easyand
06-03-2006, 13:22
Benché tempi e modi del rientro in Italia del contingente militare schierato da quasi tre anni in Iraq siano al centro dell'acceso dibattito preelettorale, poco si è detto degli aspetti militari e logistici e dei tempi che, chiunque vinca il 9 aprile, saranno comunque richiesti per riportare a casa le truppe.
Il piano del governo Berlusconi prevede una progressiva riduzione delle forze fino a chiudere la missione Antica Babilonia a fine anno. Attualmente in Iraq vi sono 2.600 militari italiani guidati dalla Brigata Sassari del generale Natalino Madeddu, in gran parte dell'Esercito, ma con importanti componenti di Carabinieri (400) e Aeronautica (200).
PARTE LA SASSARI
La Sassari, al secondo dispiegamento in Iraq, cederà le consegne in maggio ai bersaglieri della Brigata Garibaldi ( al suo terzo turno a Nassiryah) che disporranno di forze ridotte a circa 1.600 effettivi ridimensionando la componente da combattimento e quella logistica. Non dovrebbero subire riduzioni invece le unità di forze speciali ed elicotteristiche che costituiscono una forza deterrente in grado di far fronte a situazioni d'emergenza.
SPORADICI ATTENTATI
Il settore italiano, se si escludono alcuni sporadici attentati con bombe stradali, negli ultimi mesi è stato mesi uno dei più tranquilli dell'intero Iraq, non solo rispetto all'area sempre calda del "triangolo sunnita" dove operano le truppe americane ma anche nei confronti del vicino settore di Bassora e Amarah presidiato dai britannici.
Il comando del contingente italiano, che dipende dalla divisione sud-est a guida britannica, resterà affidato ad un generale di brigata fino alla fine della missione anche se la consistenza di Antica Babilonia sarà paragonabile a un reggimento.
AD AGOSTO TORNA LA FOLGORE
Da agosto dovrebbe tornare a Nassiriya la brigata paracadutisti Folgore che ha già operato in quell'area l'anno scorso, con il compito di chiudere la missione. I paracadutisti si schiereranno nella grande base di Campo Mittica con circa 1.600 unità (inclusi i reparti di Aeronautica e Carabinieri) che si occuperanno soprattutto dei convogli logistici che lungo l'autostrada ribattezzata "Tampa" dalla coalizione porteranno a Kuwait City migliaia di tonnellate di mezzi, munizioni e materiali che verranno imbarcati per tornare in Italia.
ULTIMI A IMBARCARSI
L'ultimo contingente di Antica Babilonia disporrà di un reparto da combattimento limitato a 300-400 militari, con pochi veicoli blindati e corazzati e alcuni elicotteri, che sarà presumibilmente l'ultimo a imbarcarsi.
FASE DI FORMAZIONE AGLI IRACHENI
Secondo i programmi annunciato dal ministro della Difesa, Antonio Martino, la Folgore lascerà il testimone ad una nuova operazione incentrata sulla consulenza militare all'esercito e alla polizia iracheni e sul supporto alla ricostruzione delle infrastrutture di Nassiriya e della provincia del Dhiqar con la prevista partecipazione di aziende e maestranze italiane.
SE VINCE IL CENTROSINISTRA
Unaa vittoria del centrosinistra alle elezioni potrebbe modificare sensibilmente questo piano già concordato con le autorità irachene sia di Baghdad sia di Nassiriya, ma in ogni caso un ritiro dell'attuale contingente italiano non potrebbe essere immediato.
Tra insediamento del nuovo governo, ratifica in Parlamento della decisione di attuare il ritiro, pianificazione militare ed esecuzione sarebbero necessari non meno di tre mesi.
Senza contare la necessità di coordinarsi con le autorità irachene e soprattutto con gli alleati che dovrebbero provvedere a reperire qualche altro contingente per rimpiazzare gli italiani nella provincia del Dhiqar.
da: Panorama
di Gianandrea Gaiani
3/3/2006
Il piano del governo Berlusconi prevede una progressiva riduzione delle forze fino a chiudere la missione Antica Babilonia a fine anno. Attualmente in Iraq vi sono 2.600 militari italiani guidati dalla Brigata Sassari del generale Natalino Madeddu, in gran parte dell'Esercito, ma con importanti componenti di Carabinieri (400) e Aeronautica (200).
PARTE LA SASSARI
La Sassari, al secondo dispiegamento in Iraq, cederà le consegne in maggio ai bersaglieri della Brigata Garibaldi ( al suo terzo turno a Nassiryah) che disporranno di forze ridotte a circa 1.600 effettivi ridimensionando la componente da combattimento e quella logistica. Non dovrebbero subire riduzioni invece le unità di forze speciali ed elicotteristiche che costituiscono una forza deterrente in grado di far fronte a situazioni d'emergenza.
SPORADICI ATTENTATI
Il settore italiano, se si escludono alcuni sporadici attentati con bombe stradali, negli ultimi mesi è stato mesi uno dei più tranquilli dell'intero Iraq, non solo rispetto all'area sempre calda del "triangolo sunnita" dove operano le truppe americane ma anche nei confronti del vicino settore di Bassora e Amarah presidiato dai britannici.
Il comando del contingente italiano, che dipende dalla divisione sud-est a guida britannica, resterà affidato ad un generale di brigata fino alla fine della missione anche se la consistenza di Antica Babilonia sarà paragonabile a un reggimento.
AD AGOSTO TORNA LA FOLGORE
Da agosto dovrebbe tornare a Nassiriya la brigata paracadutisti Folgore che ha già operato in quell'area l'anno scorso, con il compito di chiudere la missione. I paracadutisti si schiereranno nella grande base di Campo Mittica con circa 1.600 unità (inclusi i reparti di Aeronautica e Carabinieri) che si occuperanno soprattutto dei convogli logistici che lungo l'autostrada ribattezzata "Tampa" dalla coalizione porteranno a Kuwait City migliaia di tonnellate di mezzi, munizioni e materiali che verranno imbarcati per tornare in Italia.
ULTIMI A IMBARCARSI
L'ultimo contingente di Antica Babilonia disporrà di un reparto da combattimento limitato a 300-400 militari, con pochi veicoli blindati e corazzati e alcuni elicotteri, che sarà presumibilmente l'ultimo a imbarcarsi.
FASE DI FORMAZIONE AGLI IRACHENI
Secondo i programmi annunciato dal ministro della Difesa, Antonio Martino, la Folgore lascerà il testimone ad una nuova operazione incentrata sulla consulenza militare all'esercito e alla polizia iracheni e sul supporto alla ricostruzione delle infrastrutture di Nassiriya e della provincia del Dhiqar con la prevista partecipazione di aziende e maestranze italiane.
SE VINCE IL CENTROSINISTRA
Unaa vittoria del centrosinistra alle elezioni potrebbe modificare sensibilmente questo piano già concordato con le autorità irachene sia di Baghdad sia di Nassiriya, ma in ogni caso un ritiro dell'attuale contingente italiano non potrebbe essere immediato.
Tra insediamento del nuovo governo, ratifica in Parlamento della decisione di attuare il ritiro, pianificazione militare ed esecuzione sarebbero necessari non meno di tre mesi.
Senza contare la necessità di coordinarsi con le autorità irachene e soprattutto con gli alleati che dovrebbero provvedere a reperire qualche altro contingente per rimpiazzare gli italiani nella provincia del Dhiqar.
da: Panorama
di Gianandrea Gaiani
3/3/2006