Fil9998
26-07-2007, 21:00
http://www.anti-phishing.it/news/articoli/news.050620074.php
Il Papa snobba Bill Gates: Unix/Linux per il Vaticano
Sinceramente non ci eravamo mai posti il problema, ma un recente lancio d’agenzia ci ha comunque regalato la gustosa notizia: anche nei palazzi di transtevere stanno strette le licenze della microsoft.
L’azienda che detiene il 90% del mercato dei sistemi operativi e dei navigatori per internet (stando alle statistiche da loro stessi fornite) non risulta molto congeniale al Vaticano che per la sicurezza e la riservatezza di propri sistemi informatici ha optato, pare sin dal 1995, per i sistemi Unix e Linux, orientandosi su soluzioni firewall e anti-spam open source.
La macchina web papalina non è certo da trascurare: ben 2mila account e-mail da gestire ed un traffico giornaliero che si aggira sui 340mila accessi al portale, potendo contare su una sala server di ben 130 macchine, tutte per smistare un traffico che potenzialmente potrebbe involgere un miliardo di fedeli.
Ora, pare che a Piazza San Pietro si stiano studiando soluzioni tecniche anche ai problemi legati allo spyware ed al phishing (anche perché allo Ior vorrebbero stare tranquilli), consci dei forti rischi d’immagine che possono procurare tali insidie.
Ad ogni modo, fino ad ora, lasciano sapere i redattori dell’articolo che vi linkiamo, il sistema adottato per il filtraggio a livello gateway, utilizzando la tecnologia pure message della unix, riesce ad eliminare 1,4 mail di spam al giorno (vi immaginate la faccia che farebbe Monsignor Bagnasco se vedesse una pubblicità di viagra nella propria casella di posta elettronica?).
Buona lettura allora, l’articolo lo trovate qui di sotto, è abbastanza completo, anche se a tratti sembra un po’ uno spot per la Sophos, azienda con la quale il Vaticano starebbe collaborando per implementare le proprie protezioni informatiche.
http://www.databusiness.it/it/data-business/special-report/2007/06/05/l-ufficio-internet-santa-sede
Fonte: Anti-Phishing Italia – www.anti-phishing.it
L’Ufficio Internet della Santa Sede rafforza la security
La politica sul Web del Vaticano e le scelte in materia di sicurezza viaggiano su un’Ict evoluta.
Data Business, data-business 05-giugno-2007.
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Anche il Vaticano dal 1995 ha ufficializzato il Web come canale di comunicazione. La Santa Sede ha un proprio Ufficio Internet che, sotto il controllo diretto della Segreteria di Stato, attraverso Sua Eccellenza Monsignor Claudio Maria Celli, opera attraverso due sedi fisicamente separate: la prima gestisce tutte le attività tecniche e i progetti di innovazione tecnologica, mentre la seconda si occupa delle attività redazionali inerenti il sito istituzionale della Santa Sede e Vaticano. L’Ufficio Internet oggi è responsabile dell’amministrazione, del sito pubblico nonché dell’intranet che collega diversi Dicasteri della Curia Romana e gli uffici della Città del Vaticano.
Gli account di posta elettronica utilizzati da chi lavora in Vaticano sono 2mila. La gestione dei flussi di posta elettronica interni ed esterni alla Santa Sede è consistente ma anche esposta a una pluralità di possibili attacchi alla sicurezza. Optando per sistemi operativi Unix e Linux, sin dai suoi esordi l’Ufficio Internet si è orientato verso soluzioni firewall e anti-spam di tipo opensource personalizzate internamente, mentre, per quanto riguarda l’anti-virus, la scelta si è focalizzata sulla tecnologia Sophos perché capace di integrarsi efficacemente nell’ambiente informativo esistente.
Tra il 2004 e il 2005, la Santa Sede ha potenziato le proprie infrastrutture informatiche, rendendo operativa una nuova sala macchine composta da oltre 130 server, implementando progetti evoluti come la nuova versione del protocollo Tcp/Ip (Ipv6) e il Multicast (Ipv4/Ipv6), confermando Sophos come partner di riferimento, scegliendo la soluzione di sicurezza PureMessage per Unix.
L’importanza di una tutela adeguata della rete per garantirne il regolare funzionamento è apparsa in tutta la sua evidenza nel 2005 e, in particolare, nel periodo in cui la sede papale era vacante. Questo lasso di tempo, infatti, è stato caratterizzato da una repentina e clamorosa espansione del traffico di e-mail e da un altissimo livello di frequentazioni del sito, divenuto, con 130 milioni di accessi quotidiani, il decimo più consultato al mondo. Da un flusso di 340mila mail giornaliere, infatti, la movimentazione è passata a 5 milioni di messaggi al giorno. Secondo un portavoce del Vaticano, Pure Message si è rivelato decisamente efficace nell’affrontare questo enorme picco di traffico filtrando ed eliminando a livello di gateway 1,4 milioni di mail spam e virus ogni giorno.
L’Ufficio Internet, che si sta impegnando per favorire la diffusione delle soluzioni Sophos anche all’interno di altre Sedi e Dicasteri, sta pensando di adottare anche altre nuove soluzioni, valutando prodotti per fronteggiare fenomeni quali lo spyware e il Phishing.
Il Papa snobba Bill Gates: Unix/Linux per il Vaticano
Sinceramente non ci eravamo mai posti il problema, ma un recente lancio d’agenzia ci ha comunque regalato la gustosa notizia: anche nei palazzi di transtevere stanno strette le licenze della microsoft.
L’azienda che detiene il 90% del mercato dei sistemi operativi e dei navigatori per internet (stando alle statistiche da loro stessi fornite) non risulta molto congeniale al Vaticano che per la sicurezza e la riservatezza di propri sistemi informatici ha optato, pare sin dal 1995, per i sistemi Unix e Linux, orientandosi su soluzioni firewall e anti-spam open source.
La macchina web papalina non è certo da trascurare: ben 2mila account e-mail da gestire ed un traffico giornaliero che si aggira sui 340mila accessi al portale, potendo contare su una sala server di ben 130 macchine, tutte per smistare un traffico che potenzialmente potrebbe involgere un miliardo di fedeli.
Ora, pare che a Piazza San Pietro si stiano studiando soluzioni tecniche anche ai problemi legati allo spyware ed al phishing (anche perché allo Ior vorrebbero stare tranquilli), consci dei forti rischi d’immagine che possono procurare tali insidie.
Ad ogni modo, fino ad ora, lasciano sapere i redattori dell’articolo che vi linkiamo, il sistema adottato per il filtraggio a livello gateway, utilizzando la tecnologia pure message della unix, riesce ad eliminare 1,4 mail di spam al giorno (vi immaginate la faccia che farebbe Monsignor Bagnasco se vedesse una pubblicità di viagra nella propria casella di posta elettronica?).
Buona lettura allora, l’articolo lo trovate qui di sotto, è abbastanza completo, anche se a tratti sembra un po’ uno spot per la Sophos, azienda con la quale il Vaticano starebbe collaborando per implementare le proprie protezioni informatiche.
http://www.databusiness.it/it/data-business/special-report/2007/06/05/l-ufficio-internet-santa-sede
Fonte: Anti-Phishing Italia – www.anti-phishing.it
L’Ufficio Internet della Santa Sede rafforza la security
La politica sul Web del Vaticano e le scelte in materia di sicurezza viaggiano su un’Ict evoluta.
Data Business, data-business 05-giugno-2007.
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Anche il Vaticano dal 1995 ha ufficializzato il Web come canale di comunicazione. La Santa Sede ha un proprio Ufficio Internet che, sotto il controllo diretto della Segreteria di Stato, attraverso Sua Eccellenza Monsignor Claudio Maria Celli, opera attraverso due sedi fisicamente separate: la prima gestisce tutte le attività tecniche e i progetti di innovazione tecnologica, mentre la seconda si occupa delle attività redazionali inerenti il sito istituzionale della Santa Sede e Vaticano. L’Ufficio Internet oggi è responsabile dell’amministrazione, del sito pubblico nonché dell’intranet che collega diversi Dicasteri della Curia Romana e gli uffici della Città del Vaticano.
Gli account di posta elettronica utilizzati da chi lavora in Vaticano sono 2mila. La gestione dei flussi di posta elettronica interni ed esterni alla Santa Sede è consistente ma anche esposta a una pluralità di possibili attacchi alla sicurezza. Optando per sistemi operativi Unix e Linux, sin dai suoi esordi l’Ufficio Internet si è orientato verso soluzioni firewall e anti-spam di tipo opensource personalizzate internamente, mentre, per quanto riguarda l’anti-virus, la scelta si è focalizzata sulla tecnologia Sophos perché capace di integrarsi efficacemente nell’ambiente informativo esistente.
Tra il 2004 e il 2005, la Santa Sede ha potenziato le proprie infrastrutture informatiche, rendendo operativa una nuova sala macchine composta da oltre 130 server, implementando progetti evoluti come la nuova versione del protocollo Tcp/Ip (Ipv6) e il Multicast (Ipv4/Ipv6), confermando Sophos come partner di riferimento, scegliendo la soluzione di sicurezza PureMessage per Unix.
L’importanza di una tutela adeguata della rete per garantirne il regolare funzionamento è apparsa in tutta la sua evidenza nel 2005 e, in particolare, nel periodo in cui la sede papale era vacante. Questo lasso di tempo, infatti, è stato caratterizzato da una repentina e clamorosa espansione del traffico di e-mail e da un altissimo livello di frequentazioni del sito, divenuto, con 130 milioni di accessi quotidiani, il decimo più consultato al mondo. Da un flusso di 340mila mail giornaliere, infatti, la movimentazione è passata a 5 milioni di messaggi al giorno. Secondo un portavoce del Vaticano, Pure Message si è rivelato decisamente efficace nell’affrontare questo enorme picco di traffico filtrando ed eliminando a livello di gateway 1,4 milioni di mail spam e virus ogni giorno.
L’Ufficio Internet, che si sta impegnando per favorire la diffusione delle soluzioni Sophos anche all’interno di altre Sedi e Dicasteri, sta pensando di adottare anche altre nuove soluzioni, valutando prodotti per fronteggiare fenomeni quali lo spyware e il Phishing.