View Full Version : Voto laurea e università
atarum0r0
15-11-2006, 22:36
Ciao a tutti!!
secondo voi è preferibile un voto di laurea alto(dal 105 in su) in una università poco quotata o un voto sotto il 100(92-99) in una molto rinomata?
AvengerDr
15-11-2006, 23:22
Alto in una qualsiasi università. Alle candidature in cui c'è scritto "voto superiore al 105" con l'università prestigiosa verresti comunque scartato. Col 105+ te la giocheresti. Fidati i tempi in cui il 105-110 faceva la differenza son finiti. Devi stare simpatico agli psicologi, come sto amaramente imparando sulla mia pelle :D Anche esperienze che 1 persona su 100 fa vengono considerate pochissimo.
Credo anchio,... il trucco sta tutto nel colloquio con la psicologa (cioè quella del personale).
mark41176
17-11-2006, 01:12
la domanda non me la pongo proprio..... non mi pongo più tante domande ormai..... per me è ora di guardare avanti e basta, dare il massimo ed essere fieri di se stessi quando si fanno le cose con onestà e un minimo di passione... poi la professionalità arriva col tempo, con l'esperienza e con la buona sorte....
ovvio che l'ideale sarebbe laurearsi giovanissimi con 110 e lode e magari proprio nella migliore facoltà che ci possa essere...... altrettanto ovvio che se arriva il pingopallino che non ha nemmeno la laurea (o se ce l'ha non si sa grazie a quale intervento ... "divino"... ;) ...) ma che conosce le persone giuste allora... non c'è alcuna partita.... non c'è nessun genio, nessun laureato ideale che tengano....... quindi... anzichè pensare a ste cose va per la tua strada ad uscire prima possibile dall'università, il voto può essere relativo così come il buon nome dell'università.......
.........perchè dico queste cose? la frustrazione e l'invidia non hanno mai abitato a casa mia (non so se rendo l'idea) ....... è la consapevolezza di sapere che purtroppo tante persone non meritano certi risultati ottenuti eppure li hanno avuti........ le differenze di trattamento alle interrogazioni fanno comprendere quanto incida di più la buona o meno predisposizione del docente piuttosto che la vera preparazione dell'esaminato.... poi ovvio che oltre alla preparazione contino anche altri fattori..... quello emotivo su tutti.....
ragion per cui...... voto alto e ottima facoltà sono una garanzia come quando acquisti un buon prodotto di marca... salvo poi scoprire qualche difetto di fabbrica... beh... all'università ce ne sono troppi... di questi difetti.... ;) ... adios!!
Northern Antarctica
17-11-2006, 17:36
la domanda non me la pongo proprio..... non mi pongo più tante domande ormai..... per me è ora di guardare avanti e basta, dare il massimo ed essere fieri di se stessi quando si fanno le cose con onestà e un minimo di passione... poi la professionalità arriva col tempo, con l'esperienza e con la buona sorte....
ovvio che l'ideale sarebbe laurearsi giovanissimi con 110 e lode e magari proprio nella migliore facoltà che ci possa essere...... altrettanto ovvio che se arriva il pingopallino che non ha nemmeno la laurea (o se ce l'ha non si sa grazie a quale intervento ... "divino"... ;) ...) ma che conosce le persone giuste allora... non c'è alcuna partita.... non c'è nessun genio, nessun laureato ideale che tengano....... quindi... anzichè pensare a ste cose va per la tua strada ad uscire prima possibile dall'università, il voto può essere relativo così come il buon nome dell'università.......
.........perchè dico queste cose? la frustrazione e l'invidia non hanno mai abitato a casa mia (non so se rendo l'idea) ....... è la consapevolezza di sapere che purtroppo tante persone non meritano certi risultati ottenuti eppure li hanno avuti........ le differenze di trattamento alle interrogazioni fanno comprendere quanto incida di più la buona o meno predisposizione del docente piuttosto che la vera preparazione dell'esaminato.... poi ovvio che oltre alla preparazione contino anche altri fattori..... quello emotivo su tutti.....
ragion per cui...... voto alto e ottima facoltà sono una garanzia come quando acquisti un buon prodotto di marca... salvo poi scoprire qualche difetto di fabbrica... beh... all'università ce ne sono troppi... di questi difetti.... ;) ... adios!!
beh, grazie al :sofico: .....
;) :Prrr: :D
non mi hanno mai chiesto la votazione....
certo, se uno si laurea in 12 anni magari hanno qualcosa da ridire
mark41176
17-11-2006, 19:52
beh, grazie al :sofico: .....
;) :Prrr: :D
era sarcastica..... anzichenò :angel:
mark41176
17-11-2006, 20:23
non mi hanno mai chiesto la votazione....
certo, se uno si laurea in 12 anni magari hanno qualcosa da ridire
me lo dicono in tanti........ cmq tutti i discorsi che si fanno in merito alla questione sono relativi...... gli sfigati continueranno a rimanere tali.... e lo dico con grande dispiacere perchè potrei forse incosapevolmente farne parte anch'io..... 12-15-20 anni, a chi assume, ovvero a chi ci paga non ce ne frega proprio niente.... se ha la possibilità di accaparrarsi il meglio sul mercato lo fa subito....... per cui in teoria chi non rientra in certi canoni (giovane, brillante, voto alto alla laurea, ottima università, ottima conoscenza lingua estera, ecc...) è tagliato fuori, ma non per colpa dell'azienda o del datore, piuttosto a causa della concorrenza (gli altri laureati) che c'è in giro.... in teoria :) ..... già perchè all'atto pratico non è così, ecco perchè non mi reputo un illuso ma resto ben fiducioso.....
c'ho messo quasi 10 anni per laurearmi, troppi in tutti i sensi, ma dato che ho studiato insieme ad altri molto meno preparati di me ma che c'hanno impiegato invece di meno mi rendo conto che nella vita ci vogliono tante qualità e non solo la preparazione..........
.............la battuta sugli sfigati non riguarda solo l'andamento universitario, sia chiaro.... intendevo dire una cosa semplice... se in un certo periodo della vita, magari nel momento che più si dovrebbe essere sereni x concentrarsi e affrontare al meglio gli studi universitari (ad esempio) te ne capitano talmente tante che se le racconti non ci crede nessuno, allora non potrai mai ottenere certi risultati....... cosa dovrebbe fare allora uno che non si laurea in tempo? abbandonare gli studi? sentirsi uno straccio per tutta la vita?
se al colloquio ti chiedono "come mai tutti questi anni x laurearsi" potrei mai rispondere "allora vediamo..... mi è successo questo, quest'altro e quest'altro ancora"......??? secondo me è pure controproducente xkè dai un'immagine negativa, ecco allora cosa intendevo per sfigati ... cornuti&mazziati....
wheisback
17-11-2006, 20:48
La cosa più importante è l'età, meglio laurea in 5 anni con voto basso che laurea in 8 anni con voto alto.
Poi viene l'importanza dell'università, e infine il voto.
Esempio pratico. Quando ho fatto il colloquio nell'azienda in cui sono poi stato assunto eravamo se ben ricordo in 12.
- Io mi sono laureato a 24 anni con 110 e lode al Polimi.
- Un mio amico compagno di università, anche lui del Polimi, anche lui 24 anni, laureato con 88.
- 3 ragazzi che si erano laureati uno a Bari, uno a Bologna e uno a Bergamo, con età se ricordo bene che andava dai 25 ai 28 anni, tutti e tre lavoravano già in accenture, quindi rispetto a me avevano sicuramente più esperienza.
- Altra gente di cui sconosco età, università, votazione.
Alla fine siamo stati presi io e il mio compagno di università.
Nel mio caso l'assunzione non è poi così scontata, è vero che mi sono laureato giovane, col massimo dei voti e in una importante facoltà, ma è anche vero che con le lingue sono una frana, non parlo nemmeno l'inglese, e capirete che per lavorare in una importante multinazionale la lingua inglese è fondamentale.
L'altro mio amico aveva si un voto più basso ma perlomeno conosce l'inglese in maniera buona, e tuttosommato ha studiato le mie stesse cose, il voto alla fine può anche essere relativo.
Non so se sia stato un caso, ma secondo me la gerarchia è:
- età (se sei giovane ti possono formare)
- università
- voto
- atteggiamento (non bisogna fare il simpatico almeno che non lo si sia di natura, non bisogna sforzarsi di apparire ultra-skillati, ergo non raccontare puttanate, essere naturali e apparire sereni).
Ho fatto 5 colloqui, ne ho superati se ben ricordo 3, ma già a luglio prima ancora di laurearmi avevo fatto un colloquio in una multinazionale americana a cui tenevo particolarmente, mi hanno scartato e penso sia stato dovuto alla "ansia da prestazione" che sicuramente avevo essendo il mio primo colloquio.
mark41176
18-11-2006, 17:01
queste tue informazioni sono importanti, anzi molto importanti... sono d'accordo sul fatto dell'età...
P.S. cmq è giusto evidenziare una cosa...... al vecchio ordinamento dove ho preferito restare la media del tempo necessario per conseguire la laurea è sempre stato alto.... secondo i sondaggi almalaurea a ing. elettrica (v.o.), ovvero la mia, la media è sempre stata di 8,2 anni.... e quindi un motivo ci sarà se col vecchio ordinamento ci voleva (e ci vuole) più tempo.....
.... a me hanno detto che cmq le aziende vedono eccome se hai la laurea del n.o. o del v.o......... e non sono certo io che lo dico
- età (se sei giovane ti possono formare)
dipende dal posto di lavoro: la formazione costa e a volte si preferisce l'esperienza ;)
anche io ci ho messo moltissimo a laurearmi, ma dico moltissimo.
Al punto che, dopo aver capito alcune cose della vita, pochi mesi prima della laurea, a quasi 35 anni suonati, quando tutti, dico tutti, mi davano per fallito, un bel giorno ho insegnato all'università. E' successo nel 1995, e poi ho continuato a d insegnare in corsi di formazione professionale per laureati ed aziende, e poi ancora nel 2002 ad un master universitario. Intanto mi sono sempre trovato lavoro da solo. Di una sola cosa sono certo: il CV non serve assolutamente a niente. Anche io ho mandato centinaia di lettere, mi sono presentato ad aziende, ed il risultato ? niente, assolutamente niente. Ho persino collaborato con la Bocconi, e poi con l'università di Parma. Ho pubblicato un articolo. Tutto questo documentato. Credete che tutte queste referenze servano a qualcosa ?
Ho imparato che ci sono ben altri metodi per farsi strada. Adesso, se mi dovessi presentare ad un'azienda, non porterei assolutamente un cv, e neppure inizierei un discorso o un colloquio dicendo che sono laureato qui o là. Basta molto poco per sconvolgere un psicologo o un amministratore delegato.
L'importante è usare il cervello.
A cosa serve avere una grande preparazione, quando uno psicologo non ha competenze tecniche per valutare le capacità professionali ? Osservate le offerte di lavoro, nelle quali aziende cercano ingegneri che devono fare i commerciali, o matematici che devono fare gli avvocati. Vi siete mai immaginati le percentuali di successo nel trovare esattamente le persone giuste ? Provate a chiederlo a chi lavora nella selezione del personale o nelle agenzie interinali.... io l'ho fatto, ma conoscevo già molto bene la risposta...
Ed infine cito i risultati di una indagine Unioncamere del 2005: ben 4 persone su dieci, in Italia, trovano lavoro per conoscenza o raccomandazione. E non per meriti !!! D'altra parte, se l'Italia continua a precipitare, qualche motivo ci deve ben essere: nelle scuole non ti insegnano un metodo di studio, non ti insegnano ad usare la memoria, non ti insegnano le cose pratiche, e soprattutto non ti insegnano ad usare il cervello. E questo detto da chi ha dovuto sudare sette camici per spiegare a ingegneri, economisti, statistici, e perfino matematici, che la matematica non è solo teoria, anche nei calcoli più elementari.
Fate voi ....
setterernga
28-11-2006, 09:44
anche io ci ho messo moltissimo a laurearmi, ma dico moltissimo.
Al punto che, dopo aver capito alcune cose della vita, pochi mesi prima della laurea, a quasi 35 anni suonati, quando tutti, dico tutti, mi davano per fallito, un bel giorno ho insegnato all'università. E' successo nel 1995, e poi ho continuato a d insegnare in corsi di formazione professionale per laureati ed aziende, e poi ancora nel 2002 ad un master universitario. Intanto mi sono sempre trovato lavoro da solo. Di una sola cosa sono certo: il CV non serve assolutamente a niente. Anche io ho mandato centinaia di lettere, mi sono presentato ad aziende, ed il risultato ? niente, assolutamente niente. Ho persino collaborato con la Bocconi, e poi con l'università di Parma. Ho pubblicato un articolo. Tutto questo documentato. Credete che tutte queste referenze servano a qualcosa ?
Ho imparato che ci sono ben altri metodi per farsi strada. Adesso, se mi dovessi presentare ad un'azienda, non porterei assolutamente un cv, e neppure inizierei un discorso o un colloquio dicendo che sono laureato qui o là. Basta molto poco per sconvolgere un psicologo o un amministratore delegato.
L'importante è usare il cervello.
A cosa serve avere una grande preparazione, quando uno psicologo non ha competenze tecniche per valutare le capacità professionali ? Osservate le offerte di lavoro, nelle quali aziende cercano ingegneri che devono fare i commerciali, o matematici che devono fare gli avvocati. Vi siete mai immaginati le percentuali di successo nel trovare esattamente le persone giuste ? Provate a chiederlo a chi lavora nella selezione del personale o nelle agenzie interinali.... io l'ho fatto, ma conoscevo già molto bene la risposta...
Ed infine cito i risultati di una indagine Unioncamere del 2005: ben 4 persone su dieci, in Italia, trovano lavoro per conoscenza o raccomandazione. E non per meriti !!! D'altra parte, se l'Italia continua a precipitare, qualche motivo ci deve ben essere: nelle scuole non ti insegnano un metodo di studio, non ti insegnano ad usare la memoria, non ti insegnano le cose pratiche, e soprattutto non ti insegnano ad usare il cervello. E questo detto da chi ha dovuto sudare sette camici per spiegare a ingegneri, economisti, statistici, e perfino matematici, che la matematica non è solo teoria, anche nei calcoli più elementari.
Fate voi ....
Condivido molte cose di quello che dici. Io mi sono laureato all'Alma Mater in meno di 3 anni con Lode. Risultato? Mi chiedono di fare quello che fa un laureato con 90. Allora come faccio a dimostrare il mio valore? Facendo il bracciante (con il massimo rispetto)? Condivido il fatto che il problema sia "italiano" ovvero strutturale nella nazione intera. I concorsi pubblici sono pilotati e all'interno dell'Ateneo fa strada chi "la deve fare". E' un paese di merda il nostro dove non conta la tua laurea ma la tua faccia (non mi riferisco solo all'aspetto estetico, ma ad un più ampio spettro socio-demografico). L'università oggi è una mera attività di marketing in cui gli interessi tutelati vanno considerati dall'alto verso il basso e non viceversa, come dovrebbe essere. Tanto un ordinario di 55 anni non ha più un cazzo da dire, massimo scrivere qualche altro volumetto da 200 pp. e 30 €. Gli studenti sono solo numeri di matricola, il cui unico compito è pagare le tasse sennò zac! Bisogna costruirsi da sè il proprio futuro, tenendo conto che senza il Fattore C non si va da nessuna parte.
Per rispondere al quesito del 3d: conta il voto, solo perché quando c'è lo sbarramento (dal voto X in su) è quello che discrimina.
DarkSiDE
28-11-2006, 23:51
io mi preoccuperei di studiare.
mark41176
29-11-2006, 00:03
anche io ci ho messo moltissimo a laurearmi, ma dico moltissimo.
Al punto che, dopo aver capito alcune cose della vita, pochi mesi prima della laurea, a quasi 35 anni suonati, quando tutti, dico tutti, mi davano per fallito, un bel giorno ho insegnato all'università. E' successo nel 1995, e poi ho continuato a d insegnare in corsi di formazione professionale per laureati ed aziende, e poi ancora nel 2002 ad un master universitario. Intanto mi sono sempre trovato lavoro da solo. Di una sola cosa sono certo: il CV non serve assolutamente a niente. Anche io ho mandato centinaia di lettere, mi sono presentato ad aziende, ed il risultato ? niente, assolutamente niente. Ho persino collaborato con la Bocconi, e poi con l'università di Parma. Ho pubblicato un articolo. Tutto questo documentato. Credete che tutte queste referenze servano a qualcosa ?
Ho imparato che ci sono ben altri metodi per farsi strada. Adesso, se mi dovessi presentare ad un'azienda, non porterei assolutamente un cv, e neppure inizierei un discorso o un colloquio dicendo che sono laureato qui o là. Basta molto poco per sconvolgere un psicologo o un amministratore delegato.
L'importante è usare il cervello.
A cosa serve avere una grande preparazione, quando uno psicologo non ha competenze tecniche per valutare le capacità professionali ? Osservate le offerte di lavoro, nelle quali aziende cercano ingegneri che devono fare i commerciali, o matematici che devono fare gli avvocati. Vi siete mai immaginati le percentuali di successo nel trovare esattamente le persone giuste ? Provate a chiederlo a chi lavora nella selezione del personale o nelle agenzie interinali.... io l'ho fatto, ma conoscevo già molto bene la risposta...
Ed infine cito i risultati di una indagine Unioncamere del 2005: ben 4 persone su dieci, in Italia, trovano lavoro per conoscenza o raccomandazione. E non per meriti !!! D'altra parte, se l'Italia continua a precipitare, qualche motivo ci deve ben essere: nelle scuole non ti insegnano un metodo di studio, non ti insegnano ad usare la memoria, non ti insegnano le cose pratiche, e soprattutto non ti insegnano ad usare il cervello. E questo detto da chi ha dovuto sudare sette camici per spiegare a ingegneri, economisti, statistici, e perfino matematici, che la matematica non è solo teoria, anche nei calcoli più elementari.
Fate voi ....
queste parole sono da incorniciare! ;) , sono d'accordo
Ad un post precedente: "io mi preoccuperei di studiare".....
Anche io me ne preoccupo, ogni giorno, eppure sono laureato. :asd:
Peccato che molti si dimentichino che bisogna studiare per tutta la vita, e senza un metodo di studio, senza conoscere come funziona la memoria, come si usano le tecniche mnemoniche, senza sapere come superare lo stress e l'ansia, senza che nessuno ti insegni come risolvere i problemi, senza che nessuno ti insegni l'autosuggestione e l'importanza della motivazione, senza che nessuno ti insegni come prendere appunti, senza che nessuno ti insegni come leggere velocemente, ....devo continuare ?
Mi piacerebbe sapere quante scuole e soprattutto università in Italia preparano i propri studenti prima che affrontino un qualsiasi corso di studio.
Il voto, il voto, il voto... 110 e lode senza sapere come si usano i calcoli percentuali (e con questo non voglio dire che sapete svolgere il calcolo, ma quando bisogna applicarlo, il che, visti i risultati in aula, per me significa non saperlo a tutti gli effetti) o la derivata prima in azienda, dimostra quanto siano pochi i libri chiari e con le spiegazioni fino al dettaglio (io ne possiedo circa 3.000 di economia aziendale, dal controllo di gestione al marketing, alla finanza, ma solo pochi valgono la spesa). Il mio consiglio, (e mi rendo conto che costa enormi sacrifici), è di uscire il più presto possibile dall'università, ma nel frattempo di farsi una propria cultura, avere un forte spirito critico su ciò che si legge, ed osservare, osservare, studiare le aziende.
La sfida è tra il mio cervello e la loro organizzazione.
Vediamo chi è più bravo....
Pensate a quanti miliardi di euro saranno "devoluti" alla ricerca universitaria italiana. E sì, perchè l'università italiana è considerata tra le prime al mondo.
Chissa perchè, però zio Bill ha spostato i suoi centri di ricerca in India. Chissà perchè, le nostre università non riescono ad attirare investimenti dall'estero...
e io, noi, voi paghiamo per finanziare tutto questo....
E infine, un idraulico prende almeno il doppio del mio stipendio (se è sfigato), evade in continuazione, ha la casa al mare, e il bmw in garage. Grazie Italia.
polostation
06-12-2006, 13:21
Alla fine siamo stati presi io e il mio compagno di università.
Tieni presente che, anche se pure io sono d'accordo con te sul fatto che è più importante la tempistica che il voto, gli altri laureati, gli altri candidati, dato che avevano già altre esperienze lavorative, probabilmente avevano richieste maggiori (maggior stipendio o maggior responsabilità) rispetto a un neolaureato al quale va bene quasi tutto...
Ad un post precedente: "io mi preoccuperei di studiare".....
Anche io me ne preoccupo, ogni giorno, eppure sono laureato. :asd:
Peccato che molti si dimentichino che bisogna studiare per tutta la vita, e senza un metodo di studio, senza conoscere come funziona la memoria, come si usano le tecniche mnemoniche, senza sapere come superare lo stress e l'ansia, senza che nessuno ti insegni come risolvere i problemi, senza che nessuno ti insegni l'autosuggestione e l'importanza della motivazione, senza che nessuno ti insegni come prendere appunti, senza che nessuno ti insegni come leggere velocemente, ....devo continuare ?
Mi piacerebbe sapere quante scuole e soprattutto università in Italia preparano i propri studenti prima che affrontino un qualsiasi corso di studio.
Il voto, il voto, il voto... 110 e lode senza sapere come si usano i calcoli percentuali (e con questo non voglio dire che sapete svolgere il calcolo, ma quando bisogna applicarlo, il che, visti i risultati in aula, per me significa non saperlo a tutti gli effetti) o la derivata prima in azienda, dimostra quanto siano pochi i libri chiari e con le spiegazioni fino al dettaglio (io ne possiedo circa 3.000 di economia aziendale, dal controllo di gestione al marketing, alla finanza, ma solo pochi valgono la spesa). Il mio consiglio, (e mi rendo conto che costa enormi sacrifici), è di uscire il più presto possibile dall'università, ma nel frattempo di farsi una propria cultura, avere un forte spirito critico su ciò che si legge, ed osservare, osservare, studiare le aziende.
La sfida è tra il mio cervello e la loro organizzazione.
Vediamo chi è più bravo....
Pensate a quanti miliardi di euro saranno "devoluti" alla ricerca universitaria italiana. E sì, perchè l'università italiana è considerata tra le prime al mondo.
Chissa perchè, però zio Bill ha spostato i suoi centri di ricerca in India. Chissà perchè, le nostre università non riescono ad attirare investimenti dall'estero...
e io, noi, voi paghiamo per finanziare tutto questo....
E infine, un idraulico prende almeno il doppio del mio stipendio (se è sfigato), evade in continuazione, ha la casa al mare, e il bmw in garage. Grazie Italia.
A giudicare dall'ultima finanziaria non direi proprio...
alla fin fine dss non ha detto qual'è il segreto secret seculorum per passare il test con gli psicologi...
mah,forse ci provo io...
essere se stessi? :)
ora che ci sono dentro alla selezione del personale, ai test, al recriuting non si ha idea di quanto sia difficile anche stare dall'altra aprte :eek:
columbia83
09-12-2006, 19:35
anche io ci ho messo moltissimo a laurearmi, ma dico moltissimo.
Al punto che, dopo aver capito alcune cose della vita, pochi mesi prima della laurea, a quasi 35 anni suonati, quando tutti, dico tutti, mi davano per fallito, un bel giorno ho insegnato all'università. E' successo nel 1995, e poi ho continuato a d insegnare in corsi di formazione professionale per laureati ed aziende, e poi ancora nel 2002 ad un master universitario. Intanto mi sono sempre trovato lavoro da solo. Di una sola cosa sono certo: il CV non serve assolutamente a niente. Anche io ho mandato centinaia di lettere, mi sono presentato ad aziende, ed il risultato ? niente, assolutamente niente. Ho persino collaborato con la Bocconi, e poi con l'università di Parma. Ho pubblicato un articolo. Tutto questo documentato. Credete che tutte queste referenze servano a qualcosa ?
Ho imparato che ci sono ben altri metodi per farsi strada. Adesso, se mi dovessi presentare ad un'azienda, non porterei assolutamente un cv, e neppure inizierei un discorso o un colloquio dicendo che sono laureato qui o là. Basta molto poco per sconvolgere un psicologo o un amministratore delegato.
L'importante è usare il cervello.
A cosa serve avere una grande preparazione, quando uno psicologo non ha competenze tecniche per valutare le capacità professionali ? Osservate le offerte di lavoro, nelle quali aziende cercano ingegneri che devono fare i commerciali, o matematici che devono fare gli avvocati. Vi siete mai immaginati le percentuali di successo nel trovare esattamente le persone giuste ? Provate a chiederlo a chi lavora nella selezione del personale o nelle agenzie interinali.... io l'ho fatto, ma conoscevo già molto bene la risposta...
Ed infine cito i risultati di una indagine Unioncamere del 2005: ben 4 persone su dieci, in Italia, trovano lavoro per conoscenza o raccomandazione. E non per meriti !!! D'altra parte, se l'Italia continua a precipitare, qualche motivo ci deve ben essere: nelle scuole non ti insegnano un metodo di studio, non ti insegnano ad usare la memoria, non ti insegnano le cose pratiche, e soprattutto non ti insegnano ad usare il cervello. E questo detto da chi ha dovuto sudare sette camici per spiegare a ingegneri, economisti, statistici, e perfino matematici, che la matematica non è solo teoria, anche nei calcoli più elementari.
Fate voi ....
tipo?
wheisback
10-12-2006, 12:04
Tieni presente che, anche se pure io sono d'accordo con te sul fatto che è più importante la tempistica che il voto, gli altri laureati, gli altri candidati, dato che avevano già altre esperienze lavorative, probabilmente avevano richieste maggiori (maggior stipendio o maggior responsabilità) rispetto a un neolaureato al quale va bene quasi tutto...
Non sono molto d'accordo, 26.000€ presso la grande multinazionale fanno gola tanto al neolaureato quanto a chi un lavoro ce l'ha già.
dss, non vorrei sembrarti antipatico ma, se ti sei laureato a 35 anni mi sembra ovvio che le aziende il tuo cv non se lo cagassero nemmeno di striscio.....e se mi chiedi se è giusto ti rispondo di si. Alle aziende interessa avere gente giovane, da formare e che, almeno all'inizio abbia tanta voglia di lavorare e poche pretese. Tu alla soglia dei 40 anni entri in azienda e devi imparare, a quasi 40 anni hai delle esigenze che ti "distraggono" dal lavoro: devi portare i figli al parco, devi portare i figli a fare le visite mediche, etc. Magari non sarà il tuo caso, magari non hai nemmeno la ragazza, ma anche se è brutto dirlo è così....ed è lo stesso motivo per cui, a parità di requisiti le aziende assumono ragazzi e non ragazze, che magari in pochi anni si sposano e vanno in maternità.
In quanto al fatto che l'idraulico prenda di più di te....sai come si dice....chi sa fare fa chi non sa fare insegna.
E nel mondo del lavoro chi sa fare bene viene pagato bene.
Se l'idraulico ti lascia il rubinetto gocciolante tu quell'idraulico non lo chiami più.
si ma intanto l'idraulico l'hai gia pagato...
e magari cosi N persone diverse pagano..
solo xke magari si è fatto pubblicità...e quello bravo non parte...non generalizziamo dai...l'idraulico è un lavoro DI FATICA e quindi prende di più in relazione a chi investe in conoscenza(il salario medio di un impiegato alla Barilla,con turni 5X8 è di 1100-1200 euro senza contare i turni di notte,25% di più)...
si ma intanto l'idraulico l'hai gia pagato...
e magari cosi N persone diverse pagano..
solo xke magari si è fatto pubblicità...e quello bravo non parte...non generalizziamo dai...l'idraulico è un lavoro DI FATICA e quindi prende di più in relazione a chi investe in conoscenza(il salario medio di un impiegato alla Barilla,con turni 5X8 è di 1100-1200 euro senza contare i turni di notte,25% di più)...
perchè pensare è riposante? le responsabilità non pesano?
wheisback
10-12-2006, 13:17
perchè pensare è riposante? le responsabilità non pesano?
quoto e aggiungo.
Se l'idraulico ti lascia il rubinetto gocciolante tu non lo chiami più e finisce li.
Se tu ingegnere, archietetto, etc....firmi un progetto di un ponte, casa, o qualunque altra cosa e quella cosa si rompe uccidendo o rischiando di uccidere qualcuno, tu ingegnere/architetto/etc finisci dritto in carcere senza passare dal via.
Cmq il discorso non era l'idraulico.
x la responsabilità si,ma in italia c'è il brevettato sistema "a scaricabarile" quindi nessuno ci fa caso...il ponte crolla?colpa dei muratori..o di chi ha portato il cemento,o di chi ha messo le travi...ecc ecc.. :rolleyes:
in un post precedente, qualcuno ha chiesto qual è il segreto per superare il colloquio con gli psicologi ....
E' piuttosto semplice, basta arrivare a informazioni riservate, come ho fatto io con un'azienda grossista di materiale elettrico in emilia romagna. Ci possono mettere tutti gli sbarramenti che vogliono: direttori del personale, segretarie degli amministratori, psicologi, io li ho saltati tutti.
Però non chiedetemi come ho fatto ....
In un altro post si citava la finanziaria, che non prevedrebbe soldi per l'università: solo per l'università di Padova, in agitazione per mancanza di fondi, verranno stanziati 80 milioni di euro, e molte altre università stanno per entrare in sciopero per ottenere altri soldi (riferito stamattina da radio24 del sole 24 ore).
Alla faccia del mio curriculum (pieno di titoli e referenze) che considero ormai carta straccia...
:D
vedi caro wheisback, la gente preparata come te, come me e gli altri quì sul forum, che si scervellano per aggiornarsi sull'informatica, su ciò che hanno studiato e quant'altro, ad un certo punto, se si scog.... ionano, possono fare danni gravissimi alle aziende. E basta usare solo il cervello, considerato che spessissimo le conoscenze di un laureato, almeno quì in Italia, vanno molto
oltre quelle di tante piccole e medie aziende.
Io riconosco di aver sbagliato in modo grandissimo all'università, ma adesso
ho studiato, sono pronto a fargliela pagare ... e mi spiace se ci andranno di
mezzo intere famiglie, l'ignoranza dei loro capi è l'errore più grave.
E inoltre, adesso sono stimato in azienda, sono ben pagato. Ma la voglia di
dimostrare le mie capacità ad altre imprese è troppo forte, devono avere una
bella lezione !!!
sì, forse a 35 anni uno normalmente non ha esperienza; ma senza voler dimostrare niente di speciale, io ho tenuto un corso, per conto di una camera di commercio, davanti ad una ventina di aziende di vari settori. Non sapevano nemmeno come confrontarsi con i concorrenti o posizionare i loro prodotti ....
Io sto lavorando in una piccola azienda del sud, visto che ormai anche al nord la situazione è tragica. Sto dando legnate a grandi spa settentrionali e persino in europa. Il gusto della vendetta è molto dolce, ed è solo l'inizio.....
Al master in logistica dove ho insegnato, c'erano tanti giovani laureati con il massimo dei voti .... ingegneri, laureati in matematica, in scienze statistiche, in economia aziendale, col voto meritato, per carità; io riconosco il giusto, però non sapevano applicare quanto appreso alle cose più elementari.
Per quanto riguarda l'incapacità di fare degli insegnanti ... vedremo quanti danni riuscirò a fare il prossimo anno su certe aziende .....
mark41176
11-12-2006, 00:45
dss sei un grande...... :mano:
non entro in questioni personali che non giudico........ mi riferisco al fatto che affronti di petto le situazioni a cui hai accennato e dici senza peli sulla lingua come stanno le cose...... :cincin:
Caro Mark,
ti ringrazio molto, sei troppo buono, ma non sono un grande; sono soltanto uno che, capite le regole del gioco, e avendo studiato, si è rotto le b. e sta provando a cambiarle.
Penso ai tanti laureati che hanno sputato sangue e che sono disoccupati o in situazioni precarie, ai tanti non laureati che hanno un grande cervello e meritano rispetto e ammirazione (sottolineo ammirazione).
Penso alle tante aziende dove i capi sono ignoranti, dove il merito non esiste, dove ti fanno fare in più altri 400 lavori diversi rispetto a quello per il quale ti hanno assunto.... con la stessa busta paga.
Una ragione per la quale tanti giovani italiani vanno a lavorare all'estero ci deve pur essere....
Sono sicuro che voi tutti, molto più di me, avete i numeri per cambiare questa situazione. Per il voto all'università, ci sono molti modi per fare in modo che non conti. Uno di questi è sapere usare l'informatica....
Questo sito e la maggior parte dei forum annessi sono una bella palestra tecnica e umana. Vi apprezzo anche per le critiche, devo imparare anche dagli altri.
DarkSiDE
11-12-2006, 09:02
Non sono molto d'accordo, 26.000€ presso la grande multinazionale fanno gola tanto al neolaureato quanto a chi un lavoro ce l'ha già.
dss, non vorrei sembrarti antipatico ma, se ti sei laureato a 35 anni mi sembra ovvio che le aziende il tuo cv non se lo cagassero nemmeno di striscio.....e se mi chiedi se è giusto ti rispondo di si. Alle aziende interessa avere gente giovane, da formare e che, almeno all'inizio abbia tanta voglia di lavorare e poche pretese. Tu alla soglia dei 40 anni entri in azienda e devi imparare, a quasi 40 anni hai delle esigenze che ti "distraggono" dal lavoro: devi portare i figli al parco, devi portare i figli a fare le visite mediche, etc. Magari non sarà il tuo caso, magari non hai nemmeno la ragazza, ma anche se è brutto dirlo è così....ed è lo stesso motivo per cui, a parità di requisiti le aziende assumono ragazzi e non ragazze, che magari in pochi anni si sposano e vanno in maternità.
In quanto al fatto che l'idraulico prenda di più di te....sai come si dice....chi sa fare fa chi non sa fare insegna.
E nel mondo del lavoro chi sa fare bene viene pagato bene.
Se l'idraulico ti lascia il rubinetto gocciolante tu quell'idraulico non lo chiami più.
Quoto e concordo su tutto al 100%.
Esempio pratico. Quando ho fatto il colloquio nell'azienda in cui sono poi stato assunto eravamo se ben ricordo in 12.
- Io mi sono laureato a 24 anni con 110 e lode al Polimi.
- Un mio amico compagno di università, anche lui del Polimi, anche lui 24 anni, laureato con 88.
- 3 ragazzi che si erano laureati uno a Bari, uno a Bologna e uno a Bergamo, con età se ricordo bene che andava dai 25 ai 28 anni, tutti e tre lavoravano già in accenture, quindi rispetto a me avevano sicuramente più esperienza.
- Altra gente di cui sconosco età, università, votazione.
Alla fine siamo stati presi io e il mio compagno di università.
Onestamente non mi sembra un esempio significativo: il fatto che lavorassero non significa assolutamente nulla, bisognerebbe vedere cosa serviva all'azienda dove hai fatto il colloquio e soprattutto che esperienze avevano (compatibili?).
Ad un post precedente: "io mi preoccuperei di studiare".....
Anche io me ne preoccupo, ogni giorno, eppure sono laureato. :asd:
Beh se avessi studiato quando dovevi non ti saresti laureato a 35 anni.
Ho postato quella frase poichè noto che molti compagni si fanno troppe pippe mentali su come/dove e poi magari non studiano nemmeno, ovviamente parlavo in generale.
in un post precedente, qualcuno ha chiesto qual è il segreto per superare il colloquio con gli psicologi ....
E' piuttosto semplice, basta arrivare a informazioni riservate, come ho fatto io con un'azienda grossista di materiale elettrico in emilia romagna. Ci possono mettere tutti gli sbarramenti che vogliono: direttori del personale, segretarie degli amministratori, psicologi, io li ho saltati tutti.
Però non chiedetemi come ho fatto ....
Hai rapito i figli e hai minacciato il capo? :D
Mi spieghi l'utilità di una risposta del genere? non vuoi dirlo? no problem, ma non rispondere con queste cazzate.
Dss, se leggerai i miei post, leggili con il tono giusto, non ho nulla contro di te, anzi ;)
rispondere con delle "cazzate" a me sembra offensivo.
Visto che siamo in un forum presente su www.hwupgrade.it, e che gli insegnanti a detta di qualcuno non sanno fare un c...., io, che sono stato un insegnante (ma devo dire la verità, non mi piace molto), mi sono studiato, tra gli altri, due bei libri di Kevin Mitnick, che potrai trovare in tutte le librerie del mondo. Su quelle pagine, mettendoci anche del mio, ho imparato tante belle cose. Alla fine, metterci tanti anni per laurearsi, sapendo però cosa si studia, permette di sfasciare aziende con tanti bei giovani brillanti laureati appena assunti e con 110 e lode, pubblicazione della tesi e bacio accademico. Io ho imparato che non bisogna mai sottovalutare gli altri, che presumo sempre più in gamba di me (e dico sempre). Non è mai piacevole trovarsi davanti un perfetto estraneo che conosce tutto dell'azienda, a prescindere dagli ingegneri, economisti, avvocati e informatici che ci lavorano. Ci sono delle regole del gioco, e secondo me è sufficiente cambiarle per sconvolgerle tutte.
mark41176
11-12-2006, 11:52
allora..... non volevo scrivere questa cosa.... perchè sembra che ora voglia fare l'avvocato difensore di dss...... cmq se c'è una cosa che mi fa girare è quando qualcuno dice "se ti fossi laureato prima...." ......... DarkSide, per mia dignità personale non scriverei su nessuno forum nemmeno per un milione di euro le disgrazie personali che mi sono capitate in questi ultimi 10 anni della mia vita..... non puoi dare dell'incapace ad un altro se non sai nulla della sua vita personale............ mi sono laureato a 30 anni.... e allora? devo spiegare i motivi forse? sappi che non tutti quelli che impiegano 10 anni per laurearsi lo fanno per imbecillità o perchè preferiscono giocare alla playstation o a bocce........
passo e chiudo!
due bei libri di Kevin Mitnick,
questi te li potevi sinceramente risparmiare..imho
Para Noir
11-12-2006, 15:00
social engineering ftw
DarkSiDE
11-12-2006, 17:29
allora..... non volevo scrivere questa cosa.... perchè sembra che ora voglia fare l'avvocato difensore di dss...... cmq se c'è una cosa che mi fa girare è quando qualcuno dice "se ti fossi laureato prima...." ......... DarkSide, per mia dignità personale non scriverei su nessuno forum nemmeno per un milione di euro le disgrazie personali che mi sono capitate in questi ultimi 10 anni della mia vita..... non puoi dare dell'incapace ad un altro se non sai nulla della sua vita personale............ mi sono laureato a 30 anni.... e allora? devo spiegare i motivi forse? sappi che non tutti quelli che impiegano 10 anni per laurearsi lo fanno per imbecillità o perchè preferiscono giocare alla playstation o a bocce........
passo e chiudo!
Onestamente, per pensare cosa risponderti, senza dover rischiare una sospensione ci ho messo parecchio.
Personalmente non me frega un emerito cavolo del perchè tu o X ci abbiate messo 10 anni a laurearvi, tantomeno non mi pare di aver dato dell'incapace a nessuno.
Se vado su un forum e scrivo "ovvio che bisogna studiare, nella vita si studia sempre" e poi mi laureo a 30 anni, abbi pazienza, ma sono poco credibile (se tu avessi letto il suo post, sapresti che parlava di altre esperienze, non di problemi).
Il forum è un luogo dove si possono condividere esperienze, idee, informazioni. Se vengo a dirvi: "ho fatto una scoperta sensanzionale, ma non posso dirvi cosa", onestamente a me, una frase del genere, sa solo di presa per culo.
Permettimi di aggiungere che una persona "colta", che ha come obiettivo sfasciare le aziende, beh..si commenta da sola.
wheisback
11-12-2006, 18:47
Onestamente non mi sembra un esempio significativo: il fatto che lavorassero non significa assolutamente nulla, bisognerebbe vedere cosa serviva all'azienda dove hai fatto il colloquio e soprattutto che esperienze avevano (compatibili?).
All'azienda servivano ingegneri giovani da formare e che si fossero laureati in una importante università.
Avendo fatto amicizia con altri ragazzi, salvo poche eccezioni, sono praticamente tutti laureati al politecnico di milano.
dss, non prenderla come una cosa personale, ma da come scrivi non si direbbe che sei alla soglia dei quarant'anni.
Hai letto mitnick, e questo ti rende un genio o uno che può andare a sfasciare aziende?....io leggo ancora topolino quando vado in bagno e non penso di essere un mentecatto :D
Non ho la minima intenzione di interrogarti ma quali sarebbero queste tue conoscenze che ti permetterebbero di sfasciare aziende?
Riguardo alla formula segreta per passare i colloqui con gli psicologi....la mia modesta esperienza basata su un 5-6 colloqui mi insegna che per passare i colloqui con gli psicologi (che generalmente è il primo step di un processo di selezione) basta non essere psicopatici. Non scherzo. I colloqui con gli psicologi li passano tutti, ma proprio tutti.
E' il colloquio tecnico quello in cui si comincia a fare selezione dopo lo screening iniziale dei curriculm. E in certe aziende di colloqui tecnici se ne fanno almeno 2, uno con il responsabile di reparto e, superato questo, uno con il manager.
polostation
11-12-2006, 19:16
vedi caro wheisback, la gente preparata come te, come me e gli altri quì sul forum, che si scervellano per aggiornarsi sull'informatica, su ciò che hanno studiato e quant'altro, ad un certo punto, se si scog.... ionano, possono fare danni gravissimi alle aziende. E basta usare solo il cervello, considerato che spessissimo le conoscenze di un laureato, almeno quì in Italia, vanno molto
oltre quelle di tante piccole e medie aziende.
Io riconosco di aver sbagliato in modo grandissimo all'università, ma adesso
ho studiato, sono pronto a fargliela pagare ... e mi spiace se ci andranno di
mezzo intere famiglie, l'ignoranza dei loro capi è l'errore più grave.
E inoltre, adesso sono stimato in azienda, sono ben pagato. Ma la voglia di
dimostrare le mie capacità ad altre imprese è troppo forte, devono avere una
bella lezione !!!
A parte questa tua grinta da adolescente (ben per te, beninteso ;) ) però una manager o responsabile di un qualsivoglia settore o funzione secondo il mio pensiero dovrebbe vivere l'ambiente lavorativo in maniera un pò più rilassata, invece dal tuo tono sembra che tu sia insofferente...
Magari hai scritto in momento di particolare nervosismo, o magari è solo una mia impressione.... bah
Ad un post precedente: "io mi preoccuperei di studiare".....
Anche io me ne preoccupo, ogni giorno, eppure sono laureato. :asd:
Peccato che molti si dimentichino che bisogna studiare per tutta la vita, e senza un metodo di studio, senza conoscere come funziona la memoria, come si usano le tecniche mnemoniche, senza sapere come superare lo stress e l'ansia, senza che nessuno ti insegni come risolvere i problemi, senza che nessuno ti insegni l'autosuggestione e l'importanza della motivazione, senza che nessuno ti insegni come prendere appunti, senza che nessuno ti insegni come leggere velocemente, ....devo continuare ?
Mi piacerebbe sapere quante scuole e soprattutto università in Italia preparano i propri studenti prima che affrontino un qualsiasi corso di studio.
Il voto, il voto, il voto... 110 e lode senza sapere come si usano i calcoli percentuali (e con questo non voglio dire che sapete svolgere il calcolo, ma quando bisogna applicarlo, il che, visti i risultati in aula, per me significa non saperlo a tutti gli effetti) o la derivata prima in azienda, dimostra quanto siano pochi i libri chiari e con le spiegazioni fino al dettaglio (io ne possiedo circa 3.000 di economia aziendale, dal controllo di gestione al marketing, alla finanza, ma solo pochi valgono la spesa). Il mio consiglio, (e mi rendo conto che costa enormi sacrifici), è di uscire il più presto possibile dall'università, ma nel frattempo di farsi una propria cultura, avere un forte spirito critico su ciò che si legge, ed osservare, osservare, studiare le aziende.
La sfida è tra il mio cervello e la loro organizzazione.
Vediamo chi è più bravo....
Pensate a quanti miliardi di euro saranno "devoluti" alla ricerca universitaria italiana. E sì, perchè l'università italiana è considerata tra le prime al mondo.
Chissa perchè, però zio Bill ha spostato i suoi centri di ricerca in India. Chissà perchè, le nostre università non riescono ad attirare investimenti dall'estero...
e io, noi, voi paghiamo per finanziare tutto questo....
E infine, un idraulico prende almeno il doppio del mio stipendio (se è sfigato), evade in continuazione, ha la casa al mare, e il bmw in garage. Grazie Italia.
Consigli a proposito? Libri? Siti?
Grazie
mark41176
12-12-2006, 13:59
Onestamente, per pensare cosa risponderti, senza dover rischiare una sospensione ci ho messo parecchio.
Personalmente non me frega un emerito cavolo del perchè tu o X ci abbiate messo 10 anni a laurearvi, tantomeno non mi pare di aver dato dell'incapace a nessuno.
Se vado su un forum e scrivo "ovvio che bisogna studiare, nella vita si studia sempre" e poi mi laureo a 30 anni, abbi pazienza, ma sono poco credibile (se tu avessi letto il suo post, sapresti che parlava di altre esperienze, non di problemi).
Il forum è un luogo dove si possono condividere esperienze, idee, informazioni. Se vengo a dirvi: "ho fatto una scoperta sensanzionale, ma non posso dirvi cosa", onestamente a me, una frase del genere, sa solo di presa per culo.
Permettimi di aggiungere che una persona "colta", che ha come obiettivo sfasciare le aziende, beh..si commenta da sola.
non mi sembra di aver usato nessun tono che richiedesse una risposta da sospensione.... pensa che non mi ricordavo nemmeno chi fosse l'utente citato nel mio ultimo post ... io non prendo alla lettera il fatto di "sfasciare le aziende"... io concordo solamente con il fatto che molti conduttori di aziende hanno bisogno di prendersi qualche paurazza per farli rigare dritti.... niente di più niente di meno........
per quanto riguarda invece il tasto dolente per cui me la sono presa.... è da tempo che leggo parole del genere...... può essere un modo indiretto per non dire "chi ci mette troppo tempo a laurearsi non è all'altezza, etc. etc..."
tu mi dici che sbaglio a pensarla così, che tu non lo dici per mancanza di rispetto......... ok, mi scuso per i toni.....
io ti dico che bisogna avere un pò più di bon ton per dire "dove ti presenti a 36 anni?"........... poi se hai usato altri vocaboli, ok, ma in qualsiasi modo lo si dica nessuno di noi conosce i problemi personali degli altri...
...cmq per me finisce qua perchè siamo Super Off Topic
polostation
12-12-2006, 17:53
Ma forse quel che volevano dirti gli altri utenti era che non sempre si ha l'opportunità di arrivare ad un colloquio e come ben sai, il primo biglietto da visita è il cv in cui, nel tuo caso, si desume che il percorso universitario è stato completato in parecchi anni (e non puoi certo scrivere le motivazioni che hanno contribuito ad allungare i tempi sul cv!).
Quindi se hai la fortuna di affrontare un colloquio puoi "aprirti" e raccontarti altrimenti il tuo cv verrà accontonato senza farsi troppe domande... :(
E' per questo che l'obiettivo base di un cv, a maggior ragione nel tuo caso ma vale per tutti, è creare curiosità in chi lo legge in modo da arrivare ad un colloquio in cui giocarsi le proprie carte.
wheisback
12-12-2006, 19:16
Ma forse quel che volevano dirti gli altri utenti era che non sempre si ha l'opportunità di arrivare ad un colloquio e come ben sai, il primo biglietto da visita è il cv in cui, nel tuo caso, si desume che il percorso universitario è stato completato in parecchi anni (e non puoi certo scrivere le motivazioni che hanno contribuito ad allungare i tempi sul cv!).
Quindi se hai la fortuna di affrontare un colloquio puoi "aprirti" e raccontarti altrimenti il tuo cv verrà accontonato senza farsi troppe domande... :(
E' per questo che l'obiettivo base di un cv, a maggior ragione nel tuo caso ma vale per tutti, è creare curiosità in chi lo legge in modo da arrivare ad un colloquio in cui giocarsi le proprie carte.
Concordo sulla prima parte ma non sulla seconda.
Alle risorse umane di un'azienda arrivano centinaia se non migliaia di cv in pochissimo tempo, quindi è chiaro che inizialmente lo screening dei candidati venga fatto sul cv, e se ti sei laureato a 35 anni non possono averne colpa quelli delle risorse umane.
Non concordo sul fatto di creare curiosità, il curriculum deve essere sobrio e contenere solo le informazioni importanti e utili allo screenig. Se uno che deve leggere migliaia di cv non trova immediatamente quello che cerca non si prende certo la briga di leggersi che giochi a calcio, che ti senti un leader, che ti senti portato per il lavoro in team (le solite idiozie che nessun selezionatore considera). Cestina e passa la prossimo.
polostation
12-12-2006, 21:30
Certo, non intendevo scrivere "se mi darai l'ooportunità di incontrarti ti stupirò" :D
Si tratta di creare un motivo per esser chiamati allo step successivo (il colloquio), e per far questo non sempre è sufficiente un cv d'oro se è "piatto". L'azienda, o chi per essa, deve aver voglia di incontrarti e se guardassero solo i 110 e lode la maggioranza non lavorerebbe :(
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