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View Full Version : scalfarotto.....AHAHAHAHA


zuper
16-11-2005, 09:03
e poi dicono che la destra pratica la CENSURA...

Lo sfidante di Prodi alle Primarie chiude il blog sommerso dagli insulti: «La rete va regolamentata».

«Ma che potevo fare? O chiudevo il blog o chiamavo il mio avvocato. Dal semplice dileggio si era passati al linciaggio. Battute a sfondo sessuale, da querela. Durante le elezioni mi davano della checca e stavo zitto ma adesso basta». The end, scorrono i titoli di coda sul film del candidato blogger, al secolo Ivan Scalfarotto (scheda). Che, al telefono da Londra, racconta la sua parabola di perfetto sconosciuto lanciato da internet sull'agone politico e che da internet è rimasto schiacciato. Seppellito sotto una messe di insulti.

Il commiato dell'ex sfidante di Prodi alle primarie dell'Unione è ancora lì, che campeggia nero su sfondo arancio, il colore preferito dai riformisti, all'indirizzo http://www.ivanscalfarotto.info/main.php?id=25. Dove sta scritto: «...tuttavia su questo blog - e lo voglio dire chiaramente, soltanto su questo blog - sono stato attaccato per il mio orientamento sessuale, per il mio lavoro. Su questo blog sono stato insultato personalmente e sono state insultate molte delle persone che hanno deciso di condividere con me l'avventura delle Primarie».

Quindi l'epitaffio, melanconico e tombale: «Ora credo davvero si sia passato, di gran lunga, il limite e quindi ho deciso, d'accordo con il Direttivo dell'associazione, di congelare il blog e di riaprirlo solo quando saremo rientrati in un'ordinaria dinamica di civiltà». Come dire: chiuso per oltraggio o per eccesso di democrazia. Roba da far impallidire Beppe Grillo (http://www.beppegrillo.it/), blogger tra i più apprezzati e portatore sano della web-filosofia secondo cui «il solo spazio di democrazia rimasto è la rete».

Peccato però che la rete, oltre che democratica sia terribilmente vendicativa e infatti ora sulla testa di Scalfarotto piovono le accuse più terribili: alto tradimento, attentato alla libertà di espressione e via dicendo.

Persino la Padania se n'è occupata, alla sua maniera. «Nulla sarà più come prima - intinge la penna nel veleno il corsivista Malaparte sul quotidiano leghista del 15 novembre a proposito della chiusura del blog di Scalfarotto - Quello che accaduto mette a dura prova l'equilibrio e la pacifica convivenza. Di più. L'umanità tutta dovrà compiere uno sforzo immondo per sopravvivere a un evento di questa portata». E poi ci sono i delusi, gli stessi che sul web sognavano di vederlo presidente del Consiglio. Rhadamanth sul suo diario (www.tiziano.caviglia.name/blog) dà la stura: «Un comportamento infantile, non si può chiudere tutto al primo segno di tempesta. Alle presunte calunnie si deve rispondere con la verità, contro presunti insulti bisogna tirare avanti per la propria strada»
Cips (www.bloogs.com/cips), la butta in musica e parafrasando Endrigo scrive un post: «Scalfarotto non l'ha presa bene. La nostra storia appena cominciata/è già finiiiiita». Mario Adinolfi (http://marioadinolfi.ilcannocchiale.it/) si è spinto oltre: «La Rete è una giungla vera, piena di trappole favorite dall'anonimato. Lui non ha retto e ha chiuso». Persino il suo principale testimonial nella campagna di ottobre per scegliere il candidato premier del centrosinistra (terminata per Ivan con un non brillantissimo 0,6%), Luca Sofri, gli ha tirato amichevolmente le orecchie. E sul suo blog http://www.wittgenstein.it/ ha osservato: «Ivan Scalfarotto, ultimo di una lunga serie, ha scoperto che le nostre società non sono purtroppo fatte per uscire di casa lasciando la porta aperta, ma ha forse esagerato con la reazione: bastava chiudere la porta a chiave, senza dar fuoco alla casa».

Lui, Scalfarotto, incassa e non perde l'aplomb allenato in anni di vita in Inghilterra: «Si è scatenata contro di me una campagna di mail al limite del codice penale. Se arrivano i vandali e mi barbarizzano la casa ritengo di aver il diritto di chiuderli fuori dalla porta». E poi assicura: «Il blog riaprirà molto presto, magari riveduto e corretto, regolamentato e senza commenti. Non sono più un candidato ma resto un blogger». L'Howard Dean italico non vuole insomma fare la fine di Romano Prodi che di cose da dire ne aveva molte visto che il «Blog del Presidente» chiuse dopo appena 38 giorni.
Nel frattempo Sofri gli suggerisce alcune contromosse: «Chiudere baracca sul web è stata una scelta poco avveduta, un errore tecnico. Invece di congelare il blog, Ivan poteva semplicemente eliminare i commenti». Il suo diario online, aperto 4 anni fa, non dà voce ai lettori e Sofri non ci vede nulla di scandaloso. «La democrazia sulla rete è un grande mito - spiega Sofri - L'essenza del blog è individuale, è permettere a chiunque di avere un proprio spazio dove scrivere ciò che si vuole. Il rapporto o il confronto con gli altri è un'altra cosa. Il commento non fa parte del blog». E a quelli che criticano tale impostazione, cosa risponde? «Che anche la libertà di espressione va regolamentata. E se proprio non resistono si aprano un blog».

Wesker
16-11-2005, 09:08
Dove sta la censura?

bluelake
16-11-2005, 09:09
sempre detto che non mi ispirava... e io di gay me ne intendo :O

zuper
16-11-2005, 09:10
Dove sta la censura?

se apri gli occhi e leggi secondo me la trovi

Lucio Virzì
16-11-2005, 09:12
Dove sta la censura?

Infatti :confused:
Qui si parla proprio a sproposito.
Ha chiuso il blog perchè non riusciva a gestire una manica di deficienti, punto.

LuVi

LittleLux
16-11-2005, 09:18
l'unica cosa su cui farsi una sonora risata, mi pare decisamente sia questo thread. :sofico:

mt_iceman
16-11-2005, 09:18
avete ragione. parliamo magari di quel consigliere comunale di bologna appartenente ai verdi che dopo aver votato a favore del prospetto sulla legalità di cofferati è stato ripudiato dal suo stesso partito. :rolleyes:

LittleLux
16-11-2005, 09:26
avete ragione. parliamo magari di quel consigliere comunale di bologna appartenente ai verdi che dopo aver votato a favore del prospetto sulla legalità di cofferati è stato ripudiato dal suo stesso partito. :rolleyes:

E cosa c'entra, scusa? Mi sa che ti stai :mc: :D

jumpermax
16-11-2005, 09:28
se apri gli occhi e leggi secondo me la trovi
ok tecnicamente è censura qualsiasi chiusura di un canale di comunicazione per via dei contenuti che vi passano, però in alcuni casi, che ne so pedofilia ad esempio, nessuno verrebbe a parlare di censura.
Nel caso in questione il suo blog era diventato un tantino troppo grande per una gestione "da gentiluomini" e certi commenti per come la vedo io ben difficilmente possono essere difesi invocando la libertà di parola. Più che deridere Scalfarotto, che in questo caso ha probabilmente peccato di inesperienza, direi che è deprimente vedere quanto male la gente sa usare gli strumenti che oggi ha a disposizione per confrontarsi ed esprimere le proprie opinioni.

LittleLux
16-11-2005, 09:32
ok tecnicamente è censura qualsiasi chiusura di un canale di comunicazione per via dei contenuti che vi passano, però in alcuni casi, che ne so pedofilia ad esempio, nessuno verrebbe a parlare di censura.
Nel caso in questione il suo blog era diventato un tantino troppo grande per una gestione "da gentiluomini" e certi commenti per come la vedo io ben difficilmente possono essere difesi invocando la libertà di parola. Più che deridere Scalfarotto, che in questo caso ha probabilmente peccato di inesperienza, direi che è deprimente vedere quanto male la gente sa usare gli strumenti che oggi ha a disposizione per confrontarsi ed esprimere le proprie opinioni.

Voi moderatori di censura ve ne intendete. :ciapet:

jumpermax
16-11-2005, 09:47
Voi moderatori di censura ve ne intendete. :ciapet:
oh mica è difficile cerchiamo i post delle piccole luci e seghiamo senza pietà... :O :Prrr:

Feric Jaggar
16-11-2005, 09:47
Nel frattempo Sofri gli suggerisce alcune contromosse: «Chiudere baracca sul web è stata una scelta poco avveduta, un errore tecnico. Invece di congelare il blog, Ivan poteva semplicemente eliminare i commenti». Il suo diario online, aperto 4 anni fa, non dà voce ai lettori e Sofri non ci vede nulla di scandaloso. «La democrazia sulla rete è un grande mito - spiega Sofri - L'essenza del blog è individuale, è permettere a chiunque di avere un proprio spazio dove scrivere ciò che si vuole. Il rapporto o il confronto con gli altri è un'altra cosa. Il commento non fa parte del blog». E a quelli che criticano tale impostazione, cosa risponde? «Che anche la libertà di espressione va regolamentata. E se proprio non resistono si aprano un blog».


Scaltro, il Sofri; riesce a dare pure una copertura ideologica alla sua furbizia. Illustra molto bene qual'è la filosofia giusta, vincente, per stare sulla Rete senza per questo dover dare conto di ogni propria cosa, di ogni scheletro nell'armadio, al primo che passa.

La democrazia deve stare nella pluralità dell'offerta, non nell'interattività del medium. Tanti blog, ognuno pompa il proprio punto di vista (la propria menzogna di parte, dico io), e pochi, pochissimi forum.

Su Internet non hai l'assist di un Bruno Vespa, di un giornalista sdraiato che pilota il confronto, che sceglie i tuoi interlocutori, che insomma porta il discorso solo dove vuoi tu e dove sei ben coperto? Nessun problema! basta un click da "opzioni", levi "inserisci commenti", e la gente non può più risponderti...

Pivelli, invece, i vari Scalfarotto, Grillo e tutti gli altri telepredicatori della Rete, che si sono lasciati ingolosire dalla prospettiva di farsi conoscere e di restare sulla breccia a costo zero, e si sono offesi quando sono stati criticati.

jumpermax
16-11-2005, 09:58
Nel frattempo Sofri gli suggerisce alcune contromosse: «Chiudere baracca sul web è stata una scelta poco avveduta, un errore tecnico. Invece di congelare il blog, Ivan poteva semplicemente eliminare i commenti». Il suo diario online, aperto 4 anni fa, non dà voce ai lettori e Sofri non ci vede nulla di scandaloso. «La democrazia sulla rete è un grande mito - spiega Sofri - L'essenza del blog è individuale, è permettere a chiunque di avere un proprio spazio dove scrivere ciò che si vuole. Il rapporto o il confronto con gli altri è un'altra cosa. Il commento non fa parte del blog». E a quelli che criticano tale impostazione, cosa risponde? «Che anche la libertà di espressione va regolamentata. E se proprio non resistono si aprano un blog».


Scaltro, il Sofri; riesce a dare pure una copertura ideologica alla sua furbizia. Illustra molto bene qual'è la filosofia giusta, vincente, per stare sulla Rete senza per questo dover dare conto di ogni propria cosa, di ogni scheletro nell'armadio, al primo che passa.

La democrazia deve stare nella pluralità dell'offerta, non nell'interattività del medium. Tanti blog, ognuno pompa il proprio punto di vista (la propria menzogna di parte, dico io), e pochi, pochissimi forum.

Su Internet non hai l'assist di un Bruno Vespa, di un giornalista sdraiato che pilota il confronto, che sceglie i tuoi interlocutori, che insomma porta il discorso solo dove vuoi tu e dove sei ben coperto? Nessun problema! basta un click da "opzioni", levi "inserisci commenti", e la gente non può più risponderti...

Pivelli, invece, i vari Scalfarotto, Grillo e tutti gli altri telepredicatori della Rete, che si sono lasciati ingolosire dalla prospettiva di farsi conoscere e di restare sulla breccia a costo zero, e si sono offesi quando sono stati criticati.

Ci sono una serie di inesattezze nel tuo ragionamento. Primo, la rete è libera, e non c'è un solo blog ma migliaia. E se un blog è fatto bene, curato ed esprime contenuti interessanti cresce di visibilità e si integra con gli altri. Per cui no, Sofri non parla senza contraddittorio perchè se dice una castroneria sul suo blog il giorno dopo ce ne sono minimo altri 50 che lo riprendono e che lo smascherano. Cosa già successa a Luttazzi che incautamente aveva scritto un articolo un tantino impreciso che gli è stato smontato pezzo per pezzo da Rocca, del resto insomma avventurarsi su argomenti sui quali non si è esperti ma solo appassionati è sempre molto rischioso. Secondo quanto più un blog è grande quanto più attira gente. Ora si può anche pensare che avere un migliaio di commenti ad articolo sia una grande espressione di democrazia ma in genere chi arriva a commentare non lo fa certo con le stesse intenzioni del blogger che cura il suo sito, tanto per cominciare poco gli interessa se vengono scritte boiate, perchè lo spazio non è il suo (la rete è popolata da incivili? verissimo), poi scrivere una boiata costa molto meno fatica che fare un ragionamento serio, e per di più attira più attenzione. Insomma è inutile non ci si cava un ragno da un buco ci vogliono dei moderatori. Ma a quel punto non è più un blog ma diventa un forum. Noto un po' troppo idealismo quando si affrontano questi argomenti, e dire che la rete la girate e sapete bene che pessimo uso sovente ne viene fatto. Questa non è difesa della libertà di parola, ma l'esatto contrario...

LittleLux
16-11-2005, 09:59
oh mica è difficile cerchiamo i post delle piccole luci e seghiamo senza pietà... :O :Prrr:

:asd::asd:

FastFreddy
16-11-2005, 10:14
Avendo avuto contatto diretto con la cosa mi immagino il tipo di messaggi che gli possano essere arrivati.....

Chi vuole difendere le proprie idee a suon di messaggi ed e-mail minatori, ha seri problemi di autostima.

majino
16-11-2005, 10:16
e poi dicono che la destra pratica la CENSURA...

ma invece di criticare gli idioti che attaccano scalfarotto per il suo orientamento sessuale, si critica il fatto che ha chiuso il suo blog? (tra l'altro, avendone totalmente il diritto...)... se quegli incivili vogliono esprimersi in questi termini, possono aprire un blog "scalfarottoseifrocio" e scriverci tutte le infamate possibili...

FastFreddy
16-11-2005, 10:19
se quegli incivili vogliono esprimersi in questi termini, possono aprire un blog "scalfarottoseifrocio" e scriverci tutte le infamate possibili...

Poi quando la polizia postale gli chiuderà il sito (perchè la diffamazione è reato anche sul web), si lamenteranno dicendo di essere stati censurati....

Feric Jaggar
16-11-2005, 10:44
Ci sono una serie di inesattezze nel tuo ragionamento. Primo, la rete è libera, e non c'è un solo blog ma migliaia.

Beh, ma allora, se anche tu dici questo, non ho capito dove stanno le mie inesattezze... :D come ho detto io, tanti blog ma pochi forum per rispondere all'autore del blog. Il contraddittorio esiste quando io mi rivolgo direttamente ad una persona, come adesso io a te, non quando lui dice una cosa sul suo blog, e io ne rispondo un'altra sul mio. Ognuno dei due, facendo finta di non sentire le risposte dell'altro. Per cui alla fine è chi legge che deve andare a fare il confronto tra due opinioni espresse inaudita altera parte, senza che nessuno risponda direttamente di quello che scrive. Come invece avviene qui su HWU, dove si deve rispondere, si devono citare dei fatti a sostegno, e così si smascherano i chiacchieroni a vanvera, le opinioni si arricchiscono.

C'è una bella differenza, se io dico sul mio blog "MASTELLA E' UN LADRONE" (esempio preso a casaccio :D ), o se vado sul blog di Mastella a dirgli "Clemente, dicono che sei un ladrone, tu che ne pensi?"

L'abuso di questa libertà di scrivere tutto esiste, c'è pure abuso della possibilità di anonimato, ma per questo esistono le policies d'uso, ci sono i moderatori, ci sono pure i filtri automatici per le parolacce. Se tutto questo funziona su HWU, allora può funzionare dappertutto. ;)

A MENO CHE, aggiungo con deliberata malizia, quello che viene spacciato per blog di un movimento di opinione, non sia in realtà che una semplice one-man-band. In Rete esistono appunto migliaia di blog, ma molti di essi non sono rappresentativi di null'altro che del pensiero del loro materiale estensore. In alcuni casi dichiaratamente, in altri casi si BLUFFA. :mc:

E allora, moderare gli intemperanti diventa un problema, una persona da sola non riesce a stargli dietro, a meno di non ridursi a fare solo quello. E quindi diventa più semplice gettare la spugna chiudendo il rubinetto. :muro:

Circa il fenomeno Dean, che col suo blog furoreggiava durante le primarie democratiche, una situazione che viene citata spesso come nuovo modo di fare politica, voglio dire che mi sembra un caso eloquente di fraintendimento a tutti i costi della potenza e dell'uso della Rete. :mc:

Ricordo benissimo che Dean cavalcava l'onda e sembrava che dovesse fare una strage nell'urna, poi all'atto pratico l'onda si rivelò una piscolla e lui fece il bagno. Nei giorni successivi, i canali TV girarono il coltello nella piaga che tutto il suo consenso in Rete era solo fuffa. :Prrr:

Oggi invece mi ritrovo a leggere spesso di Dean come un pioniere che che ha smosso finalmente le acque della politica. Ma dove??? :mc:

Stessa identica storia per Scalfarotto. La litote pietosa di "un non brillantissimo 0,6%" racconta benissimo la sostanza delle cose: Scalfarotto è uno che sa fare i blog, sa fare il moderno, sa fare tutto, poi quando si va a fare la conta con i potenti il suo consenso è lo 0,6%. Che si può dire benissimo che rappresenta un inizio, io dico che è zero virgola e basta, poi appunto se posso andarglielo a dire sul suo blog gli dico "Scalfarotto, prendi e porta a casa", se invece lo dico sul mio blog dico "Scalfarotto non ha capito che in politica si va coi soldi, non con le idee".

Scalfarotto, se davvero crede che la politica possa cambiare, e con lui anche Grillo, deve fare tesoro delle opinioni del web, anzichè fare l'offeso e chiudersi a riccio. Se la politica cambierà davvero, e invece di avere Bruno Vespa che ti spiana la strada dovrai fare i conti direttamente con un pubblico impertinente, allora sarà meglio imparare ad avere la lingua sciolta. E tagliente! :boxe:

jumpermax
16-11-2005, 11:59
Beh, ma allora, se anche tu dici questo, non ho capito dove stanno le mie inesattezze... :D come ho detto io, tanti blog ma pochi forum per rispondere all'autore del blog. Il contraddittorio esiste quando io mi rivolgo direttamente ad una persona, come adesso io a te, non quando lui dice una cosa sul suo blog, e io ne rispondo un'altra sul mio. Ognuno dei due, facendo finta di non sentire le risposte dell'altro. Per cui alla fine è chi legge che deve andare a fare il confronto tra due opinioni espresse inaudita altera parte, senza che nessuno risponda direttamente di quello che scrive. Come invece avviene qui su HWU, dove si deve rispondere, si devono citare dei fatti a sostegno, e così si smascherano i chiacchieroni a vanvera, le opinioni si arricchiscono.

C'è una bella differenza, se io dico sul mio blog "MASTELLA E' UN LADRONE" (esempio preso a casaccio :D ), o se vado sul blog di Mastella a dirgli "Clemente, dicono che sei un ladrone, tu che ne pensi?"

L'abuso di questa libertà di scrivere tutto esiste, c'è pure abuso della possibilità di anonimato, ma per questo esistono le policies d'uso, ci sono i moderatori, ci sono pure i filtri automatici per le parolacce. Se tutto questo funziona su HWU, allora può funzionare dappertutto. ;)

A MENO CHE, aggiungo con deliberata malizia, quello che viene spacciato per blog di un movimento di opinione, non sia in realtà che una semplice one-man-band. In Rete esistono appunto migliaia di blog, ma molti di essi non sono rappresentativi di null'altro che del pensiero del loro materiale estensore. In alcuni casi dichiaratamente, in altri casi si BLUFFA. :mc:

E allora, moderare gli intemperanti diventa un problema, una persona da sola non riesce a stargli dietro, a meno di non ridursi a fare solo quello. E quindi diventa più semplice gettare la spugna chiudendo il rubinetto. :muro:

Circa il fenomeno Dean, che col suo blog furoreggiava durante le primarie democratiche, una situazione che viene citata spesso come nuovo modo di fare politica, voglio dire che mi sembra un caso eloquente di fraintendimento a tutti i costi della potenza e dell'uso della Rete. :mc:

Ricordo benissimo che Dean cavalcava l'onda e sembrava che dovesse fare una strage nell'urna, poi all'atto pratico l'onda si rivelò una piscolla e lui fece il bagno. Nei giorni successivi, i canali TV girarono il coltello nella piaga che tutto il suo consenso in Rete era solo fuffa. :Prrr:

Oggi invece mi ritrovo a leggere spesso di Dean come un pioniere che che ha smosso finalmente le acque della politica. Ma dove??? :mc:

Stessa identica storia per Scalfarotto. La litote pietosa di "un non brillantissimo 0,6%" racconta benissimo la sostanza delle cose: Scalfarotto è uno che sa fare i blog, sa fare il moderno, sa fare tutto, poi quando si va a fare la conta con i potenti il suo consenso è lo 0,6%. Che si può dire benissimo che rappresenta un inizio, io dico che è zero virgola e basta, poi appunto se posso andarglielo a dire sul suo blog gli dico "Scalfarotto, prendi e porta a casa", se invece lo dico sul mio blog dico "Scalfarotto non ha capito che in politica si va coi soldi, non con le idee".

Scalfarotto, se davvero crede che la politica possa cambiare, e con lui anche Grillo, deve fare tesoro delle opinioni del web, anzichè fare l'offeso e chiudersi a riccio. Se la politica cambierà davvero, e invece di avere Bruno Vespa che ti spiana la strada dovrai fare i conti direttamente con un pubblico impertinente, allora sarà meglio imparare ad avere la lingua sciolta. E tagliente! :boxe:

Nella frase in neretto c'è il succo della questione. Tu parti dal concetto che andare a dirlo di persona sia il massimo del contraddittorio. Questo è vero solo in teoria, in pratica si riduce spesso e volentieri in una rissa da bar dove si fa solo casino e predominano gli insulti. E più il sito è grande più raccoglie spazzatura. Mentre al contrario se tu mi devi criticare dal tuo blog hai tutto l'interesse a fare le cose per bene, o altrimenti non ti legge più nessuno. Un blog come quello di Grillo non ha senso che sia aperto ai commenti pubblici, semplicemente perchè sono troppi. Se poi qualcuno ha tempo e modo può affiancare un forum che è uno strumento più indicato per una comunicazione molti/molti... il blog è essenzialmente uno/molti. Se poi è poco frequentato ci si può anche permettere di lasciare i commenti liberi... altrimenti... ci vai tu volontario a moderare le discussioni? :mbe:

Wesker
16-11-2005, 12:22
Non vedo alcun contradittorio se scrivi a uno :" Ricchione di merda..."

Più che altro mi pare un offesa...

Feric Jaggar
16-11-2005, 12:24
Nella frase in neretto c'è il succo della questione. Tu parti dal concetto che andare a dirlo di persona sia il massimo del contraddittorio. Questo è vero solo in teoria, in pratica si riduce spesso e volentieri in una rissa da bar dove si fa solo casino e predominano gli insulti.

Questo è vero, vedo quanta fatica e incazzature costa tenere pulita questa sezione di HWU... ma il risultato le vale, basta fare il confronto con la qualità del diretto "competitor"! :D

Però nel contraddittorio, sia per chi scrive che per chi legge semplicemente, si ha la possibilità di sviluppare un ragionamento, non solo di mettere muro a muro due oppostre sparate.

Ovviamente faccio l'ipotesi che, in un blog, sia il suo creatore a rispondere o comunque a far rispondere in suo conto. Il che in effetti non mi sembra che succeda molto, e nel caso di un blog frequentatissimo è spiegabile.

Però comunque mi sembra importante che i blog siano commentabili direttamente, anche se il dialogo è solo fra visitatori, anzichè un dialogo a distanza tra blog cui il pubblico non partecipa. Colto quanto si vuole per il calibro degli autori, ma vuoto di partecipazione.

E' il concetto stesso di interattività del medium che è in discussione, secondo me; se comunque se la cantano e se la suonano solo tra loro, tra personaggi che duellano a distanza, restiamo a livello di stazioni TV che si confrontano, e tu puoi solo decidere se guardare o non guardare; se invece è possibile metterci del proprio, allora esiste la possibilità - anche se solo teorica, ma dipende da come si gestisce la situazione - di creare un valore aggiunto e un confronto diretto. In fondo, non è meglio guardare la TV in compagnia, e poter commentare, anzichè doversela sorbire da soli?

Molti thread di questa sezione di HWU originano da copia-e-incolla di notizie riportate da blog non interattivi, o da siti di notizie. Se in quei blog e siti esistesse la possibilità di interagire, penso che lo faremmo lì, non qui a distanza. Con la differenza che lì parleremmo sotto la finestra del giornalista, o del commentatore, il quale potrebbe conversare amabilmente con noi (ammesso di averne il tempo, beninteso), potrebbe far finta di niente e dire semplicemente "ciacolate fin che volete, mi fate audience!", oppure potrebbe saggiamente dare una sbirciatina ogni tanto ed avvalersi dei nostri feedback per aggiustare il tiro e magari cambiare opinione, oppure approfittare degli spunti per approfondire qualche argomento.

Un sito di notizie interattivo era il defunto "IlNuovo.it"; beh, devo dire che nei commenti alle notizie, a volte tra tanta chiacchiera c'erano anche gli interventi di persone che sul singolo argomento la sapevano molto più lunga dell'autore del pezzo; per viaggi, lavoro, esperienze, studi fatti.

A volte è difficile leggere persino un pezzo in buon italiano, senz'altro avere più campane di quelle del solo giornalista può risultare utile.

Ovviamente occorre in qualche modo guidare la mandria, ed evitare che la possibilità di scrivere diventi anarchia, o noia, o disinformazione. Ma a questo punto entrate in gioco voi Moderatori... :D

Concludendo il ragionamento, Scalfarotto non ha capito, deve cavalcare la tigre e domarla. Idem tutti gli altri. Devono svegliarsi, non si può usare la Rete come il phon. E' dura, lo so, ma chi non si mette in gioco a tutto campo non cresce. Non può far fruttare la gratuità del mezzo, rispetto alla politica fatta coi soldi.

Del resto, quando si fa, pardon, si FACEVA un comizio, a parte la claque sotto il palco che fischiava e muggiva, e che già ti metteva a dura prova, in faccia ti arrivava di tutto. Con lo scopo di farti andare via. E nonostante tutto questo, i migliori restavano. Altro che campare di conventions coi propri supporters! Quindi il problema di un confronto tempestoso col proprio pubblico non è nato con Internet. Semmai c'è la vigliaccheria supplementare dell'anonimato.

Mi ricordo una volta, primi anni '80, nella mia città venne Berlinguer (poco prima della morte). Gli avevano organizzato una comparsata peggio di Porta a Porta: fondo della piazza, palco lungo, tavolata chilometrica di dirigenti con lui al centro come l'Ultima Cena, davanti servizio d'ordine granitico e platea ammaestrata. Si potevano fare anche domande... si, per iscritto alcuni giorni prima, le vagliavano e se del caso Berlinguer avrebbe risposto. Mi dissi: che arroganza... è finita un'epoca. :(

majin mixxi
16-11-2005, 19:48
e poi dicono che la destra pratica la CENSURA...

censura? :confused:

Feric Jaggar
17-11-2005, 08:23
Comunque, leggendo l'articolo sul Corsera "parabola del blogger Scalfarotto", mi sa tanto di presa per i fondelli. Come dire "caro signor Nessuno, ti sei messo a giocare con i potenti, adesso ritorna nel tuo Nulla".

E Scalfarotto, se vuole dimostrare di essere un cavallo di razza e non il solito outsider che arriva e ci prova a fondo perduto, a questo punto dovrebbe ripensarci, riaprire bottega e combattere.

Ma mi sa che appunto queste persone i forum non li leggono... ;)