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View Full Version : vietato lamentarsi per contratto


jumpermax
22-01-2006, 00:06
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/01_Gennaio/21/felicita.shtml

In Germania l’azienda che impone la felicità
«Vietato lamentarsi per contratto»
Ramona Wonneberger, proprietaria e manager dell’azienda: chi è di cattivo umore trasmette energia negativa, può essere licenziato

BERLINO - È inverno, in Germania. La ripresa economica tarda ad arrivare. Il prezzo del petrolio continua a salire. Il potere d’acquisto a scendere. I disoccupati non si scollano o quasi da quota 5 milioni. E i tedeschi, prede volenterose della Zukunftsangst , la paura del futuro, si esercitano in uno dei loro passatempi preferiti: si lamentano e criticano.


Con almeno un’eccezione, limitata, ma significativa. Quella di Nutzwerk, piccola e scoppiettante azienda di software con sede a Lipsia. Fatturato annuo di 3 milioni di euro, vendite in 77 Paesi, profitti per 600 mila euro nel 2005, 15 dipendenti tutti sorridenti e felici. Per contratto. Proprio così, chi viene assunto firma anche una clausola che recita testualmente: «Lamentarsi e criticare a Nutzwerk è proibito». E chi non si adegua, durante l’orario e sul luogo di lavoro, nei rapporti con colleghi, clienti e ospiti, rischia il licenziamento. Unica deroga, quando la critica si esercita nel tentativo di migliorare le prestazioni aziendali ed è quindi indissolubilmente legata a una proposta costruttiva. Nel qual caso, è «desiderata e richiesta».

L’idea è venuta a Ramona Wonneberger, 42 anni, proprietaria e top manager dell’azienda, convinta che «l’energia negativa» trasmessa da chi è spesso di cattivo umore contagi gli altri e sia un freno formidabile alla produttività. «Un’impresa dove i dipendenti sono sempre arrabbiati o si lamentano di tutto non ha alcuna chance di successo. Per me contano solo il piacere di lavorare e i risultati», dice la signora Wonneberger. Che non contenta di aver realizzato il suo sogno imprenditoriale, ha aperto un sito Internet ( www.freuteuch.de, letteralmente siate felici) per diffondere il messaggio.

A detta della sua creatrice, ma anche di molti dipendenti, l’iniziativa funziona. L’ambiente di lavoro appare idilliaco. Chiunque visiti Nutzwerk racconta di accoglienza gentile, cortesia e volti sorridenti. A pranzo siedono tutti insieme e invece di lamentarsi del tempo, della Telekom, del vicino di casa, del cibo della mensa o del management, si raccontano storie buffe e barzellette. Due mesi fa, l’intero personale è stato in viaggio-premio a Majorca, con grande soddisfazione di tutti. Nel frattempo, nei tre anni da quando il divieto di brontolare è in vigore, il volume d’affari è raddoppiato. Il bando alle lamentele non è solo teorico e ha già fatto tre vittime: due uomini sono stati licenziati dopo ripetuti avvisi, una donna ha scelto di andarsene volontariamente. «Sono molto contenta di questa atmosfera, essere di buon umore è importante», dice Cathleen Sochor, responsabile dell’organizzazione, assunta da alcuni anni. L’unica controindicazione per lei è che si sente incompresa dai suoi amici, fuori dal lavoro: «Quando loro si lamentano sto zitta, perché se parlo, mi prendono in giro: "Tu e la tua azienda da sogno"». «I miei colleghi sono la mia famiglia, tutti sono amichevoli e rilassati. È una gioia venire al lavoro», spiega Damola Babalola, nigeriana, da cinque mesi nell’azienda.

E a chi osserva che il clima suona un po’ da Grande Fratello, la signora Wonneberger fa osservare che alla Nutzwerk non ci sono né telecamere, né microfoni: «Ognuno deve sapersi comportare. Noi diciamo a tutti, se non siete di buon umore statevene a casa. Chi è di cattivo umore e si lamenta spesso, non si concentra sulle cose che deve fare». È proprio così? Beh, viva la diversità, qualcuno ha sviluppato la teoria opposta. Secondo lo psicologo americano Timothy B. Jay, lamentarsi o apostrofare verbalmente qualcuno è invece una buona usanza per ridurre il rischio di aggressioni. Più specificamente, sostiene il nostro, sul luogo di lavoro un rovescio di parole non proprio amicali e ridenti può paradossalmente servire a svelenire il clima e migliorare le prestazioni generali. Anche perché chi affida la rabbia al vento, si sente poi alleggerito. Che il problema vero, nel caso tedesco, sia quello della lingua? Qualche anno fa un altro studioso americano, David Myers, sostenne infatti che i tedeschi sono spesso di cattivo umore perché pronunciare molti suoni della lingua di Goethe costringe i muscoli della faccia ad aggrottarsi, conferendo loro un aspetto arcigno.
Paolo Valentino
21 gennaio 2006

ps... leggetevi la lista di argomenti proibiti... :D

kaioh
22-01-2006, 03:12
o si sfogano al lavoro oppure a casa .
Vorrei sapere se la vita sociale e familiare dei dipendenti se è migliorata o no, imgho uno arrivaa casa e come minimo prende a cinghiate il primo che passa per sbollire la frustrazione.
ù

ps: lei per contratto, il berluscka lo farà per legge :asd::asd:...........:eek:

Jo3
22-01-2006, 11:41
Eradicate quella fabbrica, e mettete al bando quell'imprenditrice.

Quella signora e' degna erede dei gestori dei campi di concentramento nazisti.

Mi sembra proprio il massimo esempio di mobbing verso i propri dipendenti.

Jo3
22-01-2006, 11:45
http://www.freuteuch.de/img/start1.jpg

Di un imprenditore che ha una faccia simile, io mi preoccuperei fortemente....

Sursit
22-01-2006, 11:48
Sono crucchi, no?
I tedeschi sono fatti così: se dici loro di fare qualcosa, eseguono.
Non sono come noi italiani.
A noi questa mentalità fa sorridere ( non per niente li chiamiamo "crucchi" ), ma è la loro regola di vita. Se si deve fare, si fa. Punto.

Jo3
22-01-2006, 11:52
Sono crucchi, no?
I tedeschi sono fatti così: se dici loro di fare qualcosa, eseguono.
Non sono come noi italiani.
A noi questa mentalità fa sorridere ( non per niente li chiamiamo "crucchi" ), ma è la loro regola di vita. Se si deve fare, si fa. Punto.



Gente come la donna di cui sopra, bisognerebbe semplicemente bruciarle il terreno intorno, ed evitarle di darle la possibilita di partorire idee del genere.

Sursit
22-01-2006, 12:00
Gente come la donna di cui sopra, bisognerebbe semplicemente bruciarle il terreno intorno, ed evitarle di darle la possibilita di partorire idee del genere.
Non puoi criticare la gente così solo perchè la pensa in maniera diversa dalla tua.
Loro hanno il loro stile di vita, tu il tuo. Se vuoi stare dentro quell'azienda lo fai, sennò te ne vai.
Puoi essere d'accordo o no. Sono solo affari tuoi.
Ma lanciare giudizi così su modi di vita che non conosci sono fuori luogo.
Ti ripeto: i tedeschi sono fatti così. Non tutti, ovviamente, ma c'è una cultura dela disciplina che qui da noi in Italia è semplicemente inconcepibile.

Jo3
22-01-2006, 12:03
Non puoi criticare la gente così solo perchè la pensa in maniera diversa dalla tua.
Loro hanno il loro stile di vita, tu il tuo. Se vuoi stare dentro quell'azienda lo fai, sennò te ne vai.
Puoi essere d'accordo o no. Sono solo affari tuoi.
Ma lanciare giudizi così su modi di vita che non conosci sono fuori luogo.
Ti ripeto: i tedeschi sono fatti così. Non tutti, ovviamente, ma c'è una cultura dela disciplina che qui da noi in Italia è semplicemente inconcepibile.

Sursit, immagino il fatto che in germania il fatto di andarsene da un azienza (leggisi licenziarsi, o semplicemente dare dimissioni) venga segnato su un registro statale e pubblico alle varie aziende, con tanto di motivazioni non sia un fattore frenante nel cercare un altro posto.

Sursit
22-01-2006, 12:06
Sursit, immagino il fatto che in germania il fatto di andarsene da un azienza (leggisi licenziarsi, o semplicemente dare dimissioni) venga segnato su un registro statale e pubblico alle varie aziende, con tanto di motivazioni non sia un fattore frenante nel cercare un altro posto.
Scusa, non riesco a seguire il tuo ragionamento.

Jo3
22-01-2006, 12:07
Scusa, non riesco a seguire il tuo ragionamento.

non importa : cio significa che non hai mai affrontato problemi del genere, per ora, ed e' una fortuna :)

jumpermax
22-01-2006, 12:20
Non puoi criticare la gente così solo perchè la pensa in maniera diversa dalla tua.
Loro hanno il loro stile di vita, tu il tuo. Se vuoi stare dentro quell'azienda lo fai, sennò te ne vai.
Puoi essere d'accordo o no. Sono solo affari tuoi.
Ma lanciare giudizi così su modi di vita che non conosci sono fuori luogo.
Ti ripeto: i tedeschi sono fatti così. Non tutti, ovviamente, ma c'è una cultura dela disciplina che qui da noi in Italia è semplicemente inconcepibile.
Qua non è questione di pensiero ma di discriminazione. Posso anche arrivare a capire che in un'azienda vengano bandite certe conversazioni durante l'attività lavorativa, in fondo sei pagato per lavorare e non per fare chiacchere, ma nelle pause, fermo restando il rispetto per il prossimo, ognuno è libero di parlare di ciò che ritiene più opportuno. Altrimenti davvero è regime. Poi qua siamo all'esaltazione della follia... non è che non parlando dei problemi spariscono d'incanto, anzi parlarne di solito è una valvola di sfogo.

sempreio
22-01-2006, 13:05
Qua non è questione di pensiero ma di discriminazione. Posso anche arrivare a capire che in un'azienda vengano bandite certe conversazioni durante l'attività lavorativa, in fondo sei pagato per lavorare e non per fare chiacchere, ma nelle pause, fermo restando il rispetto per il prossimo, ognuno è libero di parlare di ciò che ritiene più opportuno. Altrimenti davvero è regime. Poi qua siamo all'esaltazione della follia... non è che non parlando dei problemi spariscono d'incanto, anzi parlarne di solito è una valvola di sfogo.


io considero che sono al lavoro anche quando sono in pausa, eppoi una persona non cambia da un secondo all' altro. in più mi sembra giusto come metodo

jumpermax
22-01-2006, 13:10
io considero che sono al lavoro anche quando sono in pausa, eppoi una persona non cambia da un secondo all' altro. in più mi sembra giusto come metodo
cioè ti sembra giusto lincenziare due persone che nella pausa pranzo parlano del caro vita o della riforma del mondo del lavoro? :mbe:

Sursit
22-01-2006, 13:27
Qua non è questione di pensiero ma di discriminazione. Posso anche arrivare a capire che in un'azienda vengano bandite certe conversazioni durante l'attività lavorativa, in fondo sei pagato per lavorare e non per fare chiacchere, ma nelle pause, fermo restando il rispetto per il prossimo, ognuno è libero di parlare di ciò che ritiene più opportuno. Altrimenti davvero è regime. Poi qua siamo all'esaltazione della follia... non è che non parlando dei problemi spariscono d'incanto, anzi parlarne di solito è una valvola di sfogo.
Guarda, nei vari ambienti di lavoro puoi trovare le discriminazioni più disparate.
Quando lavoravo, come estivo, alla Geox era vietato fare pause. Proprio non si poteva nemmeno parlare, nè bere un caffè dopo due ore, o altro. Non ce n'era, punto e basta. Lavora e zitto. Quando finivi, si usciva e allora dicevi quello che volevi.
Mia sorella ha lavorato in Germania per una grande multinazionale per anni, salvo poi accorgersi che il suo stipendio non corrispondeva al dovuto secondo le tabelle.
Che certi regolamenti per lo meno bizzarri, almeno secondo il nostro modo di ragionare, siano adottati da un'azienda tedesca, dove i sindacati notoriamente hanno molto peso, sembra strano, ma sincermante neanche più di tanto. Appunto considerando che sono "crucchi".
Però, vedi, prima di dare un giudizio sulla faccenda vorrei vagliare in tutto i pro e i contro. Non mi va di dare giudizi troppo affrettati.
Qui in quest'articolo c'è una considerazione su alcuni regolamenti, ma bisognerebbe vedere sul serio tutto quanto ( stipendi compresi, ma non solo ), e poi trarre le conclusioni.
Nelle nostre aziende non ci sono regole del genere, però è anche vero che i dirigenti quando sono al loro posto prendono lo stipendio e conseguenze se sbagliano, nonostante le responsabilità, non ne hanno. Nelle aziende tedesche ( almeno alcune ) se i dirigenti sbagliano non prendono lo stipendio per intero. Se arrivano ai target percepiscono tutto, sennò no. Pagano.
Gli operai invece lo stipendio lo prendono sempre tutto.
Modi opposti di ragionare: lì si predilige la "maestranza" comune, qui i quadri alti.
Ripeto, per questo non voglio per il momento dare un giudizio su questo caso, non ho tutti gli elementi per darlo.

P.S.: vorrei citare l'esempio dell'impiegata alla Altana "pescata" dalla proprietaria Marina Salomon a mandare una mail dove c'era scritto che la titolare era una pazza. Licenziata l'impiegata sì, ma poi il tribunale l'ha fatta riassumere, o penale per licenziamento. Non mi ricordo esattamente come sia finita. Ma il discorso è che è sempre molto difficile definire dove finiscono i diritti e cominciano i doveri.

sempreio
22-01-2006, 13:35
cioè ti sembra giusto lincenziare due persone che nella pausa pranzo parlano del caro vita o della riforma del mondo del lavoro? :mbe:


dipende come ne parlano, se cercano di impaurire e demoralizzare gli altri colleghi
si, se lo fanno per aprire un dibattito serio e costruttivo non è giusto licenziarli.

anonimizzato
22-01-2006, 13:40
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/01_Gennaio/21/felicita.shtml

ps... leggetevi la lista di argomenti proibiti... :D

La possibilità di inserire simili clausole in un contratto di lavoro non dovrebbe essere possibile in un paese civile.

Jo3
22-01-2006, 14:04
dipende come ne parlano, se cercano di impaurire e demoralizzare gli altri colleghi
si, se lo fanno per aprire un dibattito serio e costruttivo non è giusto licenziarli.

Ma scherziamo?

lnessuno
22-01-2006, 17:25
che si lavori meglio quando l'ambiente è sereno è vero e penso sia agli occhi di tutt. sembra strana una limitazione del genere per chi non l'ha mai vissuta ma pensandoci ha un suo perchè... poi bisognerebbe provare a lavorare in un'azienda simile per poter dare un giudizio. secondo me a occhio e croce però potrebbe anche funzionare.

Wesker
22-01-2006, 20:13
Un ambiente è sereno quando tutto funziona bene, non quando uno sta zitto perchè gli è impedito di parlare. Non bisogna pensare alla facciata ma alla sostanza.

Jaguar64bit
22-01-2006, 20:18
http://www.freuteuch.de/img/start1.jpg

Di un imprenditore che ha una faccia simile, io mi preoccuperei fortemente....

IO una cessa del genere me la tromberei per vendetta dopo che mi ha licenziato... :D

naturalmente tutte le restrizioni che vuol imporre per lei non valgono...lei può essere incazzata e di malumore come e quando vuole..vero ?

igiolo
23-01-2006, 00:12
Un ambiente è sereno quando tutto funziona bene, non quando uno sta zitto perchè gli è impedito di parlare. Non bisogna pensare alla facciata ma alla sostanza.
ho il sospetto che quello che tu ed io pensiamo sia terribilmente vero..certo bisogna vedere come questo venga davvero messo in atto..ma ho paura ad immaginare una muraglia di falsi ostentati sorrisi..sarà...

Simon82
23-01-2006, 08:38
Mah, vi diro'... calcolando che intanto lamentarsi e' diventato quasi piu' un "modo di fare" che altro, che per lo piu' non porta a niente e SE effettivamente l'imprenditrice in questione non da' motivo di essere scontenti ai dipendenti (come si intuisce dai viaggi premio e spero non solo), allora potrebbe essere in effetti anche utile. Piu' che altro e' una cosa che dovrebbe venirci spontanea da noi invece che ci venga "obbligata" dalla capa. ;)
Ovvio che se poi uno ha qualche problema credo non ci sia nessun ostacolo a farlo presente.

Jo3
25-01-2006, 17:33
IO una cessa del genere me la tromberei per vendetta dopo che mi ha licenziato... :D

naturalmente tutte le restrizioni che vuol imporre per lei non valgono...lei può essere incazzata e di malumore come e quando vuole..vero ?


Certo, che credi? direi piuttosto che la prossima clausula che inserira' nel contratto sara' consolarla per tutti i capricci/cazzate/amenita' varie che gli verranno in mente....

P.S : questa qui puzza di Manager/Commerciale lontano un miglio.... pronta subito a tirarti l'ennesima fregatura sul lavoro.

Gemma
25-01-2006, 17:54
io ho sentito l'annuncio della notizia per radio, ed era dato sotto tutt'altra luce.
Veniva presentato come positivo.
In effetti l'azienda ha avuto un aumento del fatturato anche grazie a queste "norme".
Io credo che il problema vero stia nella mentalità italiana.
Gurdatevi attorno: ogni volta che vedete due donne che parlano fra di loro si stanno lamentando. O i figli o la salute, al 97% parlano di malattie e varie disavventure sanitarie.
Gli uomini si lamentano della situazione politica, ma poco cambia.
Eccheccazz, ebbasta lamentarsi.
L'abitudina a lamentarsi porta a non riuscire più a vedere gli aspetti positivi delle cose.
Sei al lavoro, perchè devi ammorbare i colleghi con i tuoi problemi di famiglia? (è solo uno dei casi proibiti), perchè devi trascorrere le tue pause amareggiando te stesso e chi ti sta attorno con questo atteggiamento lagnoso o polemico o incazzoso?
Che se la godano, io non la vedo come una limitazione, ma come un ottimo modo per indirizzare, seppur forzatamente, la gente verso un approccio diverso.
E poi pare che da loro abbia funzionato.
Ma naturalmente noi ci lamentiamo anche per loro...