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View Full Version : Religione cattolica e coerenza


Alabamasmith
20-11-2005, 17:19
Salve, è da tempo che ho un dubbio che mi attanaglia riguardo la religione cattolica: essa individua come peccati alcuni comportamenti. Molti di questi comportamenti sono normali per l'uomo (vedi sesso prematrimoniale ed altre cose del genere). Nonostante questi divieti, molti cattolici dichiarati praticanti continuano la loro condotta giudicata peccaminosa dalla Chiesa cattolica, si confessano e continuano così, professando un Cattolicesimo fai-da-te per tutta la vita, col quale scelgono ciò che loro piace e scartano quello che trovano scomodo.
A mio avviso tutto ciò è assurdo: se non mi piacciono le regole del gioco, io non partecipo, non faccio quello che mi pare.
Ho rivolto questo mio dubbio ad una mia amica cattolica e studentessa di scienze teologiche, che mi ha detto che ad esempio il divieto di sesso prematrimoniale è vecchio e risale ai tempi in cui ci si sposava prestissimo, quindi è una legge cattolica anacronistica. Indi perciò secondo lei non è peccato tenere questa condotta. Ma allora perchè se una persona considera non validi i precetti cattolici e non li segue, si considera cattolica? A mio avviso è cristiana perchè crede nell'insegnamento di Cristo, ma non cattolica.
Voi come la vedete? :)

Ewigen
20-11-2005, 17:30
Salve, è da tempo che ho un dubbio che mi attanaglia riguardo la religione cattolica: essa individua come peccati alcuni comportamenti. Molti di questi comportamenti sono normali per l'uomo (vedi sesso prematrimoniale ed altre cose del genere). Nonostante questi divieti, molti cattolici dichiarati praticanti continuano la loro condotta giudicata peccaminosa dalla Chiesa cattolica, si confessano e continuano così, professando un Cattolicesimo fai-da-te per tutta la vita, col quale scelgono ciò che loro piace e scartano quello che trovano scomodo.
A mio avviso tutto ciò è assurdo: se non mi piacciono le regole del gioco, io non partecipo, non faccio quello che mi pare.
Ho rivolto questo mio dubbio ad una mia amica cattolica e studentessa di scienze teologiche, che mi ha detto che ad esempio il divieto di sesso prematrimoniale è vecchio e risale ai tempi in cui ci si sposava prestissimo, quindi è una legge cattolica anacronistica. Indi perciò secondo lei non è peccato tenere questa condotta. Ma allora perchè se una persona considera non validi i precetti cattolici e non li segue, si considera cattolica? A mio avviso è cristiana perchè crede nell'insegnamento di Cristo, ma non cattolica.
Voi come la vedete? :)

Il tuo discorso vale per tutte le denominazioni e religioni.Purtroppo è la moda.

Alabamasmith
20-11-2005, 17:36
Il tuo discorso vale per tutte le denominazioni e religioni. Purtroppo è la moda.
In che senso, scusami, è la moda?

Ewigen
20-11-2005, 18:19
In che senso, scusami, è la moda?

Questi comportamenti li ho potuti riscontare personalmente anche in altre denominazioni e religioni.
Ti citerò un'esperienza : per un mese ho avuto come collega di lavoro un marrochino che ha detto di essere islamico e ci parlava sempre dell'Islam e dei suoi precetti.Ottimo,salvo poi vedermelo trovare in vari pub a bere birra (alcolica naturalmente!)!Dubito che non sapesse leggere le etichette e i listini dei menù!

certo,sbagliare ed essere incoerente è umano,ma elogiarliare un comprtamento sbagliato e perseverarci volontariamente li trovo da ipocrita! (questo naturlamente detto da un credente)

lowenz
20-11-2005, 18:48
Voi come la vedete? :)
Che è puerile "denominarsi qualcosa" (anche denominarsi relativisti) così come relegare totalmente ad un "qualcosa" di esterno la funzione di definire e strutturare l'io.
Ognuno prima di tutto è ciò che è, un individuo, prima e senza denominazioni o gruppi di appartenenza. Ed è in tale individualità - che non significa individualismo o solipsismo - che si basa la costruzione di una completa e consapevole personalità. Il resto è infrastruttura, funzionale a tale costruzione.

Il tutto rigorosamente imho ovviamente.

gpc
20-11-2005, 19:08
Dunque... argomento complesso.
Non ho capito mezza parola del post di Lowenz, come al solito :D , per cui mi focalizzo un attimino su un altro aspetto della questione.
Le critiche che muovi a parte dei cattolici sono giuste ma il contesto è sbagliato. Mi spiego: ho la sensazione che tu non conosca bene la religione cattolica dalle obiezioni che muovi. Devi sapere innanzitutto che la religione cattolica non è un insieme di norme e precetti, almeno non nella sostanza, ma è un rapporto con Dio: un rapporto tra due persone, con tutto quello che ne consegue.
Il peccato, a differenza di quanto accadeva fino all'antico testamento, non è tale perchè è un'azione vietata ma è male in quanto ti allontana da Dio. Quindi non è che il buon cristiano sia quello che segue la fila di regolette appese sopra il letto, c'è molto di più: come tu nel rapporto con un'altra persona puoi fare delle boiate, per debolezza tua, fraintendimenti, etc, e questo non inficia o annulla il rapporto che hai con quella persona -chiaramente se è profondo-, allo stesso modo il peccato ti allontana da Dio ma non annulla il rapporto che puoi avere con lui. In questo senso, poi, si inserisce la riconciliazione, ma è un po' un'altro discorso.
Questo è il primo punto, giusto per chiarire un po' il senso delle cose di cui si parla. In secondo luogo, come Gesù stesso dice, il cristianesimo non è per i perfetti tanto quanto il medico non è per i sani. In altre parole, ha più bisogno un peccatore del cristianesimo di quanto non ne abbia un uomo privo di peccato. Che, per la cronaca, escludendo Cristo non esiste quindi non c'è difficoltà alcuna nel scegliere in quale categoria porsi :D . Di conseguenza, è umano che un... umano cada e ricada nel peccato, l'importante è esserne consapevoli e per quanto possibile, con le proprie forze e con la forza della fede, cercare di evitarlo. Di conseguenza non è il peccato che ti tira fuori dal rapporto con Dio ma sei TU che, commettendo il peccato, ti allontani da Dio. Dio che è sempre disponibile a riaccoglierti nel momento in cui ti penti e chiedi (concretamente) perdono.
Per cui, da questo punto di vista le osservazioni che fai non sono molto corrette.
D'altro canto, però, ciò che tu dici è un fenomeno realmente esistente: molto spesso si tende a "cancellare" quello che non va bene o è scomodo della religione per ammorbidirla. Esempio lampante, i "credenti non praticanti". E in questo caso sì che ci si chiama fuori... puoi essere credente in quello che vuoi, ma quando inizi a stagliuzzare principi fondamentali del cristianesimo (Chiesa, Comunione, etc) è chiaro che non puoi più dirti cristiano.Ma questo non è il cadere nel peccato per debolezza, ignoranza o altro, questo è escludere parti di cristianesimo volontariamente e con consapevolezza.
Spero di aver chiarito un pochino... ma ovviamente integrazioni sono ben accette :p

lowenz
20-11-2005, 19:15
Non ho capito mezza parola del post di Lowenz, come al solito :D
O non ti sforzi di capire :Prrr:.....o ti sforzi di non capire :Prrr:

Devi sapere innanzitutto che la religione cattolica non è un insieme di norme e precetti, almeno non nella sostanza, ma è un rapporto con Dio: un rapporto tra due persone, con tutto quello che ne consegue.
Mmmm e questo chi lo dice.....ancora la religione cattolica......e grazie tante: notare l'autoreferenziazione prego :D
Poi ci sarebbe un altro problema: ha senso il rapporto caratterizzato da forte asimmetria come quello fra un uomo e Dio? E' davvero configurabile come quello fra 2 persone? Per te forse sì, ma per no.....o almeno non così facilmente.
Ah, non basta dire "Gesù vero Dio e vero Uomo" per risolvere la faccenda, sarebbe troppo facile :D

lowenz
20-11-2005, 19:16
In altre parole, ha più bisogno un peccatore del cristianesimo di quanto non ne abbia un uomo privo di peccato. Che, per la cronaca, escludendo Cristo non esiste quindi non c'è difficoltà alcuna nel scegliere in quale categoria porsi :D
Questo ancora per il Cristianesimo.....e grazie tante, autoreferenziazione numero 2. Ma dimostramelo partendo dalla definizione non-cristiana di uomo.....quella per cui non esiste la parola "peccato".
Troppo facile "giocare in casa" :D

majin mixxi
20-11-2005, 19:25
credo che tra le varie religioni i cristiani/cattolici siano quelli messi peggio in fatto di coerenza

gpc
20-11-2005, 19:45
credo che tra le varie religioni i cristiani/cattolici siano quelli messi peggio in fatto di coerenza

E pensa che sono quelli che dite di essere più integralisti :fuck:

@ Lowenz: forse sei tu che fai in modo che non capisca :asd:
Seriamente, autoreferenziazione 'sto gran par de balle :D Chi vuoi che sia che dica come deve essere il cattolicesimo? Gli indù?

gpc
20-11-2005, 19:46
Questo ancora per il Cristianesimo.....e grazie tante, autoreferenziazione numero 2. Ma dimostramelo partendo dalla definizione non-cristiana di uomo.....quella per cui non esiste la parola "peccato".
Troppo facile "giocare in casa" :D

Lowenzuccio, a parte che io non ti devo dimostrare un'emerita fava :D , se si parla di cattolicesimo io ti rispondo in base a quello che dice il cattolicesimo. Se si parla di biologia io ti rispondo in base alla biologia. Ergo, queste obiezioni sono fuffa :D

Spectrum7glr
20-11-2005, 19:49
Questo ancora per il Cristianesimo.....e grazie tante, autoreferenziazione numero 2. Ma dimostramelo partendo dalla definizione non-cristiana di uomo.....quella per cui non esiste la parola "peccato".

la domanda è: perchè dovrebbe dimostrarlo? la fede è un'adesione che evidentemente si fonda su qualcosa di indimostrabile...

detto questo il fatto che l'uomo da sempre si sia posto questioni morali e che in tutte le società e indipendentemente dall'età e dalla formazione siano riscontrabili tentativi di definizione di "bene e male" dimostra che esiste un interno sentire (magari diverso in ciascuno di noi) la cui violazione può essere assimilata al "peccato" in senso lato....e l'esistenza del peccato come elemento necessario dell'io dell'uomo in quanto tale e che contribuisce a distinguerci dagli animali.

lowenz
20-11-2005, 19:52
Ah, ultima cosa, io nel Cristianesimo ho sempre notato questo - a mio parere - non leggero "stridore" 8su un piano puramente concettuale, non voglio certo entrare nel personale di ognuno, ci mancherebbe altro) fra le seguenti asserzioni:

-tutte le persone sono per forza peccatori (ovvero è il peccato che identifica e accomuna tutte le persone, l'intera specie umana, è inevitabile) ed è il peso del peccato che spinge a cercare un rapporto con Dio
-il rapporto con Dio è come un rapporto fra due persone
-Dio si fa persona ma senza peccato, anzi è agli antipodi del peccato.

Mmmmmm.....

lowenz
20-11-2005, 19:54
Lowenzuccio, a parte che io non ti devo dimostrare un'emerita fava :D , se si parla di cattolicesimo io ti rispondo in base a quello che dice il cattolicesimo. Se si parla di biologia io ti rispondo in base alla biologia. Ergo, queste obiezioni sono fuffa :D
Ennò :D Chi porta tesi dovrebbe portarle avanti su campo neutro.....inoltre se il biologo per spiegare la biologia ricorre alla biologia non spiega LUI un'emerita fava. Racconta ma non spiega.

lowenz
20-11-2005, 19:57
la domanda è: perchè dovrebbe dimostrarlo? la fede è un'adesione che evidentemente si fonda su qualcosa di indimostrabile...

E allora perchè cmq posso articolare la domanda? Il credente può non rispondere (o non saper rispondere) ma non per questo la domanda è (o "deve essere quindi") sbagliata.


detto questo il fatto che l'uomo da sempre si sia posto questioni morali e che in tutte le società e indipendentemente dall'età e dalla formazione siano riscontrabili tentativi di definizione di "bene e male" dimostra che esiste un interno sentire (magari diverso in ciascuno di noi) la cui violazione può essere assimilata al "peccato" in senso lato....e l'esistenza del peccato come elemento necessario dell'io dell'uomo in quanto tale e che contribuisce a distinguerci dagli animali.
"Assimilabile" è un conto, ESSERE IN SE' un altro.
E cmq anche un animale dotato di modesta intelligenza ha il senso della "violazione" (mi vengono in mente i cani).

gpc
20-11-2005, 19:59
Ah, ultima cosa, io nel Cristianesimo ho sempre notato questo - a mio parere - non leggero "stridore" 8su un piano puramente concettuale, non voglio certo entrare nel personale di ognuno, ci mancherebbe altro) fra le seguenti asserzioni:

-tutte le persone sono per forza peccatori (ovvero è il peccato che identifica e accomuna tutte le persone, l'intera specie umana, è inevitabile) ed è il peso del peccato che spinge a cercare un rapporto con Dio
-il rapporto con Dio è come un rapporto fra due persone
-Dio si fa persona ma senza peccato, anzi è agli antipodi del peccato.

Mmmmmm.....

Abbiamo problemini con le analogie, eh :nonsifa: :D
Il peccato è un aspetto del rapporto, nell'esempio che ti ho fatto, non è caratteristica delle due persone. In ogni caso, Dio è perfetto, punto. Dov'è il problema? :D

gpc
20-11-2005, 20:00
Ennò :D Chi porta tesi dovrebbe portarle avanti su campo neutro.....inoltre se il biologo per spiegare la biologia ricorre alla biologia non spiega LUI un'emerita fava. Racconta ma non spiega.

Ah no, e il biologo a cosa deve ricorrere? All'elettronica? Alla metafisica? :D
Se stiamo in ambito religioso, quella è la spiegazione. Se tu vuoi discutere di religione in termini fisici, liberissimo. Ma non con me :ciapet:

lowenz
20-11-2005, 20:00
Abbiamo problemini con le analogie, eh :nonsifa: :D
Il peccato è un aspetto del rapporto, nell'esempio che ti ho fatto, non è caratteristica delle due persone. In ogni caso, Dio è perfetto, punto. Dov'è il problema? :D
Il peccato un aspetto del rapporto? Sicuro? Un aspetto che accomuna tutti diventa caratteristica, non più un semplice "aspetto di un rapporto".

gpc
20-11-2005, 20:01
E allora perchè cmq posso articolare la domanda? Il credente può non rispondere (o non saper rispondere) ma non per questo la domanda è (o "deve essere quindi") sbagliata.


OMG, meno male che non mi è mai piaciuta la filosofia, sennò rischiavo di ragionare come te :sofico:

lowenz
20-11-2005, 20:01
Ah no, e il biologo a cosa deve ricorrere? All'elettronica? Alla metafisica? :D
Se stiamo in ambito religioso, quella è la spiegazione. Se tu vuoi discutere di religione in termini fisici, liberissimo. Ma non con me :ciapet:
Io ne discuto in termini FILOSOFICI, quindi non posso partire dai tuoi assunti, sennò è ovvio che arrivo alle tue conclusioni e grazie tante!

lowenz
20-11-2005, 20:03
OMG, meno male che non mi è mai piaciuta la filosofia, sennò rischiavo di ragionare come te :sofico:
E cosa c'è di sbagliato in quello che ho detto? :confused:
Puoi dimostrarmi che la mia domanda è sbagliata solo perchè parti dall'ipotesi TUA che la fede per sua natura sia indimostrabile?

lnessuno
20-11-2005, 20:04
Questi comportamenti li ho potuti riscontare personalmente anche in altre denominazioni e religioni.
Ti citerò un'esperienza : per un mese ho avuto come collega di lavoro un marrochino che ha detto di essere islamico e ci parlava sempre dell'Islam e dei suoi precetti.Ottimo,salvo poi vedermelo trovare in vari pub a bere birra (alcolica naturalmente!)!Dubito che non sapesse leggere le etichette e i listini dei menù!

certo,sbagliare ed essere incoerente è umano,ma elogiarliare un comprtamento sbagliato e perseverarci volontariamente li trovo da ipocrita! (questo naturlamente detto da un credente)



io conosco (conoscevo) alcuni islamici... non fondamentalisti però :D


non li ho mai visti toccare una goccia d'alcol, rispettavano alla lettera il ramadan... e penso anche le altre cose di cui non sono a conoscenza, ma che dovrebbero osservare :D

Banus
20-11-2005, 20:08
Le critiche che muovi a parte dei cattolici sono giuste ma il contesto è sbagliato.
A me più che critiche sembrano osservazioni ;)
Mi sembra che semplicemente pone l'accento su non pochi "cristiani" che preferiscono non ricordare il passo del vangelo che parla del servire due padroni :D

Ma vedo già che si è passati direttamente sulla dottrina, causa lowenz :D

bluelake
20-11-2005, 20:10
Ho rivolto questo mio dubbio ad una mia amica cattolica e studentessa di scienze teologiche, che mi ha detto che ad esempio il divieto di sesso prematrimoniale è vecchio e risale ai tempi in cui ci si sposava prestissimo, quindi è una legge cattolica anacronistica.
studentessa? :mbe: strano che non sappia che il divieto di rapporti prematrimoniali trae origine dal significato simbolico del matrimonio, sacramento che simboleggia nell'unione dei due sposi (i due saranno una cosa sola) l'unione tra Dio e la sua Chiesa... e se l'unione fisica dei due sposi avviene prima del matrimonio viene a mancare un pezzo di sacramento...

lowenz
20-11-2005, 20:12
Ma vedo già che si è passati direttamente sulla dottrina, causa lowenz :D
Fammi il piacere di commentare quello che ho detto :) Ti sembra davvero che sia io quello che voglia confondere le carte in tavola?
Ho solo fatto notare il solito problema degli assunti di base (esistenza del peccato) che si riverberano nei tentativi di spiegazione in implicite autoreferenziazioni.....parlo troppo complicato? :D
A me non sembra.....tu cosa dici?

bluelake
20-11-2005, 20:13
gli assunti di base che si riverberano nei tentativi di spiegazione con implicite autoreferenziazioni
ci fai la supercazzola senza che ce ne accorgiamo? :fagiano:

lowenz
20-11-2005, 20:21
ci fai la supercazzola senza che ce ne accorgiamo? :fagiano:
:D
Quello che volevo dire sta solo nel fatto che se qualcuno vuol esporre cos'è il Cristianesimo non può partire a farlo da posizioni interne. Mi spiego: se inizio a esporti cos'è la teoria X partendo da conclusioni di X cadrei in quello che banalmente si chiama LOOP (e in italiano lo si può chiamare autoreferenziazione, quando si tratta di un discorso).

lowenz
20-11-2005, 20:26
E cmq, a parte ogni malizia possibile, mi sembra di essere piuttosto onesto, dato che uno potrebbe anche tranquillamente dire che alcuni precetti vanno contro la "natura" umana (vedi sesso).....ma proprio perchè categoricamente mi rifiuto di usare la parola "natura" (vedi altre discussioni, come chiedo agli altri di non usarla, così non la uso neppure io), non lo faccio, e porto tutto su un piano meramente concettuale e relazionale.

^TiGeRShArK^
20-11-2005, 20:27
Che è puerile "denominarsi qualcosa" (anche denominarsi relativisti) così come relegare totalmente ad un "qualcosa" di esterno la funzione di definire e strutturare l'io.
Ognuno prima di tutto è ciò che è, un individuo, prima e senza denominazioni o gruppi di appartenenza. Ed è in tale individualità - che non significa individualismo o solipsismo - che si basa la costruzione di una completa e consapevole personalità. Il resto è infrastruttura, funzionale a tale costruzione.

Il tutto rigorosamente imho ovviamente.
ke minkia è il solipsismo???? quando vai a pisciare da solo??? :asd:
allora .. questo è un comportamento sbagliato... perchè ki non piscia in compagnia nn è figlio d maria! :D

(visto ke eravamo in tema :rotfl: )

Banus
20-11-2005, 20:28
Ho solo fatto notare il solito problema degli assunti di base (esistenza del peccato) che si riverberano nei tentativi di spiegazione in implicite autoreferenziazioni.....parlo troppo complicato? :D
A me non sembra.....tu cosa dici?
E' abbastanza normale che si arrivi ad autoreferenziazioni... per un cristiano la religione è alla base di tutto (addirittura "Dio motore della Storia") e quindi la sua base non può essere che in essa :p
Piuttosto secondo me sarebbe interessante discutere come mai ci sono "credenti partime" nel cristianesimo (ma anche nell'islam), quando nessuno (almeno nel caso del cattolicesimo) li obbliga ad essere credenti. E magari si potrebbe discutere se certe caratteristiche (o l'enfasi su certe caratteristiche, che a me sinceramente sembra più importante) della dottrina ha un ruolo in tutto questo.

x gpc: il tuo discorso è quello che mi aspetto da un cattolico, ma mi sembra davvero molto teorico :p
Chi non sente un rapporto personale con Dio è tagliato automaticamente fuori (e infatti non si può definire cristiano), ma anche chi organizza questo rapporto in maniera diversa rispetto a quanto dice la Chiesa non sarebbe di fatto cattolico, e se noti questa è la ragione portata da molti "cattolici" non praticanti. Anche fra i cattolici ciascuno pone l'enfasi sugli aspetti della dottrina che più sente propri (basta sentire le prediche :D).
Insomma, è possibile essere cristiani come vuole la Chiesa senza diventare paranoici? :D

lowenz
20-11-2005, 20:28
ke minkia è il solipsismo???? quando vai a pisciare da solo???

:D

http://it.wikipedia.org/wiki/Solipsismo

o anche:
"Solipsismo, dal latino solus ("solo") ipse ("stesso"); ovvero, "solo se stesso". L'atteggiamento per cui un singolo individuo accetta la sua sola esistenza e non quella degli altri enti, siano essi uomini o cose. Il mondo esterno al soggetto che considera il solipsismo diventa così un mondo di sole idee e fenomeni creati dalla propria ed unica coscienza."

bluelake
20-11-2005, 20:30
:D
Quello che volevo dire sta solo nel fatto che se qualcuno vuol esporre cos'è il Cristianesimo non può partire a farlo da posizioni interne.
soprattutto non puoi farlo senza partire dalle origini dell'ebraismo, dato che il cristianesimo nasce da quello e dall'ebraismo ha ereditato moltissimo, anche a livello di simbologia e di "leggi" :stordita:

lowenz
20-11-2005, 20:31
E' abbastanza normale che si arrivi ad autoreferenziazioni... per un cristiano la religione è alla base di tutto (addirittura "Dio motore della Storia") e quindi la sua base non può essere che in essa :p
E come ben sai io rifuggo ogni tipo di pensiero di questo tipo, mica solo le religioni.....ma lo stesso relativismo estremo!


Insomma, è possibile essere cristiani come vuole la Chiesa senza diventare paranoici? :D
La paranoia è un'invezione dei diabolici psicanalisti atei che vogliono indurti in tentazione :O Non esiste :O
:D

lowenz
20-11-2005, 20:32
soprattutto non puoi farlo senza partire dalle origini dell'ebraismo, dato che il cristianesimo nasce da quello e dall'ebraismo ha ereditato moltissimo, anche a livello di simbologia e di "leggi" :stordita:
Esatto, e a sua volta l'ebraismo dall'organizzazione tribale preesistente.

Alabamasmith
20-11-2005, 20:45
studentessa? :mbe: strano che non sappia che il divieto di rapporti prematrimoniali trae origine dal significato simbolico del matrimonio, sacramento che simboleggia nell'unione dei due sposi (i due saranno una cosa sola) l'unione tra Dio e la sua Chiesa... e se l'unione fisica dei due sposi avviene prima del matrimonio viene a mancare un pezzo di sacramento...
forse l'ha buttata così perche io sono gnurant religiosamente parlando e me l'ha messa più sulla sociologia. chissà!
Cmq rispondendo anche a gpc, Nel mio post parlo di persone che si definiscono cattoliche, ma che si comportano intenzionalmente in modo totalmente opposto a quello consigliato dalla chiesa, e con questo comportamento compiono un peccato. Perseverano in questo comportamento, perchè pensano che "alcune" direttive della Chiesa siano anacronistiche e/o stupide, nonostante ciò continuano la loro vita di fedeli. Esempio: il Papa dice: non fornicate prima del matrimonio e dopo non usate contraccettivi, l'atto sessuale è finalizzato alla procreazione. Se i giovani cattolici fossero coerenti, alla giornata mondiale della gioventù a colonia sarebbero stati presenti solo celibi e nubili vergini, cosa completamente assurda. E le famiglie cattoliche dovrebbero essere numerosissime.
Invece queste persone se ne fregano e si autolegittimano, scavalcando la confessione, il pentimento ed il perdono, a comportarsi come credono sia giusto, e nonostante ciò si definiscono cattolici praticanti.
E' incoerente al massimo a mio avviso tutto ciò, aggravato dal fatto che il cosiddetto peccato è intenzionale, ripetuto e commesso con presunzione di ritenersi più capaci del Papa nel decidere cosa è buono e cosa non è buono.
ASSURDO :rolleyes:

^TiGeRShArK^
20-11-2005, 20:49
:D

http://it.wikipedia.org/wiki/Solipsismo

o anche:
"Solipsismo, dal latino solus ("solo") ipse ("stesso"); ovvero, "solo se stesso". L'atteggiamento per cui un singolo individuo accetta la sua sola esistenza e non quella degli altri enti, siano essi uomini o cose. Il mondo esterno al soggetto che considera il solipsismo diventa così un mondo di sole idee e fenomeni creati dalla propria ed unica coscienza."
c'ero andato vicino allora! :D
infatti io piscio dunque sono ... e sikkome piscio solo io sono solo con me stesso! :D
minkia.... renèè Des Cartes (o km kakkio si scrive) m fa una pippa! :asd:

lowenz
20-11-2005, 20:53
c'ero andato vicino allora! :D
infatti io piscio dunque sono ... e sikkome piscio solo io sono solo con me stesso! :D
minkia.... renèè Des Cartes (o km kakkio si scrive) m fa una pippa! :asd:
Cattivo :mad:, mi hai rubato il nobel :asd: :asd: :asd:

^TiGeRShArK^
20-11-2005, 21:01
Cattivo :mad:, mi hai rubato il nobel :asd: :asd: :asd:
no no... te lo lascio volentieri...
se continuo a ragionare così mi richiudono in una casa di cura quanto prima...
a te il grande onore! :D

lowenz
20-11-2005, 21:07
forse l'ha buttata così perche io sono gnurant religiosamente parlando e me l'ha messa più sulla sociologia. chissà!
Cmq rispondendo anche a gpc, Nel mio post parlo di persone che si definiscono cattoliche, ma che si comportano intenzionalmente in modo totalmente opposto a quello consigliato dalla chiesa, e con questo comportamento compiono un peccato. Perseverano in questo comportamento, perchè pensano che "alcune" direttive della Chiesa siano anacronistiche e/o stupide, nonostante ciò continuano la loro vita di fedeli. Esempio: il Papa dice: non fornicate prima del matrimonio e dopo non usate contraccettivi, l'atto sessuale è finalizzato alla procreazione. Se i giovani cattolici fossero coerenti, alla giornata mondiale della gioventù a colonia sarebbero stati presenti solo celibi e nubili vergini, cosa completamente assurda. E le famiglie cattoliche dovrebbero essere numerosissime.
Invece queste persone se ne fregano e si autolegittimano, scavalcando la confessione, il pentimento ed il perdono, a comportarsi come credono sia giusto, e nonostante ciò si definiscono cattolici praticanti.
E' incoerente al massimo a mio avviso tutto ciò, aggravato dal fatto che il cosiddetto peccato è intenzionale, ripetuto e commesso con presunzione di ritenersi più capaci del Papa nel decidere cosa è buono e cosa non è buono.
ASSURDO :rolleyes:
Ti riporto un pezzo della sintesi del pensiero di Nietzsche a riguardo, che guarda caso è pure la signature di Banus! (People often speak of their faith, but act according to their instincts) :D

La morale costituisce allora un fenomeno di superficie rispetto alla realtà dei nostri istinti: i nostri istinti costituiscono un fondo buio e caotico in cui sentimenti positivi lottano eternamente contrapposti a sentimenti negativi,l’uomo è infatti solcato da questo eterno conflitto tra pulsioni contrastanti. La “morale di superficie”, allora, non è altro che lo specchio di tale complessità, la morale di superficie è lo specchio di queste lotte profonde che costituiscono il carattere originario dell'esistenza.
L’uomo non è libero, è alla mercé di tali conflitti "sotterranei". La stessa idea di cogito cartesiano, di “Io” fichtiano, di soggetto come autore delle scelte e dell’attività psichica, rientra pur sempre nell’insieme delle strutture consolatorie che intendono dare un senso strutturato anche alla coscienza.

Il problema sta appunto nel fatto che l'uomo anche se tende ad autolegittimare le proprie azioni desidera comunque la "consolazione" di un modello di strutturazione "ideale" del proprio io.
Eccome perchè tanti credenti "part-time", come diceva Banus.

lowenz
20-11-2005, 21:08
a te il grande onore! :D
Del nobel o della casa di cura? :D

Banus
20-11-2005, 21:08
Esempio: il Papa dice: non fornicate prima del matrimonio e dopo non usate contraccettivi, l'atto sessuale è finalizzato alla procreazione.
Volevo chiederti dove l'uso è condannato, ma leggo sul Catechismo (stilato dall'attuale Papa e consigliato dallo stesso):
Al contrario, è intrinsecamente cattiva « ogni azione che, o in previsione dell'atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione ».
http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a6_it.htm
Preferisco non commentare :D

lowenz
20-11-2005, 21:14
Volevo chiederti dove l'uso è condannato, ma leggo sul Catechismo (stilato dall'attuale Papa e consigliato dallo stesso):
Al contrario, è intrinsecamente cattiva « ogni azione che, o in previsione dell'atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione ».
http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a6_it.htm
Preferisco non commentare :D
Secondo me si dovrebbe porre tutto su un livello di ragionamento che non contempli le istanze precettuali (o precettistiche?) della religione, ma il concetto stesso di precetto (frase comprensibile no? :D).
Anche perchè altrimenti si potrebbe sempre dire "SEI IL SOLITO PORCO!" :asd:

Ewigen
20-11-2005, 21:14
x gpc: il tuo discorso è quello che mi aspetto da un cattolico, ma mi sembra davvero molto teorico :p
Chi non sente un rapporto personale con Dio è tagliato automaticamente fuori (e infatti non si può definire cristiano), ma anche chi organizza questo rapporto in maniera diversa rispetto a quanto dice la Chiesa non sarebbe di fatto cattolico, e se noti questa è la ragione portata da molti "cattolici" non praticanti. Anche fra i cattolici ciascuno pone l'enfasi sugli aspetti della dottrina che più sente propri (basta sentire le prediche :D).
Insomma, è possibile essere cristiani come vuole la Chiesa senza diventare paranoici? :D

il discorso avrebbe un senso se ...il cristianesimo (con le sue migliaia di denominazioni) non fosse una religione comunitaria!

lowenz
20-11-2005, 21:16
il discorso avrebbe un senso se ...il cristianesimo (con le sue migliaia di denominazioni) non fosse una religione comunitaria!
Esistono "linee di pensiero" individuali, non certo culti. Un culto per sua natura (uff, è difficile non usare sta parola) è comunitario.

lowenz
20-11-2005, 21:25
Preferisco non commentare :D
Commenta la sintesi del pensiero nietzscheano che porti in signature :D

Ewigen
20-11-2005, 21:28
Esistono linee di pensiero individuali, non certo culti. Un culto per sua natura (uff, è difficile non usare sta parola) è comunitario.

Ovvio che in ogni denominazione esiste un pluralismo di pensiero e diattitudini,purchè non vada contro i suoi principi.Es: nel cattolicesimo (mi limito ai personaggi recenti) Nouwen,Merton,Benedetto,Balthassar,Madre Teresa,Kolbe,Lubich,Ruini,Martini,Cantalamessa,Romero,.... non erano/sono delle fotocopie di uno dell'altro.Così come il Rinnovamento dello Spirito non è certo la CL o i Focolarini.

lowenz
20-11-2005, 21:47
Ovvio che in ogni denominazione esiste un pluralismo di pensiero e diattitudini,purchè non vada contro i suoi principi.Es: nel cattolicesimo (mi limito ai personaggi recenti) Nouwen,Merton,Benedetto,Balthassar,Madre Teresa,Kolbe,Lubich,Ruini,Martini,Cantalamessa,Romero,.... non erano/sono delle fotocopie di uno dell'altro.Così come il Rinnovamento dello Spirito non è certo la CL o i Focolarini.
Sì OK, ma io intendevo dire che non riesco proprio a chiamare religioni le "religioni non comunitarie". Almeno per me una caratteristiche basilare di una religione è l'essere comunitaria, altrimenti la chiamo "linea di pensiero" (sottinteso l'aggettivo personale).

Ewigen
20-11-2005, 21:53
Sì OK, ma io intendevo dire che non riesco proprio a chiamare religioni le "religioni non comunitarie". Almeno per me una caratteristiche basilare di una religione è l'essere comunitaria, altrimenti la chiamo "linea di pensiero" (sottinteso l'aggettivo personale).

Ok ho capito cosa vuoi dire :)

gpc
20-11-2005, 23:18
Io ne discuto in termini FILOSOFICI, quindi non posso partire dai tuoi assunti, sennò è ovvio che arrivo alle tue conclusioni e grazie tante!

I miei assunti sono gli assunti cattolici, dato che non si parlava di giudicare il cattolicesimo ma il comportamento di un cattolico in termini di cattolicesimo, non ha senso discuterne in altri termini.
Se tu vuoi giudicare IL cristianesimo allora fai quello che vuoi, ma se vuoi discutere di quella che è la vita del cristiano in termini cristiani, non puoi metterti nelle premesse opposte, non ha proprio senso.

gpc
20-11-2005, 23:20
A me più che critiche sembrano osservazioni ;)
Mi sembra che semplicemente pone l'accento su non pochi "cristiani" che preferiscono non ricordare il passo del vangelo che parla del servire due padroni :D


No ma ripeto, le critiche di per sè sono corrette, è ciò a cui vengono applicate che è scorretto.


Ma vedo già che si è passati direttamente sulla dottrina, causa lowenz :D

Lowenz parte troppo sparato, è andato OT al terzo post :D

lowenz
20-11-2005, 23:24
Lowenz parte troppo sparato, è andato OT al terzo post :D
Non sono minimamente OT, infatti ho dato una motivazione chiarissima al comportamento part-time di certi credenti, e per farlo dovevo introdurre un discorso sulla "morale" in genere.

Certo che se ci sforzasse un po' + di leggere.....male non farebbe :D
Ti riporto un pezzo della sintesi del pensiero di Nietzsche a riguardo, che guarda caso è pure la signature di Banus! (People often speak of their faith, but act according to their instincts)

La morale costituisce allora un fenomeno di superficie rispetto alla realtà dei nostri istinti: i nostri istinti costituiscono un fondo buio e caotico in cui sentimenti positivi lottano eternamente contrapposti a sentimenti negativi,l’uomo è infatti solcato da questo eterno conflitto tra pulsioni contrastanti. La “morale di superficie”, allora, non è altro che lo specchio di tale complessità, la morale di superficie è lo specchio di queste lotte profonde che costituiscono il carattere originario dell'esistenza.
L’uomo non è libero, è alla mercé di tali conflitti "sotterranei". La stessa idea di cogito cartesiano, di “Io” fichtiano, di soggetto come autore delle scelte e dell’attività psichica, rientra pur sempre nell’insieme delle strutture consolatorie che intendono dare un senso strutturato anche alla coscienza.

Il problema sta appunto nel fatto che l'uomo anche se tende ad autolegittimare le proprie azioni desidera comunque la "consolazione" di modello di strutturazione "ideale" del proprio io.
Eccome perchè tanti credenti "part-time", come diceva Banus.

lowenz
20-11-2005, 23:26
se vuoi discutere di quella che è la vita del cristiano in termini cristiani, non puoi metterti nelle premesse opposte, non ha proprio senso.
Prima di tutto un cristiano è un essere umano senziete, quindi la discuto in termini di pensiero umano.....cioè in termini filosofici, psicologici e antropologici.

gpc
20-11-2005, 23:35
x gpc: il tuo discorso è quello che mi aspetto da un cattolico, ma mi sembra davvero molto teorico :p
Chi non sente un rapporto personale con Dio è tagliato automaticamente fuori (e infatti non si può definire cristiano), ma anche chi organizza questo rapporto in maniera diversa rispetto a quanto dice la Chiesa non sarebbe di fatto cattolico, e se noti questa è la ragione portata da molti "cattolici" non praticanti. Anche fra i cattolici ciascuno pone l'enfasi sugli aspetti della dottrina che più sente propri (basta sentire le prediche :D).
Insomma, è possibile essere cristiani come vuole la Chiesa senza diventare paranoici? :D

Sì, certamente, tant'è che molti lo sono e non sono paranoici :p
Vedi, secondo me molti fraintendimenti nascono dal fatto che si cerca di dare un giudizio da esterno su una cosa che difficilmente fai fatica a capire se non ci sei dentro. Voglio dire, riprendendo l'analogia, è come dare un giudizio sul rapporto tra due persone senza che tu ne faccia parte: è molto difficile che sia accurato.
In due parole, si potrebbe dire che la chiave di tutto sta nella serenità del rapporto. Una volta che tu, onestamente, fai quello che puoi ti devi sentire tranquillo. E' una questione di coscienza, non tanto di giudizio esterno, perchè sai che dall'altra parte hai una controparte che ti ama e ti accetta per quello che sei ed è sempre disposta ad accettare un pentimento per gli errori inevitabilmente fatti. Questo non mi sembra molto teorico... tenendo presente che, chiaramente, ognuno affronta i rapporti a modo suo, quindi questa che è la linea di fondo poi si concretizza in maniera diversa caso per caso.
Riguardo al discorso della dottrina, quello che dici è corretto, ma non è strano. La dottrina fa parte della religione ma non è la religione stessa. Di conseguenza c'è anche quella parte, ed è chiaro che poi ognuno si focalizzerà su ciò che ritiene più importante, ma ci deve essere sempre in mente quella linea di fondo che ho detto prima, ossia che essere cristiani non significa seguire una fila di regole fine a se stessa ma avere un rapporto.
A questo punto si inserisce il discorso Chiesa e le osservazioni d'apertura.
Tra l'altro il discorso dell'essere o meno cattolici è di lunga data, da tanto tempo se ne parla qui, proprio in ragione dei "credenti non praticanti" che spesso rivendicano la loro appartenenza al cattolicesimo. Dunque, secondo il cattolicesimo, la Chiesa ha certe funzioni e autorità e tra queste c'è quella di indicare la giusta via (è chiaro che lo dicono tutti, vuoi che una religione ti dica di seguirne un'altra? :mbe: ). Il cattolicesimo, in particolare, pone alcuni "paletti" fondamentali e altri facoltativi: quelli fondamentali sono quelli espressi nel credo, quelli facoltativi possono essere, per esempio, i miracoli riconosciuti. In generale ciò che è imprescindibile è tutto quello che appartiene alla rivelazione di Cristo, tra cui anche la Chiesa istituita da lui. Nel momento in cui io cattolico decido liberamente di non riconoscere uno di questi pilastri fondamentali della religione cattolica, non posso più dirmi cattolico per definizione!
Guarda, ti faccio un esempio: mi ricordo di una ragazza che si lamentava perchè le avevano detto in parrocchia che era un'eretica e se n'era andata. Parlando salta fuori che sosteneva -e credeva- che l'eucaristia fosse solo un simbolo... valle a spiegare che era un'eresia veramente, e neppure tanto originale :D , e che non è che la si volesse buttar fuori ma era lei che non accettava più una cosa fondamentale della nostra religione. Niente da fare, ovviamente...
Tutto questo per dire che, nel momento in cui io abbraccio una religione, ci possono essere cose comode da seguire e altre scomode. Nel momento in cui fallisco di seguire una cosa scomoda per debolezza, mancanza, etc, per il cattolicesimo c'è la possibilità del pentimento che fa parte della religione; nel momento in cui decido coscientemente di non seguire una cosa scomoda perchè decido io che non è importante o che non è vera, anche se l'azione finale è la medesima il suo significato è profondamente diverso, così come le conseguenze.

lowenz
20-11-2005, 23:38
Tutto questo per dire che, nel momento in cui io abbraccio una religione, ci possono essere cose comode da seguire e altre scomode. Nel momento in cui fallisco di seguire una cosa scomoda per debolezza, mancanza, etc, per il cattolicesimo c'è la possibilità del pentimento che fa parte della religione; nel momento in cui decido coscientemente di non seguire una cosa scomoda perchè decido io che non è importante o che non è vera, anche se l'azione finale è la medesima il suo significato è profondamente diverso, così come le conseguenze.
Perchè usi la parola "scomoda"? E' un lapsus? E' già un indice.....dovresti dire "santificante" :D

gpc
20-11-2005, 23:44
forse l'ha buttata così perche io sono gnurant religiosamente parlando e me l'ha messa più sulla sociologia. chissà!
Cmq rispondendo anche a gpc, Nel mio post parlo di persone che si definiscono cattoliche, ma che si comportano intenzionalmente in modo totalmente opposto a quello consigliato dalla chiesa, e con questo comportamento compiono un peccato. Perseverano in questo comportamento, perchè pensano che "alcune" direttive della Chiesa siano anacronistiche e/o stupide, nonostante ciò continuano la loro vita di fedeli. Esempio: il Papa dice: non fornicate prima del matrimonio e dopo non usate contraccettivi, l'atto sessuale è finalizzato alla procreazione. Se i giovani cattolici fossero coerenti, alla giornata mondiale della gioventù a colonia sarebbero stati presenti solo celibi e nubili vergini, cosa completamente assurda. E le famiglie cattoliche dovrebbero essere numerosissime.
Invece queste persone se ne fregano e si autolegittimano, scavalcando la confessione, il pentimento ed il perdono, a comportarsi come credono sia giusto, e nonostante ciò si definiscono cattolici praticanti.
E' incoerente al massimo a mio avviso tutto ciò, aggravato dal fatto che il cosiddetto peccato è intenzionale, ripetuto e commesso con presunzione di ritenersi più capaci del Papa nel decidere cosa è buono e cosa non è buono.
ASSURDO :rolleyes:

Allora... facciamo finta che hai preso esempi a caso non reali perchè se qualcuno ti ha riportato quelle "indicazioni", soprattutto con quelle "motivazioni", ha bisogno di una visitina audiometrica prima e di un giretto a catechismo dopo...
Presupposto: nel cattolicesimo NESSUNO è esente da peccato e NESSUNO deve giudicare gli altri come se fosse superiore. Tutti sono -siamo- peccatori e nessuno è perfetto.
Detto questo, tu -generico- non puoi sapere, se l'altro non te lo dice, perchè pecca o perchè non segue una certa indicazione. Se lo fa per debolezza, tutto "normale". Se lo fa per convinzione, invece lì c'è qualcosa che non funziona e se fosse onesto dovrebbe rivedere un attimo la sua vita spirituale. In questo secondo caso si applica la critica che fai tu, ma attento: prima di tutto non sono i perfetti che formano la cerchia dei cattolici o cristiani, per cui è sbagliata l'osservazione che fai quando dici che ci dovrebbero essere solo vergini alle GMG (anche perchè qualche altro peccatuccio ce l'avrebbero sicuramente); secondo, non è compito tuo giudicare la persona (è difficile, me ne rendo conto, lo facciamo tutti) e dire, tu sì sei bravo tu no sei una fetecchia, si può discutere sul comportamento ma non sulla possibilità di tornare indietro, non so se mi spiego.
Comunque guarda, secondo me hai bisgno di qualche informazioncina più accurata sul cattolicesimo, su cos'è e sui suoi precetti se quello che hai scritto come esempio è quello che ritieni venga detto... ;)

gpc
20-11-2005, 23:46
Prima di tutto un cristiano è un essere umano senziete, quindi la discuto in termini di pensiero umano.....cioè in termini filosofici, psicologici e antropologici.

Lowenz, guarda, te la metto in un'altra ottica: non riesco a seguirti.
O scendi dal piedistallo, o io con te, proprio per mia incapacità, non riesco a discuterci.

gpc
20-11-2005, 23:47
Perchè usi la parola "scomoda"? E' un lapsus? E' già un indice.....dovresti dire "santificante" :D

No, perchè? Uso il termine "scomodo" per indicare tutte quelle cose che risultano difficili da seguire. Non sono necessariamente santificanti. Una persona può trovare scomodo andare una volta alla settimana a messa ma il fatto che ci vada non è santificante.

gpc
20-11-2005, 23:50
Volevo chiederti dove l'uso è condannato, ma leggo sul Catechismo (stilato dall'attuale Papa e consigliato dallo stesso):
Al contrario, è intrinsecamente cattiva « ogni azione che, o in previsione dell'atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione ».
http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a6_it.htm
Preferisco non commentare :D

Da commentare ce ne sarebbe :D
Guarda, due parole proprio tra parentesi perchè non è l'argomento del thread... Quello che hai riportato significa che il rapporto sessuale deve essere aperto alla vita, non la deve escludere a priori. Non che ad ogni botta si debba sfornare un pargolo... sono due cose molto diverse. Se la vita è dono di Dio e non è cosa che ci appartiene, di proprietà, allora noi non abbiamo il diritto di negarla. Non è una cosa così scandalosa, partendo da queste premesse.
Una critica che si può fare alla Chiesa è di esporre le cose in maniera criptica, questo di sicuro :D

Riporto il brano nella sua interezza, dato che è complesso e non si può prendere una frase da sola senza capire il resto:

2367 Chiamati a donare la vita, gli sposi partecipano della potenza creatrice e della paternità di Dio. 250 « Nel compito di trasmettere la vita umana e di educarla, che deve essere considerato come la loro propria missione, i coniugi sanno di essere cooperatori dell'amore di Dio Creatore e come suoi interpreti. E perciò adempiranno il loro dovere con umana e cristiana responsabilità ». 251

2368 Un aspetto particolare di tale responsabilità riguarda la regolazione della procreazione. Per validi motivi 252 gli sposi possono voler distanziare le nascite dei loro figli. Devono però verificare che il loro desiderio non sia frutto di egoismo, ma sia conforme alla giusta generosità di una paternità responsabile. Inoltre regoleranno il loro comportamento secondo i criteri oggettivi della moralità:

« Quando si tratta di comporre l'amore coniugale con la trasmissione responsabile della vita, il carattere morale del comportamento non dipende solo dalla sincera intenzione e dalla valutazione dei motivi, ma va determinato da criteri oggettivi, che hanno il loro fondamento nella natura stessa della persona umana e dei suoi atti, criteri che rispettano, in un contesto di vero amore, l'integro senso della mutua donazione e della procreazione umana; e tutto ciò non sarà possibile se non venga coltivata con sincero animo la virtù della castità coniugale ». 253

2369 « Salvaguardando ambedue questi aspetti essenziali, unitivo e procreativo, l'atto coniugale conserva integralmente il senso di mutuo e vero amore e il suo ordinamento all'altissima vocazione dell'uomo alla paternità ». 254

2370 La continenza periodica, i metodi di regolazione delle nascite basati sull'auto-osservazione e il ricorso ai periodi infecondi 255 sono conformi ai criteri oggettivi della moralità. Tali metodi rispettano il corpo degli sposi, incoraggiano tra loro la tenerezza e favoriscono l'educazione ad una libertà autentica. Al contrario, è intrinsecamente cattiva « ogni azione che, o in previsione dell'atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione ». 256

« Al linguaggio nativo che esprime la reciproca donazione totale dei coniugi, la contraccezione impone un linguaggio oggettivamente contraddittorio, quello cioè del non donarsi all'altro in totalità: ne deriva non soltanto il positivo rifiuto all'apertura alla vita, ma anche una falsificazione dell'interiore verità dell'amore coniugale, chiamato a donarsi in totalità personale. [...] La differenza antropologica e al tempo stesso morale, che esiste tra la contraccezione e il ricorso ai ritmi temporali [...], coinvolge in ultima analisi due concezioni della persona e della sessualità umana tra loro irriducibili ». 257

lowenz
20-11-2005, 23:55
Cmq parte fondamentale del perdono è il "dolore dei peccati", cattolicamente parlando.....mi spieghi come un cattolico possa provare VERAMENTE dolore nel caso di un peccato che non tocchi direttamente una persona (ad esempio nominare il nome di Dio invano o non onorare la domenica)?
Solo perchè su un libro è scritto che Qualcuno è stato crocifisso per redimire il tuo peccato il peccatore riesce a soffrire come se stesse facendo del male come ad un caro amico? Occhio che sto parlando di DOLORE, non risentimento ("Ops, mi dispiace, non lo faccio più").
E sei sicuro che dietro non sia celato un possibile meccanismo di autoinduzione del dolore quale strumento di autocontrollo (che non è una cosa negativa di per sè, ma se non attuata con modalità auto-fustiganti, abbastanza puerili.....)

lowenz
20-11-2005, 23:55
Lowenz, guarda, te la metto in un'altra ottica: non riesco a seguirti.
O scendi dal piedistallo, o io con te, proprio per mia incapacità, non riesco a discuterci.
Non sono io quello sul piedistallo.....come puoi non capire che prima del cristiano c'è l'uomo dietro e come tale io scelgo di analizzarlo?

gpc
21-11-2005, 00:05
Cmq parte fondamentale del perdono è il "dolore dei peccati", cattolicamente parlando.....mi spieghi come un cattolico possa provare VERAMENTE dolore nel caso di un peccato che non tocchi direttamente una persona (ad esempio nominare il nome di Dio invano o non onorare la domenica)?
Solo perchè su un libro è scritto che Qualcuno è stato crocifisso per redimire il tuo peccato riesce a soffrire come se stessi facendo del male come ad un caro amico? Occhio che sto parlando di DOLORE, non risentimento ("Ops, mi dispiace, non lo faccio più").
E sei sicuro che dietro non sia celato un possibile meccanismo di autoinduzione del dolore quale strumento di autocontrollo (che non è una cosa negativa di per sè, ma se non attuata con modalità auto-fustiganti, abbastanza puerili.....)

Tu hai mai provato dolore nel renderti conto di aver fatto un'azione che ha causato dispiacere ad un'altro? O ti sei mai sentito in colpa per aver fatto un'azione contro un'altra persona anche se questa non lo è venuto a sapere?
Questi sono tutti esempi che rispondono alla tua domanda.
Lowenz, il tuo errore e il tuo limite è, come ho cercato di spiegarti prima, che stai dando giudizi su un qualcosa eliminando a priori tutti i principi, tra cui la fede stessa, che portano a quella cosa che vuoi giudicare: non puoi farlo!
Se io ti dico, per il cattolico tra lui e Dio c'è un rapporto di amore, la riposta alla tua domanda la trovi anche tu senza bisogno che io ti dica nient'altro. Se tu mi dici, no non è vero, non è possibile, prescindi dal cattolicesimo, allora non esiste una risposta perchè con quelle premesse non esiste nemmeno il problema!

Non sono io quello sul piedistallo.....come puoi non capire che prima del cristiano c'è l'uomo dietro e come tale io scelgo di analizzarlo?

Perchè io ti parlo dell'UOMO cristiano, tu mi parli dell'uomo escludendo a priori il cristiano. Non concorderemmo nemmeno sugli argomenti di discussione in questa maniera.

lowenz
21-11-2005, 00:08
« Al linguaggio nativo che esprime la reciproca donazione totale dei coniugi, la contraccezione impone un linguaggio oggettivamente contraddittorio, quello cioè del non donarsi all'altro in totalità: ne deriva non soltanto il positivo rifiuto all'apertura alla vita, ma anche una falsificazione dell'interiore verità dell'amore coniugale, chiamato a donarsi in totalità personale. [...] La differenza antropologica e al tempo stesso morale, che esiste tra la contraccezione e il ricorso ai ritmi temporali [...], coinvolge in ultima analisi due concezioni della persona e della sessualità umana tra loro irriducibili ». 257
Dimostrami che il "linguaggio nativo" sia l'unico corretto.....vedi si danno per scontato troppe cose....è corretto solo perchè è quello nativo, quello "naturale"?

lowenz
21-11-2005, 00:11
Tu hai mai provato dolore nel renderti conto di aver fatto un'azione che ha causato dispiacere ad un'altro? O ti sei mai sentito in colpa per aver fatto un'azione contro un'altra persona anche se questa non lo è venuto a sapere?
Rigiro la situazione se permetti: se uno dice "Porco Lowenz" mica mi offendo, anzi ne rido :D Anzi, di più, ha cmq pensato a me :D

lowenz
21-11-2005, 00:13
Perchè io ti parlo dell'UOMO cristiano, tu mi parli dell'uomo escludendo a priori il cristiano. Non concorderemmo nemmeno sugli argomenti di discussione in questa maniera.
Ma ogni cristiano è prima di tutto uomo e la sua mente non può prescindere dai meccanismi di ogni altro essere umano: per questo dico che non sono io ad essere sul piedistallo......e il darsi una "moralità" non è una caratteristica cristiana, ma umana!

gpc
21-11-2005, 00:15
Dimostrami che il "linguaggio nativo" sia l'unico corretto.....vedi si danno per scontato troppe cose....è corretto solo perchè è quello nativo, quello "naturale"?

Lowenz, secondo me tu stai confondendo questa discussione con una dove stai discutendo una qualche sfilza di teoremi matematici... E' sbagliato proprio il tuo approccio a queste tematiche, non avrai mai un dialogo con qualcuno che non sia improntato all'esclusiva distruttività.

gpc
21-11-2005, 00:17
Rigiro la situazione se permetti: se uno dice "Porco Lowenz" mica mi offendo, anzi ne rido :D Anzi, di più, ha cmq pensato a me :D

Non ci credo che tu non capisca, tu rifiuti la risposta che ho già dato più volte. Per il cattolico Dio non è un qualcosa di vago, è una persona intesa come controparte in una relazione. Una volta che hai capito (non accettato, capito) questo, rileggiti gli esempi che ti ho fatto nel post e vedi se non ti è mai capitato in un rapporto con un'altra persona di ferirla anche se questo non implicava un dolore diretto su di te.

gpc
21-11-2005, 00:20
Ma ogni cristiano è prima di tutto uomo e la sua mente non può prescindere dai meccanismi di ogni altro essere umano: per questo dico che non sono io ad essere sul piedistallo......e il darsi una "moralità" non è una caratteristica cristiana, ma umana!

Ma non hai capito che il discorso qui è oltre questo? Se tu vuoi discutere sulla validità della moralità umana, è un argomento e lo puoi affrontare in un certo modo, sicuramente meglio di me anche solo per le tue conoscenze filosofiche anni luce superiori alle mie. Se tu vuoi discutere della validità della religione cattolica, allora lo si affronta in un altro modo su altre premesse e con altri strumenti, dato che non parliamo nè di filosofia, poichè la religione cattolica non è una filosofia, nè di scienza, per cui è inutile parlare di "dimostra qui dimostra là". Se si vuole parlare del comportamento di una persona che si dice cattolica all'interno della religione cattolica non c'entra niente tirar fuori storie di autoreferenzazioni, perchè ci si trova in un caso particolare. Anche qui, posso capire che non l'accetti ma mi rifiuto di credere che non lo capisci.

lowenz
21-11-2005, 00:21
Lowenz, secondo me tu stai confondendo questa discussione con una dove stai discutendo una qualche sfilza di teoremi matematici... E' sbagliato proprio il tuo approccio a queste tematiche, non avrai mai un dialogo con qualcuno che non sia improntato all'esclusiva distruttività.
Dimostrami che è giusto il tuo allora.....insomma gpc, non ti rendi conto di quante ipotesi metti tu in più di me nel tuo discutere?

E per favore non venirmi a dire che sono io quello che distrugge (che è un'offesa peggiore di "porco lowenz").....perchè allora io potrei dirti che il tuo è un arrampicamento sugli specchi :D
Chiedi pure a Banus se non ho dialogo.....parliamo di 'ste cose da anni ormai.....e Banus è vivo :D

gpc
21-11-2005, 00:28
Dimostrami che è giusto il tuo allora.....insomma gpc, non ti rendi conto di quante ipotesi metti tu in più di me nel tuo discutere?

E per favore non venirmi a dire che sono io quello che distrugge (che è un'offesa peggiore di "porco lowenz").....perchè allora io potrei dirti che il tuo è un arrampicamento sugli specchi :D
Chiedi pure a Banus se non ho dialogo.....parliamo di 'ste cose da anni ormai.....e Banus è vivo :D

Banus avrà più pazienza (e meno sonno) di me :D
Comunque... aridaje con 'sto dimostrami. Mi sono state chieste meno dimostrazioni all'esame di metodi matematici... Ti rendi conto?
Io metto più ipotesi perchè l'argomento del thread richiede che si parta dall'ipotesi che ci si trova in ambito cattolico, e questo richiede di accettare diverse cose. Tu invece vuoi partire a giudicare quelle che sono le mie ipotesi, e la cosa ti assicuro, non mi può interessare minimamente :D
Inoltre il modo in cui ti approcci va bene per una filosofia, per un'etica, ma non per una religione che non è solo quello. Per questo dico che è un approccio distruttivo: così come discutere di una filosofia utilizzando strumenti e premesse di proprietà delle religioni è sbagliato, altrettanto discutere di una religione utilizzando strumenti e proprietà dell'analisi filosofica non porta a nulla.

lowenz
21-11-2005, 00:34
Inoltre il modo in cui ti approcci va bene per una filosofia, per un'etica, ma non per una religione che non è solo quello. Per questo dico che è un approccio distruttivo: così come discutere di una filosofia utilizzando strumenti e premesse di proprietà delle religioni è sbagliato, altrettanto discutere di una religione utilizzando strumenti e proprietà dell'analisi filosofica non porta a nulla.
Sapresti dimostrarmi che questa tua tesi DIALETTICA è vera? Questa è una tesi dialettica, non religiosa.....quindi ha senso porsi la domanda :D

lowenz
21-11-2005, 00:37
Cmq siccome devo curare una relazione con una persona in carne ed ossa.....devo dedicarmi un po' anche a lei ora altrimenti le arreco dolore.....e me ne rendo conto :D

gpc
21-11-2005, 00:37
Sapresti dimostrarmi che questa tua tesi DIALETTICA è vera? Questa è una tesi dialettica, non religiosa.....quindi ha senso porsi la domanda :D

Non è una tesi da dimostrare, è un dato di fatto: con la sega tagli il legno, con l'apriscatole apri la scatoletta. Se vuoi usare la sega per aprire la scatoletta, una delle due si rompe.
La filosofia ha i suoi ambiti e i suoi strumenti, così come l'etica, così come la religione. Volerli applicare in maniera impropria significa solo non far funzionare niente.
Nel caso particolare, tu della religione vuoi analizzare le componenti etiche e filosofiche annullando la componente religiosa, che è parte integrante, fondamenale e che differenzia l'insieme dai singoli pezzi.

gpc
21-11-2005, 00:38
Cmq siccome devo curare una relazione con una persona in carne ed ossa.....devo dedicarmi un po' anche a lei ora altrimenti le arreco dolore.....e me ne rendo conto :D

Bravo, che altrimenti arrechi dolore pure a me con 'ste discussioni, e te ne dovresti pure rendere conto :D 'notte!

lowenz
21-11-2005, 00:42
Bravo, che altrimenti arrechi dolore pure a me con 'ste discussioni, e te ne dovresti pure rendere conto :D 'notte!
Ma ti santifichi con questo martirio! Dovresti ringraziarmi :D

Bollita
21-11-2005, 00:50
Bravo, che altrimenti arrechi dolore pure a me con 'ste discussioni, e te ne dovresti pure rendere conto :D 'notte!
we cattolico e a me nn ci pensa nessuno?????? mi molli qui sola con lowenz??? cattivo :cry:

Chiedi pure a Banus se non ho dialogo.....parliamo di 'ste cose da anni ormai.....e Banus è vivo :D
siamo sicuri che nn sia solamente un ologramma???? :D

cmq io concordo con quel testone di lowenz !!

lowenz
21-11-2005, 00:52
Non è una tesi da dimostrare, è un dato di fatto: con la sega tagli il legno, con l'apriscatole apri la scatoletta. Se vuoi usare la sega per aprire la scatoletta, una delle due si rompe.
Ho il 50% di probabilità di spaccare la scatoletta, quindi aprirla :sofico:


La filosofia ha i suoi ambiti e i suoi strumenti, così come l'etica, così come la religione. Volerli applicare in maniera impropria significa solo non far funzionare niente.
Mmm.....cmq l'etica è una parte della filosofia :p


Nel caso particolare, tu della religione vuoi analizzare le componenti etiche e filosofiche annullando la componente religiosa, che è parte integrante, fondamenale e che differenzia l'insieme dai singoli pezzi.
L'analisi procede sempre per destrutturazione.....altrimenti di chiama sintesi :D

Banus
21-11-2005, 08:03
Riporto il brano nella sua interezza, dato che è complesso e non si può prendere una frase da sola senza capire il resto:
Scusami un attimo, ma credi riporti dei brani senza aver letto il testo, o li citi volutamente fuori dal contesto? :D
Ho omesso il resto perchè non fa che ribadire i motivi di quella posizione, senza aggiungere nulla di più al senso.

Tornando al tema della contraccezione, secondo te quante coppie cattoliche praticanti seguono alla lettera questo consiglio? Vedendo la demografia (e non solo :D) io scommetterei molto poche :p
A questo punto mi chiedo che senso ha dare un'indicazione per forza di cose ideale, quando ci sono mancanze ben più gravi per un cattolico (esempio: fare più figli di quanti si è in grado di mantenere). E se alla fine il rispetto di determinati valori è dettato dalla contingenza, come si può chiedere la coerenza a un cattolico? :)

O ti sei mai sentito in colpa per aver fatto un'azione contro un'altra persona anche se questa non lo è venuto a sapere?
Ci sono anche i sensi di colpa, ma come ti può dire un esperto in materia sono dei modi per liberarsi dalle ansie, ad esempio seguendo un rigido codice morale. Sono questi i casi che lowenz chiama "puerili" (fino a un certo punto, perchè possono seriamente degenerare).

Non è una tesi da dimostrare, è un dato di fatto: con la sega tagli il legno, con l'apriscatole apri la scatoletta.
E la pizza si fa in pizzeria :D
Capisco che nella tua antropologia tutto gira perfettamente come gli ingranaggi di un orologio (anzi, come il migliore dei mondi possibili :D), ma lowenz ti chiede di guardare un po' oltre ;)

Adesso per farlo felice cito la frase che ho in sign:
La gente parla spesso della propria fede, ma si comporta in base ai suoi istinti
Siamo sicuri che quello di cui discutiamo non è che la scelta di un istinto rispetto a un altro? :D

lowenz
21-11-2005, 08:14
Non è una tesi da dimostrare, è un dato di fatto: con la sega tagli il legno, con l'apriscatole apri la scatoletta.
Riprendo da qui, visto che fondamentalmente gira tutto intorno a questa frase :D
Allora questa è la tipica frase "per natura" (quella appunto che io cerco sempre di evitare): la "natura" della sega è quella di tagliare il legno, la "natura" dell'apriscatole è aprire le scatole (e allora la "natura" del lowenz è quella invece di romperle....:asd: )
Peccato che non sia un "dato di fatto" come la chiami tu, ma solo una proposizione, una relazione fra 2 entità. L'esistenza delle 2 entità è l'unico "dato di fatto" (esiste la sega, esiste il legno), ma non lo è relazione fra le 2: essa può essere un assunto (ma non un dato di fatto) di chi - guarda caso - ha una visione FINALE del mondo (cioè la sega esiste PER tagliare il legno, l'apriscatole PER aprire scatole).
E io non ce l'ho questa visione, ne ho solo una causale-relazionale :D

lowenz
21-11-2005, 08:16
anzi, come il migliore dei mondi possibili :D
Infatti gpc adorerebbe Leibniz :D

gourmet
21-11-2005, 08:20
Ti riporto un pezzo della sintesi del pensiero di Nietzsche a riguardo, che guarda caso è pure la signature di Banus! (People often speak of their faith, but act according to their instincts) :D

La morale costituisce allora un fenomeno di superficie rispetto alla realtà dei nostri istinti: i nostri istinti costituiscono un fondo buio e caotico in cui sentimenti positivi lottano eternamente contrapposti a sentimenti negativi,l’uomo è infatti solcato da questo eterno conflitto tra pulsioni contrastanti. La “morale di superficie”, allora, non è altro che lo specchio di tale complessità, la morale di superficie è lo specchio di queste lotte profonde che costituiscono il carattere originario dell'esistenza.
L’uomo non è libero, è alla mercé di tali conflitti "sotterranei". La stessa idea di cogito cartesiano, di “Io” fichtiano, di soggetto come autore delle scelte e dell’attività psichica, rientra pur sempre nell’insieme delle strutture consolatorie che intendono dare un senso strutturato anche alla coscienza.

Il problema sta appunto nel fatto che l'uomo anche se tende ad autolegittimare le proprie azioni desidera comunque la "consolazione" di modello di strutturazione "ideale" del proprio io.
Eccome perchè tanti credenti "part-time", come diceva Banus.

Molto interessante, grazie

majino
21-11-2005, 08:23
scusate, ma, in soldoni, un cristiano può pigiare prima del matrimonio? :)

lowenz
21-11-2005, 08:25
scusate, ma, in soldoni, un cristiano può pigiare prima del matrimonio? :)
In soldoni NO o meglio NO se non vuol peccare :D.....perchè poi le cose stanno un tantino diversamente nella realtà.....

lowenz
21-11-2005, 08:28
edit (post accorpato a quello sopra)

lowenz
21-11-2005, 08:33
Strano invece che nessuno si sia mai accorto che il controllo delle attività sessuali è un palese tentativo di controllare la società, in quanto la pulsione riproduttiva è forse l'istinto più forte dopo quello dell'autoconservazione e siccome la riproduzione si focalizza nella donna tutte le religioni tentano, salvo quella indù che non è sessuofobica ma celebra il sesso come manifestazione della vita ed ha divinità appositamente dedicate, dio averne il controllo perchè per suo tramite possono controllare il tessuto sociale in modo capillare.

Ciao.

P.S. A cosa credete serva la condizione della donna, non tanto diversa da quella che era qui solo un secolo fà, nei paesi islamici ?. Da cosa credete scaturisca la fobia delle religioni in genere per gli omosessuali ?.
No no, se ne sono accorti in tanti direi.....dato che è un controllo che non funziona più.....però se lo dicono sottovoce nel letto e non pubblicamente, perchè pubblicamente "NON SI DICE".....ma si fa :D

nomeutente
21-11-2005, 08:51
Scusate, dico la mia: secondo me la domanda iniziale può avere una risposta molto più semplice, senza scomodare i filosofi.

La realtà è che la religione cristiana/cattolica è vissuta come vera fede da una parte piccolissima della popolazione. Gli altri che si dichiarano cattolici lo fanno per tradizione o peggio per ipocrisia.
Non c'entra niente il fatto che siamo peccatori o non peccatori, l'obiezione iniziale è un'altra: tanti pretendono di interpretare l'adesione al cattolicesimo "in proprio", decidendo cosa è peccato e cosa no, per cui non è un vero cattolico.

Da questo punto di vista il cattolicesimo è una delle cause della forma mentis ipocrita che c'è in Italia, a differenza di paesi ad es. protestanti.
Per un protestante sei peccatore esattamente come per un cattolico, ma non c'è alcun prete che ti confessa e ti assolve: te la vedi individualmente con dio e basta.

Imho chi dice che i precetti cattolici sono vecchi, semplicemente non è un cattolico, perché per un cattolico Bibbia e Vangelo sono testi sacri che dipendono da dio o da Cristo, per cui fin quando non viene giù dio a dire che sono da cambiare, quelli valgono.

Feric Jaggar
21-11-2005, 09:21
Salve, è da tempo che ho un dubbio che mi attanaglia riguardo la religione cattolica: essa individua come peccati alcuni comportamenti.


A parte il fatto che fino a Medio Evo avanzato il clero cattolico poteva benissimo sposarsi (circostanza non sbandierata, ma puntualmente ammessa da ogni buon conoscitore di cose cattoliche, di fronte ad una domanda diretta), ho fatto un'altra scoperta leggendo un libro di Alessando Barbero (buon medievalista), "Carlo Magno - un padre dell'Europa";

e cioè, che in epoca Carolingia il matrimonio non solo non era un sacramento, ma addirittura il clero era invitato a tenersi lontano da queste cerimonie pagane!

So benissimo che questi bruschi voltafaccia derivano da disposizioni conciliari, ma non è così automatico che una persona comune, che si ritiene dotata di normale discernimento e buon senso, si adegui a questi dietro-front radicali e a tutti gli arzigogoli interpretativi.

Che, beninteso, non sono peculiari del cattolicesimo.

Facciamo un esempio; dal Vangelo ci viene "ed egli alzò il calice del vino, e disse: bevetene tutti, questo è il mio sangue...", bene, il vino è bevanda sacra.

Dal Corano viene: "stia lontano il vino dalla tua tavola...", bene, qui il vino è bevanda maledetta (bene un corno, mi permetterei di aggiungere, quello che per uno è sacro per l'altro è satanico, uno dei due si sbaglia per forza, altro che ecumenismo!)

Allora, ok il vino nel 622 fu decretato vietato; allora vorrei sapere perchè è vietato pure il whisky che sicuramente in Arabia non esisteva. Da dove discende questo divieto? Dal fatto che entrambi contengono l'alcool, la cui esistenza come elemento non era conosciuta (all'epoca andava l'alchimia)? Ma il divieto parla di vino, non di alcool!

Ho fatto la domanda ad uno sciita, e mi ha detto: "fu un'interpretazione successiva, che estese il divieto a tutte le sostanze inebrianti!"

Male, perchè qui siamo ad un divieto assoluto, una delle forme più pregnanti di manifestazione esteriore di appartenenza all'islamismo, in base ad un'interpretazione successiva alle loro Scritture. E allora, aggiungo io, non dovrebbe essere vietato pure il caffè? Il caffè forse non è assunto per il suo essere inebriante? E il Qatt, di cui i religiosissimi mussulmani Yemeniti si imbottiscono, non è inebriante? E la birra, che piace tanto ai mussulmani bosniaci (a Sarajevo durante l'assedio funzionavano solo due fabbriche, una di birra e una di cosmetici... fate voi...)

BOOOOH!

LightIntoDarkness
21-11-2005, 10:14
Tu hai mai provato dolore nel renderti conto di aver fatto un'azione che ha causato dispiacere ad un'altro? O ti sei mai sentito in colpa per aver fatto un'azione contro un'altra persona anche se questa non lo è venuto a sapere?
Questi sono tutti esempi che rispondono alla tua domanda.
Lowenz, il tuo errore e il tuo limite è, come ho cercato di spiegarti prima, che stai dando giudizi su un qualcosa eliminando a priori tutti i principi, tra cui la fede stessa, che portano a quella cosa che vuoi giudicare: non puoi farlo!
Se io ti dico, per il cattolico tra lui e Dio c'è un rapporto di amore, la riposta alla tua domanda la trovi anche tu senza bisogno che io ti dica nient'altro. Se tu mi dici, no non è vero, non è possibile, prescindi dal cattolicesimo, allora non esiste una risposta perchè con quelle premesse non esiste nemmeno il problema!


QUOTONE.
Purtroppo è davvero difficile comunicare a queste "frequenze" attraverso solo le parole ;)

LightIntoDarkness
21-11-2005, 10:25
scusate, ma, in soldoni, un cristiano può pigiare prima del matrimonio? :)
Parlo da aderente al precetto :D .
Sono cristiano, ma non significa che non uso la testa.
Ho fatto questa scelta perchè sono convinto che è la scelta per vivere in maniera più bella e piena possibile il mio amore.
E visto che siamo convinti che ci sia Lui di mezzo al nostro amore ;), vogliamo che il matrimonio sia quasi un' "unione a tre".

Vivendo questo, il precetto è la strada per me per vivere al meglio, per essere felice, e non un insensato divieto come viene dipinto nel 99% dei casi.

:)

lowenz
21-11-2005, 10:54
QUOTONE.
Purtroppo è davvero difficile comunicare a queste "frequenze" attraverso solo le parole ;)
Capisco.....ma a questro punto nulla è giudicabile se non dall'interno, e questa non è una posizione che mi rassicuri molto.....ogni ideologia dal proprio interno è perfetta (ma chiedetemi di far analogie piuttosto brutte, capite cosa intendo no? I vari -ISMI o -ESIMI).
A questo punto l'operazione di analisi critica sarebbe esautorata in nome del fatto che può prescindere dai principi dove lo ritiene necessario. E' chiedere un po' troppo francamente.
Non dico che DEBBA, ma che POSSA.

lowenz
21-11-2005, 11:02
Faccio un esempio: se voglio analizzare una mela posso farlo seguendo la strada "la analizzo come frutto del melo", ma anche la strada "la analizzo come frutto E BASTA", e non è un errore perchè per una banale proprietà di ereditarietà della classe la mela E' un frutto, così come un cristiano E' un uomo, quindi posso (non devo) svincolarmi dalle sue caratteristiche specifiche di cristiano e quindi prescindere dalla sua religione.

LightIntoDarkness
21-11-2005, 11:04
<cut>
A questo punto l'operazione di analisi critica sarebbe esautorata in nome del fatto che può prescindere dai principi dove lo ritiene necessario. <cut>
In realtà l'analisi critica è esautorata dal fatto di non potersi relazionare con la fede, IMHO.

Chiaro e giusto che la paura sia quella dell'autoreferenzialità che giustifica qualsiasi cosa... ma è altresì impossibile delineare la fede in un concetto palpabile da cui partire per un pensiero razionale...è un po'come rispondere allo scambio di battute (alle fine del bellissimo film Contact)

"Volevi bene a tuo padre?"
"Si."
"Dimostramelo."

:)

LightIntoDarkness
21-11-2005, 11:06
Faccio un esempio: se voglio analizzare una mela posso farlo seguendo la strada "la analizzo come frutto del melo", ma anche la strada "la analizzo come frutto E BASTA", e non è un errore perchè per una banale proprietà di ereditarietà della classe la mela E' un frutto, così come un cristiano E' un uomo, quindi posso (non devo) svincolarmi dalle sue caratteristiche specifiche di cristiano e quindi prescindere dalla sua religione.

Sacrosanto. Tantopiù che la religione cristiana in particolare ha come oggetto dell'amore di Dio ogni uomo, a prescindere proprio "dalle sue caratteristiche specifiche di cristiano e quindi prescindere dalla sua religione".

;)

gpc
21-11-2005, 16:55
Faccio un esempio: se voglio analizzare una mela posso farlo seguendo la strada "la analizzo come frutto del melo", ma anche la strada "la analizzo come frutto E BASTA", e non è un errore perchè per una banale proprietà di ereditarietà della classe la mela E' un frutto, così come un cristiano E' un uomo, quindi posso (non devo) svincolarmi dalle sue caratteristiche specifiche di cristiano e quindi prescindere dalla sua religione.

Lowenz, sono due cose diverse: se tu hai una mela puoi paragonarla tra le mele e dire se è più buona o più cattiva, oppure puoi paragonarla a tutti gli altri frutti e fare i confronti tra le albicocche e le mele. Ma sono due analisi diverse in tutto! E tu fai la seconda, io sto facendo la prima, che è quello che richiedeva il thread.

gpc
21-11-2005, 16:56
Scusate, dico la mia: secondo me la domanda iniziale può avere una risposta molto più semplice, senza scomodare i filosofi.


Non sono d'accordo col resto del post, ma questo tuo incipit si merita un QUOTO :D

lowenz
21-11-2005, 18:16
E tu fai la seconda, io sto facendo la prima, che è quello che richiedeva il thread.
Non mi pare che nel primo post venga chiesta la posizione dei soli cattolici, è stato infatti chiesto "Voi come la vedete?", non "Voi cattolici come la vedete?".
Nel secondo caso è ovvio che hai ragione tu.....ma allora sarebbe bastato citare appunto il catechismo e si chiudeva lì il thread, dato che i documenti ci sono e sono sul sito stesso del Vaticano :)
Il Cristianesimo fa infatti vertere tutto intorno all'analogia che tu stesso hai citato. Io semplicemente ritengo che l'analogia sia inadatta o perlomeno molto parziale dato che le relazioni umane non sono solo di devozione-allontanamento-perdono-riaccoglimento come è tipicamente il rapporto Dio-peccatore, ma si nutrono anche di 1000 altre componenti che nella religione non mi sembra trovino molto spazio :D mi vengono in mente l'ironia, l'acume, ecc., componenti che rendono le dinamiche relazionali MOLTO più complesse, ricche ed imprevedibili, tanto imprevedibili che, per quanto riguarda poi il dolore, a me spesso è capitato di convincermi di aver fatto del "male" a qualcuno e provare quindi "dolore" salvo poi che lui stesso mi ha detto che era tutta una mia creazione mentale.....

zerothehero
21-11-2005, 19:02
sto leggendo il topic..una sola cosa...siete matti da legare :D
la studentessa cattolica che fa sesso prematrimoniale non ottempera ad un sacramento mi sa.. :D

lowenz
21-11-2005, 19:20
sto leggendo il topic..una sola cosa...siete matti da legare :D
la studentessa cattolica che fa sesso prematrimoniale non ottempera ad un sacramento mi sa.. :D
Stavo aspettando te e Krammer.....dove cavolo eravate? :D
Devo sempre fare tutto io :asd: Poi ci credo che il mio ego straborda! :asd:

zerothehero
21-11-2005, 19:41
Stavo aspettando te e Krammer.....dove cavolo eravate? :D
Devo sempre fare tutto io :asd: Poi ci credo che il mio ego straborda! :asd:


Non è che abbia nulla di sconvolgente da dire.. :D
Vedo in giro cmq una generale insofferenza nei confronti delle istituzioni "positive", insofferenza che si riflette inevitabilmente anche verso la "gerarchia cattolica"
(addirittura c'è una mia amica credente che si incazza quando parlo di "gerarchia cattolica, come se fosse una brutta parola :fagiano: ).
Questa forma di temperie culturale porta alla fin fine ad una forte divaricazione tra cattolicesimo "dottrinale" (inteso come corpus di dottrine e precetti) e cattolicesimo "reale" quasi come se al di là della cerchia ristretta delle amicizie e dell'individuo non vi fosse istituzione in grado di allocare autoritativamente dei valori (lasciati quindi alla libera adesione..io scelgo in coscienza cosa rispettare o meno..un pò come un menù alla "carte :D ")
Sono quindi cattolico ma nel 99% dei casi pratico sesso prematrimoniale e uso strumenti anticoncezionali che prevedono la dispersione del seme.
Non che questo mi sconvolga..in fin dai conti è normale...lo vedo come un processo irreversibile che tende a fare emergere questo assunto: "niente al di sopra dell'uomo".. :D

Kars
21-11-2005, 20:03
Se non ce' niente di superiore all'uomo,non ci sara' neanche la strada che conduce l' uomo a diventare perfetto.

ciao




Esiste anche la "debolezza nella carne"



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Ci sono cristiani che trascurano il Signore. Lo amano moltissimo - si preoccupano di non rattristarLo. Ma a dispetto del loro amore e delle buone intenzioni, cadono nel peccato. Anche i pastori commettono adulterio. Moltitudini di cristiani combattono battaglie interiori contro la lussuria. Le loro passioni li sopravanzano, diventando vittime di schiaccianti desideri. Ci sono versioni moderne di Batsheba e Delila e ci sono anche uomini di Dio che sono attirati ed ingannati da loro.

Alcuni di questi deboli figlioli di Dio, sono colpevoli del peccato di Pietro - hanno rinnegato il Signore che li aveva chiamati. Altri vengono sopraffatti dalla colpa e dalla condanna dei loro peccati segreti. Solo Dio conosce le battaglie che vengono combattute da uomini e donne che sono tra i più stimati nelle chiese. Costoro che combattono le più aspre battaglie spesso spendono molto del loro tempo additando i peccati altrui - più che altro per distogliere l'attenzione dalla loro lotta contro la carne.

Può Dio forse abbandonare qualcuno dei Suoi figli che stanno facendo la guerra contro qualche ardente passione? Può forse Dio ritirare il proprio Spirito prima che la vittoria venga raggiunta? Può forse il Signore starti a guardare come a significare: "Sai cosa Mi aspetto da te. Tu conosci la Mia giustizia - quando ti sarai liberato dalla tua lussuria allora io riverserò in te un fiume di benedizioni. Ma fino a quel punto dovrai cavartela da solo." No, assolutamente! Al contrario il nostro Signore viene a noi nei momenti dove siamo più deboli - quando i peccati infangano le nostre vesti - e Lui sussurra: "La mia forza è per te in quest'ora di debolezza. Non rinunciare. Non aver timore. Non cambiare strada - non chiudermi fuori dalla tua vita. C'è della contrizione in te? Rinneghi ciò che hai fatto? Vuoi la vittoria? Vieni con Me - verso di Me. Le mie braccia sono stese verso te come una chioccia allarga le sue ali. Vieni, Io ti proteggerò dal nemico."

Molti si arrendono perchè si sentono deboli di fronte alla potenza del nemico. Dicono a se stessi: "Perchè Dio non interviene e porta via da me queste cose sgradevoli? Lo ho supplicato; ho pregato; ho pianto. Forse Dio non lo sa che io voglio piacergli? Perchè debbo essere provato così a lungo? Mese dopo mese alla fine dovrò arrendermi a queste cose? Dov'è la mia liberazione dal potere del peccato? Perchè le promesse non hanno efficacia su di me?

Ma spesso sembra che ci scordiamo il fatto che Dio ci guida verso un cammino più lungo - mentre raramente ci viene permesso di marciare diritti verso la terra promessa. Ci sono delle lezioni di fede da imparare. Le tentazioni più aspre permettono a Dio di mostrarci la Sua potenza liberatrice. Solo i cristiani che sono passati attraverso il dolore, attraverso il fuoco della tentazione, attraverso l'agonia della sconfitta - solo loro possono aiutare coloro che sono nel dolore.

Ho visto Israel Narvaez, il capobanda dei Mau Mau (banda di teppisti, visibili nel film "La croce ed il pugnale" - N.d.T.), inginocchiarsi e ricevere Cristo come il Signore. Non fu solo un'esperienza dettata da una emozione superficiale - ma fu un esperienza profonda. Ma Israel tornò alla sua banda e finì in carcere, complice di un omicidio. Dio lo aveva abbandonato? Neanche per un momento! Oggi Israel è ministro dell'evangelo, avendo accettato l'amore ed il perdono di un paziente Salvatore.

Hai sbagliato? C'è un peccato che facilmente riesce a sopraffarti? Ti senti debole e vigliacco - incapace di ottenere vittoria sopra i peccati nascosti? Ma con questa debolezza che abita in te, c'è anche una ardente bramosia verso Dio? Lo desideri veramente - vuoi amarLo - vuoi arrivare a Lui? Questa fame e sete di Lui è la chiave della tua vittoria. Questo ti rende differente da tutti gli altri che si sentono colpevoli di aver sbagliato verso Dio. Ciò ti rende separato. Devi mantenere viva questa fame. Rimanere assetato dopo la rettitudine. Non giustificare la tua debolezza - non ti arrendere ad essa - non accettarla come parte della tua vita.

lowenz
21-11-2005, 20:22
Se non ce' niente di superiore all'uomo,non ci sara' neanche la strada che conduce l' uomo a diventare perfetto.

Vero.....perchè c'è ancora qualcuno che cerca la perfezione? :D
A me basta rendere coerente, consapevole e il più completa possibile la mai vita, senza ovviamente intaccare la possibilità altrui di farlo. FINE, non chiedo NULLA di più :) Ma proprio NULLA, se non qualcuno che comprenda questa scelta forse.
Non chiedo manco una vita eterna, mi va benissimo la morte come fine, soprattutto ora che ho finalmente imparato ad accettare che ogni cosa ha un'inizio e una fine.....pure la mia carne, e CON ESSA i desideri della carne, i pensieri sui desideri della carne, e infine pure ME (col suo ego strabordante :D).
Quindi se prima o poi avranno una fine non ha minimamente senso impazzire per essi, né per combatterli né per soddisfarli, anche perchè sono pure pulsioni istintive e pertanto non verranno mai né allontanate né soddisfatte abbastanza.

lowenz
21-11-2005, 20:31
Mamma mia quanta retorica in quel passo di sopra che ho visto essere preso da qui:
http://www.tscpulpitseries.org/italian/tsweakns.html
(Reverend David Wilkerson, Times Square Church -> pastore protestante se non sbaglio)

Molti si arrendono perchè si sentono deboli di fronte alla potenza del nemico. Dicono a se stessi: "Perchè Dio non interviene e porta via da me queste cose sgradevoli? Lo ho supplicato; ho pregato; ho pianto. Forse Dio non lo sa che io voglio piacergli? Perchè debbo essere provato così a lungo? Mese dopo mese alla fine dovrò arrendermi a queste cose? Dov'è la mia liberazione dal potere del peccato? Perchè le promesse non hanno efficacia su di me?
E io a questi direi allora: staccarsi dai pantoloni del papà e smettere di pretendere di essere coccolati, no è? :D A volte penso che le persone abbiano paura di staccarsi perchè temono di diventare dei mostri.....beh credo che molte volte sia proprio questa stessa paura che non sanno dominare o di cui non capiscono l'origine a renderli poi effettivamente tali.

Kars
21-11-2005, 20:42
Secondo me travisi il senso di questa retorica.
Inoltre per quanto ti sforzi a dare un senso alla tua vita non ti dimenticare che l' uomo ha migliaia di anni e parra' brutto dirlo cosi' ma piu' si va indietro e piu' si trovano parole degne di essere fatte proprie.
ciao

lowenz
21-11-2005, 20:55
Secondo me travisi il senso di questa retorica.
Mmmmm nessuna retorica mi convince, meno che meno quella di un pastore protestante. Preferisco il catechismo cattolico allora, molto meno emotivo e più lineare :) Si confà di più a me. Perchè l'emotività gioca brutti scherzi.


Inoltre per quanto ti sforzi a dare un senso alla tua vita non ti dimenticare che l' uomo ha migliaia di anni e parra' brutto dirlo cosi' ma piu' si va indietro e piu' si trovano parole degne di essere fatte proprie.
ciao
Guarda che io non ho mai detto che non lo siano, certo che sono degnissime, tant'è vero che adoro la filosofia greca che è più vecchia del Cristianesimo.
Io poi non ho parlato di SENSO, ma di completezza, coerenza e consapevolezza: nessuna di queste 3 cose presuppone un roboante scopo ultimo che dia SENSO a tutto.

gpc
21-11-2005, 21:28
Non mi pare che nel primo post venga chiesta la posizione dei soli cattolici, è stato infatti chiesto "Voi come la vedete?", non "Voi cattolici come la vedete?".
Nel secondo caso è ovvio che hai ragione tu.....ma allora sarebbe bastato citare appunto il catechismo e si chiudeva lì il thread, dato che i documenti ci sono e sono sul sito stesso del Vaticano :)

Indovina un po', non sono d'accordo :D
La domanda era riguardo al comportamento di cattolici rispetto alla religione cattolica, non rispetto alla filosofia lowenziana :p Ergo, la discussione verte su quello, non sulla critica alla religione. ;)

Kars
21-11-2005, 21:32
Non ho neanche guardato chi l'ha scritto.Ma e' su questo che si dicute?
Mha vedi non e' che mi sia fatto capire molto..La completezza,coerenza eccetera eccetera sono virtu' che uno puo' o non puo' avere non ce' molto da dire su questo.Mi pare allora si discute dell' inutilita' nel credere in Dio?
ciao

gpc
21-11-2005, 21:36
Non ho neanche guardato chi l'ha scritto.Ma e' su questo che si dicute?
Mha vedi non e' che mi sia fatto capire molto..La completezza,coerenza eccetera eccetera sono virtu' che uno puo' o non puo' avere non ce' molto da dire su questo.Mi pare allora si discute dell' inutilita' nel credere in Dio?
ciao

Eh? Come? Uh? Aiuto, mi sto perdendo :help: :stordita:

Kars
21-11-2005, 21:46
Gia', il titolo del treadh puo' indurre in tentazione. :read:
ciao

lowenz
21-11-2005, 21:47
Indovina un po', non sono d'accordo :D
La domanda era riguardo al comportamento di cattolici rispetto alla religione cattolica, non rispetto alla filosofia lowenziana :p Ergo, la discussione verte su quello, non sulla critica alla religione. ;)
Mmmm a me sembra che abbia detto "VOI" come membri del forum.....poi magari il mio ego strabordante si è sentito chiamato in causa :D
Su questo posso darti ampiamente ragione :D

lowenz
21-11-2005, 21:53
Cmq vedila così gpc: se un giorno sarò mai un pensatore famoso e non un emerito fallito :D anche tu sarai famoso avendo partecipato attivamente alle discussioni in veste di principale antagonista :p
Dici che come sottile tentazione al tuo orgoglio funziona? No è? :sofico:

Cmq se si abbraccia una religione e c'è una dottrina scritta in un catechismo c'è poco da tirare ad indovinare sulla coerenza.....basta leggere quello :D

gpc
21-11-2005, 21:54
Mmmm a me sembra che abbia detto "VOI" come membri del forum.....poi magari il mio ego strabordante si è sentito chiamato in causa :D
Su questo posso darti ampiamente ragione :D

Mah, sì, in effetti questa è una spiegazione plausibile... :D

gpc
21-11-2005, 21:56
Cmq vedila così gpc: se un giorno sarò mai un pensatore famoso e non un emerito fallito :D anche tu sarai famoso avendo partecipato attivamente alle discussioni in veste di principale antagonista :p
Dici che come sottile tentazione al tuo orgoglio funziona? No è? :sofico:


Dovresti saperlo che io sono temprato nei confronti delle tentazioni :O
In più questa non mi tenta per niente, per cui è facilissimo resisterci :asd: :Prrr:


Cmq se si abbraccia una religione e c'è una dottrina scritta in un catechismo c'è poco da tirare ad indovinare.....basta leggere quello :D

Certo, ma per il cattolicesimo c'è anche molto altro oltre alla dottrina, o meglio, oltre al seguire la dottrina. Ma l'ho già detto più o meno una volta per post, quindi ora non lo ripeto :D

lowenz
21-11-2005, 22:03
Dovresti saperlo che io sono temprato nei confronti delle tentazioni :O
In più questa non mi tenta per niente, per cui è facilissimo resisterci :asd: :Prrr:

Eh, come tentatore sono una schiappa che ci vuoi fare :asd:
Meglio così.....sennò vedo già le truppe del CESNUR assediarmi la casa :D

Ewigen
21-11-2005, 22:16
(Reverend David Wilkerson, Times Square Church -> pastore protestante se non sbaglio)

Denominazione pentecostale

Banus
22-11-2005, 07:09
Se non ce' niente di superiore all'uomo,non ci sara' neanche la strada che conduce l' uomo a diventare perfetto.
Il brano che hai citato non parla di perfezione, ma solo di vicinanza/lontananza da Dio e di debolezza umana.
E secondo me il pastore fa bene a non parlarne: cercare ardentemente la perfezione può essere più pericoloso che cadere in tentazione. Per un cristiano la perfezione è Dio: e tende alla perfezione perchè tende a Dio, e non il contrario.

Kars
22-11-2005, 11:14
Sembra che non quotando in realta' non riesca a farmi capire(gia' successo in questo treadh). Preferisco non farmi capire cmq che quotare :D (scelta personale) Cmq se mai qualcuno volesse provarci basta rileggersi i post precedenti o almeno capire perlomeno a chi e' rivolto il messaggio.
Riguardo allo scrittore pentecostalista non voleva essere importante nel discorso chi e' e come pratica e insegna la religione cristiana,quanto piuttosto quello che ha scritto e che io ho riportato in quote,mi pare chiaro che non sono rilevanti le sue brutte abitudini.
Percorrere la strada della perfezione non puo' essere pericoloso,sono migliaia di anni che l'uomo percorre una strada,se questa non era la stessa indicata dal Signore e' molto facile che non staremmo qui' ora.Cercare la perfezione e' qualcosa che puo' solo che migliorare l'uomo,e' qualcosa che lo avvicina piu' possibile al Signore, all'eternita' e all' infinito.Sappiamo bene quanto e' difficile solo cercare di essere migliori.
ciao

lowenz
22-11-2005, 11:17
Percorrere la strada della perfezione non puo' essere pericoloso,sono migliaia di anni che l'uomo percorre una strada,se questa non era la stessa indicata dal Signore e' molto facile che non staremmo qui' ora.Cercare la perfezione e' qualcosa che puo' solo che migliorare l'uomo,e' qualcosa che lo avvicina piu' possibile al Signore, all'eternita' e all' infinito.Sappiamo bene quanto e' difficile solo cercare di essere migliori.
ciao
A dire il vero secondo me cercare la perfezione, in ottica cristiana perlomeno, DIREI che avvicina a Lucifero, dato che pure lui voleva essere perfetto :D Banus ha infatti esposto bene come stanno le cose a riguardo.
Per un cristiano la perfezione è Dio: e tende alla perfezione perchè tende a Dio, e non il contrario.
Ovviamente fuori dall'ottica cristiana le cose stanno un tantino diversamente.

gpc
22-11-2005, 11:31
A dire il vero secondo me cercare la perfezione, in ottica cristiana perlomeno, DIREI che avvicina a Lucifero, dato che pure lui voleva essere perfetto :D Banus ha infatti esposto bene come stanno le cose a riguardo.


No, lui voleva sostituirsi a Dio, non raggiungere Dio.

lowenz
22-11-2005, 11:42
No, lui voleva sostituirsi a Dio, non raggiungere Dio.
Dipende cosa intendi per "raggiungere": se "raggiungi" il grado di divinità di Dio (la somma perfezione, visto che di perferzione di parlava) sei come Dio e da lui indistinguibile, e quindi sei un suo possibile sostituto.

gpc
22-11-2005, 11:52
Dipende cosa intendi per "raggiungere": se "raggiungi" il grado di divinità di Dio (la somma perfezione, visto che di perferzione di parlava) sei come Dio e da lui indistinguibile, e quindi sei un suo possibile sostituto.

No, nel cristianesimo questo non esiste :D o meglio, esiste ma in termini estremamente negativi, peccato originale per gli amici :p

lowenz
22-11-2005, 11:54
No, nel cristianesimo questo non esiste :D
Chi sta parlando del Cristianesimo? :confused:
Io ti sto dicendo che Lucifero (non i cristiani) voleva raggiungere Dio nel senso di ottenere il suo stesso grado di divinità: si chiama peccato di superbia, e spesso chi vuol tendere alla perfezione ci cade.
E' come ha detto Banus: la perfezione non è l'obiettivo dell'uomo, in ottica cristiana, ma solo la conseguenza dell'avvicinarsi a Dio nell'amore, io non ho fatto altro che ribadire questo.

gpc
22-11-2005, 12:25
Chi sta parlando del Cristianesimo? :confused:

Io, dannazione, io!! :muro: E' tutto il thread che parlo di cristianesimo e non l'hai ancora capito!! :D

Banus
22-11-2005, 12:48
No, nel cristianesimo questo non esiste :D o meglio, esiste ma in termini estremamente negativi, peccato originale per gli amici :p
Alberi della conoscenza e della vita, è vero :asd:
Altro passo biblico sul tema che si aggiunge a quelli dei vangeli :D

lowenz
22-11-2005, 13:04
Io, dannazione, io!! :muro: E' tutto il thread che parlo di cristianesimo e non l'hai ancora capito!! :D
gpc.....vedo che ti serve un riassuntino sui miei ultimi post: io stavo semplicemente dicendo che l'obiettivo di "raggiungere la perfezione" scisso dall'amore per Dio è PECCATO DI SUPERBIA per la dottrina cristiana, ed è proprio quello che ha fatto Lucifero e che i cristiani NON devono fare.
I cristiani devono amare Dio, non cercare la perfezione in sè.
Ma in che lingua devo dirlo? :confused:
A dire il vero secondo me cercare la perfezione, in ottica cristiana perlomeno, DIREI che avvicina a Lucifero, dato che pure lui voleva essere perfetto Banus ha infatti esposto bene come stanno le cose a riguardo.
Io ti sto dicendo che Lucifero (non i cristiani) voleva raggiungere Dio nel senso di ottenere il suo stesso grado di divinità: si chiama peccato di superbia, e spesso chi vuol tendere alla perfezione ci cade.
E' come ha detto Banus: la perfezione non è l'obiettivo dell'uomo, in ottica cristiana, ma solo la conseguenza dell'avvicinarsi a Dio nell'amore, io non ho fatto altro che ribadire questo.
Francamente non capisco come si possa fraintendere quello che ho detto :muro: Quindi non impegnarti a fraintendere :D

gpc
22-11-2005, 17:39
Francamente non capisco come si possa fraintendere quello che ho detto :muro: Quindi non impegnarti a fraintendere :D

Togliendo un errore di battitura questa frase assume il suo significato corretto:



Francamente non capisco quello che ho detto :muro: Quindi non impegnarti a fraintendere :D

Ecco, così è corretta :D

lowenz
22-11-2005, 17:54
Francamente non capisco quello che ho detto Quindi non impegnarti a fraintendere
Ecco, così è corretta :D
Scusa, è un'offesa? Se mi stai dando dell'ignorante puoi anche farlo.....

gpc
22-11-2005, 17:59
Scusa, è un'offesa? Se mi stai dando dell'ignorante puoi anche farlo.....

:mbe:
Calma, calma, stavo scherzando... ti ho "fatto dire" che nemmeno tu capisci quello che scrivi, alla luce delle nostre passate discussioni mi pareva fosse ovvio che fosse perchè scrivi troppo complicato... scusa se te la sei presa, non volevo certamente offendere...

lowenz
22-11-2005, 18:10
:mbe:
Calma, calma, stavo scherzando... ti ho "fatto dire" che nemmeno tu capisci quello che scrivi, alla luce delle nostre passate discussioni mi pareva fosse ovvio che fosse perchè scrivi troppo complicato... scusa se te la sei presa, non volevo certamente offendere...
Apposto ;)

Kars
22-11-2005, 18:36
Io, dannazione, io!! :muro: E' tutto il thread che parlo di cristianesimo e non l'hai ancora capito!! :D

Allora visto che e' facile perdersi. :O Mi permetto di decifrare il senso della frase.
Se in questo treadh si parla delle coerenza della religione cattolica essa sara' il fulcro del discorso, ovvero il termine perfetto e' da attribuirsi al percorso che crea il signore,non a quello che un individuo puo' o vuole aspirare.
Poi ce' una bella differenza tra' credersi capaci di diventare perfetti e percorrere la strada della perfezione.
Discutere cosi non e' facile,per porsi certe domande ,treadh, significa non credere piu' nelle proprie certezze non dubitare della religione cristiana.
ciao

dantes76
22-11-2005, 20:07
Il tuo discorso vale per tutte le denominazioni e religioni.Purtroppo è la moda.

2000 anni fa'. 500 anni fa'. 250anni fa, con la bibbia in mano mettevano ad arrostire le persone.. adesso con la stessa bibbia predicano la pace e fratellanza(salva relativismo :D ) che depeche mode.... :O

Ps: saranno cambiate le parole o chi le legge? o chi sta attorno a chi le legge?

gpc
22-11-2005, 21:41
2000 anni fa'. 500 anni fa'. 250anni fa, con la bibbia in mano mettevano ad arrostire le persone.. adesso con la stessa bibbia predicano la pace e fratellanza(salva relativismo :D ) che depeche mode.... :O

Ps: saranno cambiate le parole o chi le legge? o chi sta attorno a chi le legge?

Dato che le Bibbie antiche ci sono, e anche usando un pochino di buon senso, è ovvio che sono cambiate le persone che le leggono. E' cambiata la società, il senso comune dei valori, tantissime cose. Di conseguenza, mentre 1000 fa impalare una persona era una pratica accettata da tutti, oggi che non lo è più non la si pratica.

Ewigen
23-11-2005, 11:24
Dato che le Bibbie antiche ci sono, e anche usando un pochino di buon senso, è ovvio che sono cambiate le persone che le leggono. E' cambiata la società, il senso comune dei valori, tantissime cose. Di conseguenza, mentre 1000 fa impalare una persona era una pratica accettata da tutti, oggi che non lo è più non la si pratica.

E ancor di più chi condannava la morte era l'autorità civile per motivi civili (tra i reati vi era pure l'eresia).Purtroppo vi è un totale analfabetismo religioso dilagante tra coloro tanto si divertono a tirare fuori certi argomenti.

Hakuna Matata
23-11-2005, 12:55
Il Papa è il precursore dell'anticristo visto che si fa chiamare pontefice universale, come può essere coerente il padre della bugia?

gpc
23-11-2005, 12:56
Il Papa è il precursore dell'anticristo visto che si fa chiamare pontefice universale, come può essere coerente il padre della bugia?

Ossignur... :nono:

Hakuna Matata
23-11-2005, 13:10
Ossignur... :nono:
Quello che ho pensato anche io quando ho letto questo :

...... Vi è stato, comunque, chi ha visto in molti papi delle caratteristiche degne di un precursore dell'Anticristo (e non l'Anticristo stesso): precursore cioè nel senso che gli preparerebbe la strada. Non fu un protestante a dirlo, ma proprio un Papa: Gregorio Magno (590-604), che si pronunciò contro l'assunzione del titolo di vescovo universale da parte di qualsiasi vescovo; titolo che poi il vescovo di Roma ha assunto stabilmente. Papa Gregorio Magno infatti affermò: "Colui che vuol farsi chiamare pontefice universale diventa per il suo orgoglio il precursore dell'anticristo; nessun cristiano deve prendere questo nome di bestemmia" (Greg. Ep. Lib. VI, 80).

Si dovrebbero scomunicare tra di loro solo per la mancanza totale di coerenza.

^TiGeRShArK^
23-11-2005, 13:15
Alberi della conoscenza e della vita, è vero :asd:
Altro passo biblico sul tema che si aggiunge a quelli dei vangeli :D
ma quello della vita non era vietato mi pare... infatti l'uomo era immortale nell'eden...
gli era vietato solo cibarsi dei frutti dell'albero della conoscenza del bene e del male....

Hakuna Matata
23-11-2005, 13:33
No si tratterebbe soltanto di millantato credito. In ogni caso mi viene da sorridere pensando all'analogia tra chi crede di essere, ad esempio, Napoleone Bonaparte e chi crede di essere il rappresentante di DIO in terra ed alla differenza di trattamento che ricevono, l'uno in manicomio, IMHO dovrebbero starci entrambi, e l'altro sugli scudi.

Da notare che io sono tutt'altro che ateo ma quando analizzo il messaggio di Cristo e devo constatare che coloro i quali più lo tradiscono sono proprio coloro i quali dovrebbero averne la maggior cura non posso chiudere gli occhi per fede, non l'Emilio ndr, e li considero soltanto rappresentanti di un potere che millanta una rappresentanza che sconfessa con il comportamento dando stura all'ennesima contraddizione in termini ed offensiva per la logica, la quale tipicamente affligge tutte le religioni seppur in forme differenziate.

Ciao
Hai ragione e purtroppo vale per tutte le confessioni cristiane e non, purtroppo questo crea 2 sentimenti opposti: o ci si allontana abbastanza sdegnati, o ci si avvicina cercando di riprendere il messaggio originale di Cristo.

lowenz
23-11-2005, 13:37
Il Papa è il precursore dell'anticristo visto che si fa chiamare pontefice universale, come può essere coerente il padre della bugia?
Quello è solo il nome preso dalla tradizione latina preesistente.....pontifex.
http://en.wikipedia.org/wiki/Pontifex_Maximus

Hakuna Matata
23-11-2005, 14:00
Quello è solo il nome preso dalla tradizione latina preesistente.....pontifex.
http://en.wikipedia.org/wiki/Pontifex_Maximus
Ma papa Gregorio Magno aveva vietato di fare questo, o meglio aveva già dato la sua sentenza.

Hakuna Matata
23-11-2005, 14:03
Non saprei, io ho sviluppato un'altra via che utilizza due soli comandamenti, non far del male ed aiuta se puoi. La percorro da molti anni per mio conto sentendomi sufficientemente in pace con me stesso senza aver necessità alcuna di intermediazioni millantanti rappresentanze improbabili se non impossibili, non necessarie e neppure richieste.

Ciao

Se guardi bene in realtà è lo stesso comandamento: Ama il prossimo tuo come te stesso, ne manca uno ;)

Hakuna Matata
23-11-2005, 15:07
Non è lo stesso, io mi amo umanamente più di quanto ami gli altri. :D , comunque sostanzialmente non sbagli anche se utilizzi una sorta di semplificazione.;)

Ciao
Nessuno riesce ad amare gli altri come se stesso al 100%. La semplificazione è una delle qualità che ammiro di più in Gesù, 2 comandamenti per descrivere 66 libri differenti.