View Full Version : [Scuola] La verità, sotto le mirabolanti bugie del premier
Lucio Virzì
30-01-2006, 11:44
http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/scuola_e_universita/servizi/riformareggio/taglinascosti/taglinascosti.html
Ecco i "tagli nascosti" sulle risorse dell'istruzione: le scuole pubbliche vengono private di fondi (fino al 40%) e dovranno risparmiare su supplenti e registri
Finanziaria, tagli per oltre un miliardo
Cgil: "Continue regalie alle private"
di SALVO INTRAVAIA
I tagli nascosti dalla Finanziaria non finiscono di sorprendere. Nel 2006 le scuole pubbliche avranno a disposizione meno supplenti e meno risorse economiche. Le private, invece, riceveranno dallo Stato più soldi. Quasi un miliardo di euro di tagli (980 milioni per l'esattezza) rispetto all'anno scorso hanno finalmente "nome e cognome". Sappiamo, cioè, l'entità dei tagli e cosa è stato sforbiciato da Tremonti & company. Oltre alle parole ci sono i fatti, e i numeri parlano chiaro: l'ultima Finanziaria del governo Berlusconi ha impoverito le scuole e la scuola. Meno risorse umane e finanziarie per l'anno che dovrebbe vedere il completamento della riforma Moratti.
Scorrendo il ponderoso volume sul bilancio di previsione dello Stato per il 2006 si scoprono una serie di "sorprese". Di alcuni ci si era accorti durante l'iter parlamentare della Finanziaria, ma si sperava negli "aggiustamenti" dell'ultima ora. Le altre "brutte sorprese" si scoprono sfogliando le centinaia di pagine del supplemento alla Gazzetta Ufficiale e confrontando le somme stanziate per il 2006 con quelle del 2005.
Tagli la cui entità non è sempre facile determinare in quanto distribuiti fra le 18 regioni italiane (Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige escluse, per via di particolari accordi con lo Stato derivanti dallo statuto speciale) che gestiscono la scuola italiana.
Le somme per il funzionamento amministrativo e didattico. Il primo campanello d'allarme è stato suonato dal direttore dell'Ufficio scolastico regionale del Piemonte, Anna Maria Dominaci, lo scorso 13 gennaio. Una lettera circolare comunica a tutte le scuole che, in Piemonte appunto, le cosiddette somme per il funzionamento amministrativo e didattico sono state decurtate addirittura del 40 per cento. Un giochetto che, in tutta Italia, ha portato il capitolo di spesa da 166 a 99 milioni di euro. Nel 2006 occorrerà lesinare e economizzare su tutto: cartucce per stampanti, carta (anche igienica), attrezzature di laboratorio e persino sui registri di classe e personali degli insegnanti. Le scuole sceglieranno quelli più economici? Quelli con meno fogli? Forse sì. Sta di fatto che il finanziamento più cospicuo che arriva alle scuole: quello che - come dice il titolo stesso del capitolo di spesa - consente alle scuole di funzionare è stato quasi dimezzato.
"Sul bilancio dello Stato per l'anno 2006 lo stanziamento a favore del capitolo di spesa relativo al 'Funzionamento Amministrativo, Didattico delle Istituzioni Scolastiche' ammonta a 10.166.988 euro con una riduzione pari al 40,69 per cento rispetto all'esercizio finanziario 2005 (17.192.677 euro)" scrive la Dominaci. "Alla luce di quanto su esposto appare indispensabile, al fine di assicurare una predisposizione del programma annuale di codeste istituzioni scolastiche, ancorata al principio normativamente sancito della 'veridicità', rideterminare i parametri relativi alla quantificazione del contributo di cui all'oggetto. Appare superfluo precisare che, nel caso di bilanci predisposti sulla base dei vecchi parametri e già approvati, occorrerà procedere alla rimodulazione degli stessi, attraverso l'effettuazione delle opportune variazioni di bilancio". Le scuole piemontesi, a metà anno, dovranno, cioè, rielaborare i bilanci in base ai nuovi stanziamenti. Stesso destino per tutte le altre scuole, ignare ancora della spada di Damocle che sta per imbattersi sulla propria testa. Nei giorni scorsi, analoghe circolari sono state inviate alle scuole di Lazio e Veneto.
I fondi per le supplenze. Del taglio alle cosiddette supplenze brevi si era già parlato quando la Finanziaria non era ancora stata approvata. Alla fine, il governo Berlusconi ha stretto il budget per le supplenze di durata inferiore alle 6 ore settimanali del 26 per cento (201 milioni di euro): passando da 766 a 565 milioni di euro. In soldoni: nel 2006, le decine di migliaia di supplenti iscritti nelle graduatorie d'istituto avranno meno possibilità di lavorare. Ma non solo. Anche il consistente capitolo di spesa relativo alle supplenze a tempo determinato (quelle annuali: fino al 31 agosto; e quelle fino al termine delle attività didattiche: fino al 30 giugno) ha subito un taglio considerevole: meno 21,25 per cento. Dai 3 miliardi di euro stanziati nel 2005 si passa ai 2 miliardi e 358 milioni del 2006. La stranezza è che i supplenti a tempo determinato, negli ultimi anni, sono aumentati vertiginosamente raggiungendo oggi la cifra record di 130 mila unità, pari al 15 per cento del totale dei docenti italiani. Senza di loro la scuola italiana, come confermano le annuali cronache settembrine, non potrebbe avviare le proprie attività. Considerato che gli alunni italiani sono in aumento, il taglio del 21 per cento dei fondi destinati ai supplenti come si ripercuoterà nel 2006/2007 sulla qualità del servizio scolastico? La riforma prevede forse di comprimere il personale della scuola? Ma come?
Le scuole private. Ovviamente non tutto è stato tagliato. Districandosi attentamente fra i numeri ci si accorge che, in tutte le regioni d'Italia, il capitolo di spesa destinato alle scuole non statali è cresciuto: di un milione di euro in Lombardia, 572 mila euro in Veneto e 680 mila in Campania. Un modesto (più 2 per cento) incremento rispetto allo scorso anno che - assieme alla circolare che consente alle private di assumere docenti a progetto (e non necessariamente a tempo indeterminato) e la moltiplicazione (al triplo dello scorso anno) del bonus statale per le famiglie che optano per le scuole private - completa le "regalie", come sono state definite dalla Flc Cgil, di fine legislatura alle private.
(30 gennaio 2006)
LuVi
Lucio Virzì
31-01-2006, 12:40
Up
pietro84
31-01-2006, 12:47
http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/scuola_e_universita/servizi/riformareggio/taglinascosti/taglinascosti.html
Ecco i "tagli nascosti" sulle risorse dell'istruzione: le scuole pubbliche vengono private di fondi (fino al 40%) e dovranno risparmiare su supplenti e registri
Finanziaria, tagli per oltre un miliardo
Cgil: "Continue regalie alle private"
di SALVO INTRAVAIA
I tagli nascosti dalla Finanziaria non finiscono di sorprendere. Nel 2006 le scuole pubbliche avranno a disposizione meno supplenti e meno risorse economiche. Le private, invece, riceveranno dallo Stato più soldi. Quasi un miliardo di euro di tagli (980 milioni per l'esattezza) rispetto all'anno scorso hanno finalmente "nome e cognome". Sappiamo, cioè, l'entità dei tagli e cosa è stato sforbiciato da Tremonti & company. Oltre alle parole ci sono i fatti, e i numeri parlano chiaro: l'ultima Finanziaria del governo Berlusconi ha impoverito le scuole e la scuola. Meno risorse umane e finanziarie per l'anno che dovrebbe vedere il completamento della riforma Moratti.
Scorrendo il ponderoso volume sul bilancio di previsione dello Stato per il 2006 si scoprono una serie di "sorprese". Di alcuni ci si era accorti durante l'iter parlamentare della Finanziaria, ma si sperava negli "aggiustamenti" dell'ultima ora. Le altre "brutte sorprese" si scoprono sfogliando le centinaia di pagine del supplemento alla Gazzetta Ufficiale e confrontando le somme stanziate per il 2006 con quelle del 2005.
Tagli la cui entità non è sempre facile determinare in quanto distribuiti fra le 18 regioni italiane (Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige escluse, per via di particolari accordi con lo Stato derivanti dallo statuto speciale) che gestiscono la scuola italiana.
Le somme per il funzionamento amministrativo e didattico. Il primo campanello d'allarme è stato suonato dal direttore dell'Ufficio scolastico regionale del Piemonte, Anna Maria Dominaci, lo scorso 13 gennaio. Una lettera circolare comunica a tutte le scuole che, in Piemonte appunto, le cosiddette somme per il funzionamento amministrativo e didattico sono state decurtate addirittura del 40 per cento. Un giochetto che, in tutta Italia, ha portato il capitolo di spesa da 166 a 99 milioni di euro. Nel 2006 occorrerà lesinare e economizzare su tutto: cartucce per stampanti, carta (anche igienica), attrezzature di laboratorio e persino sui registri di classe e personali degli insegnanti. Le scuole sceglieranno quelli più economici? Quelli con meno fogli? Forse sì. Sta di fatto che il finanziamento più cospicuo che arriva alle scuole: quello che - come dice il titolo stesso del capitolo di spesa - consente alle scuole di funzionare è stato quasi dimezzato.
"Sul bilancio dello Stato per l'anno 2006 lo stanziamento a favore del capitolo di spesa relativo al 'Funzionamento Amministrativo, Didattico delle Istituzioni Scolastiche' ammonta a 10.166.988 euro con una riduzione pari al 40,69 per cento rispetto all'esercizio finanziario 2005 (17.192.677 euro)" scrive la Dominaci. "Alla luce di quanto su esposto appare indispensabile, al fine di assicurare una predisposizione del programma annuale di codeste istituzioni scolastiche, ancorata al principio normativamente sancito della 'veridicità', rideterminare i parametri relativi alla quantificazione del contributo di cui all'oggetto. Appare superfluo precisare che, nel caso di bilanci predisposti sulla base dei vecchi parametri e già approvati, occorrerà procedere alla rimodulazione degli stessi, attraverso l'effettuazione delle opportune variazioni di bilancio". Le scuole piemontesi, a metà anno, dovranno, cioè, rielaborare i bilanci in base ai nuovi stanziamenti. Stesso destino per tutte le altre scuole, ignare ancora della spada di Damocle che sta per imbattersi sulla propria testa. Nei giorni scorsi, analoghe circolari sono state inviate alle scuole di Lazio e Veneto.
I fondi per le supplenze. Del taglio alle cosiddette supplenze brevi si era già parlato quando la Finanziaria non era ancora stata approvata. Alla fine, il governo Berlusconi ha stretto il budget per le supplenze di durata inferiore alle 6 ore settimanali del 26 per cento (201 milioni di euro): passando da 766 a 565 milioni di euro. In soldoni: nel 2006, le decine di migliaia di supplenti iscritti nelle graduatorie d'istituto avranno meno possibilità di lavorare. Ma non solo. Anche il consistente capitolo di spesa relativo alle supplenze a tempo determinato (quelle annuali: fino al 31 agosto; e quelle fino al termine delle attività didattiche: fino al 30 giugno) ha subito un taglio considerevole: meno 21,25 per cento. Dai 3 miliardi di euro stanziati nel 2005 si passa ai 2 miliardi e 358 milioni del 2006. La stranezza è che i supplenti a tempo determinato, negli ultimi anni, sono aumentati vertiginosamente raggiungendo oggi la cifra record di 130 mila unità, pari al 15 per cento del totale dei docenti italiani. Senza di loro la scuola italiana, come confermano le annuali cronache settembrine, non potrebbe avviare le proprie attività. Considerato che gli alunni italiani sono in aumento, il taglio del 21 per cento dei fondi destinati ai supplenti come si ripercuoterà nel 2006/2007 sulla qualità del servizio scolastico? La riforma prevede forse di comprimere il personale della scuola? Ma come?
Le scuole private. Ovviamente non tutto è stato tagliato. Districandosi attentamente fra i numeri ci si accorge che, in tutte le regioni d'Italia, il capitolo di spesa destinato alle scuole non statali è cresciuto: di un milione di euro in Lombardia, 572 mila euro in Veneto e 680 mila in Campania. Un modesto (più 2 per cento) incremento rispetto allo scorso anno che - assieme alla circolare che consente alle private di assumere docenti a progetto (e non necessariamente a tempo indeterminato) e la moltiplicazione (al triplo dello scorso anno) del bonus statale per le famiglie che optano per le scuole private - completa le "regalie", come sono state definite dalla Flc Cgil, di fine legislatura alle private.
(30 gennaio 2006)
LuVi
non c'è assolutamente da meravigliasi,questa cosa è risaputa da tempo.
è classico della destra berlusconiana favorire il privato per avere scuole di serie A (per i ricchi) e scuole statali di serie B per i cittadini normali.
poca meritocrazia seria e soprattutto maggiore conservazione delle classi sociali,tipica ideologia di destra.
ps: il discorso vale in generale non solo per le scuole
non ci vedo nessuna ideologia, solo economia
PS: prima che mi assaliate lo dico subito, non sono d'accordo i tagli
pietro84
31-01-2006, 13:56
non ci vedo nessuna ideologia, solo economia
PS: prima che mi assaliate lo dico subito, non sono d'accordo i tagli
non ti assaliamo ma non è economia.
a che scopo aumentare i fondi per le private e diminuirli per le statali?
dimmi lo scopo,sono 3 anni che noi studenti del sud ci lamentiamo e protestiamo per questa ragione,non ci comunicano nemmeno il motivo di questa scelta.
non ti assaliamo ma non è economia.
a che scopo aumentare i fondi per le private e diminuirli per le statali?
dimmi lo scopo,sono 3 anni che noi studenti del sud ci lamentiamo e protestiamo per questa ragione,non ci comunicano nemmeno il motivo di questa scelta.
se incentivi la scuola privata avrai (nel tempo) meno scuole pubbliche, meno scuole pubbliche vuol dire meno strutture da mantenre, meno stipendi da pagare e via dicendo
se incentivi la scuola privata avrai (nel tempo) meno scuole pubbliche, meno scuole pubbliche vuol dire meno strutture da mantenre, meno stipendi da pagare e via dicendo
meno scuole pubbliche = fine della meritocrazia.
Pago ergo mi promuovi.
Prepariamoci a future generazioni di ignoranti.
pietro84
31-01-2006, 14:16
se incentivi la scuola privata avrai (nel tempo) meno scuole pubbliche, meno scuole pubbliche vuol dire meno strutture da mantenre, meno stipendi da pagare e via dicendo
appunto: scuole di serie A per i ricchi e scuole di serie B per i cittadini normali.
e non solo con la scuola. a me non sembra un discorso serio.
pietro84
31-01-2006, 14:21
meno scuole pubbliche = fine della meritocrazia.
Pago ergo mi promuovi.
Prepariamoci a future generazioni di ignoranti.
è quello che penso anche io,non è solo questo però il danno...
chi è figlio di papà va avanti,chi è capace davvero ma di famiglia umile è fregato. :muro:
perciò parlavo di conservazione delle classi sociali,che è una ideologia prettamente di destra e soprattutto di questa destra
Swisström
31-01-2006, 14:23
meno scuole pubbliche = fine della meritocrazia.
Pago ergo mi promuovi.
Prepariamoci a future generazioni di ignoranti.
veramente di solito nelle scuole private funziona così: pago ergo ho un insegnamento migliore
pietro84
31-01-2006, 14:26
veramente di solito nelle scuole private funziona così: pago ergo ho un insegnamento migliore
non è cosi fidati. chiunque va male a scuola e non riesce a farsi promuovere sborsa fior di quattrini e fa 2-3 anni in uno alle private e si trova tra 90 e 100 sul diploma senza saper niente.
cmq il vero danno è quello che ho citato sopra io
Swisström
31-01-2006, 14:32
non è cosi fidati. chiunque va male a scuola e non riesce a farsi promuovere sborsa fior di quattrini e fa 2-3 anni in uno alle private e si trova tra 90 e 100 sul diploma senza saper niente.
cmq il vero danno è quello che ho citato sopra io
mah... non conosco la situazione italiana, quindi non vi so dire. Qui non funziona così...
mia sorella va in una scuola privata, è più difficile di quella pubblica e l'insegnamento è notevolmente migliore. Mi pento di non esserci andato pure io.
veramente di solito nelle scuole private funziona così: pago ergo ho un insegnamento migliore
Io invece sapevo che di solito funziona così:
pago ergo vado avanti.
Se io pago compro un servizio e divento cliente di chi lo eroga. Tu scontenteresti un cliente?
Scuola e sanità devono rimanere pubbliche!
Swisström
31-01-2006, 14:39
Io invece sapevo che di solito funziona così:
pago ergo vado avanti.
Se io pago compro un servizio e divento cliente di chi lo eroga. Tu scontenteresti un cliente?
cagata... ti ripeto che io conosco esperienze dirette di scuole private... tutte positive...
un mio amico, benestante, prima di venire al liceo pubblico ne frequentava uno privato, ha bocciato in prima, ha rifatto e poi ha bocciato pure in seconda...
alla faccia del "non scontentiamo il cliente"
p.s. la seocnda volta ha pure bocciato per 20 ore di assenza di troppo... con le note soltanto sarebbe passato
mah... non conosco la situazione italiana, quindi non vi so dire. Qui non funziona così...
mia sorella va in una scuola privata, è più difficile di quella pubblica e l'insegnamento è notevolmente migliore. Mi pento di non esserci andato pure io.
Non in Italia, rientrano invece nel quadro che descrivi le scuole cattoliche.
questo trafiletto che ho trovato IMHO racchiude bene il concetto.
All’interno di un sistema educativo ampiamente stratificato – sostengono i ricercatori – le scuole private sembrano giocare una sorta di ruolo “riparatore”. In media, esse migliorano i risultati degli studenti provenienti da famiglie ricche, ma il loro valore aggiunto sembra essere il recupero degli studenti meno brillanti piuttosto che l’offerta di un’educazione di alta qualità e a tutto campo”. Oltre che riprodurre un ambiente sociale selezionato, il ruolo della scuola privata, sia cattolica che laica, nel nostro paese sembra dunque soprattutto quello di prendersi cura degli studenti meno dotati (o più problematici o svogliati) che provengono da ambienti relativamente ricchi. Sarebbe questa, in sostanza, la motivazione di base per cui in Italia alcune famiglie sostengono i costi connessi alla frequenza di un istituto privato, optando in particolare per scuole non confessionali meglio note con il nome di “diplomifici”.
http://www.rassegna.it/2003/statosociale/articoli/scuola.htm
Swisström
31-01-2006, 14:43
Non in Italia, rientrano invece nel quadro che descrivi le scuole cattoliche.
ok ;) non conosco la situazione e non posso replicare
ok ;) non conosco la situazione e non posso replicare
leggi sopra. ;)
pietro84
31-01-2006, 14:47
mah... non conosco la situazione italiana, quindi non vi so dire. Qui non funziona così...
mia sorella va in una scuola privata, è più difficile di quella pubblica e l'insegnamento è notevolmente migliore. Mi pento di non esserci andato pure io.
ma appunto bisogna assolutamente evitare la situazione che c'è da te...
in questa situazione chi è ricco e non molto intelligente va avanti,chi è più povero ma meritevole non può pagarsi gli studi e resta fregato....
bisogna garantire uguale istruzione a ricchi e poveri. questo è il fondamento della meritocrazia
Mettiamo in chiaro subito che io non sono in accordo con i tagli MA molti miei compagni di classe hanno frequentato elementari e medie nelle scuole private (hanno smesso per motivi economici) e la differenza, volenti o nolenti si vede. Hanno una preparazione di gran lunga superiore della mia e di tutti i miei compagni, che abbiamo frequentato sempre e solo scuole pubbliche.
Inoltre anche nel panorama delle superiori ho amici che frequentano scuole private e vengono preparati anche 2 o 3 volte meglio della sottoscritta, [inoltre non sono costretti a inutili perdite di tempo quali le oKKupazioni (le K sono volute) e varie assemblee che non ho ancora capito cos'abbiano di produttivo. Della serie: non capisco ma mi adeguo]. Sono proprio i programmi e la loro distribuzione che sono migliori. Per non parlare dei professori che raramente si abbandonano a deliri politici che spesso e volentieri mi lasciano alquanto basita.
Certo, ci sono anche scuole private dove si va avanti soprattutto se paghi, ma certe cose capitano anche nella scuola pubblica, dove i "grandi nomi" vengono promossi nonostante siano preparati come dei caproni.
Personalmente vedo molti più "ignoranti" uscire dalle scuole pubbliche che da quelle private, poi le eccezioni ci sono.
Per quanto mi riguarda la superiorità della scuola pubblica non esiste.
Forse solo ideologicamente parlando.
Ma visto che con le ideologie di norma non si campa, il mio spirito molto terra a terra mi spinge a sostenere, perlappunto, che questa presunta superiorità della scuola pubblica sia inesistente.
è possibile che esistano due tipi di scuola privata?
da una parte quella del "mi promuovi perchè pago" e dall'altra quella del "pago per avere un'istruzione di grado superiore" ?
mi sempbra plausibile.
Perchè molti danarosi cercano istituti che garantiscano ai figli proprio una maggiore istruzione.
Confermo a Swisstrom che in Svizzera in effetti è sempre così: i collegi privati servono proprio allo scopo, il pubblico è dei pueràss, il privato dei ricchi che vogliono distinguersi anche per cultura.
Però mi sorge una domanda: per quale motivo la scuola privata, che già percepisce le (ingenti) quote degli iscritti ha diritto a sovvenzioni statali? Non è un controsenso?
Per quanto mi riguarda la superiorità della scuola pubblica non esiste.
Forse solo ideologicamente parlando.
Ma visto che con le ideologie di norma non si campa, il mio spirito molto terra a terra mi spinge a sostenere, perlappunto, che questa presunta superiorità della scuola pubblica sia inesistente.
dici eh?
Il campione esaminato riguarda l’intera popolazione iscritta alla Statale nell’anno accademico 1999-2000, prendendo in considerazione due indici (il voto e il numero di esami sostenuti nell’anno) che, moltiplicati tra loro, definiscono la performance complessiva.
L’analisi dimostra che, in generale, chi ha frequentato un istituto privato ottiene risultati peggiori rispetto ai colleghi provenienti dalla scuola pubblica, o perché ha una media più bassa o perché sostiene un numero inferiore di esami.
Il passo successivo della ricerca è di disaggregare il comparto “scuole private” in due sottoinsiemi (scuole cattoliche e scuole non cattoliche) e distinguere inoltre i licei dagli istituti tecnici e professionali. L’esito della prova risulta più variegato, ma di segno conforme. Chi proviene da licei pubblici si colloca al primo posto quanto a risultati universitari, al secondo coloro che hanno frequentato licei confessionali. Ben distanziati da questi ultimi vi sono gli studenti che provengono da istituti tecnici e professionali cattolici, seguiti a poca distanza dagli analoghi istituti pubblici, al quinto posto si trova chi viene dai licei privati non confessionali e all’ultimo chi ha frequentato istituti tecnici o professionali privati non confessionali.
http://www.rassegna.it/2003/statosociale/articoli/scuola.htm
Ecchettidevodire?
Sarò come al solito io la sfigata di turno che si becca sempre e solo le eccezioni di codesta povera Italia.
Oppure Bologna è un'isoletta felice :fagiano:
(O forse ci sono anche pesanti discriminazioni da parte dei prof?
Non sarebbe una novità, visto comunque come girano le cose.....
Addirtittura un prof di una mia amica che ha fatto biotecnologie si è praticamente rifiutato di far passare all'esame, al primo appello, tutti quelli con diploma classico....)
pietro84
31-01-2006, 15:35
Mettiamo in chiaro subito che io non sono in accordo con i tagli MA molti miei compagni di classe hanno frequentato elementari e medie nelle scuole private (hanno smesso per motivi economici) e la differenza, volenti o nolenti si vede. Hanno una preparazione di gran lunga superiore della mia e di tutti i miei compagni, che abbiamo frequentato sempre e solo scuole pubbliche.
Inoltre anche nel panorama delle superiori ho amici che frequentano scuole private e vengono preparati anche 2 o 3 volte meglio della sottoscritta, [inoltre non sono costretti a inutili perdite di tempo quali le oKKupazioni (le K sono volute) e varie assemblee che non ho ancora capito cos'abbiano di produttivo. Della serie: non capisco ma mi adeguo]. Sono proprio i programmi e la loro distribuzione che sono migliori. Per non parlare dei professori che raramente si abbandonano a deliri politici che spesso e volentieri mi lasciano alquanto basita.
Certo, ci sono anche scuole private dove si va avanti soprattutto se paghi, ma certe cose capitano anche nella scuola pubblica, dove i "grandi nomi" vengono promossi nonostante siano preparati come dei caproni.
Personalmente vedo molti più "ignoranti" uscire dalle scuole pubbliche che da quelle private, poi le eccezioni ci sono.
Per quanto mi riguarda la superiorità della scuola pubblica non esiste.
Forse solo ideologicamente parlando.
Ma visto che con le ideologie di norma non si campa, il mio spirito molto terra a terra mi spinge a sostenere, perlappunto, che questa presunta superiorità della scuola pubblica sia inesistente.
bisogna migliorare la scuola pubblica non dare i fondi alle private.che in quanto tali devono autofinanziarsi coi soldi delle rette(abbondantissimi per altro),questo è il punto. se non ci fossero soldi si ci potrebbe anche passare sopra,ma visto che si toglie alle statali per dare alle private bisogna opporsi fermamente. e sappiamo tutti che uno stato,in cui le scuole statali sono di serie b,non può avere sani criteri di meritocrazia.
Lucio Virzì
31-01-2006, 15:54
... anche nella scuola pubblica, dove i "grandi nomi" vengono promossi nonostante siano preparati come dei caproni.
LOL! I "grandi nomi" nella scuola pubblica :asd: :rotfl:
Guarda, io e mia moglie abbiamo tenuto corsi, in istituti privati, zeppi di fighette e truzzetti che arrivano con due ore di ritardo per un ora di lezione, e fanno tutt'altro che seguire, per poi ritrovarsi col culo catapultato all'università, spesso privata anch'essa, uscirne ed occupare posizioni di prestigio che non gli competono.
Non so tu che esperienza possa vantare in merito.
Ma questa non è meritocrazia, e questo governo tutto fa ed ha fatto che perseguirla.
LuVi
Lucio Virzì
31-01-2006, 15:55
bisogna migliorare la scuola pubblica non dare i fondi alle private.che in quanto tali devono autofinanziarsi coi soldi delle rette(abbondantissimi per altro),questo è il punto. se non ci fossero soldi si ci potrebbe anche passare sopra,ma visto che si toglie alle statali per dare alle private bisogna opporsi fermamente. e sappiamo tutti che uno stato,in cui le scuole statali sono di serie b,non può avere sani criteri di meritocrazia.
Punto.
Ecchettidevodire?
Sarò come al solito io la sfigata di turno che si becca sempre e solo le eccezioni di codesta povera Italia.
Oppure Bologna è un'isoletta felice :fagiano:
(O forse ci sono anche pesanti discriminazioni da parte dei prof?
Non sarebbe una novità, visto comunque come girano le cose.....
Addirtittura un prof di una mia amica che ha fatto biotecnologie si è praticamente rifiutato di far passare all'esame, al primo appello, tutti quelli con diploma classico....)
Credo che tu parli di scuole cattoliche. Che effettivamente sono in gran parte serie.
ripeto la mia domanda, che è rimasta in fondo alla scorsa pagina: perchè lo stato dovrebbe dare fondi alle scuole private? Non bastano le rette?
veramente di solito nelle scuole private funziona così: pago ergo ho un insegnamento migliore
io sostengo il contrario.. spesso i professori delle statali sono molto meglio...
nota: ricorda che siamo in italia :asd:
LOL! I "grandi nomi" nella scuola pubblica :asd: :rotfl:
Guarda, io e mia moglie abbiamo tenuto corsi, in istituti privati, zeppi di fighette e truzzetti che arrivano con due ore di ritardo per un ora di lezione, e fanno tutt'altro che seguire, per poi ritrovarsi col culo catapultato all'università, spesso privata anch'essa, uscirne ed occupare posizioni di prestigio che non gli competono.
Non so tu che esperienza possa vantare in merito.
Ma questa non è meritocrazia, e questo governo tutto fa ed ha fatto che perseguirla.
LuVi
Sto parlando del liceo Righi a Bologna, che è sempre stato lo scientifico più "fighetto" (o importante, o dei figli di papà di Bologna dopo quelli privati....[l'ho frequentato solo perchè era l'unico che offriva una sperimentazione PNI decente, poi ho cambiato istituto per motivi personali :stordita: , tanto per chiarire che tra me e i "figlidipapà" c'è una fondamentale differenza....col costo delle mie scarpe non ci posso comprare un essere umano :fagiano: ]).
I grandi nomi che intendo io sono figli di assessori o di qualche imprenditore più o meno noto nella zona.
Certe persone mandano i propri figli nelle scuole pubbliche (anche avendo la possibilità di mandarli nelle scuole migliori d'Italia) solo per motivi ideologici.
Swisström
31-01-2006, 17:52
è possibile che esistano due tipi di scuola privata?
da una parte quella del "mi promuovi perchè pago" e dall'altra quella del "pago per avere un'istruzione di grado superiore" ?
mi sempbra plausibile.
Perchè molti danarosi cercano istituti che garantiscano ai figli proprio una maggiore istruzione.
Confermo a Swisstrom che in Svizzera in effetti è sempre così: i collegi privati servono proprio allo scopo, il pubblico è dei pueràss, il privato dei ricchi che vogliono distinguersi anche per cultura.
Però mi sorge una domanda: per quale motivo la scuola privata, che già percepisce le (ingenti) quote degli iscritti ha diritto a sovvenzioni statali? Non è un controsenso?
Io son daccorod che la scuola privata non debba avere sovvenzioni statali, però allo stesso tempo chi va alla scuola privata non deve pagare quella pubblica.
Swisström
31-01-2006, 17:57
[inoltre non sono costretti a inutili perdite di tempo quali le oKKupazioni (le K sono volute) e varie assemblee che non ho ancora capito cos'abbiano di produttivo. Della serie: non capisco ma mi adeguo]. Sono proprio i programmi e la loro distribuzione che sono migliori. Per non parlare dei professori che raramente si abbandonano a deliri politici che spesso e volentieri mi lasciano alquanto basita.
daccordissimo su questa parte. Son stufo di sentire presentate idee personali come fatti compiuti e provati per via della propria ideologia politica :rolleyes: di sentire citati certi partiti ogni 5 minuti e di sentire sproloqui sugli stati uniti :rolleyes:
Sono stufo degli scioperi degli studenti e della complicità dei professori in questi... sono stufo di perdere tempo e saltare ore per cui i professori son pagati e in cui noi abbiamo diritto a ricevere un istruzione perchè ci sono assemblee pseudo comuniste o per la chiusura della scuola :rolleyes:
blamecanada
31-01-2006, 17:58
mah... non conosco la situazione italiana, quindi non vi so dire. Qui non funziona così...
mia sorella va in una scuola privata, è più difficile di quella pubblica e l'insegnamento è notevolmente migliore. Mi pento di non esserci andato pure io.
Cito parte della tua firma (con la quale sono peraltro d'accordo):
"Lo Stato deve garantire un'uguaglianza di possibilità, non di risultati. Zebiwe
Se le scuole private forniscono un insegnamento migliore lo stato smette di garantire uguaglianza di possibilità, poiché chi va in una scuola privata è avvantaggiato, ma non tutti possono permetterselo.
Swisström
31-01-2006, 18:01
Cito parte della tua firma (con la quale sono peraltro d'accordo):
Se le scuole private forniscono un insegnamento migliore lo stato smette di garantire uguaglianza di possibilità, poiché chi va in una scuola privata è avvantaggiato, ma non tutti possono permetterselo.
Lavora la sera e potrai permettertelo. La possibilità di frequentare quella sucoal ce l'hai, basta che paghi.
anche comprare un cayenne non è alla portata di tutti, ma tu hai comunque la "possibilità" di acquistarlo.
Lucio Virzì
31-01-2006, 18:04
Sto parlando del liceo Righi a Bologna, che è sempre stato lo scientifico più "fighetto" (o importante, o dei figli di papà di Bologna dopo quelli privati....[l'ho frequentato solo perchè era l'unico che offriva una sperimentazione PNI decente, poi ho cambiato istituto per motivi personali :stordita: , tanto per chiarire che tra me e i "figlidipapà" c'è una fondamentale differenza....col costo delle mie scarpe non ci posso comprare un essere umano :fagiano: ]).
I grandi nomi che intendo io sono figli di assessori o di qualche imprenditore più o meno noto nella zona.
Certe persone mandano i propri figli nelle scuole pubbliche (anche avendo la possibilità di mandarli nelle scuole migliori d'Italia) solo per motivi ideologici.
A Roma non è così.
Lucio Virzì
31-01-2006, 18:05
Sono stufo degli scioperi degli studenti e della complicità dei professori in questi... sono stufo di perdere tempo e saltare ore per cui i professori son pagati e in cui noi abbiamo diritto a ricevere un istruzione perchè ci sono assemblee pseudo comuniste o per la chiusura della scuola :rolleyes:
Ma dai! Succedono queste cose in Svizzera?!?! :eek:
Intollerabile!
Ma non potresti frequentare una scuola Statale Italiana, come frontaliero, ad esempio? :confused:
LuVi
a svizzero ragioni un pò tropo da vacca :asd: se uno non ha i soldi non ha i soldi e se uno lavora la sera quando studia :asd:
A Roma non è così.
pure nella gloriosa provincia di massa carrara e spezia
Swisström
31-01-2006, 18:08
Ma dai! Succedono queste cose in Svizzera?!?! :eek:
Intollerabile!
Ma non potresti frequentare una scuola Statale Italiana, come frontaliero, ad esempio? :confused:
LuVi
purtroppo succedono :)
ma dubito proprio che lo stato italiano paghi per la mia istruzione :asd:
e comunque non ci penso nemmeno :ciapet:
Swisström
31-01-2006, 18:09
a svizzero ragioni un pò tropo da vacca :asd: se uno non ha i soldi non ha i soldi e se uno lavora la sera quando studia :asd:
dorme un po meno :asd:
state ancora confondendo l'ugualglianza di possibilità con l'uguaglianza di risultati...
Lucio Virzì
31-01-2006, 18:12
purtroppo succedono :)
ma dubito proprio che lo stato italiano paghi per la mia istruzione :asd:
e comunque non ci penso nemmeno :ciapet:
Beh, potresti pagare un contributo spese, no? Sempre meglio una Statale Italiana di una Svizzera dove è pieno di professori Komunisti, no?
LuVi
Swisström
31-01-2006, 18:20
Beh, potresti pagare un contributo spese, no? Sempre meglio una Statale Italiana di una Svizzera dove è pieno di professori Komunisti, no?
LuVi
No, piuttosto vado in un scuola privata :)
comunque le medie che ho frequentato facevano proprio schifo (ma questo non è colpa SOLO dei professori... )... li si che sarei andato volentieri in una scuola privata...
ora al liceo la situazione è diversa, la maggioranza dei professori è seria e offre una buona qualità di insegnamento. Ciò non toglie che molti sian socialisti :mbe: e che di studenti comunisti è pieno il mondo :muro:
Le scuole private. Ovviamente non tutto è stato tagliato. Districandosi attentamente fra i numeri ci si accorge che, in tutte le regioni d'Italia, il capitolo di spesa destinato alle scuole non statali è cresciuto: di un milione di euro in Lombardia, 572 mila euro in Veneto e 680 mila in Campania. Un modesto (più 2 per cento) incremento rispetto allo scorso anno che - assieme alla circolare che consente alle private di assumere docenti a progetto (e non necessariamente a tempo indeterminato) e la moltiplicazione (al triplo dello scorso anno) del bonus statale per le famiglie che optano per le scuole private - completa le "regalie", come sono state definite dalla Flc Cgil, di fine legislatura alle private.
(30 gennaio 2006)
LuVi
Verissimo.
Ci sono scuole, ovviamente pubbliche, che quest'anno non avranno fondi per pagare le bollette dei rifiuti.
Lucio, vedi se riesci anche a trovare notizie dove vanno a finire quei 37 miliardi di € che il governo stanzia in più per la sanità, visto che il pubblico viene tagliato anche lì......Io non riesco a trovare nulla........ :confused:
No, piuttosto vado in un scuola privata :)
ora al liceo la situazione è diversa, la maggioranza dei professori è seria e offre una buona qualità di insegnamento. Ciò non toglie che molti sian socialisti :mbe: e che di studenti comunisti è pieno il mondo :muro:
meno male... vuol dire che il mondo non e' ancora andato del tutto a meretrici...
:cool:
Ciaozzz
Lucio Virzì
31-01-2006, 18:51
meno male... vuol dire che il mondo non e' ancora andato del tutto a meretrici...
:cool:
Ciaozzz
:asd:
Basta che questi studenti comunisti poi non vogliano comprarsi il cayenne turbo, ovviamente! :O
personalmente credo (anche vedendo esperienze di amici) che elementari e medie private diano effettivamente una preparazione maggiore, mentre le superiori private so un "pago e quindi vado avanti", apparte alcune ecezioni, come le scuole cattoliche.
Io vado a un liceo pubblico, però non vedo la decadenza che qualcuno fa notare, la struttura è abbastanza ben mantenuta, 3 sale informatica, collegamenti internet a tutti i pc in adsl, laboratori, professori bravi (in maggioranza) ecc...
Lavora la sera e potrai permettertelo. La possibilità di frequentare quella sucoal ce l'hai, basta che paghi.
anche comprare un cayenne non è alla portata di tutti, ma tu hai comunque la "possibilità" di acquistarlo.
da un punto di vista materiale l'istruzione non è fine a se stessa, ma è una via per arrivare a dei buoni risultati nel lavoro/vita
lo stato deve garantire la possibilità a tutti (ricchi o poveri) di poter avere un'ottima istruzione (x i livelli superiori a patto che abbiano i requisiti preparazione/voti) in condizioni che permettano un adegato apprendimento (quindi no lavori serali, uno che studia sul serio non puo anche lavorare per mantenersi)
purtroppo la situazione odierna permette questo solamente ai ricchi/benestanti e agli evasori
Lucio Virzì
01-02-2006, 23:17
Up
se incentivi la scuola privata avrai (nel tempo) meno scuole pubbliche, meno scuole pubbliche vuol dire meno strutture da mantenre, meno stipendi da pagare e via dicendo
..e meno gente che puo' permettersi di studiare.
Nella migliore tradizione politica dei partiti totalitari il nostro insegnante Luccio Virzì ha attuato la politica che più gli riesce meglio; trovatosi alle spalle senza argomenti ha fatto censurare i miei post, è arrivato addirittura a calunniarmi per mail con offese personali; questo caro Luccioperca non fa che confermare la falsità della sua persona, falsa come la quantità di numeri che porta nei post contro il governo, vada a leggersi i dati veri riportati dal Viminale che sono ben lontani dai suoi letti sull'Unità! :doh: :muro: :muro:
Una scuola che cresce: i risultati ottenuti
Per il quinto anno consecutivo, l'avvio delle lezioni è avvenuto regolarmente con tutti i professori in classe fin dal primo giorno.
Studenti e famiglie
Innalzato l'obbligo scolastico obbligo scolastico - formativo a 18 anni o fino al conseguimento di una qualifica
Un milione di bambini in più studiano la lingua inglese. In totale In totale sono 2.500.000 i bambini che studiano l'inglese. Prima della riforma lo studiavano soltanto quelli che frequentavano la terza, la quarta e la quinta
Tutti gli alunni delle classi prime e seconde della scuola secondaria di primo grado, oltre un milione, studiano l'inglese e una seconda lingua comunitaria
La scuola come comunità sociale. Milioni di ragazze e ragazzi coinvolti nei progetti “Missione salute”, “Scuola e volontariato”, “Educazione alla legalità e alla convivenza civile”, “Integrazione alunni stranieri”
3.500 impianti sportivi in più saranno costruiti grazie all’intesa MIUR-Ministero Beni Culturali
Istruzione e Formazione Tecnica Superiore: sono stati attivati 2330 corsi (1165 in più rispetto al 2001) che hanno coinvolto 46.000 studenti (21.000 in più rispetto al 2001)
Alternanza scuola-lavoro: oltre 20.000 studenti hanno partecipato a 1.772 percorsi formativi in 412 istituti scolastici
Dispersione scolastica
Oltre 120.000 studenti rientrati nel sistema di istruzione e formazione con conseguente riduzione dell'abbandono dal 25% del 2001 al 20% del 2005. La media europea è del 18%
Scuola dell'infanzia e anticipi
30.000 bambini in più , rispetto al 2001, di cui oltre 4.000 anticipatari, frequentano la scuola dell'infanzia con conseguente vantaggio per i genitori che lavorano
Per l'anno scolastico 2005 - 2006 possono iscriversi alla prima classe della scuola primaria le bambine e i bambini che compiono sei anni entro il 31 marzo 2006.
Anno scolastico Alunni
2003-2004 25.699
2004-2005 35.516
2005-2006 45.007
Istruzione e informatica
Oltre 41.000 laboratori, di cui 24.272 di informatica, distribuiti in 29.000 sedi scolastiche con un incremento del 35% rispetto al 2001
Oltre 560.000 computer a disposizione degli studenti nelle scuole italiane c’è un computer ogni 10 studenti (nel 2001 ce n’era 1 ogni 28). La media europea è di uno a 13
Istruzione per gli adulti
I corsi serali hanno interessato 750 istituti (215 in più rispetto al 2001) e 66.000 utenti (24.000 in più rispetto al 2001; i 522 Centri Territoriali Permanenti sono stati frequentati da 460.000 utenti (130.000 in più rispetto al 2001)
CORSI SERALI
Anno scolastico Sedi Alunni
2000 - 2001 535 42.413
2004 - 2005 750 66.041
Educazione stradale
Oltre 830.000 studenti hanno conseguito gratuitamente il "patentino" per la guida dei ciclomotori
Personale della scuola
130.000 assunzioni effettuate (116.500 insegnanti, 13.500 personale ATA) dall'agosto 2001, di cui quest’anno 40.000 (35.000 insegnanti, 5.000 personale ATA)
In 4 anni ridotto il precariato del 50%
1476 posti in più nella scuola dell’infanzia, di cui 820 quest’anno, sia per la graduale generalizzazione del servizio sia per la sperimentazione degli anticipi
2.000 insegnanti in più per gli anticipi al 31 marzo nella scuola primaria. Gli alunni anticipatari quest’anno sono stati oltre 45.000
In fase di espletamento il concorso ordinario per 1500 nuovi Capi di Istituto, che si aggiungono ai 1500 posti assegnati nell’a.s. 2004/2005 a seguito dell’espletamento del concorso riservato
Spesa complessiva per l'area istruzione
La spesa è cresciuta nel periodo 2001 - 2005 del 13,7%. Come ha ricordato il ministro Letizia Moratti "Non vi è stato nessun taglio o riduzione dei finanziamenti per l'istruzione per la quale, anzi, vi è stato un costante aumento."
Anno Spesa complessiva
2001 35.787.000.000
2002 37.734.000.000
2003 39.736.000.000
2004 40.464.000.000
2005 40.690.000.000
Integrazione Stranieri
La scuola italiana tende sempre più a presentarsi come sistema dell'integrazione e dell'accoglienza. Nell'anno 2004-2005 sono stati 361.576 gli studenti immigrati che hanno frequentato le scuole italiane, il 90,6% dei quali era iscritto a scuole statali. Quella italiana è una scuola che ormai conta la presenza di studenti di 191 diverse nazionalità.
Riforma Moratti
Il 25 ottobre 2005 la Camera ha approvato il ddl di riforma dell'Università, targata Letizia Moratti. Ecco i punti qualificanti della riforma:
Nuove regole per il reclutamento dei professori e dei ricercatori universitari
È introdotto un nuovo sistema di reclutamento dei professori universitari che 'mira a garantire la qualità della docenza a livello nazionale, nel rispetto dell'autonomia degli atenei'. Invece degli attuali concorsi banditi dalle università 'che hanno dato luogo ad un eccessivo localismo, insifficiente selettività e, talora, dubbi di trasparenza', viene introdotta una idoneità nazionale quale presupposto per la successiva chiamata da parte delle università, sulla base di 'trasparenti' procedure di valutazione comparativa.
Il ricercatore a tempo determinato
Viene quindi 'introdotta la nuova figura di ricercatore a tempo determinato, essenzialmente dedicata all'attività di ricerca, che consentirà un massiccio ingresso di giovani nel sistema universitario, assicurando la necessaria formazione di professionalità elevate, sia per l'accesso alla docenza universitaria, sia per le esigenze del sistema produttivo, degli enti di ricerca, e più in generale del Paese'.
Il professore aggregato
Viene poi 'data soluzione concreta all'annoso problema dei ricercatori universitari, che da molto tempo lavorano nell'università e non hanno ad oggi avuto adeguate opportunità per l'accesso alla docenza. A favore di queste figure sono previste riserve e maggiorazioni nell'ambito dei giudizi di idoneità a professore associato, che in pochi anni consentiranno il passaggio di tutti gli attuali ricercatori nella fascia degli associati, una volta superato il giudizio rigoroso e selettivo di idoneità nazionale. A coloro che non intendessero partecipare ai giudizi di idoneità o che non li superassero è comunque attribuito il titolo di professore aggregato, quale riconoscimento dell'importante compito svolto'.
Rientro dei cervelli
E ancora, è introdotta in via legislativa la possibilità di chiamata diretta, sui posti di professore ordinario e associato, di studiosi stranieri o italiani impegnati all'estero che abbiano conseguito all'estero una idoneità accademica di pari livello, così da favorire il 'rientro dei cervelli'.
Professore straordinario di durata temporanea
Sarà poi possibile, 'attivare posti di professore straordinario di durata temporanea, sulla base di convenzioni con imprese o enti esterni, a totale carico dei medesimi; sono previste convenzioni di ricerca con imprese o enti esterni, che potranno prevedere compensi aggiuntivi a favore dei professori che vi partecipano; ed è previsto un eventuale trattamento accessorio in aggiunta al trattamento retributivo di base dei professori ordinari e associati, in relazione ai compiti aggiuntivi didattici, di ricerca e gestionali loro affidati'.
In base al provvedimento, infine, 'i concorsi per la copertura dei posti di ricercatore universitario a tempo indeterminato potranno essere banditi fino al 30 settembre 2013, con una priorità per gli attuali contrattisti e assegnisti, per i dottori di ricerca e per i borsisti post-doc'. :D :D
Lucio Virzì
02-02-2006, 16:20
Nella migliore tradizione politica dei partiti totalitari il nostro insegnante Luccio Virzì ha attuato la politica che più gli riesce meglio; trovatosi alle spalle senza argomenti ha fatto censurare i miei post, è arrivato addirittura a calunniarmi per mail con offese personali; questo caro Luccioperca non fa che confermare la falsità della sua persona, falsa come la quantità di numeri che porta nei post contro il governo, vada a leggersi i dati veri riportati dal Viminale che sono ben lontani dai suoi letti sull'Unità! :doh: :muro: :muro:
Balle.
Fai ciao ciao troll.
LuVi
LightIntoDarkness
02-02-2006, 16:21
dorme un po meno :asd:
state ancora confondendo l'ugualglianza di possibilità con l'uguaglianza di risultati...Quale più della possibilità di istruzione è l'emblema dell'uguaglianza di possibilità??? :confused:
~ZeRO sTrEsS~
02-02-2006, 16:28
..e meno gente che puo' permettersi di studiare.
e la cosa e' ancora piu'drammatica al sud... gia' la maggior parte delle famiglie e'in difficolta quando ha piu'di un figlio che studia dalle medie in su, aumenteranno le tasse scolastiche, e quindi l'unico luogo dove un ragazzo puo' riscattarsi verra' a mancare...
un po come in america dove la stragrande maggioranza dei ragazzi che va in scuole pubbliche e' nera...
~ZeRO sTrEsS~
02-02-2006, 16:32
Quale più della possibilità di istruzione è l'emblema dell'uguaglianza di possibilità??? :confused:
delle persone non riescono a capire che con il capitalismo l'unica liberta' che ti concedono e' quella di scegliere cosa gli altri hanno gia' scelto per te!
a dirla tutta io ho avuto difficoltà anche adesso, ho speso 300€ per i libri di scuola (1a media) di mio figlio... :help:
e menomale che è scuola dell'obbligo...
Amu_rg550
02-02-2006, 16:35
..cut..noto anche qui che tendi a storpiare volutamente il nick di un utente con evidenti finalità: qui su queste pagine NON è permesso questo genere di comportamento, fosse solo una volta ma qui è la norma. evita, si criticano le idee e non gli intelocutori.
non c'è stata alcuna censura ma un crash del database:
http://www.hwupgrade.it/forum/announcement.php?f=88&announcementid=111
su quel che succede fuori da queste pagine non c'è ragione per discuterne qui, per maggiori chiarimenti leggi il thread in rilievo
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1033030
LightIntoDarkness
02-02-2006, 16:36
delle persone non riescono a capire che con il capitalismo l'unica liberta' che ti concedono e' quella di scegliere cosa gli altri hanno gia' scelto per te!Non andiamo OT con frasi come queste, please!
Qua ci si vuole concentrare su una cosa semplice e fondamentale: il diritto allo studio e i suoi cambiamenti negli ultimi 5 anni.
Lucio Virzì
02-02-2006, 16:36
a dirla tutta io ho avuto difficoltà anche adesso, ho speso 300€ per i libri di scuola (1a media) di mio figlio... :help:
e menomale che è scuola dell'obbligo...
Ecco, questo è il punto.
Togliere ai poveri per dare ai ricchi.
LuVi
LightIntoDarkness
02-02-2006, 16:40
Ecco, questo è il punto.
Togliere ai poveri per dare ai ricchi.
LuViMa IMHO è meglio anche evitare affermazioni di questo tipo, che scatenano le tifoserie... parliamo di priorità dello stato, di tagli, di incongruenze con quanto dichiarato ai media e la praticità dei fatti; senza provocare su "chi ruba" ;)
parliamo di priorità dello stato
Istruzione e sanita'. Priorita' massima.
Bizkaiko
02-02-2006, 16:48
a dirla tutta io ho avuto difficoltà anche adesso, ho speso 300€ per i libri di scuola (1a media) di mio figlio... :help:
e menomale che è scuola dell'obbligo...
Questo delle case editrici è un altro grosso problema cui nessuno sembra interessarsi...
Ho fatto un anno di università nei Paesi Baschi, ed i libri di testo erano praticamente le dispense dei prof edite dall'università stessa e vendute a massimo 10-12 €. Con quei soldi e quelli per stampare o fotocopiare i lucidi delle lezioni (disponibili sul web o forniti direttamente dai prof alle copisterie), e quindi con una spesa intorno alla ventina di euro si aveva tutto il necessario per sostenere un esame.
Qui le poche volte in cui si ha la fortuna di trovare il libro edito dalle copisterie universitarie non si scende sotto i 30€ (sempre che poi non vada integrato con altri testi).
^TiGeRShArK^
02-02-2006, 16:57
Riforma Moratti
Il 25 ottobre 2005 la Camera ha approvato il ddl di riforma dell'Università, targata Letizia Moratti. Ecco i punti qualificanti della riforma:
MA LOOOLLL!!!
Ovviamente sarai COME MINIMO ricercatore universitario...
pekkato ke tutti i miei amici ricercatori non la vedano tutta rose e fiori la riforma come cerki di dipingerla tu.........
e ovviamente sarai anke all'oscuro della battuta di arresto ke ha dato la moratti appena insediata al nuovo ordinamento..
ma certo... ke te ne frega... mika eri tu ke hai riskiato di non laurearti grazie al nuovo ministro... :muro::muro::muro:
Lucio Virzì
06-02-2006, 13:15
Ed ecco un altra grande conquista di questa ex maggioranza di nostri dipendenti :rolleyes: :muro:
http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/scuola_e_universita/servizi/riformareggio/regaloprivate/regaloprivate.html
Aboliti gli esami anche per gli istituti non statali e non paritari: circolare dell'ultima ora dal ministero dopo le norme economiche nella Finanziaria
"Tutte le private senza controlli"
Sindacato e presidi: pronti ai ricorsi
<B>"Tutte le private senza controlli"<br>Sindacato e presidi: pronti ai ricorsi</B>
di SALVO INTRAVAIA
Ancora un regalo alle scuole private. Da quest'anno, i piccoli iscritti nelle scuole "non statali non paritarie" per passare da una classe all'altra non saranno più soggetti al consueto esame annuale. Lo ha stabilito un recente provvedimento firmato dal direttore generale per gli Ordinamenti scolastici del ministero dell'Istruzione, Silvio Criscuoli, che fa andare su tutte le furie la Cgil. Per il sindacato, 'di queste continue regalie al privato non se ne può proprio più, e da tempo'.
"Il ministero - dichiara Enrico Panini, segretario generale della Flc Cgil - ha raccolto il grido di dolore di alcuni gestori di scuole private ed in nome del primato del mercato è corso fulmineamente in loro soccorso abolendo gli esami annuali di idoneità. Abbiamo dato mandato al nostro ufficio legale di impugnare la nota ministeriale e sappiamo di dirigenti scolastici di scuole pubbliche che stanno valutando a loro volta la possibilità di impugnare la norma per gli evidenti effetti distorsivi sul sistema pubblico. Stiamo, inoltre, valutando l'organizzazione di iniziative di protesta".
Ma di cosa si tratta? Prima della legge sulla parità scolastica (aprile 2000) i piccoli delle scuole elementari private autorizzate, per essere promossi alla classe successiva dovevano sostenere un esame al cospetto di una commissione giudicatrice esterna, con maestre provenienti dalla scuola statale. Poi, per le scuole private che ne fecero richiesta - ed erano in possesso dei requisiti - arrivò la parità scolastica, che le equiparava in tutto alle scuole statali. E per gli alunni iscritti nelle paritarie finì l'angoscia dell'esame a giugno. Per tutti coloro che, invece, rimasero iscritti nelle scuole private autorizzate (era questa la dicitura delle elementari private prima che fosse approvata la legge sulla parità) rimaneva l'obbligo di sostenere gli esami per il passaggio alla classe successiva.
Ma da una settimana è cambiato tutto. La nota numero 777 del 31 gennaio scorso "ritiene utile precisare che, sulla base di una interpretazione logico-sistematica della normativa di riferimento, gli alunni soggetti all'obbligo scolastico, che si avvalgono dell'istruzione privata, assicurata presso strutture scolastiche organizzate (scuole private non paritarie), non sono tenuti a sostenere, al termine di ciascun anno scolastico, esami di idoneità alla classe successiva". Niente più esami, quindi, per nessuno: alunni delle statali, delle paritarie e delle non paritarie. Compresi coloro che passano dalla scuola elementare alla media che fino al due anni fa sostenevano gli esami di quinta elementare. "L'obbligo di sostenere esami di idoneità al termine di ciascun anno scolastico permane, invece, nei confronti degli alunni in età di scolarizzazione obbligatoria che si avvalgono dell'istruzione paterna", quelli che vengono preparati privatamente dalle famiglie.
Secondo la Flc Cgil, si tratta 'di una interpretazione che non sta né in cielo né in terra'. "Tutte le volte - commenta Panini - che in una circolare si trovano frasi del tipo '... sulla base di una interpretazione logico-sistematica della normativa di riferimento...' c'è da aver paura per il rispetto del diritto e delle regole: si tratta di un esempio 'superbo' per capire che ormai non esistono più limiti per il Ministro in questa opera di abuso sulle norme esistenti". Secondo il sindacato di via Leopoldo serra "per le private basta chiedere che la risposta arriva subito".
La curiosità. La cosiddetta nota Criscuoli anticipa e, per certi versi, sorpassa anche quello che il 2 febbraio scorso ha approvato il Parlamento a proposito di Norme in materia di scuole non statali (articolo 1 bis della legge di conversione). Secondo Panini questa 'novità non sarebbe contemplata da nessuna norma: passata, presente e futura'. Appunto, neppure dalla recente norma contenuta nella legge di conversione del decreto-legge 250. Ma la nota, con ben due giorni di anticipo, parla già di scuole private 'non paritarie', denominazione prima di allora mai entrata nella legislazione scolastica italiana e introdotta appunto dal decreto-legge in questione. "Non solo le scuole di cui si parla nella nota appartengono ad un 'non sistema' - commenta il segretario della Flc Cgil - ma le stesse norme sulla scuola privata non paritaria, previste dall'emendamento governativo al decreto legge 250, che non sono ancora entrate in vigore, non prevedono nulla di tutto ciò".
Le scuole "non statali non paritarie". Da pochi giorni, in Italia, sono autorizzati ad erogare il servizio scolastico anche 'le scuole non statali non paritarie'. Ma quali sono i requisiti che devono possedere queste scuole? Secondo la recente legge omnibus approvata dal Parlamento, per mettere su una scuola non paritaria basterà: svolgere un'attività organizzata di insegnamento; avere un progetto educativo e relativa offerta formativa, conformi ai principi della Costituzione e all'ordinamento scolastico italiano; disporre di locali, arredi e attrezzature conformi alle norme vigenti in materia di igiene e sicurezza dei locali scolastici in relazione al numero degli studenti; impiegare personale docente e avvalersi di un coordinatore delle attività educative e didattiche forniti di titoli professionali coerenti con gli insegnamenti impartiti e con l'offerta formativa della scuola, nonché di idoneo personale tecnico e amministrativo; che nella scuola ci siano gli alunni, in età non inferiore a quella prevista dai vigenti ordinamenti scolastici. Nulla per quanto riguarda la paga degli insegnanti, punto cruciale per le organizzazioni sindacali.
Le ultime 'regalie'. A detta dei sindacati della scuola, a fronte di tagli continui sulle scuole pubbliche, l'ultimo scorcio della legislatura è stata prodiga di regali a favore delle private. Proviamo a ricordarli. I primi due arrivano prima di Natale. Ancora protagonista Criscuoli con una circolare che consentirebbe ai gestori delle private di assumere docenti, anziché con contratti a tempo indeterminato - come stabiliscono i relativi contratti di categoria - con contratti a progetto. "La circolare del 6 dicembre è un regalo ai gestori spregiudicati che non applicano il contratto", tuona la Flc Cgil. Mentre in Finanziaria si profila un consistente 8andato poi a buon fine) aumento dei finanziamenti aggiuntivi per gli alunni iscritti nelle scuole paritarie. "Semplicemente un regalino di 157 milioni di euro, cioè più del triplo di quanto stanziato (per la precisione: 49.820.216 euro) con la Finanziaria del 2005, per un buono scuola a favore di chi iscrive i figli alle scuole private", ribadisce la Cgil. Ma non solo. A gennaio, facendo pochi conteggi sul bilancio dello Stato, si scopre che i finanziamenti - che arrivano attraverso le casse delle direzioni scolastiche regionali - previsti per il 2006 a favore delle scuole non statali aumenteranno del 2 per cento. Infine, la nascita delle scuole non statali non paritarie e l'abolizione degli esami di idoneità per i bambini della scuola elementare che la frequentano.
(6 febbraio 2006)
con buona pace di chi auspicherebbe ad un miglioramento dell'istruzione.
R.I.P.
Lucio Virzì
06-02-2006, 13:53
con buona pace di chi auspicherebbe ad un miglioramento dell'istruzione.
R.I.P.
Ma no, ma cosa dici... non servono più esami perchè nelle private sono TROOOOPPPO bravi! :D:D
LuVi
Ma no, ma cosa dici... non servono più esami perchè nelle private sono TROOOOPPPO bravi! :D:D
LuVi
basta, ti prego... mi sta venendo da piangere :cry:
LightIntoDarkness
06-02-2006, 14:08
Ma quindi l'obiettivo è quello di privatizzare la formazione? Creare un mercato?
Con questi ultimi sviluppi sembra sempre più palese. :(
~ZeRO sTrEsS~
06-02-2006, 14:43
minkia, sono come i ladri messi alle strette, raccattano tutto quello che possono prima di scappare via...
ma cose del genere sono legali??? non sono leggi anticostituzionali?
Lucio Virzì
07-02-2006, 21:24
minkia, sono come i ladri messi alle strette, raccattano tutto quello che possono prima di scappare via...
ma cose del genere sono legali??? non sono leggi anticostituzionali?
Si, sembra proprio una azione volta a raccattare il consenso nella maniera più sleale possibile, da tutte le parti.
LuVi
blamecanada
11-02-2006, 20:54
Lavora la sera e potrai permettertelo. La possibilità di frequentare quella sucoal ce l'hai, basta che paghi.
Lavorando la sera non so che in che stato si possa andare il giorno successivo a scuola. Inoltre la scuola inizia a 6 anni, mandiamo i bambini a 6 anni a lavorare la sera? :).
Visto che ci siamo vogliamo reintrodurre le caste e la servitù della gleba? :wall:.
anche comprare un cayenne non è alla portata di tutti, ma tu hai comunque la "possibilità" di acquistarlo.
La scuola è un diritto, un Cayenne no.
(Mi scuso con i moderatori per aver risposto così tardi, spero di non essere contro il regolamento ^^").
Lucio Virzì
11-02-2006, 21:20
Lavorando la sera non so che in che stato si possa andare il giorno successivo a scuola. Inoltre la scuola inizia a 6 anni, mandiamo i bambini a 6 anni a lavorare la sera? :).
Visto che ci siamo vogliamo reintrodurre le caste e la servitù della gleba? :wall:.
La scuola è un diritto, un Cayenne no.
(Mi scuso con i moderatori per aver risposto così tardi, spero di non essere contro il regolamento ^^").
Per rispondere con un po di sano buonsenso non è mai troppo tardi ;)
LuVi
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