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View Full Version : Tempo libero e studio/lavoro...


gpc
22-07-2006, 11:05
Ciao tutti,
in questi ultimi tempi sto riflettendo un pochino su quello che è stato il mio rapporto tra tempo libero e studio e, ad oggi, tempo libero e lavoro.
Non mi sono mai ritenuto nè un nullafacente nè un secchione, ho sempre fatto molte cose mie personali mentre studiavo e, a parte rari casi, direi di non aver mai dedicato molte ore (o mezz'ore, forse è una unità di tempo più consona... :asd: ) allo studio. Fatto sta che mi sono laureato a 26 anni (due giorni dopo il mio compleanno, se non mi spostavano la data ero laureato a 25 :D ) senza aver mai saltato una vacanza per principio, senza aver mai passato agosti a studiare, avendo fatto tre mesi di vacanza estivi i primi due anni di università, facendo due o tre settimane di vacanza per Natale, etc. Se c'era qualche esame "rompiballe" in date stupide, tipo primo settembre o cose del genere, non ho mai fatto un dramma a saltarlo e farlo in un momento più civile.
Ora sono al lavoro, all'interno dell'università.
Per tanti motivi, tra cui il fatto che ho un contratto a progetto e mi fanno lavorare come se fossi assunto a tempo pieno, cosa che mi sono legato al dito e che prima o poi la pagheranno, non ho intenzione di fare "straordinari". Faccio otto ore al giorno, torno a casa a mangiare, alle sette stacco.
Quest'estate farò un mese di ferie, quest'inverno ho intenzione di prendermi due settimane o qualcosina di più, e per questo vengo guardato come una "bestia" da compatire.
Nel posto dove lavoro sono a contatto sia con altri studenti che stanno lì dentro, sia con altri ragazzi come me con contratto a progetto, e devo dire che resto veramente perplesso.
Quando parlo con altri studenti mi sento dire cose come "sono cinque anni che non faccio vacanze", "quest'estate non so se riuscirò a prendermi qualche giorno", gente che si laurea e il giorno dopo torna in università a lavorare -gratuitamente- in laboratorio (scelta questa che deploro nella maniera più assoluta, il volontariato non lo fai in una università). C'è gente che ha fatto la tesi della triennale nel mio laboratorio e continua a lavorare lì anche dopo che l'ha finita. La cosa sinceramente mi colpisce molto: ma chi glielo fa fare a 'sta gente di passare tutta una giornata a sgobbare e a sbattersi (per cose di dubbia utilità, per altro) quando nessuno glielo fa fare? Ma devono essere già morti quando sono studenti? Boh.
Io ho fatto la tesi in sei mesi nel tempo libero, non c'avrò dedicato più di un mese di lavoro propriamente detto, mi sono fatto un mese e mezzo di vacanza all'interno della tesi e metà del tempo ero in montagna... perchè mi sono organizzato il lavoro, chi mi ha dato il lavoro da fare non ne aveva mezza idea e probabilmente sono veloce io, che devo dire, però lì c'è gente che ha passato giorno e notte a lavorare per delle tesi che non erano nulla di trascendentale e ha terminato di scrivere la tesi il giorno prima della laurea (io un mese prima ho voluto terminare). Ma è normale?
Per non parlare di chi viene lì a lavorare... Restano lì a mangiare e fanno un quarto d'ora di pausa pranzo, tornano a casa normalmente dopo le otto di sera, a volte restano anche la notte. Per carità, c'è la volta in cui c'è necessità di finire qualcosa? Si può fare. Ma che diventi la norma? Nemmeno per sogno, grazie a Dio ho una vita fuori dal lavoro. Loro no?
Insomma, sono veramente molto perplesso su tutto questo: a parte il fatto che questa gente dedica il 99% della vita allo studio/lavoro e ha una resa che, a mio avviso, è minima, ma è questo il modo "giusto"? Secondo me assolutamente no. Io non avrei mai potuto vivere in questa maniera.
Voi che esperienza avete o avete avuto? In che parte vi ritrovate?

fabio80
22-07-2006, 11:32
c'è gente che non fa altro che vivere per i libri... conosco personalmente qualcuno che si vanta con tanto di occhi luccicanti di avere in mano tesi della durata di 14 mesi e darebbe via il culo ( non in senso metaforico) per un posto da dottorando

solitamente sono quelli che devono fare i brillanti a tutti i costi, il classico studente che a fronte di una relazione richiesta di circa 30 pagine te ne presenta 300 "per fare vedere che mi sono sbattuto", manco fossimo alle elementari :rolleyes:

ti dico solo che uno una volta mi chiese, per finire un progetto, cosa io avessi da fare da mezzanotte alle 2.... perchè lui evidentemente a quell'ora si attaccava al cad a lavorarci... non l'ho mandato a fare in culo per pietà

io invece ho un serissimo problema: sono uno studente scazzato, rendo pochissimo :D data questa premessa anche se passo un pomeriggio sui libri alla fine di tempo attivo di lavoro ( sottraendo colpi di sonno, forum, musica, etc etc etce ) rimane ben poco :stordita:

questo di fatto mi porta a essere sempre quello dell'ultimo momento e a fare delle tirate clamorose sotto esame :mad: quindi qualche estate me la sono rovinata ma non certo per eccesso di zelo, tutto l'opposto :doh:

comunque ora ho davanti a me un mese di ferie :ciapet: :read: e intendo godermelo fino in fondo :cool:

ps: col copro gli straordinari non esistono :O

gpc
22-07-2006, 11:41
c'è gente che non fa altro che vivere per i libri... conosco personalmente qualcuno che si vanta con tanto di occhi luccicanti di avere in mano tesi della durata di 14 mesi e darebbe via il culo ( non in senso metaforico) per un posto da dottorando

solitamente sono quelli che devono fare i brillanti a tutti i costi, il classico studente che a fronte di una relazione richiesta di circa 30 pagine te ne presenta 300 "per fare vedere che mi sono sbattuto", manco fossimo alle elementari :rolleyes:

ti dico solo che uno una volta mi chiese, per finire un progetto, cosa io avessi da fare da mezzanotte alle 2.... perchè lui evidentemente a quell'ora si attaccava al cad a lavorarci... non l'ho mandato a fare in culo per pietà

io invece ho un serissimo problema: sono uno studente scazzato, rendo pochissimo :D data questa premessa anche se passo un pomeriggio sui libri alla fine di tempo attivo di lavoro ( sottraendo colpi di sonno, forum, musica, etc etc etce ) rimane ben poco :stordita:

questo di fatto mi porta a essere sempre quello dell'ultimo momento e a fare delle tirate clamorose sotto esame :mad: quindi qualche estate me la sono rovinata ma non certo per eccesso di zelo, tutto l'opposto :doh:

comunque ora ho davanti a me un mese di ferie :ciapet: :read: e intendo godermelo fino in fondo :cool:

ps: col copro gli straordinari non esistono :O

Mah, mi riesce difficile credere che tutti quelli che passano per quel laboratorio siano persone che vivono per i libri... Io ho sempre ritenuto che ci debba essere equilibrio nelle cose, e che il lavoro abbia senso anche in funzione del "non lavoro", ossia della vacanza. Come non è possibile pensare ad una vita di sola vacanza, così non è possibile pensare ad una vita di solo lavoro.
Ognuno poi chiaramente rende conto delle proprie scelte, per cui se non ha lavorato prima deve lavorare dopo, su questo non ci piove. Ma che, per scelta, si decida di non fare alcun momento di riposo, beh questo non esiste proprio.
Per me uno che sta in laboratorio a lavorare per la tesi, si laurea, il giorno dopo è di nuovo in laboratorio a lavorare GRATUITAMENTE senza farsi nemmeno un giorno di vacanza, o sta leccando il culo a qualcuno (possibile, ma non condivisibile) o ha qualche problema.

fabio80
22-07-2006, 11:51
Per me uno che sta in laboratorio a lavorare per la tesi, si laurea, il giorno dopo è di nuovo in laboratorio a lavorare GRATUITAMENTE senza farsi nemmeno un giorno di vacanza, o sta leccando il culo a qualcuno (possibile, ma non condivisibile) o ha qualche problema.


oppure è banalmente un coglione :D

Marcos2
22-07-2006, 11:58
Raga io ci ho messo 2 anni per fare la tesi... magari avessi qualche chances per il dottorato e invece no :(

gpc
22-07-2006, 12:45
Raga io ci ho messo 2 anni per fare la tesi... magari avessi qualche chances per il dottorato e invece no :(

Baciati i gomiti che rimani fuori dall'università...
Sapessi cos'è successo ieri, proprio con un dottorando. Che è stato buttato fuori, per la cronaca, perchè si è incazzato quando il docente gli ha rubato un lavoro che aveva fatto lui. Questa è l'università, questa è la ricerca.

pietro84
22-07-2006, 13:24
Mah, mi riesce difficile credere che tutti quelli che passano per quel laboratorio siano persone che vivono per i libri... Io ho sempre ritenuto che ci debba essere equilibrio nelle cose, e che il lavoro abbia senso anche in funzione del "non lavoro", ossia della vacanza. Come non è possibile pensare ad una vita di sola vacanza, così non è possibile pensare ad una vita di solo lavoro.
Ognuno poi chiaramente rende conto delle proprie scelte, per cui se non ha lavorato prima deve lavorare dopo, su questo non ci piove. Ma che, per scelta, si decida di non fare alcun momento di riposo, beh questo non esiste proprio.
Per me uno che sta in laboratorio a lavorare per la tesi, si laurea, il giorno dopo è di nuovo in laboratorio a lavorare GRATUITAMENTE senza farsi nemmeno un giorno di vacanza, o sta leccando il culo a qualcuno (possibile, ma non condivisibile) o ha qualche problema.

però mooolto meglio chi ama in maniera esagerata il proprio lavoro rispetto a uno sfaticato nullafacente. non penso si possano mettere sullo stesso piano.

fabio80
22-07-2006, 13:24
però mooolto meglio chi ama in maniera esagerata il proprio lavoro rispetto a uno sfaticato nullafacente. non penso si possano mettere sullo stesso piano.

:mbe:

pietro84
22-07-2006, 13:52
:mbe:

beh scusa confrontando i due estremi è molto meglio chi lavora più del dovuto rispetto a chi non vuole proprio lavorare.

fabio80
22-07-2006, 13:56
beh scusa confrontando i due estremi è molto meglio chi lavora più del dovuto rispetto a chi non vuole proprio lavorare.


io sono uno che se potesse non lavorerebbe mai ma in compenso se ho delle consegne da rispettare sono puntuale :O

ci sono anche gli scazzati onesti :D

e non è assolutamente detto che uno che viva 24/7 sul lavoro ottenga dei risultati spettacolari, anzi.. :fagiano:

pietro84
22-07-2006, 14:02
io sono uno che se potesse non lavorerebbe mai ma in compenso se ho delle consegne da rispettare sono puntuale :O

ci sono anche gli scazzati onesti :D

e non è assolutamente detto che uno che viva 24/7 sul lavoro ottenga dei risultati spettacolari, anzi.. :fagiano:

io cerco di essere nel mezzo.
insomma non mi piace nè lavorare troppo nè però mi piacerebbe stare senza far niente tutta la vita.

ps: io cmq confrontavo i due opposti, poi ci sono quelli normali che stanno nel mezzo. però ripeto tra uno che a 30 anni non lavora perchè non ha voglia di studiare e non vuole accettare lavori manuali, e uno che si ammazza di lavoro è meglio il secondo.

fabio80
22-07-2006, 14:04
io cerco di essere nel mezzo.
insomma non mi piace nè lavorare troppo nè però mi piacerebbe stare senza far niente tutta la vita


io potendo fare la bella vita non ci penserei due volte, ad ogni modo visto che non mi è concesso mi adeguo :fagiano:

pietro84
22-07-2006, 14:09
io potendo fare la bella vita non ci penserei due volte, ad ogni modo visto che non mi è concesso mi adeguo :fagiano:

appunto, questo ti distingue dal tipo di persona che ti ho citato. esistono ragazzi che preferiscono vivere da parassiti piuttosto che lavorare.

gpc
22-07-2006, 14:15
però mooolto meglio chi ama in maniera esagerata il proprio lavoro rispetto a uno sfaticato nullafacente. non penso si possano mettere sullo stesso piano.

Problema 1: l'amore per un lavoro si misura con quanto tempo ci si dedica o con come lo si fa?
Problema 2: "proprio lavoro"? Ma se è gente che non ha lavoro, viene lì a fare "volontariato"...

Sono comunque due estremi, come dici tu. Premesso che secondo me l'amore per il lavoro non si misura in ore che ci si dedica e con quante volte si porgono le chiappe ai superiori, ritengo che chi si ammazza di studio/lavoro sacrificando completamente interessi personali, vita sociale e tutto quello che si può fare fuori da ciò che sei obbligato a fare, abbia capito tanto della vita quanto lo sfaticato nullafacente...

fabio80
22-07-2006, 14:21
appunto, questo ti distingue dal tipo di persona che ti ho citato. esistono ragazzi che preferiscono vivere da parassiti piuttosto che lavorare.


allora ho frainteso, pensavo ti riferissi a persone come me :sofico:

pietro84
22-07-2006, 14:32
Sono comunque due estremi, come dici tu. Premesso che secondo me l'amore per il lavoro non si misura in ore che ci si dedica e con quante volte si porgono le chiappe ai superiori, ritengo che chi si ammazza di studio/lavoro sacrificando completamente interessi personali, vita sociale e tutto quello che si può fare fuori da ciò che sei obbligato a fare, abbia capito tanto della vita quanto lo sfaticato nullafacente...

senz'altro, però il primo un po di soldi sempre se li guadagna, il nullafacente vive alle spalle degli altri perchè non porta a casa nemmeno un centesimo.

pietro84
22-07-2006, 14:34
allora ho frainteso, pensavo ti riferissi a persone come me :sofico:

no figurati ;)
e poi nemmeno io sono macchina da studio e da lavoro, se lo fossi non starei a scivere su questo forum(in realtà sto qui perchè non riesco a stare molto sui libri senza interrompere :D )

durbans
22-07-2006, 15:16
Tutta questa gente che vuole fare il dottorato ... mah :confused:
a me l'avevano proposto di farlo ma sinceramente non mi convince come scelta ... 3 anni di dottorato e un futuro incerto ... mica tutti diventano professori associati ?!?!

boh ...

P.S. per il primo che ha scritto: se hai un contratto a progetto non dovresti avere un orario di lavoro obbligatorio, potresti contestare questa cosa ...

fabio80
22-07-2006, 15:17
Tutta questa gente che vuole fare il dottorato ... mah :confused:
a me l'avevano proposto di farlo ma sinceramente non mi convince come scelta ... 3 anni di dottorato e un futuro incerto ... mica tutti diventano professori associati ?!?!

boh ...


l'han proposto pure a me ma => :mc:

tre anni a prendere meno di un operaio sottoqualificato, in ambiente universitario poi.... ma figuriamoci :mbe:

durbans
22-07-2006, 15:22
Si ma a parte i 3 anni (che comunque sarebbero un sacrificio, visto che ti danno sugli 800 euro scarsi al mese, almeno per quanto mi hanno detto) , è il dopo che è abbastanza preoccupante: non sai cosa ti attende, i posti "buoni" sono pochi , ci sono già molti dottorati , insomma non mi sembra una scelta "sicura" ... tanto vale cercare lavoro con 3 anni di anticipo.
Ovviamente è il mio pensiero personale.

gpc
22-07-2006, 15:53
P.S. per il primo che ha scritto: se hai un contratto a progetto non dovresti avere un orario di lavoro obbligatorio, potresti contestare questa cosa ...

Già fatto, sia per gli incarichi non previsti che per l'orario. Risposta: formalmente hai ragione tu, ma qui c'è tradizione che... :rolleyes:

gpc
22-07-2006, 15:55
Si ma a parte i 3 anni (che comunque sarebbero un sacrificio, visto che ti danno sugli 800 euro scarsi al mese, almeno per quanto mi hanno detto) , è il dopo che è abbastanza preoccupante: non sai cosa ti attende, i posti "buoni" sono pochi , ci sono già molti dottorati , insomma non mi sembra una scelta "sicura" ... tanto vale cercare lavoro con 3 anni di anticipo.
Ovviamente è il mio pensiero personale.

Già 800€ al mese, nessuna prospettiva per il futuro e anche se ci fosse sarebbe in un ambiente mafioso e nepotistico... no grazie...

gpc
22-07-2006, 15:55
l'han proposto pure a me ma => :mc:

tre anni a prendere meno di un operaio sottoqualificato, in ambiente universitario poi.... ma figuriamoci :mbe:

Ma sai che poi, quando il profe ti chiamava a seguire gli esami, potevi rifarti di tutte le tue frustrazioni da dottorando sottopagato e privo di futuro sui giovani studentelli? :D

fabio80
22-07-2006, 15:56
Già fatto, sia per gli incarichi non previsti che per l'orario. Risposta: formalmente hai ragione tu, ma qui c'è tradizione che... :rolleyes:

le tradizioni hanno valore legale nullo

ironmanu
22-07-2006, 16:31
Ciao tutti,
in questi ultimi tempi sto riflettendo un pochino su quello che è stato il mio rapporto tra tempo libero e studio e, ad oggi, tempo libero e lavoro.
Non mi sono mai ritenuto nè un nullafacente nè un secchione, ho sempre fatto molte cose mie personali mentre studiavo e, a parte rari casi, direi di non aver mai dedicato molte ore (o mezz'ore, forse è una unità di tempo più consona... :asd: ) allo studio. Fatto sta che mi sono laureato a 26 anni (due giorni dopo il mio compleanno, se non mi spostavano la data ero laureato a 25 :D ) senza aver mai saltato una vacanza per principio, senza aver mai passato agosti a studiare, avendo fatto tre mesi di vacanza estivi i primi due anni di università, facendo due o tre settimane di vacanza per Natale, etc. Se c'era qualche esame "rompiballe" in date stupide, tipo primo settembre o cose del genere, non ho mai fatto un dramma a saltarlo e farlo in un momento più civile.
Ora sono al lavoro, all'interno dell'università.
Per tanti motivi, tra cui il fatto che ho un contratto a progetto e mi fanno lavorare come se fossi assunto a tempo pieno, cosa che mi sono legato al dito e che prima o poi la pagheranno, non ho intenzione di fare "straordinari". Faccio otto ore al giorno, torno a casa a mangiare, alle sette stacco.
Quest'estate farò un mese di ferie, quest'inverno ho intenzione di prendermi due settimane o qualcosina di più, e per questo vengo guardato come una "bestia" da compatire.
Nel posto dove lavoro sono a contatto sia con altri studenti che stanno lì dentro, sia con altri ragazzi come me con contratto a progetto, e devo dire che resto veramente perplesso.
Quando parlo con altri studenti mi sento dire cose come "sono cinque anni che non faccio vacanze", "quest'estate non so se riuscirò a prendermi qualche giorno", gente che si laurea e il giorno dopo torna in università a lavorare -gratuitamente- in laboratorio (scelta questa che deploro nella maniera più assoluta, il volontariato non lo fai in una università). C'è gente che ha fatto la tesi della triennale nel mio laboratorio e continua a lavorare lì anche dopo che l'ha finita. La cosa sinceramente mi colpisce molto: ma chi glielo fa fare a 'sta gente di passare tutta una giornata a sgobbare e a sbattersi (per cose di dubbia utilità, per altro) quando nessuno glielo fa fare? Ma devono essere già morti quando sono studenti? Boh.
Io ho fatto la tesi in sei mesi nel tempo libero, non c'avrò dedicato più di un mese di lavoro propriamente detto, mi sono fatto un mese e mezzo di vacanza all'interno della tesi e metà del tempo ero in montagna... perchè mi sono organizzato il lavoro, chi mi ha dato il lavoro da fare non ne aveva mezza idea e probabilmente sono veloce io, che devo dire, però lì c'è gente che ha passato giorno e notte a lavorare per delle tesi che non erano nulla di trascendentale e ha terminato di scrivere la tesi il giorno prima della laurea (io un mese prima ho voluto terminare). Ma è normale?
Per non parlare di chi viene lì a lavorare... Restano lì a mangiare e fanno un quarto d'ora di pausa pranzo, tornano a casa normalmente dopo le otto di sera, a volte restano anche la notte. Per carità, c'è la volta in cui c'è necessità di finire qualcosa? Si può fare. Ma che diventi la norma? Nemmeno per sogno, grazie a Dio ho una vita fuori dal lavoro. Loro no?
Insomma, sono veramente molto perplesso su tutto questo: a parte il fatto che questa gente dedica il 99% della vita allo studio/lavoro e ha una resa che, a mio avviso, è minima, ma è questo il modo "giusto"? Secondo me assolutamente no. Io non avrei mai potuto vivere in questa maniera.
Voi che esperienza avete o avete avuto? In che parte vi ritrovate?

Dunque, io mi trovo nella situazione che giovedì mi laureo e i 26 li faccio a gennaio 2007 :D (ing mecc VO) voto....? si,basta mi date la scheda!!! :D

restanto in topic devo dire che per la tesi, 6 mesi, ho fatto netti circa due mesi di lab.,il resto del tempo che non ho perso per la bibliografia iniziale me l'ha fatto perdere il prof tra appuntamenti saltati, convocazioni per 2 cazzate, cose non dette ed in generale per la sua tendenza al fancazzeggio.
Questo nonostante il tipo sia un dritto nella sua materia.
Anche in lab da me ci sono i soggetti che indichi tu.Per lo più è un comportamento da "gilda" perche lo fanno tutti quelli che lavorano assieme,da quel che vedo sono i "robotici".
personamlente la cosa però non mi sembra ai tuoi livelli,tipo:
-il lunedì mattina nn c'è un cane fino alle 10.30
-il ven sera alle 16.00 addio
-la gente va in pausa pranzo per non meno di un'ora e mezzo
nello specifico del mio lab la gente è tranquilla (siamo in 5 con il prof) vedo che non ci sono di questi problemi perchè:
-ogni volta che salgo in ufficio da lui è sul sito ti trenitalia o di un albergo
-una sera gli ho spedito un file alle 21.30 e mi ha risposto se sono pazzo a smanettere su excel a quell'ora (facevo proprio quello, sisi... :D

ironmanu
22-07-2006, 16:40
Si ma a parte i 3 anni (che comunque sarebbero un sacrificio, visto che ti danno sugli 800 euro scarsi al mese, almeno per quanto mi hanno detto) , è il dopo che è abbastanza preoccupante: non sai cosa ti attende, i posti "buoni" sono pochi , ci sono già molti dottorati , insomma non mi sembra una scelta "sicura" ... tanto vale cercare lavoro con 3 anni di anticipo.
Ovviamente è il mio pensiero personale.
uno dei ragazzi dottorando mentre ero in tesi s'è rotto le palle è dopo 7 mesi dall'inizio ha mollato per un lavoro vero.

imho la penso come te.molto meglio 3 anni di lavoro vero e di esperienza.Anche perchè dopo il dottorato se ti va bene sei a quota 28 e le esigenze economiche si fanno sentire. Poi va a finire che vai a fare un lavoro che col dottorato nn c'entra un cazzo e allora tanto vale...

gpc
22-07-2006, 16:40
le tradizioni hanno valore legale nullo

Già, ma hanno valore "tradizionale", evidentemente.
Comunque sia, come dicevo, prima o dopo me la pagano.

fabio80
22-07-2006, 16:57
Già, ma hanno valore "tradizionale", evidentemente.
Comunque sia, come dicevo, prima o dopo me la pagano.


anche quella testa di cazzo che mi ha fatto perdere sei mesi prima o poi me la paga, devo solo studiare un modo :mbe:

durbans
23-07-2006, 01:17
ed in generale per la sua tendenza al fancazzeggio.
Questo nonostante il tipo sia un dritto nella sua materia.
Anche in lab da me ci sono i soggetti che indichi tu.Per lo più è un comportamento da "gilda" perche lo fanno tutti quelli che lavorano assieme,da quel che vedo sono i "robotici".
personamlente la cosa però non mi sembra ai tuoi livelli,tipo:
-il lunedì mattina nn c'è un cane fino alle 10.30
-il ven sera alle 16.00 addio
-la gente va in pausa pranzo per non meno di un'ora e mezzo
nello specifico del mio lab la gente è tranquilla (siamo in 5 con il prof) vedo che non ci sono di questi problemi perchè:
-ogni volta che salgo in ufficio da lui è sul sito ti trenitalia o di un albergo
-una sera gli ho spedito un file alle 21.30 e mi ha risposto se sono pazzo a smanettere su excel a quell'ora (facevo proprio quello, sisi... :D

Qui ci sarebbe da aprire un altro thread interessante su temi quali: i docenti universitari (e i loro stipendi), la ricerca universitaria, gli sprechi di soldi all'università, il fancazzeggio generale, raccomandazioni e nepotismi, ecc. ecc. , lo chiamerei "I mali dell' università".

gpc
23-07-2006, 09:12
Qui ci sarebbe da aprire un altro thread interessante su temi quali: i docenti universitari (e i loro stipendi), la ricerca universitaria, gli sprechi di soldi all'università, il fancazzeggio generale, raccomandazioni e nepotismi, ecc. ecc. , lo chiamerei "I mali dell' università".

Io ti posso solo dire che se l'università fallisse all'istante e fosse cancellata dalla storia italiana sarebbe tutto di guadagnato...

pietro84
23-07-2006, 10:53
Io ti posso solo dire che se l'università fallisse all'istante e fosse cancellata dalla storia italiana sarebbe tutto di guadagnato...

e l'istruzione e la ricerca a chi competerebbero?!

gpc
23-07-2006, 11:21
e l'istruzione e la ricerca a chi competerebbero?!

A chi la sa fare.
Non certo all'attuale università.
Che comunque, dà una istruzione discutibile e una ricerca che... beh... stendiamo un velo pietoso sulla ricerca.

gpc
23-07-2006, 11:28
Ma non c'è proprio nessuno che si trova bene/molto bene? Che vede un ambiente dinamico, giovane (il mio relatore ha 34 anni ed è prof associato da quando ne ha 32)?

Allora, io ho conosciuto gente che si trova bene, ma non ne ho mai conosciute che uscissero da queste categorie:
-illusi: non si rendono conto di quello che accade attorno a loro;
-assuefatti: si sono abituati all'ambiente marcio e mafioso dell'università;
-menefreghisti: non gli importa niente di come vadano le cose, a loro sta bene così;
-idealisti: finchè c'è vita c'è speranza.
Poi, per carità, anche lì da me c'è gente che si trova bene, ma è gente che condivide i modi e il sistema. Se io devo buttare via il mio tempo, spendendo sei mesi per un lavoro che richiede una settimana per totale incapacità loro di fare qualcosa di sensato, mi spiace ma cambio posto.

Che esista gente che a 32 anni è associato non ci piove, ma è gente messa lì da altri. Per uno che a quell'età fa carriera, ce ne sono altri 99 non paraculati che resteranno dove sono. Ma tu hai idea del fatto che, nell'università, quando si bandisce un concorso è perchè si sa già chi lo vince? Io conosco gente che ha rifatto quattro volte un concorso da ricercatore perchè gliel'annullavano visto che vinceva lui e alla fine gli hanno detto, noi dobbiamo prendere un altro, anche se continui a vincere noi continuiamo ad annullare tutto per cui se smetti di partecipare è meglio per tutti. E' questo l'ambiente giovane e dinamico??

fabio80
23-07-2006, 11:38
Io conosco gente che ha rifatto quattro volte un concorso da ricercatore perchè gliel'annullavano visto che vinceva lui e alla fine gli hanno detto, noi dobbiamo prendere un altro, anche se continui a vincere noi continuiamo ad annullare tutto per cui se smetti di partecipare è meglio per tutti. E' questo l'ambiente giovane e dinamico??

che tristezza... a me sto sistema, e più in generale sto paese, fa veramente pena.... campioni del mondo, ma per piacere... :rolleyes:

pietro84
23-07-2006, 11:42
Ma non c'è proprio nessuno che si trova bene/molto bene? Che vede un ambiente dinamico, giovane (il mio relatore ha 34 anni ed è prof associato da quando ne ha 32)?

dipende dalla serietà del prof ordinario della discplina.
se l'ordinario è serio l'ambiente è buono e dinamico, se l'ordinario è un incapace e accetta raccomandazioni a destra e a manca l'ambiente è cattivo.
da me siamo senza aule,senza riscaldamenti,senza posti a sedere, eppure ci sono dei prof(una piccola parte ma buoni) che mandano avanti tutto

gpc
23-07-2006, 11:43
dipende dalla serietà del prof ordinario della discplina.
se l'ordinario è serio l'ambiente è buono e dinamico, se l'ordinario è un incapace e accetta raccomandazioni a destra e a manca l'ambiente è cattivo.
da me siamo senza aule,senza riscaldamenti,senza posti a sedere, eppure ci sono dei prof(pochi ma buoni) che mandano avanti tutto

Le poche persone serie non valgono il danno che sta facendo tutto il mondo universitario. E lo dico da persona che lavora dentro l'università, sia chiaro.

pietro84
23-07-2006, 12:42
Le poche persone serie non valgono il danno che sta facendo tutto il mondo universitario. E lo dico da persona che lavora dentro l'università, sia chiaro.

in che senso "danno" ?
io so che la preparazione delle università italiane,soprattutto degli ingegneri, primeggia a livello mondiale :stordita: almeno così sento spesso

gpc
23-07-2006, 12:52
in che senso "danno" ?
io so che la preparazione delle università italiane,soprattutto degli ingegneri, primeggia a livello mondiale :stordita: almeno così sento spesso

Poteva essere così una volta, ora direi di no. Che sia rimasta la fama, è probabile; che sia fondata, dal mio punto di vista è falso.
Fanno danno nel senso che danno una istruzione ridicola, le università sono delle sforna-lauree senza senso, mandano avanti la gente con voti alti per salire nelle classifiche e avere fondi. Ci sono corsi patetici (a Ferrara un amico che lavora all'università mi ha detto che voglio aprire il corso di laurea per estetista!!!), tenuti da gente che non sa nemmeno di essere al mondo. Se pensi che la gente che esce dall'università rappresenta il top dell'istruzione ed è quella che andrà a formare le generazioni future, capisci subito perchè sta facendo danni.
Questo per quel che riguarda la ricerca, io ti posso dire per esperienza diretta che con un centesimo delle risorse di tempo e denaro spese nelle università si potrebbero raggiungere obiettivimi mille volte più sensati di quello che si fa adesso; io, lavorando nella ricerca, sono arrivato alla conclusione che i fondi che hanno non dovrebbero essere aumentati, dovrebbero essere eliminati completamente ed assegnati solo a chi produce qualcosa di utile. Ma non utile nel senso materiale, utile nel senso della ricerca: se penso ai lavori che stanno facendo fare a me adesso, mi viene male. Sono applicazioni non da azienda, da hobbista. Questa è la ricerca universitaria: una colossale perdita di tempo e denaro in mano a gente che non sa nemmeno di cosa stia parlando.

fabio80
23-07-2006, 13:03
gpc io non so come funzionino le cose da te ma alla LS molti corsi sono stati di fatto ereditati pari pari al VO con l'inculata di avere meno appelli. poi è vero, ci sono corsi idioti tenuti da persone che manco a spalare merda nei campi andrebbero bene, sono sempre esistiti ad ogni modo

io non ti so dire quanto ci sia di buono e cattivo nel VO e nell'NO perchè se è vero che da una parte facciamo meno matematica ( anche se io per i miei corsi di studi ne ho fatta veramente troppa, dimmi te cosa se ne fa un gest dei teoremi di liapunov ...) dall'altra il VO sdoganava perfetti candidati per la ricerca ma NON per l'industria, gente che "puzzava di scuola" in modo atroce

non mi pare il tuo caso visto che mi dai l'idea di essere uno un pò smanettone, uno che non si limita a leggere i libri ma ricordo benissimo come era la considerazione degli ingegneri quando ancora la moratti era sconosciuta alle masse

quindi, per quanto vale il mio parere, sia VO che NO avevano pregi e difetti

tra parentesi io ho mollato il vo quando a informatica1 (ero elettronico, prima di accorgermi che mi interessava l'elettronica da perito e non 4 anni di matematica e fisica) volevano farmi programmare in modula2, al che mi sono veramente girate le palle e mi sono ritirato con l'idea di fare qualsiasi cosa che non fosse legato a quella clamorosa perdita d tempo dell'università.

per come la vedo io e per come concepisco io l'università, il modello americano (come struttura, non come sistema d'accesso) ci deve insegnare ancora molto, perchè volente o nolente in quattro o cinque anni riescono a mettere assieme persone che sanno il fatto loro e sono abilitate al mondo del lavoro, altro che 5 anni di studio e 3 di gavetta per riuscire a realizzare come funzionano le cose nella realtà. le aziende si lamentano TUTTORA di avere a che fare con persone con la testa fra le nuvole, ma non perchè coglioni, proprio perchè avvezzi a vedere le cose in modo "accademico"

pietro84
23-07-2006, 13:12
Poteva essere così una volta, ora direi di no. Che sia rimasta la fama, è probabile; che sia fondata, dal mio punto di vista è falso.
Fanno danno nel senso che danno una istruzione ridicola, le università sono delle sforna-lauree senza senso, mandano avanti la gente con voti alti per salire nelle classifiche e avere fondi. Ci sono corsi patetici (a Ferrara un amico che lavora all'università mi ha detto che voglio aprire il corso di laurea per estetista!!!), tenuti da gente che non sa nemmeno di essere al mondo. Se pensi che la gente che esce dall'università rappresenta il top dell'istruzione ed è quella che andrà a formare le generazioni future, capisci subito perchè sta facendo danni.
Questo per quel che riguarda la ricerca, io ti posso dire per esperienza diretta che con un centesimo delle risorse di tempo e denaro spese nelle università si potrebbero raggiungere obiettivimi mille volte più sensati di quello che si fa adesso; io, lavorando nella ricerca, sono arrivato alla conclusione che i fondi che hanno non dovrebbero essere aumentati, dovrebbero essere eliminati completamente ed assegnati solo a chi produce qualcosa di utile. Ma non utile nel senso materiale, utile nel senso della ricerca: se penso ai lavori che stanno facendo fare a me adesso, mi viene male. Sono applicazioni non da azienda, da hobbista. Questa è la ricerca universitaria: una colossale perdita di tempo e denaro in mano a gente che non sa nemmeno di cosa stia parlando.

beh per la ricerca non la penso esattamente così o almeno non sempre accade così, io sono stato 6 mesi nel laboratorio di automatica per la tesi di laurea triennale. non mi è sembrato che sprecassero fondi, anzi in collaborazione con Alenia Spazio, l'ASI e l'agenzia spaziale tedesca si occupavano di controllo delle vibrazioni di fusoliere, di robotica umanoide e di visione artificiale.
i fondi erano stanziati in buona parte dall'unione europea.
dei miei relatori uno era molto serio e preparatissimo e l'altro era preparato ma meno serio.
tuttavia il fatto che i ricercatori vengono sfruttati e sottopagati è vero e me l'hanno confermato.

gpc
23-07-2006, 14:22
beh per la ricerca non la penso esattamente così o almeno non sempre accade così, io sono stato 6 mesi nel laboratorio di automatica per la tesi di laurea triennale. non mi è sembrato che sprecassero fondi, anzi in collaborazione con Alenia Spazio, l'ASI e l'agenzia spaziale tedesca si occupavano di controllo delle vibrazioni di fusoliere, di robotica umanoide e di visione artificiale.
i fondi erano stanziati in buona parte dall'unione europea.
dei miei relatori uno era molto serio e preparatissimo e l'altro era preparato ma meno serio.
tuttavia il fatto che i ricercatori vengono sfruttati e sottopagati è vero e me l'hanno confermato.

Anche noi collaboriamo con Alenia... proprio per il lavoro che avrebbe richiesto una settimana se fatto in maniera civile.
Ti dico solo che, per un progetto, mi hanno cambiato i requisiti qualcosa come una ventina di volte in un mese, addirittura due volte nello stesso giorno. Questo significa che nessuno aveva impiegato un picosecondo ad accendere il cervello e ragionare su quello che c'era da fare.
Non posso essere più preciso per ovvi motivi, anzi, forse sono anche già stato troppo specifico, però anche la roba che ho fatto per la tesi è stata una perdita di tempo colossale, nel senso che era una cosa che si faceva in pochissimo tempo, ma non aveva nemmeno senso di essere fatta alla fine dei conti, tant'è che dopo un anno -che non hanno fatto nulla- hanno ripreso in mano la cosa e sono partiti da capo.

gpc
23-07-2006, 14:26
gpc io non so come funzionino le cose da te ma alla LS molti corsi sono stati di fatto ereditati pari pari al VO con l'inculata di avere meno appelli. poi è vero, ci sono corsi idioti tenuti da persone che manco a spalare merda nei campi andrebbero bene, sono sempre esistiti ad ogni modo

io non ti so dire quanto ci sia di buono e cattivo nel VO e nell'NO perchè se è vero che da una parte facciamo meno matematica ( anche se io per i miei corsi di studi ne ho fatta veramente troppa, dimmi te cosa se ne fa un gest dei teoremi di liapunov ...) dall'altra il VO sdoganava perfetti candidati per la ricerca ma NON per l'industria, gente che "puzzava di scuola" in modo atroce

non mi pare il tuo caso visto che mi dai l'idea di essere uno un pò smanettone, uno che non si limita a leggere i libri ma ricordo benissimo come era la considerazione degli ingegneri quando ancora la moratti era sconosciuta alle masse

quindi, per quanto vale il mio parere, sia VO che NO avevano pregi e difetti

tra parentesi io ho mollato il vo quando a informatica1 (ero elettronico, prima di accorgermi che mi interessava l'elettronica da perito e non 4 anni di matematica e fisica) volevano farmi programmare in modula2, al che mi sono veramente girate le palle e mi sono ritirato con l'idea di fare qualsiasi cosa che non fosse legato a quella clamorosa perdita d tempo dell'università.

per come la vedo io e per come concepisco io l'università, il modello americano (come struttura, non come sistema d'accesso) ci deve insegnare ancora molto, perchè volente o nolente in quattro o cinque anni riescono a mettere assieme persone che sanno il fatto loro e sono abilitate al mondo del lavoro, altro che 5 anni di studio e 3 di gavetta per riuscire a realizzare come funzionano le cose nella realtà. le aziende si lamentano TUTTORA di avere a che fare con persone con la testa fra le nuvole, ma non perchè coglioni, proprio perchè avvezzi a vedere le cose in modo "accademico"

Sono d'accordo con quello che dici.
E' vero che il VO aveva una visione troppo teorica delle conoscenze, ma il NO ha cambiato sostanzialmente le cose? IMHO, no: primo, perchè una impostazione matematica dei corsi era dovuta all'ignoranza dei docenti che la pratica non l'hanno mai vista, e dato che i docenti sono rimasti gli stessi, non possono comunque insegnare quello che non sanno; secondo, perchè in meno tempo assimili meno cose: gli esami a macchinetta non ti insegnano niente, nè di pratico nè di teorico; terzo, perchè i programmi sono stati tagliati di parte della teoria, e dato che di pratica non ce n'è ancora, nella sostanza, alla fine hai gente che ha una cultura nozionistica e basta.
Per non parlare del fatto che, almeno per la mia esperienza, gli esami li regalano al NO. Se senti a ingegneria elettronica, dove ero io, i ragazzi del NO sembra che stiano facendo uno sforzo improbo, quando noi del VO preparavamo i loro esami in dieci giorni prendendo voti che al VO ci sognavamo. Per carità, non è colpa loro, hanno alle spalle una scuola che non insegna nemmeno più l'italiano e non hanno termini di paragone, ma per chi ha vissuto a cavallo tra i due ordinamenti il tracollo della difficoltà -e della qualità- degli insegnamenti è palese.
Con questo non voglio dire che prima fosse il meglio del meglio, io per primo ho spesso criticato come erano le cose prima della riforma, ma certamente questa non le ha migliorate.

pietro84
23-07-2006, 15:05
come si potrebbe migliorare la situazione allora? :stordita:

gpc
23-07-2006, 15:14
come si potrebbe migliorare la situazione allora? :stordita:

La madre di tutti i problemi dell'università italiana è che gli organi che dovrebbero controllarla e verificarne il funzionamento sono formati dagli stessi che vengono controllati. Bisogna che la gente inizi a rendere conto di quello che fa e come lo fa, e chi butta via tempo e risorse se ne vada a zappare la terra.
Poi bisogna sradicare la mafia interna, eliminando nepotismi e quant'altro.
Bisogna lasciare spazio alla meritocrazia, togliendo concorsi pilotati, supporti ai pupilli e portaborse vari.
Questo dal lato istituzionale.
Dal lato dell'istruzione, a mio avviso si dovrebbe tornare indietro: una università seria, a numero chiuso, dove la gente che non sa viene segata e basta. Il 68 ha devastato il mondo dell'istruzione, e l'università la sta pagando molto cara perchè ha sulle spalle il disastro di tutti gli altri stadi dell'educazione che ci sono a monte.
Anche una selezione alla spagnola, dove il voto di maturità indica quali facoltà puoi frequentare, sarebbe opportuna.
Se poi si vuole fare un 3+2, allora dai la possibilità di scegliere due percorsi: uno che ti porti a conoscenze adatte ad una carriera all'interno della ricerca e uno che vada bene per essere pronti a lavorare.

Insomma, bisognerebbe togliere l'università dalle mani degli italiani... :stordita:

pietro84
23-07-2006, 15:30
La madre di tutti i problemi dell'università italiana è che gli organi che dovrebbero controllarla e verificarne il funzionamento sono formati dagli stessi che vengono controllati. Bisogna che la gente inizi a rendere conto di quello che fa e come lo fa, e chi butta via tempo e risorse se ne vada a zappare la terra.

questo è vero, c'è poco controllo sui professori.

Dal lato dell'istruzione, a mio avviso si dovrebbe tornare indietro: una università seria, a numero chiuso, dove la gente che non sa viene segata e basta. Il 68 ha devastato il mondo dell'istruzione,

sul numero chiuso non sono molto d'accordo,almeno come è concepito ora, perchè fare una selezione in base a delle crocette mi pare assurdo.
io introdurrei dei forti sbarramenti invece: tipo chi al primo anno non fa almeno il 60-70% degli esami e con una certa media va a casa.
cmq ora stanno introducendo qualcosina: ad esempio da me chi non ha la media del 24 almeno non può iscriversi alla specialistica.

pacionet
24-07-2006, 09:11
Poteva essere così una volta, ora direi di no. Che sia rimasta la fama, è probabile; che sia fondata, dal mio punto di vista è falso.
Fanno danno nel senso che danno una istruzione ridicola, le università sono delle sforna-lauree senza senso, mandano avanti la gente con voti alti per salire nelle classifiche e avere fondi. Ci sono corsi patetici (a Ferrara un amico che lavora all'università mi ha detto che voglio aprire il corso di laurea per estetista!!!), tenuti da gente che non sa nemmeno di essere al mondo. Se pensi che la gente che esce dall'università rappresenta il top dell'istruzione ed è quella che andrà a formare le generazioni future, capisci subito perchè sta facendo danni.
Questo per quel che riguarda la ricerca, io ti posso dire per esperienza diretta che con un centesimo delle risorse di tempo e denaro spese nelle università si potrebbero raggiungere obiettivimi mille volte più sensati di quello che si fa adesso; io, lavorando nella ricerca, sono arrivato alla conclusione che i fondi che hanno non dovrebbero essere aumentati, dovrebbero essere eliminati completamente ed assegnati solo a chi produce qualcosa di utile. Ma non utile nel senso materiale, utile nel senso della ricerca: se penso ai lavori che stanno facendo fare a me adesso, mi viene male. Sono applicazioni non da azienda, da hobbista. Questa è la ricerca universitaria: una colossale perdita di tempo e denaro in mano a gente che non sa nemmeno di cosa stia parlando.

Straquoto.

durbans
24-07-2006, 09:18
questo è vero, c'è poco controllo sui professori.


Poco ? Cioè quale controllo esiste secondo te sui professori ???? Sono curioso ...

Diciamo pure che il controllo non esiste.

durbans
24-07-2006, 09:38
La madre di tutti i problemi dell'università italiana è che gli organi che dovrebbero controllarla e verificarne il funzionamento sono formati dagli stessi che vengono controllati. Bisogna che la gente inizi a rendere conto di quello che fa e come lo fa, e chi butta via tempo e risorse se ne vada a zappare la terra.
[...]

Insomma, bisognerebbe togliere l'università dalle mani degli italiani... :stordita:

Straquoto.
Segnalo queste note interessanti sui problemi dell' università, scritte da professori: :muro:

http://scuolaoggiuni.altervista.org/archivio.htm#problemi

Tra le "perle" d'è da segnalare questa:

"Quarto d’ora accademico è un termine intraducibile in qualsiasi lingua straniera. Quando si cerca di spiegare questa simpatica usanza a un collega estero si va incontro ad un sorriso di circostanza: “Oh les italiens…”. Difficile fargli capire che un quarto d’ora per 30 lezioni di due ore (ovvero la durata di un corso) equivalgono a quasi 8 ore. E che si arriva a 15 ore se le lezioni sono 60 di un’ora l’una: è questa la ricetta segreta per la produttività didattica? "

In italia abbiamo inventato il quarto d'ora accademico ! :muro: :muro: :muro:

pietro84
24-07-2006, 12:28
Poco ? Cioè quale controllo esiste secondo te sui professori ???? Sono curioso ...

Diciamo pure che il controllo non esiste.

ci sono le schede di valutazione del corso.
noi le facciamo per tutti i corsi, vengono tenute poco in considerazione spesso ma altre volte sono utili.

pietro84
24-07-2006, 12:37
Straquoto.
Segnalo queste note interessanti sui problemi dell' università, scritte da professori: :muro:

http://scuolaoggiuni.altervista.org/archivio.htm#problemi

Tra le "perle" d'è da segnalare questa:

"Quarto d’ora accademico è un termine intraducibile in qualsiasi lingua straniera. Quando si cerca di spiegare questa simpatica usanza a un collega estero si va incontro ad un sorriso di circostanza: “Oh les italiens…”. Difficile fargli capire che un quarto d’ora per 30 lezioni di due ore (ovvero la durata di un corso) equivalgono a quasi 8 ore. E che si arriva a 15 ore se le lezioni sono 60 di un’ora l’una: è questa la ricetta segreta per la produttività didattica? "

In italia abbiamo inventato il quarto d'ora accademico ! :muro: :muro: :muro:


dai questo non c'entra , a me sono capitati 3 prof che in tre ore di spiegazione facevano 5 minuti(cronometrati) di pausa. per poi finire 5 minuti dopo perchè bisognava recuperare i minuti persi.
quei corsi erano un incubo, nè sono riuscito a seguire per bene le spiegazioni.
un po di ritardo non fa male se il prof è serio :D

carne
24-07-2006, 13:03
ci sono le schede di valutazione del corso.
noi le facciamo per tutti i corsi, vengono tenute poco in considerazione spesso ma altre volte sono utili.
il fatto di tenerle in considerazione secondo me dipende dalla facoltà. Da me il (ing elettrica) ne tengono molto conto e un professore è stato "mandato via", un altro è stato sostituito e il programma del corso reso più consono. Diciamo che più gli anni passano più il NO migliora da noi...si stabilizza. certo i primi han avuto vita più facile perchè avevan tagliato un po' troppo i programmi, ma avevano un percorso fortemente scoordinato. Ora va meglio, e chi verrà dopo di me dovrebbe esser ancora meglio..anche se comunque concordo al 100% con chi dice che anche il NO non ti prepara per il mondo del lavoro. Forse si ti impappina meno il cervello del VO, però rimane il fatto che da me o hai fatto l'ITIS alle superiori (come me) o di visione pratica del problema non se ne parla nemmeno...c'è gente che ha voti molto alti e non ha mai visto una macchina elettrica.
cambiando argomento, anche io non concepisco il vivere per lo studio.
Ho alcuni esempi vicini a me che proprio non riesco a capire. Gente che studia anche fino alle 4 di notte, che se gli chiedi: visto la partita dell'italia?? ti risponde :"ma sei pazzo, devo studiare...forse vedo la finale" :muro:
sono arrivato al punto da pensare che non fossi normale io a fare l'università così, studiare qualche mezzora/ora al gg...non seguire tutte le lezioni..fare le secchiate alla fine.. cioè la penso molto come gpc... non mi sono mai tirato il collo per lo studio, l'università è solo una FETTA della mia vita e non è certo la fetta più importante! Ho sempre fatto le vacanze..ieri per esermpio giornata intera al mare con gli amici e domani esame :D :D
io sono dell'idea che bisogna lavorare per vivere, non vivere per lavorare.
E dopo aver pensato di non esser normale io a prenderla così, ci ho riflettuto e sono giunto alla conclusione che sono dementi loro. Io al loro posto sarei profondamente depresso (non sto scherzando, ci ho riflettuto tanto) perchè guardandomi indietro e pensado a cosa ho fatto della mia vita vedrei soltanto dei libri da 600 pg che non ti parlavano e non ti consolavano nei momenti bui, e non ridevano nei momenti felici.

durbans
24-07-2006, 13:50
ci sono le schede di valutazione del corso.
noi le facciamo per tutti i corsi, vengono tenute poco in considerazione spesso ma altre volte sono utili.

Ah già , si ce le hanno fatte compilare anche a noi; in ogni caso non è cambiato nulla.
Il fatto è che ci vorrebbero controlli SERI, sulle lezioni, sugli esami, ecc.

Dai ,via, ragazzi, diciamo le cose come stanno.

durbans
24-07-2006, 13:54
dai questo non c'entra , a me sono capitati 3 prof che in tre ore di spiegazione facevano 5 minuti(cronometrati) di pausa. per poi finire 5 minuti dopo perchè bisognava recuperare i minuti persi.
quei corsi erano un incubo, nè sono riuscito a seguire per bene le spiegazioni.
un po di ritardo non fa male se il prof è serio :D

Era solo un esempio per dire che i controlli non esistono.
Per fare un controesempio al tuo, ho avuto un professore che faceva 1 ora di lezione su 3.
Il problema è sempre il solito: mancano i controlli seri.

pietro84
24-07-2006, 14:02
Ah già , si ce le hanno fatte compilare anche a noi; in ogni caso non è cambiato nulla.
Il fatto è che ci vorrebbero controlli SERI, sulle lezioni, sugli esami, ecc.

Dai ,via, ragazzi, diciamo le cose come stanno.

questo sì. però in primo luogo ci vorrebbero anche studenti seri, che nelle nostre università non esistono in generale.
prima tutti si lamentano della cattiva qualità degli insegnamenti poi succeddono sempre queste cose:
1) quando un prof fa un corso pessimo ma mette l'esame facile con voti alti nessuno si ribella, anzi se uno studente lo fa viene attaccato da tutti gli altri.
2) quando un prof fa corsi di qualità con esami SERI, nel senso che passare l'esame è difficilissimo e lo passi solo se sai per filo e per segno tutto il programma,e magari con numerose prove,tutti si lamentano e attaccano quel prof e lo valutano male.
3)quasi tutti gli studenti cercano sotterfugi e cavilli burocratici per evitare esami difficili, studiano solo per il voto e per il pezzo di carta, non per imparare realmente. poi per giustificare le loro lacune danno la colpa al sistema(che in realtà non funziona bene, ma non può essere la causa di tutti i mali).

molti prof vedendo ciò si scocciano di fare lezione in maniera seria.


ps: parlo in generale, non per dire che io sono diverso o superiore, sia chiaro

gpc
24-07-2006, 14:21
IMHO generalizzi davvero troppo...

La ricerca in Italia è anche questo: http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/scienza_e_tecnologia/robot3/robt-guarda-e-impara/robt-guarda-e-impara.html

E qui a Torino con il Poli+Alenia in campo aeronautico ed aerospaziale siamo davvero avanti e fanno cose molto molto interessanti. L'ambiente lì è un po' una lobby, come dicevo il post precedente, ma per la ricerca...la fanno seriamente e quando partecipi ad un progetto in collaborazione con la NASA, come uno che conosco, senti di fare qualcosa di "figo" :)

Non dico mica che non sia vero, ma come dici tu:

...sembra che mi trovo in un isola moderatamente felice... :sperem:

gpc
24-07-2006, 23:13
Ah già , si ce le hanno fatte compilare anche a noi; in ogni caso non è cambiato nulla.
Il fatto è che ci vorrebbero controlli SERI, sulle lezioni, sugli esami, ecc.

Dai ,via, ragazzi, diciamo le cose come stanno.

I questionari, lol :D
Mai visto che abbiano influito niente da noi.
C'è anche il questionario post laurea. Dopo qualche anno che la voce "segreteria" prendeva i voti più bassi in assoluto, hanno risolto il problema.
Sì, hanno tolto la voce dal questionario :sbonk:
Comunque, ognuno ha la sua esperienza e le sue opinioni rispettabilissime, per carità; però quello che ho visto da studente era tremendo, quello che sto vedendo da dipendente è inimmaginabile, ma la cosa tragica è che l'ho visto a ingegneria io in prima persona, l'ho visto a giurisprudenza per esperienze di famigliari, l'ho visto a biologia per esperienza di amici, lo vedo qui in un altra città per esperienza di lavoro... oh, ed è *sempre* la stessa cosa. Io sono giunto alla conclusione che questa è la "normalità", poi esistono eccezioni, ma tali sono e tali rimangono.

durbans
25-07-2006, 21:25
1) quando un prof fa un corso pessimo ma mette l'esame facile con voti alti nessuno si ribella, anzi se uno studente lo fa viene attaccato da tutti gli altri.
2) quando un prof fa corsi di qualità con esami SERI, nel senso che passare l'esame è difficilissimo e lo passi solo se sai per filo e per segno tutto il programma,e magari con numerose prove,tutti si lamentano e attaccano quel prof e lo valutano male.
3)quasi tutti gli studenti cercano sotterfugi e cavilli burocratici per evitare esami difficili, studiano solo per il voto e per il pezzo di carta, non per imparare realmente. poi per giustificare le loro lacune danno la colpa al sistema(che in realtà non funziona bene, ma non può essere la causa di tutti i mali).

molti prof vedendo ciò si scocciano di fare lezione in maniera seria.


Hai perfettamente ragione; tuttavia c'è da dire che i professori hanno il coltello dalla parte del manico , non c'è una situazione di parità (in pratica non ti puoi lamentare altrimenti l'esame non lo passi più); infatti i controlli non li dovrebbero fare gli studenti ma persone non direttamente coinvolte nel rapporto studenti-professori..

Cmq l'idea che mi sono fatto dell'università è quella di un luogo dove parecchia gente fa da "parassita" o comunque lavora molto meno di quello che potrebbe lavorare (non solo docenti e ricercatori, ma anche gli impiegati degli uffici amministrativi , ecc.)

uC.ArTaX
26-07-2006, 12:22
Purtroppo, per me, l'Italia ha un grosso problema con l'istruzione. Si confonde il diritto e l'oppurtunità con la garanzia. E' giusto che tutti, anche i meno abbienti, possano frequentare l'università, l'istruzione è un diritto. Questo non vuol dire che però debbano frequentarla! L'università (e questo concetto si potrebbe estendere anche alle scuole superiori) deve essere molto più seria e esigente, e uno studente può frequentarla ma DEVE impegnarsi, non deve essere un parcheggio per i giovani che non hanno voglia di fare nulla (come è adesso), ma deve essere il massimo grado dell'istruzione.
Ricapitolando DIRITTO all'istruzione per tutti coloro che si dimostrano in grado, se no vai a lavorare, non è mica un disonore, anzi!
Tutti i lavori sono importanti e degni di rispetto, ma per alcuni ci vogliono delle maggiori conoscenze e preparazioni. La laurea deve essere un privilegio, nel senso che solo chi si impegna e fa fruttare il suo impegno deve acquisirla. Con questo non voglio dire che solo chi ha tutti 30 deve laurearsi (anzi!), ma che chi fa il parassita, passando con tutti 18 e dando gli esami di continuo senza studiare di sicuro è meglio che vada a lavorare.

Altro grosso problema sono gli esami, che in pratica sono troppo diversificati tra professore e professore e dirigono la materia. Ci sono materie importantissime con esami cavolata, materie poco importanti che hanno esami così tosti che devi studiare solo quella, modalità di esame che non stanno nè in cielo nè in terra, professori che agli orali chiedono di tutto tranne quello che hanno spiegato. Questo si traduce con i seguenti problemi:
- La quasi totalità degli studenti studia per gli esami: questo è naturale perché sono l'obiettivo da conseguire, uno può anche imparare le cose che gli serviranno, ma se non studia le cose che vengono chieste all'esame non passa e quindi non si laurea.
- Dal punto sopra deriva che ciò che si impara di una materia deriva dalla difficoltà dell'esame, quindi spesso materie inutili sono studiate molto di più di materie importanti.
- Alcuni esami sono così una buffonata che il voto non dipende dalle conoscenze acquisite e quindi in pratica non si impara nulla.

Giusto per farvi un esempio ieri ho avuto un esame di elettronica (faccio ing aerospaziale), un orale dopo lo scritto che era un esercizio. Bhè il professore (che tra l'altro veniva a lezione sempre dopo 45 min) fa solo una domanda secca. Risultato: due miei amici che sapevano bene le cose sono andati malino perché gli ha chiesto una cosa particolarissima che non aveva spiegato ma che era sulle dispense in un angolino, mentre altre persone hanno preso molto di più sapendo (e si vedeva da lontano) di meno.

gpc
26-07-2006, 14:17
Giusto per farvi un esempio ieri ho avuto un esame di elettronica (faccio ing aerospaziale),

a Forlì?