LUVІ
08-11-2006, 12:33
Da quando non c'è la scala mobile la forbice fra costo della vita e salari si è allargata a dismisura, mettiamoci anche l'Euro e i relativi furbetti ed approfittatori..... cosa ne pensate di questa proposta?
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/economia/scala-mobile/scala-mobile/scala-mobile.html
Il sindacato di base Cub presenterà domani una proposta di legge
popolare per l'adeguamento automatico di salari e pensioni al costo della vita
"L'inflazione impoverisce i lavoratori
Bisogna tornare alla scala mobile"
All'iniziativa aderiscono anche diversi rappresentanti di Verdi, Prc e Pdci
di ROSARIA AMATO
ROMA - Gli economisti le imputano la colpa grave di aver spinto in alto per decenni l'inflazione. I sindacati confederali sono praticamente d'accordo, e infatti la scala mobile venne abolita nel luglio del 1992 con le firme, oltre che dei rappresentanti del governo e di Confindustria, di Cgil, Cisl e Uil. Ma presto il Parlamento potrebbe dover affrontare nuovamente la questione: infatti il sindacato di base Cub presenterà domani una proposta di legge popolare che è già stata sottoscritta da oltre 100.000 cittadini "per l'istituzione di una nuova scala mobile".
La proposta è costituita da un solo articolo, con il quale si istituisce "un meccanismo di adeguamento automatico" allo "scopo di tutelare i salari e gli stipendi dei lavoratori dipendenti dall'aumento dei prezzi e delle tariffe". Il meccanismo consiste nell'adeguare stipendi e salari a ogni "variazione pari a un punto percentuale dell'Indice Istat" corrispondendo l'80 per cento di tale variazione, un meccanismo perfettamente analogo a quello abrogato nel '92, assicura il coordinatore nazionale Cub Paolo Leonardi.
"Non solo i consumi sono arrivati allo stremo - osserva Leonardi - ma, a causa dell'abrogazione della scala mobile, dai primi anni '90 la distribuzione della ricchezza prodotta ha subito un'inversione di tendenza, per cui prima ai lavoratori andava il 60 per cento e all'impresa il 40, adesso il meccanismo si è ribaltato. Gli aumenti contrattuali sono adesso limitati ai rinnovi dei contratti nazionali di lavoro, che però come parametro hanno quello dell'inflazione programmata: questo ha prodotto un forte impoverimento di lavoratori e pensionati, che non arrivano più alla quarta settimana".
"La nostra proposta di legge ha due obiettivi - conclude Leonardi - il primo è quello di restituire a salari e pensioni il loro potere d'acquisto. L'altro è quello di restituire alla contrattazione collettiva la sua funzione di redistribuzione del reddito: adesso sono dei meri atti notarili, se va bene gli aumenti corrispondono all'inflazione programmata, e non si va oltre".
All'iniziativa hanno aderito diversi esponenti politici dei Verdi, Pdci, Prc e della sinistra Ds. Inoltre si è detta d'accordo con la riproposizione della scala mobile la Rete 38 della Cgil.
"Domani, dopo la presentazione ufficiale dell'iniziativa di legge popolare - annuncia Leonardi - incontreremo anche il presidente del Senato Franco Marini, per chiedere una calendarizzazione che assicuri tempi rapidi per l'iter parlamentare della proposta. Spesso infatti le iniziative di legge popolare giacciono per anni nei cassetti. Analoga richiesta è stata inoltrata ai presidenti e ai membri delle commissioni Lavoro di Camera e Senato".
Il Cub spera inoltre che la riproposizione della scala mobile possa anche essere l'occasione per la riapertura di un dibattito tra gli economisti: "Negli anni '50 e '60 - ricorda Leonardi - nonostante la presenza della scala mobile, l'inflazione è rimasta piuttosto bassa. Le crisi cicliche del capitale sono state il vero motivo dell'aumento dei prezzi, di contro l'abrogazione della scala mobile ha prodotto un impoverimento di massa".
(8 novembre 2006)
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/economia/scala-mobile/scala-mobile/scala-mobile.html
Il sindacato di base Cub presenterà domani una proposta di legge
popolare per l'adeguamento automatico di salari e pensioni al costo della vita
"L'inflazione impoverisce i lavoratori
Bisogna tornare alla scala mobile"
All'iniziativa aderiscono anche diversi rappresentanti di Verdi, Prc e Pdci
di ROSARIA AMATO
ROMA - Gli economisti le imputano la colpa grave di aver spinto in alto per decenni l'inflazione. I sindacati confederali sono praticamente d'accordo, e infatti la scala mobile venne abolita nel luglio del 1992 con le firme, oltre che dei rappresentanti del governo e di Confindustria, di Cgil, Cisl e Uil. Ma presto il Parlamento potrebbe dover affrontare nuovamente la questione: infatti il sindacato di base Cub presenterà domani una proposta di legge popolare che è già stata sottoscritta da oltre 100.000 cittadini "per l'istituzione di una nuova scala mobile".
La proposta è costituita da un solo articolo, con il quale si istituisce "un meccanismo di adeguamento automatico" allo "scopo di tutelare i salari e gli stipendi dei lavoratori dipendenti dall'aumento dei prezzi e delle tariffe". Il meccanismo consiste nell'adeguare stipendi e salari a ogni "variazione pari a un punto percentuale dell'Indice Istat" corrispondendo l'80 per cento di tale variazione, un meccanismo perfettamente analogo a quello abrogato nel '92, assicura il coordinatore nazionale Cub Paolo Leonardi.
"Non solo i consumi sono arrivati allo stremo - osserva Leonardi - ma, a causa dell'abrogazione della scala mobile, dai primi anni '90 la distribuzione della ricchezza prodotta ha subito un'inversione di tendenza, per cui prima ai lavoratori andava il 60 per cento e all'impresa il 40, adesso il meccanismo si è ribaltato. Gli aumenti contrattuali sono adesso limitati ai rinnovi dei contratti nazionali di lavoro, che però come parametro hanno quello dell'inflazione programmata: questo ha prodotto un forte impoverimento di lavoratori e pensionati, che non arrivano più alla quarta settimana".
"La nostra proposta di legge ha due obiettivi - conclude Leonardi - il primo è quello di restituire a salari e pensioni il loro potere d'acquisto. L'altro è quello di restituire alla contrattazione collettiva la sua funzione di redistribuzione del reddito: adesso sono dei meri atti notarili, se va bene gli aumenti corrispondono all'inflazione programmata, e non si va oltre".
All'iniziativa hanno aderito diversi esponenti politici dei Verdi, Pdci, Prc e della sinistra Ds. Inoltre si è detta d'accordo con la riproposizione della scala mobile la Rete 38 della Cgil.
"Domani, dopo la presentazione ufficiale dell'iniziativa di legge popolare - annuncia Leonardi - incontreremo anche il presidente del Senato Franco Marini, per chiedere una calendarizzazione che assicuri tempi rapidi per l'iter parlamentare della proposta. Spesso infatti le iniziative di legge popolare giacciono per anni nei cassetti. Analoga richiesta è stata inoltrata ai presidenti e ai membri delle commissioni Lavoro di Camera e Senato".
Il Cub spera inoltre che la riproposizione della scala mobile possa anche essere l'occasione per la riapertura di un dibattito tra gli economisti: "Negli anni '50 e '60 - ricorda Leonardi - nonostante la presenza della scala mobile, l'inflazione è rimasta piuttosto bassa. Le crisi cicliche del capitale sono state il vero motivo dell'aumento dei prezzi, di contro l'abrogazione della scala mobile ha prodotto un impoverimento di massa".
(8 novembre 2006)