Lucrezio
11-01-2006, 14:42
Prendo spunto da un paio di post tratti dal thread di Bluelake:
[INTERVENTO DI DESTRA (quella vera)]
La libertà è il più importante fra tutti - e i soli - diritti che devono essere garantiti dallo stato, pena il diritto sempre sacrosanto di rovesciare il governo e sovvertire le istituzioni. Non esiste nessuna giustificazione alle limitazioni della libertà, sia essa di pensiero, di opinione o di espressione o quant'altro.
C'è una grossa differenza, questo è ovvio, fra libertà e licenza: le proprie libertà non possono violare in nessun modo la vita, la proprietà o la libertà di un altro essere umano. Ma chiamare un politico - ovvero una figura alla quale si richiede di rappresentare una nazione e di avere un certo spessore - nano, riderci sopra, raccontare barzellette su di lui non sono, né possono essere, azioni di cui sopra.
Ho tutto il diritto di paragonare in maniera argomentata Berlusconi a Mussolini, non ho nessun diritto di dire "berlusconi è un figlio di p...". Ne posso parlar male quanto mi pare e piace senza cadere nella volgarità gratuita, posso fare dell'ironia sui suoi capelli o sui lifting, posso contestare le sue scelte politiche, posso rinfacciargli i crimini per cui è stato condannato, posso chiamarlo scherzosamente "nano".
Posso anche mettermi a cantare "Felicità... è un bicchiere di vino" etc dalla finestra (non lo farei mai) se voglio.
Ripeto: non posso insultare, calunniare (es.: dire che un politico di cui non so nulla è culo e camicia con Totò Riina), offendere, ma posso (devo?) scherzare, irridere, criticare (in particolare) chi mi pare e piace.
E chiunque tenti di levarmi questi sacri diritti, insiti nella natura umana e garantiti in ogni stato democratico, è davvero un criminale, nonché una persona veramente, veramente pericolosa.
[/INTERVENTO DI DESTRA (quella vera)]
[INTERVENTO DI SINISTRA (quella vera)]
La libertà è il più importante fra tutti - e i soli - diritti che devono essere garantiti dallo stato, pena il diritto sempre sacrosanto di rovesciare il governo e sovvertire le istituzioni. Non esiste nessuna giustificazione alle limitazioni della libertà, sia essa di pensiero, di opinione o di espressione o quant'altro.
C'è una grossa differenza, questo è ovvio, fra libertà e licenza: le proprie libertà non possono violare in nessun modo la vita, la proprietà o la libertà di un altro essere umano. Ma chiamare un politico - ovvero una figura alla quale si richiede di rappresentare una nazione e di avere un certo spessore - nano, riderci sopra, raccontare barzellette su di lui non sono, né possono essere, azioni di cui sopra.
Ho tutto il diritto di paragonare in maniera argomentata Berlusconi a Mussolini, non ho nessun diritto di dire "berlusconi è un figlio di p...". Ne posso parlar male quanto mi pare e piace senza cadere nella volgarità gratuita, posso fare dell'ironia sui suoi capelli o sui lifting, posso contestare le sue scelte politiche, posso rinfacciargli i crimini per cui è stato condannato, posso chiamarlo scherzosamente "nano".
Posso anche mettermi a cantare "Felicità... è un bicchiere di vino" etc dalla finestra (non lo farei mai) se voglio.
Ripeto: non posso insultare, calunniare (es.: dire che un politico di cui non so nulla è culo e camicia con Totò Riina), offendere, ma posso (devo?) scherzare, irridere, criticare (in particolare) chi mi pare e piace.
E chiunque tenti di levarmi questi sacri diritti, insiti nella natura umana e garantiti in ogni stato democratico, è davvero un criminale, nonché una persona veramente, veramente pericolosa.
[/INTERVENTO DI SINISTRA (quella vera)]
Il buon senso e la civiltà non hanno collocazione specifica nell'emiciclo
LuVi
Ce ne sarebbero anche altri, ma questi mi sembrano i più significativi.
L'intervento fatto da me, condiviso da molta "sinistra forumistica", è un intervento liberale abbastanza "ortodosso", ciò nonostante le idee esposte vengono condivise anche dagli opposti, in particolare dagli attuali "comunisti".
Non è la prima volta che faccio caso a qualcosa del genere: forse che destra e sinistra non siano poi così diverse come vogliono far credere?
Forse che l'impianto comune sia bene o male lo stesso, con divergenze solo su alcune cose specifiche e su alcune sottigliezze?
Forse che la storia stia portando le due ideologie a convergere?
E' chiaro che le differenze restano riguardo, ad esempio, alla visione dello stato sociale, a un maggior individualismo della destra liberale, a un ottimismo intrinseco della sinistra e a tante altre cose, ma sembra che possa essere lecito iniziare a pensare che, lentamente, si stia arrivando ad un punto intermedio di equilibrio.
La cosa, sinceramente, mi piace molto, cosa ne pensate?
[INTERVENTO DI DESTRA (quella vera)]
La libertà è il più importante fra tutti - e i soli - diritti che devono essere garantiti dallo stato, pena il diritto sempre sacrosanto di rovesciare il governo e sovvertire le istituzioni. Non esiste nessuna giustificazione alle limitazioni della libertà, sia essa di pensiero, di opinione o di espressione o quant'altro.
C'è una grossa differenza, questo è ovvio, fra libertà e licenza: le proprie libertà non possono violare in nessun modo la vita, la proprietà o la libertà di un altro essere umano. Ma chiamare un politico - ovvero una figura alla quale si richiede di rappresentare una nazione e di avere un certo spessore - nano, riderci sopra, raccontare barzellette su di lui non sono, né possono essere, azioni di cui sopra.
Ho tutto il diritto di paragonare in maniera argomentata Berlusconi a Mussolini, non ho nessun diritto di dire "berlusconi è un figlio di p...". Ne posso parlar male quanto mi pare e piace senza cadere nella volgarità gratuita, posso fare dell'ironia sui suoi capelli o sui lifting, posso contestare le sue scelte politiche, posso rinfacciargli i crimini per cui è stato condannato, posso chiamarlo scherzosamente "nano".
Posso anche mettermi a cantare "Felicità... è un bicchiere di vino" etc dalla finestra (non lo farei mai) se voglio.
Ripeto: non posso insultare, calunniare (es.: dire che un politico di cui non so nulla è culo e camicia con Totò Riina), offendere, ma posso (devo?) scherzare, irridere, criticare (in particolare) chi mi pare e piace.
E chiunque tenti di levarmi questi sacri diritti, insiti nella natura umana e garantiti in ogni stato democratico, è davvero un criminale, nonché una persona veramente, veramente pericolosa.
[/INTERVENTO DI DESTRA (quella vera)]
[INTERVENTO DI SINISTRA (quella vera)]
La libertà è il più importante fra tutti - e i soli - diritti che devono essere garantiti dallo stato, pena il diritto sempre sacrosanto di rovesciare il governo e sovvertire le istituzioni. Non esiste nessuna giustificazione alle limitazioni della libertà, sia essa di pensiero, di opinione o di espressione o quant'altro.
C'è una grossa differenza, questo è ovvio, fra libertà e licenza: le proprie libertà non possono violare in nessun modo la vita, la proprietà o la libertà di un altro essere umano. Ma chiamare un politico - ovvero una figura alla quale si richiede di rappresentare una nazione e di avere un certo spessore - nano, riderci sopra, raccontare barzellette su di lui non sono, né possono essere, azioni di cui sopra.
Ho tutto il diritto di paragonare in maniera argomentata Berlusconi a Mussolini, non ho nessun diritto di dire "berlusconi è un figlio di p...". Ne posso parlar male quanto mi pare e piace senza cadere nella volgarità gratuita, posso fare dell'ironia sui suoi capelli o sui lifting, posso contestare le sue scelte politiche, posso rinfacciargli i crimini per cui è stato condannato, posso chiamarlo scherzosamente "nano".
Posso anche mettermi a cantare "Felicità... è un bicchiere di vino" etc dalla finestra (non lo farei mai) se voglio.
Ripeto: non posso insultare, calunniare (es.: dire che un politico di cui non so nulla è culo e camicia con Totò Riina), offendere, ma posso (devo?) scherzare, irridere, criticare (in particolare) chi mi pare e piace.
E chiunque tenti di levarmi questi sacri diritti, insiti nella natura umana e garantiti in ogni stato democratico, è davvero un criminale, nonché una persona veramente, veramente pericolosa.
[/INTERVENTO DI SINISTRA (quella vera)]
Il buon senso e la civiltà non hanno collocazione specifica nell'emiciclo
LuVi
Ce ne sarebbero anche altri, ma questi mi sembrano i più significativi.
L'intervento fatto da me, condiviso da molta "sinistra forumistica", è un intervento liberale abbastanza "ortodosso", ciò nonostante le idee esposte vengono condivise anche dagli opposti, in particolare dagli attuali "comunisti".
Non è la prima volta che faccio caso a qualcosa del genere: forse che destra e sinistra non siano poi così diverse come vogliono far credere?
Forse che l'impianto comune sia bene o male lo stesso, con divergenze solo su alcune cose specifiche e su alcune sottigliezze?
Forse che la storia stia portando le due ideologie a convergere?
E' chiaro che le differenze restano riguardo, ad esempio, alla visione dello stato sociale, a un maggior individualismo della destra liberale, a un ottimismo intrinseco della sinistra e a tante altre cose, ma sembra che possa essere lecito iniziare a pensare che, lentamente, si stia arrivando ad un punto intermedio di equilibrio.
La cosa, sinceramente, mi piace molto, cosa ne pensate?