Ewigen
20-02-2006, 11:41
LA SVOLTA IN MEDIORIENTE
Ieri la prima seduta a Ramallah: Gaza collegata solo in video conferenza. Assenti 14 deputati: tutti detenuti nelle carceri israeliane Sulle sedie vuote sono state messe le loro foto
Anp, si insedia il Parlamento:Hamas giura ma non cambia
Strette di mani e fair play, ma subito riaffermata la distanza da Abu Mazen che ha invitato al rispetto degli accordi internazionali. Israele: «Per noi sono nemici», presto le prime sanzioni. Aziz Dweik eletto presidente dell'Assemblea
Di Barbara Schiavulli
«Lo giuro», hanno sussurrato uno per uno, mentre le mani toccavano i cuori. Nelle affollate aule del Parlamento, una per chi era a Gaza e una per chi stava a Ramallah, collegate in video-conferenza, hanno promesso 132 deputati. I territori palestinesi, per la prima volta in dieci anni, hanno un Consiglio Legislativo. Temuto, caotico, difettoso e militante, ma sicuramente nuovo. «Una giornata storica», l'ha definita Mahmoud Zahar, il capo di Hamas che per un attimo ha abbandonato il solito sguardo corrucciato per un insolito sorriso. Ma d'altra parte, di abbracci, di strette di mano, di occhiate fiduciose ce ne sono state molte, nei due Parlamenti palestinesi, collegati in video conferenza perché i neo legislatori di Gaza e alcuni della Cisgiordania non hanno avuto il permesso da Israele di raggiungere Ramallah. 14 parlamentari sono rinchiusi nelle carceri israeliane, sulle loro sedie è stata messa una foto. Per primi, davanti a migliaia di rappresentati diplomatici, hanno parlato il presidente e il portavoce uscente del Parlamento. La preghiera rituale e poi Abu Mazen, il presidente dell'Autorità Palestinese, ha tenuto un lungo discorso rivolto soprattutto a gli uomini di Hamas che hanno vinto 74 seggi nelle scorse elezioni e che nel giro di tre settimane dovranno formare il governo. Abu Mazen ha ribadito che l'obiettivo della sua politica resta la ricerca di un accordo di pace con Israele e il rispetto degli accordi finora conclusi. Secca la risposta di Hamas che ha riaffermato il proprio diritto di non riconoscere Israele e di continuare la resistenza qualora attaccati, promettendo però al più presto un piano per una tregua a lungo termine da proporre al Parlamento. «I palestinesi non devono essere puniti per la vittoria elettorale di Hamas avvenuta grazie al voto - ha detto il presidente -. Sarà Hamas a formare il nuovo governo. Un governo che dovrà proseguire la politica di riforme, assicurare l'uguaglianza davanti alle leggi di musulmani e cristiani, e porre f ine all'anarchia nei Territori a causa dell'indisturbata presenza dei gruppi armati». Parla ai palestinesi ma anche agli israeliani: «Vi assicuro che la strada che porta alla sicurezza può solo passare per una giusta pace conseguibile per mezzo di negoziati tra partner uguali. Il proseguimento dell'occupazione, l'espansione degli insediamenti, le uccisioni mirate, misure unilaterali e parziali avranno il solo effetto di causare maggiori odi e disperazione». Le parole di Abu Mazen non hanno rassicurato Israele che vuole la rinuncia alla violenza ed essere riconosciuto. «Per noi l'Autorità Palestinese è nemica. Se non accetteranno le condizioni, che non sono negoziabili, non vi saranno relazioni e saranno ritenuti un'entità ostile». Già oggi il consiglio dei ministri presieduto dal premier a interim Ehud Olmert dovrebbe fare partire il primo treno di sanzioni economiche contro l'amministrazione palestinese. Non è dunque un inizio facile per il nuovo Parlamento che si riunirà il prossimo 27 febbraio e che ha eletto suo presidente: Aziz Dweik 58 anni, esponente di Hamas, insegnante di geografia nell'università di Nablus che ha ricevuto il martelletto da Rauhi Fattouh. Vice presidenti sono stati eletti Ahmed Bahar di Hamas, e Hassan Hreish, indipendente legato al partito di Abu Mazen.[Avvenire]
Ieri la prima seduta a Ramallah: Gaza collegata solo in video conferenza. Assenti 14 deputati: tutti detenuti nelle carceri israeliane Sulle sedie vuote sono state messe le loro foto
Anp, si insedia il Parlamento:Hamas giura ma non cambia
Strette di mani e fair play, ma subito riaffermata la distanza da Abu Mazen che ha invitato al rispetto degli accordi internazionali. Israele: «Per noi sono nemici», presto le prime sanzioni. Aziz Dweik eletto presidente dell'Assemblea
Di Barbara Schiavulli
«Lo giuro», hanno sussurrato uno per uno, mentre le mani toccavano i cuori. Nelle affollate aule del Parlamento, una per chi era a Gaza e una per chi stava a Ramallah, collegate in video-conferenza, hanno promesso 132 deputati. I territori palestinesi, per la prima volta in dieci anni, hanno un Consiglio Legislativo. Temuto, caotico, difettoso e militante, ma sicuramente nuovo. «Una giornata storica», l'ha definita Mahmoud Zahar, il capo di Hamas che per un attimo ha abbandonato il solito sguardo corrucciato per un insolito sorriso. Ma d'altra parte, di abbracci, di strette di mano, di occhiate fiduciose ce ne sono state molte, nei due Parlamenti palestinesi, collegati in video conferenza perché i neo legislatori di Gaza e alcuni della Cisgiordania non hanno avuto il permesso da Israele di raggiungere Ramallah. 14 parlamentari sono rinchiusi nelle carceri israeliane, sulle loro sedie è stata messa una foto. Per primi, davanti a migliaia di rappresentati diplomatici, hanno parlato il presidente e il portavoce uscente del Parlamento. La preghiera rituale e poi Abu Mazen, il presidente dell'Autorità Palestinese, ha tenuto un lungo discorso rivolto soprattutto a gli uomini di Hamas che hanno vinto 74 seggi nelle scorse elezioni e che nel giro di tre settimane dovranno formare il governo. Abu Mazen ha ribadito che l'obiettivo della sua politica resta la ricerca di un accordo di pace con Israele e il rispetto degli accordi finora conclusi. Secca la risposta di Hamas che ha riaffermato il proprio diritto di non riconoscere Israele e di continuare la resistenza qualora attaccati, promettendo però al più presto un piano per una tregua a lungo termine da proporre al Parlamento. «I palestinesi non devono essere puniti per la vittoria elettorale di Hamas avvenuta grazie al voto - ha detto il presidente -. Sarà Hamas a formare il nuovo governo. Un governo che dovrà proseguire la politica di riforme, assicurare l'uguaglianza davanti alle leggi di musulmani e cristiani, e porre f ine all'anarchia nei Territori a causa dell'indisturbata presenza dei gruppi armati». Parla ai palestinesi ma anche agli israeliani: «Vi assicuro che la strada che porta alla sicurezza può solo passare per una giusta pace conseguibile per mezzo di negoziati tra partner uguali. Il proseguimento dell'occupazione, l'espansione degli insediamenti, le uccisioni mirate, misure unilaterali e parziali avranno il solo effetto di causare maggiori odi e disperazione». Le parole di Abu Mazen non hanno rassicurato Israele che vuole la rinuncia alla violenza ed essere riconosciuto. «Per noi l'Autorità Palestinese è nemica. Se non accetteranno le condizioni, che non sono negoziabili, non vi saranno relazioni e saranno ritenuti un'entità ostile». Già oggi il consiglio dei ministri presieduto dal premier a interim Ehud Olmert dovrebbe fare partire il primo treno di sanzioni economiche contro l'amministrazione palestinese. Non è dunque un inizio facile per il nuovo Parlamento che si riunirà il prossimo 27 febbraio e che ha eletto suo presidente: Aziz Dweik 58 anni, esponente di Hamas, insegnante di geografia nell'università di Nablus che ha ricevuto il martelletto da Rauhi Fattouh. Vice presidenti sono stati eletti Ahmed Bahar di Hamas, e Hassan Hreish, indipendente legato al partito di Abu Mazen.[Avvenire]