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View Full Version : Casa nostra


lardman
06-02-2006, 09:23
Buongiorno a tutti,
perdonate la sintesi, ma ero curioso di chiedere alla comunità (di cui il Capointesta postula la marcata superiorità rispetto alla media della nazione(, quale posizione avesse rispetto al concetto di "casa nostra" con riferimento specifico alle ultime vicende che oppongono Islam ed Occidente.

In altri forum di discussione, dove la media delle persone corrisponde alla media nazionale, si registra molta confusione e vi chiedo dunque di fissare la vostra superiore riflessione a beneficio mio e di altri che non appartengono all'eletta schiera degli iscritti a questo sito.

Ah, dimenticavo...per quanto riguarda la mia idea, ritengo che siamo di fronte ad un attacco alla nostra civiltà occidentale ed ai nostri valori; minacciati nei valori di base e con tentativi di comprimere la nostra libertà.


Saluti.

lardman

giannola
06-02-2006, 10:06
ritengo che il rischio maggiore lo stiano correndo i mussulmani.
Credo che la vera guerra sia interna all'islamismo tra rivoluzionari e reazionari del messaggio di maometto.
Noi possiamo (e dovremmo) dare una mano a coloro che intendono "svecchiare" il corano.

coldd
06-02-2006, 10:06
eh???

CYRANO
06-02-2006, 10:08
io la vedo come una reazione a decenni di " occidentalizzazione" del mondo islamico da parte , appunto , della civiltà occidentale.



Ciaozzz

Stormblast
06-02-2006, 10:13
io tifo per i mussulmani che si sfoghino e spacchino tutto.
































tanto poi arriva lo zio sam e ci pensa lui con i suoi cocktail: long island, white russian, B-52 etc etc.... :D

Bizkaiko
06-02-2006, 10:38
io la vedo come una reazione a decenni di " occidentalizzazione" del mondo islamico da parte , appunto , della civiltà occidentale.



Ciaozzz

Secondo me invece è colpa di berlusconi

Fratello Cadfael
06-02-2006, 10:40
ritengo che il rischio maggiore lo stiano correndo i mussulmani.
Credo che la vera guerra sia interna all'islamismo tra rivoluzionari e reazionari del messaggio di maometto.
Noi possiamo (e dovremmo) dare una mano a coloro che intendono "svecchiare" il corano.
Fra l'altro non dimentichiamo che la pubblicazione di queste vignette è di circa 4 mesi fa.
Allora: perché il problema sorge adesso?
Erano distratti in questi 4 mesi?
O piuttosto è stata pianificata la faccenda per farla esplodere ora?
E considerando che tutti gli assalti ad ambasciate e consolati degli ultimi giorni sono avvenuti nel weekend (gli uffici sono chiusi il venerdì che è giorno di festa per i musulmani e sabato e domenica per gli occidentali), quando cioè non ci sarebbe stato pericolo per le persone, non sarà solo un mostrare i muscoli? Più ad uso interno che esterno?

Concordo sul fatto che dovremmo aiutare quelli che vogliono laicizzare i loro Stati (ma per questo noi Italiani siamo forse gli ultimi a dover parlare).

flisi71
06-02-2006, 10:41
ritengo che il rischio maggiore lo stiano correndo i mussulmani.
Credo che la vera guerra sia interna all'islamismo tra rivoluzionari e reazionari del messaggio di maometto.
Noi possiamo (e dovremmo) dare una mano a coloro che intendono "svecchiare" il corano.

Riporto un articolo secondo me interessante:


Chi alimenta il conflitto
di GUIDO RAMPOLDI

Allah-u-Akbar, avrebbe gridato l'adolescente turco che ieri ha freddato il sacerdote Andrea Santoro con un colpo di pistola. Allah è grande e l'Europa molto piccola. Investita da questioni enormi, sulle quali si gioca il nostro futuro prossimo e forse la storia di questo secolo, l'Unione fatica a trovare una comune linea d'azione, quella "voce sola" che Ciampi ieri chiedeva.
Si direbbe anzi che ciascun governo torni alla vecchia abitudine di defilarsi, sperando che la tempesta diriga altrove, foss'anche sul vicino.

Ma tentare di schivare i fulmini durante una burrasca non è il modo più sicuro per evitarli. Per cominciare sarebbe non solo un po' indegno, ma anche controproducente, lasciare che la Danimarca se la sbrighi da sola.
Il governo danese ha molte colpe, a cominciare da un'eccessiva tolleranza verso la destra xenofoba che, come adesso è più evidente, ha causato grande danno all'interesse nazionale e all'immagine del Paese. Ma è comunque Europa.
Così ci pare piuttosto deprimente quanto è avvenuto venerdì a Londra, dove la polizia ha tollerato che un centinaio di nazisti islamici manifestasse davanti all'ambasciata danese con slogan e cartelli che promettevano alla Danimarca le vendette più sanguinarie.
Scotland Yard ha aperto un'inchiesta due giorni dopo, ma nel frattempo le immagini e i messaggi di quel corteo avevano raggiunto tutto il mondo.

Tuttavia non è con gli appelli alla "fermezza" che l'Europa può sostanziare una politica. Si tratta innanzitutto di intendere cosa sta accadendo.

Crediamo sia corretto quel che diceva ieri il ministro degli Esteri danese: in Medio Oriente qualcuno vuole montare uno "scontro tra civiltà".

Europei contro arabi. Cristiani contro musulmani. Ma davvero siamo così diversi da loro e così simili tra noi? Proviamo a capire. Poiché una civiltà è una cultura, e una cultura un sistema di valori e di comportamenti, dovremmo supporre che Castelli e Bertinotti, Scalfari e Previti, Bocca e Berlusconi, Luttazzi e il Papa, alla fine si assomiglino, condividano una base di valori e di comportamenti comuni: chiederemo agli interessati, ma ci pare improbabile.

Ma anche non volessimo vedere lo "scontro tra civiltà" come un colossale imbroglio, è evidente esso non è un destino: piuttosto, un progetto politico. Non appartiene solo all'islamismo, ma anche a quelle destre europee che rovesciano tonnellate di disprezzo sugli immigrati dai Paesi musulmani, considerandoli tutti portatori d'una "civiltà" aliena, aggressiva, che si spalmerebbe dentro ciascuno di loro come il Dna d'una razza. In questo contesto "civiltà" e "razza" funzionano nello stesso modo.

Ha avvertito nei giorni scorsi un sacerdote danese: "Provate a sostituire "musulmano" con "ebreo" (nei discorsi della destra radicale): il risultato è inquietante".

L'estremismo islamico e la destra islamofoba sono nemici: ma sono anche alleati. L'uno è indispensabile all'altro: bisogna essere in due per montare uno "scontro tra civiltà".
Infatti solo una simmetria di azioni e reazioni può devastare il territorio di mezzo, lo spazio del dialogo e della mediazione. Impedire che questo avvenga è, ci pare, una necessità assoluta per l'Europa.

Non si tratta solo di difendere i principi elementari d'una democrazia liberale, per i quali che Caio sia musulmano, Tizio cristiano e Sempronio ebreo è rilevante quanto il fatto che l'uno sia biondo, l'altro castano e il terzo moro.

Ma soprattutto è urgente disarmare chi vuole trascinarci in uno scontro suicida e vano. Parliamo anche di quei politici italiani che giocherellano da tempo con lo "scontro tra civiltà" sperando di ricavarne un utile politico. Non vorremmo che in campagna elettorale la tentazione diventasse irresistibile.

La Danimarca forse è l'unico Paese al mondo che abbia dedicato un monumento ad un uomo che le arrecò grande danno. Corfitz Ulfeldt, genero del re Cristiano IV, nel Seicento vendette la patria per denaro. Sulla pietra nera che lo ricorda è scritto: "A sua vergogna, disprezzo e infamia". Ecco un costume molto civile che andrebbe ripristinato in tutto il continente, per ricordare chi, in circostanze per tutti noi decisive, nuocesse all'Europa e all'Italia per ricavarne un piccolo vantaggio politico.


(6 febbraio 2006)

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giannola
06-02-2006, 10:43
Secondo me invece è colpa di berlusconi
:rotfl:

giannola
06-02-2006, 10:48
Fra l'altro non dimentichiamo che la pubblicazione di queste vignette è di circa 4 mesi fa.
Allora: perché il problema sorge adesso?
Erano distratti in questi 4 mesi?
O piuttosto è stata pianificata la faccenda per farla esplodere ora?
E considerando che tutti gli assalti ad ambasciate e consolati degli ultimi giorni sono avvenuti nel weekend (gli uffici sono chiusi il venerdì che è giorno di festa per i musulmani e sabato e domenica per gli occidentali), quando cioè non ci sarebbe stato pericolo per le persone, non sarà solo un mostrare i muscoli? Più ad uso interno che esterno?

Concordo sul fatto che dovremmo aiutare quelli che vogliono laicizzare i loro Stati (ma per questo noi Italiani siamo forse gli ultimi a dover parlare).
che sia un tentativo della Siria per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica sull'Iran, dandogli un certo vantaggio?
Se così fosse allora la Siria vorrebbe "avvicinarsi" all'Iran e magari condividerne i piani contro Israele.
D'altro canto ho sempre pensato che Amadi-nespà con i suoi discorsi intendesse creare una coalizione di stati arabi contro Israele.

ferste
06-02-2006, 10:49
eh???

io quoto questo.....è il commento che più condivido al post iniziale! :eek: ;)


ps: e i fatti mi cosano!

giannola
06-02-2006, 10:56
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se l'Europa fosse realmente stata unita, gli altri stati avrebbero dovuto richiamare i loro ambasciatori dalla Siria, per fare capire al governo Siriano che nn si tollera il permissivismo che ha portato alle scene di vandalismo viste in tivù.
Infatti si può concludere che il governo abbia permesso tali manifestazioni fino a quando nn gli è convenuto.
Da punire nn è tanto la manifestazione, ma i fomentatori e la connivenza del governo.
Tale azione avrebbe avuto un peso ben diverso da qualunque dichiarazione rilasciata fin'ora.
Ma ci troviamo di fronte ad un Europa lamentevole che demanda le proprie scelte ad altri stati esterni.

lardman
06-02-2006, 13:16
se l'Europa fosse realmente stata unita, gli altri stati avrebbero dovuto richiamare i loro ambasciatori dalla Siria, per fare capire al governo Siriano che nn si tollera il permissivismo che ha portato alle scene di vandalismo viste in tivù.
Infatti si può concludere che il governo abbia permesso tali manifestazioni fino a quando nn gli è convenuto.
Da punire nn è tanto la manifestazione, ma i fomentatori e la connivenza del governo.
Tale azione avrebbe avuto un peso ben diverso da qualunque dichiarazione rilasciata fin'ora.
Ma ci troviamo di fronte ad un Europa lamentevole che demanda le proprie scelte ad altri stati esterni.

Concordo con la più parte della sua esposizione; vorrei solo aggiungere, a titolo di speculazione di pensiero, la possibilità della sincronizzazione di alcune azioni e di alcuni eventi, dalla Francia alla Turchia, passando per il Belgio e l'Iran...credo non sfugga una volontà di attaccare tutto quello che non è Islam.Se poi, come lei argutamente osserva, si ha a che fare con interlocutori che confondono largamente la tolleranza con la vigliaccheria, l'apertura civile alla resa incondizionata, allora la faccenda prende una piega più complicata e più triste.