View Full Version : Aspen Institute: il cuore di tenebra del potere in Italia
Aspen Institute: Il cuore di tenebra del potere in Italia
Al numero civico 49 di piazza S. Apostoli a Roma, molto vicino alla sede nazionale dell’Unione, c’è una associazione che ha fra i suoi iscritti la crema dell’Italia che conta. Politica, finanza, economia, giornalismo, e tutta l’industria a cominciare dai media. Vi trovate dentro il vecchio ministro dell’economia Tremonti ma anche il nuovo, Tommaso Padoa Schioppa.
Il meglio dell’industria italiana, delle banche e delle assicurazioni, non c’è settore che manchi all’appello : dalle Generali alla Fincantieri, da Confindustria alla Rai a Mediaset; da Pirelli alle Poste Italiane, dalla società Autostrade all’Enel, dalla Fiat alla IBM Italia, dalla Italtel alla Banca nazionale del lavoro, impossibile enumerare tutte le adesioni, visto che la Aspen accoglie indifferentemente persone fisiche e giuridiche, singoli pezzi grossi e società intere. E questo solo per rimanere nel bel paese, perché se appena facciamo capolino fuori dai nostri confini i nomi diventano pesantissimi, da Condy Rice al “filantropo” Soros, dalla Albright a Kissinger.
Ma che cosa è Aspen e chi sono, soprattutto che cosa vogliono fare gli “aspeniani” ? Non è una domanda oziosa perché, seppure con grande discrezione, l’Aspen Institute italiano è diventato negli ultimi tempi sede di dibattiti politico economici che, data la levatura dei personaggi che circolano lì dentro, rischiano di condizionare o quanto meno influenzare scelte e decisioni dello stesso esecutivo. Perché è membro Aspen anche Romano Prodi naturalmente, e perfino il presidente della Repubblica Napolitano, vecchio comunista. Ma allora che paura c’è ? - direte voi – se dentro ci sta tutta la destra e la sinistra che conta, tutt’al più tenteranno l’inciucio. Ipotesi legittima ripresa fra l’altro da “Panorama” nella sua pagina web con il titolo “ Grande coalizione ? Ci lavorano all’Aspen” e sotto una bella immagine di Enrico Letta che molti indicano come successore di Tremonti nella presidenza di Aspen Italia.
Il punto è che Aspen non è propriamente l’associazione delle dame di S. Vincenzo. Non fa beneficenza ed è lecito pensare che persone del calibro dei suoi membri non si riuniscano soltanto per scambiare quattro chiacchiere e prendere un the. C’è altro, ma è difficile penetrare la discreta cortina che protegge quel salotto buono dagli sguardi indiscreti.
Al tempo stesso non possiamo definirla una associazione segreta, e i suoi membri non sono incappucciati, tutt’altro : sono il massimo che si può pretendere dalla vipperia nazionale e internazionale, gente conosciutissima, fotografatissima e inseguita giorno e notte dalla stampa. E poi hanno addirittura un sito web da cui si può scaricare perfino lo statuto e approfondire identità, missione e metodo seguiti da Aspen Italia. E allora vediamo meglio.
Alla voce “indentità” si legge : “Aspen Institute Italia è una associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro dedicata alla discussione, all’approfondimento e allo scambio di conoscenze, informazioni, valori”. Insomma pare davvero una benemerita congregazione di supereroi che si affannano a migliorare questo mondaccio schifoso.
Ma andiamo avanti e alla voce “missione” leggiamo : “la missione dell’Istituto è la internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del paese e la promozione del libero confronto fra culture diverse, allo scopo di identificare e valorizzare idee, valori, conoscenze ed interessi comuni. L’Istituto concentra la propria attenzione verso i problemi e le sfide più attuali della società e della business community, e invita a discuterne leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale, culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva”.
Come a dire venite qui e sentitevi liberi di esprimervi al di fuori dei condizionamenti politici e di parte, qui siamo tutti buoni e pensiamo soltanto a migliorare le cose. Ci verrebbe da chiederci come si può mettere tanta carne al fuoco e non buttarla poi in politica, ma lasciamo perdere per il momento, perché ciò che attira la nostra attenzione è il metodo utilizzato, e dichiarato a chiare note, dalla associazione : Il "metodo Aspen” privilegia il confronto e il dibattito “a porte chiuse” , favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Lo scopo non è quello di trovare risposte unanimi o semplicemente rassicuranti, ma di evidenziare la complessità dei fenomeni del mondo contemporaneo e stimolare quell’approfondimento culturale da cui emergano valori ed ideali universali capaci di ispirare una leadership moderna e consapevole.
Ecco qui. Massima riservatezza, opportunità di stringere relazioni interpersonali e di tessere rapporti e colloqui capaci di ispirare ( o magari partorire direttamente) una leadership moderna e consapevole. A porte chiuse, naturalmente.
Il democratico che è in me sente puzza di bruciato e cerco a questo punto di capire come si diventa membri Aspen, e quali requisiti occorre soddisfare. Per facilitarmi il compito parto dalla categoria più facile, quella delle new entrioes, cioè i giovani. Alla Aspen li chiamano “Junior Fellows” e ne danno anche il dettagliato profilo : gli Aspen Junior Fellows sono un network internazionale di giovani ad alto potenziale formato dai ragazzi che hanno preso parte ai progetti “Aspen per la Nuova Leadership” nel 1999 e nel 2001, a cui sono aggiunti 22 nuovi membri nel 2004”. Come abbiano fatto questi fortunati ragazzi a partecipare a questi progetti non è mica spiegato, perché a questo punto è del tutto evidente che non stiamo parlando di corsi di formazione regionali aperti a tutti. Qui si costruisce la classe dirigente, diamine, mica si gioca.
Girovago un po’ per il web rimuginando l’idea – un po’ inquietante a dire la verità – di un network internazionale di giovani rampolli allevati fin da bambini con la pappa reale del potere. Scopro che è membro Aspen anche Mario Draghi, il nuovo capo della Banca d’Italia. E pure Lucia Annunziata – ricordiamo, ex presidente Rai voluto dalla sinistra a garanzia del pluralismo, che dirige addirittura il magazine “Aspenia”. E poi anche gli ex presidenti Cossiga e Ciampi, Paolo Mieli, Bruno Tabacci dell’UDC molto corteggiato dall’Unione, e chissà quanti altri. Essere membri Aspen a questo punto deve pur significare qualcosa di più che avere la semplice opportunità di dibattere ad alto livello. Pensate che il presidente mondiale della associazione (la cui sede naturalmente è negli USA) è Walter Isaacson, che per l’Aspen ha rinunciato nientemeno alla presidenza della CNN.
Diciamoci la verità, non è la massoneria ma le somiglia molto davvero. Non ci sono cappucci e spade posate sulla testa dei neoiscritti, ma la cortina di discrezione che circonda gli associati e le loro riunioni ad altissimo livello ci destano molta preoccupazione. Non siete convinti ? Bene, provate ad andare a questo indirizzo web : http://www.difesa.it/SMD/CASD/Istituti+militari/CeMISS/dettaglio-news.htm?DetailID=3108
E’ una pagina web del portale istituzionale del ministero della Difesa, dove si da notizia di un seminario congiunto fra il CASD ( Centro Alti Studi per la Difesa, l'organismo di studio di piu' alto livello nel campo della formazione dirigenziale del ministero medesimo), il CEMISS (Centro Militare di Studi Strategici), l’Aspen Italia appunto e – udite udite ! – il PNAC ( Project for the New American Century) l’associazione statunitense capeggiata dai più fanatici estremisti neoconservatori del calibro di Paul Wolfowitz (messo da qualche tempo a capo da Bush alla Banca Mondiale) e di Ronald Rumsfeld, attuale ministro della difesa statunitense e teorico della guerra preventiva, fra i principali responsabili del disastro umanitario, politico, economico e sociale dell’Irak a seguito della “liberazione” a opera Usa e degli altri “willings” (fra cui ahinoi anche l’Italia).
Chi non conosce il PNAC e le sue farneticanti teorie può cercare informazioni in rete. Chi lo conosce sa che al confronto il “piano di rinascita democratica” di Licio Gelli e della loggia P2 sembrano un banale gioco di ruolo per ragazzi. Venire al corrente che l’associazione Aspen (sulla cui trasparenza e apartiticità nutriamo già fortissimi dubbi) e addirittura il ministero della difesa italiano abbiano recentemente tenuto ( per la precisione l’11 marzo del 2005, a palazzo Salviati, ore 10) un convegno insieme ai teorici della americanizzazione (anche a mano armata) dell’intero globo terracqueo non ci rende per niente tranquilli. E sapere che dell’Aspen, una associazione elitaria che dibatte a porte chiuse, fanno parte le persone – di destra e di sinistra – che contano di più nella politica italiana ci rende ancora più inquieti. Anche considerato come proprio in questi giorni personaggi più che rappresentativi della sinistra al governo del paese parlano con troppa sicumera di tagli alle pensioni, alla sanità, al pubblico impiego e dimenticano il fisco. Che siano iscritti tutti all'Aspen ?
Ma a chi vogliamo affidare il nostro paese, e come realizzeremo mai il sogno comune di una maggiore democrazia diretta - per esempio con elezioni primarie aperte a tutti i cittadini - se tutta la crema della politica italiana, da destra a sinistra, gradisce dibattere spesso e volentieri a porte chiuse dei nostri destini ?
Preferisco fermarmi qui, è finita la carta per la stampante ma i links su Google per Aspen sembrano infiniti, quasi come quelli per la voce “massoneria”. Speriamo bene.
Stefano Olivieri
Fonte: LibLab
Aspen all'italiana - di Giuseppe Genna
... Comunque, se divento socio sostenitore dell'Aspen, sono in una fantastica compagnia. Ecco chi sono i soci sostenitori dell'Aspen Italia (la lista è lunga, ma vale la pena di leggersela...
**
Linkografia :
http://www.aspeninstitute.it
http://www.nwo.it/aspen_genna.html
http://fondazione.camera.it/attivita/824/850/868/880/second.asp
http://www.kelebekler.com/occ/vaticano3.htm
http://www.panorama.it/italia/politica/articolo/ix1-A020001037221
http://www.archivionucleare.com/index.php/2006/03/22/patto-energetico-aspen-institute-italia
http://www.mclink.it/com/inform/art/06n10214.htm
http://www.difesa.it/SMD/CASD/Istituti+militari/CeMISS/dettaglio-news.htm?DetailID=3108
http://stopimperialism.be/American_Enterprise_Institute.php
http://www.fisicamente.net/index-200.htm
http://www.criticalpoint.it/news.php?cod=679
(canisciolti.info)
Non conoscevo.
Devo chiedere ad un mio amico, che lavora proprio li, di raccontarmi qualcosa.
LuVi
Silver_1982
02-10-2006, 22:58
Aspen Institute: Il cuore di tenebra del potere in Italia
Al numero civico 49 di piazza S. Apostoli a Roma, molto vicino alla sede nazionale dell’Unione, c’è una associazione che ha fra i suoi iscritti la crema dell’Italia che conta. Politica, finanza, economia, giornalismo, e tutta l’industria a cominciare dai media. Vi trovate dentro il vecchio ministro dell’economia Tremonti ma anche il nuovo, Tommaso Padoa Schioppa.
Il meglio dell’industria italiana, delle banche e delle assicurazioni, non c’è settore che manchi all’appello : dalle Generali alla Fincantieri, da Confindustria alla Rai a Mediaset; da Pirelli alle Poste Italiane, dalla società Autostrade all’Enel, dalla Fiat alla IBM Italia, dalla Italtel alla Banca nazionale del lavoro, impossibile enumerare tutte le adesioni, visto che la Aspen accoglie indifferentemente persone fisiche e giuridiche, singoli pezzi grossi e società intere. E questo solo per rimanere nel bel paese, perché se appena facciamo capolino fuori dai nostri confini i nomi diventano pesantissimi, da Condy Rice al “filantropo” Soros, dalla Albright a Kissinger.
Ma che cosa è Aspen e chi sono, soprattutto che cosa vogliono fare gli “aspeniani” ? Non è una domanda oziosa perché, seppure con grande discrezione, l’Aspen Institute italiano è diventato negli ultimi tempi sede di dibattiti politico economici che, data la levatura dei personaggi che circolano lì dentro, rischiano di condizionare o quanto meno influenzare scelte e decisioni dello stesso esecutivo. Perché è membro Aspen anche Romano Prodi naturalmente, e perfino il presidente della Repubblica Napolitano, vecchio comunista. Ma allora che paura c’è ? - direte voi – se dentro ci sta tutta la destra e la sinistra che conta, tutt’al più tenteranno l’inciucio. Ipotesi legittima ripresa fra l’altro da “Panorama” nella sua pagina web con il titolo “ Grande coalizione ? Ci lavorano all’Aspen” e sotto una bella immagine di Enrico Letta che molti indicano come successore di Tremonti nella presidenza di Aspen Italia.
Il punto è che Aspen non è propriamente l’associazione delle dame di S. Vincenzo. Non fa beneficenza ed è lecito pensare che persone del calibro dei suoi membri non si riuniscano soltanto per scambiare quattro chiacchiere e prendere un the. C’è altro, ma è difficile penetrare la discreta cortina che protegge quel salotto buono dagli sguardi indiscreti.
Al tempo stesso non possiamo definirla una associazione segreta, e i suoi membri non sono incappucciati, tutt’altro : sono il massimo che si può pretendere dalla vipperia nazionale e internazionale, gente conosciutissima, fotografatissima e inseguita giorno e notte dalla stampa. E poi hanno addirittura un sito web da cui si può scaricare perfino lo statuto e approfondire identità, missione e metodo seguiti da Aspen Italia. E allora vediamo meglio.
Alla voce “indentità” si legge : “Aspen Institute Italia è una associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro dedicata alla discussione, all’approfondimento e allo scambio di conoscenze, informazioni, valori”. Insomma pare davvero una benemerita congregazione di supereroi che si affannano a migliorare questo mondaccio schifoso.
Ma andiamo avanti e alla voce “missione” leggiamo : “la missione dell’Istituto è la internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del paese e la promozione del libero confronto fra culture diverse, allo scopo di identificare e valorizzare idee, valori, conoscenze ed interessi comuni. L’Istituto concentra la propria attenzione verso i problemi e le sfide più attuali della società e della business community, e invita a discuterne leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale, culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva”.
Come a dire venite qui e sentitevi liberi di esprimervi al di fuori dei condizionamenti politici e di parte, qui siamo tutti buoni e pensiamo soltanto a migliorare le cose. Ci verrebbe da chiederci come si può mettere tanta carne al fuoco e non buttarla poi in politica, ma lasciamo perdere per il momento, perché ciò che attira la nostra attenzione è il metodo utilizzato, e dichiarato a chiare note, dalla associazione : Il "metodo Aspen” privilegia il confronto e il dibattito “a porte chiuse” , favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Lo scopo non è quello di trovare risposte unanimi o semplicemente rassicuranti, ma di evidenziare la complessità dei fenomeni del mondo contemporaneo e stimolare quell’approfondimento culturale da cui emergano valori ed ideali universali capaci di ispirare una leadership moderna e consapevole.
Ecco qui. Massima riservatezza, opportunità di stringere relazioni interpersonali e di tessere rapporti e colloqui capaci di ispirare ( o magari partorire direttamente) una leadership moderna e consapevole. A porte chiuse, naturalmente.
Il democratico che è in me sente puzza di bruciato e cerco a questo punto di capire come si diventa membri Aspen, e quali requisiti occorre soddisfare. Per facilitarmi il compito parto dalla categoria più facile, quella delle new entrioes, cioè i giovani. Alla Aspen li chiamano “Junior Fellows” e ne danno anche il dettagliato profilo : gli Aspen Junior Fellows sono un network internazionale di giovani ad alto potenziale formato dai ragazzi che hanno preso parte ai progetti “Aspen per la Nuova Leadership” nel 1999 e nel 2001, a cui sono aggiunti 22 nuovi membri nel 2004”. Come abbiano fatto questi fortunati ragazzi a partecipare a questi progetti non è mica spiegato, perché a questo punto è del tutto evidente che non stiamo parlando di corsi di formazione regionali aperti a tutti. Qui si costruisce la classe dirigente, diamine, mica si gioca.
Girovago un po’ per il web rimuginando l’idea – un po’ inquietante a dire la verità – di un network internazionale di giovani rampolli allevati fin da bambini con la pappa reale del potere. Scopro che è membro Aspen anche Mario Draghi, il nuovo capo della Banca d’Italia. E pure Lucia Annunziata – ricordiamo, ex presidente Rai voluto dalla sinistra a garanzia del pluralismo, che dirige addirittura il magazine “Aspenia”. E poi anche gli ex presidenti Cossiga e Ciampi, Paolo Mieli, Bruno Tabacci dell’UDC molto corteggiato dall’Unione, e chissà quanti altri. Essere membri Aspen a questo punto deve pur significare qualcosa di più che avere la semplice opportunità di dibattere ad alto livello. Pensate che il presidente mondiale della associazione (la cui sede naturalmente è negli USA) è Walter Isaacson, che per l’Aspen ha rinunciato nientemeno alla presidenza della CNN.
Diciamoci la verità, non è la massoneria ma le somiglia molto davvero. Non ci sono cappucci e spade posate sulla testa dei neoiscritti, ma la cortina di discrezione che circonda gli associati e le loro riunioni ad altissimo livello ci destano molta preoccupazione. Non siete convinti ? Bene, provate ad andare a questo indirizzo web : http://www.difesa.it/SMD/CASD/Istituti+militari/CeMISS/dettaglio-news.htm?DetailID=3108
E’ una pagina web del portale istituzionale del ministero della Difesa, dove si da notizia di un seminario congiunto fra il CASD ( Centro Alti Studi per la Difesa, l'organismo di studio di piu' alto livello nel campo della formazione dirigenziale del ministero medesimo), il CEMISS (Centro Militare di Studi Strategici), l’Aspen Italia appunto e – udite udite ! – il PNAC ( Project for the New American Century) l’associazione statunitense capeggiata dai più fanatici estremisti neoconservatori del calibro di Paul Wolfowitz (messo da qualche tempo a capo da Bush alla Banca Mondiale) e di Ronald Rumsfeld, attuale ministro della difesa statunitense e teorico della guerra preventiva, fra i principali responsabili del disastro umanitario, politico, economico e sociale dell’Irak a seguito della “liberazione” a opera Usa e degli altri “willings” (fra cui ahinoi anche l’Italia).
Chi non conosce il PNAC e le sue farneticanti teorie può cercare informazioni in rete. Chi lo conosce sa che al confronto il “piano di rinascita democratica” di Licio Gelli e della loggia P2 sembrano un banale gioco di ruolo per ragazzi. Venire al corrente che l’associazione Aspen (sulla cui trasparenza e apartiticità nutriamo già fortissimi dubbi) e addirittura il ministero della difesa italiano abbiano recentemente tenuto ( per la precisione l’11 marzo del 2005, a palazzo Salviati, ore 10) un convegno insieme ai teorici della americanizzazione (anche a mano armata) dell’intero globo terracqueo non ci rende per niente tranquilli. E sapere che dell’Aspen, una associazione elitaria che dibatte a porte chiuse, fanno parte le persone – di destra e di sinistra – che contano di più nella politica italiana ci rende ancora più inquieti. Anche considerato come proprio in questi giorni personaggi più che rappresentativi della sinistra al governo del paese parlano con troppa sicumera di tagli alle pensioni, alla sanità, al pubblico impiego e dimenticano il fisco. Che siano iscritti tutti all'Aspen ?
Ma a chi vogliamo affidare il nostro paese, e come realizzeremo mai il sogno comune di una maggiore democrazia diretta - per esempio con elezioni primarie aperte a tutti i cittadini - se tutta la crema della politica italiana, da destra a sinistra, gradisce dibattere spesso e volentieri a porte chiuse dei nostri destini ?
Preferisco fermarmi qui, è finita la carta per la stampante ma i links su Google per Aspen sembrano infiniti, quasi come quelli per la voce “massoneria”. Speriamo bene.
Stefano Olivieri
Fonte: LibLab
Aspen all'italiana - di Giuseppe Genna
... Comunque, se divento socio sostenitore dell'Aspen, sono in una fantastica compagnia. Ecco chi sono i soci sostenitori dell'Aspen Italia (la lista è lunga, ma vale la pena di leggersela...
**
Linkografia :
http://www.aspeninstitute.it
http://www.nwo.it/aspen_genna.html
http://fondazione.camera.it/attivita/824/850/868/880/second.asp
http://www.kelebekler.com/occ/vaticano3.htm
http://www.panorama.it/italia/politica/articolo/ix1-A020001037221
http://www.archivionucleare.com/index.php/2006/03/22/patto-energetico-aspen-institute-italia
http://www.mclink.it/com/inform/art/06n10214.htm
http://www.difesa.it/SMD/CASD/Istituti+militari/CeMISS/dettaglio-news.htm?DetailID=3108
http://stopimperialism.be/American_Enterprise_Institute.php
http://www.fisicamente.net/index-200.htm
http://www.criticalpoint.it/news.php?cod=679
(canisciolti.info)
...mi pare sia già nota da tempo, ma probabilmente non ho ben compreso l'intento del 3d :boh:
http://img413.imageshack.us/img413/1571/comitatoqw8.png (http://imageshack.us)
http://img381.imageshack.us/img381/6713/comitato2bp8.png (http://imageshack.us)
Alla fine faranno quattro chiacchere e concluderanno affari in una sede discreta e che non esiga di recitare la solita parte di tutori degli interessi dei cittadini. Trovo più coerente quello che avviene in quelle stanze che a Montecitorio.
Sehelaquiel
02-10-2006, 23:14
Assomiglia molto ad una grossa think tank.
Comunque molto interessante.
Sehelaquiel
02-10-2006, 23:20
Assomiglia molto ad una grossa think tank.
Ovvero un ibrido tra una grossa think tank ed una loggia massonica. Ci sono molti articoli molto interessanti nel sito, ora mi sto leggendo questo qui: http://www.aspeninstitute.it/icons/imgAspen/pdf/news/n30_Lam_it.pdf
:eek:
non trovo le parole per esprimere tutto il mio sconforto... :(
mi sembra che sia la sede del potere oligarchico italiano.
Sawato Onizuka
03-10-2006, 18:24
abbiamo trovato la sede dei BIANCHI !!!
mò mando una e-mail ai miei fidati Grigi di Orione per avvertirli :asd: :stordita:
Assomiglia molto ad una grossa think tank.
O ai Take That :asd:
Sehelaquiel
03-10-2006, 20:22
O ai Take That :asd:
che possa Robbie Williams esserne un membro? :eek:
[A+R]MaVro
07-10-2006, 08:39
Aspen Institute: Il cuore di tenebra del potere in Italia
Al numero civico 49 di piazza S. Apostoli a Roma, molto vicino alla sede nazionale dell’Unione, c’è una associazione che ha fra i suoi iscritti la crema dell’Italia che conta. Politica, finanza, economia, giornalismo, e tutta l’industria a cominciare dai media. Vi trovate dentro il vecchio ministro dell’economia Tremonti ma anche il nuovo, Tommaso Padoa Schioppa.
Il meglio dell’industria italiana, delle banche e delle assicurazioni, non c’è settore che manchi all’appello : dalle Generali alla Fincantieri, da Confindustria alla Rai a Mediaset; da Pirelli alle Poste Italiane, dalla società Autostrade all’Enel, dalla Fiat alla IBM Italia, dalla Italtel alla Banca nazionale del lavoro, impossibile enumerare tutte le adesioni, visto che la Aspen accoglie indifferentemente persone fisiche e giuridiche, singoli pezzi grossi e società intere. E questo solo per rimanere nel bel paese, perché se appena facciamo capolino fuori dai nostri confini i nomi diventano pesantissimi, da Condy Rice al “filantropo” Soros, dalla Albright a Kissinger.
Ma che cosa è Aspen e chi sono, soprattutto che cosa vogliono fare gli “aspeniani” ? Non è una domanda oziosa perché, seppure con grande discrezione, l’Aspen Institute italiano è diventato negli ultimi tempi sede di dibattiti politico economici che, data la levatura dei personaggi che circolano lì dentro, rischiano di condizionare o quanto meno influenzare scelte e decisioni dello stesso esecutivo. Perché è membro Aspen anche Romano Prodi naturalmente, e perfino il presidente della Repubblica Napolitano, vecchio comunista. Ma allora che paura c’è ? - direte voi – se dentro ci sta tutta la destra e la sinistra che conta, tutt’al più tenteranno l’inciucio. Ipotesi legittima ripresa fra l’altro da “Panorama” nella sua pagina web con il titolo “ Grande coalizione ? Ci lavorano all’Aspen” e sotto una bella immagine di Enrico Letta che molti indicano come successore di Tremonti nella presidenza di Aspen Italia.
Il punto è che Aspen non è propriamente l’associazione delle dame di S. Vincenzo. Non fa beneficenza ed è lecito pensare che persone del calibro dei suoi membri non si riuniscano soltanto per scambiare quattro chiacchiere e prendere un the. C’è altro, ma è difficile penetrare la discreta cortina che protegge quel salotto buono dagli sguardi indiscreti.
Al tempo stesso non possiamo definirla una associazione segreta, e i suoi membri non sono incappucciati, tutt’altro : sono il massimo che si può pretendere dalla vipperia nazionale e internazionale, gente conosciutissima, fotografatissima e inseguita giorno e notte dalla stampa. E poi hanno addirittura un sito web da cui si può scaricare perfino lo statuto e approfondire identità, missione e metodo seguiti da Aspen Italia. E allora vediamo meglio.
Alla voce “indentità” si legge : “Aspen Institute Italia è una associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro dedicata alla discussione, all’approfondimento e allo scambio di conoscenze, informazioni, valori”. Insomma pare davvero una benemerita congregazione di supereroi che si affannano a migliorare questo mondaccio schifoso.
Ma andiamo avanti e alla voce “missione” leggiamo : “la missione dell’Istituto è la internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del paese e la promozione del libero confronto fra culture diverse, allo scopo di identificare e valorizzare idee, valori, conoscenze ed interessi comuni. L’Istituto concentra la propria attenzione verso i problemi e le sfide più attuali della società e della business community, e invita a discuterne leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale, culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva”.
Come a dire venite qui e sentitevi liberi di esprimervi al di fuori dei condizionamenti politici e di parte, qui siamo tutti buoni e pensiamo soltanto a migliorare le cose. Ci verrebbe da chiederci come si può mettere tanta carne al fuoco e non buttarla poi in politica, ma lasciamo perdere per il momento, perché ciò che attira la nostra attenzione è il metodo utilizzato, e dichiarato a chiare note, dalla associazione : Il "metodo Aspen” privilegia il confronto e il dibattito “a porte chiuse” , favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Lo scopo non è quello di trovare risposte unanimi o semplicemente rassicuranti, ma di evidenziare la complessità dei fenomeni del mondo contemporaneo e stimolare quell’approfondimento culturale da cui emergano valori ed ideali universali capaci di ispirare una leadership moderna e consapevole.
Ecco qui. Massima riservatezza, opportunità di stringere relazioni interpersonali e di tessere rapporti e colloqui capaci di ispirare ( o magari partorire direttamente) una leadership moderna e consapevole. A porte chiuse, naturalmente.
Il democratico che è in me sente puzza di bruciato e cerco a questo punto di capire come si diventa membri Aspen, e quali requisiti occorre soddisfare. Per facilitarmi il compito parto dalla categoria più facile, quella delle new entrioes, cioè i giovani. Alla Aspen li chiamano “Junior Fellows” e ne danno anche il dettagliato profilo : gli Aspen Junior Fellows sono un network internazionale di giovani ad alto potenziale formato dai ragazzi che hanno preso parte ai progetti “Aspen per la Nuova Leadership” nel 1999 e nel 2001, a cui sono aggiunti 22 nuovi membri nel 2004”. Come abbiano fatto questi fortunati ragazzi a partecipare a questi progetti non è mica spiegato, perché a questo punto è del tutto evidente che non stiamo parlando di corsi di formazione regionali aperti a tutti. Qui si costruisce la classe dirigente, diamine, mica si gioca.
Girovago un po’ per il web rimuginando l’idea – un po’ inquietante a dire la verità – di un network internazionale di giovani rampolli allevati fin da bambini con la pappa reale del potere. Scopro che è membro Aspen anche Mario Draghi, il nuovo capo della Banca d’Italia. E pure Lucia Annunziata – ricordiamo, ex presidente Rai voluto dalla sinistra a garanzia del pluralismo, che dirige addirittura il magazine “Aspenia”. E poi anche gli ex presidenti Cossiga e Ciampi, Paolo Mieli, Bruno Tabacci dell’UDC molto corteggiato dall’Unione, e chissà quanti altri. Essere membri Aspen a questo punto deve pur significare qualcosa di più che avere la semplice opportunità di dibattere ad alto livello. Pensate che il presidente mondiale della associazione (la cui sede naturalmente è negli USA) è Walter Isaacson, che per l’Aspen ha rinunciato nientemeno alla presidenza della CNN.
Diciamoci la verità, non è la massoneria ma le somiglia molto davvero. Non ci sono cappucci e spade posate sulla testa dei neoiscritti, ma la cortina di discrezione che circonda gli associati e le loro riunioni ad altissimo livello ci destano molta preoccupazione. Non siete convinti ? Bene, provate ad andare a questo indirizzo web : http://www.difesa.it/SMD/CASD/Istituti+militari/CeMISS/dettaglio-news.htm?DetailID=3108
E’ una pagina web del portale istituzionale del ministero della Difesa, dove si da notizia di un seminario congiunto fra il CASD ( Centro Alti Studi per la Difesa, l'organismo di studio di piu' alto livello nel campo della formazione dirigenziale del ministero medesimo), il CEMISS (Centro Militare di Studi Strategici), l’Aspen Italia appunto e – udite udite ! – il PNAC ( Project for the New American Century) l’associazione statunitense capeggiata dai più fanatici estremisti neoconservatori del calibro di Paul Wolfowitz (messo da qualche tempo a capo da Bush alla Banca Mondiale) e di Ronald Rumsfeld, attuale ministro della difesa statunitense e teorico della guerra preventiva, fra i principali responsabili del disastro umanitario, politico, economico e sociale dell’Irak a seguito della “liberazione” a opera Usa e degli altri “willings” (fra cui ahinoi anche l’Italia).
Chi non conosce il PNAC e le sue farneticanti teorie può cercare informazioni in rete. Chi lo conosce sa che al confronto il “piano di rinascita democratica” di Licio Gelli e della loggia P2 sembrano un banale gioco di ruolo per ragazzi. Venire al corrente che l’associazione Aspen (sulla cui trasparenza e apartiticità nutriamo già fortissimi dubbi) e addirittura il ministero della difesa italiano abbiano recentemente tenuto ( per la precisione l’11 marzo del 2005, a palazzo Salviati, ore 10) un convegno insieme ai teorici della americanizzazione (anche a mano armata) dell’intero globo terracqueo non ci rende per niente tranquilli. E sapere che dell’Aspen, una associazione elitaria che dibatte a porte chiuse, fanno parte le persone – di destra e di sinistra – che contano di più nella politica italiana ci rende ancora più inquieti. Anche considerato come proprio in questi giorni personaggi più che rappresentativi della sinistra al governo del paese parlano con troppa sicumera di tagli alle pensioni, alla sanità, al pubblico impiego e dimenticano il fisco. Che siano iscritti tutti all'Aspen ?
Ma a chi vogliamo affidare il nostro paese, e come realizzeremo mai il sogno comune di una maggiore democrazia diretta - per esempio con elezioni primarie aperte a tutti i cittadini - se tutta la crema della politica italiana, da destra a sinistra, gradisce dibattere spesso e volentieri a porte chiuse dei nostri destini ?
Preferisco fermarmi qui, è finita la carta per la stampante ma i links su Google per Aspen sembrano infiniti, quasi come quelli per la voce “massoneria”. Speriamo bene.
Stefano Olivieri
Fonte: LibLab
Aspen all'italiana - di Giuseppe Genna
... Comunque, se divento socio sostenitore dell'Aspen, sono in una fantastica compagnia. Ecco chi sono i soci sostenitori dell'Aspen Italia (la lista è lunga, ma vale la pena di leggersela...
**
Linkografia :
http://www.aspeninstitute.it
http://www.nwo.it/aspen_genna.html
http://fondazione.camera.it/attivita/824/850/868/880/second.asp
http://www.kelebekler.com/occ/vaticano3.htm
http://www.panorama.it/italia/politica/articolo/ix1-A020001037221
http://www.archivionucleare.com/index.php/2006/03/22/patto-energetico-aspen-institute-italia
http://www.mclink.it/com/inform/art/06n10214.htm
http://www.difesa.it/SMD/CASD/Istituti+militari/CeMISS/dettaglio-news.htm?DetailID=3108
http://stopimperialism.be/American_Enterprise_Institute.php
http://www.fisicamente.net/index-200.htm
http://www.criticalpoint.it/news.php?cod=679
(canisciolti.info)
Molto interessante. Molto.
...si sa qualcosa di piu' preciso? :mbe:
A me quello che fa impressione sono gli sponsor:
Aspen Italiano
http://www.aspeninstitute.it/AspenWe...orm&Area=10000
Aspen Tedesco
http://www.aspenberlin.org/aboutus.php?iKatId=21
Aspen Francese
http://www.aspenfrance.org/
(cliccare su partenaires-il nous soutinnient)
Feric Jaggar
09-10-2006, 07:53
Il meglio dell’industria italiana, delle banche e delle assicurazioni, non c’è settore che manchi all’appello : dalle Generali alla Fincantieri, da Confindustria alla Rai a Mediaset; da Pirelli alle Poste Italiane, dalla società Autostrade all’Enel, dalla Fiat alla IBM Italia, dalla Italtel alla Banca nazionale del lavoro, impossibile enumerare tutte le adesioni, visto che la Aspen accoglie indifferentemente persone fisiche e giuridiche, singoli pezzi grossi e società intere.
Anche il mio capo riceve "Aspenia", la rivista; non in qualità di membro, per carità, non è ritenuto al livello! bensì come "dirigente piccola impresa", che nella scala di Aspen significa almeno mille dipendenti.
Noto che aziende che fanno le storie per pagare un'ora di straordinario ai dipendenti (e nella lista dei foraggiatori, fa piacere vedere pure ALITALIA e varie municipalizzate...), poi non hanno nessun problema a foraggiare largamente questi "think tank neocon"; come think tank a buon diritto possono essere definiti anche "Liberal", il sedicente "Istituto Affari Internazionali" (tra i nomi troverete anche quello dell'attuale Presidente della Repubblica), L' "Istituto Bruno Leoni" (andate a leggervi i suoi deliri ultraliberisti, vi farete quattro risate), e anche entità care alla sinistra come "Limes" (che con cadenza pressochè quotidiana viene invitata a RaiNews24 - unico neo di un peraltro ottimo canale - a pontificare sui massimi sistemi, e domando io a che titolo), oppure se vi piace proprio l'hard core informativo "Informazione corretta", Poi si potrebbero citare tutti i vari "osservatori", i "forum permanenti", il Workshop Ambrosetti di Cernobbio, etc. etc.
Di questo passo, credo che mi converrà aprire un "think tank"... risolverò in una botta tutti i miei problemi economici, dalla riparazione del tetto alla futura scuola di mio figlio.
Dopo aver dato una scorsa in giro, credo di aver individuato le caratteristiche da dare al mio personale "think tank", per poter al più presto mungere denaro a qualcuno:
1) anzitutto un bel sito internet accattivante e di stile, ovviamente privo di qualsiasi pericolosa interattività; costerà un po', poco male li rifaccio in fretta. Sul sito mettere un bel programma in cui devono sfolgorare tutti i temi cari all'establishment: difesa della famiglia, del ceto medio, libertà di mercato, ripudio degli orrori dello stato sociale, lotta al terrorismo, privatizzazione dei servizi, lealtà atlantica
2) poi devo trovare subito un qualche aggancio con i Lions, i Rotary o qualche conventicola paramassonica, per procurarmi un ospite di prestigio e magari un patrocinio (i patrocinii li danno tutti volentieri, perchè non costano nulla), che dovrà sfociare in entratura per i salotti buoni del lobbysmo. Credo che mi servirà un gessato blu...
3) tesserare a tappeto tutto il parentame in un partito rispettabile come AN o FI (ma anche a sinistra c'è della robina fine, basta saper scegliere), intrufolarmi nelle riunioni, fare casino con petizioni e banchetti per problemi di attualità, ovviamente visti da un'ottica benpensante ma populista
4) organizzare subito un bel convegno o una tavola rotonda su qualche tema tipo "CHI HA UCCISO TOMMY" oppure "LA SFIDA GLOBALE DELLA PICCOLA IMPRESA", al quale invitare tutti i politici sfiatati (come era il personaggio di cui sopra, prima di essere eletto) e tromboni ottuagenari in cerca di platea. Avendo un'università vicino, ho un terreno di caccia fantastico; una volta ho visto uno di questi personaggi, un docente, prendere il sopravvento ad una conferenza di Manfredi sul solito polpettone pseudostorico, ovviamente piena fino al tetto (alla conferenza precedente c'erano dodici persone), hanno dovuto levargli il micronono quasi a forza.
In platea ovviamente non dovranno mancare una tonaca di prestigio, e qualche divisa nera e grigia in prima fila, a suggello della rispettabilità dell'iniziativa.
5) a questo punto, creatomi un curriculum di agente dell'Occidente Sano e Produttivo, parte la circolare a tutte le aziende con richiesta di contributo; seguita da appuntamento col responsabile per le relazioni esterne, al quale chiederò una somma a piacere secondo la formula "50% a me, 50% a te".
Avete altri suggerimenti? :D
potrà dare anche fastidio ma finchè raggruppa personalità così differenti non lo vedo come un grosso problema
Feric Jaggar
09-10-2006, 09:21
potrà dare anche fastidio ma finchè raggruppa personalità così differenti non lo vedo come un grosso problema
Mah, ribaltiamo il concetto: a parte tutti i tromboni che si imbucano - con scarso senso dell'opportunità - dappertutto come il prezzemolo (il che dà a loro un surplus di visibilità, e all'entità di turno un tono di gigantismo onnicomprensivo ed onnivoro), allorquando si tratta invece di personalità "pesanti" per ruoli ricoperti e in prospettiva a ricoprire, non è inquietante, che ci siano al vertice di Aspen sia l'economista della maggioranza (Letta) che quello dell'opposizione (Tremonti)? Quale reale possibilità ha l'elettorato, nell'urna, di scegliere tra politiche economiche diverse, quando i due teorici antagonisti vanno a braccetto in certa ambigua riservatezza? (domanda retorica; risposta: NESSUNA)
Mah, ribaltiamo il concetto: a parte tutti i tromboni che si imbucano - con scarso senso dell'opportunità - dappertutto come il prezzemolo (il che dà a loro un surplus di visibilità, e all'entità di turno un tono di gigantismo onnicomprensivo ed onnivoro), allorquando si tratta invece di personalità "pesanti" per ruoli ricoperti e in prospettiva a ricoprire, non è inquietante, che ci siano al vertice di Aspen sia l'economista della maggioranza (Letta) che quello dell'opposizione (Tremonti)? Quale reale possibilità ha l'elettorato, nell'urna, di scegliere tra politiche economiche diverse, quando i due teorici antagonisti vanno a braccetto in certa ambigua riservatezza? (domanda retorica; risposta: NESSUNA)
Se vogliamo, le due persone che contano sono Tremonti e Padoa-Schioppa, i quali hanno un approccio notevolmente diverso alla gestione dell'economia e del bilancio statale. Hanno una storia (testimoniata da fatti e da libri) che non potrebbero smentire con qualche riunione all'aspen... io credo così.
Certo non si tratta di una "democrazia" alla Rousseau :D (per fortuna!) pero' personalmente non sono inquietato.
Feric Jaggar
09-10-2006, 09:40
P3 O P2 v1.1 ?
Aspetta che sento con Licio cosa preferisce; non penso che faccia problemi, lui crede molto nell'open source... :D
P2 Ita + patch 1.1 + keygen + manuale
Mah, ribaltiamo il concetto: a parte tutti i tromboni che si imbucano - con scarso senso dell'opportunità - dappertutto come il prezzemolo (il che dà a loro un surplus di visibilità, e all'entità di turno un tono di gigantismo onnicomprensivo ed onnivoro), allorquando si tratta invece di personalità "pesanti" per ruoli ricoperti e in prospettiva a ricoprire, non è inquietante, che ci siano al vertice di Aspen sia l'economista della maggioranza (Letta) che quello dell'opposizione (Tremonti)? Quale reale possibilità ha l'elettorato, nell'urna, di scegliere tra politiche economiche diverse, quando i due teorici antagonisti vanno a braccetto in certa ambigua riservatezza? (domanda retorica; risposta: NESSUNA)
Non posso che quotarti, il nostro voto ormai vale quanto una vecchia banconota da 500 Lire. Che rabbia, la stessa gente che il giorno prima si insulta nei teatrini televisivi, il giorno dopo si riunisce attorno ad un tavolo imbandito a spartirsi "tarallucci e vino". Sempre gli stessi nomi, sempre le stesse facce, il nostro paese somiglia sempre più al museo di Madame Tussaud...
Aspetta che sento con Licio cosa preferisce; non penso che faccia problemi, lui crede molto nell'open source... :D
P2 Ita + patch 1.1 + keygen + manuale
Se fosse Open Source allora dovrebbe essere la P1.0 visto che è la prima release UFFICIALE PUBBLICA, le prime erano beta o addirittua alfa non pubbliche ;)
Feric Jaggar
09-10-2006, 09:55
Se vogliamo, le due persone che contano sono Tremonti e Padoa-Schioppa, i quali hanno un approccio notevolmente diverso alla gestione dell'economia e del bilancio statale. Hanno una storia (testimoniata da fatti e da libri) che non potrebbero smentire con qualche riunione all'aspen... io credo così.
Certo non si tratta di una "democrazia" alla Rousseau :D (per fortuna!) pero' personalmente non sono inquietato.
Eh, abbiamo cinque anni di tempo per vedere quanto sono diversi... vedremo se, in che misura e in quanto tempo verranno smontate certe vergognose regalìe (tipo i tre miliardi all'anno regalati ai petrolieri), certe rocche di Gibilterra del privilegio, certi oligopoli e monopoli, che guarda caso vengono vituperati solo quando si sta all'opposizione... le manovrine sui bolli, sulle aliquote, sulle donazioni, sono solo pannicelli caldi nell'ambito della dottrina del tiriamo a campare, sono il classico tiro alla fune fatto con una coperta troppo corta. La nostra classe politica proviene dal medesimo ceto, risponde ai medesimi poteri ed interessi, ed ha di fondo le stesse idee. Nulla di paragonabile alla contrapposizione tra DC e PCI di trent'anni fa.
Eh, abbiamo cinque anni di tempo per vedere quanto sono diversi... vedremo se, in che misura e in quanto tempo verranno smontate certe vergognose regalìe (tipo i tre miliardi all'anno regalati ai petrolieri), certe rocche di Gibilterra del privilegio, certi oligopoli e monopoli, che guarda caso vengono vituperati solo quando si sta all'opposizione... le manovrine sui bolli, sulle aliquote, sulle donazioni, sono solo pannicelli caldi nell'ambito della dottrina del tiriamo a campare, sono il classico tiro alla fune fatto con una coperta troppo corta. La nostra classe politica proviene dal medesimo ceto, risponde ai medesimi poteri ed interessi, ed ha di fondo le stesse idee. Nulla di paragonabile alla contrapposizione tra DC e PCI di trent'anni fa.
forse perchè oggi una contrapposizione tra DC e PCI non avrebbe più senso? :fagiano:
che ti devo dire, vedremo... solo non vorrei che si confondesse la necessità di realizzare miglioramenti (quali che siano intesi) con qualche forma di utopismo... mi pare di intravedere questo tra le righe... posso sbagliarmi ;)
ps: quest'ultima finanziaria cmq mi sembra che porti fortemente il marchio Padoa-Schioppa e non vedo come potrebbero inciuciar e trovarsi d'accordo un Umberto Eco (specialmente quello delle ultime elezioni) e un Tremonti :D
Feric Jaggar
09-10-2006, 11:11
che ti devo dire, vedremo... solo non vorrei che si confondesse la necessità di realizzare miglioramenti (quali che siano intesi) con qualche forma di utopismo... mi pare di intravedere questo tra le righe... posso sbagliarmi ;)
Non rimpiango quei tempi, ma rilevo come molti dei nostri guai siano iniziati dalla stagione del consociativismo in poi.
Quello che spaventa veramente, di conventicole come l'Aspen, è il loro carattere "bipartisan"; termine che, peraltro, guarda caso fino a qualche anno fa non esisteva, e che oggi è entrato nel lessico comune, insieme ad un atteggiamento di passiva accettazione di ripetuti accordi presi su base larghissima, senza discussione e senza emendamento. Come se si trattasse di un modo naturale e sano di procedere, senza dialettica, senza contrapposizione, senza spinte e controspinte di vedute e di interessi.
Leggendo la lista degli aderenti di questi "club per distinti gentiluomini" (sbandierati, stranamente visto che si tratta del genere di persone che non ama la pubblicità: fatto evidentemente non casuale, ma avente un preciso scopo intimidatorio), si ricava un senso di impotenza di fronte ad una congiura per il potere che non lascia nessun margine per cercare un'altra sponda. O la sponda bisognerebbe cercarla in cose come il "Partito Marxista Leninista d'Italia"?
Feric, sarei d'accordo con te se fosse acclarato che si tratta di una "congiura per il potere", come tu stesso hai scritto. Se si parte da questo presupposto (da dimostrare) pero' è già finita la discussione :)
Fintanto pero' che la cosa non è così chiara vale il principio costituzionale della libertà di associazione. Inoltre non vedo problemi enormi sul fatto che alcune persone possano trovare punti di convergenza (peraltro gli argomenti trattati sono di una vaghezza tale che non si fatica neppure a convergere)... a meno di non presuporre che esiste il Male da una parte e il Bene dall'altra. O bisogna contrapporsi per forza e in tutto ... a mo' di PMLI appunto :D (con la sua eredità marxista del principio di contraddizione)
A mio parere sarebbe più sensato al limite invocare la necessità di promuovere la cd. democrazia partecipativa piuttosto che protestare per questo... in ogni caso fatico davvero a capire come si possa parlare di "congiura di potere" tra Umberto Eco e Tvemonti :D
ps: vabbe, poi non voglio difenderli neppure a tutti i costi visto che l'unico personaggio simpatico lì dentro per me è Cossiga :D
Feric Jaggar
09-10-2006, 13:00
Feric, sarei d'accordo con te se fosse acclarato che si tratta di una "congiura per il potere", come tu stesso hai scritto. Se si parte da questo presupposto (da dimostrare) pero' è già finita la discussione :)
Fintanto pero' che la cosa non è così chiara vale il principio costituzionale della libertà di associazione.
Massì... in fondo, è tutto perfettamente legale.
E' troppo facile pensare male ed è troppo ingenuo pensare bene...
Ci sono troppe cose che non conosciamo e delle quali possiamo fare solo congetture,meglio nn perderci il sonno in queste questione,tanto al popolino nn dicono niente e mai sapremo niente.
A noi ci fanno andare a votare e poi attendere un risultato politico,quando poi a comandare il paese sono sempre i soliti,in accordo anch'essi coi soliti noti...oligarchia rulez :rolleyes:
Feric Jaggar
09-10-2006, 13:40
Hai ragione. E' inutile farci il sangue marcio per cose sulle quali non abbiamo nessun potere. Meglio ritornare alle nostre modeste baruffe chiozzotte, ricominciando a litigare sulle povere cose di sempre.
Comincio io. Abbasso i SUV! :D
Massì... in fondo, è tutto perfettamente legale.
boh, io qualche ragione l'ho portata; le tue ragioni mi sembrano si riducano ad una specie di intuizione autoevidente senza bisogno di argomentazioni
a questo punto, mi permetto una battuta anch'io: siccome non è perfettamente legale che si arrestino tutti... se non si puo' perchè tutto dipende da loro facciamo una bella rivoluzione in nome del ns concetto di Bene :p
Non interessa gia più a nessuno?
Come volevasi dimostrare.
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.