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View Full Version : Trentenni a rischio povertà


Adric
26-12-2005, 21:27
S’innalza l’indebitamento dei giovani che vivono sempre di più a credito

Trentenni a rischio povertà

Roma - La metà dei trentenni italiani rischia il sovraindebitamento. Codici, Centro per i diritti del cittadino, ha presentato l’ultimo rapporto dell’Isfol, sulla situazione sociale dei ragazzi del “74. ll futuro di chi da poco ha superato la soglia dei trenta anni, a quanto emerge dal rapporto non è affatto roseo, specie per chi ha deciso di sposarsi.
Infatti, il 45% del campione preso in considerazione ha messo su famiglia e nel 26% dei casi ha avuto un figlio, ma, per quanto riguarda il reddito, il 50% dei 31enni che lavorano percepisce meno di 1.000 euro, 1 milione 936mila lire, il 40% tra i 1.000 e 1.500 euro, 2milioni e 900mila lire, (questa fascia di reddito è la più diffusa tra quanti hanno un titolo di studio medio-alto), l’8% tra i 1.500 e i 2.000 euro, 3 milioni e 872mila lire, e circa il 3% più di 2.000 euro.
Queste stime, da sole, sono sufficienti ad indicare una generale sofferenza economica delle neo nate famiglie italiane. Tenendo conto dell’attuale costo della vita, ormai proibitivo, la realtà finanziaria delle giovani famiglie è proiettata verso un ricorso all’indebitamento sempre più diffuso: qualora si presentassero improvvise necessità finanziarie, come la cura di una malattia, non è superfluo temere l’inserimento dei più indigenti nel circuito del credito illegale.
Di fatto, i giovani trentenni stanno mettendo a dura prova le loro reali capacità di indebitarsi perchè, come testimoniano i dati dell’indagine sui consumi condotta dall’Istat nel 2004, la spesa media mensile per famiglia è pari, in valori correnti, a 2.381 euro, 4 milioni e 600mila euro. Ciò significa, considerando il livello medio dei salari, che la metà dei trentunenni italiani, è a rischio sovraindebitamento. Inoltre, sempre stando ai dati Istat relativi al 2004, in tale anno le famiglie residenti in Italia che risultano vivere in condizione di povertà relativa sono 2 milioni 674 mila, pari all’11,7% del totale, per un totale di 7 milioni 588 mila individui, il 13,2% dell’intera popolazione.
Prendendo in considerazione le problematiche legate al mondo immobiliare, altra spada di Damocle sulle spalle della classe '74 italiana, stando alle stime del Censis, all’inizio del 2005, la media nazionale dei proprietari di case ha superato l’81%, mentre fra i giovani tra i 26 e i 35 anni, anche se occupati, la quota di chi vive in una casa di proprietà scende al 35,2%. Al contrario, il fabbisogno abitativo dei trentenni rappresenta circa il 65% di giovani che hanno risolto, pur attraverso forme flessibili, la prima fase di indipendenza personale attraverso il lavoro, e che ora, nonostante l'indipendenza economica, soffrono una carenza di autonomia non potendo contare su un’abitazione propria.
Questo segmento di potenziale domanda abitativa sfiora i 4 milioni di persone; fatti 100 i giovani che lavorano e che potrebbero acquistare un’abitazione, la maggioranza (56,7%) vive con i genitori, il 33,9% vive in affitto e il 9,4% sono giovani, in coppia (2,9%) o single (6,5%), che vivono in coabitazione. E’ forse questo il motivo per cui il 40% dei 31enni (45% al Sud e 46% maschi) abita ancora con i genitori, mentre solo il 7,5% (il 2% al Sud) è andato a vivere da solo.

[Data pubblicazione: 24/12/2005]
(La Padania)

tdi150cv
27-12-2005, 00:23
uno in meno ... e sono del 74 :D :D :D
Ok ... non fa testo vero ? Vabbo' c'ho provato ... :D
comunque seriamente ... esistono delle stime regione per regione ? Credo sarebbe molto molto importante ...

sempreio
27-12-2005, 00:41
uno in meno ... e sono del 74 :D :D :D
Ok ... non fa testo vero ? Vabbo' c'ho provato ... :D
comunque seriamente ... esistono delle stime regione per regione ? Credo sarebbe molto molto importante ...


penso che sia un problema equamente distribuito su tutto il territorio italiano, per diverse ragioni. comunque come tu non ci sei leggi bene l' articolo e vedrai che ti trovi :D

tdi150cv
27-12-2005, 01:09
penso che sia un problema equamente distribuito su tutto il territorio italiano, per diverse ragioni. comunque come tu non ci sei leggi bene l' articolo e vedrai che ti trovi :D

non saprei secondo me e' una media che sicuramente e per ovvie ragioni deve essere diversa regione per regione ... o sbaglio ?
Poi non capisco dove dovrei esserci ? :D

Korn
27-12-2005, 01:23
uno in meno ... e sono del 74 :D :D :D
Ok ... non fa testo vero ? Vabbo' c'ho provato ... :D
comunque seriamente ... esistono delle stime regione per regione ? Credo sarebbe molto molto importante ...
ma quanto sei sborone.... ma che lavoro fai? il magnaccio?

sempreio
27-12-2005, 01:23
non saprei secondo me e' una media che sicuramente e per ovvie ragioni deve essere diversa regione per regione ... o sbaglio ?

sbagli perchè anche se ci sono problemi diversi da sud al nord il problema abitativo riguarda un pò tutti. al sud il lavoro è remunerato meno ma i prezzi sono più bassi al nord è retribuito poco di più e i prezzi sono molto più alti, il fatto positivo è che al nord le banche concedono più facilmente prestiti, ma al sud le costruzioni abusive fanno venir meno questo piccolo vantaggio che abbiamo


Poi non capisco dove dovrei esserci ? :D


se non lo sai te :rolleyes:

tdi150cv
27-12-2005, 08:38
ma quanto sei sborone.... ma che lavoro fai? il magnaccio?

era una semplice battuta annessa ad una domanda seria ... ovvio che si veda sempre quello che si vuole vero !? ;)

tdi150cv
27-12-2005, 08:39
sbagli perchè anche se ci sono problemi diversi da sud al nord il problema abitativo riguarda un pò tutti. al sud il lavoro è remunerato meno ma i prezzi sono più bassi al nord è retribuito poco di più e i prezzi sono molto più alti, il fatto positivo è che al nord le banche concedono più facilmente prestiti, ma al sud le costruzioni abusive fanno venir meno questo piccolo vantaggio che abbiamo



se non lo sai te :rolleyes:

non saprei ... credo che la differenza di quantita' di lavoro e densita' di popolazione possa fare differenza ... ma e' una mia ipotesi.