y4k
28-07-2006, 13:03
Gli articoli e servizi sull'Iran in questo periodo sono "spariti" ma ne ho trovato uno che ho tradotto quasi completamente, il quale fa una buona analisi sulla situazione futura in caso l'Iran entro la fine dell'anno verrà attaccato.
Fonti legate al governo britannico confermano che la guerra in iran è una realtà.
Alcuni giorni fa, da una fonte credibile e informatica ho saputo he un ministro del governo Laburista, che ha legami con ufficiali militari e forze di sicurezza britanniche, confermano che la Gran Bretagna e gli Stati Uniti "...andranno in guerra con l'Iran prima della fine dell'anno"
Come sappiamo, la priorità è per l'invasione dell'Iraq ed è possibile che i piani di guerra possano cambiare rapidamente, e la guerra contro l'Iran può essere posticipata. In qualsiasi caso, è da notare che l'informazione viene da un ministro laburista che convalida le analisi degli esperti i quali affermano che Israele, con gli Stati Uniti e il supporto della Grand Bretagna sta deliberatamente aumentando il ciclo di rappresaglie per legittimizzare l'immente attacco all'Iran che si terrà prima della fine dell'anno. E' bene aggiungere che il Vice Presidente Cheney affermò queste dichiarazioni su MSNBC più di un anno fa. Descrisse che l'Iran stava andando "giusto in cima alla lista" degli "stati rossi" Continuò: "Una delle preoccupazioni della gente è che Israele potrebbe fare cose senza aver chiesto il permesso...avendo la certezza che l'Iran ha come obiettivo la distruzione dello stato di Israele,quindi gli Israeliani forse, potrebbero agire per prima, e lasciare al resto del mondo il compito di pulire il casino diplomatico che causerà"
Ma il risalto sul ruolo di Israele, che attaccherebbe l'Iran non è accurata. Israele piuttosto giocherebbe il ruolo di una forza di potere regionale, in una campagna dell'Esercito Americano. "Malgrado il deterioramento della sicurezza sulla situazione in Iraq, l'amministrazione Bush non ha riesaminato gli obiettivi politici in Medio Oriente..." riporta Seymour Hersh. Un ufficiale di alto grado dell'intelligence americana afferma:
"Questa guerra contro il terrorismo e contro l'Iraq è una campagna unica. l'Amminiastrazione Bush vuole una grande zona di guerra. In seguito ci sarà la campagna Iraniana. Abbiamo dichiarato guerra e i cattivi, qualunque essi siano, sono nemici. Questo è l'ultimo grido-abbiamo avuto quattro anni, e vogliamo venire fuori da questa situazione e vincere la guerra al terrorismo."
Sono solo speranze vane di fanatici dei nuovi conservatori che attualmente stanno occupando (letteralmente) la Casa Bianca?
Sfortunatamente, no. La guerra in Iraq fu un sogno fanatico nei tardi anni '90, quando ufficiali dell'Amministrazione Bush stavano meditando arditamente su un progetto per un Nuovo Secolo Americano. Ma questo sogno fanatico, ora è una terribile, estenuante realtà per la popolazione Irachena. Malgrado i fallimenti degli sforzi americani, in quel paese, appare essere una seria incapacità a riconoscere l'inutilità di queste stesse azioni per l'Iran
L'Istituto Monterey due anni fa mostrò una dettagliata analisi sulle conseguenze di un attacco americano, israeliano o di entrambi all'Iran: conflagrazione regionale che potrebbe facilmente portare al nucleare, e a una spirale fuori controllo. I piani Americani e Isrealiani non hanno nessuna consapevolezza su ciò che potrebbe accadere. Come una catastrofe, potrebbe avere ripercussione per l'economia globale. Le forze energetiche sarebbero in brandelli, sorserebbero piani per invadere le regioni più ricche del Medio Oriente e di qualsiasi altra zona. Azione che potrebbe premere il grilletto alle eventuali risposte da parte di potenze tali, ad esempio la Cina (che ha grande interesse per l'Iran)e la Russia che hanno interresse a mantere il controllo dell'energia. Simultaneamente, l'economia basata sul dollaro sarebbe seriamente indebolita, o potrebbe anche collassare.
Ciò che aumenta di interesse è il motivo per cui la Gran Bretagna, gli Americani e Israele stanno progettando uno scenario del genere che sarebbe una soluzione possibile per mettere a sicuro i loro piani futuri.
Una rapida occhiata lega nei fatti le strategie militari dopo il 9/11 della "Guerra al Terrorismo" che non scatta da una posizione di potere ma piuttosto dall'esatto opposto.
Il sistema globale per molti anni è stato in crisi sotto il peso della incontro di
crisi multiple che stanno già interagendo tra di loro come ho scritto. Il picco della produzione mondiale di petrolio, a cui l'amministrazione Bush è ben attenta, è appena successo o è veramente vicino. E' un evento pilota, segnale della fine dell'età del petrolio.
Le riserve di petrolio di mezzo mondo, sono, più o meno, esaurite e ciò significa che tecnologicamente, geofisicamente, la difficoltà ad estrarre il petrolio conenzionale sta aumentando sempre più
Ho parlato con alcuni scienziati dell'istituto Omega, di Brighton, diretto da Graham Ennis, mio collega e amico, mi disse che fra 10-15 anni avremo il "tipping point" (qualcosa di unico che accade) che sarà irreversibile e ciò significa che saremo una catastrofe climatica di scala globale. Un analista finanziario anziano, Paul Volcker, predecessore di Alan Greenspan della Federal Reserve, recentemente ha confessato "penso che c'è un 75% di possibilità di una crisi per gli Stati Uniti entro 5 anni"
fonte (http://)
Fonti legate al governo britannico confermano che la guerra in iran è una realtà.
Alcuni giorni fa, da una fonte credibile e informatica ho saputo he un ministro del governo Laburista, che ha legami con ufficiali militari e forze di sicurezza britanniche, confermano che la Gran Bretagna e gli Stati Uniti "...andranno in guerra con l'Iran prima della fine dell'anno"
Come sappiamo, la priorità è per l'invasione dell'Iraq ed è possibile che i piani di guerra possano cambiare rapidamente, e la guerra contro l'Iran può essere posticipata. In qualsiasi caso, è da notare che l'informazione viene da un ministro laburista che convalida le analisi degli esperti i quali affermano che Israele, con gli Stati Uniti e il supporto della Grand Bretagna sta deliberatamente aumentando il ciclo di rappresaglie per legittimizzare l'immente attacco all'Iran che si terrà prima della fine dell'anno. E' bene aggiungere che il Vice Presidente Cheney affermò queste dichiarazioni su MSNBC più di un anno fa. Descrisse che l'Iran stava andando "giusto in cima alla lista" degli "stati rossi" Continuò: "Una delle preoccupazioni della gente è che Israele potrebbe fare cose senza aver chiesto il permesso...avendo la certezza che l'Iran ha come obiettivo la distruzione dello stato di Israele,quindi gli Israeliani forse, potrebbero agire per prima, e lasciare al resto del mondo il compito di pulire il casino diplomatico che causerà"
Ma il risalto sul ruolo di Israele, che attaccherebbe l'Iran non è accurata. Israele piuttosto giocherebbe il ruolo di una forza di potere regionale, in una campagna dell'Esercito Americano. "Malgrado il deterioramento della sicurezza sulla situazione in Iraq, l'amministrazione Bush non ha riesaminato gli obiettivi politici in Medio Oriente..." riporta Seymour Hersh. Un ufficiale di alto grado dell'intelligence americana afferma:
"Questa guerra contro il terrorismo e contro l'Iraq è una campagna unica. l'Amminiastrazione Bush vuole una grande zona di guerra. In seguito ci sarà la campagna Iraniana. Abbiamo dichiarato guerra e i cattivi, qualunque essi siano, sono nemici. Questo è l'ultimo grido-abbiamo avuto quattro anni, e vogliamo venire fuori da questa situazione e vincere la guerra al terrorismo."
Sono solo speranze vane di fanatici dei nuovi conservatori che attualmente stanno occupando (letteralmente) la Casa Bianca?
Sfortunatamente, no. La guerra in Iraq fu un sogno fanatico nei tardi anni '90, quando ufficiali dell'Amministrazione Bush stavano meditando arditamente su un progetto per un Nuovo Secolo Americano. Ma questo sogno fanatico, ora è una terribile, estenuante realtà per la popolazione Irachena. Malgrado i fallimenti degli sforzi americani, in quel paese, appare essere una seria incapacità a riconoscere l'inutilità di queste stesse azioni per l'Iran
L'Istituto Monterey due anni fa mostrò una dettagliata analisi sulle conseguenze di un attacco americano, israeliano o di entrambi all'Iran: conflagrazione regionale che potrebbe facilmente portare al nucleare, e a una spirale fuori controllo. I piani Americani e Isrealiani non hanno nessuna consapevolezza su ciò che potrebbe accadere. Come una catastrofe, potrebbe avere ripercussione per l'economia globale. Le forze energetiche sarebbero in brandelli, sorserebbero piani per invadere le regioni più ricche del Medio Oriente e di qualsiasi altra zona. Azione che potrebbe premere il grilletto alle eventuali risposte da parte di potenze tali, ad esempio la Cina (che ha grande interesse per l'Iran)e la Russia che hanno interresse a mantere il controllo dell'energia. Simultaneamente, l'economia basata sul dollaro sarebbe seriamente indebolita, o potrebbe anche collassare.
Ciò che aumenta di interesse è il motivo per cui la Gran Bretagna, gli Americani e Israele stanno progettando uno scenario del genere che sarebbe una soluzione possibile per mettere a sicuro i loro piani futuri.
Una rapida occhiata lega nei fatti le strategie militari dopo il 9/11 della "Guerra al Terrorismo" che non scatta da una posizione di potere ma piuttosto dall'esatto opposto.
Il sistema globale per molti anni è stato in crisi sotto il peso della incontro di
crisi multiple che stanno già interagendo tra di loro come ho scritto. Il picco della produzione mondiale di petrolio, a cui l'amministrazione Bush è ben attenta, è appena successo o è veramente vicino. E' un evento pilota, segnale della fine dell'età del petrolio.
Le riserve di petrolio di mezzo mondo, sono, più o meno, esaurite e ciò significa che tecnologicamente, geofisicamente, la difficoltà ad estrarre il petrolio conenzionale sta aumentando sempre più
Ho parlato con alcuni scienziati dell'istituto Omega, di Brighton, diretto da Graham Ennis, mio collega e amico, mi disse che fra 10-15 anni avremo il "tipping point" (qualcosa di unico che accade) che sarà irreversibile e ciò significa che saremo una catastrofe climatica di scala globale. Un analista finanziario anziano, Paul Volcker, predecessore di Alan Greenspan della Federal Reserve, recentemente ha confessato "penso che c'è un 75% di possibilità di una crisi per gli Stati Uniti entro 5 anni"
fonte (http://)