View Full Version : Ingnegneria gestionale: ne vale la pena? oppure civile?
golf150cv
08-12-2005, 00:31
salve gente... sono indecisissimo sulla specializzzazione... devo fare la scelta a marzo, e già mi assalgono i dubbi... ho paura di fare la scelta sbagliata....
il problema è che tutti dicono che gestionale è un misto del non saper nulla.... e che non avrò soddisfazioni e alla fine lavorerò come direttore di un supermercato.....
civile invece mi sà + di ingegnere.....
però penso sia + difficile....
mi potete indirizzare sui vari lavori che potrei esercitare prendendo gestionale oppure civile?
grazie saluti
Silver_1982
08-12-2005, 13:57
salve gente... sono indecisissimo sulla specializzzazione... devo fare la scelta a marzo, e già mi assalgono i dubbi... ho paura di fare la scelta sbagliata....
il problema è che tutti dicono che gestionale è un misto del non saper nulla.... e che non avrò soddisfazioni e alla fine lavorerò come direttore di un supermercato.....
civile invece mi sà + di ingegnere.....
però penso sia + difficile....
mi potete indirizzare sui vari lavori che potrei esercitare prendendo gestionale oppure civile?
grazie saluti
be la risposta non è così immediata, dovremmo almeno sapere in cosa ti stai laureando....anche perchè se cambi indirizzo avrai diversi crediti da recuperare.....almeno al politecnico di milano funziona così.......in generale cmq i gestionali sono tra le figure professionali + ricercate.
pietro84
08-12-2005, 14:22
be la risposta non è così immediata, dovremmo almeno sapere in cosa ti stai laureando....anche perchè se cambi indirizzo avrai diversi crediti da recuperare.....
mica sai anche come si recuperano i crediti quando si cambia indirizzo? con esami aggiuntivi? :confused:
Silver_1982
08-12-2005, 14:47
mica sai anche come si recuperano i crediti quando si cambia indirizzo? con esami aggiuntivi? :confused:
si al poli di milano funziona così....
aLLaNoN81
08-12-2005, 15:00
salve gente... sono indecisissimo sulla specializzzazione... devo fare la scelta a marzo, e già mi assalgono i dubbi... ho paura di fare la scelta sbagliata....
il problema è che tutti dicono che gestionale è un misto del non saper nulla.... e che non avrò soddisfazioni e alla fine lavorerò come direttore di un supermercato.....
civile invece mi sà + di ingegnere.....
però penso sia + difficile....
mi potete indirizzare sui vari lavori che potrei esercitare prendendo gestionale oppure civile?
grazie saluti
Dalla scelta che ci poni davanti mi vien solo da chidere una cosa, ma tiri a caso il corso di studi da frequentare? :mbe:
golf150cv
08-12-2005, 18:05
Dalla scelta che ci poni davanti mi vien solo da chidere una cosa, ma tiri a caso il corso di studi da frequentare? :mbe:
no però non ho le idee chiare nriguardo alla spegializzazione che devo scegliere a marzo... da qui ne vale il mio futuro..........
adesso sono al primo trimestre di ingegneria... primo anno senza scelta.. la scelta la farò a marzo...
però non ho capito bene quali sono i compiti e i ruoi dell'ingegnere gestionale e di quello civile.....
potreste delucidarmi un pò le idee? grazie saluti...
salve gente... sono indecisissimo sulla specializzzazione... devo fare la scelta a marzo, e già mi assalgono i dubbi... ho paura di fare la scelta sbagliata....
il problema è che tutti dicono che gestionale è un misto del non saper nulla.... e che non avrò soddisfazioni e alla fine lavorerò come direttore di un supermercato.....
civile invece mi sà + di ingegnere.....
però penso sia + difficile....
mi potete indirizzare sui vari lavori che potrei esercitare prendendo gestionale oppure civile?
grazie saluti
toh
http://www.dep.polimi.it/gestionale/presentazione/RegolamentoDidatticoGestionaleMILANO.pdf
me effettivamente sul cosa servano gran parte delle porcate che fanno a gestionale non te lo so dire nemmeno io, che faccio gestionale ma NON organizzativo/gestione d'impresa...
penso che anche da gestionale ti possa sentire un "vero" ingegnere, soprattutto se segui una strada poco finanziaria e molto impiantistica.
Comunque il tuo futuro dipende da una scelta basilare: preferisci trattare e lavorare con concetti più astratti o più reali?
Una volta che rispondi a questa domanda, hai due distinti gruppi di specializzazioni tra cui scegliere, ma all'interno di ciascun gruppo una scelta vale più o meno l'altra.
So che le righe che ho scritto sopra sono incapibili, per spiegarle meglio ti riporto il mio esempio.
Sei anni fa mi sono iscritto a Ing. Informatica (vecchio ordinamento, ma non cambia nulla), poi nei primi anni mi sono accorto che ero più attratto da concetti fisici e reali più che da concetti astratti, per spiegare meglio trovo più gratificante che i miei sforzi producano un effetto tangibile e visibile, più che un flusso di bit fine a se stesso.
Ho rimediato prendendo la specializzazione in automatica (che all'epoca era appunto specializzazione di informatica), che da più il contatto con la realtà.
Ora che ho mi sono laureato e lavoro, col senno di poi capisco che per me sarebbe stata più o meno la stessa cosa laurermi in automatica, civile o meccanica, che sono materie diversissime tra loro ma accomunate dal fatto di essere "tangibili".
Tutto questo discorso per dirti: prima di scegliere la specializzazione, cerca di capire se ti piace di più giocare coi numeri o con i lego. Questa per me è la scelta più importante.
penso che anche da gestionale ti possa sentire un "vero" ingegnere, soprattutto se segui una strada poco finanziaria e molto impiantistica.
allora, io seguo l'unico indirizzo tecnico impiantistico rimasto a gestionale a milano. l'unico contro 7 rimanenti di business economics, finance, marketing, e-business, e vattelapesca....
come corso di studi ha molte analogie col corrispettivo corso di meccanica orientamento produzione, ci sono sia esami tecnici, qualcuno economico ( per la precisione 2 al triennio e 2 alla specialistica, per rispondere a quelli che dicono si faccia solo economia.. ) e qualche esame idiota di dubbia utilità
personalmente leverei di mezzo gli ultimi per guadagnare in competenze ma soprassiediamo
il vero punto è: visto che tutti, aziende comprese, vedono il gest come falso ingegnere che sa solo sparare cazzate e da esami fasulli ( come poi fanno quelli di management) , mi dici un domani che cosa dirò ai recruiters?
io spero di salvarmi in corner ma visto come vanno le cose tornassi indietro farei meccanica, almeno non avrei addosso l'etichetta scomoda del gestionale che vuole occuparsi di cose non sue e non mi chiameranno offrendomi posti nelle risorse umane
visto poi il trend di iscritti penso che in capo a qualche anno questa specializzazione sparirà e ing gest completerà la sua metamorfosi come aberrante clonazione di business school, sfornando persone convinte di essere pronte a prendere le redini dei maggiori gruppi industriali ma alla prova dei fatti meno competenti di qualsiasi bocconiano che di economia ne sa mooooooolto di più (e pure del resto, visto che gli esami informatici sono tailor made e molto edulcolorati) e che si pavoneggiano del titolo di ing per avere dato un esame di elettrotecnica e uno di teconologia meccanica
il vero punto è: visto che tutti, aziende comprese, vedono il gest come falso ingegnere che sa solo sparare cazzate e da esami fasulli ( come poi fanno quelli di management) , mi dici un domani che cosa dirò ai recruiters?
io spero di salvarmi in corner ma visto come vanno le cose tornassi indietro farei meccanica, almeno non avrei addosso l'etichetta scomoda del gestionale che vuole occuparsi di cose non sue e non mi chiameranno offrendomi posti nelle risorse umane
Non è per scoraggiarti, ma è la stessa siuazione in cui mi sono ritrovato io:
sono un ingegnere informatico, e quindi il mio compito è solamente gestire database. A nessuno interessa che le mie competenze siano completamente diverse, e me ne intenda molto di più di processi industriali o movimenti di bracci robotici.
Alla fine mi sono dovuto in parte adattare, e nella società in cui lavoro il mio impiego ufficiale sarebbe gestire database, anche se per fortuna riesco a variare molto i miei compiti.
Non è per scoraggiarti, ma è la stessa siuazione in cui mi sono ritrovato io:
sono un ingegnere informatico, e quindi il mio compito è solamente gestire database. A nessuno interessa che le mie competenze siano completamente diverse, e me ne intenda molto di più di processi industriali o movimenti di bracci robotici.
Alla fine mi sono dovuto in parte adattare, e nella società in cui lavoro il mio impiego ufficiale sarebbe gestire database, anche se per fortuna riesco a variare molto i miei compiti.
scoppio di gioia...
la cosa bella è che sarò in competizione con gente che inanella perennemente dal 28 in sù... con quegli esami del ca$$o.... :rolleyes:
gabberman81
09-12-2005, 11:15
salve gente... sono indecisissimo sulla specializzzazione... devo fare la scelta a marzo, e già mi assalgono i dubbi... ho paura di fare la scelta sbagliata....
il problema è che tutti dicono che gestionale è un misto del non saper nulla.... e che non avrò soddisfazioni e alla fine lavorerò come direttore di un supermercato.....
civile invece mi sà + di ingegnere.....
però penso sia + difficile....
mi potete indirizzare sui vari lavori che potrei esercitare prendendo gestionale oppure civile?
grazie saluti
Ho un amico che fa ing. gestionale, prende voti bassi, xo ha detto che quando esce ha circa il 90% di probalità di trovare lavoro nei primi 3 mesi :rolleyes: fa un po troppo lo sbruffone x i miei gusti...ma è davvero cosi' facile ??no xche questo è proprio convinto che siano tutti li ad aspettare lui :rolleyes:
Ho un amico che fa ing. gestionale, prende voti bassi, xo ha detto che quando esce ha circa il 90% di probalità di trovare lavoro nei primi 3 mesi :rolleyes: fa un po troppo lo sbruffone x i miei gusti...ma è davvero cosi' facile ??no xche questo è proprio convinto che siano tutti li ad aspettare lui :rolleyes:
no ma ci sono un sacco di polli convinti che sia così
gabberman81
09-12-2005, 11:23
no ma ci sono un sacco di polli convinti che sia così
no, ma lui è proprio convinto !!! :read: dice che lui è un ingegnere :ave: , e che statisticamente troverà LAVORO (pagato) entro 3 mesi xche ha il 90% di probabilità di trovare lavoro :blah: e poi vuole aprire un negozio online di magliette ideate da lui :blah: :blah:
aLLaNoN81
09-12-2005, 11:30
no, ma lui è proprio convinto !!! :read: dice che lui è un ingegnere :ave: , e che statisticamente troverà LAVORO (pagato) entro 3 mesi xche ha il 90% di probabilità di trovare lavoro :blah: e poi vuole aprire un negozio online di magliette ideate da lui :blah: :blah:
Fanno fatica a trovare lavoro quelli che si laureano a pieni voti, figuriamoci chi prende voti bassi (manco io ho una media della madonna), se ne accorgerà quando inizierà a cercare :rolleyes:
Lavoro lo si trova sicuramente, basta anche solo andare in società tipo l'ACCENTURE, soltanto che è un lavoro di merda :D
no, ma lui è proprio convinto !!! :read: dice che lui è un ingegnere :ave: , e che statisticamente troverà LAVORO (pagato) entro 3 mesi xche ha il 90% di probabilità di trovare lavoro :blah: e poi vuole aprire un negozio online di magliette ideate da lui :blah: :blah:
se poi segue l'orientamento organizzativo non è nemmeno ingegnere se è per questo... :D
salve gente... sono indecisissimo sulla specializzzazione... devo fare la scelta a marzo, e già mi assalgono i dubbi... ho paura di fare la scelta sbagliata....
il problema è che tutti dicono che gestionale è un misto del non saper nulla.... e che non avrò soddisfazioni e alla fine lavorerò come direttore di un supermercato.....
civile invece mi sà + di ingegnere.....
però penso sia + difficile....
mi potete indirizzare sui vari lavori che potrei esercitare prendendo gestionale oppure civile?
grazie saluti
Tutti chi, ti dicono che gestionale è un misto di non saper nulla? Probabilmente qualcuno che non sa nemmeno cos'è gestionale. :D
Le persone ignoranti generalmente considerano "nulla" ciò che non conoscono.. e quindi argomenti come il bilanciamento di una linea produttiva, la gestione dei magazzini, la configurazione di una rete logistica, la scelta di un sistema di contabilità industriale che sono alcuni dei lavori tipici che un gestionale sa fare, sono nulla.. l'importante è il progetto fisico, giusto? I calcoli sul cemento armato, la portata delle travi di metallo, la composizione chimica delle vernici.. questo è più ingegneristico?
A mio avviso la caratteristica fondamentale dell'ingegneria è l'approccio ingegneristico.. sembra una banalità, ma è così.. e spesso non è scontato.
Ti spiego cosa intendo con un aneddoto.
Un ingegnere meccanico assistente del direttore tecnico di un'azienda aveva appena sviluppato il progetto di un nuovo magazzino.. partendo dallo storico delle movimentazioni, calcolando i volumi necessari, mettendosi lì con il layout a progettare scaffalature, spazi di corridoio, carichi dei piani, mezzi di movimentazione.. arrivando a definire un progetto fatto e finito, molto bello e dettagliato.
Un gestionale di una società di consulenza a cui era richiesta un'assistenza su questo progetto, ha preso il problema dall'altro capo.. partendo dalla motivazione -gestionale- per cui esiste un magazzino: disaccoppiare delle fasi produttive. E andando a chiedere: quant'è il lead time complessivo che il cliente ci richiede? Quant'è il lead time delle varie fasi? Quant'è la capacità produttiva delle singole fasi? Che lotti si fanno attualmente? Quanta capacità produttiva sottraggono i setup con i lotti attuali?
Nota bene: raccogliere queste informazioni ha preso 1 mese, nello stesso tempo il meccanico aveva finito il progetto con anche la verifica dei carichi delle scaffalature.
Ma con quelle informazioni GESTIONALI il gestionale (appunto :D) ha iniziato a dire: perchè non riduciamo i lotti visto che c'è capacità produttiva in eccesso? Perchè non riduciamo i setup con un'analisi mirata sui colli di bottiglia? Perchè non teniamo a scorta solo la classe A di rotazione e la classe B e C, dato che il lead time cliente lo concede, le produciamo su ordine il Venerdì pomeriggio, senza rompere le palle al make to stock? Con queste attività il volume necessario per il magazzino si è ridotto a 1/4 di quello previsto all'inizio. Per il progetto del magazzino il gestionale ha chiamato un fornitore di scaffalature e si è fatto fare un preventivo esecutivo con le specifiche tecniche in 2 giorni lavorativi.
Morale? L'ingegnere meccanico era un ottimo progettista, ma aveva assunto come dato che le scorte e quindi i volumi fossero quelli previsti. Il gestionale è abituato a considerare il trade off tra gli aspetti economici e tecnici e quindi come prima cosa mette in discussione il fatto che le scorte servano, dato che costano, ed effettivamente in questo caso ne servivano molte meno, una volta capite le logiche di programmazione della produzione.
ironmanu
09-12-2005, 12:34
scoppio di gioia...
la cosa bella è che sarò in competizione con gente che inanella perennemente dal 28 in sù... con quegli esami del ca$$o.... :rolleyes:
orca boia finalmente ho la conferma!!!!!
a padova ing gestionale è nella sede staccata di vicenza.Ho sentito di alcuni amici di gestionale che fanno roba di financing e tutti con voti stellari.
Da me a mecc tra macchine,costruzine di macchine,tecnologia meccanica,metallurgia & co. ti mollano certe bastonate che già 24-25 sono voti stellari!!!!
ironmanu
09-12-2005, 12:43
Tutti chi, ti dicono che gestionale è un misto di non saper nulla? Probabilmente qualcuno che non sa nemmeno cos'è gestionale. :D
Le persone ignoranti generalmente considerano "nulla" ciò che non conoscono.. e quindi argomenti come il bilanciamento di una linea produttiva, la gestione dei magazzini, la configurazione di una rete logistica, la scelta di un sistema di contabilità industriale che sono alcuni dei lavori tipici che un gestionale sa fare, sono nulla.. l'importante è il progetto fisico, giusto? I calcoli sul cemento armato, la portata delle travi di metallo, la composizione chimica delle vernici.. questo è più ingegneristico?
A mio avviso la caratteristica fondamentale dell'ingegneria è l'approccio ingegneristico.. sembra una banalità, ma è così.. e spesso non è scontato.
Ti spiego cosa intendo con un aneddoto.
Un ingegnere meccanico assistente del direttore tecnico di un'azienda aveva appena sviluppato il progetto di un nuovo magazzino.. partendo dallo storico delle movimentazioni, calcolando i volumi necessari, mettendosi lì con il layout a progettare scaffalature, spazi di corridoio, carichi dei piani, mezzi di movimentazione.. arrivando a definire un progetto fatto e finito, molto bello e dettagliato.
Un gestionale di una società di consulenza a cui era richiesta un'assistenza su questo progetto, ha preso il problema dall'altro capo.. partendo dalla motivazione -gestionale- per cui esiste un magazzino: disaccoppiare delle fasi produttive. E andando a chiedere: quant'è il lead time complessivo che il cliente ci richiede? Quant'è il lead time delle varie fasi? Quant'è la capacità produttiva delle singole fasi? Che lotti si fanno attualmente? Quanta capacità produttiva sottraggono i setup con i lotti attuali?
Nota bene: raccogliere queste informazioni ha preso 1 mese, nello stesso tempo il meccanico aveva finito il progetto con anche la verifica dei carichi delle scaffalature.
Ma con quelle informazioni GESTIONALI il gestionale (appunto :D) ha iniziato a dire: perchè non riduciamo i lotti visto che c'è capacità produttiva in eccesso? Perchè non riduciamo i setup con un'analisi mirata sui colli di bottiglia? Perchè non teniamo a scorta solo la classe A di rotazione e la classe B e C, dato che il lead time cliente lo concede, le produciamo su ordine il Venerdì pomeriggio, senza rompere le palle al make to stock? Con queste attività il volume necessario per il magazzino si è ridotto a 1/4 di quello previsto all'inizio. Per il progetto del magazzino il gestionale ha chiamato un fornitore di scaffalature e si è fatto fare un preventivo esecutivo con le specifiche tecniche in 2 giorni lavorativi.
Morale? L'ingegnere meccanico era un ottimo progettista, ma aveva assunto come dato che le scorte e quindi i volumi fossero quelli previsti. Il gestionale è abituato a considerare il trade off tra gli aspetti economici e tecnici e quindi come prima cosa mette in discussione il fatto che le scorte servano, dato che costano, ed effettivamente in questo caso ne servivano molte meno, una volta capite le logiche di programmazione della produzione.
eccolo qua.
Ma tu parli di organizzazione della produzione e dei sistemi logistici che in una azienda manifatturiera(ma anche di servizi) è FONDAMENTALE.
qui si criticava ing gestionale nei sui aspetti di marketing&co. che francamente nn sono molto ingegneristici.
diversamente invece si tratta di tematiche tutt'altro che banali quando si parla di MRP,CRP&co di cui mi sembra che tu ti occupi.
da me a ing mecc OPSL(organizzazione della prod e dei sistemi log.)è stato un esame bello pesante.
Tutti chi, ti dicono che gestionale è un misto di non saper nulla? Probabilmente qualcuno che non sa nemmeno cos'è gestionale. :D
Le persone ignoranti generalmente considerano "nulla" ciò che non conoscono.. e quindi argomenti come il bilanciamento di una linea produttiva, la gestione dei magazzini, la configurazione di una rete logistica, la scelta di un sistema di contabilità industriale che sono alcuni dei lavori tipici che un gestionale sa fare, sono nulla.. l'importante è il progetto fisico, giusto? I calcoli sul cemento armato, la portata delle travi di metallo, la composizione chimica delle vernici.. questo è più ingegneristico?
A mio avviso la caratteristica fondamentale dell'ingegneria è l'approccio ingegneristico.. sembra una banalità, ma è così.. e spesso non è scontato.
Ti spiego cosa intendo con un aneddoto.
Un ingegnere meccanico assistente del direttore tecnico di un'azienda aveva appena sviluppato il progetto di un nuovo magazzino.. partendo dallo storico delle movimentazioni, calcolando i volumi necessari, mettendosi lì con il layout a progettare scaffalature, spazi di corridoio, carichi dei piani, mezzi di movimentazione.. arrivando a definire un progetto fatto e finito, molto bello e dettagliato.
Un gestionale di una società di consulenza a cui era richiesta un'assistenza su questo progetto, ha preso il problema dall'altro capo.. partendo dalla motivazione -gestionale- per cui esiste un magazzino: disaccoppiare delle fasi produttive. E andando a chiedere: quant'è il lead time complessivo che il cliente ci richiede? Quant'è il lead time delle varie fasi? Quant'è la capacità produttiva delle singole fasi? Che lotti si fanno attualmente? Quanta capacità produttiva sottraggono i setup con i lotti attuali?
Nota bene: raccogliere queste informazioni ha preso 1 mese, nello stesso tempo il meccanico aveva finito il progetto con anche la verifica dei carichi delle scaffalature.
Ma con quelle informazioni GESTIONALI il gestionale (appunto :D) ha iniziato a dire: perchè non riduciamo i lotti visto che c'è capacità produttiva in eccesso? Perchè non riduciamo i setup con un'analisi mirata sui colli di bottiglia? Perchè non teniamo a scorta solo la classe A di rotazione e la classe B e C, dato che il lead time cliente lo concede, le produciamo su ordine il Venerdì pomeriggio, senza rompere le palle al make to stock? Con queste attività il volume necessario per il magazzino si è ridotto a 1/4 di quello previsto all'inizio. Per il progetto del magazzino il gestionale ha chiamato un fornitore di scaffalature e si è fatto fare un preventivo esecutivo con le specifiche tecniche in 2 giorni lavorativi.
Morale? L'ingegnere meccanico era un ottimo progettista, ma aveva assunto come dato che le scorte e quindi i volumi fossero quelli previsti. Il gestionale è abituato a considerare il trade off tra gli aspetti economici e tecnici e quindi come prima cosa mette in discussione il fatto che le scorte servano, dato che costano, ed effettivamente in questo caso ne servivano molte meno, una volta capite le logiche di programmazione della produzione.
samu, frena. quelle cose sono di taglio ingegneristico, e nessuno lo nega, io per primo visto che di logistica e sistemi produttivi ci campo.
il punto è che ci sono esami e un intero orientamento che fa veramente ridere i polli, ed è considerato da quelli del dig come l'unico e vero indirizzo gestionale
io sono andato a seguire i corsi di cui sopra perchè ne devo fare due e mi sono messo le mani nei capelli.... c'è un corso che ancora non ho capito bene che cazzo serva, un mix di vaccate con prerequisiti nulli .. un altro che praticamente è la lettura guidata del sole 24 ore.
mi dici cosa se ne ricavano da quei corsi? sto facendo marketing industriale e sono quasi 700 pagine di fiera delle ovvietà, chiacchiere e puttanate da sapere a memoria come un pirla.
l'approccio puro e duro da business school secondo me giova solo a chi è già dirigente per avere tra le mani l'azienda di casa o il parente giusto (cfr lapo)
mi domando invece cosa sappiano fare quelli che si sciacquano tanto la bocca con strategia e robe varie. l'unica cosa forse concreta che faranno è controllo di gestione, e sta certo che molti se ne badano bene visto che è una fucilata.
tutto il resto? chi esce da management, non sa cosa sia una linea produttiva, non sa fare analisi ABC, non sa cosa sia un sistem logistico, pecca di qualsiasi elemento di programmazione lineare, sa solo per sentito dire cosa sia il soft computing, per non parlare di come cascano dal pero quando vengono a fare l'esame di taisch e addiritura si deve spiegare loro cosa sia una fresatrice a cnc. e questi sono ingegneri???? in azienda un domani cosa faranno, illustraranno la matrice GE o BCG e si vanteranno di come sanno bene il modello di porter? sono preparati su delle banalità da top management, e sai benissimo che più si va in alto nella piramide azinedale e più si perde contatto con la realtò, la gestione del business diventa sì una questione da sole 24 ore, gessato armani e via dicendo. ma a quei livelli ci si arriva dopo avere fatto molta strada ed essersi inseriti nell'ambiente, non freschi di laurea e con le competenze da top manager ( ammesso e concesso che la competenza faccia il manager, imho manager si nasce e basta...)
guarda che a ergotecnica c'è gente che si strappava i capelli per non sapere cosa fosse il trinomio di bernoulli e poter verificare se la portata richiesta fosse garantita a un impianto.... è pazzesco. questa è l'abc dell'ingegneria, un gestionale non deve sentirsi perso in un reparto produttivo. cazzo, è sempre ingegnere! costoro al massimo possono fare consulenza strategia o direzionale, ma quanti consulenti sfornano al poli ogni anno?
non ho idea di come fosse al VO, al limite prova a vedere sul sito del dig la descrizione sommaria delle lauree specialistiche e dimmi te se hanno perso totalmente la connotazione ingegneristica, perchè a me viene forte il sospetto che così sia successo
io forse sono troppo direzionato verso il lato pratico della questione, ma ho scelto gestionale per avere una visione sia tecnica che economia delle problematiche. il trend generale spinge invece verso l'assoluta identificazione con la business school, dove però vengono sistematicamente levate tutte le tecniche quantitative a favore di quelle qualitative. che approccio ingegneristico è? ma persino un bocconiano maneggia più numeri!
d'altronde se tecnologia meccanica viene considerato come "un esame non da gestionali" a quanto risulta dai commenti all'esame, qualcosa che non va c'è. ma scusa, un ingegnere gestionale cosa sarebbe allora? la brutta copia del bocconiano? e su che base sarebbe ingegnere?
io spero un domani che la mia specializzazione mi venga riconosciuta, se mi sto rovinando il fegato a imparare tecniche di statistical proces control o design of experiments, se mi sono sparato fisica tecnica e sistemiintegrati di produzione, vorrei che mi venga riconosciuta come cosa e mi sia concesso di inserirmi nella produzine, non a fare chiacchiere insulse nella sezione marketing assieme a dei laureati in letter!!!
orca boia finalmente ho la conferma!!!!!
a padova ing gestionale è nella sede staccata di vicenza.Ho sentito di alcuni amici di gestionale che fanno roba di financing e tutti con voti stellari.
Da me a mecc tra macchine,costruzine di macchine,tecnologia meccanica,metallurgia & co. ti mollano certe bastonate che già 24-25 sono voti stellari!!!!
quelli che fanno management hanno la media del 28 in sù
eccolo qua.
Ma tu parli di organizzazione della produzione e dei sistemi logistici che in una azienda manifatturiera(ma anche di servizi) è FONDAMENTALE.
qui si criticava ing gestionale nei sui aspetti di marketing&co. che francamente nn sono molto ingegneristici.
diversamente invece si tratta di tematiche tutt'altro che banali quando si parla di MRP,CRP&co di cui mi sembra che tu ti occupi.
da me a ing mecc OPSL(organizzazione della prod e dei sistemi log.)è stato un esame bello pesante.
che libro hai usato per quell'esame? :fagiano:
eccolo qua.
Ma tu parli di organizzazione della produzione e dei sistemi logistici che in una azienda manifatturiera(ma anche di servizi) è FONDAMENTALE.
qui si criticava ing gestionale nei sui aspetti di marketing&co. che francamente nn sono molto ingegneristici.
diversamente invece si tratta di tematiche tutt'altro che banali quando si parla di MRP,CRP&co di cui mi sembra che tu ti occupi.
da me a ing mecc OPSL(organizzazione della prod e dei sistemi log.)è stato un esame bello pesante.
A Milano ho fatto marketing industriale ed è stato un esame tra i più pesanti, per il grado di approfondimento richiesto su ogni tema.
Non credo sia stato superfluo anzi direi indispensabile, ho capito sicuramente più cose riguardo le relazioni economiche in marketing industriale che non in economia o in sistemi industriali.
Quando progetti un prodotto devi considerare il prezzo finale a cui potrai proporlo sul mercato.. un posizionamento funzionale tra il tuo prodotto e quelli concorrenti.. un'analisi del ciclo di vita.. una stima dei ritorni attesi e della loro distribuzione.. questi sono temi di marketing, ma se un progettista non li padroneggia, è solamente un disegnatore o un tecnologo.. con tutto il rispetto per i disegnatori e i tecnologi.
Un conto è dire a spanne "sto progettando un prodotto che costerà meno dei concorrenti e offrirà più funzioni" quindi qualcosa di completamente dominante (cosa tutt'altro che semplice chiaramente) un conto è analizzare INGEGNERISTICAMENTE il trade off tra i costi del prodotto, le funzioni, il tempo di sviluppo e le analoghe variabili dei prodotti concorrenti.. in alcuni casi per prodotti innovativi è persino difficile capire quali siano i prodotti concorrenti.. vogliamo progettare un nuovo prodotto senza nemmeno sapere quale mercato potenziale potrà avere? Quali saranno i value driver più richiesti in quel mercato?
Sparare a zero sul marketing è un classico per gli ingegneri, ma di prodotti tecnicamente buoni fuori prezzo, fuori tempo o fuori mercato sono pieni gli archivi degli uffici tecnici.. poi a mio avviso c'è anche una componente di frustrazione legata al fatto che l'uomo del marketing spesso e volentieri ciula di più, quindi l'ingegnere si rifà dicendogli che prende un sacco e non fa un cazzo tutto il giorno.. come se fosse un'offesa. :D
A Milano ho fatto marketing industriale ed è stato un esame tra i più pesanti, per il grado di approfondimento richiesto su ogni tema.
noooooooooooooooo :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:
giacomazziiiiiii :cry: :cry: :cry: :cry:
ironmanu
09-12-2005, 13:23
che libro hai usato per quell'esame? :fagiano:
"LA LOGISTICA DEI SISTEMI MANIFATTURIERI" ,FRANCESCO DA VILLA,ETAS LIBRI.
piu' una dispensa di org della prod.
ironmanu
09-12-2005, 13:25
A Milano ho fatto marketing industriale ed è stato un esame tra i più pesanti, per il grado di approfondimento richiesto su ogni tema.
Non credo sia stato superfluo anzi direi indispensabile, ho capito sicuramente più cose riguardo le relazioni economiche in marketing industriale che non in economia o in sistemi industriali.
Quando progetti un prodotto devi considerare il prezzo finale a cui potrai proporlo sul mercato.. un posizionamento funzionale tra il tuo prodotto e quelli concorrenti.. un'analisi del ciclo di vita.. una stima dei ritorni attesi e della loro distribuzione.. questi sono temi di marketing, ma se un progettista non li padroneggia, è solamente un disegnatore o un tecnologo.. con tutto il rispetto per i disegnatori e i tecnologi.
Un conto è dire a spanne "sto progettando un prodotto che costerà meno dei concorrenti e offrirà più funzioni" quindi qualcosa di completamente dominante (cosa tutt'altro che semplice chiaramente) un conto è analizzare INGEGNERISTICAMENTE il trade off tra i costi del prodotto, le funzioni, il tempo di sviluppo e le analoghe variabili dei prodotti concorrenti.. in alcuni casi per prodotti innovativi è persino difficile capire quali siano i prodotti concorrenti.. vogliamo progettare un nuovo prodotto senza nemmeno sapere quale mercato potenziale potrà avere? Quali saranno i value driver più richiesti in quel mercato?
Sparare a zero sul marketing è un classico per gli ingegneri, ma di prodotti tecnicamente buoni fuori prezzo, fuori tempo o fuori mercato sono pieni gli archivi degli uffici tecnici.. poi a mio avviso c'è anche una componente di frustrazione legata al fatto che l'uomo del marketing spesso e volentieri ciula di più, quindi l'ingegnere si rifà dicendogli che prende un sacco e non fa un cazzo tutto il giorno.. come se fosse un'offesa. :D
beh è per questo che di solito nello sviluppo di un prodotto ci sono + figure specializzate che lavorano insieme.
Personalmente io a ing mecc ho scelto l'orientamento produzione proprio perchè è l'unico che tente di mettere in contatto il progettare puro con gli aspetti di organizzazione e gestione della cosa.
Un conto è dire a spanne "sto progettando un prodotto che costerà meno dei concorrenti e offrirà più funzioni" quindi qualcosa di completamente dominante (cosa tutt'altro che semplice chiaramente) un conto è analizzare INGEGNERISTICAMENTE il trade off tra i costi del prodotto, le funzioni, il tempo di sviluppo e le analoghe variabili dei prodotti concorrenti.. in alcuni casi per prodotti innovativi è persino difficile capire quali siano i prodotti concorrenti.. vogliamo progettare un nuovo prodotto senza nemmeno sapere quale mercato potenziale potrà avere? Quali saranno i value driver più richiesti in quel mercato?
e appunto per dare un taglio ingegneristico nel marketing b2b è imprescindibile avere una buona cultura tecnica di fondo, altrimenti non c'è alcuna differenza tra l'ingegnere gestionale e l'economista bocconiano. d'altronde come tu stesso dici, mi spieghi come si può valutare la value proposition di un'azienda con l'analisi strategica di prodotto ben fatta se non si hanno nemmeno le competenze per comprendere di che prodotto si tratta?
a me sentire chiamare un estrusore "la macchina per sminuzzare la plastica" fa rabbrividire!!!
mi dici cosa se ne ricavano da quei corsi? sto facendo marketing industriale e sono quasi 700 pagine di fiera delle ovvietà, chiacchiere e puttanate da sapere a memoria come un pirla.
Credo che tu lo stiamo affrontando col piede sbagliato, vedi il post di sopra.. molte di quelle ovvietà non sono per nulla ovvie, capirle con chiarezza e vederle in un quadro d'insieme non è per nulla semplice.
Ho visto personalmente il progetto di una nuova lavatrice fallire, perchè per inserire 1 funzione in più si sono persi 3 mesi (su 16 totali di progetto).. sufficienti a uscire dopo la concorrenza.. a perdere la prima fase di ritorni elevati.. a dover inseguire abbassando i prezzi fin da subito perchè il prodotto era percepito dal mercato come "troppo alto" per un'azienda tradizionalmente primo prezzo, e quindi non vendeva.
Non sono aspetti ingegneristici questi? Perdere 200.000 euro invece di guadagnarne 2.000.000 non è ingegneristico? A mio avviso non sono cose che si possono gestire con approssimazione, se il marketing fosse così ovvio non ci sarebbero così tanti errori e viceversa successi basati solo sulle scelte giuste al momento giusto.
Non ho chiara la percezione di cosa stia succedendo con il nuovo ordinamento, ma ho l'impressione che più che un problema di contenuti sia un problema di approccio, i contenuti che hai citato possono essere trattati in maniera assolutamente ingegneristica (che non vuol dire per forza numerica: un buon ingegnere deve saper riconoscere che se in un problema ci sono dati non numerici, trasformarli in numeri per fare comunque dei conti è peggio che considerarli per quello che sono, dati qualitativi), se sta diventando la fiera del parlare e i temi non vengono approfonditi invece è un altro discorso.
noooooooooooooooo :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:
giacomazziiiiiii :cry: :cry: :cry: :cry:
Esatto, proprio lui :D
beh è per questo che di solito nello sviluppo di un prodotto ci sono + figure specializzate che lavorano insieme.
Personalmente io a ing mecc ho scelto l'orientamento produzione proprio perchè è l'unico che tente di mettere in contatto il progettare puro con gli aspetti di organizzazione e gestione della cosa.
Un conto è lavorare in un team interfunzionale conoscendo le logiche che muovono le decisioni degli altri.. un conto è mandare un progettista, un venditore e un capofabbrica a non capirsi in riunione, a fare ognuno quello che è meglio secondo lui e quindi spesso a fare un buco clamoroso.
Io non sono un progettista ma conosco le logiche della progettazione, uno può imbrogliarmi sull'acciaio che ha scelto ma mi accorgo se non sta standardizzando, se non fa progettazione modulare, se non considera l'industrializzazione.. so come si gestisce un portafoglio progetti e se il capo di un ufficio tecnico mi dice che sono indietro perchè non hanno risorse, mentre sono indietro perchè non controlla gli avanzamenti e non fa feed-fowrward, me ne accorgo.. e propongo di segarlo. ;)
ironmanu
09-12-2005, 13:41
Credo che tu lo stiamo affrontando col piede sbagliato, vedi il post di sopra.. molte di quelle ovvietà non sono per nulla ovvie, capirle con chiarezza e vederle in un quadro d'insieme non è per nulla semplice.
Ho visto personalmente il progetto di una nuova lavatrice fallire, perchè per inserire 1 funzione in più si sono persi 3 mesi (su 16 totali di progetto).. sufficienti a uscire dopo la concorrenza.. a perdere la prima fase di ritorni elevati.. a dover inseguire abbassando i prezzi fin da subito perchè il prodotto era percepito dal mercato come "troppo alto" per un'azienda tradizionalmente primo prezzo, e quindi non vendeva.
Non sono aspetti ingegneristici questi? Perdere 200.000 euro invece di guadagnarne 2.000.000 non è ingegneristico? A mio avviso non sono cose che si possono gestire con approssimazione, se il marketing fosse così ovvio non ci sarebbero così tanti errori e viceversa successi basati solo sulle scelte giuste al momento giusto.
Non ho chiara la percezione di cosa stia succedendo con il nuovo ordinamento, ma ho l'impressione che più che un problema di contenuti sia un problema di approccio, i contenuti che hai citato possono essere trattati in maniera assolutamente ingegneristica (che non vuol dire per forza numerica: un buon ingegnere deve saper riconoscere che se in un problema ci sono dati non numerici, trasformarli in numeri per fare comunque dei conti è peggio che considerarli per quello che sono, dati qualitativi), se sta diventando la fiera del parlare e i temi non vengono approfonditi invece è un altro discorso.
si vabbè ma questo della lavatrice ècolpa del gestionale che si occupava del progetto!!! :D :D :D :D :D
Esatto, proprio lui :D
e lo so bene che è lui, ci sto lavorando in sti giorni a quell'esame.... :muro:
spero di strappare un buon voto almeno... :muro:
ah quanto ci hai messo per prepararlo? come interroga quel tipo??? mi sono arrivati pareri piuttosto discordanti...
ironmanu
09-12-2005, 13:47
Esatto, proprio lui :D
Un conto è lavorare in un team interfunzionale conoscendo le logiche che muovono le decisioni degli altri.. un conto è mandare un progettista, un venditore e un capofabbrica a non capirsi in riunione, a fare ognuno quello che è meglio secondo lui e quindi spesso a fare un buco clamoroso.
Io non sono un progettista ma conosco le logiche della progettazione, uno può imbrogliarmi sull'acciaio che ha scelto ma mi accorgo se non sta standardizzando, se non fa progettazione modulare, se non considera l'industrializzazione.. so come si gestisce un portafoglio progetti e se il capo di un ufficio tecnico mi dice che sono indietro perchè non hanno risorse, mentre sono indietro perchè non controlla gli avanzamenti e non fa feed-fowrward, me ne accorgo.. e propongo di segarlo. ;)
ma io nn sto assolutamento discutendo della necessità dell'ingegnere gestionale in azienda(sennò nn avrei scelto produzione che è l'indirizzo di contratto coi gestionali)
Fabio80 indicava come molti esami in certi indirizzi fossero probabilmente troppo "economici".Io mi attengo a quello che ha detto.per il resto quello di cui parli mi trova al 100%d'accordo visto che seppur in modo superficiale un'occhiata gliel'ho data!
poi nel mondo del lavoro dipende sempre dalle persone i capirsi o meno.
si vabbè ma questo della lavatrice ècolpa del gestionale che si occupava del progetto!!! :D :D :D :D :D
più che altro evidentemente progettazione e marketing viaggiavano su due linee parallele e mai in contatto. e mi domando come si possa pensare di commercializzare prodotti senza vedere cosa fa il nemico. ma a parte questo, non dovrebbe essere il buonsenso a indicare queste cose?
e comuqnue se nel b2b il marketing è roba da letterati, nel b2c non lo è più in virtù dei beni trattati e del contorno
è imprescindibile una buona padronanza del prodotto. e ritorniamo al punto di partenza: un laureato in lettere sa analizzare il mercato, che so, delle caldaie di potenza? o gli rifilano fischi per fiaschi? e uno che sa solo di strategia e management, e che parimenti di caldaia conosce solo quella che gli scalda l'acqua in casa?
Io non sono un progettista ma conosco le logiche della progettazione, uno può imbrogliarmi sull'acciaio che ha scelto ma mi accorgo se non sta standardizzando, se non fa progettazione modulare, se non considera l'industrializzazione..
mah, su questo sinceramente non ci metterei la mano sul fuoco... un pò dura vedere se si bara anche nelle fasi di progettazione
Ma con quelle informazioni GESTIONALI il gestionale (appunto :D) ha iniziato a dire: perchè non riduciamo i lotti visto che c'è capacità produttiva in eccesso? Perchè non riduciamo i setup con un'analisi mirata sui colli di bottiglia? Perchè non teniamo a scorta solo la classe A di rotazione e la classe B e C, dato che il lead time cliente lo concede, le produciamo su ordine il Venerdì pomeriggio, senza rompere le palle al make to stock? Con queste attività il volume necessario per il magazzino si è ridotto a 1/4 di quello previsto all'inizio. Per il progetto del magazzino il gestionale ha chiamato un fornitore di scaffalature e si è fatto fare un preventivo esecutivo con le specifiche tecniche in 2 giorni lavorativi.
ha usato arena? :asd:
trovato su wikipedia
Le competenze
L'ingegnere gestionale è una figura di raccordo tra il tecnico e l'imprenditore e, pertanto, riceve una formazione afferente a:
* Economia e finanza;
* Sistemi produttivi e logistici;
* Tecnologia;
* Informatica;
* Gestione d'impresa.
Nell'ambito delle conoscenze economico-finanziarie, il futuro ingegnere riceve una formazione riguardante principalmente le aree della microeconomia, della macroeconomia e della gestione dei flussi finanziari delle imprese.
Per quanto attiene ai sistemi produttivi e logistici vengono approfondite le teorie sulla gestione della produzione (ad esempio la teoria giapponese del "Just in Time"), sulla progettazione e l'esercizio degli impianti industriali, sulla progettazione e l'esercizio dei sistemi logistici, ovvero stoccaggio e trasporti.
Per quanto concerne la formazione tecnologica, vengono studiate le materie più tipiche dell'ingegneria: scienza delle costruzioni, fisica tecnica, informatica.
Infine, nell'ambito della gestione di impresa vengono studiate materie riguardanti la gestione dell'innovazione, delle risorse umane, nonché nozioni riguardanti il posizionamento strategico e tattico dell'impresa.
Come per le altre ingegnerie, una alta formazione matematica completa il profilo degli studi: corsi di Analisi matematica, Calcolo delle probabilità, Statistica e Ricerca Operativa (una decina di annualità circa).
bene, posso dire che a gestionale ormai sono rimasti quasi solo competenze matematiche, di gestione di impresa e di economia. tutto il resto lo si fa solo nell'orientamento che faccio io e un poco in logistica. amen.
*nicola*
10-12-2005, 13:13
Ingegneria gestionale potrebbe andare bene nel settore manifatturiero con orientamento "produzione". Lavoro dalle parti di PN c'è :cool:
Scusa ma fai anche tu ing idustriale gestionale e logistica integrata a PN?
ma a meccanica sto facendo alcuni esami di taglio aziendale e gestionale, beh a me pare che tutti vogliono dirigere, fanno quelle (poche) formule ridicole riguardante i prodotti, i tempi ect, si mettono quei paroloni in inglese che fanno ridere anche i polli, cacciano quei grafici come chissà che fossero, ma la realtà è che nessuno sa fare niente e tutti vogliono dirigere vogliono fare i manager di non so cosa...fra poco avremo più "ipotetici e fantomatici manager" che gente che "sa fare" fanno bene poi l'idraulico o chi altro a prendersi "tanto"... :rolleyes:
ah coloro che fanno le cose sopradette 1 è ing. informatico e 1 gestionale, immaginano gli economi quanti grafici (e che grafici :rolleyes: ) formulette e roba varia facciano...
... tutti vogliono dirigere, fanno quelle (poche) formule ridicole riguardante i prodotti, i tempi ect, si mettono quei paroloni in inglese che fanno ridere anche i polli, cacciano quei grafici come chissà che fossero, ma la realtà è che nessuno sa fare niente e tutti vogliono dirigere vogliono fare i manager di non so cosa...
LOL :D
beh come descrizione è efficace e pure veritiera.... molti dimenticano che prima di arrivare a dirigere occorre guadagnarsi la via verso il vertice e dubito che coi grafichetti fighi e i paroloni si ottengano grandi cose...
per questo dico che taluni corsi sono ormai disgraziatamente fuori dal mondo, andrebbro bene per assurdo a chi è già un top manager.... se la formazione universitaria si limita a quello
1 - non c'è una sega di ingegneristico
2 - non c'è nemmeno una sega di rivendibile in azienda
comunque sono curioso di vedere come andrò a finire io, seguendo il cuore vorrei andare in produzione e mettere a frutto tutti gli esami tecnici che mi sono sorbito, ma volendo non ci metto nemmeno molto a ricovertirmi verso il mondo del gestiofuffa più becero, alla fine per averlo visto, son sempre quelle quattro cazzate che girano e forse forse un lettore assiduo del sole ne sa più di un brillantissimo studente di ingegneria gestionale orientamento management che vive del modello di porter e della matrice mcKinsey...
mah...
*nicola*
11-12-2005, 00:54
Facevo
Ma dai...che forza...
QUindi dici che di lavoro se ne trova in zona? Io sono dalla prov di TV. Vale la pena di fare la specialistica? Stipendio onesto o si fa la fame?
*nicola*
11-12-2005, 10:20
La denominazione del corso, almeno 3 anni fa era "Ingegneria logistica e della produzione" con orientamento "manifatturiero". Facevo la specialistica e mi mancavano 11 esami per laurearmi. Lavoravo già da due anni. Non sono mai riuscito a terminare il corso. Ricordo che c'erano numerosi annunci di lavoro in quel di Via Prasecco.
Ora non so come sia la situazione, ma c'era l' Electrolux che assumeva e numerose industrie in zona.
Adesso si chiama ingegneria industriale all'interno del quale si può scegliere se fare il curriculum materiali oppure gestionale e logistica integrata (e un'ulteriore ramificazione tra legno e manifatturiero). Guardando i programmi e le denominazioni degli esami sono rimasti praticamete tutti gli stessi, hanno solamente cambiato nome (da due anni).
Speriam bene dai...
Io ho fatto un anno a mecacnica con craighero ma dopo ho deciso di orientarmi verso l'ateneo triestino che è indubbiamente più organizzato a PN (e poi non ci sono più elementi come Craighero e Giordani).
Facevo
convintissimo tu fossi un informatico :mbe:
*nicola*
11-12-2005, 13:02
Una persona molto valida a PN è stata il prof. Campanella. Non so se è andato in pensione o insegna ancora.
Se mai avessi un pò di tempo, proverei a Trieste :D
Insegna ancora. Tiene i corsi di organizzazione della produzione e dei sistemi logistici I (triennale) e II (specialistica).
Dev'essere un corso interessante anche perchè si fanno delle uscite in aziende locali (mi pare due all'electrolux, dove dovrebbe lavorare il prof) e una alla fincantieri di monfalcone.
Ma lo sono!! :D
Ho la laurea in ing. informatica e volevo prendermi la specialistica in ing. gestionale/logistica e della produzione o come cavolo si chiama ora :D :D
a mi si chiama sempre gestionale, poi ci sono le varie specializzazioni. la triennale ha l'orientamento fuffa "organizzazione" e poi c'è "logistica e produzione"
nella LS ci sono uno definito technology and factory planning ( in pratica produzione) , uno supply chain (logistica) e poi tutta la serie di business economics, finance, management, e-business yadda tadda yaffa...
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.