View Full Version : [OTTO E MEZZO] - Rutelli e la politica economica
Ho visto una mezz'oretta di trasmissione, mi è piaciuto Rutelli anche se è stato molto abile ad evitare accuratamente domande specifiche delicate. Ma una cosa mi ha colpito e fatto riflettere.
Proprio il Lunedì delle elezioni parlavo con un "amico" (titolare di una società partner, una persona non coetanea ha circa 55 anni), che ho scoperto proprio quel giorno essere elettore del csx, del perchè la politica economica di Tremonti avesse fallito. Lui ha fatto un'analisi abbastanza semplice (semplicistica forse) ma che mi ha colpito. Ha detto:
"lo stato in realtà è simile a una famiglia, se non ci sono soldi per arrivare a fine mese hai due possibilità:
1. guadagni di più
2. spendi di meno
Tremonti aveva centrato tutta la sua politica economica sulla ripartenza dell'economia (aumentare quindi il gettito derivato) e ha trascurato parecchio la parte di limitazione della spesa. L'economia non è ripartita e lui ha fallito"
Ho riflettuto lungamente su questa cosa (dal basso delle mie scarsissime competenze di economia) e tutto sommato il ragionamento può essere condivisibile, ma torniamo in topic: Rutelli a "Otto e mezzo" ha detto qualcosa che mi ha, sinceramente, scosso. "Il nostro punto cardine di governo è far ripartire l'economia" (logicamente ha parlato anche di tagli ecc ecc, ma lui stesso ha detto che il nodo! è quello):eek:
Ho fatto un paio di "ragionamenti":
1. potrebbe anche essere che Tremonti è proprio un pirla, che non c'ha capito una mazza nelle riforme che ha fatto, che tutti i suoi collaboratori erano mancamentati ecc ecc... ma chi gli dice che i successori di Tremonti e colleghi non siano tali quali se non peggio?! :stordita:
2. può anche darsi che un 11 Settembre non capiterà più, ma credo che sia palese, ormai, che non è un governo che può smuovere più di tanto l'economia: il contesto internazionale, da questo punto di vista, incide parecchio... basta vedere che succede col greggio per i disagi in medioriente...
3. una delle misure fondamentali per dar respiro alle imprese (soprattutto le piccole che rappresentano il 94,3% della filiera italiana!!!) è la flessibilità, la stessa che l'europa ci chiede. Come riusciranno a conciliarla con le posizioni "estreme" di PRC, CI e Verdi, per non parlare dei sindacati?
A voi la palla! :)
per il punto 3), rifondazione e pdci hanno detto che avrebbero voluto abrogare totalmente la Biagi, ma visto che nel programma è stata trovata, con settimane di mediazioni, una posizione comune, quella sarà applicata e si agirà di conseguenza .. ovvero pesanti modifiche e far diventare più conveniente l'assunzione a tempo indeterminato.
per il punto 3), rifondazione e pdci hanno detto che avrebbero voluto abrogare totalmente la Biagi, ma visto che nel programma è stata trovata, con settimane di mediazioni, una posizione comune, quella sarà applicata e si agirà di conseguenza .. ovvero pesanti modifiche e far diventare più conveniente l'assunzione a tempo indeterminato.
Lo spero :sperem:, davvero, ma sinceramente non credo che così si risolverà il problema... anche perchè se non lasci la possibilità di licenziare, l'assunzione a tempo indeterminato per le piccole imprese è sempre e comunque più svantaggiosa, perchè sono le prime a risentire dell'andamento del mercato... non è una questione di 1000 € di sgravi o 50 € in più al mese, capisci? ;)
2. può anche darsi che un 11 Settembre non capiterà
Invece sta già capitando.
L'aumento del prezzo del petrolio...è stimato a 100 Usd al barile entro fine anno. Obiettivamente se dovesse confermarsi questo trend sarebbe difficilissimo governare per qualsiasi schieramento politico.
Bisogna tagliare le spese inutili in primis...poi se l'economia confermasse i segnali di ripresa tanto meglio ma intanto bisogna tagliare tagliare tagliare
Invece sta già capitando.
L'aumento del prezzo del petrolio...è stimato a 100 Usd al barile entro fine anno.
Io ragionavo per assurdo (positivamente) e comunque avevo già riportato nelle mie considerazioni questo fatto! Ma potrebbe essere un "non problema" anzi: forse potrebbe essere l'occasione per riconsiderare le politiche energetiche (nucleare, motori a metano, idrogeno ecc)!
Io ragionavo per assurdo (positivamente) e comunque avevo già riportato nelle mie considerazioni questo fatto! Ma potrebbe essere un "non problema" anzi: forse potrebbe essere l'occasione per riconsiderare le politiche energetiche (nucleare, motori a metano, idrogeno ecc)!
Il nucleare non avrebbe senso economico.
Le altre fonti sono scarse...non abbiamo una mazza.
Dobbiamo solo ridurre i consumi...non c'è altra via
Il nucleare non avrebbe senso economico.
Le altre fonti sono scarse...non abbiamo una mazza.
Dobbiamo solo ridurre i consumi...non c'è altra via
Come non avrebbe senso? Ma se ancora abbiamo centrali a carbone che importiamo, ancora per poco, dalla Cina? Le altre fonti sono scarse, forse, ma non in mano ai paesi più "caldi" del mondo attuale! E l'idrogeno non è poi così scarso!
sempreio
20-04-2006, 21:13
Io ragionavo per assurdo (positivamente) e comunque avevo già riportato nelle mie considerazioni questo fatto! Ma potrebbe essere un "non problema" anzi: forse potrebbe essere l'occasione per riconsiderare le politiche energetiche (nucleare, motori a metano, idrogeno ecc)!
ssi ma il nucleare lo si può fare solo con investimenti ingentissimi e perchè sia conveniente devono passare 7-8 anni (ora non possiamo permetercelo)
il metano aumenterà sempre di più vista la forte crescita anche nel mercato cinese, per l' idrogeno ci vorra ancora tanto tempo
Come non avrebbe senso? Ma se ancora abbiamo centrali a carbone che importiamo, ancora per poco, dalla Cina? Le altre fonti sono scarse, forse, ma non in mano ai paesi più "caldi" del mondo attuale! E l'idrogeno non è poi così scarso!
Io sono un nuclearista convinto
Ma ti confermo che avviare ora un processo di nuclearizzazione del paese avrebbe dei costi esorbitanti il cui "ritorno" sarebbe in un numero di anni tali per cui per l'Italia non avrebbe appunto senso porre in essere l'investimento.
Siamo già carenti di mezzi finanziari e tiriamo la coperta tra lavoratori/pensionati ed imprese.
Figurati pensare al nucleare....
ssi ma il nucleare lo si può fare solo con investimenti ingentissimi e perchè sia conveniente devono passare 7-8 anni (ora non possiamo permetercelo)
il metano aumenterà sempre di più vista la forte crescita anche nel mercato cinese, per l' idrogeno ci vorra ancora tanto tempo
Ragazzi sono pochi gli investimenti che convengono sull'immediato... se non iniziamo fra 10 anni saremo a dire "il nucleare prima che sia conveniente..."! Inziamo, cazzo! Non mancano i soldi per una centrale: ci sono 150.000 € per fare un 80 metri di marciapiede nel comune di Grassina, troviamo qualche milione per fare qualche fottuta centrale nucleare! :O
Io sono un nuclearista convinto
Ma ti confermo che avviare ora un processo di nuclearizzazione del paese avrebbe dei costi esorbitanti il cui "ritorno" sarebbe in un numero di anni tali per cui per l'Italia non avrebbe appunto senso porre in essere l'investimento.
Siamo già carenti di mezzi finanziari e tiriamo la coperta tra lavoratori/pensionati ed imprese.
Figurati pensare al nucleare....
Vabbè, non concordo ma siamo OT! Facciamo centrali di kompost o di letame: io cago per 3! :D :cool: :ops:
;)
sempreio
20-04-2006, 21:16
Lo spero :sperem:, davvero, ma sinceramente non credo che così si risolverà il problema... anche perchè se non lasci la possibilità di licenziare, l'assunzione a tempo indeterminato per le piccole imprese è sempre e comunque più svantaggiosa, perchè sono le prime a risentire dell'andamento del mercato... non è una questione di 1000 € di sgravi o 50 € in più al mese, capisci? ;)
francamente credo che prodi-fassino(d' alema)-rutelli possano tranquillamente trovare un accordo in comune, rifondazione no nella maniera più assoluta, spero solo che capisca il momento di grave difficoltà dell' italia
sempreio
20-04-2006, 21:18
Ragazzi sono pochi gli investimenti che convengono sull'immediato... se non iniziamo fra 10 anni saremo a dire "il nucleare prima che sia conveniente..."! Inziamo, cazzo! Non mancano i soldi per una centrale: ci sono 150.000 € per fare un 80 metri di marciapiede nel comune di Grassina, troviamo qualche milione per fare qualche fottuta centrale nucleare! :O
qualche milione, si parla di qualche miliardo di euro e di tempi lunghi per la realizzazione
Ragazzi sono pochi gli investimenti che convengono sull'immediato... se non iniziamo fra 10 anni saremo a dire "il nucleare prima che sia conveniente..."! Inziamo, cazzo! Non mancano i soldi per una centrale: ci sono 150.000 € per fare un 80 metri di marciapiede nel comune di Grassina, troviamo qualche milione per fare qualche fottuta centrale nucleare! :O
Ammesso e non concesso che avessimo a disposizione i siti dove farle sorgere e le tecnologie necessarie....passerebbero 10 anni per progettazione, scelta dei fornitori, costruzione e avvio dell’impianto.
Arriveremmo al 2015 circa. Tardi. Dopo aver speso tonnellate di miliardi di "avviamento".
Tanto vale attendere la fusione a freddo (si parla di 30 anni) o cmq che vengano introdotte importanti nuove tecnologie sullo sfruttamento delle risorse energetiche.
Ho fatto un paio di "ragionamenti":
1. potrebbe anche essere che Tremonti è proprio un pirla, che non c'ha capito una mazza nelle riforme che ha fatto, che tutti i suoi collaboratori erano mancamentati ecc ecc... ma chi gli dice che i successori di Tremonti e colleghi non siano tali quali se non peggio?! :stordita:
2. può anche darsi che un 11 Settembre non capiterà più, ma credo che sia palese, ormai, che non è un governo che può smuovere più di tanto l'economia: il contesto internazionale, da questo punto di vista, incide parecchio... basta vedere che succede col greggio per i disagi in medioriente...
3. una delle misure fondamentali per dar respiro alle imprese (soprattutto le piccole che rappresentano il 94,3% della filiera italiana!!!) è la flessibilità, la stessa che l'europa ci chiede. Come riusciranno a conciliarla con le posizioni "estreme" di PRC, CI e Verdi, per non parlare dei sindacati?
A voi la palla! :)
1- sinceramente può non piacere tremonti....ma penso ne capisca di economia ben + di moltissima gente qui dentro....me compreso chiaramente....
2- fidati che c'è gente che non lo capisce che si può andare "controcorrente" rispetto alla situazione internazionale....
3- qui proprio non so rispondere...anche perchè ho i tuoi stessi dubbi
E' vero che "L' economia non è ripartita" , ma la causa della mancata ripartenza è anche dovuta a una politica scellerata , nel resto del mondo non si è avuta la nostra stagnazione .
Il governo ha puntato tutto sulla flessibilità , anche a costo di ridurre alla fame i giovani , pur di far risparmiare le aziende e dare un po' di competitività .
Non ha funzionato .
Non ha funzionato perchè sono rimasti irrisolti i problemi dovuti a un sistema economico marcio alle fondamenta , dove prosperano dirigenti di azienda incompetenti e strapagati , che occupano un posto ( e anche più di uno ) solo grazie a parentele e/o amicizie e cui manca totalmente il concetto di "concorrenza" , sono talmente abituati a inciuciarsi l' un l' altro per spartirsi soldi e poltrone che non riescono a orizzontarsi in una prospettiva di competizione , gli altri vengono dall' estero con la faccia feroce di chi vuole combattere all' ultimo sangue e loro si nascondono sotto le sottane di Fazio & C .
1- sinceramente può non piacere tremonti....ma penso ne capisca di economia ben + di moltissima gente qui dentro....me compreso chiaramente....
2- fidati che c'è gente che non lo capisce che si può andare "controcorrente" rispetto alla situazione internazionale....
3- qui proprio non so rispondere...anche perchè ho i tuoi stessi dubbi
1. concordiamo quindi?
2. dici che si può fare di meglio in italia? stiamo parlando dell'italia, non della Cina o dell'Australia...
3. :boh:
Ma il mio ragionamento ha qualche lacuna profonda :stordita:
E' vero che "L' economia non è ripartita" , ma la causa della mancata ripartenza è anche dovuta a una politica scellerata , nel resto del mondo non si è avuta la nostra stagnazione .
Il governo ha puntato tutto sulla flessibilità , anche a costo di ridurre alla fame i giovani , pur di far risparmiare le aziende e dare un po' di competitività .
Non ha funzionato .
Non ha funzionato perchè sono rimasti irrisolti i problemi dovuti a un sistema economico marcio alle fondamenta , dove prosperano dirigenti di azienda incompetenti e strapagati , che occupano un posto ( e anche più di uno ) solo grazie a parentele e/o amicizie e cui manca totalmente il concetto di "concorrenza" , sono talmente abituati a inciuciarsi l' un l' altro per spartirsi soldi e poltrone che non riescono a orizzontarsi in una prospettiva di competizione , gli altri vengono dall' estero con la faccia feroce di chi vuole combattere all' ultimo sangue e loro si nascondono sotto le sottane di Fazio & C .
Mah... mi sembri un tantino di parte. Ad ogni modo qui non si parla del passato, ma del futuro.
E' vero che "L' economia non è ripartita" , ma la causa della mancata ripartenza è anche dovuta a una politica scellerata
Siamo nella stessa situazione di Francia e Germania.
Sull'Italia grava perà un debito colossale pari al 110% del PIL.
In questa situazione senza una crescita globale è impossibile andare controcorrente.
I segnali di ripresa comunque ora ci sono...bisogna solo assecondarli.
http://www.repubblica.it/2006/04/sezioni/economia/bankitalia-draghi/bankitalia-draghi/bankitalia-draghi.html
Sperando che il petrolio non rompa troppo le palle
Mah... mi sembri un tantino di parte.
E'ancora in campagna elettorale....
Siamo nella stessa situazione di Francia e Germania.
Sull'Italia grava perà un debito colossale pari al 110% del PIL.
In questa situazione senza una crescita globale è impossibile andare controcorrente.
I segnali di ripresa comunque ora ci sono...bisogna solo assecondarli.
http://www.repubblica.it/2006/04/sezioni/economia/bankitalia-draghi/bankitalia-draghi/bankitalia-draghi.html
Sperando che il petrolio non rompa troppo le palle
Credo che i segnali di ripresa, e in questo concordo con Rutelli, scemeranno come sempre man mano che passano i mesi! ;)
1. concordiamo quindi?
2. dici che si può fare di meglio in italia? stiamo parlando dell'italia, non della Cina o dell'Australia...
3. :boh:
Ma il mio ragionamento ha qualche lacuna profonda :stordita:
1- quindi ai posteri l'ardua sentenza......
2- ho sbagliato....volevo scrivere NON si può andare controcorrente ;)
3- vedi punto 1
1- quindi ai posteri l'ardua sentenza......
2- ho sbagliato....volevo scrivere NON si può andare controcorrente ;)
3- vedi punto 1
Insomma... :sperem: ?
:muro:
Mah... mi sembri un tantino di parte. Ad ogni modo qui non si parla del passato, ma del futuro.
:confused:
Credo ci sia ben poco da essere di parte , il discorso verte sul "come" far ripartire l' economia .
Tremonti ha puntato sulla flessibilità , cosa che l' Europa NON ci chiedeva affatto , ma stava molto a cuore ai dirigenti nostrani che da sempre ragionano solo in base alla riduzione dei costi e mai in base a parametri tipo "qualità del prodotto" .
Invece nessuno ha mai ( e non parlo solo dell' ultimo governo , si può risalire indietro fino alla DC ) osato toccare i vertici delle aziende , cosicchè l' "intellighenzia" del nostrano mondo degli affari è riuscita a partorire orrori quali Tanzi , Ricucci e Fiorani ( e Tronchetti Provera ) .
Gente che in altri paesi europei avrebbero messo a zappare qualche orto da noi detiene le quote di maggioranza di aziende importanti ,
Il punto cruciale è quello di rendere competitiva la nostra economia , il governo uscente non ci è riuscito , riuscirà Prodi a farcela ?
Spero di sì , ma temo di no , per farlo dovrebbe andare a pestare tanti di quei calli da far paura , anche a casa propria .
Tom Joad
20-04-2006, 21:49
Ho visto una mezz'oretta di trasmissione, mi è piaciuto Rutelli anche se è stato molto abile ad evitare accuratamente domande specifiche delicate. Ma una cosa mi ha colpito e fatto riflettere.
Proprio il Lunedì delle elezioni parlavo con un "amico" (titolare di una società partner, una persona non coetanea ha circa 55 anni), che ho scoperto proprio quel giorno essere elettore del csx, del perchè la politica economica di Tremonti avesse fallito. Lui ha fatto un'analisi abbastanza semplice (semplicistica forse) ma che mi ha colpito. Ha detto:
"lo stato in realtà è simile a una famiglia, se non ci sono soldi per arrivare a fine mese hai due possibilità:
1. guadagni di più
2. spendi di meno
Tremonti aveva centrato tutta la sua politica economica sulla ripartenza dell'economia (aumentare quindi il gettito derivato) e ha trascurato parecchio la parte di limitazione della spesa. L'economia non è ripartita e lui ha fallito"
Ho riflettuto lungamente su questa cosa (dal basso delle mie scarsissime competenze di economia) e tutto sommato il ragionamento può essere condivisibile, ma torniamo in topic: Rutelli a "Otto e mezzo" ha detto qualcosa che mi ha, sinceramente, scosso. "Il nostro punto cardine di governo è far ripartire l'economia" (logicamente ha parlato anche di tagli ecc ecc, ma lui stesso ha detto che il nodo! è quello):eek:
Ho fatto un paio di "ragionamenti":
1. potrebbe anche essere che Tremonti è proprio un pirla, che non c'ha capito una mazza nelle riforme che ha fatto, che tutti i suoi collaboratori erano mancamentati ecc ecc... ma chi gli dice che i successori di Tremonti e colleghi non siano tali quali se non peggio?! :stordita:
2. può anche darsi che un 11 Settembre non capiterà più, ma credo che sia palese, ormai, che non è un governo che può smuovere più di tanto l'economia: il contesto internazionale, da questo punto di vista, incide parecchio... basta vedere che succede col greggio per i disagi in medioriente...
3. una delle misure fondamentali per dar respiro alle imprese (soprattutto le piccole che rappresentano il 94,3% della filiera italiana!!!) è la flessibilità, la stessa che l'europa ci chiede. Come riusciranno a conciliarla con le posizioni "estreme" di PRC, CI e Verdi, per non parlare dei sindacati?
A voi la palla! :)
Cavolo quanta carne al fuoco!
Il tuo amico ha più o meno colto nel segno. L'Italia perde competitività da anni, da molto prima del 2001. La cosa sconcertante è che il precedente governo non solo non ha fatto nulla per contrastare il declino della nostra economia, ma si è ostinato per anni a negare l'esistenza stessa del problema, o, più raramente, ad attribuirne le cause a fattori esterni (Cina, 11 settembre, Euro, Patto di Stabilità). Nel campo della finanza pubblica, anziché tirare la cinghia, il governo Berlusconi ha continuato a spendere e spandere anche nei primi anni, affidandosi a misure una-tantum in attesa fantomatica ripresa che tutto avrebbe dovuto risolvere, almeno stando alla previsioni del Ministero dell'Economia.
Con riferimento alla flessibilità d'accordo, ma non credo che questo sia il problema principale. Spesso ci si accanisce contro l'articolo 18, la cui incidenza sulla rigidità del mercato del lavoro è tutta da dimostrare. La flessibilità l'abbiamo avuta, e con alti costi sociali direi. Ora resta il problema del tessuto produttivo. Anziché mirare al suo riposizionamento nel medio-lungo periodo verso produzioni tecnologicamente più avanzate e a più alto valore aggiunto ci si è levati in difesa del modello attuale, arrivando addirittua a proporre misure protezionistiche nei confronti della Cina.
Ma i politici non sono quasi mai in grado di guardare al lungo periodo, al limite arrivano alla legislatura successiva. Figuriamoci poi quando il padre-padrone della maggioranza ha un enorme conflitto d'interessi e problemi con la legge.
Fossi in Prodi avrei ben poco da festeggiare. Quando avranno finito con la spartizione di poltrone e privilegi si troveranno di fronte ad una dura realtà, a cui difficilmente sapranno e potranno far fronte.
Tom Joad
20-04-2006, 21:56
Lo spero :sperem:, davvero, ma sinceramente non credo che così si risolverà il problema... anche perchè se non lasci la possibilità di licenziare, l'assunzione a tempo indeterminato per le piccole imprese è sempre e comunque più svantaggiosa, perchè sono le prime a risentire dell'andamento del mercato... non è una questione di 1000 € di sgravi o 50 € in più al mese, capisci? ;)
Le possibilità di licenziare già ci sono ;)
Siamo nella stessa situazione di Francia e Germania.
Sull'Italia grava perà un debito colossale pari al 110% del PIL.
In questa situazione senza una crescita globale è impossibile andare controcorrente.
I segnali di ripresa comunque ora ci sono...bisogna solo assecondarli.
http://www.repubblica.it/2006/04/sezioni/economia/bankitalia-draghi/bankitalia-draghi/bankitalia-draghi.html
Sperando che il petrolio non rompa troppo le palle
No, non lo siamo, perchè Francia e Germania hanno già da tempo avviato una politica energetica basata su nucleare ( Francia ) e massiccio ricorso a fonti alternative ( Germania ).
Con questi andamenti del petrolio, i costi produttivi in quei Paesi diventeranno sempre più competitivi.
D'altra parte i loro piani energetici sono già stati avviati da parecchi anni, e pure la Spagna, la Danimarca e la Svezia sono al seguito.
Senza contare quanto lavoro è stato creato proprio con l'indotto delle fonti rinnovabili.......
Noi invece come al solito staremo a guardare.
No, non lo siamo, perchè Francia e Germania hanno già da tempo avviato una politica energetica basata su nucleare ( Francia ) e massiccio ricorso a fonti alternative ( Germania ).
Con questi andamenti del petrolio, i costi produttivi in quei Paesi diventeranno sempre più competitivi.
D'altra parte i loro piani energetici sono già stati avviati da parecchi anni, e pure la Spagna, la Danimarca e la Svezia sono al seguito.
Senza contare quanto lavoro è stato creato proprio con l'indotto delle fonti rinnovabili.......
Noi invece come al solito staremo a guardare.
Ciao Sursit
Era una divagazione sulla situazione economica generale, non sul posizionamento energetico. Sul quale concordo pienamente con quanto da te enunciato :)
:confused:
Credo ci sia ben poco da essere di parte , il discorso verte sul "come" far ripartire l' economia .
Tremonti ha puntato sulla flessibilità , cosa che l' Europa NON ci chiedeva affatto , ma stava molto a cuore ai dirigenti nostrani che da sempre ragionano solo in base alla riduzione dei costi e mai in base a parametri tipo "qualità del prodotto" .
Invece nessuno ha mai ( e non parlo solo dell' ultimo governo , si può risalire indietro fino alla DC ) osato toccare i vertici delle aziende , cosicchè l' "intellighenzia" del nostrano mondo degli affari è riuscita a partorire orrori quali Tanzi , Ricucci e Fiorani ( e Tronchetti Provera ) .
Gente che in altri paesi europei avrebbero messo a zappare qualche orto da noi detiene le quote di maggioranza di aziende importanti ,
Il punto cruciale è quello di rendere competitiva la nostra economia , il governo uscente non ci è riuscito , riuscirà Prodi a farcela ?
Spero di sì , ma temo di no , per farlo dovrebbe andare a pestare tanti di quei calli da far paura , anche a casa propria .
Continuo a non capire come può un governo toccare i vertici delle aziende? Mica è roba loro! :mbe: :boh:
UPDATE: rispondo qui per non perdere il filo!
Tremonti non ha "puntato" sulla flessibilità, e mi meraviglia che tu lo creda realmente. La flessibilità era una freccia da tirare per cercare di aiutare l'economia a risollevarsi, ma da lì a dire che è stato puntato tutto... ce ne passa! ;) Tant'è che la stessa Unione ha sottoscritto che non tutta la legge Biagi sarà cambiata (o cancellata) ma sarà rivista!
Detto questo credo che ti sbagli anche sulla "qualità del prodotto" (che comunque non può essere incentivata da una politica di governo): in Italia ci sono decine e decine di centri di eccellenza, soprattutto fra le MI. Non per merito di Tremonti, chiaro, ma ci sono e sono in crescita!
Quindi ciò che penso è che un governo non può rendere competitiva un'economia: quello possono farlo i manager, gli imprenditori, i dipendenti. Un governo può immettere nel mercato opportunità, capitali, idee, norme che facilitano il crescere delle imprese, l'aggregazione e il proliferare dei centri d'eccellenza. Può, in parte, semplificare la vita burocratica delle aziende, evitare di rendere le norme più indecifrabili di ciò che già sono e così via...
Matteo
Le possibilità di licenziare già ci sono ;)
Non sempre e non comunque... e sicuramente non è così facile come negli altri stati europei! ;)
Cavolo quanta carne al fuoco!
Il tuo amico ha più o meno colto nel segno. L'Italia perde competitività da anni, da molto prima del 2001. La cosa sconcertante è che il precedente governo non solo non ha fatto nulla per contrastare il declino della nostra economia, ma si è ostinato per anni a negare l'esistenza stessa del problema, o, più raramente, ad attribuirne le cause a fattori esterni (Cina, 11 settembre, Euro, Patto di Stabilità). Nel campo della finanza pubblica, anziché tirare la cinghia, il governo Berlusconi ha continuato a spendere e spandere anche nei primi anni, affidandosi a misure una-tantum in attesa fantomatica ripresa che tutto avrebbe dovuto risolvere, almeno stando alla previsioni del Ministero dell'Economia.
Quindi siamo più o meno d'accordo... ;)
Con riferimento alla flessibilità d'accordo, ma non credo che questo sia il problema principale. Spesso ci si accanisce contro l'articolo 18, la cui incidenza sulla rigidità del mercato del lavoro è tutta da dimostrare. La flessibilità l'abbiamo avuta, e con alti costi sociali direi. Ora resta il problema del tessuto produttivo. Anziché mirare al suo riposizionamento nel medio-lungo periodo verso produzioni tecnologicamente più avanzate e a più alto valore aggiunto ci si è levati in difesa del modello attuale, arrivando addirittua a proporre misure protezionistiche nei confronti della Cina.
Non volevo dire che la flessibilità è il problema principale! :p Sicuramente però è uno degli aspetti più importanti, vista la spaccatura che crea all'interno del paese e anche all'interno di coalizioni. Con questo non voglio dire che la legge Biagi è perfetta o totalmente errata ma che, sicuramente, è uno dei nodi cruciali da affrontare, cercando di rendersi conto che prima di lamentarsi del tipo di contratto di lavoro che ci viene proposto, è bene averlo un lavoro! ;)
Quanto alle misure protezionistiche nei confronti della Cina sono, da "liberale", del tutto favorevole!
Ma i politici non sono quasi mai in grado di guardare al lungo periodo, al limite arrivano alla legislatura successiva. Figuriamoci poi quando il padre-padrone della maggioranza ha un enorme conflitto d'interessi e problemi con la legge. Fossi in Prodi avrei ben poco da festeggiare. Quando avranno finito con la spartizione di poltrone e privilegi si troveranno di fronte ad una dura realtà, a cui difficilmente sapranno e potranno far fronte.
E' la seconda parte che mi preoccupa...
Ad ogni modo, il succo del mio 3d è: vi pare che possa esser redditizio che l'Unione tenti di far ripartire l'Italia facendo leva sul punto che voleva utilizzare anche Tremonti, seppur con politiche potenzialmente diverse?
Continuo a non capire come può un governo toccare i vertici delle aziende? Mica è roba loro! :mbe: :boh:
Non è che possano andare da Cimoli o Tronchetti e dirgli "Bello mio di ca###te ne hai fatte abbastanza è ora di andare in pensione" , le possibilità sono solo indirette , ma ci sono , e sono belle potenti :
1 - Incentivare l' innovazione , creando strutture di ricerca e impedendo la fuga di cervelli all' estero . Su questo fronte sono ben pochi i governi precedenti che si sono impegnati in qualche modo , ma quest' ultimo governo ha veramente toccato il fondo . Bisogna aumentare gli investimenti e abrogare la "legge Moratti" , togliere il controllo politico sugli enti di ricerca , bisogna pagare i ricercatori .
2 - Tagliare il perverso collegamento tra Banca D' Italia e le banche italiane , per cui il controllore è di proprietà del controllato , una riforma solo iniziata dalla rimozione di Fazio , ma è necessario proseguire su questa strada al fine di rendere Draghi veramente indipendente e dargli la possibilità di agire .
3 - Stimolare la concorrenza , rimuovendo le ingessature di ampi settori del mercato , che al momento sono controllati da monopoli e cartelli di vario genere , abrogare gli ordini professionali inutili che servono solo a sbarrare la strada alla concorrenza , aprire le frontiere alle aziende straniere che vogliono competere in Italia .
4 - Promuovere la legalità , non c' è niente che deprima il mercato come una diffusa illegalità , dal pizzo che grava sui negozianti alle aziende che battono la concorrenza evadendo le tasse , serve una offensiva decisa su questo fronte per far sparire "i furbetti del quartierino" e togliere la voglia a chi li vorrebbe imitare .
5 - Liberare l' informazione dalla costrizione in cui è ridotta adesso , spezzare il perverso intreccio tra politici , informazione e industriali , abbiamo bisogno di TV e carta stampata libere da pressioni esterne , che possano dare tutte le notizie senza censura .
Come si vede le possibilità di intervento non sono poi così limitate :O
Una volta sistemate queste cose on ci sarà più spazio per maneggioni e furbetti .
Tom Joad
21-04-2006, 08:11
Ad ogni modo, il succo del mio 3d è: vi pare che possa esser redditizio che l'Unione tenti di far ripartire l'Italia facendo leva sul punto che voleva utilizzare anche Tremonti, seppur con politiche potenzialmente diverse?
Ti riferisci alla ripartenza dell'economia? Un conto è invocarla credendo che ciò sia sufficiente a farla apparire come per magia (neanche il maestro Do Nascimiento sarebbe arrivato a tanto :rolleyes: ), un altro è attuare delle politiche che favoriscano la ripresa economica. Sono il primo ad avere scarsa fiducia, ma non faccio processi alle intenzioni.
Ciao.
ssi ma il nucleare lo si può fare solo con investimenti ingentissimi e perchè sia conveniente devono passare 7-8 anni (ora non possiamo permetercelo)
il metano aumenterà sempre di più vista la forte crescita anche nel mercato cinese, per l' idrogeno ci vorra ancora tanto tempo
Tagliare i consumi è un palliativo. Non possiamo tagliarli più di tanto. Una lavatrice a settimana la dovrà pur fare una famiglia di 4 persone, non trovi? O ci mettiamo a pedalare, o siamo nei casini, anche con i più drastici tagli agli sprechi.
Tagliare i consumi è un palliativo. Non possiamo tagliarli più di tanto. Una lavatrice a settimana la dovrà pur fare una famiglia di 4 persone, non trovi? O ci mettiamo a pedalare, o siamo nei casini, anche con i più drastici tagli agli sprechi.
Inziare a togliere dal mercato tutti gli elettrodomestici di classe inferiore ad A sarebbe però un primo passo utile.
Inziare a togliere dal mercato tutti gli elettrodomestici di classe inferiore ad A sarebbe però un primo passo utile.
PErchè non hai votato iverdi come ho fatto io:D?
PErchè non hai votato iverdi come ho fatto io:D?
Perchè essere attenti a tematiche di sviluppo sostenibile non vuol dire voler votare per chi ha scelto di sovrapporre l'ambientalismo all'estrema sinistra radicale.
Sono favorevole alle grandi opere se portano un effettivo progresso.
Pecoraro Scanio oltre ad essere scandalosamente fazioso dal lato dialettico ha anche ribadito di mettere l'interesse di una comunità di abitanti davanti a quello nazionale. Penso che solo per questa affermazione dovrebbe essere internato, senza offesa :)
Ad ogni modo, il succo del mio 3d è: vi pare che possa esser redditizio che l'Unione tenti di far ripartire l'Italia facendo leva sul punto che voleva utilizzare anche Tremonti, seppur con politiche potenzialmente diverse?
Il problema di fondo non è la politica che sta in cima, ma quello che sta in basso. C'è una mentalità imprenditoriale troppo arraffona, sta sparendo la cultura del lavoro.
Purtroppo, ci possono essere politiche più o meno diverse, ma alla fine il risultato non cambierà.
Si potrà solo rinviare la crisi grazie alla ripartenza della Germania, perchè volenti o nolenti la nostra economia ( e in particolare quella del Triveneto ) è agganciata a quella tedesca.
Ma per il resto la vedo nera.
sempreio
21-04-2006, 17:28
Tagliare i consumi è un palliativo. Non possiamo tagliarli più di tanto. Una lavatrice a settimana la dovrà pur fare una famiglia di 4 persone, non trovi? O ci mettiamo a pedalare, o siamo nei casini, anche con i più drastici tagli agli sprechi.
le soluzioni ci sono basta cercarle
goldorak
21-04-2006, 18:22
ssi ma il nucleare lo si può fare solo con investimenti ingentissimi e perchè sia conveniente devono passare 7-8 anni (ora non possiamo permetercelo)
il metano aumenterà sempre di più vista la forte crescita anche nel mercato cinese, per l' idrogeno ci vorra ancora tanto tempo
Ecco, e' questo modo di pensare, questa mentalita' di vivere al giorno per giorno (ampliato a livello di sistema paese) che ci ha messo nella merda.
Ci vuole una visione strategica, pensare a lungo termine altrimenti non si va da nessuna parte e non si risolvono i problemi strutturali dell'italia.
Il problema di fondo non è la politica che sta in cima, ma quello che sta in basso. C'è una mentalità imprenditoriale troppo arraffona, sta sparendo la cultura del lavoro.
Purtroppo, ci possono essere politiche più o meno diverse, ma alla fine il risultato non cambierà.
Si potrà solo rinviare la crisi grazie alla ripartenza della Germania, perchè volenti o nolenti la nostra economia ( e in particolare quella del Triveneto ) è agganciata a quella tedesca.
Ma per il resto la vedo nera.
Mi spiace ma su questo non concordo, anzi! Credo che sia l'inventiva imprenditoriale, l'abilità al muoversi in situazioni di crisi come questa e la propensione al lavoro dei piccolissimi imprenditori che sta salvando l'economia italiana. Logico che ci sono anche gli arraffoni, ma non sono loro la causa del problema, anzi!
Mi spiace ma su questo non concordo, anzi! Credo che sia l'inventiva imprenditoriale, l'abilità al muoversi in situazioni di crisi come questa e la propensione al lavoro dei piccolissimi imprenditori che sta salvando l'economia italiana. Logico che ci sono anche gli arraffoni, ma non sono loro la causa del problema, anzi!
Purtroppo quello che sto vedendo è sempre minor voglia di lavorare, per questo la vedo nera.
Non si più disposti a fare sacrifici, e i giovano li vedo molto demotivati rispetto a qualche anno fa.
Fino a qualche anno fa ti avrei dato pienamente ragione, purtroppo la situazione sta cambiando. Sta venendo meno proprio ciò che ci ha fatto stare galla finora.
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