Ewigen
21-08-2006, 14:43
21 Agosto 2006
HONG KONG
Hong Kong, aggredito Albert Ho, deputato democratico
Tre “sconosciuti” hanno assalito ieri Albert Ho Chun-yan, vice presidente del Partito democratico, dopo una manifestazione di protesta. Condanna unanime del mondo politico di Hong Kong, silenzio da parte di Pechino.
Hong Kong (Scmp) – Un gruppo di sconosciuti ha aggredito nel pomeriggio di ieri il vice presidente del Partito democratico di Hong Kong, Albert Ho Chun-yan, mentre mangiava in un fast food di Queen’s Road Central. Il politico era appena rientrato da una marcia di protesta contro la proposta di legge sulle tassazioni di beni e servizi presentata dal Consiglio Legislativo.
Rappresentanti del mondo politico di Hong Kong hanno condannato l’accaduto, definito “un grave incidente che non può essere tollerato”, mentre Pechino non si è pronunciata sull’accaduto. I principali media nazionali non hanno riportato la notizia, lasciando la prima pagina alla visita della nave canadese “Regina” nelle acque territoriali cinesi.
L’aggressione è avvenuta intorno alle 17.30, quando tre uomini sono entrati nel ristorante e si sono avvicinati al tavolo dove mangiavano Ho, 55 anni, ed Howard Lam Chi-kin, 31 anni, membro della Commissione centrale del Partito democratico. “I tre assalitori – racconta Lam – erano robusti ed indossavano cappelli e jeans: appena entrati sono corsi verso di noi, mi hanno spinto da parte ed hanno buttato a terra Albert”. “Lo hanno colpito con delle mazze da baseball e con dei manganelli simili a quelli della polizia – continua – sulla testa e sul corpo. Il pestaggio è durato più di tre minuti”.
“E’ ovvio – conclude – che l’attacco era stato pianificato da tempo. I cappelli erano indossati di modo da rendere impossibile l’identificazione dei tre, che hanno agito molto in fretta”.
Subito dopo l’aggressione, Ho è stato ricoverato al Queen Mary Hospital per ferite gravi alla faccia ed al corpo - uno dei colpi gli ha spezzato il naso - ma i medici hanno descritto la sua situazione come “stabile” e lo hanno dimesso dopo le prime cure di emergenza.
Il Capo dell’esecutivo del Territorio, Donald Tsang Yam-kuen, ha offerto la sua assistenza ad Ho ed alla sua famiglia ed ha assicurato che “verrà intrapreso ogni sforzo per rintracciare e punire i colpevoli”.
E’ la prima volta che un politico di Hong Kong viene aggredito, ma sono molti i casi di intimidazione e vandalismo ad opera di “sconosciuti” contro i deputati democratici o indipendenti. Due settimane fa, Audrey Eu Yuet-mee – leader del Partito civico – ha ricevuto via posta una lama di coltello e diverse minacce di morte, mentre Albert Cheng King-hon – ex speaker radiofonico ed ora deputato - venne ferito nel 1998 mentre si recava alla radio, da dove aveva più volte denunciato le pretese della Cina, la corruzione di membri del governo e della burocrazia di Hong Kong.
L’aggressione ad opera di “sconosciuti” sta invece prendendo sempre più piede in Cina, dove problemi sociali spigolosi come la distribuzione delle terre ai contadini e le controversie legali come il possesso degli edifici di culto vengono risolti da “vandali non identificati” che aggrediscono coloro che osano protestare in pubblico contro le ingiustizie del governo.
HONG KONG
Hong Kong, aggredito Albert Ho, deputato democratico
Tre “sconosciuti” hanno assalito ieri Albert Ho Chun-yan, vice presidente del Partito democratico, dopo una manifestazione di protesta. Condanna unanime del mondo politico di Hong Kong, silenzio da parte di Pechino.
Hong Kong (Scmp) – Un gruppo di sconosciuti ha aggredito nel pomeriggio di ieri il vice presidente del Partito democratico di Hong Kong, Albert Ho Chun-yan, mentre mangiava in un fast food di Queen’s Road Central. Il politico era appena rientrato da una marcia di protesta contro la proposta di legge sulle tassazioni di beni e servizi presentata dal Consiglio Legislativo.
Rappresentanti del mondo politico di Hong Kong hanno condannato l’accaduto, definito “un grave incidente che non può essere tollerato”, mentre Pechino non si è pronunciata sull’accaduto. I principali media nazionali non hanno riportato la notizia, lasciando la prima pagina alla visita della nave canadese “Regina” nelle acque territoriali cinesi.
L’aggressione è avvenuta intorno alle 17.30, quando tre uomini sono entrati nel ristorante e si sono avvicinati al tavolo dove mangiavano Ho, 55 anni, ed Howard Lam Chi-kin, 31 anni, membro della Commissione centrale del Partito democratico. “I tre assalitori – racconta Lam – erano robusti ed indossavano cappelli e jeans: appena entrati sono corsi verso di noi, mi hanno spinto da parte ed hanno buttato a terra Albert”. “Lo hanno colpito con delle mazze da baseball e con dei manganelli simili a quelli della polizia – continua – sulla testa e sul corpo. Il pestaggio è durato più di tre minuti”.
“E’ ovvio – conclude – che l’attacco era stato pianificato da tempo. I cappelli erano indossati di modo da rendere impossibile l’identificazione dei tre, che hanno agito molto in fretta”.
Subito dopo l’aggressione, Ho è stato ricoverato al Queen Mary Hospital per ferite gravi alla faccia ed al corpo - uno dei colpi gli ha spezzato il naso - ma i medici hanno descritto la sua situazione come “stabile” e lo hanno dimesso dopo le prime cure di emergenza.
Il Capo dell’esecutivo del Territorio, Donald Tsang Yam-kuen, ha offerto la sua assistenza ad Ho ed alla sua famiglia ed ha assicurato che “verrà intrapreso ogni sforzo per rintracciare e punire i colpevoli”.
E’ la prima volta che un politico di Hong Kong viene aggredito, ma sono molti i casi di intimidazione e vandalismo ad opera di “sconosciuti” contro i deputati democratici o indipendenti. Due settimane fa, Audrey Eu Yuet-mee – leader del Partito civico – ha ricevuto via posta una lama di coltello e diverse minacce di morte, mentre Albert Cheng King-hon – ex speaker radiofonico ed ora deputato - venne ferito nel 1998 mentre si recava alla radio, da dove aveva più volte denunciato le pretese della Cina, la corruzione di membri del governo e della burocrazia di Hong Kong.
L’aggressione ad opera di “sconosciuti” sta invece prendendo sempre più piede in Cina, dove problemi sociali spigolosi come la distribuzione delle terre ai contadini e le controversie legali come il possesso degli edifici di culto vengono risolti da “vandali non identificati” che aggrediscono coloro che osano protestare in pubblico contro le ingiustizie del governo.