dantes76
18-11-2006, 15:08
18 novembre 2006
Fini: nel corteo romano c'è il rischio di assecondare i terroristi kamikaze
Pace in Medio Oriente, al via il doppio corteo
Iniziate le manifestazioni di Milano («Due popoli, due stati») e di Roma («Solidarietà al popolo palestinese»). Pdci coi centri sociali
MILANO - Due città, due manifestazioni, due messaggi diversi. A Milano e a Roma hanno preso il via i cortei per la pace in Medio Oriente promossi rispettivamente dalla Tavola della pace e dai centro sociali e dal forum Palestina. «Pace e giustizia in Medio Oriente» il leit motiv della manifestazione milanese, a cui ha aderito praticamente l'intero centrosinistra; «Solidarietà al popolo palestinese» quello del corteo romano, che vede l'adesione anche del Pdci.
Il leader di An, Gianfranco Fini, a Venezia (Ansa)
IL MONITO DI FINI - E' soprattutto sulla manifestazione nella capitale che si concentrano le attenzioni, per quella che il centrodestra considera un'iniziativa di parte e anti-israeliana. Il leader di An, Gianfranco Fini, intervenuto ai «Colloqui di Venezia», non ha mancato di sottolineare la presenza di due diverse sinistre e ha puntato il dito contro il corteo romano che «non è equidistante ma ostenta le cinture dei kamikaze che significa legittimare il terrorismo che ha colpito Madrid e Londra e potrebbe colpire anche l'Italia». Sulla questione israelo-palestinese - ha commentato Fini - «la sinistra massimalista dice inequivocabilmente che tutte le ragioni sono dalla parte palestinese. Qualcuno - ha aggiunto - arriva a dire addirittura che Israele deve scomparire». La manifestazione della sinistra moderata che sostiene due popoli due stati e la Road Map è, per Fini, di «apparente ragionevolezza e buon senso»: «tutto vero, tutto giusto - ha aggiunto -, ma la pace si fa in due. Israele la vuole perchè è una democrazia, ma sia Hezbollah sia Hamas dimostrano con i loro comportamenti di non credere nella pace perchè non riconoscono nemmeno l'esistenza di Israele».
LA POSIZIONE DEL PDCI - Respingono ogni critica i vertici del Pdci, che hanno voluto prendere parte proprio alla kermesse romana. L'eurodeputato Marco Rizzo, che sfila con una kefiah sulle spalle, ha precisato che «siamo venuti qui per dire "Palestina libera", ma non siamo contro Israele». «Sono critico nei confronti del governo israeliano - ha invece detto il leader del partito, Olivioero Diliberto - ma non sono anti-israeliano, altrimenti quando criticavo Berlusconi cos'ero? anti-italiano?».
Iniziate le manifestazioni di Milano («Due popoli, due stati») e di Roma («Solidarietà al popolo palestinese»). Pdci coi centri sociali
MILANO - Due città, due manifestazioni, due messaggi diversi. A Milano e a Roma hanno preso il via i cortei per la pace in Medio Oriente promossi rispettivamente dalla Tavola della pace e dai centro sociali e dal forum Palestina. «Pace e giustizia in Medio Oriente» il leit motiv della manifestazione milanese, a cui ha aderito praticamente l'intero centrosinistra; «Solidarietà al popolo palestinese» quello del corteo romano, che vede l'adesione anche del Pdci.
Il leader di An, Gianfranco Fini, a Venezia (Ansa)
IL MONITO DI FINI - E' soprattutto sulla manifestazione nella capitale che si concentrano le attenzioni, per quella che il centrodestra considera un'iniziativa di parte e anti-israeliana. Il leader di An, Gianfranco Fini, intervenuto ai «Colloqui di Venezia», non ha mancato di sottolineare la presenza di due diverse sinistre e ha puntato il dito contro il corteo romano che «non è equidistante ma ostenta le cinture dei kamikaze che significa legittimare il terrorismo che ha colpito Madrid e Londra e potrebbe colpire anche l'Italia».
Sulla questione israelo-palestinese - ha commentato Fini - «la sinistra massimalista dice inequivocabilmente che tutte le ragioni sono dalla parte palestinese. Qualcuno - ha aggiunto - arriva a dire addirittura che Israele deve scomparire». La manifestazione della sinistra moderata che sostiene due popoli due stati e la Road Map è, per Fini, di «apparente ragionevolezza e buon senso»: «tutto vero, tutto giusto - ha aggiunto -, ma la pace si fa in due. Israele la vuole perchè è una democrazia, ma sia Hezbollah sia Hamas dimostrano con i loro comportamenti di non credere nella pace perchè non riconoscono nemmeno l'esistenza di Israele».
LA POSIZIONE DEL PDCI - Respingono ogni critica i vertici del Pdci, che hanno voluto prendere parte proprio alla kermesse romana. L'eurodeputato Marco Rizzo, che sfila con una kefiah sulle spalle, ha precisato che «siamo venuti qui per dire "Palestina libera", ma non siamo contro Israele». «Sono critico nei confronti del governo israeliano - ha invece detto il leader del partito, Olivioero Diliberto - ma non sono anti-israeliano, altrimenti quando criticavo Berlusconi cos'ero? anti-italiano?».
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/11_Novembre/18/manifestazioni.html
Fini: nel corteo romano c'è il rischio di assecondare i terroristi kamikaze
Pace in Medio Oriente, al via il doppio corteo
Iniziate le manifestazioni di Milano («Due popoli, due stati») e di Roma («Solidarietà al popolo palestinese»). Pdci coi centri sociali
MILANO - Due città, due manifestazioni, due messaggi diversi. A Milano e a Roma hanno preso il via i cortei per la pace in Medio Oriente promossi rispettivamente dalla Tavola della pace e dai centro sociali e dal forum Palestina. «Pace e giustizia in Medio Oriente» il leit motiv della manifestazione milanese, a cui ha aderito praticamente l'intero centrosinistra; «Solidarietà al popolo palestinese» quello del corteo romano, che vede l'adesione anche del Pdci.
Il leader di An, Gianfranco Fini, a Venezia (Ansa)
IL MONITO DI FINI - E' soprattutto sulla manifestazione nella capitale che si concentrano le attenzioni, per quella che il centrodestra considera un'iniziativa di parte e anti-israeliana. Il leader di An, Gianfranco Fini, intervenuto ai «Colloqui di Venezia», non ha mancato di sottolineare la presenza di due diverse sinistre e ha puntato il dito contro il corteo romano che «non è equidistante ma ostenta le cinture dei kamikaze che significa legittimare il terrorismo che ha colpito Madrid e Londra e potrebbe colpire anche l'Italia». Sulla questione israelo-palestinese - ha commentato Fini - «la sinistra massimalista dice inequivocabilmente che tutte le ragioni sono dalla parte palestinese. Qualcuno - ha aggiunto - arriva a dire addirittura che Israele deve scomparire». La manifestazione della sinistra moderata che sostiene due popoli due stati e la Road Map è, per Fini, di «apparente ragionevolezza e buon senso»: «tutto vero, tutto giusto - ha aggiunto -, ma la pace si fa in due. Israele la vuole perchè è una democrazia, ma sia Hezbollah sia Hamas dimostrano con i loro comportamenti di non credere nella pace perchè non riconoscono nemmeno l'esistenza di Israele».
LA POSIZIONE DEL PDCI - Respingono ogni critica i vertici del Pdci, che hanno voluto prendere parte proprio alla kermesse romana. L'eurodeputato Marco Rizzo, che sfila con una kefiah sulle spalle, ha precisato che «siamo venuti qui per dire "Palestina libera", ma non siamo contro Israele». «Sono critico nei confronti del governo israeliano - ha invece detto il leader del partito, Olivioero Diliberto - ma non sono anti-israeliano, altrimenti quando criticavo Berlusconi cos'ero? anti-italiano?».
Iniziate le manifestazioni di Milano («Due popoli, due stati») e di Roma («Solidarietà al popolo palestinese»). Pdci coi centri sociali
MILANO - Due città, due manifestazioni, due messaggi diversi. A Milano e a Roma hanno preso il via i cortei per la pace in Medio Oriente promossi rispettivamente dalla Tavola della pace e dai centro sociali e dal forum Palestina. «Pace e giustizia in Medio Oriente» il leit motiv della manifestazione milanese, a cui ha aderito praticamente l'intero centrosinistra; «Solidarietà al popolo palestinese» quello del corteo romano, che vede l'adesione anche del Pdci.
Il leader di An, Gianfranco Fini, a Venezia (Ansa)
IL MONITO DI FINI - E' soprattutto sulla manifestazione nella capitale che si concentrano le attenzioni, per quella che il centrodestra considera un'iniziativa di parte e anti-israeliana. Il leader di An, Gianfranco Fini, intervenuto ai «Colloqui di Venezia», non ha mancato di sottolineare la presenza di due diverse sinistre e ha puntato il dito contro il corteo romano che «non è equidistante ma ostenta le cinture dei kamikaze che significa legittimare il terrorismo che ha colpito Madrid e Londra e potrebbe colpire anche l'Italia».
Sulla questione israelo-palestinese - ha commentato Fini - «la sinistra massimalista dice inequivocabilmente che tutte le ragioni sono dalla parte palestinese. Qualcuno - ha aggiunto - arriva a dire addirittura che Israele deve scomparire». La manifestazione della sinistra moderata che sostiene due popoli due stati e la Road Map è, per Fini, di «apparente ragionevolezza e buon senso»: «tutto vero, tutto giusto - ha aggiunto -, ma la pace si fa in due. Israele la vuole perchè è una democrazia, ma sia Hezbollah sia Hamas dimostrano con i loro comportamenti di non credere nella pace perchè non riconoscono nemmeno l'esistenza di Israele».
LA POSIZIONE DEL PDCI - Respingono ogni critica i vertici del Pdci, che hanno voluto prendere parte proprio alla kermesse romana. L'eurodeputato Marco Rizzo, che sfila con una kefiah sulle spalle, ha precisato che «siamo venuti qui per dire "Palestina libera", ma non siamo contro Israele». «Sono critico nei confronti del governo israeliano - ha invece detto il leader del partito, Olivioero Diliberto - ma non sono anti-israeliano, altrimenti quando criticavo Berlusconi cos'ero? anti-italiano?».
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/11_Novembre/18/manifestazioni.html