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View Full Version : "Divorziata, via la prof di religione"


gourmet
05-09-2005, 19:52
PESARO - Perché è divorziata o perché indossa la minigonna, il risultato non cambia: Caterina Bonci, 38 anni di Fano in provincia di Pesaro, è stata licenziata dal vescovo. La sua carriera di insegnante di religione nella scuola elementare è terminata: "Abbiamo pazientato fin troppo", ha detto il responsabile diocesiano della scuola don Alcide Baldelli. "Ha fatto il concorso e non ne aveva la possibilità: le divorziate non hanno l'idoneità all'insegnamento della religione cattolica. Se poi si aggiungiamo le proteste che ho ricevuto dalle sue colleghe che l'hanno vista arrivare a scuola in minigonna, allora si comprende perché questo insegnamento non doveva essere permesso neppure 10 anni fa".

Lei, lunghi capelli biondi, labbra carnose e sguardo diretto, non si mostra intimorita dalle parole del sacerdote. Piuttosto è delusa: "Mi hanno cacciata dopo 14 anni di insegnamento. Non è giusto: questa è una cattiveria". Ma la minigonna? "A scuola non l'ho mai portata. Ma se decido di vestirmi con una gonna uguale a quella di migliaia di altre donne, se decido di andare al mare e mettermi il due pezzi, se vado a fare una passeggiata con una tuta non significa che sono incompatibile con l'insegnamento della religione. E' aberrante: non sono una suora. Ho garantito sempre la massima serietà e sono stata ripagata con un licenziamento in tronco per il mio divorzio avvenuto dieci anni fa".

Don Alcine Baldelli propone invece un'altra versione: "L'abbiamo lasciata al suo posto malgrado fosse divorziata perchè convinti che la rottura del matrimonio fosse stata colpa del marito. Ma poi lei ha partecipato ad un concorso senza attendere il nostro certificato di idoneità e questo ha fatto precipitare le cose. Il motivo del licenziamento è il divorzio, ma certo che i suoi atteggiamenti e le sue minigonne hanno contribuito ad aggravare i rapporti. Insomma, la sua figura mal si concilia con quel ruolo. Il caso è chiuso". Tar e Consiglio di Stato gli hanno dato ragione: il ricorso presentato ai giudici amministrativi è stato respinto. "E intanto io cosa faccio?", si domanda l'oramai ex professoressa. "Ho rinunciato a risposarmi e ad avere figli, e questa è la ricompensa. Cacciata via dopo 14 anni di servizio. E' ingiusto e molto poco cristiano".

Tutto questo è assurdo.. questi insegnanti sono pagati dallo Stato, sono dipendenti pubblici a tutti gli effetti, eppure devono rendere conto di come si vestono, della loro vita privata, e delle loro vicende matrimoniali, a dei preti e a dei vescovi. E' una cosa che solo in Italia può accadere. :muro: :muro:

anonimizzato
05-09-2005, 19:55
Per me nelle scuole dovrebbe essere insegnata la storia delle religioni e non solo i "tecnicismi" di quella cattolica.

Sia in uno stato laico eppure nessuno muove un dito per cambiare questa cosa.

dupa
05-09-2005, 19:56
Per me nelle scuole dovrebbe essere insegnata la storia delle religioni e non solo i "tecnicismi" di quella cattolica.

Sia in uno stato laico eppure nessuno muove un dito per cambiare questa cosa.

come no?
www.anticlericale.net

majin mixxi
05-09-2005, 19:57
niente male la prof,con le labbra rifatte :)

Harvester
06-09-2005, 06:37
niente male la prof,con le labbra rifatte :)

'nzomma.....manco la ricrescita si tinge..........

Nicky
06-09-2005, 08:16
Se poi si aggiungiamo le proteste che ho ricevuto dalle sue colleghe che l'hanno vista arrivare a scuola in minigonna

Minchia che rosicone. Lei è carina e loro delle cesse? :D

Heinlein
06-09-2005, 08:58
Tutto questo è assurdo.. questi insegnanti sono pagati dallo Stato, sono dipendenti pubblici a tutti gli effetti, eppure devono rendere conto di come si vestono, della loro vita privata, e delle loro vicende matrimoniali, a dei preti e a dei vescovi. E' una cosa che solo in Italia può accadere. :muro: :muro:

Io ribalterei i termini della questione: perchè mettono ad insegnare religione una persona che non è un religioso? Dovrebbe trattarsi di un prelato o di un chierico. E non dovrebbe essere persona dipendente pubblico. Ai miei tempi si trattava solo di preti, stipendiati credo ma sempre preti.

Se poi invece che insegnare religione cattolica insegnasse "storia delle religioni", allora invece sarebbe logico che si trattasse di un professore come quello di filosofia. E sarebbe assurdo, per converso, che lo facesse un prelato o chierico di qualsivoglia religione: non darebbe garanzie di imparzialità.

Se si deve trattare di un insegnamento autogestito nelle forme e nei contenuti, allora è giusto che se lo autogestisca la Chiesa. Diversamente, se si tratta di un professore, allora non hanno senso nulla osta e veti vari, un dipendente pubblico risponde solo allo Stato che è laico.

Alla Chiesa è stato dato un potere di veto, evidentemente qualcuno ha mosso dei casini, e allora l'hanno esercitato anche se magari sapevano benissimo che sarebbero nate delle polemiche e pubblicità controproducente.

Ci vogliono scelte chiare e nette, dalle ibridazioni e dai compromessi nascono sempre i casini.

Se tutto ciò discende da previsioni concordatarie, o da accordi applicativi bilaterali, beh, allora sono inattuali e vanno rivisti.

Nicky
06-09-2005, 09:06
Se poi invece che insegnare religione cattolica insegnasse "storia delle religioni", allora invece sarebbe logico che si trattasse di un professore come quello di filosofia. E sarebbe assurdo, per converso, che lo facesse un prelato o chierico di qualsivoglia religione: non darebbe garanzie di imparzialità.


Questo è il modo in cui ho fatto io religione alle superiori....

Heinlein
06-09-2005, 09:18
Ho rinunciato a risposarmi e ad avere figli, e questa è la ricompensa. Cacciata via dopo 14 anni di servizio. E' ingiusto e molto poco cristiano".

Beh, questa è una grossa cazzata... se una dice che ha rinunciato a risposarsi e ad avere figli, per mantenere una cattedra cattolica, e poi però aggiunge "non sono mica una suora, posso vestirmi come voglio", se la canta e se la suona da sola... ribadisco, tutta la vicenda è grottesca perchè discende da una definizione ambigua e contraddittoria di questo tipo di incarichi, che secondo me va rivista, però le dichiarazioni di questa persona non mi sembrano le più qualificanti per un incarico del genere.

Nè del resto può essere sanzionata civilisticamente, e non dovrebbe esserlo religiosamente con effetti civilistici come accade, per queste dichiarazioni o per suoi comportamenti extra-lavorativi.

Al suo posto ci voleva un tonacato, che appunto avrebbe risposto nelle sedi opportune e sarebbe stato giudicato idoneo od inidoneo secondo modalità che noi tutti avremmo accettato, credenti e non. Un religioso può ben essere giudicato dal suo ordine, un civile no al di fuori della sua sfera di praticante.

Se un prete o un imam o un pope viene giudicato inidoneo da suoi superiori per un incarico del genere, non credo che ci sia nulla da ridire. Se invece un'impiegata civile dello Stato ottiene o perde un posto pubblico per via di un "Bollino Blu" concesso o ritirato da terzi, beh, la cosa non suona molto bene.

L'accaduto, secondo me - ma mi piacerebbe sentire altre campane - rientra in quanto sta accadendo nella mia zona da quando è stato designato Benedetto XVI. Qui in provincia di Pesaro la Chiesa, a causa di certi vescovi (come purtroppo ricordiamo bene Michetti... un vero Don Abbondio...), ha sempre tenuto un profilo basso, anzi bassissimo. Il che ha lasciato campo libero a comportamenti inammissibili anche da parte del clero, che complice la scarsità di tonache è stato lasciato libero di sbragarsi parecchio. La Chiesa, per dirla tutta, si è ridotta a fare il cappellano dei potenti.

Ultimamente, però, sulla scorta dell'avere un Papa molto rigido e soprattutto molto credibile da parte dei suoi, le redini sono state tirate parecchio e si sono avuti atteggiamenti sorprendenti da parte di alcuni parroci, soprattutto nella preparazione ad alcuni sacramenti, laddove fedeli e genitori sono stati aspramente redarguiti per certi esibizionismi. E non sono mancati anche fulmini dalle Curie.

Per cui anche questa storia - ribadisco, malnata e frutto di equivoci a monte - secondo me rientra in un generale "giro di vite".

raph45
06-09-2005, 09:31
Secondo me hanno fatto bene, l'insegnamento della religione cattolica credo che debba avvenire per prima cosa in maniera non ipocrita, ed essendo che anche determinate mode vanno contro i principi cristiani, mi pare ovvio che se uno vuole insegnare tali principi, la prima cosa che deve fare è di rispettarli egli stesso.

skywalker77
06-09-2005, 09:33
Beh, questa è una grossa cazzata... se una dice che ha rinunciato a risposarsi e ad avere figli, per mantenere una cattedra cattolica, e poi però aggiunge "non sono mica una suora, posso vestirmi come voglio", se la canta e se la suona da sola... ribadisco, tutta la vicenda è grottesca perchè discende da una definizione ambigua e contraddittoria di questo tipo di incarichi, che secondo me va rivista, però le dichiarazioni di questa persona non mi sembrano le più qualificanti per un incarico del genere.

Nè del resto può essere sanzionata civilisticamente, e non dovrebbe esserlo religiosamente con effetti civilistici come accade, per queste dichiarazioni o per suoi comportamenti extra-lavorativi.

Al suo posto ci voleva un tonacato, che appunto avrebbe risposto nelle sedi opportune e sarebbe stato giudicato idoneo od inidoneo secondo modalità che noi tutti avremmo accettato, credenti e non. Un religioso può ben essere giudicato dal suo ordine, un civile no al di fuori della sua sfera di praticante.

Se un prete o un imam o un pope viene giudicato inidoneo da suoi superiori per un incarico del genere, non credo che ci sia nulla da ridire. Se invece un'impiegata civile dello Stato ottiene o perde un posto pubblico per via di un "Bollino Blu" concesso o ritirato da terzi, beh, la cosa non suona molto bene.

L'accaduto, secondo me - ma mi piacerebbe sentire altre campane - rientra in quanto sta accadendo nella mia zona da quando è stato designato Benedetto XVI. Qui in provincia di Pesaro la Chiesa, a causa di certi vescovi (come purtroppo ricordiamo bene Michetti... un vero Don Abbondio...), ha sempre tenuto un profilo basso, anzi bassissimo. Il che ha lasciato campo libero a comportamenti inammissibili anche da parte del clero, che complice la scarsità di tonache è stato lasciato libero di sbragarsi parecchio. La Chiesa, per dirla tutta, si è ridotta a fare il cappellano dei potenti.

Ultimamente, però, sulla scorta dell'avere un Papa molto rigido e soprattutto molto credibile da parte dei suoi, le redini sono state tirate parecchio e si sono avuti atteggiamenti sorprendenti da parte di alcuni parroci, soprattutto nella preparazione ad alcuni sacramenti, laddove fedeli e genitori sono stati aspramente redarguiti per certi esibizionismi. E non sono mancati anche fulmini dalle Curie.

Per cui anche questa storia - ribadisco, malnata e frutto di equivoci a monte - secondo me rientra in un generale "giro di vite".

Ma il problema ha una sola risoluzione, fuori i prelati cattolici dalle commissioni di valutazione del corpo docente, hanno le loro scuole non vengano a comandare nella scuola pubblica, chi vuole il prete ad insegnare va a studiare nelle scuole private.

skywalker77
06-09-2005, 09:34
Secondo me hanno fatto bene, l'insegnamento della religione cattolica credo che debba avvenire per prima cosa in maniera non ipocrita, ed essendo che anche determinate mode vanno contro i principi cristiani, mi pare ovvio che se uno vuole insegnare tali principi, la prima cosa che deve fare è di rispettarli egli stesso.

Il problema è che la materia è religione non religione cattolica per quello c'è il catechismo in parrocchia!

raph45
06-09-2005, 09:40
Il problema è che la materia è religione non religione cattolica per quello c'è il catechismo in parrocchia!

Che io sappia si insegna la religione cattolica, senno' uno potrebbe insegnare anche l'islam!!

skywalker77
06-09-2005, 09:47
Che io sappia si insegna la religione cattolica, senno' uno potrebbe insegnare anche l'islam!!

Appunto devono insegnare tutte le religioni altrimenti si chiamerebbe ora di catechismo!

Heinlein
06-09-2005, 09:50
Ma il problema ha una sola risoluzione, fuori i prelati cattolici dalle commissioni di valutazione del corpo docente, hanno le loro scuole non vengano a comandare nella scuola pubblica, chi vuole il prete ad insegnare va a studiare nelle scuole private.

Non è necessario essere così drastici; se uno gradisce, in un'ora che viene destinata all'uopo, ricevere l'insegnamento religioso che più preferisce, in quell'ora può venire il prete, il pope, l'imam, a spese della relativa confessione o con un trattamento forfettario equiparato, ma senza un rapporto di lavoro subordinato, e impartisce l'insegnamento religioso ai suoi fedeli. Nessuno viene costretto a sentire quello che non gli interessa, nessuna necessità di abilitazioni o nulla-osta al personale insegnante. Una soluzione del genere farebbe felici tutti. Tutti, beninteso, quelli che cercano numeri VERI, e non numeri gonfiati dall'obbligatorietà di una soluzione o l'altra.

Se poi il prelato invece partecipa al corpo docente come docente di una materia diversa dalla religione, è giusto che abbia lo stesso trattamento riservato agli altri.

Le questioni religiose non possono essere risolte in modo del tutto soddisfacente con previsioni legislative meccanicistiche; la presenza dell'insegnamento religioso, quella dei simboli religiosi, l'osservanza di ritualità religiose (es. patrono, feste) nelle scuole deve tenere presenti le sensibilità locali diffuse, lasciando sempre vie d'uscita dignitose per i non credenti e per i credenti di confessioni numericamente minoritarie in loco.

Atteggiamenti ostentatamente xenofili, come quelli di professori che vogliono togliere il crocifisso o l'albero di Natale perchè "qualcuno potrebbe sentirsi forzato", o perchè c'è un bambino marocchino, sono solo frutto di ignoranza e di intolleranza a rovescia, sicuramente non sono lo specchio di quella modernità e apertura mentale che si dovrebbe adottare soprattutto nel trattare i più giovani.

raph45
06-09-2005, 10:03
Appunto devono insegnare tutte le religioni altrimenti si chiamerebbe ora di catechismo!

Questa è una tua idea, ma il punto è che in pratica nell'ora di religione si insegna la religione cattolica, quindi una volta messici d'accordo su questo mi pare ovvio che se un'insegnante fa l'esatto contrario di quello che vuole insegnare è ne + nè - di un ipocrita.

skywalker77
06-09-2005, 10:05
Non è necessario essere così drastici; se uno gradisce, in un'ora che viene destinata all'uopo, ricevere l'insegnamento religioso che più preferisce, in quell'ora può venire il prete, il pope, l'imam, a spese della relativa confessione o con un trattamento forfettario equiparato, ma senza un rapporto di lavoro subordinato, e impartisce l'insegnamento religioso ai suoi fedeli. Nessuno viene costretto a sentire quello che non gli interessa, nessuna necessità di abilitazioni o nulla-osta al personale insegnante. Una soluzione del genere farebbe felici tutti. Tutti, beninteso, quelli che cercano numeri VERI, e non numeri gonfiati dall'obbligatorietà di una soluzione o l'altra.

Se poi il prelato invece partecipa al corpo docente come docente di una materia diversa dalla religione, è giusto che abbia lo stesso trattamento riservato agli altri.

Le questioni religiose non possono essere risolte in modo del tutto soddisfacente con previsioni legislative meccanicistiche; la presenza dell'insegnamento religioso, quella dei simboli religiosi, l'osservanza di ritualità religiose (es. patrono, feste) nelle scuole deve tenere presenti le sensibilità locali diffuse, lasciando sempre vie d'uscita dignitose per i non credenti e per i credenti di confessioni numericamente minoritarie in loco.

Atteggiamenti ostentatamente xenofili, come quelli di professori che vogliono togliere il crocifisso o l'albero di Natale perchè "qualcuno potrebbe sentirsi forzato", o perchè c'è un bambino marocchino, sono solo frutto di ignoranza e di intolleranza a rovescia, sicuramente non sono lo specchio di quella modernità e apertura mentale che si dovrebbe adottare soprattutto nel trattare i più giovani.


scusa Heinlein, ma forse non è chiaro il ragionamento da me espresso i prelati devono essere buttati fuori dalle commissioni di valutazione, non dal corpo docente del tutto, è una cosa ben diversa.
Un prete può essere un buon insegnate di religione, ma solo di quella cattolica, a questo punto perchè non dare la possibilità ad ognuno di scegliere come dici tu la confessione da approfondire? Ma ribadisco cosa ci fanno i preti nelle commissioni di valutazione del corpo docente?

Nicky
06-09-2005, 10:35
Che io sappia si insegna la religione cattolica, senno' uno potrebbe insegnare anche l'islam!!

Bhe in teoria nella scuola pubblica si insegna "Religione" molto genericamente, ogni professore può poi scegliere che argomenti trattare e come realizzare le sue lezioni, che io sappia.
Tanto che, effettivamente, il mio professore di religione delle superiori ci ha fatto studiare [ovviamente a grandi linee] tutte le religioni di questo mondo partendo dalle "principali" monoteiste, passando per quelle politeiste sino alle sette e ai culti magico-animisti.

raph45
06-09-2005, 10:39
Bhe in teoria nella scuola pubblica si insegna "Religione" molto genericamente, ogni professore può poi scegliere che argomenti trattare e come realizzare le sue lezioni, che io sappia.
Tanto che, effettivamente, il mio professore di religione delle superiori ci ha fatto studiare [ovviamente a grandi linee] tutte le religioni di questo mondo partendo dalle "principali" monoteiste, passando per quelle politeiste sino alle sette e ai culti magico-animisti.

Ma quello che dici tu è a livello teorico, ma a livello pratico ti ripeto che gli insegnamenti dati sono quelli della religione cattolica, e se sei di un'altra religione ad un certo punto puoi anche andartene, e questo l'ho visto all'epoca in cui stavo a scuola.

Poi che ti insegnino le altre religioni a grandi linee oramai lo fanno anche i preti, ma solo per una questione di conoscenza.

Heinlein
06-09-2005, 11:36
scusa Heinlein, ma forse non è chiaro il ragionamento da me espresso i prelati devono essere buttati fuori dalle commissioni di valutazione, non dal corpo docente del tutto, è una cosa ben diversa.
Un prete può essere un buon insegnate di religione, ma solo di quella cattolica, a questo punto perchè non dare la possibilità ad ognuno di scegliere come dici tu la confessione da approfondire? Ma ribadisco cosa ci fanno i preti nelle commissioni di valutazione del corpo docente?

Nono, sei stato chiarissimo, non mi riferivo a quel punto, solo al fatto di dover andare in una scuola apposita per avere anche l'insegnamento religioso. La scuola privata costa, se la voglio solo perchè lì si studia di più e si fa meno casino è un conto, ma doverci andare solo per l'ora di religione è troppo oneroso.