E anche "Gigi er Pataccaro" è azienda.
Non solo quelli che hanno più di 50 dipendenti. Anzi sono proprio queste aziende quelle più restie a restituire il furto legalizzato del TFR :cool:



3) Come lo chiami l'incameramento da parte dell'INPS o di un fondo pensione di soldi che prima gestiva l'azienda per conto del lavoratore? Io lo chiamo scippo.
4) Perchè secondo te l'azienda paga un interesse al lavoratore? Per sport? No! Perchè quei soldi li INVESTE E LI FA FRUTTARE. Se tu glieli togli, togli anche una fonte di finanziamento all'azienda. Da qui il termine scippo...

Mi sono spiegato? ;)


Siccome i soldi non sono dell'azienda, ma MIEI, lo chiamo travaso a norma di legge.

In tutto il mondo Occidentale le fonti di finanziamento delle Aziende sono altre, non i gratta gratta sulle busta paga.
E' ora che i furbacchioni imprenditori italiani si mettano alla pari degli imprenditori occidentali e dimostrino di saper agire nel mercato non come Parmalat o Telekom, senza dimenticare che un operaio inglese o americano costa di più di uno italiano in proporzione.

Il fatto è che i soldini dei TFR i nostri imprenditori hanno imparato a investirli in borsa e non nelle aziende loro.
Questo è uno dei motivi per cui in Italia le aziende fanno ridere e non reggono il mercato estero e la bosra galoppa fra un crack e l'altro.

Mi sono spiegato???

fg

ennawrc
04-01-2007, 12:29
e se fallisce? cosa neanche tanto improbabile nelle aziende piccole..


c'è un fondo di garanzia per le imprese inadempienti che paga il tfr ai lavoratori
o sbaglio?

GianoM
04-01-2007, 12:30
Mi sono spiegato???

fgAlla faccia, eccome.

bjt2
04-01-2007, 12:38
e se fallisce? cosa neanche tanto improbabile nelle aziende piccole..

E' successo a mia madre. Dopo circa due anni ha avuto quello che le spettava: arretrati e TFR. Parte pagati con la vendita del curatore fallimentare e parte, credo, l'INPS. Nei casi di fallimento si vende tutto e PRIMA si pagano i lavoratori, e POI i creditori (che spesso si attaccano e devono fare causa civile ai colpevoli)

bjt2
04-01-2007, 12:45
Sono calmo. Quando sono incazzato è altra cosa.
Una spiegazione come la tua va bene per un mentecatto.
E' puerile in modo disarmante.
Io non voglio che unilateralmente qualcuno si tenga i miei soldi in cambio di un interesse NON PATTTUITO a patto che sia superiore di quello delle banche.
SE poi devo andare dall'avvocato per riaverli gradirei averli subito: ;)
vada a farseli dare dal Conto Arancio l'imprenditore allora: ;) ;)



L'azienda o chi per essa non deve decidere che io avrò un "gruzzoletto" perchè io sono sufficientemente intelligente per capire cosa fare con i miei soldi.
Altrimenti è vero anche il contrario: che l'azienda mi dia parte dell'utile a scanso di fallimenti "che poi a fine rapporto glieli restituisco io".
Magari andiamo dall'avvocato e li faccio dannare un attimino, ma glieli restituisco.
Sembra incredibile, ma a volte un operaio è quasi intelligente quanto un imprenditore.
So che sotto sotto lo dubiti. Ma fa lo stesso.



Mai fare piani con i soldi degli altri.
Soprattutto quando potresti restituirli in qualsiasi momento.
Solo gli imprenditori italiani godono di questo "vitalizio".
E' ora che la cuccagna del fare iinvestimenti con i soldi degli altri termini.
Ben venga la restituzione, e non scippo, del malloppo che malvolentieri si ridà indietro.
E anche "Gigi er Pataccaro" è azienda.
Non solo quelli che hanno più di 50 dipendenti. Anzi sono proprio queste aziende quelle più restie a restituire il furto legalizzato del TFR :cool:




Siccome i soldi non sono dell'azienda, ma MIEI, lo chiamo travaso a norma di legge.

In tutto il mondo Occidentale le fonti di finanziamento delle Aziende sono altre, non i gratta gratta sulle busta paga.
E' ora che i furbacchioni imprenditori italiani si mettano alla pari degli imprenditori occidentali e dimostrino di saper agire nel mercato non come Parmalat o Telekom, senza dimenticare che un operaio inglese o americano costa di più di uno italiano in proporzione.

Il fatto è che i soldini dei TFR i nostri imprenditori hanno imparato a investirli in borsa e non nelle aziende loro.
Questo è uno dei motivi per cui in Italia le aziende fanno ridere e non reggono il mercato estero e la bosra galoppa fra un crack e l'altro.

Mi sono spiegato???

fg

Ma io che ci posso fare se solo in Italia esiste il TFR? E' una concessione fatta alle aziende e comunque potrebbe fare comodo ai lavoratori. E' vero che ci sono operai inteligenti che saprebbero gestirsi da solo questi soldi. Ma per avere lo stesso effetto, dovrebbero investirli in fondi di investimento a capitale garantito, che non so se hanno rendimenti migliori del TFR. Tu mi obietterai che i soldi sono tuoi e vuoi decidere tu se investirli o spararteli... Va bene... Ma la legge sul TFR non l'ho fatta io. Ora c'è il CSX al governo e potevano pensarci lori... Tanto per le aziende non cambiava nulla: sempre gli è stato tolto il TFR. Ma allora lo scippo l'ha subito il lavoratore! Perchè ancora lui non può decidere come disporre dei suoi soldi. Anzi, la situazione è peggiorata! Perchè a fine carriera non potrà avere come ora tutta la liquidazione... Per quanto riguarda poi i fallimenti... Con il post di sopra ti ho già dimostrato che il TFR non si perde... Ma cosa prevede la normativa nuova in caso di fallimento del fondo pensione?

generals
04-01-2007, 13:51
esistono anche dei sindacati validi che si preoccupano tanto del privato quanto del pubblico, basta piantarla di infilarsi nella triade e guardarsi bene in giro.


è verissimo, ci sono molti sindacati di base o autonomi validi ma il problema è che per una serie di motivi e privilegi antidemocratici la triade quasi sempre sottoscrive gli accordi con amministrazioni o privati anche non avendo la maggioranza dei consensi tra i lavoratori. Anzi spesso le amministrazioni non convocano nemmeno i sindacati di base che ad esempio nel mio ente ha l'80% degli iscritti e firmano con la triade i peggiori accordi scambiandosi favori clientelari di ogni tipo. Il settore sindacale andrebbe nettamente riformato garantendo un "minimo" di democraticità che adesso manca totalmente. Iniziamo a non iscriverci o a strappare la tessera della triade e prima o poi qualcosa dovrà cambiare :muro:

generals
04-01-2007, 13:56
ti hanno consigliato bene...
lavoro nello statale e come spiegavi tu pria esiste questo fondo scuola espero...



da: www.flcgil.it
link (http://www.flcgil.it/notizie/news/2006/dicembre/definita_la_lista_dei_delegati_di_assemblea_del_fondo_espero)

28/12/2006
Definita la lista dei delegati di Assemblea del Fondo Espero

Per quanto riguarda la metà di parte sindacale, la Commissione Elettorale Nazionale, il giorno 21 dicembre 2006, si è riunita presso la sede del Fondo per procedere all’ultima verifica dei risultati elettorali e alla proclamazione degli eletti.

Alla luce dei risultati elettorali definitivi ed ai sensi dell’art. 10 e della norma transitoria del regolamento elettorale, risultano attribuiti:
cut......

Io non mi fiderei ;)

FabioGreggio
04-01-2007, 15:49
Ma io che ci posso fare se solo in Italia esiste il TFR? E' una concessione fatta alle aziende e comunque potrebbe fare comodo ai lavoratori. E' vero che ci sono operai inteligenti che saprebbero gestirsi da solo questi soldi. Ma per avere lo stesso effetto, dovrebbero investirli in fondi di investimento a capitale garantito, che non so se hanno rendimenti migliori del TFR. Tu mi obietterai che i soldi sono tuoi e vuoi decidere tu se investirli o spararteli... Va bene... Ma la legge sul TFR non l'ho fatta io. Ora c'è il CSX al governo e potevano pensarci lori... Tanto per le aziende non cambiava nulla: sempre gli è stato tolto il TFR. Ma allora lo scippo l'ha subito il lavoratore! Perchè ancora lui non può decidere come disporre dei suoi soldi. Anzi, la situazione è peggiorata! Perchè a fine carriera non potrà avere come ora tutta la liquidazione... Per quanto riguarda poi i fallimenti... Con il post di sopra ti ho già dimostrato che il TFR non si perde... Ma cosa prevede la normativa nuova in caso di fallimento del fondo pensione?

Della sinistra che fa finta di fare l'interesse dei lavoratori e invece schiaccia l'occhilino a Confindustria e si inkiappetta l'operaio come la destra ne parliamo in un secondo momento. ;)

Dici bene: lo scippo l'ha subito il lavoratore a prescindere.
Anche se le aziende faranno tutta la pantomima per recitare la parte dei tartassati da Prodi.

Le aziende preghino che il csx abbia sempre leader come Prodi, per nulla socialisti e anzi.....

Se vi fosse un vero socialista a capo del csx, col cazzo che i lavoratori subivano questo trattamento.

fg

Antonio Avitabile
04-01-2007, 16:59
c'è un fondo di garanzia per le imprese inadempienti che paga il tfr ai lavoratori
o sbaglio?

No, non sbagli.

Un concetto che vorrei sottolineare è che i soldi del TFR sono sicuramente del lavoratore, così come i contributi previdenziali, tuttavia lo Stato ci impone un risparmio forzato, finalizzato a coprire il rischio di un licenziamento e una "serena vecchiaia", senza rischiare che i soldi in più in busta paga siano "scialacquati".

Se ci pensate è un po' come l'assicurazione RC auto, devi farla perché sarebbe un deterrente al selvaggio west in caso di incidente.

Il fatto che sia l'impresa a gestire il TFR come tesoreria è una anomalia, tuttavia giustificata dalla presenza di un sistema finanziario inefficiente.
Probabilmente possiamo definirlo come un aiuto finanziario pubblico alle imprese che assumono, il che non è in assoluto un gran male in considerazione del fatto che, comunque, una tutela per questi fondi esiste.

Onisem
04-01-2007, 17:02
esistono anche dei sindacati validi che si preoccupano tanto del privato quanto del pubblico, basta piantarla di infilarsi nella triade e guardarsi bene in giro.
Se tu facessi qualche nome potrebbe essere utile.

Antonio Avitabile
04-01-2007, 17:45
Vi sottolineo che un "risparmio forzato" non è una cosa simpatica... ma a volte è necessaria per evitare altri problemi sociali.

Il problema è l'efficienza delle gestioni, giacché il sistema garantisce in ogni caso da truffe del tipo "sono scappati coi miei soldi".

In un mercato, se esistono degli incentivi dedicati ad una categoria, o un vincolo ad operare certe scelte, dovrebbe essere questa categoria ad essere tutelata. Se gli intermediari rosicchiano questi "incentivi" guadagnando un sovrareddito, la cosa diventa meno accettabile.

In Italia vi è una certa inefficienza nella distribuzione di prodotti finanziari, che ricade sui costi degli stessi. Solitamente si dice (l'ho detto anche io prima)che i prodotti assicurativi siano più cari, ma a fronte di un maggior costo possono vantare altri benefici (tutto sta a stabilire se il gioco vale la candela).

La atipicità del sistema Italia sta nel fatto che i consulenti in materia di risparmio siano gli intermediari stessi, promotori o affini, che hanno un evidente interesse contrastante con quello del cliente.

Un prodotto finanziario di base (consobizzato per intenderci) ha un costo di gestione diciamo del 0,3% che diventa un 1,8% al cliente finale. Il delta sarebbe giustificato dalla costruzione di un prodotto più articolato, dalla consulenza del promotore, dal costo di distribuzione.

Troppo? Purtroppo no, se consideriamo che il servizio di consulenza, ripeto atipico, viene prestato anche a piccoli risparmiatori non dotati di alcuna cultura finanziaria.
Ovviamente un promotore o un'agenzia bancaria in debito di budget può rifilare i frigoriferi la polo ai poveri polli, ma in questo la tutela è ancora troppo formale.
In un sistema più efficiente sarebbe l'acquisto diretto (allo 0,3%) del prodotto finanziario più il pagamento del consulente che assiste l'investimento. Questo però varrebbe per patrimoni di un certo livello... come il TFR di un'impresa di media dimensione. Purtroppo il costo di un PIP resta abbastanza alto in quanto targetizzato su una clientela retail e diventa dura competere con rendimenti coerenti con qualsiasi benchmark.

Sulla gestione dei fondi chiusi non metto parola, i gestori potrebbero fare sfraceli con quei numeri, ma purtroppo i fatti non lo confermano... ma sulla concorrenza non metto parola.

In breve, personalmente non trovo utile un fondo pensione aperto/PIP a breve scadenza dalla pensione (6/8 anni) in quanto l'esigenza di tutelare il capitale rende i costi di gestione troppo alti per l'efficienza di gestione. Diverso è il caso di durate maggiori, in cui è possibile adottare profili di rischio maggiormente elevati attendendosi performance discrete (comunque superiori a quelle dell'INPS).

Quanto agli scippi veri o presunti del TFR, il sistema è questo, nel bene e nel male, non si può spostare una cosa senza equilibrarla prontamente.

-kurgan-
04-01-2007, 18:15
c'è un fondo di garanzia per le imprese inadempienti che paga il tfr ai lavoratori
o sbaglio?

non ne ho la minima idea..

GianoM
04-01-2007, 18:27
http://www.tfr.gov.it/tfr/homeTFR.htm

Le agevolazioni fiscali

Al fine di favorire l’adesione alle forme di previdenza complementare, la nuova disciplina che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2008, prevede alcune agevolazioni fiscali.

Regime fiscale dei contributi:

I contributi versati alle forme di previdenza complementare, escluso il TFR, saranno interamente deducibili dal reddito Irpef fino ad un massimo di Euro 5.164,67. Ne deriverà per l’aderente un risparmio fiscale che varia in funzione del livello del reddito. Ad esempio, ipotizzando che, per un lavoratore che versa alla previdenza complementare contributi pari a 500 Euro, l’aliquota Irpef più alta sia del 29%, il versamento effettivo sarà pari a 355 Euro, con un risparmio fiscale pari a 145 Euro.
Ai fini dell’applicazione del limite massimo di deducibilità, saranno conteggiati anche gli eventuali contributi a carico del datore di lavoro.


Regime fiscale dei rendimenti:

I rendimenti, vale a dire gli incrementi positivi conseguiti a seguito della gestione finanziaria delle risorse, saranno sottoposti all’imposta sostitutiva dell’11%, aliquota più bassa rispetto a quella applicata sui rendimenti realizzati attraverso forme/strumenti di investimento del risparmio di natura puramente finanziaria (es. fondi comuni di investimento).


Regime fiscale di prestazioni, anticipazioni e riscatti:

Le prestazioni pensionistiche erogate in forma di capitale e rendita costituiranno reddito imponibile solo per la parte che non è già stata assoggettata a tassazione durante la fase di accumulo (sono esclusi dunque i contribuiti non dedotti e i rendimenti già tassati).

La parte imponibile delle prestazioni pensionistiche in qualsiasi forma erogata sarà tassata nella misura del 15%, che si ridurrà di una quota pari allo 0,30% per ogni anno di partecipazione successivo al quindicesimo, fino ad un massimo del 6%. L’aliquota applicata potrà pertanto scendere sino al 9% dopo trentacinque anni di partecipazione.

Tali aliquote sono particolarmente favorevoli se confrontate a quelle previste per il TFR lasciato in azienda. Il TFR infatti è tassato, in linea generale, con l’applicazione dell’aliquota media di tassazione del lavoratore. Attualmente l’aliquota IRPEF più bassa è del 23% per i redditi fino a 26.000 Euro, quindi l’aliquota applicata al TFR lasciato in azienda non potrà essere inferiore a 23%.

Anche le somme percepite a titolo di anticipazione e riscatto saranno tassate unicamente per la parte già dedotta dal reddito o non tassata.
Le anticipazioni percepite per sostenere spese sanitarie e le somme percepite a titolo di riscatto, saranno tassate, come le prestazioni, nella misura del 15% con una riduzione dello 0,30% per ogni anno di partecipazione a forme di previdenza complementare successivi al quindicesimo, fino ad un massimo di riduzione del 6%.

In tutti i casi, nella determinazione dell’anzianità necessaria per usufruire della riduzione percentuale dello 0,30%, si terrà conto di tutti gli anni di partecipazione alle forme di previdenza complementare che non siano stati riscattati.

Le anticipazioni percepite per altri motivi (acquisto e ristrutturazione della prima casa e per altre esigenze del lavoratore) saranno invece tassate nella misura fissa del 23%.

zerothehero
04-01-2007, 21:12
ti hanno consigliato bene...
lavoro nello statale e come spiegavi tu pria esiste questo fondo scuola espero...
restiamo comunque nella merda come tutti...
andremo in pensione col 50% dell'ultimo stipendio...senza liquidazione...
con quello che daremo nel corso degli anni al fondo, possiamo scegliere se averlo tutto alla fine come liquidazione o un tot euro al mese...
io addirittura volevo farmi un'altra pensione integrativa...
detto cio' vorrei citare i sindacati...
da noi si fanno assemblee sindacali regolarmente...ci sentiamo dire che epr noi e' e sara' sempre peggio...
durante una di esse mi sono incazzato di brutto...e gli ho semplicemente detto:
ma i sindacati come straka.....o erano quando hanno permesso ai governi di approvare la legge per far andare in pensione la gente dopo soli 15 anni di servizio?
cari giovani statali...pagheremo le puttanate fatte dalle generazioni precedenti...
se potete cercare di stringere la cinghia ancora un pochino...fatevi una pensione integrativa...
io prendo mille euro...che schifo potrei fare con 500 euro del valore di adesso?
scusate lo sfogo...
io sono disposto a pagare...perche' tanto e' l'unica soluzione...ma sentire pure i sindacati che sanno solo sparare merda addosso ai governi passati...senza sapere che loro non si sono mai apposti alla pensione di 15 anni di servizio..prorpio perche' questo garantiva gli iscritti...
ed ora tutti dicono che bisogna pensare al futuro dei giovani...
dopo che ci hanno sfondato il posteriore...
sento i cinquantenni e i sessantenni che si lamentano piu' di no giovani...
i primi che dovrebbero star zitti e mettersi una mano sulla coscienza son proprio loro...
ho finito!

No..no continua pure, hai ragione... :fagiano: cmq i sindacati li capisco: sono un'associazione/gruppo di pressione che persegue l'interesse particolare (quello degli iscritti) e non ha obbligo di prevedere una sostenibilità di lungo periodo..quindi quello che può strappare come vantaggio contingente per gli iscritti se lo prende e di certo non ci sputa sopra ;) ..i famosi 15 anni 6 mesi e un giorno hanno permesso (insieme magari alla maternità) a molti lavoratori di andarsene in pensione con pochissimo lavoro effettivo svolto..toccava però alla classe politica non approvare uno scempio simile..cmq allo stato attuale per uno statale conviene accedere ad un fondo integrativo "collettivo" (come l' espero all'1-2 % ma devo vedere bene in questo caso) e usare in quel modo il TFR..specie per chi è a tempo determinato e lo riceve 4-5 mesi dopo che il rapporto lavorativo è terminato...conviene non spenderli subito, ma pensare per il futuro, ovviamente se si riesce a lavorare per più di 15 giorni mensili continuativi, se no niente TFR (liquidato dall'INPDAP e non dall'INPS come pensavo fino a oggi) :D
Cmq è un puro delirio e per fortuna che le scuole gestiscono solo il tfr dei temporanei, altrimenti ci sarebbe da suicidarsi con centinaia di TFR da calcolare, protocollare, etc, etc..su un sistema che a prima vista mi pare proprio un simil-dos. :eek:
Al Csa che minchia combinano?
Hanno lasciato un gran bordello per le scuole :asd:

Luca Pitta
04-01-2007, 21:48
Spero non finisca nel vuoto.

Allora se ho capito bene: Il governo ha bisogno di liquidità per l'INPS che ha le casse vuote per le attuali e future pensioni da dare ai lavoratori.

Allora il governo ha deciso di prendere il maturando TFR e di metterlo appunto nell'INPS, e fin qui non fa una piega.

Non capisco invece l'alternativa, dei lavoratori di poter scegliere per fondi pensioni privati, invece dell'INPS, perchè?
Se le casse sono vuote, come fanno a riempirle se tutti o buona parte dei dipendenti dovessero fare il fondo pensione privato?
Non capisco dove il governo o l'INPS ci guadagna, visto che da un verso o l'altro sti soldi gli servono.

Non è per caso che chi si fa la pensione integrativa, non avrà la pensione dell'INPS quando sarà il suo turno?

La vita è una tempesta, pigliarla in culo è un lampo. Scusate l'espressione ma credo che renda l'idea.


Pitta

[A+R]MaVro
04-01-2007, 21:49
Per i MOD. Ci sono già diverse discussioni sull'argomento nella sezione Scuola e Lavoro. Mi pare che si stiano disperdendo alcuni ottimi interventi come quelli di Antonio Avitabile nel solito mucchio delle polemiche politiche di questa sezione. Non si riesce a spaccare questo 3d in 2 e portarlo dall'altra parte, lasciando le solite beghe di Greggio&co in Politica? Grazie.

[A+R]MaVro
04-01-2007, 21:56
Vi sottolineo che un "risparmio forzato" non è una cosa simpatica... ma a volte è necessaria per evitare altri problemi sociali.

Il problema è l'efficienza delle gestioni, giacché il sistema garantisce in ogni caso da truffe del tipo "sono scappati coi miei soldi".

In un mercato, se esistono degli incentivi dedicati ad una categoria, o un vincolo ad operare certe scelte, dovrebbe essere questa categoria ad essere tutelata. Se gli intermediari rosicchiano questi "incentivi" guadagnando un sovrareddito, la cosa diventa meno accettabile.

In Italia vi è una certa inefficienza nella distribuzione di prodotti finanziari, che ricade sui costi degli stessi. Solitamente si dice (l'ho detto anche io prima)che i prodotti assicurativi siano più cari, ma a fronte di un maggior costo possono vantare altri benefici (tutto sta a stabilire se il gioco vale la candela).

La atipicità del sistema Italia sta nel fatto che i consulenti in materia di risparmio siano gli intermediari stessi, promotori o affini, che hanno un evidente interesse contrastante con quello del cliente.

Un prodotto finanziario di base (consobizzato per intenderci) ha un costo di gestione diciamo del 0,3% che diventa un 1,8% al cliente finale. Il delta sarebbe giustificato dalla costruzione di un prodotto più articolato, dalla consulenza del promotore, dal costo di distribuzione.

Troppo? Purtroppo no, se consideriamo che il servizio di consulenza, ripeto atipico, viene prestato anche a piccoli risparmiatori non dotati di alcuna cultura finanziaria.
Ovviamente un promotore o un'agenzia bancaria in debito di budget può rifilare i frigoriferi la polo ai poveri polli, ma in questo la tutela è ancora troppo formale.
In un sistema più efficiente sarebbe l'acquisto diretto (allo 0,3%) del prodotto finanziario più il pagamento del consulente che assiste l'investimento. Questo però varrebbe per patrimoni di un certo livello... come il TFR di un'impresa di media dimensione. Purtroppo il costo di un PIP resta abbastanza alto in quanto targetizzato su una clientela retail e diventa dura competere con rendimenti coerenti con qualsiasi benchmark.

Sulla gestione dei fondi chiusi non metto parola, i gestori potrebbero fare sfraceli con quei numeri, ma purtroppo i fatti non lo confermano... ma sulla concorrenza non metto parola.

In breve, personalmente non trovo utile un fondo pensione aperto/PIP a breve scadenza dalla pensione (6/8 anni) in quanto l'esigenza di tutelare il capitale rende i costi di gestione troppo alti per l'efficienza di gestione. Diverso è il caso di durate maggiori, in cui è possibile adottare profili di rischio maggiormente elevati attendendosi performance discrete (comunque superiori a quelle dell'INPS).

Quanto agli scippi veri o presunti del TFR, il sistema è questo, nel bene e nel male, non si può spostare una cosa senza equilibrarla prontamente.
Il problema è che i fondi pensione aperti sono al momento troppo rigidi e la maggior parte non giustificano i costi di gestione: data la durata venti-trentennale una semplice gestione passiva sugli indici (magari acquistando ETF) andrebbe più che bene visto che è provato che nel lungo periodo è difficilissimo battere i mercati. Questo consentirebbe di contenere all'osso i costi di gestione e di costruire prodotti adatti alle esigenze di rischio e alle diverse ottiche temporali di chi deve investire il TFR.

Sto cercando prodotti simili per investire il mio TFR dato che il mio fondo di categoria, il Fonte, propone una diversificazione degli investimenti ridicola per un ottica di lunghissimo periodo come la mia (80% obbligazionario... va bene per un 50enne ma non per un giovane appena entrato nel mondo del lavoro). Purtroppo temo che il governo abbia messo dei limiti stringenti alle possibilità di scelta dei fondi pensione: io volevo fare qualche fondo lussemburghese, hongkonghese o addirittura off-shore ma dubito fortemente che me lo permetteranno.

Antonio Avitabile
04-01-2007, 22:12
MaVro']Il problema è che i fondi pensione aperti sono al momento troppo rigidi e la maggior parte non giustificano i costi di gestione: data la durata venti-trentennale una semplice gestione passiva sugli indici (magari acquistando ETF) andrebbe più che bene visto che è provato che nel lungo periodo è difficilissimo battere i mercati. Questo consentirebbe di contenere all'osso i costi di gestione e di costruire prodotti adatti alle esigenze di rischio e alle diverse ottiche temporali di chi deve investire il TFR.

Sto cercando prodotti simili per investire il mio TFR dato che il mio fondo di categoria, il Fonte, propone una diversificazione degli investimenti ridicola per un ottica di lunghissimo periodo come la mia (80% obbligazionario... va bene per un 50enne ma non per un giovane appena entrato nel mondo del lavoro). Purtroppo temo che il governo abbia messo dei limiti stringenti alle possibilità di scelta dei fondi pensione: io volevo fare qualche fondo lussemburghese, hongkonghese o addirittura off-shore ma dubito fortemente che me lo permetteranno.

Purtroppo la soluzione di una gestione più dinamica la trovi solo nei fondi pensione aperti, che a volte offrono soluzioni del tipo che richiedi tu con contenitori di fondi di varia natura in cui puoi scegliere. Il costo non è quello di un fondo chiuso, ma per chi è appena entrato nel mondo del lavoro non è affatto una cattiva idea.

Quanto alla precedente citazione sulla qualità del tread, ti ringrazio per il complimento. Il fatto di essere un tecnico (lavoro appunto nella consulenza finanziaria) mi ha portato a considerazioni meno "personali" rispetto ad altri interventi un po' più schierati. La sezione ed il titolo del tread lasciano spazio ad entrambe le interpretazioni.

PS. Se le compagnie assicurative con cui collaborano leggessero questi miei interventi, diciamo... non precisamente esaltanti per la maggior parte dei loro prodotti mi farebbero la pelle (d'altra parte non ho mai avuto una grande fantasia nello scegliere il nick name) :D

Haden80
05-01-2007, 00:29
Ciao ragazzi

anch'io come tutti, mi ritrovo a dover fare la scelta sulla destinazione del mio tfr.Lavoro in un'azienda nel settore delle telecomunicazioni con più di 50 dipendenti(~2000).
Premetto che l'argomento tfr mi è piuttosto ignoto(mi vergogno anche a dirlo) e di tutte ste beghe non ci ho mai capito un benemerito ciufolo.
Secondo voi cosa mi converrebbe fare?
Mi hanno parlato del "Fondo Telemaco"..
sapete dirmi se potrebbe essere una buona mossa affidare il tfr a questo fondo?
sarebbe interessante sentire anche il parere di Antonio Avitabile che sembrerebbe preparato in materia..

grazie mille a tutti e a chi mi risponderà...

Haden

pierpo
05-01-2007, 08:01
Ciao ragazzi

anch'io come tutti, mi ritrovo a dover fare la scelta sulla destinazione del mio tfr.Lavoro in un'azienda nel settore delle telecomunicazioni con più di 50 dipendenti(~2000).
Premetto che l'argomento tfr mi è piuttosto ignoto(mi vergogno anche a dirlo) e di tutte ste beghe non ci ho mai capito un benemerito ciufolo.
Secondo voi cosa mi converrebbe fare?
Mi hanno parlato del "Fondo Telemaco"..
sapete dirmi se potrebbe essere una buona mossa affidare il tfr a questo fondo?
sarebbe interessante sentire anche il parere di Antonio Avitabile che sembrerebbe preparato in materia..

grazie mille a tutti e a chi mi risponderà...

Haden

Ne deduco che siamo colleghi...
mai sentito parlare del "Fondo Telemaco"..ma essendo metalmeccanico, il forndo di categoria e' il "cometa"

Antonio Avitabile
05-01-2007, 08:28
Ciao ragazzi

anch'io come tutti, mi ritrovo a dover fare la scelta sulla destinazione del mio tfr.Lavoro in un'azienda nel settore delle telecomunicazioni con più di 50 dipendenti(~2000).
Premetto che l'argomento tfr mi è piuttosto ignoto(mi vergogno anche a dirlo) e di tutte ste beghe non ci ho mai capito un benemerito ciufolo.
Secondo voi cosa mi converrebbe fare?
Mi hanno parlato del "Fondo Telemaco"..
sapete dirmi se potrebbe essere una buona mossa affidare il tfr a questo fondo?
sarebbe interessante sentire anche il parere di Antonio Avitabile che sembrerebbe preparato in materia..

grazie mille a tutti e a chi mi risponderà...

Haden
Per i regolamenti generali del forum ti posso dare qualche considerazione "astratta".

Il Fondo Telemaco è gestito da San Paolo Institutional Asset Managment e dichiara i seguenti obiettivi di performance 2005 (Rendimento reale atteso)
Asset Conservativo: 2.4% (90% obbligazionario - 10% azionario)
Asset Prudente: 3.0%(75% obbligazionario - 25% azionario)
Asset Bilanciato: 4.0%(50% obbligazionario - 50% azionario)
Asset Crescita: 4.8% (30% obbligazionario - 70% azionario)

I costi medi si aggirano intorno allo 0.11-0.14% annui (contro 1.4-2% delle soluzioni aperte/PIP a trattativa individuale") e sono il solo dato certo a favore del fondo in quanto per quanto possano gestire approssimativamente il patrimonio hanno un margine in più.
Più che i rendimenti attesi poco allettanti (nessuno ha la sfera di cristallo), non amo il criterio di definizione degli asset (Obbligazioni Euro, Az. Euro, Az. USA, Az. Jap) né la loro proporzione rigida.
Si tratta di un salvadanaio che ha come obiettivo quello di superare il rendimento del TFR 1.5% + 75% della variazione ISTAT, considerati i benefici fiscali, non puoi pretendere qualcosa di brillante e non vivrai sulle montagne russe.

Certo che per 2000 dipendenti che partecipano ad un fondo aperto o PIP, è sicuramente possibile trovare un gestore internazionale disposto a limare i costi con soluzioni prospetticamente più dinamiche da valutare.
In genere i promotori di questo sono i sindacati aziendali o il datore di lavoro; quindi contattate qualche compagnia e vedete che convenzione può venirne fuori.

Ciao

Haden80
05-01-2007, 09:00
Mi risulta sempre un po ostico capire questi meccanismi vista la mia ignoranza in materia..
quindi in fin dei conti è meglio andare a cercare altre compagnie e lasciar perdere sto fondo telemaco...il problema è valutare la nuova compagnia :muro:
ca**o ci vuole una laurea....porca miseria..

grazie mille antonio avitabile sei stato gentilissimo ;)

Antonio Avitabile
05-01-2007, 09:13
Mi risulta sempre un po ostico capire questi meccanismi vista la mia ignoranza in materia..
quindi in fin dei conti è meglio andare a cercare altre compagnie e lasciar perdere sto fondo telemaco...il problema è valutare la nuova compagnia :muro:
ca**o ci vuole una laurea....porca miseria..

grazie mille antonio avitabile sei stato gentilissimo ;)

Preciso: Telemaco è un po' la tua "strada già fatta" alternativa all'INPS. Alla fine, la stragrande maggioranza, per pigrizia, farà questo tipo di scelta.
Come detto, non è che l'alternativa di un piano previdenziale privato sia certamente la migliore, anzi, quel che è certo è che i costi sono più elevati, e secondo me nella maggior parte dei casi non si giustificano per il tipo di offerta che fanno (del tipo Telemaco per intenderci)... ma ci sono eccezioni da valutare.
Se vuoi trovare una soluzione più "economica" per prodotti più dinamici devi contrattare la tua previdenza nel tuo contesto aziendale (la compagnia può realizzare qualcosa ad hoc, con costi decidamente più abbordabili).

Ovviamente non è detto che il prodotto che ho definito "più dinamico" dia risultati migliori di uno "statico"; nel lungo termine oltre i 10 anni però le probabilità sono decisamente a tuo favore.

The_Prof
05-01-2007, 10:07
Mi risulta sempre un po ostico capire questi meccanismi vista la mia ignoranza in materia..
quindi in fin dei conti è meglio andare a cercare altre compagnie e lasciar perdere sto fondo telemaco...il problema è valutare la nuova compagnia :muro:
ca**o ci vuole una laurea....porca miseria..

grazie mille antonio avitabile sei stato gentilissimo ;)

Vorrei solo aggiungere una cosa a quanto detto da avitabile in modo esaustivo.
Credo convenga versare il TFR maturando nei fondi pensione e non all'INPS, per il semplice motivo che il Governo ha registrato questa somma come posta attiva, mentre e' un debito verso i lavoratori.
Per quanto riguarda i fondi aperti o chiusi, bisogna considerare che aderendo ad un fondo costuituito presso un'azienda, derivante da accordi sindacali, il lavoratore versa ogni mese una percentuale del suo stipendio, e l'azienda versa circa il triplo.
Il versamento dell'azienda invece non avviene nel caso il lavoratore opti per un fondo integrativo aperto, gestito dalle assicurazioni o da altri intermediari finanziari.

Ciao :)

saturno
05-01-2007, 10:23
ma se io decido di versare il tfr nel fondo pensione (cometa)
l'azienda in questo caso in che percentuale contribuisce?
Mi spiego, adesso verso una percentuale io nel fondo e l'azienda contribuisce con una propria percentuale, dopo quando verso tutto il tfr nel fondo, l'azienda con quale percentuale partecipa?

The_Prof
05-01-2007, 12:00
ma se io decido di versare il tfr nel fondo pensione (cometa)
l'azienda in questo caso in che percentuale contribuisce?
Mi spiego, adesso verso una percentuale io nel fondo e l'azienda contribuisce con una propria percentuale, dopo quando verso tutto il tfr nel fondo, l'azienda con quale percentuale partecipa?

Non cambia nulla, semplicemente rimarcavo il fatto che la contribuzione aziendale non e' prevista per i fondi non costituiti da accordi tra azienda e sindacati come e' il caso del fondo cometa.

Lo svantaggio di questi fondi negoziali chiusi e' dato da un basso rendimento, di poco superiore all'adeguamento del TFR, ma con qualche lieve rischio in piu'.
Inoltre un lavoratore giovane potrebbe aver interesse, all'inizio della vita lavorativa, ad investire con una maggior propensione al rischio e quindi con rendimenti molto piu' elevati.
Per questo motivo i fondi negoziali chiusi non permettono al lavoratore una diversificazione del rischio.

Ciao :)

Haden80
05-01-2007, 12:34
Grazie mille a tutti per le risposte...
speriamo di intraprendere la strada migliore...

saturno
05-01-2007, 12:36
ok grazie

generals
09-01-2007, 12:24
Per il ministro delle Riforme la nuova normativa si applicherà da subito
«Tfr entro gennaio anche per gli statali»
Nicolais: «Siamo prossimi entro la fine del mese ad avere il Tfr anche per i dipendenti pubblici»

ROMA - Un cambiamento epocale per tre milioni di dipendenti pubblici. Entro la fine del mese la nuova normativa sul Tfr dovrebbe essere estesa anche ai lavoratori del pubblico impiego. Lo ha detto il ministro per le Riforme, Luigi Nicolais, aggiungendo che nel governo si sta lavorando in questo senso. «C'è un gruppo di lavoro con il Ministero del Tesoro - ha confermato - la Commissione dovrebbe completare il lavoro in un paio di giorni, quindi siamo prossimi entro la fine del mese ad avere il Tfr anche per i dipendenti pubblici».
Tranne nel caso della scuola i dipendenti pubblici non hanno al momento fondi di previdenza integrativa di categoria. Non è chiaro ancora se la nuova normativa ne imporrà la creazione o se i lavoratori pubblici saranno costretti a scegliere fondi aperti.
La previsione di Nicolasi sembra confermata anche dal segretario generale della Uil Luigi Angeletti: «Stiamo discutendo in modo approfondito di alcuni aspetti, ma credo che l'accordo sia vicino, pertanto penso che è questione di qualche settimana». la possibilità di un'inttesa con i sindacati potrebbe aprire la strada alla creazione in tempi brevi dei fondi di categoria.
09 gennaio 2007

AZZ! :mbe:

Beelzebub
10-01-2007, 08:49
C'è una cosa che ancora non mi è chiara: nel caso in cui il dipendente opti per il fondo privato, nel momento in cui questo dipendente richiede un anticipo del TFR, a chi si deve rivolgere per averlo?

So che se il TFR viene destinato all'INPS, è il datore di lavoro a fare da "tramite", anticipando l'importo al dipendente, e recuperandoli in seguito. Ma nel caso dei fondi privati? :confused:

*Joker*
10-01-2007, 09:44
Non cambia nulla, semplicemente rimarcavo il fatto che la contribuzione aziendale non e' prevista per i fondi non costituiti da accordi tra azienda e sindacati come e' il caso del fondo cometa.

Lo svantaggio di questi fondi negoziali chiusi e' dato da un basso rendimento, di poco superiore all'adeguamento del TFR, ma con qualche lieve rischio in piu'.
Inoltre un lavoratore giovane potrebbe aver interesse, all'inizio della vita lavorativa, ad investire con una maggior propensione al rischio e quindi con rendimenti molto piu' elevati.
Per questo motivo i fondi negoziali chiusi non permettono al lavoratore una diversificazione del rischio.

Ciao :)

Se parliamo del FONDO COMETA , direi che le affermazioni sopra indicate , vanno certamente smentite dai fatti fino ad oggi accaduti:!!!

Considerato che dopo l'introduzione del multicomparto,il Fondo COMETA ha quattro linee di investimento, elenchiamo quello che si è ottenuto nel 2005:

La linea «monetario plus» ha ottenuto un rendimento netto del 2,93%.
La linea «sicurezza» a 2,63%,
La linea «reddito» ha raggiunto il 6,6%
La linea «crescita» sta sul 10,36%.

E' chiaro che rendimenti più alti sono legati a profili di rischio diversi e che non possono assolutamente considerarsi ordinari e nemmeno fissi.

Questi invece sono i rendimenti dello stesso fondo nel periodo dove non esisteva il multicomparto:

2001 + 0,23
2002 - 2,27
2003 +4,05
2004 +3,91

Ecco a fronte del rendimento del TFR , che si stabilizza fra il 2.5% & il 3% , vedo che il Fondo Cometa offre diversi "Prodotti" e diverse condizioni di "propensioni" al "Rischio".
C'è da dire comunque che si stà parlando di rendimenti di capitali, pari ad uno stipendio incrementato annualmente!!
Ricordiamoci comunque che la quota Azienda versata sul Fondo Cometa (1,2% + EDR) è GRATIS , quindi da conteggiare a fine anno come rendimento maturato aggiungendolo al rendimento del Comparto scelto .

http://www.cometafondo.it/pdf_news_252/DOMANDE_E_RISPOSTE_MULTICOMPARTO.pdf


Aloa

generals
24-01-2007, 12:04
Link (http://www.flcgil.it/notizie/news/2007/gennaio/fondo_espero_i_risultati_ufficiali_delle_elezioni)

24/01/2007
Fondo Espero: i risultati ufficiali delle elezioni

Sul sito del Ministero della Pubblica Istruzione sono stati pubblicati i risultati ufficiali delle elezioni dell’assemblea dei delegati del fondo scuola Espero, con l’elenco dei nominativi dei 30 delegati dei soci lavoratori.

I dati che già da tempo abbiamo pubblicato, sono confermati e vedono la FLC Cgil con 11 delegati, la Cisl con 10, la Uil con 4 e lo Snals con 5.

Il 13 febbraio i delegati si riuniranno per la prima volta per eleggere il Consiglio di Amministrazione del fondo.

Roma, 24 gennaio 2007



:eek: :mbe:

zerothehero
24-01-2007, 13:10
Link (http://www.flcgil.it/notizie/news/2007/gennaio/fondo_espero_i_risultati_ufficiali_delle_elezioni)

24/01/2007
Fondo Espero: i risultati ufficiali delle elezioni

Sul sito del Ministero della Pubblica Istruzione sono stati pubblicati i risultati ufficiali delle elezioni dell’assemblea dei delegati del fondo scuola Espero, con l’elenco dei nominativi dei 30 delegati dei soci lavoratori.

I dati che già da tempo abbiamo pubblicato, sono confermati e vedono la FLC Cgil con 11 delegati, la Cisl con 10, la Uil con 4 e lo Snals con 5.

Il 13 febbraio i delegati si riuniranno per la prima volta per eleggere il Consiglio di Amministrazione del fondo.

Roma, 24 gennaio 2007



:eek: :mbe:

Ecco bravo..scrivete qualcosa su sto Espero..mica ci sono solo i privati.. :)
Com'è che non posso ancora scegliere tra un profilo "conservativo" e uno più "di crescita"? :confused:
E perchè c'è la CIGL?
Non mi gestirà i soldi qualche comunista.. :help:

generals
24-01-2007, 15:28
Ecco bravo..scrivete qualcosa su sto Espero..mica ci sono solo i privati.. :)
Com'è che non posso ancora scegliere tra un profilo "conservativo" e uno più "di crescita"? :confused:
E perchè c'è la CIGL?
Non mi gestirà i soldi qualche comunista.. :help:


certo, i fondi di categoria sono tutti gestiti dalla cgil :ciapet: , altrimenti perchè avrebbero scippato il tfr con il silenzio-assenso? :rolleyes: E immaginati gli "esperti" in finanza della Cgil (che poi sarebbero i figli o parenti dei sindacalisti come minimo)........
Lascia stare i fondi, corri il rischio di pagare commissioni e non ritrovarti neanche il capitale alla fine. Meglio il rendimento sicuro (e pure valido) del tfr, sinora nessuno se ne è mai lamentato, ci sarà un motivo no? ;)

Onisem
24-01-2007, 15:32
certo, i fondi di categoria sono tutti gestiti dalla cgil :ciapet: , altrimenti perchè avrebbero scippato il tfr con il silenzio-assenso? :rolleyes: E immaginati gli "esperti" in finanza della Cgil (che poi sarebbero i figli o parenti dei sindacalisti come minimo)........
Lascia stare i fondi, corri il rischio di pagare commissioni e non ritrovarti neanche il capitale alla fine. Meglio il rendimento sicuro (e pure valido) del tfr, sinora nessuno se ne è mai lamentato, ci sarà un motivo no? ;)
Cioè? Tesoreria dello Stato?

Onisem
24-01-2007, 15:34
Comunque ragazzi, chiamatemi tonto ma io ancora non ho capito una cosa: ma la liquidazione? La riceveremo o no? Volete dirmi che nell'arco di una generazione si passa da lauti buonuscita e 80% dello stipendio, a nessuna liquidazione e 50% dello stipendio!? :rolleyes:

generals
24-01-2007, 16:01
Comunque ragazzi, chiamatemi tonto ma io ancora non ho capito una cosa: ma la liquidazione? La riceveremo o no? Volete dirmi che nell'arco di una generazione si passa da lauti buonuscita e 80% dello stipendio, a nessuna liquidazione e 50% dello stipendio!? :rolleyes:

riceverai la liquidazione (tfr) così come è sempre stato (con i soliti e convenienti meccanismi di rivalutazione del capitale e rendimento, ovvero, ogni anno il tfr maturato in corso d’anno viene aumentato dell’1,5% più il 75% dell’inflazione registrato nel corso dell’anno. ) se compili l'apposito moduletto (dipsponibile presso il proprio ufficio del personale) con cui dichiari di non voler trasferire il tfr al fondo pensione, il tutto entro giugno 2007, questo per il settore privato.

generals
24-01-2007, 16:18
mi sembra abbastanza equilibrata questa valutazione (che non riguarda i fondi di categoria gestiti dalla cgil-cisl e uil per i quali non metterei neanche un cents ;) ma riguarda in generale i fondi di investimento):
link (http://www.rassegna.it/2005/affarisociali/articoli/tfr1.htm)
Rende più il tfr o il fondo?
Soltanto dal 2002 al 2004 i fondi pensione sono riusciti a “battere” il rendimento offerto dal tfr, e dal 1999 a oggi il tfr ha reso il 15,8% contro il 9,2% medio del fondo collettivo. La ragione di questo dato è semplice: gli anni in cui la Borsa è andata male penalizzano il rendimento dei fondi, che a loro volta invece surclassano il tfr negli anni (come dal 2002 a oggi) in cui gli investimenti azionari sono andati decisamente bene. Bisogna anche considerare che per i primi anni di attività i fondi pensione – era la fase iniziale, di avvio – non potevano investire i loro patrimoni liberamente, e dunque i loro risultati erano appesantiti dall'obbligo di acquistare obbligazioni piuttosto che più redditizie azioni.
Quando si parla di investimenti finanziari – e soprattutto quando si prendono in esame periodi di tempo molto lunghi – la regola di base è che quanto accaduto nel passato non necessariamente si potrà ripetere in futuro. E così, va di nuovo detto che le performances deludenti dei fondi del periodo 1998-2002 non possono permettere di giungere a conclusioni. E lo stesso discorso vale per il caso opposto: gli ottimi risultati degli ultimi due anni sulla carta possono essere un passeggero fuoco di paglia. Ancora, bisogna prendere in esame, possibilmente, gli andamenti dei singoli fondi pensione per avere un quadro di riferimento più preciso: alcuni fondi rendono di più, altri di meno, e in alcuni casi bisogna esaminare i risultati dei diversi comparti di investimento. Ovviamente, i comparti obbligazionari andranno sempre piano, quelli azionari possono guadagnare di più o perdere di più.


E' evidente che chi si affida ad un fondo affronta un rischio (di non ricevere alcun rendimento o perdere anche il capitale) chi lascia il tfr in azienda (inps se più di 50 dip) avrà un rendimento discreto ma soprattutto sicuro e con garanzia del capitale. Se accanto al rendimento incerto del fondo (dubito che sarà maggiore del tfr anche in caso poitivo poichè sarà eroso dalle commissioni e provvigioni) ci metteta la "incompetenza" nella gestione da parte dei sindacati è conseguenza che il lavoratore non si ritroverà più un euro una volta andato in pensione.
Inoltre, una somma consistente a fine rapporto di lavoro è sempre stata utile per dare un anticipo per l'acquisto di una casa (magari per il figlio o il nipote) con i fondi si avrà una rendita o (l'anticipazione di una parte ma con dei vincoli ben precisi).
Vi ricordo infine che la borsa è ciclica, nell'arco di tanti anni (40 o più) durante i quali il vostro tfr sarà gestito dai fondi ci saranno fasi di espansione e fasi depressive (vedi bolle speculative anche) e quindi chi vi dice, facendo riferimento agli ultimi e pochi anni, che il rendiemento dei fondi (quuali?) è stato più elevato del tfr vi racconta una parte, soprattutto piccola, della storia ;)

Onisem
24-01-2007, 17:15
riceverai la liquidazione (tfr) così come è sempre stato (con i soliti e convenienti meccanismi di rivalutazione del capitale e rendimento, ovvero, ogni anno il tfr maturato in corso d’anno viene aumentato dell’1,5% più il 75% dell’inflazione registrato nel corso dell’anno. ) se compili l'apposito moduletto (dipsponibile presso il proprio ufficio del personale) con cui dichiari di non voler trasferire il tfr al fondo pensione, il tutto entro giugno 2007, questo per il settore privato.
Scusa ma continuo a non capire: la mia azienda ha più di 50 dipendenti, quindi non posso esattamente scegliere di lasciare tutto come sta. Se taccio, il mio tfr passa in automatico alla tesoreria dello Stato, altrimenti posso esercitare una delle altre opzioni (fondi categoria, fondi aperti, etc.). Mi stai dicendo che conviene lasciar trasferire il proprio tfr allo Stato e che in quel caso non cambierebbe nulla rispetto alle attuali condizioni con cui si va in pensione?

Guille
24-01-2007, 17:32
Scusa ma continuo a non capire: la mia azienda ha più di 50 dipendenti, quindi non posso esattamente scegliere di lasciare tutto come sta. Se taccio, il mio tfr passa in automatico alla tesoreria dello Stato, altrimenti posso esercitare una delle altre opzioni (fondi categoria, fondi aperti, etc.). Mi stai dicendo che conviene lasciar trasferire il proprio tfr allo Stato e che in quel caso non cambierebbe nulla rispetto alle attuali condizioni con cui si va in pensione?
In pratica si ... a meno che, da qui a quando andrai in pensione, non modifichino di nuovo la legge decidendo che i soldi del tuo TFR accantonati presso l'INPS invece di versarteli come liquidazione tutti in un colpo, come succeva fino ad ora, ti verranno restituiti a rate sotto forma di pensione integrativa.

Fil9998
24-01-2007, 19:02
In effetti...

La cosa peggiore è il silenzio dei sindacati.
Dovevano fare una rivoluzione armata e si sono limitati a qualche vocina flebile (poi rientrata...)


perchè?



non credo che tu sia fra coloro che credono ancora che i sindacati siano preposti alla effettiva tutela dei lavoratori!

e quindi...

di che ti stupisci?







certo che per esser di sinistra sto governo fa riforme che manco il compianto Silvio ....




del resto la cina sta dando un ottimo esempio di arrivismo e iper liberismo e di mercato che manco in USA (vedi niente sindacati, niente tutele di nessun tipo...) ...

com'è strana e affascinante l'italia...
sarebbe bello vederla al cinema, sdraiati su una poltrana, sapendo che è una finzione.

generals
24-01-2007, 19:06
Scusa ma continuo a non capire: la mia azienda ha più di 50 dipendenti, quindi non posso esattamente scegliere di lasciare tutto come sta. Se taccio, il mio tfr passa in automatico alla tesoreria dello Stato, altrimenti posso esercitare una delle altre opzioni (fondi categoria, fondi aperti, etc.). Mi stai dicendo che conviene lasciar trasferire il proprio tfr allo Stato e che in quel caso non cambierebbe nulla rispetto alle attuali condizioni con cui si va in pensione?

si, per il lavoratore non cambia nulla se il tfr è presso l'impresa (come ora) o sarà presso la tesoreria dell'Inps. Il rendimento è lo stesso e le garanzie sono ancora maggiori (poichè l'inps non può fallire, a meno che non fallisca lo stato italiano :D ,a differenza di un'impresa). ciao

Onisem
24-01-2007, 22:36
si, per il lavoratore non cambia nulla se il tfr è presso l'impresa (come ora) o sarà presso la tesoreria dell'Inps. Il rendimento è lo stesso e le garanzie sono ancora maggiori (poichè l'inps non può fallire, a meno che non fallisca lo stato italiano :D ,a differenza di un'impresa). ciao
Non lo so, non sono convinto: secondo me con il rendimento dell'INPS non andrò in pensione come ora, cioè con l'80% dello stipendio, ma con il 50%! Questo è il punto.

generals
25-01-2007, 10:45
Non lo so, non sono convinto: secondo me con il rendimento dell'INPS non andrò in pensione come ora, cioè con l'80% dello stipendio, ma con il 50%! Questo è il punto.

la pensione non c'entra nulla, la scelta è tra tfr come prima (somma una tantum alla fine del rapporto di lavoro) + la pensione base o pensione integrativa dei fondi (ossia pensione che aggiungi a quella base) ma rinunciando alla somma una tantum del tfr.
Il fatto che le pensioni (inps o altro) soprattuto per i giovani saranno pari al 50% dell'ultimo stipendio è la conseguenza del passaggio dal sistema retributivo al contributivo, oltre che dei bassi contributi ed interruzione dei periodi di lavoro (vedi precariato), ma è una questione indipendente dalla scelta di cui parliamo anche se al scelta del tfr ai fondi viene "propagandata" con la scusa di poter affiancare la pensione integrativa che si ottiene a quella base, ma la questione è il rendimento e il gradio di rischio come ho detto nei precedenti post.

Onisem
25-01-2007, 10:53
Scusa ma allora uno in concreto cosa dovrebbe fare, se volesse una pensione decente più un tfr sicuro? Affidare il proprio tfr all'inps e pagarsi di tasca propria un'integrativa? :stordita:

generals
25-01-2007, 12:46
Scusa ma allora uno in concreto cosa dovrebbe fare, se volesse una pensione decente più un tfr sicuro? Affidare il proprio tfr all'inps e pagarsi di tasca propria un'integrativa? :stordita:

alla fine una pensione integrativa non è altro che una forma di impiego del capitale con un certo rendimento che ti viene erogata a rate anzichè una tantum (nessuno ti regala niente ;) ) quindi io considererei (visto che anche le assicurazioni appofittano con commissioni costi e gestione non oculata) di pensare ad altre forme di impiego per una maggiore tranquillità in vecchiaia tipo, a secondo della disponibilità finanziarie, tempo e competenza, l'acquisto di una casa o titoli di stato a lungo termine e privi di rischi, che ti consentono di conciliare buoni rendimenti e basso rischio e, solo se effettivamente vantaggiose, forme di pensione integrativa (sempre non gestite dai sindacati però).

Antonio Avitabile
26-01-2007, 08:29
alla fine una pensione integrativa non è altro che una forma di impiego del capitale con un certo rendimento che ti viene erogata a rate anzichè una tantum (nessuno ti regala niente ;) ) quindi io considererei (visto che anche le assicurazioni appofittano con commissioni costi e gestione non oculata) di pensare ad altre forme di impiego per una maggiore tranquillità in vecchiaia tipo, a secondo della disponibilità finanziarie, tempo e competenza, l'acquisto di una casa o titoli di stato a lungo termine e privi di rischi, che ti consentono di conciliare buoni rendimenti e basso rischio e, solo se effettivamente vantaggiose, forme di pensione integrativa (sempre non gestite dai sindacati però).

Certo, nessuno ti regala niente, però ti devo ricordare che i luoghi comuni come quello per cui le assicurazioni sono tutte un imbroglio sono altrettanto errati.

Un FIP costa più di un PIP che costa più di un fondo chiuso.
Ma a tale costo spesso (ma non sempre) corrisponde un prodotto meglio strutturato e spesso (ma non sempre) una consulenza in grado di valorizzare al meglio il rapporto tra i prodotti assicurativi, finanziari e previdenziali per la singola persona.

Qualsiasi servizio personalizzato ha un costo maggiore di uno standard (un taxi costa più di un autobus) e comunque non è detto che approdi a risultati migliori perché nessuno ha la sfera di cristallo, specie in campo finanziario.

Non credo che il TFR sarà un business per le compagnie assicurative in quanto troppi fattori porteranno a concentrare questi patrimoni su scelte "guidate".

Nella vita arriviamo spesso ad un bivio e dobbiamo puntare sulla strada che in quel momento ci sembra più giusta. Questo tread è (dovrebbe essere) una occasione per capire qualcosa di più in una materia in cui gli esperti del settore non hanno ancora certezze assolute, ma soprattutto preferirei fosse una occasione di confronto in un momento di confusione senza trascendere nel politico di maniera o nei luoghi comuni.

Ovviamente ho quotato te non per un particolare astio nei riguardi della tua considerazione, che è anzi molto poco sterile e rappresenta un modo di pensare diffuso e in certa misura legittimato dai fatti, ma per sollecitare una discussione un po' diversa, meno "facile" anche se non eccessivamente tecnica (non penso sia il contesto giusto).

generals
26-01-2007, 11:31
Certo, nessuno ti regala niente, però ti devo ricordare che i luoghi comuni come quello per cui le assicurazioni sono tutte un imbroglio sono altrettanto errati.

Un FIP costa più di un PIP che costa più di un fondo chiuso.
Ma a tale costo spesso (ma non sempre) corrisponde un prodotto meglio strutturato e spesso (ma non sempre) una consulenza in grado di valorizzare al meglio il rapporto tra i prodotti assicurativi, finanziari e previdenziali per la singola persona.

Qualsiasi servizio personalizzato ha un costo maggiore di uno standard (un taxi costa più di un autobus) e comunque non è detto che approdi a risultati migliori perché nessuno ha la sfera di cristallo, specie in campo finanziario.

Non credo che il TFR sarà un business per le compagnie assicurative in quanto troppi fattori porteranno a concentrare questi patrimoni su scelte "guidate".

Nella vita arriviamo spesso ad un bivio e dobbiamo puntare sulla strada che in quel momento ci sembra più giusta. Questo tread è (dovrebbe essere) una occasione per capire qualcosa di più in una materia in cui gli esperti del settore non hanno ancora certezze assolute, ma soprattutto preferirei fosse una occasione di confronto in un momento di confusione senza trascendere nel politico di maniera o nei luoghi comuni.

Ovviamente ho quotato te non per un particolare astio nei riguardi della tua considerazione, che è anzi molto poco sterile e rappresenta un modo di pensare diffuso e in certa misura legittimato dai fatti, ma per sollecitare una discussione un po' diversa, meno "facile" anche se non eccessivamente tecnica (non penso sia il contesto giusto).

La questione è che secondo me nella scelta relativa al Tfr non si può prescindere dalle considerazioni politiche poichè esse sono all'origine del provvedimento e non anche valutazioni di carattere finanziario. Se un lavoratore non prende coscienza di quali sono i "reali" motivi che hanno condotto il Governo ad introdurre, per giunta con il silenzio-assenso, le norme in questione non può valutare il grado "effettivo di rischio" a cui si va incontro. Le norme sul tfr sono un "regalo" ai sindacati confederali, una merce di scambio e non l'intenzione di offrire ai lavoratori una pensione integrativa per dare loro maggiore serenità in vecchiaia. SOlo dopo aver preso coscienza di ciò è possibile valutare in modo freddo e tecnico, in base alla propensione al rischio di ognuno, la scelta come sostieni tu.
Altra questione è l'asimmettria informativa, ossia il lavoratore nello scegliere lo strumento di investimento, nel valutare anche le proposte delle varie assicurazioni, non ha sempre tutte le informazioni necessarie (come dici tu non tutti i prodotti assicurativi sono male ed è sicuramente vero, ma va a capire quali sono quelli buoni e il rischio di incappare nell prodotto spazzatura è alto senza adeguate informazioni). L'asimmetria informativa fa si che nella scelta non si valuti il "rischio effettivo" a cui si va incontro ed ecco che anche le valutazioni sulla bontà del prodotto assicurativo/finanziaro scelto risultano alterate e non corrispondenti alla realtà.

Antonio Avitabile
26-01-2007, 12:38
Diciamo che, con i controlli oramai avanzati sulla contrattualistica, non esistono prodotti "truffa" nell'ambito del risparmio gestito.

Personalmente ritengo che un buon 20/30% dei prodotti non valgano la spesa, cioè non occorre un genio per ottenere migliori performance con strumenti di risparmio amministrato e/o affini.

Il problema è che spesso si vende una Ferrari ad un ottantenne ed una citycar ad un commesso viaggiatore, solo... per ragioni commerciali. Questo è vero presso gli uffici postali, le banche ed i promotori che vestono una casacca precisa. Un consulente in materia finanziaria, assicurativa e previdenziale, non fa necessariamente l'interesse del cliente finale se è pagato da una banca con uno stipendio o una provvigione. Finché va bene gli interessi convergono, ma se poi la banca dice di vendere obbligazioni argentine pena la perdita del mandato o una carriera più lenta, è ovvio che il buon promotore o impiegato non ha scelta.
Per questo i prodotti poco performanti per le esigenze salgono in percentuale.

Un soluzione ottimale sarebbe il consulente indipendente che è pagato dal cliente per fornire valutazioni personalizzate e seguire le evoluzioni di queste esigenze. ... e chi lo paga?

In Italia le soluzioni da private banking non sono alla portata di tutti e quando lo sono è perché comunque il consulente viene pagato da una compagnia. E' ovvio che così il consulente è più libero di offrire cose interessanti, ma il costo necessariamente risale a livelli più o meno di mercato.

Poi la sfera di cristallo non ce l'ha nessuno, puoi ottenere migliori risultati da incompetente con ottimo fondoschiena che da tecnico che applica ad es. un CPPI (almeno nel breve periodo).