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27-11-2006, 15:17
Per l'Italia dei videogiochi è stato il più grande non-scandalo dai tempi di Mortal Kombat o Carmageddon. Ora il caso Rule of Rose, esploso dopo un articolo di Panorama che denunciava la presunta amoralità del videogioco giapponese, sta iniziando a presentare il conto ai suoi protagonisti. Dall'ex-Ministro Frattini, "ammonito" dall'Unione Europea, all'autore dell'articolo di Panorama, Guido Castellano, accusato di plagio, fino alla stessa 505 Games, software house responsabile di Rule of Rose, che la settimana scorsa ha deciso di ritirare il suo gioco dal mercato inglese.
L'UE ammonisce Frattini
Un richiamo all'ordine e a una maggiore collaborazione con gli altri organi dell'Unione Europea. È questo il senso della lettera indirizzata da Viviane Reding, commissario alla Società dell'Informazione e Media della Commissione Europea, a Franco Frattini, dopo le dichiarazioni di quest'ultimo circa la vicenda Rule of Rose. Frattini, attualmente commissario alla Giustizia della Commissione Europea, aveva commentato aspramente il videogioco horror di 505 Games, inviando una lettera ai Ministri degli Interni dei 25 Stati membri dell'UE, nella quale chiedeva una verifica dei controlli relativi alla violenza nei videogiochi. «Uno dei giochi recentemente disponibili sul mercato europeo – aveva scritto Frattini - tratta di una ragazza che viene sottoposta a violenza psicologica e fisica. Questo mi ha profondamente scioccato per la sua oscena crudeltà e brutalità».
Nella lettera a Frattini, secondo quanto riportato dal Register, Viviane Reding imputerebbe al collega di aver rilasciato dichiarazioni su un argomento del quale aveva scarsa conoscenza, chiedendogli di osservare in futuro una maggiore attenzione circa i suoi atti ufficiali nell'ambito dell'Unione Europea. «È molto spiacevole – si legge nella comunicazione - che i miei uffici non siano stati consultati prima dell'invio della sua lettera ai Ministri degli Interni». Il commissario ai Media ha inoltre ricordato a Frattini l'esistenza di un sistema di auto-regolamentazione, il PEGI, adottato dall'industria dei videogiochi europea sin dal 2003, specificando che tale sistema si pone l'obiettivo di informare gli adulti e non di censurare i contenuti. «Questo – prosegue la lettera – è in linea con la politica della Commissione, che ritiene che le misure adottate per proteggere i minori e la dignità umana debbano essere attentamente bilanciate con il diritto fondamentale alla libertà di espressione, come definito nella Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea».
A sottolineare l'infondatezza dei richiami allarmistici di Frattini, e con lui di molti politici italiani, è intervenuta di recente anche Laurie Hall, segretario generale del Video Standards Council britannico, agenzia di controllo dei contenuti mediatici: «Non definirei questo videogioco violento. Non ci preoccupa che il nostro operato sia stato messo in discussione, perché le dichiarazioni di Mr. Frattini sono prive di senso».
Rule of Rose fuori dal Regno Unito
Dopo le polemiche che hanno sommerso Rule of Rose, pubblicato in Italia venerdì scorso, 505 Games ha deciso di non far uscire il suo titolo nel Regno Unito, quantomeno in via temporanea. Secondo alcune fonti, il gioco sarebbe però ugualmente reperibile nei negozi inglesi. Dopo il battage pubblicitario gratuito scaturito dalla polemica italiana, l'annuncio di 505 Games di non pubblicare il suo horror non avrebbe fatto altro, d'altra parte, che aumentare l'interesse dei videogiocatori meno esperti nei confronti del gioco. Negli ultimi giorni, più di un negoziante italiano avrebbe pubblicizzato l'uscita del titolo facendo leva sulla sua presunta scarsa disponibilità, o persino sul gusto del proibito che caratterizzerebbe ora il videogioco di 505 Games.
Accuse di plagio per Panorama
Non c'è pace nemmeno per Guido Castellano, autore dell'articolo di Panorama. Dopo la pubblicazione dello speciale, il forum del settimanale di Pietro Calabrese era stato sommerso dai messaggi di protesta di videogiocatori o semplici lettori, che avevano criticato le tesi allarmiste dell'articolo, sottolineando le inesatezze (http://www.videoludica.com/news.php?news=441) riportate da Panorama. Tra queste lo stesso strillo di copertina, «Vince chi seppellisce viva la bambina», concetto che, come riferito dall'AESVI o dalla stessa 505 Games, non corrispondeva alla realtà del gioco.
Pochi giorni dopo l'uscita dell'articolo, in molti avevano inoltre segnalato le numerose somiglianze (http://forumgamesradar.futuregamer.it/printthread.php?t=441403) tra lo speciale di Guido Castellano e una recensione amatoriale apparsa mesi prima sul forum di GamesRadar.it. Un utente del forum aveva scritto al riguardo: «Sostanzialmente, l'articolista di Panorama, Guido Castellano, ha preso spunto dalla suddetta recensione, per non dire che ha letteralmente copiato numerosi spezzoni dell'articolo apparso nella sezione "Redattori per gioco" di questo forum. Addirittura interi paragrafi sono stati copiati senza alcun ritegno, altri invece sono stati storpiati a piacimento, capovolgendo volutamente il senso delle frasi».
Da Panorama non sono finora giunte risposte ufficiali alle accuse formulate in Rete. Il settimanale, ancora la settimana scorsa, proseguiva invece sulla sua linea, scrivendo sul sito: «Una settimana dopo l'inchiesta di copertina di Panorama, sulla prima pagina del Times un articolo dedicato a Rule of Rose, titolo giapponese (in Italia dovrebbe arrivare il 24 novembre) in cui una bambina viene sepolta viva». E precisando che «i giornalisti inglesi sono arrivati secondi». Questo quando da mesi, in Italia e all'estero, si parla di Rule of Rose e dei suo contenuti. Ma in questo caso senza derive allarmistiche, visti i criteri di maggiore aderenza alla realtà.
LINK:http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_blog=30&ID_articolo=1316&tp=C
L'UE ammonisce Frattini
Un richiamo all'ordine e a una maggiore collaborazione con gli altri organi dell'Unione Europea. È questo il senso della lettera indirizzata da Viviane Reding, commissario alla Società dell'Informazione e Media della Commissione Europea, a Franco Frattini, dopo le dichiarazioni di quest'ultimo circa la vicenda Rule of Rose. Frattini, attualmente commissario alla Giustizia della Commissione Europea, aveva commentato aspramente il videogioco horror di 505 Games, inviando una lettera ai Ministri degli Interni dei 25 Stati membri dell'UE, nella quale chiedeva una verifica dei controlli relativi alla violenza nei videogiochi. «Uno dei giochi recentemente disponibili sul mercato europeo – aveva scritto Frattini - tratta di una ragazza che viene sottoposta a violenza psicologica e fisica. Questo mi ha profondamente scioccato per la sua oscena crudeltà e brutalità».
Nella lettera a Frattini, secondo quanto riportato dal Register, Viviane Reding imputerebbe al collega di aver rilasciato dichiarazioni su un argomento del quale aveva scarsa conoscenza, chiedendogli di osservare in futuro una maggiore attenzione circa i suoi atti ufficiali nell'ambito dell'Unione Europea. «È molto spiacevole – si legge nella comunicazione - che i miei uffici non siano stati consultati prima dell'invio della sua lettera ai Ministri degli Interni». Il commissario ai Media ha inoltre ricordato a Frattini l'esistenza di un sistema di auto-regolamentazione, il PEGI, adottato dall'industria dei videogiochi europea sin dal 2003, specificando che tale sistema si pone l'obiettivo di informare gli adulti e non di censurare i contenuti. «Questo – prosegue la lettera – è in linea con la politica della Commissione, che ritiene che le misure adottate per proteggere i minori e la dignità umana debbano essere attentamente bilanciate con il diritto fondamentale alla libertà di espressione, come definito nella Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea».
A sottolineare l'infondatezza dei richiami allarmistici di Frattini, e con lui di molti politici italiani, è intervenuta di recente anche Laurie Hall, segretario generale del Video Standards Council britannico, agenzia di controllo dei contenuti mediatici: «Non definirei questo videogioco violento. Non ci preoccupa che il nostro operato sia stato messo in discussione, perché le dichiarazioni di Mr. Frattini sono prive di senso».
Rule of Rose fuori dal Regno Unito
Dopo le polemiche che hanno sommerso Rule of Rose, pubblicato in Italia venerdì scorso, 505 Games ha deciso di non far uscire il suo titolo nel Regno Unito, quantomeno in via temporanea. Secondo alcune fonti, il gioco sarebbe però ugualmente reperibile nei negozi inglesi. Dopo il battage pubblicitario gratuito scaturito dalla polemica italiana, l'annuncio di 505 Games di non pubblicare il suo horror non avrebbe fatto altro, d'altra parte, che aumentare l'interesse dei videogiocatori meno esperti nei confronti del gioco. Negli ultimi giorni, più di un negoziante italiano avrebbe pubblicizzato l'uscita del titolo facendo leva sulla sua presunta scarsa disponibilità, o persino sul gusto del proibito che caratterizzerebbe ora il videogioco di 505 Games.
Accuse di plagio per Panorama
Non c'è pace nemmeno per Guido Castellano, autore dell'articolo di Panorama. Dopo la pubblicazione dello speciale, il forum del settimanale di Pietro Calabrese era stato sommerso dai messaggi di protesta di videogiocatori o semplici lettori, che avevano criticato le tesi allarmiste dell'articolo, sottolineando le inesatezze (http://www.videoludica.com/news.php?news=441) riportate da Panorama. Tra queste lo stesso strillo di copertina, «Vince chi seppellisce viva la bambina», concetto che, come riferito dall'AESVI o dalla stessa 505 Games, non corrispondeva alla realtà del gioco.
Pochi giorni dopo l'uscita dell'articolo, in molti avevano inoltre segnalato le numerose somiglianze (http://forumgamesradar.futuregamer.it/printthread.php?t=441403) tra lo speciale di Guido Castellano e una recensione amatoriale apparsa mesi prima sul forum di GamesRadar.it. Un utente del forum aveva scritto al riguardo: «Sostanzialmente, l'articolista di Panorama, Guido Castellano, ha preso spunto dalla suddetta recensione, per non dire che ha letteralmente copiato numerosi spezzoni dell'articolo apparso nella sezione "Redattori per gioco" di questo forum. Addirittura interi paragrafi sono stati copiati senza alcun ritegno, altri invece sono stati storpiati a piacimento, capovolgendo volutamente il senso delle frasi».
Da Panorama non sono finora giunte risposte ufficiali alle accuse formulate in Rete. Il settimanale, ancora la settimana scorsa, proseguiva invece sulla sua linea, scrivendo sul sito: «Una settimana dopo l'inchiesta di copertina di Panorama, sulla prima pagina del Times un articolo dedicato a Rule of Rose, titolo giapponese (in Italia dovrebbe arrivare il 24 novembre) in cui una bambina viene sepolta viva». E precisando che «i giornalisti inglesi sono arrivati secondi». Questo quando da mesi, in Italia e all'estero, si parla di Rule of Rose e dei suo contenuti. Ma in questo caso senza derive allarmistiche, visti i criteri di maggiore aderenza alla realtà.
LINK:http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_blog=30&ID_articolo=1316&tp=C