View Full Version : l manifesto in crisi: «Rischio chiusura»
zerothehero
23-06-2006, 21:54
il Manifesto "abbiamo un problema" crisi prima pagina dal sito
Il quotidiano «il manifesto» rischia di chiudere e giovedì 22 giugno è uscito in edicola con una prima pagina con un solo titolo che è un grido d'allarme: «Tomacelli, abbiamo un problema». A fianco l'editoriale dei direttori Mariuccia Ciotta e Gabriele Polo che spiega le ragioni politico-editoriale della crisi del giornale. Sempre sulla prima una vignetta di Vauro; a pagina 3 un'analisi sul perché i conti non tornano e un articolo sulla discussione interna al giornale su come provare a rilanciare un'impresa cooperativa unica, libera e anomala nel panorama dell'informazione. Insomma un numero monografico sulla nuova crisi dello storico giornale.
«Le crisi finanziarie hanno scandito la nostra esistenza: le abbiamo sempre superate con il nostro lavoro e con l'aiuto del nostro mondo. Ora siamo al punto - scrivono i direttori - che trentacinque anni possono precipitare in un pomeriggio d'estate. Perché la libertà costa, soprattutto a chi la pratica, e arriva il momento che quei costi si materializzano in scadenze non più rinviabili. Per evitare il precipizio abbiamo bisogno di aiuto, perché questa crisi è più grave delle altre e mette a repentaglio la stessa esistenza del giornale. Non è un grido d'allarme, è una semplice notizia: nelle pagine interne ne illustriamo i termini. Perciò da oggi inizia un referendum sul futuro di questo giornale: le schede elettorali stanno nel portafoglio di tante e tanti».
Il direttore editoriale Francesco Paternò chiede: «Salviamo il mostro». «Siamo un mostro. Da salvare, perché‚ se muore non si riproduce più. Perché‚ proprio adesso rischiamo di chiudere, perché‚ abbiamo difficoltà a pagarci gli stipendi da febbraio: è una storia singolare da giornale libero e di mercato, un'anomalia mondiale. E che vuole risanarsi per ripartire, più o meno la stessa missione - fatte le dovute proporzioni - del ministro Tommaso Padoa Schioppa», aggiunge Paternò spiegando che «l'attuale pericolosissima crisi nasce da lontano. Su un fatturato di 17,5 milioni di euro e 121 dipendenti, il contributo della legge per l'editoria alla nostra cooperativa vale il 25% mentre quello da incassi pubblicitari il 9,6% contro circa il 50% degli altri giornali. Il resto delle entrate sono da vendite da edicola e dalle poche promozioni che siamo in grado di fare - perché‚ le promozioni necessitano di investimenti importanti - e comunque tutte rigorosamente in utile. Dai libri ai cd, dove il manifesto ha affermato in poco più di dieci anni un vero marchio di qualità. Nonostante abbiamo ridotto gli oneri degli interessi passivi dal 10 al 5% fin dagli inizi del millennio, il peso del debito ci sta stritolando. Pure a fronte di un risanamento patrimoniale cominciato nel 2001 - continua Paternò - che ha portato a una secca riduzione del debito oneroso e a fronte di bilanci che, tra alti e bassi, non producono più da anni voragini nel conto economico e indicano anzi un certo equilibrio di gestione. Il 2005 abbiamo chiuso con una buona media di 29.000 copie vendute, a causa però di eventi eccezionali come la vicenda del sequestro della nostra Giuliana e la morte di Nicola Calipari. O ancora la scomparsa di Giovanni Paolo II. Quel che ci sta spingendo sull'orlo del baratro è però il peso del debito».
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Ma perchè non lo comprate? :mbe: ..è un bel giornale.. :D
La qualità paga. :O :asd:
In queste cose sono molto darwiniano, chi non ha successo DEVE perire. Non come è successo con l'Unità...
Ma mi chiedo, dopo quel bel servizietto di Report sui quintali di soldi (perchè è l'unica unità di misura utilizzabile) buttati nei giornali di partito o similari, come fanno ad essere in fallimento?
momo-racing
23-06-2006, 22:09
raddoppino il prezzo del giornale. Se la gente continua a comprarlo bene, altrimenti se i suoi lettori non sono disposti a rinunciare a un euro al giorno per il bene del giornale, significa che non li vale e quindi è giusto che chiuda. altrimenti possono sempre vendere tutto a berlusconi :asd:
mt_iceman
23-06-2006, 22:11
è da 35 anni che il manifesto è in crisi. :rolleyes:
edit:
raddoppino il prezzo del giornale. Se la gente continua a comprarlo bene, altrimenti se i suoi lettori non sono disposti a rinunciare a un euro al giorno per il bene del giornale, significa che non li vale e quindi è giusto che chiuda. altrimenti possono sempre vendere tutto a berlusconi :asd:
mi ricordo che anni fa, in una delle tante crisi, vendettero il giornale a 7000 lire o giù di lì
franklar
23-06-2006, 23:04
Ma mi chiedo, dopo quel bel servizietto di Report sui quintali di soldi (perchè è l'unica unità di misura utilizzabile) buttati nei giornali di partito o similari, come fanno ad essere in fallimento?
Perchè la grana, quella grossa, se la beccano ( oltre all'Unità, ovviamente ) Belpietro, Feltri, quello del Roma e quell'altro tizio ora in carcere che aveva il giornale del Partito dei Pensionati e degli Uomini Vivi. :rotfl: :sbonk:
Se si chiudono i rubinetti dei soldi statali, ci rimangono pochissimi giornali in attività.
Perchè la grana, quella grossa, se la beccano ( oltre all'Unità, ovviamente ) Belpietro, Feltri, quello del Roma e quell'altro tizio ora in carcere che aveva il giornale del Partito dei Pensionati e degli Uomini Vivi. :rotfl: :sbonk:
Se si chiudono i rubinetti dei soldi statali, ci rimangono pochissimi giornali in attività.
...magari chiudessero quel rubinetto...ma anche una bella saldatura per evitare che si possa riaprire sarebbe sempre ben accetta.
Se nn mi sbaglio si, loro prendono meno soldi degli altri giornali, mi sembra che comunque siamo intorno ai 2 milioni di euro. Nn so voi ma a me sembrano una paccata di soldi.
mauriz83
24-06-2006, 00:28
...magari chiudessero quel rubinetto...ma anche una bella saldatura per evitare che si possa riaprire sarebbe sempre ben accetta.
quoto ,possono sempre campare con le inserzioni pubblicitarie,sono dell'idea che un giornale per avere successo deve essere prima di tutto gratis,poi non deve essere politicizzato,cosa perfettamente possibile campando solo di inserzioni(non politiche) magari aumentando il prezzo per inserirne una,e non deve trattare temi troppo diversi ,cioè imho ci deve essere un giusto equilibrio tra politica,cronaca,approfondimenti storico politici,estero economia un poco di spazio alle attività di rilievo regionali e un po allo sport.soprattutto gli articoli non devono essere troppo lunghi in modo da poterli leggere tutti fino all'ultimo
L'unico problema sarebbe il peso del giornale,costo zero e campare di inserzioni aumenterebbe un bel po le pagine
strano che sia in fallimento un giornale che fa propaganda 24h/24 e che insulta un papa.....
un peccato veramente, ne sentiremo tutti la mancanza.
strano che sia in fallimento un giornale che fa propaganda 24h/24 e che insulta un papa.....
un peccato veramente, ne sentiremo tutti la mancanza.
Temo che non ne sentiremo la mancanza, mi sa che useranno un po' dei nostri soldini per tenerlo in piedi. Non perchè sia un giornale di estrema sinistra e abbiamo al governo l'estrema sinistra, eh :O
Non perchè sia un giornale di estrema sinistra e abbiamo al governo l'estrema sinistra, eh :O
Non senti che ti stanno bussando alla porta? Sono gli agenti del KGB, va ad offrire una piadina "ai bambini" ! :asd: :D
son spilorci sti comunisti :asd:
strano che sia in fallimento un giornale che fa propaganda 24h/24 e che insulta un papa.....
un peccato veramente, ne sentiremo tutti la mancanza.
io sicuramente.
il giornale ha scritto sotto la testata "giornale comunista".
che cosa ti aspetti, che parli bene del papa? :p
E' una voce decisamente controcorrente, gli altri titolano col gossip, il Manifesto si occupa dei problemi del lavoro, della quotidianità della gente, con uno sguardo autenticamente globale sul mondo (infatti 1 volta a settimana esce con "le monde diplomatique", mentre gli altri quotidiani regalano la guida turistica di Praga oppure un libro di ricette).
poi se di insulti bisogna parlare, guardiamo il manifesto e perdoniamo La Padania?
Temo che non ne sentiremo la mancanza, mi sa che useranno un po' dei nostri soldini per tenerlo in piedi. Non perchè sia un giornale di estrema sinistra e abbiamo al governo l'estrema sinistra, eh :O
il Manifesto prende dei soldi non come organo di partito (come tanti, tanti altri, tipo Libero, per capirci) ma come cooperativa editoriale, cosa che è incontestabile, a Report dissero chiaramente (con una vena polemica, anche) che il direttore prendeva mano di 2000 €, come tutti gli altri.
Padellaro del''Unità, per fare un esempio, era sopra i 10.000 al mese.
Speriamo si chiuda presto questa triste pagina del giornalismo italiano.
ce la faranno come al solito ;)
jumpermax
24-06-2006, 10:47
continuo a non capire come mai ce la si prenda con i finanziamenti alla carta stampata e si taccia su quell'oscenità che è il canone televisivo. Perchè mai si dovrebbe finanziare la tv? Facciano i canali a pagamento se proprio vogliono, la tecnologia c'è...
sempreio
24-06-2006, 10:48
ce la faranno come al solito ;)
sono indebitati fino al collo ;)
come fan tutti qui in italia gli conviene chiudere e riaprire dopo 1 mese :sofico: e i debiti tac spariti :sofico:
continuo a non capire come mai ce la si prenda con i finanziamenti alla carta stampata e si taccia su quell'oscenità che è il canone televisivo. Perchè mai si dovrebbe finanziare la tv? Facciano i canali a pagamento se proprio vogliono, la tecnologia c'è...
il canone lo paghi non per la rai, ma è una tassa di possesso della TV.
poi i soldi del canone vanno alla rai che è statale.
cosa ben diversa da finanziare quotidiani PRIVATI.
sono indebitati fino al collo ;)
come fan tutti qui in italia gli conviene chiudere e riaprire dopo 1 mese :sofico: e i debiti tac spariti :sofico:
l'importante è che li mettano dentro per fallimento se falliscono.
sempreio
24-06-2006, 10:51
continuo a non capire come mai ce la si prenda con i finanziamenti alla carta stampata e si taccia su quell'oscenità che è il canone televisivo. Perchè mai si dovrebbe finanziare la tv? Facciano i canali a pagamento se proprio vogliono, la tecnologia c'è...
il problema che gli italiani sono un branco di pecoroni :( , pagano e se ne stanno zitti perchè sono vecchi, la loro vita l' hanno fatta e perchè si imbucano la pensione, tutto il resto è aria fritta per loro :rolleyes:
sempreio
24-06-2006, 10:53
l'importante è che li mettano dentro per fallimento se falliscono.
perchè scusa? :mbe: se non è una bancarotto fraudolenta, basta che aspettino 5 anni e poi possono riaprire ciò che vogliono :mbe:
poi in verità qui in italia possono riaprire anche dopo 1 settimana :rolleyes:
l'importante è che li mettano dentro per fallimento se falliscono.
perchè non metterli al muro direttamente?
sempreio
24-06-2006, 10:58
perchè non metterli al muro direttamente?
ahhh per inbrattare i muri di rosso :sofico:
voi comunisti le pensate tutte per lasciare il segno :eek: :p
sono le regole del mercato.
jumpermax
24-06-2006, 11:00
il canone lo paghi non per la rai, ma è una tassa di possesso della TV.
poi i soldi del canone vanno alla rai che è statale.
cosa ben diversa da finanziare quotidiani PRIVATI.
me ne frega un accidente se è pubblica o privata. Io voglio capire perchè per collegarmi a internet con l'adsl (manco per avere una tv) devo finanziare una tv di stato, che per quanto mi riguarda non dovrebbe nemmeno esistere.
me ne frega un accidente se è pubblica o privata. Io voglio capire perchè per collegarmi a internet con l'adsl (manco per avere una tv) devo finanziare una tv di stato, che per quanto mi riguarda non dovrebbe nemmeno esistere.
appunto, viva il liberismo.
stop alla macchina statale romana.
il giornale ha scritto sotto la testata "giornale comunista".
che cosa ti aspetti, che parli bene del papa? :p
beh, poteva anche prendere in considerazione di non insultarlo......
vabene non tesserne le lodi, ma arrivare l'insulto è sintomo di qualcosa di malato.
E' una voce decisamente controcorrente, gli altri titolano col gossip, il Manifesto si occupa dei problemi del lavoro, della quotidianità della gente, con uno sguardo autenticamente globale sul mondo (infatti 1 volta a settimana esce con "le monde diplomatique", mentre gli altri quotidiani regalano la guida turistica di Praga oppure un libro di ricette).
forse è perchè parla di cose che non fregano un caxxo a nessuno che è indebitato fino al collo.
poi se di insulti bisogna parlare, guardiamo il manifesto e perdoniamo La Padania?
a prescindere che se "la padania" chiudesse questo pomeriggio non mi farebbe ne caldo ne freddo, se "la padania" insulta qualcuno, e poi quando ha bisogno nessuno gli da una mano, non sarei ne meravigliato ne scandalizzato.
è giusto che chiuda, fine.
il mercato gli ha dato torto, evidentemente i "compagni" non hanno così tanto interesse a tenerlo in piedi.
forse è perchè parla di cose che non fregano un caxxo a nessuno che è indebitato fino al collo.
mi sa che non l'hai mai letto.
il lavoro non freganiente a nessuno? l'economia?
tutti interessati solo degli scandaletti e delle veline?
può essere...
a prescindere che se "la padania" chiudesse questo pomeriggio non mi farebbe ne caldo ne freddo, se "la padania" insulta qualcuno, e poi quando ha bisogno nessuno gli da una mano, non sarei ne meravigliato ne scandalizzato.
è giusto che chiuda, fine.
il mercato gli ha dato torto, evidentemente i "compagni" non hanno così tanto interesse a tenerlo in piedi.
bhè nessuno nessuno non direi...
E' un organo di partito, prende il contibuto statale in quanto tale, inoltre se proprio proprio buttasse male, avrebbe alle spalle le risorse finanziarie del partito, che spenderebbe volentieri pur di non perdere uno strumento di espressione come un quotidiano nazionale...
Scommetto che non chiude.
Il governo sara' PRODIgo....nei sui confronti...
Scommetto che non chiude.
Il governo sara' PRODIgo....nei sui confronti...
ah bene bene... :asd:
quindi ti aspetti un provvedimento particolare indirizzato al manifesto con una erogazione di qualche milioncino di €?
ti sembra vagamente plausibile?
lo dici vera-vera-veramente?
mah...
non chiuderà perchè si mobiliterà una certa massa di persone come è sempre successo in questi casi, piuttosto frequenti al Manifesto che, non avendo un padrone, non ha nessuno che copra i buchi di bilancio.
ah bene bene... :asd:
quindi ti aspetti un provvedimento particolare indirizzato al manifesto con una erogazione di qualche milioncino di €?
ti sembra vagamente plausibile?
lo dici vera-vera-veramente?
mah...
non chiuderà perchè si mobiliterà una certa massa di persone come è sempre successo in questi casi, piuttosto frequenti al Manifesto che, non avendo un padrone, non ha nessuno che copra i buchi di bilancio.
Lo dico veramente, puoi scommeterci!!
Ci Sara' qualche legge delega nascosta, verra' creato il fondo a favore del patrimonio Nazionale editoriale del quale il Manifesto entrera' misteriosamente a far parte...
:cincin:
D' altronde non e' gia' intervenuto per non far fallire le squadre di calcio.....(Si lo so...non era il governo Prodi...)
era un''altro provvedimento di un'altro governo per un'altro settore però....
tutto viene buono per dire che Prodi SICURAMENTE farà qualcosa che non va :cool:
mi sa che non l'hai mai letto.
il lavoro non freganiente a nessuno? l'economia?
tutti interessati solo degli scandaletti e delle veline?
può essere...
si vede che ne parla nel modo sbagliato.
il manifesto NON LO CAGA NESSUNO.
ha una tiratura da giornale di quartiere, o le cose di cui parla non sono importanti, o ne parla nel modo sbagliato. quando un giornale non vende questi sono gli unici due motivi, e non si scappa.
che venda poco è fuori dubbio.
che per questo meriti di scomparire, se ne può discutere.
che sia l'unico giornale che merita di scomparire perchè vende poco, non è affatto vero.
prendi, per l'appunto, tutti gli organi di partito che stanno in piedi letteralmente con le sovvenzioni.
anonimizzato
24-06-2006, 12:23
La qualità paga. :O :asd:
In queste cose sono molto darwiniano, chi non ha successo DEVE perire. Non come è successo con l'Unità...
Ma mi chiedo, dopo quel bel servizietto di Report sui quintali di soldi (perchè è l'unica unità di misura utilizzabile) buttati nei giornali di partito o similari, come fanno ad essere in fallimento?
Di sicuro la qualità è importante ma bada che molti altri giornali o pseudo tali vivono grazie a sovvenzionamenti politici, benefit ed altre magagne.
Giornali che fanno tipo 8 pagine al giorno come Europa o che prendono milioni di euro l'anno sulla base delle tiratura di copie la cui maggior parte va poi al macero come Libero ecc. ecc. ecc.
http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,report%5E3821,00.html
La parte iniziale con Ferrara è indice del resto della trasmissione :rolleyes:
Bye.
Di sicuro la qualità è importante ma bada che molti altri giornali o pseudo tali vivono grazie a sovvenzionamenti politici, benefit ed altre magagne.
Giornali che fanno tipo 8 pagine al giorno come Europa o che prendono milioni di euro l'anno sulla base delle tiratura di copie la cui maggior parte va poi al macero come Libero ecc. ecc. ecc.
http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,report%5E3821,00.html
Bye.
Sì sì, infatti, è tutto il settore che è parassitario e andrebbe estirpato.
anonimizzato
24-06-2006, 12:36
Stò proprio riguardando la puntata di Report in oggetto.
C'è da vomitare :muro:
Un "malcostume" ancora una volta diffuso sia a destra che a sinistra, coincidenze che capitano, guarda caso, quando ci sono sempre di mezzo i soldi.
Spectrum7glr
24-06-2006, 12:52
ce la faranno come al solito ;)
temo anch'io...
ma nell' articolo in pratica chiedono l' elemosina ai lettori?
di certo io non ne sentirò la mancanza comunque.
il Manifesto prende dei soldi non come organo di partito (come tanti, tanti altri, tipo Libero, per capirci) ma come cooperativa editoriale, cosa che è incontestabile, a Report dissero chiaramente (con una vena polemica, anche) che il direttore prendeva mano di 2000 €, come tutti gli altri.
Padellaro del''Unità, per fare un esempio, era sopra i 10.000 al mese.
E' questo che non capisco... Al Manifesto prendono tutti circa 1750 euro al mese, compresi il direttore (il direttore fece vedere orgoglioso la propria busta paga a Report), negli altri giornali si arriva anche a 10000 euro al mese per i direttori, più bonus... Prenderanno anche meno di contributi... Ma come cavolo fanno a essere sempre sull'orlo del fallimento??? :mbe: Ma allora sti comunisti non sono in grado di gestire una azienda??? :D E saranno in grado di gestire un paese??? :D :sofico: :Prrr:
zerothehero
24-06-2006, 21:11
quoto ,possono sempre campare con le inserzioni pubblicitarie,sono dell'idea che un giornale per avere successo deve essere prima di tutto gratis,poi non deve essere politicizzato,cosa perfettamente possibile campando solo di inserzioni(non politiche)
E perchè un giornale non deve essere politicizzato o trattare di politica? :confused: :mbe: :confused: :eek:
zerothehero
24-06-2006, 21:17
E' questo che non capisco... Al Manifesto prendono tutti circa 1750 euro al mese, compresi il direttore (il direttore fece vedere orgoglioso la propria busta paga a Report), negli altri giornali si arriva anche a 10000 euro al mese per i direttori, più bonus... Prenderanno anche meno di contributi... Ma come cavolo fanno a essere sempre sull'orlo del fallimento??? :mbe: Ma allora sti comunisti non sono in grado di gestire una azienda??? :D E saranno in grado di gestire un paese??? :D :sofico: :Prrr:
E' spiegato in dettaglio nell'articolo:
Il direttore editoriale Francesco Paternò chiede: «Salviamo il mostro». «Siamo un mostro. Da salvare, perché‚ se muore non si riproduce più. Perché‚ proprio adesso rischiamo di chiudere, perché‚ abbiamo difficoltà a pagarci gli stipendi da febbraio: è una storia singolare da giornale libero e di mercato, un'anomalia mondiale. E che vuole risanarsi per ripartire, più o meno la stessa missione - fatte le dovute proporzioni - del ministro Tommaso Padoa Schioppa», aggiunge Paternò spiegando che «l'attuale pericolosissima crisi nasce da lontano. Su un fatturato di 17,5 milioni di euro e 121 dipendenti, il contributo della legge per l'editoria alla nostra cooperativa vale il 25% mentre quello da incassi pubblicitari il 9,6% contro circa il 50% degli altri giornali. Il resto delle entrate sono da vendite da edicola e dalle poche promozioni che siamo in grado di fare - perché‚ le promozioni necessitano di investimenti importanti - e comunque tutte rigorosamente in utile. Dai libri ai cd, dove il manifesto ha affermato in poco più di dieci anni un vero marchio di qualità. Nonostante abbiamo ridotto gli oneri degli interessi passivi dal 10 al 5% fin dagli inizi del millennio, il peso del debito ci sta stritolando. Pure a fronte di un risanamento patrimoniale cominciato nel 2001 - continua Paternò - che ha portato a una secca riduzione del debito oneroso e a fronte di bilanci che, tra alti e bassi, non producono più da anni voragini nel conto economico e indicano anzi un certo equilibrio di gestione. Il 2005 abbiamo chiuso con una buona media di 29.000 copie vendute, a causa però di eventi eccezionali come la vicenda del sequestro della nostra Giuliana e la morte di Nicola Calipari. O ancora la scomparsa di Giovanni Paolo II. Quel che ci sta spingendo sull'orlo del baratro è però il peso del debito».
La chiusura di un giornale non è mai una bella cosa.
Purtroppo in questo paese la gente legge poco e i giornali per stare in piedi hanno bisogno dei contributi della politica.
E' una voce decisamente controcorrente, gli altri titolano col gossip, il Manifesto si occupa dei problemi del lavoro, della quotidianità della gente, con uno sguardo autenticamente globale sul mondo (infatti 1 volta a settimana esce con "le monde diplomatique", mentre gli altri quotidiani regalano la guida turistica di Praga oppure un libro di ricette). ho comprato sporadicamente il Manifesto in quanto distante (come peraltro anche altri quotidiani molto caratterizzati dal punto di vista ideologico) dalle mie idee apartitiche, ma mi è capitato spesso di leggerlo. A prescindere dalle questioni ideologiche, è molto attento da sempre sugli avvenimenti internazionali ma anche sulle questioni culturali. Ma soprattutto ha da diversi anni una delle migliori redazioni musicali dei quotidiani italiani, se non la migliore in assoluto (e la musica sui quotidiani italiani è seguita sempre meno e male). Peccato per la cronaca di Roma quasi inesistente.
continuo a non capire come mai ce la si prenda con i finanziamenti alla carta stampata e si taccia su quell'oscenità che è il canone televisivo. Perchè mai si dovrebbe finanziare la tv? Facciano i canali a pagamento se proprio vogliono, la tecnologia c'è...).concordo, ma purtroppo temo che il canone RAI non sarà mai abolito, nessun partito ne vuole e ne permetterebbe l'abolizione, che implicherebbe perdita di potere e di soldi degli stessi.
il problema che gli italiani sono un branco di pecoroni , pagano e se ne stanno zitti perchè sono vecchi,
Pagano ? Evidentemente ignori che c'è un evasione stimata del canone RAI del 20 %
NeSs1dorma
24-06-2006, 22:57
strano che sia in fallimento un giornale che fa propaganda 24h/24 e che insulta un papa.....
un peccato veramente, ne sentiremo tutti la mancanza.
:asd: :asd:
Speriamo bene, ma ci sarà un soccorso rosso, non ho dubbi, ovviamente con i nostri soldi..
Non vedo perchè gioire del fatto che un quotidiano chiuda: personalmente reputo il Manifesto semplicemente osceno nella sua partigianeria, ma io l'ho letto 3 volte in tutto e non lo comprerò mai, quindi non mi crea nessun problema la sua esistenza.
Piuttosto, al posto loro farei una sana autocritica e mi chiederei come mai vendo così poco: o scrivo solo per una minoranza esigua (e quindi il bacino d'utenza è di per sè ridottissimo) oppure scrivo male.
Credo che qui si sia di fronte al primo caso, quindi sarebbe ben più logico accettare la realtà da parte del Manifesto, ovvero che non hanno i fondi per "indottrinare e convertire" il popolo italiano tutto, quindi che si limitino a dire ciò che i lettori affezionati vogliono sentirsi dire (come fanno TUTTI i giornali marcatamente politici come il Manifesto) e limitino di conseguenza la tiratura, passando a metodi di distribuzione meno capillare e più sul modello dell'abbonamento.
Il giornale starebbe in piedi, si eviterebbe di dissanguare come sempre il cittadino con le sovvenzioni, si potrebbe continuare a sostenere l'ideale vetero comunista senza rispetto per la realtà come d'abitudine, e si farebbero felici sia i giornalisti che i lettori abituali.
Mi piacerebbe che la maggior parte dei quotidiani nazionali adottasse questa linea, anzichè venire a succhiarmi il sangue direttamente dalle vene per poi scrivere immani idiozie - perchè sarà anche vero che gli italiani leggono poco, ma è anche vero che il livello del giornalismo in Italia è terra terra.
:asd: :asd:
Speriamo bene, ma ci sarà un soccorso rosso, non ho dubbi, ovviamente con i nostri soldi..
tanto perchè ci si renda conto che alcuni postano tanto per postare
http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E90227,00.html
per l'autore sottilineo le parti in cui si parla della cas ed. Esedra e della Padania che per contrbuti è secondo solo all'Unità per vendendo un terzo delle copie... Eh... gli imprenditori del Nord...
Non vedo perchè gioire del fatto che un quotidiano chiuda: personalmente reputo il Manifesto semplicemente osceno nella sua partigianeria, ma io l'ho letto 3 volte in tutto e non lo comprerò mai, quindi non mi crea nessun problema la sua esistenza.
Piuttosto, al posto loro farei una sana autocritica e mi chiederei come mai vendo così poco: o scrivo solo per una minoranza esigua (e quindi il bacino d'utenza è di per sè ridottissimo) oppure scrivo male.
Credo che qui si sia di fronte al primo caso, quindi sarebbe ben più logico accettare la realtà da parte del Manifesto, ovvero che non hanno i fondi per "indottrinare e convertire" il popolo italiano tutto, quindi che si limitino a dire ciò che i lettori affezionati vogliono sentirsi dire (come fanno TUTTI i giornali marcatamente politici come il Manifesto) e limitino di conseguenza la tiratura, passando a metodi di distribuzione meno capillare e più sul modello dell'abbonamento.
Il giornale starebbe in piedi, si eviterebbe di dissanguare come sempre il cittadino con le sovvenzioni, si potrebbe continuare a sostenere l'ideale vetero comunista senza rispetto per la realtà come d'abitudine, e si farebbero felici sia i giornalisti che i lettori abituali.
Mi piacerebbe che la maggior parte dei quotidiani nazionali adottasse questa linea, anzichè venire a succhiarmi il sangue direttamente dalle vene per poi scrivere immani idiozie - perchè sarà anche vero che gli italiani leggono poco, ma è anche vero che il livello del giornalismo in Italia è terra terra.
Ma io mi domando se li leggete gli articoli prima di commentare, non sono le vendite che vanno male ( 29000 copie di media sono poche? :confused: ). per il resto ti invito a leggerti o a rivederti la puntata di report che ho postato sopra.
P.s per inciso non che mia sia particolarmente simpatico, il manifesto, sopratutto per le posizioni ostinatamente pacifiste che sostiene a oltranza.
zerothehero
25-06-2006, 00:00
A me il manifesto piace, anche se imho è più carino liberazione..lo leggo gratis all'università..quello che mi preoccupa è che, visto i soli 28000 lettori, non piaccia ai "comunisti".
Quindi (ai comunisti) se volete salvarlo direi che è il caso di comprarselo e di non fare i tirchi :p , quando lanceranno delle sottoscrizioni. (ricordo l'iniziativa di far pagare 50 mila lire il manifesto, per fare cassa).
zerothehero
25-06-2006, 00:04
Ma io mi domando se li leggete gli articoli prima di commentare, non sono le vendite che vanno male ( 29000 copie di media sono poche? :confused: ). per il resto ti invito a leggerti o a rivederti la puntata di report che ho postato sopra.
NEll'articolo (almeno in quello del corriere) è specificato che hanno toccato le 29000-30000 copie solo per eventi "speciali", mentre di media sono sulle 27000 (così diceva l'articolo del corriere).
In pratica per stare tranquilli sul bilancio dovrebbero pigliare un 3000 lettori in più al giorno,di media.
Oltre a questo dovrebbero aumentare l'indotto della pubblicità (troppo basso) e magari ridurre un pò i giornalisti..130 sono troppi...(ne avevano 100 pochi anni prima).
Certo, se arrivasse un De Benedetti, starebbero più tranquilli.
Ma io mi domando se li leggete gli articoli prima di commentare, non sono le vendite che vanno male ( 29000 copie di media sono poche? :confused: ). per il resto ti invito a leggerti o a rivederti la puntata di report che ho postato sopra.
Ma io mi domando se hai letto e capito il senso del mio post o hai solo scorso il tutto velocemente.
Con 29mila copie di media (e tra l'altro, vale la precisazione di Zerothehero) non si possono permettere la struttura attuale, certo non tutti quei giornalisti nè quel modello di distribuzione. Hanno dei lettori fissi, cambino modello.
Della puntata di report non ce ne può fregare di meno: lo so anch'io che non usano i fondi statali come fanno gli altri, e tanto di cappello, ciò non toglie che il paventato fallimento sia una scusante per gettare al vento i principi e fare come gli altri.
Quindi, che cambino modello e taglino i costi e sopravviveranno: 29mila lettori su scala nazionale NON SONO ABBASTANZA per giustificare una distribuzione capillare su scala nazionale.
Sono stato più chiaro ora?
E' spiegato in dettaglio nell'articolo:
Il direttore editoriale Francesco Paternò chiede: «Salviamo il mostro». «Siamo un mostro. Da salvare, perché‚ se muore non si riproduce più. Perché‚ proprio adesso rischiamo di chiudere, perché‚ abbiamo difficoltà a pagarci gli stipendi da febbraio: è una storia singolare da giornale libero e di mercato, un'anomalia mondiale. E che vuole risanarsi per ripartire, più o meno la stessa missione - fatte le dovute proporzioni - del ministro Tommaso Padoa Schioppa», aggiunge Paternò spiegando che «l'attuale pericolosissima crisi nasce da lontano. Su un fatturato di 17,5 milioni di euro e 121 dipendenti, il contributo della legge per l'editoria alla nostra cooperativa vale il 25% mentre quello da incassi pubblicitari il 9,6% contro circa il 50% degli altri giornali. Il resto delle entrate sono da vendite da edicola e dalle poche promozioni che siamo in grado di fare - perché‚ le promozioni necessitano di investimenti importanti - e comunque tutte rigorosamente in utile. Dai libri ai cd, dove il manifesto ha affermato in poco più di dieci anni un vero marchio di qualità. Nonostante abbiamo ridotto gli oneri degli interessi passivi dal 10 al 5% fin dagli inizi del millennio, il peso del debito ci sta stritolando. Pure a fronte di un risanamento patrimoniale cominciato nel 2001 - continua Paternò - che ha portato a una secca riduzione del debito oneroso e a fronte di bilanci che, tra alti e bassi, non producono più da anni voragini nel conto economico e indicano anzi un certo equilibrio di gestione. Il 2005 abbiamo chiuso con una buona media di 29.000 copie vendute, a causa però di eventi eccezionali come la vicenda del sequestro della nostra Giuliana e la morte di Nicola Calipari. O ancora la scomparsa di Giovanni Paolo II. Quel che ci sta spingendo sull'orlo del baratro è però il peso del debito».
te capì?
Al Manifesto non "danno" la pubblicità, forse perchè dice cose un pelino indigeste più o meno a tutti...
bisogna anche dire che 29.000 di media sono troppo_poche_copie per campare.
facessero un "panino" con qualche altra pubblicazione... oppure facessero qualcuno dei trucchetti che fanno tutti gli altri quotidiani...
molti giornali regalano letteralmente le copie per poter dichiarare tirature superiori e poterle fare valere al momento della vendita della publbicità.
Tipicamente si regalano copie agli hotel, alle ferrovie per la prima classe, alle compagnie aeree etc..
discepolo
25-06-2006, 10:20
Sprofondi nell' oblio .. :sofico:
Edit:
Bentornato Proteus :mano: :yeah: :friend:
Sprofondi nell' oblio .. :sofico:
Edit:
Bentornato Proteus :mano: :yeah: :friend:
OT
bentornato anche a te ;)
mi auguro che la tua permanenza sia proficua, come quasi sempre accade, del resto :D
/OT
discepolo
25-06-2006, 10:25
OT
bentornato anche a te ;)
mi auguro che la tua permanenza sia proficua, come quasi sempre accade, del resto :D
/OT
Grazie!
:fagiano:
sempreio
25-06-2006, 10:45
Pagano ? Evidentemente ignori che c'è un evasione stimata del canone RAI del 20 %
in linea con l' evasione fiscale anche meno, il punto vero è che con internet non ha più senso
avere più nessuna tv pubblica, non vedo l' ora che taglino tutto
tanto perchè ci si renda conto che alcuni postano tanto per postare
http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E90227,00.html
per l'autore sottilineo le parti in cui si parla della cas ed. Esedra e della Padania che per contrbuti è secondo solo all'Unità per vendendo un terzo delle copie... Eh... gli imprenditori del Nord...
Quoto e riquoto, prima di postare su questo argomento riguardatevi questa puntata di VERO giornalismo, quello che nn guarda in faccia nessuno, e poi traete le vostre conclusioni...a me l'unica parola che venne al tempo e ancora nn è andata via è SCHIFO!! :incazzed:
Ma io mi domando se hai letto e capito il senso del mio post o hai solo scorso il tutto velocemente.
Con 29mila copie di media (e tra l'altro, vale la precisazione di Zerothehero) non si possono permettere la struttura attuale, certo non tutti quei giornalisti nè quel modello di distribuzione. Hanno dei lettori fissi, cambino modello.
Della puntata di report non ce ne può fregare di meno: lo so anch'io che non usano i fondi statali come fanno gli altri, e tanto di cappello, ciò non toglie che il paventato fallimento sia una scusante per gettare al vento i principi e fare come gli altri.
Quindi, che cambino modello e taglino i costi e sopravviveranno: 29mila lettori su scala nazionale NON SONO ABBASTANZA per giustificare una distribuzione capillare su scala nazionale.
Sono stato più chiaro ora?
eppure mi pare di pare di saper leggere anche il post di apertura: le 29000 copie sono di media anche se la stessa risulta aumentata da qualche episodio particolare. Della puntata di report non te ne può fregare di meno? Allora che parli a fare? Vi si racconta un interessante spaccato sull'editoria italiana "minore". Tra l'altro pure il manifesto gode del contributo statale per l'editoria, c'è scritto pure nel post di apertura... il problema non è quello.
La tiratura và rapportata all'impronta del giornale ovvimamente. Anche nell'articolo si dice che malgrado la gestione adeguata i problemi sono gli interessi passivi sui debiti.
La chiusura di un giornale non è mai una bella cosa.
Purtroppo in questo paese la gente legge poco e i giornali per stare in piedi hanno bisogno dei contributi della politica.
Cosa??? Parti da un luogo comune e finisci con un sillogismo rovesciato.
Primo, nn è vero che la gente lègge poco, ma piuttosto che le persone interessate alla lettura(quella vera e nn l'immondizia politica), sono poche(le conclusioni tirale da solo).
Secondo, nn sono i giornali che poverini, per stare in piedi, hanno bisogno dell'appoggio politico ma piuttosto i politici che finanziano(abusando della propria posizione e divenendo padrini di certe persone...che poi saranno ovviamente compiacenti), con soldi statali i propri organi di informazione per interessi privati. Senza contare poi le società di buontemponi nate con il solo scopo di ottenere finanziamenti(milionari è sempre bene ricordarlo), senza neppure vendere un giornale, o buttando nei cassonetti lo stampato recuperado pure i rimborsi sulla carta e altre amenità simili.
A me il manifesto piace, anche se imho è più carino liberazione..lo leggo gratis all'università..quello che mi preoccupa è che, visto i soli 28000 lettori, non piaccia ai "comunisti".
Quindi (ai comunisti) se volete salvarlo direi che è il caso di comprarselo e di non fare i tirchi :p , quando lanceranno delle sottoscrizioni. (ricordo l'iniziativa di far pagare 50 mila lire il manifesto, per fare cassa).
Ricordo anch'io quando misero il manifesto a 50.000 lit. x 2 giorni di fila mi pare, potrebbero decidere solamente x un giorno di prezzarlo 50 o 100 euro.
Gli aficionados lo comprerebbero. In ogni caso è assurdo che lo stato finanzi chicchessia io se apro un'officina e fallisco vado pure in carcere.
Chi non ce la fa chiude Punto.
In ogni caso è assurdo che lo stato finanzi chicchessia io se apro un'officina e fallisco vado pure in carcere.
Chi non ce la fa chiude Punto.
ma magari...
qualche esempio
- lo spalmadebiti per le squadre di calcio
- la cassa integrazione per le grandi industrie
- la PAC per l'agricoltura (quote latte, do you Know?)
- i succitati contributi all'editoria
e sono solo gli esempi più famosi... purtroppo non saremo mai un paese normale...
Edit corretto l'ortografia
ma magari...
qualche esempio
- lo spalmadebiti per le squadre di calcio
- la cassa integrazione per le grandi industrie
- la PAC per l'agricoltura (quote latte, do you now?)
- i succitati contributi all'editoria
e sono solo gli esempi più famosi... purtroppo non saremo mai un paese normale...
Non posso che quotarti
Della puntata di report non te ne può fregare di meno? Allora che parli a fare? Vi si racconta un interessante spaccato sull'editoria italiana "minore". Tra l'altro pure il manifesto gode del contributo statale per l'editoria, c'è scritto pure nel post di apertura... il problema non è quello.
La tiratura và rapportata all'impronta del giornale ovvimamente. Anche nell'articolo si dice che malgrado la gestione adeguata i problemi sono gli interessi passivi sui debiti.
Hai solo voglia di fare polemica gratuita o davvero non capisci quello che scrivo? :mbe:
Ho detto che, visto che il Manifesto usufruisce in maniera molto meno marcata degli altri giornali delle sovvenzioni statali, il servizio di report in relazione a questo caso c'entra ben poco. L'ho visto eccome, per tua informazione (bella l'illazione che io non l'abbia visto).
Lo dici anche tu: la tiratura va rapportata all'impronta del giornale. Ed al momento non lo è, il Manifesto continua ad avere la pretesa di fare il "giornale nazionale distribuito capillarmente" mentre coi numeri che ha, non se lo può permettere, nè può permettersi lo stuolo di giornalisti che impiega.
Quindi, o fa come gli altri e succhia i soldi dello stato, o cambia modello. E' l'ultima volta che spiego un post semplicissimo e che tra l'altro, era tutt'altro che polemico contro il Manifesto. E' forse divertente usare toni aggressivi a caso?
von Clausewitz
25-06-2006, 21:38
io sicuramente.
il giornale ha scritto sotto la testata "giornale comunista".
che cosa ti aspetti, che parli bene del papa? :p
E' una voce decisamente controcorrente, gli altri titolano col gossip, il Manifesto si occupa dei problemi del lavoro, della quotidianità della gente, con uno sguardo autenticamente globale sul mondo (infatti 1 volta a settimana esce con "le monde diplomatique", mentre gli altri quotidiani regalano la guida turistica di Praga oppure un libro di ricette).
poi se di insulti bisogna parlare, guardiamo il manifesto e perdoniamo La Padania?
sui pontefici credo che le posizioni siano state diversificate
non credo infatti che su Wojtyla si siano permessi le stesse posizioni tranchant che hanno avuto su Ratzinger
sullo sguardo "globale" del mondo, se rifletteva chessò l'ottica con cui lo guardava la sig.ra sgrena, sarà stato anche autenticamente "globale", ma spesso anche molto fallace nelle sue intepretazioni visto il perenne fraintendimento cui era portato per ragioni ideologiche
ricordiamo la topica sulle elezioni che riconfermarono Bush con relativo, direi quasi "naturale", abbaglio della prima pagina del manifesto dell'indomani
quelli del Foglio, tanto per citare un altro piccolo giornale, in quanto a politica internazionale ne masticano un tantinello di più, avendo inoltre delle "fonti" mooolto più attendibili ;)
sul resto non saprei dirti, anche perchè non l'ho mai letto oltre qualche articolo qua e là :p :sofico:
cmq visto che si rifà (almeno credo :confused: ) al Manifesto di Karl Marx come titolo ispirativo e che nel 2006 penso sia rimasto l'unico a farlo al mondo a dispetto di tutto quello che è successo, una che si può certamente dire è che è anacronistico
Dark Jack
25-06-2006, 22:47
Bene bene, un giornale comunista in meno.
in linea con l' evasione fiscale anche meno, il punto vero è che con internet non ha più senso
avere più nessuna tv pubblica, non vedo l' ora che taglino tutto
Il canone tv c'è tuttora in quasi tutti le nazioni europee a dispetto di internet, è stato soppresso in nazioni con diffusione di internet più bassa come Spagna e Portogallo.
Ed anche in Giappone, USA, Canada e Scandinavia esistono le tv pubbliche, come praticamente in tutti i paesi del mondo.
discepolo
25-06-2006, 23:20
Il canone tv c'è tuttora in quasi tutti le nazioni europee a dispetto di internet, è stato soppresso in nazioni con diffusione di internet più bassa come Spagna e Portogallo.
Ed anche in Giappone, USA, Canada e Scandinavia esistono le tv pubbliche, come praticamente in tutti i paesi del mondo.
Negli USA non paghi il canone, almeno in California! :ciapet: :oink:
Negli USA non paghi il canone, almeno in California! :ciapet: :oink:
eppoi c'è schwarzy :D
discepolo
26-06-2006, 13:14
eppoi c'è schwarzy :D
certo certo, ma preferisco la beach !! :oink: :oink: :oink:
discepolo
26-06-2006, 15:18
Grazie ma credo di non meritare alcun "festeggiamento" in quanto utente come tutti gli altri. :)
:burp: :cincin:
Chi non ce la fa chiude Punto.
Non si può ragionare in ottica di mercato quando ci sono mezzo le idee e la libertà di espressione. Se funzionasse come dici tu resterebbero in piedi solo i giornali di massa che dicono alla gente quello che vogliono sentirsi dire e non esisterebbero più le "voci fuori dal coro", siano esse condivisibili o no.
Spero mi permettiate due citazioni:
<< Non sono d'accordo con le tue idee, ma sono disposto a morire perchè tu le possa esprimere >>
Art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana:
<< Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. >>
Lucrezio
08-07-2006, 14:29
Il libero mercato in italia non esiste: la maggior parte delle testate vivono di sussidi statali... questo probabilmente perché, come al solito, siamo il fanalino di coda dell'europa anche per il numero di quotidiani letti...
D'altra parte l'italiano medio, si sa, preferisce guardare chi vuol essere milionario :rolleyes:
Tornando IT ho letto qualche volta con disgusto sommo il manifesto... sinceramente non penso sarebbe una gran perdita per l'editoria; d'altra parte è sempre meglio dell'unità: è comunque orrida stampa ideologica ma almeno scrivono decentemente e non rasentano l'assurdo e la follia... quindi tanto varrebbe dargli un aiutino ;)
Intanto però Caltagirone continua ad espandersi nel settore dei quotidiani:
www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1237520
Art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana:
<< Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. >>
Il diritto non significa che tutti debbano avere i mezzi per scrivere un giornale che non vende.
Il diritto non significa che tutti debbano avere i mezzi per scrivere un giornale che non vende.
No, ma vuol anche dire dare la possibilità di esprimere idee minoritarie che non troverebbero il supporto dei grandi pubblicitari.
Voglio chiarire che non dico che debba intervenire lo Stato per salvare "Il Manifesto", voglio solo cercare di far capire che non c'è nulla di male ad aiutare un giornale che non si condivide in pieno (come nel mio caso, se leggette l'altro topic) ma che si riitiene giusto continui ad esprimere le sue idee minoritarie.
Le "voci fuori dal coro" ci devono essere e debbono essere ascoltate, poi sta alla nostra intelligenza prendere quanto di buono riteniamo esserci.
P.S. Giusto per fare un esempio: se "Di +" riesce a vendere un milione di copie perchè tratta argomenti "da water" ed un giornale impegnato come "Il Manifesto" (ma potrebbe essere anche "La Padania") ha problemi ad esistere perchè c'è poca pubblicità, vuol dire che qualcosa in Italia, anzi negli italiani, non funziona.
No, ma vuol anche dire dare la possibilità di esprimere idee minoritarie che non troverebbero il supporto dei grandi pubblicitari.
Voglio chiarire che non dico che debba intervenire lo Stato per salvare "Il Manifesto", voglio solo cercare di far capire che non c'è nulla di male ad aiutare un giornale che non si condivide in pieno (come nel mio caso, se leggette l'altro topic) ma che si riitiene giusto continui ad esprimere le sue idee minoritarie.
Le "voci fuori dal coro" ci devono essere e debbono essere ascoltate, poi sta alla nostra intelligenza prendere quanto di buono riteniamo esserci.
P.S. Giusto per fare un esempio: se "Di +" riesce a vendere un milione di copie perchè tratta argomenti "da water" ed un giornale impegnato come "Il Manifesto" (ma potrebbe essere anche "La Padania") ha problemi ad esistere perchè c'è poca pubblicità, vuol dire che qualcosa in Italia, anzi negli italiani, non funziona.
ma non si riesce a capire che FORSE se il manifesto è in crisi è anche perchè ai lettori che UNA VOLTA lo compravano e lo tenevano in piedi magari non piace più il modo in cui propongono e portano avanti le loro opinioni?
e se non lo compra più nemmeno chi è di quell' orientamento politico, significa che il manifesto ha ben altri problemi, e più gravi, di quelli economici.
ninjathoo
08-07-2006, 18:03
ma non si riesce a capire che FORSE se il manifesto è in crisi è anche perchè ai lettori che UNA VOLTA lo compravano e lo tenevano in piedi magari non piace più il modo in cui propongono e portano avanti le loro opinioni?
e se non lo compra più nemmeno chi è di quell' orientamento politico, significa che il manifesto ha ben altri problemi, e più gravi, di quelli economici.Magari i lettori sono sempre gli stessi. Il fatto è che una macchina così, ha costi fissi. Se le entrate sono x e le uscite sono x+10 è chiaro che il debito aumenta e alla fine diventa tanto grande da costringerti alla chiusura. Bisognerebbe sapere se i lettori sono aumentati, diminuiti, o sono rimasti sempre gli stessi. A me personalmente non dispiacerebbe vedere che lo stato interviene per salvare qs giornale (e se lo dico io che per me Fini è già a sx) dopo che l'ho visto inteervenire per salvare aziende che hanno usato i soldi per arricchire solo i soci.
;)
Non mi pare che il problema sia un calo dei lettori (fisiologicamente in numero mai elevatissimo) ma un aumento dei costi non compensato dalla pubblicità.
Non mi pare che il problema sia un calo dei lettori (fisiologicamente in numero mai elevatissimo) ma un aumento dei costi non compensato dalla pubblicità.
Problema loro.
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