Adric
19-09-2005, 20:35
Lunedì 19 Settembre 2005
LE FRONTIERE DELLA MEDICINA
Trapianto di faccia, si comincia
Una clinica dell’Ohio apre le selezioni: si sono offerti 12 candidati
WASHINGTON C’è un film, ormai citatissimo quando si parla di una vicenda del genere. Si chiama Face off , regista John Woo, e la storia era incentrata su intervento chirurgico ”impossibile”: un trapianto di faccia, con il quale un uomo prendeva le esatte sembianze di un altro. Ora questo intervento incredibile è alle p orte: i n Francia, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti medici già si sono dichiarati pronti a questo intervento, con il quale la ”faccia”, quasi come se fosse una maschera, verrebbe prelevata da un cadavere e trapiantata come un vestito, un guanto, su chi magari una faccia in buono stato non ce l’ha più (un grave ustionato, ad esempio). In una clinica americana dell’Ohio, Stati Uniti, cominciano ora le selezioni tra chi è disposto a fare da ”cavia” per questa nuova frontiera della medicina.
Sono cinque uomini e sette donne i candidati, e nelle prossime settimane saranno interrogati e analizzati in segreto da un team medico della Cleveland Clinic per scegliere tra di loro il candidato per il primo trapianto di faccia nella storia. La dottoressa Maria Siemionow, che dirige il team che effettuerà questo intervento, ha messo a punto la sua tecnica esercitandosi sui cadaveri. Ma le critiche sono molte. La Siemionow, stimata nell'ambiente per le sue doti nella chirurgia ricostruttiva, viene attaccata negli Usa perché vorrebbe realizzare un passo ritenuto da molti troppo rischioso per un trapianto che non ha a che fare con casi di vita o di morte.
La dottoressa replica ai critici mostrando foto di persone orrendamente sfigurate e spiegando di voler dar loro una nuova possibilità, trapiantando un volto prelevato da un cadavere, che verrà applicato come una nuova pelle per prendere poi la fisionomia di chi lo riceve. Ma nei moduli che la Cleveland Clinic chiederà di firmare al volontario per il trapianto, verrà spiegato in modo esplicito che esiste il serio rischio di una crisi di rigetto e della necessità di nuovi interventi, oltre alla necessità di vivere per tutta la vita sotto l'effetto di farmaci anti-rigetto.
Durante l'esame dei candidati al trapianto, hanno spiegato i medici di Cleveland, verranno studiate le caratteristiche dei loro volti - come sorridono, come parlano, come inarcano le sopracciglia - ma verrà approfondito con cura anche l'aspetto psicologico, per essere certi che chi riceverà un volto nuovo sarà in grado di reggere alle conseguenze emotive del passo compiuto. La “nuova faccia” non sarà però identica a quella del donatore morto, ma sarà una via di mezzo tra questa e quella del ricevente: infatti, i tessuti si dovranno adattare alla conformazione ossea di quest’ultimo.
(Il Messaggero)
LE FRONTIERE DELLA MEDICINA
Trapianto di faccia, si comincia
Una clinica dell’Ohio apre le selezioni: si sono offerti 12 candidati
WASHINGTON C’è un film, ormai citatissimo quando si parla di una vicenda del genere. Si chiama Face off , regista John Woo, e la storia era incentrata su intervento chirurgico ”impossibile”: un trapianto di faccia, con il quale un uomo prendeva le esatte sembianze di un altro. Ora questo intervento incredibile è alle p orte: i n Francia, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti medici già si sono dichiarati pronti a questo intervento, con il quale la ”faccia”, quasi come se fosse una maschera, verrebbe prelevata da un cadavere e trapiantata come un vestito, un guanto, su chi magari una faccia in buono stato non ce l’ha più (un grave ustionato, ad esempio). In una clinica americana dell’Ohio, Stati Uniti, cominciano ora le selezioni tra chi è disposto a fare da ”cavia” per questa nuova frontiera della medicina.
Sono cinque uomini e sette donne i candidati, e nelle prossime settimane saranno interrogati e analizzati in segreto da un team medico della Cleveland Clinic per scegliere tra di loro il candidato per il primo trapianto di faccia nella storia. La dottoressa Maria Siemionow, che dirige il team che effettuerà questo intervento, ha messo a punto la sua tecnica esercitandosi sui cadaveri. Ma le critiche sono molte. La Siemionow, stimata nell'ambiente per le sue doti nella chirurgia ricostruttiva, viene attaccata negli Usa perché vorrebbe realizzare un passo ritenuto da molti troppo rischioso per un trapianto che non ha a che fare con casi di vita o di morte.
La dottoressa replica ai critici mostrando foto di persone orrendamente sfigurate e spiegando di voler dar loro una nuova possibilità, trapiantando un volto prelevato da un cadavere, che verrà applicato come una nuova pelle per prendere poi la fisionomia di chi lo riceve. Ma nei moduli che la Cleveland Clinic chiederà di firmare al volontario per il trapianto, verrà spiegato in modo esplicito che esiste il serio rischio di una crisi di rigetto e della necessità di nuovi interventi, oltre alla necessità di vivere per tutta la vita sotto l'effetto di farmaci anti-rigetto.
Durante l'esame dei candidati al trapianto, hanno spiegato i medici di Cleveland, verranno studiate le caratteristiche dei loro volti - come sorridono, come parlano, come inarcano le sopracciglia - ma verrà approfondito con cura anche l'aspetto psicologico, per essere certi che chi riceverà un volto nuovo sarà in grado di reggere alle conseguenze emotive del passo compiuto. La “nuova faccia” non sarà però identica a quella del donatore morto, ma sarà una via di mezzo tra questa e quella del ricevente: infatti, i tessuti si dovranno adattare alla conformazione ossea di quest’ultimo.
(Il Messaggero)