View Full Version : Polonia, crollo dei post comunisti, al governo va il centro-destra
Lunedì 26 Settembre 2005
Crollo dei post comunisti
La Polonia cambia Al governo va il centro-destra-
ROMA La Polonia conferma la regola del singolo mandato governativo. Dalla caduta del comunismo, nel 1989, nessun governo è rimasto al potere per due mandati. E così sarà di centro-destra il primo esecutivo della Polonia targata Ue. Gli exit poll (i risultati definitivi si avranno tra domani e mercoledì) non lasciano dubbi: il Pis (Diritto e giustizia), formazione di destra capeggiata dai gemelli Kaczynski (Jaroslaw e Lech) avrebbe ottenuto la maggioranza conquistando poco meno del 29%. Alle sue spalle il Partito centrista “Po” (Piattaforma civica) con il 26,35%. Dall’alleanza di queste due formazioni nascerà il nuovo governo. Impressionante nelle dimensioni il crollo dei post comunisti dell’Sld (Alleanza della sinistra democratica) che avevano conquistato il potere nel 2001. Dal 41% di allora sarebbero scivolati a poco più dell’11%. Spazzati via da scandali di corruzione e dall’incapacità di dare una valida risposta al preoccupante fenomeno della disoccupazione.
Altri partiti che dovrebbero portare i propri rappresentanti nella nuova Camera dei deputati (in tutto 460 seggi, 100 quelli dei senatori) in quanto sembrano avere superato la soglia di sbarramento del 5% sono Samoobrona (Autodifesa), Lega delle famiglie polacche (Lpr) e il Partito dei contadini (Psl). Non dovrebbero essere riusciti ad entrare invece Socialdemocrazia polacca (Sdpl) e il Partito democratico (Pd) dell'ex premier Tadeus Mazowiecki.
Bassissima l’affluenza alle urne che non avrebbe superato il 39 per cento, con un calo di oltre sette punti percentuali rispetto alle legislative del settembre 2001.
Ma cosa devono aspettarsi i polacchi e la stessa Unione europea dalla nascita del nuovo governo di centrodestra?
Piattaforma civile, da un lato, intende perseguire una strada di intransigente risanamento dei conti pubblici, tagliando la spesa dello stato e riportando velocemente il rapporto deficit-pil sotto controllo, rispetto al 4,5% che toccherà del 2005, introducendo una tassazione unica del 15% e preparando così la Polonia a entrare nell'euro già nel 2009-2010. Diritto e giustizia, invece, pur senza negare la necessità di riforme, non perde di vista l'elevato tasso di disoccupazione (quasi 20%) e non intende sacrificare la pace sociale all'adozione della moneta unica. Se dovesse prevalere quest'ultima linea, i tempi dell'ingresso in Eurolandia inevitabilmente si allungherebbero.
Il prossimo 9 ottobre la Polonia rivivrà un’altra importantissima giornata politica con l’elezione del successore di Aleksander Kwasnienewski alla guida dello Stato. Favorito è il leader di Piattaforma civica, Donald Tusk che i sondaggi danno al 43% rispetto al capo di Diritto e giustizia, il sindaco di Varsavia Lech Kaczynski (31%).
R.Rom.
(Il Messaggero.it)
IpseDixit
27-09-2005, 09:40
Manco il tempo di raggiungere il pieno sviluppo e già hanno problemi.
BountyKiller
27-09-2005, 10:25
dopo quarant'anni di comunismo non ne vogliono + sapere....e come dargli torto ;)
dopo quarant'anni di comunismo non ne vogliono + sapere....e come dargli torto
penso che sia questo il problema del non essere stati rivotati, visto che nel 2001 avevano vinto... ;)
.... Impressionante nelle dimensioni il crollo dei post comunisti dell’Sld (Alleanza della sinistra democratica) che avevano conquistato il potere nel 2001. Dal 41% di allora sarebbero scivolati a poco più dell’11%. Spazzati via da scandali di corruzione e dall’incapacità di dare una valida risposta al preoccupante fenomeno della disoccupazione....
...aggiungo una cosa: lì, quelli che non sono stati capaci di dare risposte serie ai problemi della nazione, sono stati "spazzati via", qui in Italia.... :help:
tdi150cv
27-09-2005, 12:58
GERMANIA , POLONIA , e chissa' quanti altri ... peccato che noi invece come al solito insisteremo nel farci prendere per i fondelli andando dalla parte opposta ...
LittleLux
27-09-2005, 13:12
dopo quarant'anni di comunismo non ne vogliono + sapere....e come dargli torto ;)
Non credo che non li abbiano rivotati per questa ragione, altrimenti non si capirebbe come mai li hanno votati, con oltre il 40%, nel 2001.
La verità è molto più semplice: hanno malgovernato e si sono fatti travolgere da scandali di corruzione.
Comunque, il dato politicamente più rilevante, a mio avviso, è la grandissima astensione dei votanti. Solo il 38% si è recato alle urne, brutto segno, anche per chi ha vinto.
Per chi si dice contento......guardate che ha perso anche Solidarność (qualcuno ha detto Giovanni Paolo II?).....non ha più manco un seggio.
GERMANIA , POLONIA , e chissa' quanti altri ... peccato che noi invece come al solito insisteremo nel farci prendere per i fondelli andando dalla parte opposta ...
Perchè i politici di destra non ti prenderebbe per i fondelli? Sono degli EROI? Ma per favore.
LittleLux
27-09-2005, 13:18
GERMANIA , POLONIA , e chissa' quanti altri ... peccato che noi invece come al solito insisteremo nel farci prendere per i fondelli andando dalla parte opposta ...
Perchè, la Germani, in realtà, dove è andata? Tu lo sai? Io no, e nemmeno i tedeschi, a quanto pare.
Gli altri, chi sarebbero? La Spagna? L'inghilterra? L'Irlanda? Il Portogallo?:D
Sai qual'è la realtà? E' che se anche in Europa tutti i paesi membri fossero governati dalla dx, noi rimarremmo comunque un caso anomalo, in quanto la nostra, di dx, nulla ha a che spartire con quelle liberali e libertarie del resto d'Europa. La nostra rimarebbe sempre e solo una formazione politica cappeggiata dal maggiore monopolista che si sia mai visto, che il liberismo non sà nemmeno dove sta di casa e che, anzi, ripugna con tutto il proprio essere.
P.S.: ah, in Germania, nel complesso, la sx ha raggiunto il 50% dei voti.
FastFreddy
27-09-2005, 13:18
GERMANIA , POLONIA , e chissa' quanti altri ... peccato che noi invece come al solito insisteremo nel farci prendere per i fondelli andando dalla parte opposta ...
Mi sembra che anche dall'altra parte il nostro fondoschiena sia tutt'altro che al sicuro....
Per chi si dice contento......guardate che ha perso anche Solidarność (qualcuno ha detto Giovanni Paolo II?).....non ha più manco un seggio.
e perchè dovrebbero esserne tristi!?!? :confused:
e perchè dovrebbero esserne tristi!?!? :confused:
Perchè solitamente quelli che dicono "W la Destra" di solito inneggiano anche all'opera inziata del vecchio pontefice (perchè va tutto bene pur di dare dietro ai comunisti cattivi).....che è un tantino compromessa senza Solidarność, che ne era la forza in qualche modo "direttamente investita".
Perchè solitamente queli che dicono "W la Destra" di solito inneggiano anche all'opera inziata del vecchio pontefice (perchè va tutto bene pur di dare dietro ai comunisti cattivi).....che è un tantino compromessa senza Solidarność, che ne era la forza in qualche modo "direttamente" investita.
onestamente sò poco della polonia contemporanea ma non capisco quale opera politica in Polonia possa aver fatto Carol buonanima e che fosse appoggiata dal sindacato solidarnosc.....e detto tra noi il caro Walesa (delfino di Carol buonanima) non è che avesse fatto cose immense dopo la caduta dei comunisti.......buon distruttore...pessimo costruttore.....
Vedendo lo sfacelo "walesiano" i polacchi pensavano che con l'altra parte sarebbe cambiato tutto (poveri illusi...si vede che non hanno studiato 50 anni della nostra politica) e hanno cercato ancora i comunisti....che hanno finito per andare a bagno...ed ora ne provano un'altra......tempo qualche altra elezione e si accorgeranno che "Franza o Spagna basta che se magna"
Ma cosa intendono in Polonia con Destra Populista.....che non l'ho ancora ben capito.....a me non suona bene.....per nulla :D
GERMANIA , POLONIA , e chissa' quanti altri ... peccato che noi invece come al solito insisteremo nel farci prendere per i fondelli andando dalla parte opposta ...
ah si? siamo governati dalla sinistra? :confused:
Sempre con riferimento alla Polonia (oltre che all'Italia):
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Sabato 24 Settembre 2005
Un nuovo decreto sui flussi potrebbe rimediare al “vuoto”
di CORRADO GIUSTINIANI
ROMA - Non ci sono posti per i lavoratori extracomunitari, e ce ne sono troppi per i neocomunitari. Su 79 mila 500 quote destinate per quest’anno ai paesi entrati nel maggio del 2004 nell’Unione, soltanto 46 mila sono state coperte. E’ la prova definitiva che non c’è stata l’invasione da Est di polacchi, cechi e ungheresi che l’Europa temeva e i vecchi membri dell’Unione avrebbero fatto meglio a liberalizzare subito i movimenti per lavoro dei nuovi cittadini, anziché imporre una fase transitoria di blocchi e contingentamenti da un minimo di 2 anni fino a un massimo di 7. L’idraulico polacco, insomma, se ne è rimasto a casa, come ha mostrato un orgoglioso manifesto-fotografia diffuso dall’ufficio turistico di Varsavia, e affisso a tutte le pareti dell’Europarlamento.
Ma se da un lato avanzano 33 mila 500 posti destinati ai neocomunitari e, dall’altro, 160 mila extracomunitari sono rimasti fuori dalla quota ad essi riservata (anche questa di 79 mila 500 posti) perché il governo non decide, con un nuovo decreto flussi, un conguaglio? Secondo la nostra proposta, le quote che così si liberano potrebbero andare a vantaggio esclusivo di lavoro domestico e assistenza alla persona, dal momento che tale comparto prima o poi potrebbe essere liberalizzato. Non è infatti pensabile che una famiglia prenda a scatola chiusa, dall’estero, una persona superfidata che tenga i bambini o assista gli anziani.
Per colf e badanti, in realtà, la differenza fra domande pervenute e quote disponibili è più alta: 40 mila 595 unità. Il nuovo decreto flussi, allora, potrebbe destinare 7 mila posti aggiuntivi, oltre a dirottare sulle colf le 33 mila 500 quote non coperte. Varare un altro decreto flussi nello stesso anno solare è possibile, lo contempla l’articolo 3 della legge Bossi-Fini ed è stato già fatto per i lavoratori stagionali. Del resto, la possibilità di ricorrere a conguagli è stata richiamata anche giovedì sera al ministero dell’Interno dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dalle parti sociali, convocate da Pisanu per studiare insieme il decreto flussi del prossimo anno.
Che i lavoratori dei dieci paesi (in realtà otto, perché per Malta e Cipro non vi sono restrizioni) entrati nel 2004 non abbiano alcuna intenzione di invadere la vecchia Europa a 15, lo prova ampiamente un recente rapporto presentato dall’Ecas, il servizio per l’azione dei cittadini europei, presieduto da Mario Monti. A conti fatti, non più di 200 mila sono arrivati nel Regno Unito, in Irlanda e in Svezia, gli unici tre che hanno aperto da subito i loro confini. Più esattamente, 85 mila sono arrivati in Irlanda, circa 20 mila in Svezia e 105 mila nel Regno Unito (in teoria 175 mila, ma l’Home Office ammette che almeno il 40 per cento di loro era sul territorio inglese già prima del 2004). Secondo un istituto tedesco, anzi, in Inghilterra sono arrivati dall’Est solo in 50 mila, perché vengono calcolati i lavori e non i lavoratori, che potrebbero averne cambiato più d’uno.
Tutti gli altri paesi hanno posto o barriere assolute (come ad esempio Francia, Germania e Spagna) o previsto delle quote (come Italia, Austria e Olanda). Lo strano è che, prima dell’ingresso nell’Unione, era stata diffusa una stima tranquillizzante (risultata ora veritiera) in base alla quale solo l’1 per cento della popolazione lavorativa di quei paesi si sarebbe spostata. Sembrava che molte delle vecchie nazioni europee, Italia fra queste, non avrebbero posto alcuna restrizione. Ma alla fine ha vinto la paura.
(Il Messaggero.it)
ah si? siamo governati dalla sinistra? :confused:
beh intendeva alle prossime elezioni ... dando per scontata la vittoria della sinistra
Northern Antarctica
27-09-2005, 14:17
Vedendo lo sfacelo "walesiano" i polacchi pensavano che con l'altra parte sarebbe cambiato tutto (poveri illusi...si vede che non hanno studiato 50 anni della nostra politica) e hanno cercato ancora i comunisti....che hanno finito per andare a bagno...ed ora ne provano un'altra......tempo qualche altra elezione e si accorgeranno che "Franza o Spagna basta che se magna"
Mah, io credo invece che i polacchi siano molto più disillusi.
Il fatto che nel passato la Polonia sia sparita per tre volte dalle carte geografiche, in seguito alle guerre (in varie epoche la Polonia è stata attaccata praticamente da tutte le nazioni europee, perfino dalla Svezia :eek: ) ed ai conseguenti cambi di sovranità, fino ad arrivare alla storia recente della II guerra mondiale (prima occupata dai nazisti, poi liberata e "salvata" dai sovietici) hanno instaurato nei polacchi un certo modo di campare alla giornata ed un certo distacco, un misto di indifferenza e diffidenza, nei confronti dei "nuovi" sovrani.
Tale cosa è stata anche dimostrata in occasione dell'ultimo referendum sulla costituzione europea, dove l'affluenza è stata bassissima.
Quello che è successo è che, dopo il governo di Walesa, la cui popolarità in Polonia è adesso molto ridimensionata, si diffuse un certo malcontento popolare. I ricchi diventavano più ricchi ed i poveri più poveri. L'agricoltura e l'allevamento venivano trascurati dal governo. E la gente si scontrava con gli effetti collaterali del passaggio all'economia di mercato: privatizzazioni, prepensionamenti, disoccupazione. In questo contesto maturò il consenso per Kwasniewski (che a mio parere è stato un buon presidente).
Adesso che il benessere è diffuso, dato il potenziale enorme di questa nazione, la gente passa a considerare ipotesi più liberaliste, ed ecco così un consenso per il centrodestra.
29-SET-05 17:59
POLONIA: FUMATA NERA DA VERTICE PARTITI MAGGIORANZA PER FORMAZIONE GOVERNO
Varsavia, 29 set. - (Adnkronos/Dpa) - Fumata nera dal vertice per la formazione del futuro governo polacco. Legge e Giustizia (PiS) e Piattaforma Civica (Op), i due maggiori partiti del centrodestra, non hanno trovato l'intesa di governo. Il vertice, durato circa due ore, e' stato contrassegnato da uno scambio di accuse reciproche. I due partiti sono distanti sulle future linee di politica economica che il governo dovra' adottare. A differenza di Op, il PiS - che ha un programma tipico delle destre sociali europee - non intende tagliare la spesa pubblica.
(Tac/Col/Adnkronos)
tdi150cv
29-09-2005, 22:54
ah si? siamo governati dalla sinistra? :confused:
vabbè lascia perdere ! :muro:
Domenica 9 Ottobre 2005
Polonia oggi alle urne per le presidenziali
VARSAVIA - Si vota oggi in Polonia per le presidenziali, e la partita è tutta aperta. Con i sondaggi che danno per certo un ballottaggio, resta comunque difficile ipotizzare chi la spunterà tra Lech Kaczynski, esponente del partito conservatore Legge e Giustizia (PiS), ed il liberale Donald Tusk, leader della Piattaforma Civica (Po), avanti di appena cinque punti percentuali rispetto al rivale.
(Il Messaggero)
Amu_rg550
10-10-2005, 12:04
Il Paese alle urne per scegliere il Capo dello Stato
Polonia, Tusk in testa ma è ballottaggio
Il leader di Piattaforma civica ha ottenuto il 35,4% dei voti, Lech Kaczynski, del partito Giustizia e Diritto, è al 33,1%
Donald Tusk (Reuters)
VARSAVIA - Testa a testa nelle elezioni polacche tra Donald Tusk, leader del partito di centro Piattaforma civica, e Lech Kaczynski, del partito di destra Giustizia e Diritto. Secondo i dati della commissione elettorale polacca, quando sono stati scrutinati il 91,5% dei voti, Tusk è in vantaggio sul cattolico Lech Kaczynski con il 35,8% contro il 33,3%. Il vantaggio di Tusk e’ minimo e ben al di sotto della maggioranza assoluta: per stabilire chi succedera’ ad Aleksander Kwasniewski si dovra’ attendere il ballottaggio, il 23 ottobre prossimo.
Oltre trenta milioni di polacchi erano chiamati alle urne per l'elezione del Capo dello Stato, scegliendo tra dodici candidati. I seggi, 24 mila, erano aperti dalle 6 alle 20. Secondo i sondaggi, a contendersi la più alta carica dello Stato sono Donald Tusk, 48 anni, leader del partito di centro Piattaforma civica (Po), e Lech Kaczynski, 56 anni, fratello gemello di Jaroslaw, che è alla guida di Giustizia e Diritto (Pis), il partito di destra che due settimane fa ha vinto le elezioni politiche. Fra i candidati c'era anche l'ex emigrato Stanislaw Tyminski, che, nelle presidenziali del 1995, quando era praticamente uno sconosciuto, arrivò al ballottaggio con il fondatore di Solidarnosc, Lech Walesa, che risultò poi eletto. Ma oggi Tyminski, secondo i sondaggi, potrebbe ottenere solo lo 0,1% dei voti.
L'affluenza alle urne secondo la Tvp è stata del 50,5% (40,57% nelle politiche di due settimane fa). Un risultato migliore di quello realizzato 15 giorni fa, quando gli elettori erano stati chiamati alle urne per il rinnovo del parlamento. Allora il tasso di affluenza ha registrato il minimo storico dal 1989, il 40%.
10 ottobre 2005
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/10_Ottobre/09/polonia.shtml
Amu_rg550
10-10-2005, 12:10
e riporto pure qui un post di bluelake pertinente con l'argomento:
05/10/05 - Yahoo! Notizie ***
Probabile premier polacco: i gay son contro natura
Il probabile futuro primo ministro polacco Kazimierz Marcinkiewicz, ha definito l'omosessualità un atteggiamento contro natura e ha affermato che lo stato dovrebbe intervenire per impedire che gli omosessuali infettino gli altri cittadini.
Il probabile futuro primo ministro polacco Kazimierz Marcinkiewicz, ha definito l'omosessualità un atteggiamento contro natura e ha affermato che lo stato dovrebbe intervenire per impedire che gli omosessuali infettino gli altri cittadini. Marcinkiewicz, 46 anni, cattolico fervente, è stato designato dal partito conservatore Diritto e Giustizia (Pis) per dirigere il nuovo governo dopo le elezioni del 25 settembre. In una intervista all'edizione polacca di Newsweek ha detto che la diffusione della omosessualità costituisce un ostacolo alla libertà della gente, "Se una persona tenta di infettare gli altri con la sua omosessualità lo stato deve intervenire contro un tale intralcio alla libertà ", ha detto. "L'omosessualità non è naturale, quello che è naturale è la famiglia e lo stato deve proteggere la famiglia", ha aggiunto.
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=9763834&postcount=79
:eek:
Domenica 23 Ottobre 2005
Oggi il ballottaggio Tusk-Kaczynski
Polonia, testa a testa nelle presidenziali tra i candidati di destra
VARSAVIA Conto alla rovescia in Polonia per il ballottaggio che pone termine a un quadriennio di potere socialdemocratico. Dalle elezioni di oggi, comunque vada, uscirà un esponente della destra per la carica di presidente: l'alternativa è tra il moderato Donald Tusk e il più conservatore Lech Kaczynski, impegnati in un serrato testa a testa.
Donald Tusk, 48 anni, presiede Piattaforma civica (Po), il partito di centrodestra arrivato secondo nelle politiche di fine settembre. È un convinto liberista e per questo si dice goda delle simpatie degli ambienti industriali. Lech Kaczynski, 56 anni, è il fratello gemello di Jaroslaw, il leader di Giustizia e diritto (Pis) la formazione di destra che ha vinto le politiche in nome della lotta alla disoccupazione e alla crisi economica, ricevendo il sostegno del sindacato Solidarnosc. I risultati del voto sono molto incerti secondo gli ultimi sondaggi, che danno vincente, e sempre di molto poco, o l’uno o l’altro dei contendenti.
Anche al primo turno delle presidenziali il 9 ottobre scorso la differenza fra i due leader era stata minima: Tusk era in vantaggio con il 36,33% dei voti mentre Kaczynski aveva ottenuto il 33,10% delle preferenze. Secondo gli esperti, il risultato finale delle presidenziali dipenderà dall'affluenza ai seggi, relativamente basso in Polonia negli ultimi anni. Al primo turno è stato del 49,74% degli oltre 30 milioni dei elettori mentre nelle politiche del 25 settembre scorso (che per la prima volta dopo la svolta democratica in Polonia del 1989 hanno coinciso con le presidenziali) era stato del 40,5%.
Alle precedenti elezioni presidenziali nel 2000 vinte da Aleksander Kwasniewski, che al primo turno aveva ottenuto il 53,9% dei voti, l'affluenza ai seggi era stata relativamente più alta rispetto alle altre consultazioni elettorali: il 61,2%.
I due candidati hanno dichiarato che il politico preso a modello è il maresciallo Jozef Pilsudski che nel 1918, dopo la conquista dell'indipendenza, diventò il primo Capo di stato polacco.
I 25.000 seggi verranno aperti in tutta Polonia alle 6 di mattina per essere chiusi alle 20. I primi exit poll saranno disponibili poco dopo la chiusura dei seggi mentre la Comissione elettorale nazionale annuncerà i risultati ufficiali nel pomeriggio di domani.
(Il Messaggero)
andreamarra
24-10-2005, 01:08
e riporto pure qui un post di bluelake pertinente con l'argomento:
05/10/05 - Yahoo! Notizie ***
Probabile premier polacco: i gay son contro natura
Il probabile futuro primo ministro polacco Kazimierz Marcinkiewicz, ha definito l'omosessualità un atteggiamento contro natura e ha affermato che lo stato dovrebbe intervenire per impedire che gli omosessuali infettino gli altri cittadini.
Il probabile futuro primo ministro polacco Kazimierz Marcinkiewicz, ha definito l'omosessualità un atteggiamento contro natura e ha affermato che lo stato dovrebbe intervenire per impedire che gli omosessuali infettino gli altri cittadini. Marcinkiewicz, 46 anni, cattolico fervente, è stato designato dal partito conservatore Diritto e Giustizia (Pis) per dirigere il nuovo governo dopo le elezioni del 25 settembre. In una intervista all'edizione polacca di Newsweek ha detto che la diffusione della omosessualità costituisce un ostacolo alla libertà della gente, "Se una persona tenta di infettare gli altri con la sua omosessualità lo stato deve intervenire contro un tale intralcio alla libertà ", ha detto. "L'omosessualità non è naturale, quello che è naturale è la famiglia e lo stato deve proteggere la famiglia", ha aggiunto.
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=9763834&postcount=79
:eek:
ma come intende porre rimedio all'omosessualità questo genio?
Cure mediche? Sedute dagli psicologi? Internamento? Pena di morte?
Senza parole, davvero.
Martedì 25 Ottobre 2005
DOPO LE PRESIDENZIALI
Polonia, l’Ue teme una svolta antieuropeista
Preoccupano anche le posizioni di Kaczynski su pena di morte e diritti degli omosessuali
di ROMANO DAPAS
BRUXELLES - Non è stata accolta con gioia, alla Ue, la conferma che i gemelli Kaczynski guideranno la Polonia nei prossimi anni. «Sono profondamente convinto che lavoreremo insieme in modo costruttivo perché l’Europa ha bisogno di tutti per promuovere i suoi valori di fronte alla sfida della mondializzazione», recita il messaggio di congratulazioni che il capo dell’Esecutivo europeo, José Manuel Durao Barroso, ha inviato ieri a Lech Kaczynski eletto col 54,04% dei voti alla presidenza polacca. Al di là dell’auspicio diplomatico, la realtà è diversa. Il cambio della guardia a Varsavia con l’affermazione di una forza politica nazional-populista qual’è il partito “Legge e Giustizia”, non può che essere motivo d’inquietudine per le cancellerie europee. Durante la campagna elettorale, l’euroscettico Lech Kaczynski e il gemello Jaroslaw (probabile candidato ad un dicastero nel governo di coalizione coi liberali di “Piattaforma civica” che si insedierà il 31 ottobre) hanno sparato a zero sulla Costituzione europea e sulla politica agricola comune e non hanno fatto mistero di guardare con favore al ripristino della pena di morte e a misure restrittive per gli omosessuali. «Sono stato favorevole all’adesione alla Ue - ha precisato Lech Kaczynski - ma sono contrario alla Costituzione ed intendo difendere gli interessi polacchi d’intesa coi partner che vorranno portare avanti questa linea». Quanto alla pena di morte, le agenzie di stampa riferiscono che l’ex-sindaco di Varsavia si è detto disponibile a sottoscriverla «qualora il parlamento volesse approvare una legge in tal senso».
Nessuna sorpresa che il rifiuto della Carta costituzionale, rea di non prendere abbastanza in cosiderazione le radici cristiane dell’Europa, ed una certa tendenza a calpestare diritti civili che sono patrimonio ormai inalienabile, vengano visti con sospetto a Bruxelles. Tanto più che i Kaczynski guarderanno a Washington piuttosto che a Berlino e a Mosca. Di sicuro, dopo le bocciature francese e olandese, il “no” polacco alla Costituzione segna il suo definitivo atto di morte. L’apertura delle ostilità in agricoltura aggraverà il contenzioso anglo-francese sui destini della Pac e sulle prospettive finanziarie 2007-2013. I portavoce Ue hanno assicurato che «si esaminerà molto attentamente la situazione dei diritti degli omosessuali in Polonia».
(Il Messaggero)
08/07
12:50 CET
Polonia
Due gemelli alla guida della Polonia
La Polonia rischia di essere guidata da due fratelli gemelli, diversi solo per un neo al naso: l'attuale Presidente della Repubblica Lech Kaczynsky e suo fratello Jaroslaw. Dopo le dimissioni di ieri sera del primo ministro Kazimierz Marcinkiewicz, sulle quali non è stata fornita ancora alcuna spiegazione ufficiale, al momento sembra destinato a prendere il suo posto proprio Jaroslaw Kaczynsky,fino ad oggi leader del Pis, il Partito Conservatore nonchè fratello del Presidente della Repubblica in carica.
Alla notizia la stampa polacca ha reagito perplessa. Sospetta che le dimissioni del primo ministro siano state forzate. E teme che la Polonia, guidata, peraltro, fino ad oggi da una coalizione che si è aperta all'estrema destra cattolica e antieuropeista possa adesso chiudersi su stessa e bloccarsi dal punto di vista economico.
"E' un disastro totale- dichiara al microfono questo ragazzo- sarà terribile, non ci voglio neanche pensare, non riesco ad immaginarlo" "Non è positivo -aggiunge questa signora- avere due persona della stessa famiglia alla guida del Paese". "Chi puo' dirlo, magari può essere una piacevole sorpesa" - sostiene, invece, quest'altra signora." Per oggi intanto sono attese spiegazioni ufficiali sulle motivazioni che avrebbero portato il primo ministro a dare le dimissioni.
(euronews.net)
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