View Full Version : José Bono: "Fidel Castro come Pinochet"
Ziosilvio
01-12-2005, 10:03
Dal sito Web del Corriere della Sera (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/12_Dicembre/01/vignolo.shtml):
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Il ministro della Difesa spagnolo paragona il líder máximo al dittatore cileno
Il ministro della Difesa spagnolo paragona il líder máximo al dittatore cileno
Convocato l'ambasciatore. «Fidel è molto arrabbiato»
MADRID — Fidel Castro è molto arrabbiato con il suo amico Zapatero. Non è gli è piaciuta per niente l'equiparazione al dittatore cileno Pinochet, tanto più che il paragone è stato fatto da un ministro di un governo, quello spagnolo, che si è adoperato fin dall'inizio del mandato per superare le frizioni dell'era Aznar e per normalizzare le relazioni fra Cuba e Ue. Il ministro degli Esteri cubano ha convocato l'ambasciatore spagnolo all'Avana per esprimere il suo profondo «rammarico» in una protesta formale, chiedere spiegazioni ed esigere una rettifica dopo le dichiarazioni del ministro della Difesa spagnolo José Bono che, in missione a Caracas per assistere alla firma di un contratto di vendita di aerei e navi militari al Venezuela, aveva parlato del controverso presidente venezuelano Hugo Chavez, visto come il fumo negli occhi dall'Amministrazione Bush, di Castro e di Pinochet.
ELEZIONI — «Chavez — ha detto — può piacere o non piacere però non è arrivato al potere come Fidel Castro o come Pinochet. Ci è arrivato con le elezioni e ci resta con le elezioni. E' qualcosa che vale di più che l'opinione che possa avere un governo o un signore particolare sulla democrazia venezuelana». Il ministro della Difesa Bono, famoso per le sue uscite estemporanee e poco diplomatiche, si riferiva al governo USA che, tramite l'ambasciatore a Madrid, aveva manifestato il suo malessere per le forniture militari ad un leader come Chavez che, secondo gli americani, vuole esportare la sua «rivoluzione bolivariana» ad altri Paesi latinoamericani e che è «un fattore destabilizzante nella regione». Il governo Zapatero, attratto dal pingue contratto da due miliardi di dollari, non ha tenuto conto delle pressioni Usa ed ha, secondo il loquace Bono, «riaffermato la sua sovranità». Le parole del ministro della Difesa sono volate all'Avana e l'ambasciatore spagnolo è stato immediatamente convocato al ministero degli Esteri. Il paragone fra Castro e Pinochet risulta odioso agli occhi del regime dell'isola caraibica che non si vede allo specchio come una dittatura. Come è logico, il governo di Cuba esige ora dal governo spagnolo che Bono rettifichi le sue affermazioni.
ORDINE — Non è facile che ottenga soddisfazione perché da fonti a lui vicine sembra che Bono non voglia ritrattare niente. Salvo che non arrivi un ordine di Zapatero. Bono pensa che non vi sia niente da rettificare, a meno che non si dimostri l'impossibile: che Castro ha conquistato il potere attraverso libere elezioni. Il líder máximo, dicono le stesse fonti, può rispondere pubblicamente e spiegare perché il Cile è stato una dittatura sotto Pinochet e Cuba non è una dittatura sotto Castro. Il ministro Bono ha creato un caso in un momento in cui il governo è sulla difensiva su diversi fronti. Il premier Zapatero ne avrebbe fatto volentieri a meno, anche perché la polemica con Cuba porta alla luce i rapporti non facili che esistono fra il populista, e molto popolare, ministro della Difesa e il poco popolare ministro degli Esteri Moratinos, che paga lo scarso peso all'interno del Partito socialista. Moratinos, che si era opposto alla vendita di materiale militare a Chavez, non è stato ascoltato da Zapatero. Il ministro degli Esteri avrebbe dovuto uscire rafforzato dal vertice euromediterraneo di Barcellona ma il mezzo fallimento della riunione non gli permetterà di alzare la voce contro il protagonismo in politica estera del suo collega Bono.
Mino Vignolo
01 dicembre 2005
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FastFreddy
01-12-2005, 16:33
Up! :D
Chissà come mai sto thread è finito quaggiù... :fagiano:
-kurgan-
01-12-2005, 16:41
"«Chavez — ha detto — può piacere o non piacere però non è arrivato al potere come Fidel Castro o come Pinochet. Ci è arrivato con le elezioni e ci resta con le elezioni. "
cosa un pò diversa da quello che si legge nel titolo :D
1- è una difesa a chavez, che non vedo nominato nel titolo.. trattato spesso come un dittatore.
2- fidel castro non e' salito al potere con le elezioni come pinochet, ma il secondo è stato giusto un attimo più sanguinario :D
ricordo in passato un bel topic con appassionate difese a pinochet, pare fosse un santo.
FastFreddy
01-12-2005, 16:50
1- è una difesa a chavez, che non vedo nominato nel titolo.. trattato spesso come un dittatore.
2- fidel castro non e' salito al potere con le elezioni come pinochet, ma il secondo è stato giusto un attimo più sanguinario :D
Mi chiedo allora come mai Fidel si sia così adirato che: "Il ministro degli Esteri cubano ha convocato l'ambasciatore spagnolo all'Avana per esprimere il suo profondo «rammarico» in una protesta formale, chiedere spiegazioni ed esigere una rettifica"
Evidentemente anche Fidel ha capito quello che ha riportato il corriere della sera
FastFreddy
01-12-2005, 16:53
ricordo in passato un bel topic con appassionate difese a pinochet, pare fosse un santo.
Di certo non da parte mia...
FastFreddy
01-12-2005, 16:55
"«Chavez — ha detto — può piacere o non piacere però non è arrivato al potere come Fidel Castro o come Pinochet. Ci è arrivato con le elezioni e ci resta con le elezioni. "
Mi sembra che il paragone sia corretto, Pinochet e Fidel sono entrambi dittatori, Chavez no (+ o -, visto che sul senso democratico di Chavez ci sarebbe molto da discutere)
Il motivo di questa uscita è dovuto al contratto di fornitura militare Spagna-Venezuela che sarà firmato a giorni ed è fortemente osteggiato dal governo USA.
Gli USA nell'ultimo anno hanno visto perdere progressivamente voce in capitolo sugli affari del Centro Sud America, fatta eccezione per ora in Colombia dove tuttavia il popolo è riuscito ad ostacolare con successo le privatizzazioni dei servizi.
Ciao,
Andala :)
nomeutente
01-12-2005, 17:13
2- fidel castro non e' salito al potere con le elezioni come pinochet, ma il secondo è stato giusto un attimo più sanguinario :D
C'è anche da dire che Fidel Castro non poteva certo candidarsi in libere elezioni contro Batista...
FastFreddy
01-12-2005, 17:32
C'è anche da dire che Fidel Castro non poteva certo candidarsi in libere elezioni contro Batista...
Ma non ne ha neanche indette dopo...
Una dittatura si è sostituita ad un'altra dittatura...
Dezseven
01-12-2005, 21:34
Cosa ne sapete voi della storia di Fidel.
E' un uomo che(con il Che) è riuscito a rovesciare un regime imposta dalla democraticissima USA e che in 40 anni nonostante non ci sia niente sull'isola di CUBA(c'è l'embargo, sapete cosa è l'embargo!!!) garantisce una SCUOLA e una SANITA' eccellente(mica come in Sicilia che si muore per una semplice operazione di appendicite). Noi invece dobbiamo vivere in un paese al quale non manca niente ma che sprofonda ogni giorno verso una mediocrità della quale molti di noi ne fanno parte
*sasha ITALIA*
01-12-2005, 21:59
Cosa ne sapete voi della storia di Fidel.
E' un uomo che(con il Che) è riuscito a rovesciare un regime imposta dalla democraticissima USA e che in 40 anni nonostante non ci sia niente sull'isola di CUBA(c'è l'embargo, sapete cosa è l'embargo!!!) garantisce una SCUOLA e una SANITA' eccellente(mica come in Sicilia che si muore per una semplice operazione di appendicite). Noi invece dobbiamo vivere in un paese al quale non manca niente ma che sprofonda ogni giorno verso una mediocrità della quale molti di noi ne fanno parte
verissimo
da Wikipedia
Istruzione e sanità vennero rese accessibili a tutti, anche alle persone che vivevano negli angoli più remoti dell'isola. Le statistiche dell'UNESCO confermano che il tasso di educazione di base a Cuba è tra i più alti dell'America Latina.
Contrariamente alla situazione riscontrabile in molte altre nazioni Latino Americane e Caraibiche, nessun bambino cubano vive per la strada. I tassi di mortalità infantile sono i più bassi della regione (perfino più bassi di nazioni come gli Stati Uniti), la sanità è eccellente e tutti i cubani ricevono latte quasi gratis fino all'età di sette anni. A parte i programmi di intrattenimento, la televisione cubana trasmette corsi di livello universitario per la popolazione adulta.
I media cubani, controllati dal regime, spesso evidenziano il contrasto tra i soddisfatti bambini cubani e le loro controparti a Bogotá, Los Angeles o Buenos Aires -- che spacciano droga, sono trascinati nella prostituzione, o vivono in baraccopoli.
ma non dimentichiamo, cosa ben più importante
Il regime di Castro è stato frequentemente accusato di numerosi abusi dei diritti umani, inclusa la tortura, l'imprigionamento arbitrario, i processi ingiusti, e le esecuzioni extra-giudiziarie. Molti sostengono che diverse migliaia di morti ingiustificate sono avvenute sotto il pluridecennale governo di Castro.
I critici citano anche la censura, la mancanza di libertà di stampa, la mancanza di diritti civili, la messa fuori legge dell'opposizione politica e la mancanza di libertà e democrazia nelle elezioni cubane.
Castro stesso continua a sostenere che gli Stati Uniti continuano a combattere una guerra segreta contro Cuba, usando spie e mercenari, e che molti attivisti per i diritti umani sono in realtà agenti degli USA. I suoi sostenitori pensano che le misure spesso drastiche di Castro sono giustificate per impedire agli USA di installare un leader straniero. L'opposizione al regime è quindi spesso dipinta come illegittima, e come una cospirazione guidata dagli Stati Uniti.
...
Negli ultimi tempi, all'aumento dell'opposizione interna ha fatto riscontro una stretta repressiva del regime. Tre criminali (probabilmente pure dissidenti) che avevano dirottato con le armi un bastimento pieno di civili e di bambini sono stati fucilati dopo che si venne a sapere che si trattava di collaboratori della CIA. Alcuni reporter stranieri che erano a Cuba in incognito senza regolare visto giornalistico sono stati espulsi dal paese.
FastFreddy
02-12-2005, 00:38
Cosa ne sapete voi della storia di Fidel.
E' un uomo che(con il Che) è riuscito a rovesciare un regime imposta dalla democraticissima USA e che in 40 anni nonostante non ci sia niente sull'isola di CUBA(c'è l'embargo, sapete cosa è l'embargo!!!) garantisce una SCUOLA e una SANITA' eccellente(mica come in Sicilia che si muore per una semplice operazione di appendicite).
Mi sembri il corrispettivo di sinistra di quelli che dicevano che quando c'era Mussolini tutto funzionava....
A Cuba è vero che ci sono un sacco di medici per abitante, ma è anche vero che sono poco preparati, con scarse risorse tecnologiche, con scarsità di medicinali e che la mortalità infantile è decisamente più elevata di qualsiasi paese europeo....
Noi invece dobbiamo vivere in un paese al quale non manca niente ma che sprofonda ogni giorno verso una mediocrità della quale molti di noi ne fanno parte
Ne fanno parte sopratutto quelli che vanno avanti per luoghi comuni dipingendo paradisi ideologici dove nella realtà ci sono solo inferni materiali...
Per molti Cuba è un Paradiso del socialismo reale, convinzione che rimane tale fino a quando non vanno a visitarla di persona...
nomeutente
02-12-2005, 09:09
Ma non ne ha neanche indette dopo...
Una dittatura si è sostituita ad un'altra dittatura...
Non so se ne avevo già discusso con te o con qualcun altro...
Il deficit di democrazia che c'è a Cuba non lo puoi identificare con la mancanza di elezioni.
A Cuba le elezioni ci sono e sono nella maggior parte del loro funzionamento elezioni reali con un meccanismo molto interessante.
I delegati sono scelti direttamente dai cittadini (il partito non ci mette il becco) e sono votati non sulla base di promesse elettorali ma sulla base del loro curriculum. I cubani hanno grande senso civico ed i delegati sono persone rispettate da tutti perché si preoccupano realmente di svolgere onestamente il loro mandato (a differenza dei politici della democrazie, non percepiscono un compenso per quello che fanno e devono anche continuare a svolgere il mestiere che facevano prima).
Dal 1992, inoltre, tutti i delegati superiori (provinciali e nazionali) non sono più scelti dai delegati municipali con elezione di secondo grado, ma sono anch'essi scelti dai cittadini.
Nel 1998 il 98% dei cubani ha eletto i 600 delegati nazionali, i quali hanno eletto Fidel Castro alla carica di presidente del consiglio di stato.
Fin qui il dato positivo.
Il dato negativo, cioè l'effettivo deficit di democrazia, è piuttosto da rilevare nel fatto che a Cuba (come peraltro in molte democrazie) esistono i reati di opinione. La differenza con le democrazie sta nel fatto che a Cuba questi "reati" sono puniti con pene molto più severe.
Esiste poi naturalmente la censura su tutte le idee che sono riconducibili ai suddetti "reati".
Questi sono i dati nudi e crudi.
Si possono poi interpretare come meglio si crede e tirarli dalla propria parte dicendo che le elezioni non sono libere (se Castro ti sta antipatico) oppure che i dissidenti sono pericolosi terroristi e quindi meritano il carcere (se Castro ti sta simpatico). A me Castro come persona non suscita particolari emozioni, per cui mi permetto il lusso di credere che entrambe queste affermazioni siano false.
jumpermax
02-12-2005, 09:18
Nel 1998 il 98% dei cubani ha eletto i 600 delegati nazionali, i quali hanno eletto Fidel Castro alla carica di presidente del consiglio di stato.
[...]
Si possono poi interpretare come meglio si crede e tirarli dalla propria parte dicendo che le elezioni non sono libere
Certo come no... immagino che avrebbero potuto anche eleggere qualcun altro :D
Locurtola
02-12-2005, 09:31
A Cuba è vero che ci sono un sacco di medici per abitante, ma è anche vero che sono poco preparati, con scarse risorse tecnologiche, con scarsità di medicinali e che la mortalità infantile è decisamente più elevata di qualsiasi paese europeo....
Veramente, a detta del Cardinale Bertone (quindi non propriamente uno con falce e martello tatuato sopra al cuore), che ho avuto modo di ascoltare in una recente conferenza, la sanità a Cuba è molto preparata: a detta sua, vengono accolti sull'isola anche dottori stranieri (immagino sud americani) per corsi di aggiornamento. Inoltre, buona parte dei medici sono spesso inviati in azioni umanitarie al di fuori dall'isola. Non so paragonarteli agli standard europei, ma malaccio non devono essere.
E Bertone è stato a colloquio proprio con Castro, quindi immagino sia una fonte affidabile.
Direi che di Cuba istruzione e sanità sono pochi dei punti inattaccabili...
Piccolo OT, riporto un piccolo aneddoto raccontato da Bertone in merito alla sua visita cubana.
Dice di aver parlato a lungo con Castro, di aver trovato un ottimo interlocutore, intelligente, furbo e preparato sui problemi di attualità internazionale. Alla fine della lunga chiaccherata, molto cortese e secondo i canoni (a detta di Bertone, Castro non ha mai chiuso del tutto i ponti con la Chiesa, e la Chiesa ha fatto altrettanto), Castro ha regalato una scatola di sigari al cardinale, dicendo di goderseli ma di non regalarli, perchè i sigari vanno regalati solo ai propri nemici... :D
nomeutente
02-12-2005, 09:54
Certo come no... immagino che avrebbero potuto anche eleggere qualcun altro :D
Formalmente possono fare quello che vogliono, ma sostanzialmente finché Castro è vivo e funzionante continueranno ad eleggere lui.
Del resto anche tu formalmente puoi eleggere Berlusconi o Prodi o altri, ma sostanzialmente gli altri non esistono.
Per cui la differenza è solo di quantità: là viene imposto 1, nelle democrazie ne viene imposto 1 o l'altro.
In ogni caso, consideravo e considero Castro un residuato della burocrazia stalinista. Però non considero Cuba una dittatura punto, ma un paese con grandi potenzialità in cui c'è un tappo che è appunto Castro (ovviamente ci sono anche altri).
Valuterei molto positivamente se ci fosse una serie di riforme per eliminare il deficit di democrazia in termini di libertà di opinione e di dialettica ai vertici dello stato (e spero che quando non ci sarà più il "lìder maximo" sia possibile fare qualcosa in tal senso).
Tuttavia se mi dici (come pensano gli americani nel loro "piano per instaurare la democrazia a Cuba" o in generale i "democratici") che bisogna sostituire le elezioni dirette dei delegati con elezioni partitocratiche e lobbistiche come avviene in tutte le cosiddette democrazie, ti dico che non sono d'accordo. Ciò che serve a Cuba non sono certo centinaia di politici più o meno corrotti con uno stipendio da 10 mila dollari al mese (anzi, credo che questi non servano proprio a nessuno e che sia un po' tirato definire questo sistema "democrazia").
nomeutente
02-12-2005, 09:59
la sanità a Cuba è molto preparata: a detta sua, vengono accolti sull'isola anche dottori stranieri (immagino sud americani) per corsi di aggiornamento.
Vero.
Cuba può insegnare molto al mondo sul modo di affrontare i problemi della salute nelle circostanze difficili che sta vivendo l'umanità
jumpermax
02-12-2005, 10:08
Formalmente possono fare quello che vogliono, ma sostanzialmente finché Castro è vivo e funzionante continueranno ad eleggere lui.
Del resto anche tu formalmente puoi eleggere Berlusconi o Prodi o altri, ma sostanzialmente gli altri non esistono.
Per cui la differenza è solo di quantità: là viene imposto 1, nelle democrazie ne viene imposto 1 o l'altro.
In ogni caso, consideravo e considero Castro un residuato della burocrazia stalinista. Però non considero Cuba una dittatura punto, ma un paese con grandi potenzialità in cui c'è un tappo che è appunto Castro (ovviamente ci sono anche altri).
Valuterei molto positivamente se ci fosse una serie di riforme per eliminare il deficit di democrazia in termini di libertà di opinione e di dialettica ai vertici dello stato (e spero che quando non ci sarà più il "lìder maximo" sia possibile fare qualcosa in tal senso).
Tuttavia se mi dici (come pensano gli americani nel loro "piano per instaurare la democrazia a Cuba" o in generale i "democratici") che bisogna sostituire le elezioni dirette dei delegati con elezioni partitocratiche e lobbistiche come avviene in tutte le cosiddette democrazie, ti dico che non sono d'accordo. Ciò che serve a Cuba non sono certo centinaia di politici più o meno corrotti con uno stipendio da 10 mila dollari al mese (anzi, credo che questi non servano proprio a nessuno e che sia un po' tirato definire questo sistema "democrazia").
giusto cribbio... a che serve la democrazia? Un sistema maggioritario bipolare è equivalente ad un sistema dove c'è un solo nome sulla scheda elettorale... :doh:
nomeutente
02-12-2005, 10:22
giusto cribbio... a che serve la democrazia? Un sistema maggioritario bipolare è equivalente ad un sistema dove c'è un solo nome sulla scheda elettorale... :doh:
Non ho detto questo. Ma se vuoi ridurre tutto il mio ragionamento a questo perché le mie idee son diverse dalle tue, sei libero di farlo.
jumpermax
02-12-2005, 10:29
Non ho detto questo. Ma se vuoi ridurre tutto il mio ragionamento a questo perché le mie idee son diverse dalle tue, sei libero di farlo.
non hai detto questo? :mbe:
anche tu formalmente puoi eleggere Berlusconi o Prodi o altri, ma sostanzialmente gli altri non esistono.
Per cui la differenza è solo di quantità: là viene imposto 1, nelle democrazie ne viene imposto 1 o l'altro.
o anche
se mi dici [...]che bisogna sostituire le elezioni dirette dei delegati con elezioni partitocratiche e lobbistiche come avviene in tutte le cosiddette democrazie, ti dico che non sono d'accordo
la differenza tra democrazia e regime è solo nella "quantità" di persone che puoi scegliere? La libertà di scegliere una sola persona, è una libertà o una presa in giro? La cosiddetta democrazia è qualcosa che si può ritenere un'optional? Mettere in galera i dissidenti politici, ridurre a zero l'opposizione è la stessa cosa che prevedere nel codice reati di opinione (tra i quali ricordo, la diffamazione e la calunnia, che sono a tutela delle parti lese, oppure l'apologia di reato) Il discorso in cui non si coglie la differenza tra democrazia e regime l'hai fatto tu non io.
nomeutente
02-12-2005, 10:50
non hai detto questo? :mbe:
Bravo! Fai a pezzi il discorso e tralascia che ho anche scritto:
considero Castro un residuato della burocrazia stalinista. [...]
Valuterei molto positivamente se ci fosse una serie di riforme per eliminare il deficit di democrazia in termini di libertà di opinione e di dialettica ai vertici dello stato.
Così, tagliando bellamente questo punto, il mio diventa il discorso di un sostenitore di Castro e forse anche un po' cretino.
Un po' di onestà intellettuale non fa male.
la differenza tra democrazia e regime è solo nella "quantità" di persone che puoi scegliere?
Lo hai detto tu, non io: "Un sistema maggioritario bipolare è equivalente ad un sistema dove c'è un solo nome sulla scheda elettorale... :doh: "
(Peraltro a mio avviso un sistema maggioritario bipolare è meno democratico di un sistema proporzionale).
La libertà di scegliere una sola persona, è una libertà o una presa in giro?
E' una presa in giro. Ma lo è anche la libertà di scegliere due o venti persone che sanno a malapena dov'è il collegio in cui sono stati eletti.
La cosiddetta democrazia è qualcosa che si può ritenere un'optional?
La democrazia è un concetto teorico che non si realizza al 100% nemmeno nelle democrazie.
Mettere in galera i dissidenti politici, ridurre a zero l'opposizione è la stessa cosa che prevedere nel codice reati di opinione (tra i quali ricordo, la diffamazione e la calunnia, che sono a tutela delle parti lese, oppure l'apologia di reato)
Non è la stessa cosa, ovviamente.
Però dimentichi che in Italia è un reato anche sostenere idee contro l'unità nazionale (alcuni leghisti sono stati arrestati per questo). Significa che non siamo una democrazia?
Il discorso in cui non si coglie la differenza tra democrazia e regime l'hai fatto tu non io.
Il tuo discorso prevede una democrazia perfetta contrapposta ad una Cuba infernale. La realtà è un po' diversa. Ci sono diversi livelli di "democrazia" all'interno delle democrazie e diversi livelli di "dittatura" all'interno delle dittature.
Cuba presenta alcuni aspetti tipici della dittatura ed alcuni aspetti tipici delle democrazie o addirittura più avanzati.
Dezseven
04-12-2005, 20:00
Mi sembri il corrispettivo di sinistra di quelli che dicevano che quando c'era Mussolini tutto funzionava....
A Cuba è vero che ci sono un sacco di medici per abitante, ma è anche vero che sono poco preparati, con scarse risorse tecnologiche, con scarsità di medicinali e che la mortalità infantile è decisamente più elevata di qualsiasi paese europeo....
Ne fanno parte sopratutto quelli che vanno avanti per luoghi comuni dipingendo paradisi ideologici dove nella realtà ci sono solo inferni materiali...
Per molti Cuba è un Paradiso del socialismo reale, convinzione che rimane tale fino a quando non vanno a visitarla di persona...
Senti prima di parlare informati che ci fai una figura migliore.
I medici a Cuba sono di gran lunga i più preparati di quelli italiani, americani o tanti altri paesi. Tanto è vero che quando c'è stato l'uragano su New Orleans, Cuba ha inviato i suoi medici per aiutare la popolazione in difficolta.(magari hai visto il TG1 e non te lo hanno detto).
FastFreddy
04-12-2005, 20:48
I medici a Cuba sono di gran lunga i più preparati di quelli italiani, americani o tanti altri paesi. Tanto è vero che quando c'è stato l'uragano su New Orleans, Cuba ha inviato i suoi medici per aiutare la popolazione in difficolta.(magari hai visto il TG1 e non te lo hanno detto).
Senti prima di parlare informati che ci fai una figura migliore.
A cuba ci sono un sacco di medici con preparazione scarsa, visto che non anno le risorse per una preparazione a livello europeo o nordamericano, la loro medicina è indietro di almeno 10 anni rispetto agli standard occidentali....
Parlare di medici più preparati di quelli italiani, europei o statunitensi è una affermazione valida solo per i volantini di regime stampati dagli organi di partito....
Come se non bastasse la carenza di medicinali è cronica, e il mercato nero dei farmaci è più che fiorente.
Dezseven
04-12-2005, 21:33
Senti prima di parlare informati che ci fai una figura migliore.
A cuba ci sono un sacco di medici con preparazione scarsa, visto che non anno le risorse per una preparazione a livello europeo o nordamericano, la loro medicina è indietro di almeno 10 anni rispetto agli standard occidentali....
Parlare di medici più preparati di quelli italiani, europei o statunitensi è una affermazione valida solo per i volantini di regime stampati dagli organi di partito....
Come se non bastasse la carenza di medicinali è cronica, e il mercato nero dei farmaci è più che fiorente.
Sei un pò falso. So per certo perchè io mi sono informato che a Cuba nell'agosto si sono laureati a Cuba 1600 circa MEDICI che per tua informazione non erano cubani(provenivano da diversi paesi dell'america latina, Caraibi e STATI UNITI) hanno fatto l'università proprio a Cuba ed ora ritornano nei loro paesi di origine con una formazione molto alta.
Hai capito!!!
Dezseven
04-12-2005, 21:33
Senti prima di parlare informati che ci fai una figura migliore.
A cuba ci sono un sacco di medici con preparazione scarsa, visto che non anno le risorse per una preparazione a livello europeo o nordamericano, la loro medicina è indietro di almeno 10 anni rispetto agli standard occidentali....
Parlare di medici più preparati di quelli italiani, europei o statunitensi è una affermazione valida solo per i volantini di regime stampati dagli organi di partito....
Come se non bastasse la carenza di medicinali è cronica, e il mercato nero dei farmaci è più che fiorente.
Sei un pò falso.So per certo perchè io mi sono informato che a Cuba nell'agosto si sono laureati a Cuba 1600 circa MEDICI che per tua informazione non erano cubani(provenivano da diversi paesi dell'america latina, Caraibi e STATI UNITI) hanno fatto l'università proprio a Cuba ed ora ritornano nei loro paesi di origine con una formazione molto alta.
Hai capito!!!
FastFreddy
04-12-2005, 21:58
Sei un pò falso.So per certo perchè io mi sono informato che a Cuba nell'agosto si sono laureati a Cuba 1600 circa MEDICI che per tua informazione non erano cubani(provenivano da diversi paesi dell'america latina, Caraibi e STATI UNITI) hanno fatto l'università proprio a Cuba ed ora ritornano nei loro paesi di origine con una formazione molto alta.
Hai capito!!!
Un medico Usa che va a laurearsi a Cuba? Mi chiedo come farà a farsi riconoscere la validità del titolo nel proprio paese, visto che non ci sono accordi in tal senso....
Mi piacerebbe conoscere le tue fonti, e soprattutto sapere se hai una minima conoscenza del grado di preparazione universitaria nei paesi sudamericani, o se in sudamerica ci sei mai stato....
von Clausewitz
04-12-2005, 23:45
http://coranet.radicalparty.org/pressreview/print_right.php?func=detail&par=13215
A Milano non si vuol lasciar sola la resistenza contro Fidel Castro
19/05/2005 | L'Opinione | CUBA |
Stefano Magni
Radicali milanesi e Unione per le Libertà a Cuba
Piazza Cordusio, ore 12,30 di ieri: sotto un cielo grigio, quasi autunnale, un gruppo di gente è assiepato attorno a un tendone con le insegne dei Radicali. Addentrandosi in quello spazio e guardando meglio sui lampioni circostanti si notano i primi manifesti dell'Unione per le Libertà a Cuba, con la bandiera cubana e la scritta "Cuba no es libre". Domani, il 20 maggio, a Cuba ci sarà un evento storico: la prima conferenza di organizzazioni democratiche all'Avana dal 1959 ad oggi. A Milano, i Radicali erano in piazza per ricordarcelo, con una conferenza stampa, presieduta da Daniele Nahum, a cui partecipavano Piero Ostellino, noto editorialista del Corriere della Sera, Carlos Carralero, esule cubano e Alessandro Litta Modignani del Comitato Nazionale dei Radicali Italiani. La gente comune pensa che, pur con tutti i suoi difetti, Fidel Castro abbia sconfitto la dittatura di Batista e ripulito l'isola dalla corruzione. Vista da Cuba, la storia non appare proprio così: "La dittatura di Batista, che durò sette anni" — ci spiega Carlos Carralero — "non abrogò mai le garanzie della Costituzione repubblicana, né soppresse completamente la libertà di espressione. La dittatura di Castro, al potere dal 1959, non ha precedenti nella storia di tutto il continente latino americano". "Ho la sensazione che gran parte dell 'intellighenzia italiana si preoccupi soprattutto di 'contro chi ci si batte'e non del 'per cosa ci si batte'. Per gran parte degli intellettuali di sinistra è più che sufficiente il fatto che Castro si sia battuto contro Batista e che Ho Chi Minh si sia battuto contro un regime autoritario" spiega Piero Ostellino — "Il fatto, però, che dopo la sconfitta delle dittature precedenti sia stata instaurata una dittatura ancora peggiore, mette a tacere la coscienza di gran parte della sinistra italiana. Il pregio dei Radicali è proprio quello di aver individuato nei diritti civili,nei diritti naturali, l'elemento attraverso il quale giudicare i regimi politici. Se i regimi precedenti le rivoluzioni comuniste erano delle dittature che negavano i diritti individuali. era giusto che ci si battesse contro di essi. Ma se a questi sono seguiti dei regimi comunisti che negano gli stessi diritti in modo ancora più duro, si deve combattere la stessa battaglia contro di essi". "1 nostri amici cubani esuli qui a Milano e tutti i democratici devo no sapere che possono contare sempre sul Partito Radicale per la loro battaglia di libertà" — aggiunge Litta Modignani — "I nostri amici dell'Unione per le Libertà a Cuba sono ospiti presso la nostra sede in Porta Vigentina e questo ci fa sentire ancor più forti nelle nostre convinzioni, ancora più fieri di essere Radicali". Ma in che modo si può dare concretamente sostegno alla causa cubana da Milano, a sei ore di fuso orario dall'Avana? "Il 20 maggio noi manifesteremo di fronte al Consolato cubano" ci risponde Daniele Nahum dell'Associazione Radicale Enzo Tortora — "La questione principale, come diceva prima Piero Ostellino, è che la dittatura di Castro è un crimine dimenticato, perché c'è un ombrello ideologico che non permette di parlarne. Noi saremo sempre al fianco del popolo cubano e il 20 maggio bombarderemo i mezzi di informazione. Non è possibile che la stampa continui a non parlare di un Paese da cui sono già fuggiti due milioni di esuli, 21.000 persone sono state fucilate e 300.000 incarcerate. Questo è uno scandalo! Il 20 maggio i media ci devono essere tutti, se no denunceremo la loro assenza".
http://coranet.radicalparty.org/pressreview/print_right.php?func=detail&par=13225
Un 20 maggio di libertà per Cuba e i dissidenti
20/05/2005 | L'Opinione | CUBA |
Stefano Magni
20 maggio: per i Cubani non è una data come tutte le altre. Il 20 maggio del 1902 era nata la Repubblica Cubana, una democrazia che sarebbe stata negata per quasi tutto il resto del XX secolo. La democrazia, sia pur controllata, rimase in gestazione sotto la tutela degli Stati Uniti. Fu una democrazia completamente indipendente solo dal 1944, quando fu approvata la nuova costituzione, fino al 1952, quando Fulgencio Batista, che era uno dei padri della democrazia cubana, la soppresse prendendo il potere. Il regime autoritario, che instaurò, permise ai cittadini cubani di votare altre due volte in una democrazia molto controllata. Pur se limitate, le garanzie liberali previste dalla precedente costituzione furono mantenute da Batista: anche lo stesso Fidel Castro, dopo aver fallito un primo tentativo rivoluzionario nel 1953 non fu fucilato grazie ad un sistema giudiziario rimasto garantista. Dopo sette anni di dittatura blanda, nel 1959 la vittoria della rivoluzione guidata da Che Guevara portò alla soppressione di tutti gli altri elementi sindacali e democratici e all'instaurazione della dittatura di Fidel Castro, il regime più repressivo e duraturo dell' America Latina: mezzo secolo senza libere elezioni, 21.000 assassinati dal regime, due milioni di esuli (di cui circa 10.000 affogati nel tentativo di fuggire per mare), 300.000 incarcerati per motivi politici in 207 prigioni sparse nell'isola. Un bel passo indietro, considerando che nel periodo peggiore della dittatura di Batista, le prigioni erano 15. Morale: è dal 1952 che i Cubani non possono più riunirsi per discutere liberamente di politica. Tre dissidenti, Martha Beatriz Roque Cabello, Félix Bonne Carcassé s e René G6mez Manzano hanno deciso che è giunta l'ora di ritornare a questa pratica e proprio per oggi, 20 maggio 2005, hanno organizzato l'Assemblea per la Promozione della Società Civile. Se i lavori si svolgeranno regolarmente, si tratterà di un evento storico: sarebbe la prima assemblea all'Avana in cui cittadini, non appartenenti all'apparato del regime, potranno discutere di politica in modo critico. Sarà fatta alla luce del sole ed è già ben pubblicizzata da mesi: il ragionamento seguito dagli organizzatori è: se Castro vorrà sopprimere anche questa iniziativa e arrestarne i protagonisti, dovrà avere il coraggio di farlo di fronte a tutti i media del mondo. L'Assemblea, infatti, oltre ad essere aperta ad associazioni non cubane, prevede la partecipazione di parlamentari di tutto il mondo. Dall'Europa, ben 17 europarlamentari (fra cui Emma Bonino, Marco Pannella e Alessandra Mussolini) hanno chiesto all'ambasciata cubana presso l'Unione Europea di poter partecipare ai lavori dell'Assemblea. In tutta Europa ci saranno manifestazioni a sostegno dell'evento. I Radicali sono in prima linea, perché la stessa Martha Beatriz Roque Cabello è iscritta al Partito Radicale Transnazionale. Il Prt ha organizzato, per le ore 18 di oggi, contemporaneamente all'inizio dei lavori dell'Assemblea all' Avana, manifestazioni di fronte alle ambasciate e ai consolati cubani di Roma, Milano, Madrid, Barcellona, Bruxelles, Parigi e persino Mosca. A Milano è molto attiva anche Alleanza Nazionale: il 19 ha organizzato un sit in e una fiaccolata di fronte al Consolato Generale di via Pirelli e per il 20 prevede di mandare una delegazione dal console per esprimere la preoccupazione del centrodestra per la situazione cubana. Sempre restando in Italia, dieci parlamentari italiani hanno sottoscritto un messaggio di solidarietà agli organizzatori dell'Assemblea da inviare all'Avana. Si tratta dell' on. Roberto Giachetti e del senatore Natale D'Amico della Margherita; dell'on. Dario Rivolta e dei senatori Lucio Malati e Guglielmo Castagnetti di Forza Italia; degli onorevoli Luigi Ramponi e Gustavo Selva di Alleanza Nazionale; del senatore Alessandro Forlani dell'Udc; dell'on. Carla Mazzucca dell'Udeur; del senatore Enrico Morando dei DS. Di fronte a tanta visibilità e mobilitazione, il regime castrista ha già iniziato a rispondere, prima ancora della prima sessione dell'Assemblea. Non è (ancora) passato alle maniere forti, non ha (ancora) arrestato platealmente nessuno degli organizzatori, ma ha iniziato a intervenire in modo più subdolo. Antuan Clemente Hemandez, uno dei promotori dell'evento, è scomparso lo scorso 16 maggio. Il 12 maggio aveva ricevuto una diffida dalla polizia politica. Non è l'unico. Un altro organizzatore, Emilio Leyva, presidente del "Frente Linea Dura", è stato convocato dalla polizia politica il 16maggio. Pare gli abbiano dato istruzioni precise: tenersi pronto per presentarsi alla stazione di polizia non appena gli venga richiesto. Non è un metodo inconsueto per la polizia politica cubana, così come non è inconsueto tenere in ostaggio i parenti stretti degli oppositori, nel momento in cui questi possono dare fastidio al regime. Lo stesso Leyva riferisce che, all' alba del 16 maggio, la polizia aveva già "fatto visita" alla moglie a suo figlio (un bambino di sei anni) minacciando di trattenerli. Alla stessa Martha Roque hanno staccato il telefono. E poi dicono che Fidel Castro ha posto fine al gangsterismo sull'isola...
von Clausewitz
05-12-2005, 00:21
Sei un pò falso.So per certo perchè io mi sono informato che a Cuba nell'agosto si sono laureati a Cuba 1600 circa MEDICI che per tua informazione non erano cubani(provenivano da diversi paesi dell'america latina, Caraibi e STATI UNITI) hanno fatto l'università proprio a Cuba ed ora ritornano nei loro paesi di origine con una formazione molto alta.
Hai capito!!!
a parte che quello dei medici statunitensi che vanno a studiare a cuba, fa ridere i polli :D
eccoti la storia di un medico cubano
http://coranet.radicalparty.org/pressreview/print_right.php?func=detail&par=13239
Il medico che non può restare in Italia: «Continuo a sperare»
23/05/2005 | Corriere della Sera | CUBA |
Claudio Del Frate
Parla Gerardo Garcia, cui il tribunale di Milano ha negato l'asilo: «il regime non è cambiato»
«C'e poco da farsi illusioni: Castro ha consentito per la prima volta una riunione di dissidenti a Cuba, ma scommetto che tra qualche giorno i partecipanti a quel convegno avranno la polizia in casa». Parole di uno che l'Avana, e anche le galere di Fidel, le ha conosciute: Gerardo Garcia, 46 anni, medico, è l'esule che assieme alla moglie si è visto respingere la richiesta di asilo politico dal tribunale con una motivazione che ha fatto discutere: in quanto medico, non avrebbe potuto abbandonare Cuba perché avrebbe danneggiato la collettività e la salute pubblica. Dal '99 Gerardo e la moglie Dora vivono a Varese grazie all'aiuto di altri connazionali fuggiti dal regime castrista. L'arresto dei giornalisti italiani, la cacciata loro e degli europarlamentari hanno riacceso i riflettori sulle libertà negate dal governo di Fidel.
«I vostri colleghi sono stati fortunati — commenta Gerardo —, in altri momenti sarebbero stati arrestati e trattenuti per chissà quanto tempo. E peggio sarebbe andata se fossero stati miei connazionali: anche a Cuba abbiamo i desaparecidos». Il fatto che per la prima volta Castro abbia consentito che un gruppo di dissidenti si potesse riunire non viene interpretato dall'esule come un segnale di apertura. «Castro non aveva scelta — è il parere del medico —, perchè se avesse impedito la riunione si sarebbe tirato addosso critiche da tutto ll mondo. La sua è pura strategia e non dubitate che, non appena l'attenzione su questi eventi sarà calata, i partecipanti e gli organizzatori di quella riunione verranno arrestati e perseguitati» .
Della vicenda di Garcia e della moglie hanno parlato i giornali, è stato sottolineato da tutti il paradosso con cui è stato motivato il no alla loro richiesta di asilo. Ma lo spazio guadagnato sui media non pare avere risvegliato l'attenzione della classe politica italiana. «Sembra incredibile, ma è così — commenta amaramente Garcia —, e anzi mi è successo di peggio. Poco più di un mese fa mi sono trovato nella cassetta della posta la pubblicità elettorale di An. D'istinto ho scritto ai dirigenti del partito una lettera: chiedete il voto a me che non ho in tasca nemmeno il passaporto e rischio l'espulsione in ogni momento? Mi ha risposto dopo qualche settimana la segreteria dell'onorevole Fini: mi assicuravano l'interessamento da parte del sottosegretario Mantovano. Ma dopo qualche telefonata mi sono sentito dire che per il mio caso non c'è nulla da fare».
Il dissidente rifugiato a Varese ora può solo sperare che la Cassazione ribalti il no pronunciato dai giudici di Milano. Nel frattempo, prosegue la sua protesta. «Nei giorni scorsi sono stato a Milano a manifestare davanti al consolato cubano. C'erano con me l'europarlamentare Romano La Russa ed esponenti del Partito radicale. So di europarlamentari italiani che si sono occupati con successo del caso di miei connazionali fuggiti da Cuba in Europa. Peccato che abitassero in Germania”.
jumpermax
05-12-2005, 00:56
chissà come mai non si è accorto degli aspetti democratici e ancora più avanzati di Cuba :fagiano:
nomeutente
05-12-2005, 09:01
Per quanto riguarda la medicina cubana, lasciando da parte le ideologie, non è sicuramente il paradiso terrestre, tuttavia rispetto agli altri paesi dell'America latina è molto avanzata.
Non a caso l'accordo Castro-Chavez ha per oggetto lo scambio petrolio/sanità.
chissà come mai non si è accorto degli aspetti democratici e ancora più avanzati di Cuba :fagiano:
Invece di fare ironia, informati sulle relazioni Rice-Chevron-petrolio del Venezuela, così capirai che la Rice non è al posto in cui si trova perché è tanto ben voluta dal popolo e l'America è una grande democrazia. :fagiano: che porta la democrazia in tutto il mondo ed ha provato anche a portarla a Cuba, fin dal 1952 :fagiano:
Dezseven
05-12-2005, 19:40
Per quanto riguarda la medicina cubana, lasciando da parte le ideologie, non è sicuramente il paradiso terrestre, tuttavia rispetto agli altri paesi dell'America latina è molto avanzata.
Non a caso l'accordo Castro-Chavez ha per oggetto lo scambio petrolio/sanità.
Invece di fare ironia, informati sulle relazioni Rice-Chevron-petrolio del Venezuela, così capirai che la Rice non è al posto in cui si trova perché è tanto ben voluta dal popolo e l'America è una grande democrazia. :fagiano: che porta la democrazia in tutto il mondo ed ha provato anche a portarla a Cuba, fin dal 1952 :fagiano:
Speriamo che gli USA non vogliano portare la dittatura a Cuba come hanno fatto quando hanno fatto salire al potere Batista proprio a Cuba o Pinochet in Cile, o i colonnelli in Grecia o tante altre bieche figure volute dagli USA che hanno insanguinato decine di paesi.
Comunque una considerazione è che la medicina è un conto(ha Cuba c'è ancora l'embargo) e i medici sono un altro conto. A Cuba ci sono medici bravi perchè sono preparati da una università pubblica di tutto rispetto; se poi non possono applicare il loro mestiere perchè servono anche le medicine per curare i pazienti questo è colpa di chi non fornisce questo materiale(cioè i paesi che sostengono l'embargo)
nomeutente
06-12-2005, 09:15
Speriamo che gli USA non vogliano portare la dittatura a Cuba come hanno fatto quando hanno fatto salire al potere Batista proprio a Cuba o Pinochet in Cile, o i colonnelli in Grecia o tante altre bieche figure volute dagli USA che hanno insanguinato decine di paesi.
Credo che i tempi delle dittature siano finiti. Molto più probabile che vogliano instaurare (almeno questo emerge dal "piano" statunitense) una "democrazia" controllata economicamente dagli Usa.
Comunque una considerazione è che la medicina è un conto(ha Cuba c'è ancora l'embargo) e i medici sono un altro conto. A Cuba ci sono medici bravi perchè sono preparati da una università pubblica di tutto rispetto; se poi non possono applicare il loro mestiere perchè servono anche le medicine per curare i pazienti questo è colpa di chi non fornisce questo materiale(cioè i paesi che sostengono l'embargo)
Quoto.
nomeutente
06-12-2005, 09:26
Tre dissidenti, Martha Beatriz Roque Cabello, Félix Bonne Carcassé s e René G6mez Manzano hanno deciso che è giunta l'ora di ritornare a questa pratica e proprio per oggi, 20 maggio 2005, hanno organizzato l'Assemblea per la Promozione della Società Civile. Se i lavori si svolgeranno regolarmente, si tratterà di un evento storico: sarebbe la prima assemblea all'Avana in cui cittadini, non appartenenti all'apparato del regime, potranno discutere di politica in modo critico.
Senza alcun intento offensivo nei confronti di von Clausewitz, mi pare che il testo da lui riportato sia l'ennesimo esempio di quanto poco sia conosciuta la realtà cubana.
La signora Roque è nota per i suoi strettissimi legami con l'amministrazione Bush e per il suo sostegno al blocco economico.
Non a caso, da quella assemblea e dai suoi contenuti hanno preso le distanze numerosi esponenti della dissidenza anticastrista, fra cui Osvaldo Paya, Cuesta Morua ed Elisardo Sanchez.
Fra l'altro è anche da sottolineare che questi tre ultimi dissidenti, pur non essendo ben visti dal regime, godono di un certo margine di manovra (Paya è l'estensore di un noto progetto per il dopo-Castro ed ha anche ricevuto due o tre premi internazionali).
La legge cubana è invece molto dura contro coloro i quali sostengono l'imperialismo americano ed i suoi interessi sull'isola.
Dezseven
06-12-2005, 22:21
La signora Roque è nota per i suoi strettissimi legami con l'amministrazione Bush e per il suo sostegno al blocco economico.
Non a caso, da quella assemblea e dai suoi contenuti hanno preso le distanze numerosi esponenti della dissidenza anticastrista, fra cui Osvaldo Paya, Cuesta Morua ed Elisardo Sanchez.
Fra l'altro è anche da sottolineare che questi tre ultimi dissidenti, pur non essendo ben visti dal regime, godono di un certo margine di manovra (Paya è l'estensore di un noto progetto per il dopo-Castro ed ha anche ricevuto due o tre premi internazionali).
La legge cubana è invece molto dura contro coloro i quali sostengono l'imperialismo americano ed i suoi interessi sull'isola.
Quoto pienamente
von Clausewitz
06-12-2005, 23:20
Speriamo che gli USA non vogliano portare la dittatura a Cuba come hanno fatto quando hanno fatto salire al potere Batista proprio a Cuba o Pinochet in Cile, o i colonnelli in Grecia o tante altre bieche figure volute dagli USA che hanno insanguinato decine di paesi.
Comunque una considerazione è che la medicina è un conto(ha Cuba c'è ancora l'embargo) e i medici sono un altro conto. A Cuba ci sono medici bravi perchè sono preparati da una università pubblica di tutto rispetto; se poi non possono applicare il loro mestiere perchè servono anche le medicine per curare i pazienti questo è colpa di chi non fornisce questo materiale(cioè i paesi che sostengono l'embargo)
ma stai raccontando barzellette? :confused:
portare la dittatura a cuba, ma se ivi non si vota da ben 46 anni?
per te un paese con una sola persona al timone per ben 46 anni senza che mai sia stato votato dai cittadini del suo paese come lo definiresti? :confused:
democratico? :confused:
forse nella tua personale concezione abberrante della democrazia, castro è democratico, per fortuna al mondo vi sono persone che della democrazia hanno una visione meno abberrante
come dici, pinochet? :confused:
ah già quel pinochet, che nel 1988 nel plebiscito che pose fine al suo potere dittatoriale riuscì a prendere comunque ben il 44,01% dei voti, superando di ben 7,5 punti il 36,6% di voti che portarono al potere salvador allende nel 1970? :confused:
quello stesso pinochet che a distanza di oltre 32 anni dal suo colpo di stato ancora non riescono a processare? :confused:
ma tu conntinua pure a pensare che pinochet non abbia riscosso un effettivo consenso nel suo paese da una larga parte di cileni, continua pure a raccontarti le favolette
come dici anche i colonnelli greci fatti salire al potere grazie agli usa? :confused:
ma ti pare poteva per te essere diversamente?
con un personaggio come papandreu esulaiato negli usa che sarà per 11 anni primo ministro greco e vicepresidente dell'internazionale socialista?
http://www.kalispera.it/personaggifamosi.htm
ANDREAS G. PAPANDREU (1919-1996): Primo ministro dal 1981 al 1989 e dal 1993 al 1996, eletto vicepresidente dell'internazionale socialista nel 1992. Esiliato negli Stati Uniti dopo il colpo di stato dei colonnelli nel 1967, lotta attivamente per la restaurazione della democrazia in Grecia.
è ovvio, come no, gli usa fomentano un golpe e poi accolgono uno dei maggiori oppositori a quel golpe
coerente no?
chissà che papandreu che certamente era MOLTO più informato di te sulla questione, avesse una visione completamente diversa rispetto a te dell'accaduto
io dico di si, ma tanto che lo dico a fare a uno che vede la pagliuzza del blando regime di batista a cuba, dove comunque si votò un paio di volte e bastò una banda di straccioni come allora erano il che guevara e castro a rovesciarlo e non vede la trave di un regime castrista che dura da ben 46 anni e dal quale sono bandite (nel senso che non hanno accesso al paese) da svariati lustri organizzazioni come amnesty international
von Clausewitz
06-12-2005, 23:37
Senza alcun intento offensivo nei confronti di von Clausewitz, mi pare che il testo da lui riportato sia l'ennesimo esempio di quanto poco sia conosciuta la realtà cubana.
La signora Roque è nota per i suoi strettissimi legami con l'amministrazione Bush e per il suo sostegno al blocco economico.
Non a caso, da quella assemblea e dai suoi contenuti hanno preso le distanze numerosi esponenti della dissidenza anticastrista, fra cui Osvaldo Paya, Cuesta Morua ed Elisardo Sanchez.
Fra l'altro è anche da sottolineare che questi tre ultimi dissidenti, pur non essendo ben visti dal regime, godono di un certo margine di manovra (Paya è l'estensore di un noto progetto per il dopo-Castro ed ha anche ricevuto due o tre premi internazionali).
La legge cubana è invece molto dura contro coloro i quali sostengono l'imperialismo americano ed i suoi interessi sull'isola.
Quoto pienamente
ma si quotatevi pure fra di voi
prendetevela pure con i dissidenti cubani anzi spalategli merda addosso, perchè hanno il torto inperdonabile di essere in questa infelice condizione, di dire solamente cosa pensano del regime castrista
eh mica possono esternare inpunemente il loro dissenso verso il leader maximo
come si permettono?
ma che vadano in galera, in fondo è strameritata!
cotinuate pure a sparare baggianate sull'imperialismo usa
gli usa che da oltre 60 anni vi garantiscono una comoda libertà innanzitutto di parlarne male
bravi, bravi continuate pure nei vostri ragionamenti che francamente non riesco neanche a definire con un solo aggettivo (vili? sciocchi? infantili?)
http://www.italian.it/isf/rapportocuba13.htm
Saramago prende le distanze
14 aprile - ''Fino a qui sono arrivato'': con questo titolo lo scrittore portoghese e Premio Nobel per la letteratura, Jose' Saramago, prende oggi le distanze dal governo del presidente cubano, Fidel Castro, dopo l'ondata di repressione politica nell'isola. In un breve articolo pubblicato oggi dal quotidiano madrileno El Pais, Saramago dice che ''d' ora in poi Cuba seguira' la sua strada e io la mia'', perche' ''il dissenso e' un diritto scritto con inchiostro invisibile in tutte le dichiarazioni dei diritti umani passate, presenti e future''. ''E' possibile che il dissenso porti al tradimento, ma questo deve essere dimostrato con prove irrefutabili'', aggiunge Saramago, militante comunista e finora amico del regime di Fidel, secondo il quale ''non si puo' dire che non siano rimasti dei dubbi nel recente processo dal quale sono usciti condannati a pene spropositate i dissidenti cubani''. ''Adesso siamo gia' alle fucilazioni'', prosegue il premio Nobel, in riferimento ai tre cubani esecutati per aver tentato di fuggire verso gli Stati Uniti. ''Sequestrare una nave o un aereo costituisce un crimine punito severamente in qualsiasi parte del mondo, ma non si condanna a morte un sequestratore, soprattutto tenendo in conto che non ha fatto vittime''. Saramago conclude dicendo che ''Cuba non ha vinto nessuna battaglia eroica fucilando quei tre uomini, ma ha perso la mia fiducia, ha recato danno alle mie speranze, ha deluso le mie illusioni''.
http://www.repubblica.it/online/esteri/traghettocuba/martha/martha.html
Appello di Amnesty International per la dissidente cubana
Condannata a 20 anni, malata, rischia di morire in carcere
"Liberate Martha Roque"
Le donne contro Castro
di OMERO CIAI
"Ha 58 anni, deve scontarne venti di carcere, è malata, non riceve medicine, marcisce in una cella cubana in condizioni disumane e immonde. La sua unica colpa è quella di non condividere la politica del governo di Fidel Castro". Inizia così il disperato appello di un gruppo di donne cubane, rilanciato ieri in tutto il mondo da Amnesty International, a favore della liberazione di Martha Beatriz Roque, l'unica donna del gruppo di 75 dissidenti condannati due mesi fa a Cuba.
Intellettuale, economista, tra i leader dell'opposizione interna dal 1997, quando insieme a Vladimiro Roca, aggiunse la sua firma al documento "La Patria appartiene a tutti", una sorta di Magna Charta del dissenso, Martha Beatriz in carcere ha già perso 15 chili, ha un'ulcera e soffre di una grave ipertensione arteriosa.
"Vive in mezzo ai topi, non mangia perché in carcere il pasto fa schifo, fa fatica a dormire perché la luce della cella è sempre accesa, non si cura perché nessuno le ha consegnato le medicine che le ho portato", ha detto Maria de los Angeles, sua nipote, l'unica persona che è riuscita a vederla qualche volta nella prigione di massima sicurezza Manto Negro, all'Avana, dov'è detenuta dal 20 marzo scorso.
Ma la storia di Martha Beatriz, la "grande ribelle", è il ritratto, la sceneggiatura perfetta, dell'ultima generazione di oppositori cubani, quella nata dopo l'Ottantanove. Al contrario dei gusanos di Miami, degli anticastristi fuggiti dall'isola o marciti in carcere dopo il 1959, la Roque è cresciuta nel partito comunista e ha condiviso con l'attuale dirigenza del regime tutta l'avventura politica, economica e umana della rivoluzione castrista.
Studente d'economia, pioniera della gioventù comunista, Martha Beatriz Roque ha insegnato per anni all'Università dell'Avana "Lineamenti d'economia socialista" di sovietica memoria. La sua posizione, prima critica e poi di rottura aperta con il castrismo, matura all'ombra del IV Congresso del Pcc. Siamo nel 1992. La caduta del Muro di Berlino e la perestrojka gorbacioviana hanno portato fino a Cuba un'aria nuova. Una "primavera" che libera, anche all'interno del Pc, tutte le forze e le idee riformatrici.
Molti, allora, guardano al Congresso come all'inizio di un'altra fase, quella del distacco dall'ortodossia e dell'avvio delle riforme politiche. Ma la speranza di un cambiamento dall'interno svanisce presto. Il lider maximo lancia lo slogan di Cuba come ultima sentinella del socialismo reale ormai scomparso. E' la doccia fredda. I riformatori sono perseguitati e imprigionati. Centinaia di militanti, tra i quali Martha Beatriz, restituiscono la tessera del partito. Da quel momento la sua opposizione si farà sempre più dura.
Lascia l'Università e si mette a scrivere saggi d'economia nei quali fustiga tutti quelli che considera errori e "occasioni mancate" per far uscire l'isola dal "periodo speciale", dagli "anni della fame", quelli che vanno dal 1990 (fine dell'assistenza sovietica) al 1995 (quando cominciano a sentirsi gli effetti dell'apertura al turismo). Fino alla scelta estrema che le costerà per la prima volta il carcere. E' la pubblicazione, nel 1997, del documento "La Patria appartiene a tutti", nel quale si rivendica un'apertura democratica, la fine del partito unico e libere elezioni.
Pochi giorni dopo l'arrestano. Processata per tradimento viene condannata a cinque anni. Ne sconta tre. Esce nel 2000 e si rimette "a cospirare" fino al nuovo arresto e al nuovo processo, due mesi fa. Questa volta la condanna è durissima: vent'anni. E' in isolamento. Le visite dei parenti sono centellinate. Nessuno può aiutarla perché il governo cubano non concede alla Croce Rossa internazionale di entrare nelle prigioni. Amnesty, nell'appello, chiede, a tutti di non dimenticarla. "Ha una sola colpa: si oppone a Fidel".
(20 giugno 2003)
ah ecco il volto della serva dell"imperialismo" americano
http://www.repubblica.it/online/esteri/traghettocuba/martha/storico003bf97ccxw200h289c00.jpg
roba da non credersi :rolleyes:
nomeutente
09-12-2005, 14:35
ma si quotatevi pure fra di voi
:confused: E' un problema?
prendetevela pure con i dissidenti cubani anzi spalategli merda addosso, perchè hanno il torto inperdonabile di essere in questa infelice condizione, di dire solamente cosa pensano del regime castrista
Ho solo detto che la dissidenza cubana ha diverse sfumature.
Le persone di quell'assemblea citata nel tuo post sono persone che non hanno molto credito fra la parte maggioritaria della dissidenza.
Ergo: attenzione a non mitizzare la dissidenza, perché non è che solo perché uno è contrario ad un regime rispetto al quale anche tu sei contrario debba per forza essere una gran persona.
bravi, bravi continuate pure nei vostri ragionamenti che francamente non riesco neanche a definire con un solo aggettivo (vili? sciocchi? infantili?)
Grazie dei complimenti, anche se non capisco cosa ci sia di tanto vile, sciocco o infantile nel dire che Osvaldo Paya non era a quell'assemblea riportando i motivi per cui ne ha preso le distanze.
Riguardo a Martha Roque, il fatto che abbia subito una "giustizia" ben troppo severa non lo metto in discussione (credo di non aver mai simpatizzato, in nemmeno una riga di questo post, con i trattamenti che i dissidenti hanno a Cuba), tuttavia ha le sue posizioni politiche e penso sia legittimo commentarle: per me sono sbagliate.
Riguardo a Saramago: condivido il suo gesto e le sue motivazioni.
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