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View Full Version : Meglio uccidere piuttosto che divorziare


Luca69
21-11-2007, 22:54
Perché predere tempo e soldi in cause di divorzio?
Meglio uccidere la moglie o il marito!
http://www.youtube.com/watch?v=Ed4osHA0i1k&feature=related

simone1980
22-11-2007, 09:40
W l'Italia.

Aku
22-11-2007, 09:57
Teniamo presente che in Italia l' uomo se lo prende in saccoccia a prescindere mentre la donna ha tutte le agevolazioni. Per esempio, hai un muto e figlio. In caso di divorzio e/o separazione la moglie rimane in casa tua e tu devi sloggiare, in più devi continuare a pagare il muto, gli alimenti alla moglie e al figlio(18anni almeno) con che cavolo sopravvivi? Anche se vai dai tuoi poco ti rimane da vivere. Anche per questo diminuiscono i matrimoni, i maschietti ci pensano bene prima di sposarsi visto i contro che si trovano ad avere o che potrebbero avere.

Indy4
22-11-2007, 10:02
no dai non puo' essere vero ,
non puo' essere cosi' , perchè se è cosi' , chi si sposa è un pazzo.
Chiaramente è un pazzo chi ha fatto la legge e chi la approvata.

Ferdy78
22-11-2007, 10:05
no dai non puo' essere vero ,
non puo' essere cosi' , perchè se è cosi' , chi si sposa è un pazzo.
Chiaramente è un pazzo chi ha fatto la legge e chi la approvata.

Chi si sposa è un pazzo, sopratutto di questi tempi, dove la crisi è sempre più profonda...mettere su famiglia è follia:D

Poi per noi maschietti...le cose, in caso di divorzio si complicano..:muro:

AlexXxin
22-11-2007, 10:10
sono leggi vecchie, di quando la moglie era il soggetto debole e non aveva un reddito, vorrei ci fosse parità anche nel divorzio.

Fil9998
22-11-2007, 10:11
3 soluzioni:

1 sposarsi una che ha lo stipendio più alto e possibilmente andare a vivere a casa SUA ...
.... punterei su una bella tardona agiata.

2 invece di ammazzarla; prima del divorzio sparire e rifarsi una vita in brasile, thailandia, sudafrica, venezuela, cina ...

3 basta non sposarsi e lasciar fare i figli ai cinesi... tanto, ormai ...

Indy4
22-11-2007, 10:20
no adesso comincio a diventare maschilista,
cioè adesso il maschio la prende in culo in troppe occasioni , riguardo a queste leggi , a furia di parlare di parità di diritti le donne , e noi uomini babbi ci caschiamo sempre e lasciamo fare. Arriverà che per andare in bagno bisogna chiedere il permesso alla donna.

AntonioBO
22-11-2007, 10:24
La legge è schifosamente a favore delle donne a prescindere dal loro reddito e le donne ne apprifittano in maniera indecente. Non dico che non ci siano casi in cui effettivamente sia giusto che l'uomo versi un mantenimento alla moglie con prole, ma i giudici lo fanno a prescindere da qualsiasi valutazione nel merito.
Ho un esempio personale: un mio cugino - avvocato - ha sposato una che è anch'essa avvocato (una gran stronza se posso dirlo...) . Hanno avuto due bimbi. Sin dall'inizio la stronza (la definirò così e converrete con me) ha cominciato a fare di tutto per rendere la vita impossibile a lui e a fare letteralmente la guerra anche alla famiglia di mio cugino (i miei poveri zii che stanno prendendo un esaurimento nervoso) con l'attiva collaborazione della famiglia di lei. Purtroppo la casa in cui sono andati a vivere era (tecnicamente lo sarebbe ancora.....) di proprietà di mio cugino, ma siccome hanno avviato le pratiche per la separazione il giudice ...:rolleyes: ha assegnato la casa alla moglie e ai figli più il mantenimento con assegno mensile. Porco cazzo dico.... ma lei è avvocato come il marito perché deve avere anche i soldi??? E- secondo me - siccome questa la vedo anche psicopatica tutta l'operazione è stata ideata in maniera dolosa e da quello che sento non è neanche una buona mamma oltre al fatto deprecabile che non fa altro che dire peste corna con i figli del marito e dei nonni paterni. E'ìgiusta questa legge? Io dico proprio di no .....

Indy4
22-11-2007, 10:50
secondo me le donne sono pericolose.
E la generazione di uomini piu' vecchia della nostra sta mollando troppo il manico del comando , le donne compiacciono al momento , ma dopo aver ottenuto la legge a loro favore , diventano implacabili , fredde e come nel caso descritto da te senza pietà. Perchè le donne sono piu' stronze degli uomini questo è risaputo.
Non è un caso che nel medioevo c'è stato il periodo dei roghi alle streghe.
Perchè già allora probabilmente se non si tenevano a bada veniva fuori la loro natura fredda calcolatrice malefica.
Adesso si sta dimenticando del passato , è probabile che se non si cambia la tendenza e non gli si rimette la museruola ancora , la loro vera natura verrà fuori sempre di piu' inesorabile. La pericolosità sono le leggi , perchè a livello di forza e volontà l'uomo è sempre piu' forte , ma se ci sono leggi cosi' l'uomo è fregato.
Ma cmq la razza piu' schifosa sono i gay , che se vuoi sono i servitori delle donne. Questi esseri meschini dovrebbero essere presi a calci in culo , altro che a fare i valletti delle donne in televisione.

Pancho Villa
22-11-2007, 10:53
Aspetto l'intervento di una utentessa. :D

nomeutente
22-11-2007, 10:54
secondo me le donne sono pericolose.
E la generazione di uomini piu' vecchia della nostra sta mollando troppo il manico del comando , le donne compiacciono al momento , ma dopo aver ottenuto la legge a loro favore , diventano implacabili , fredde e come nel caso descritto da te senza pietà. Perchè le donne sono piu' stronze degli uomini questo è risaputo.
Non è un caso che nel medioevo c'è stato il periodo dei roghi alle streghe.
Perchè già allora probabilmente se non si tenevano a bada veniva fuori la loro natura fredda calcolatrice malefica.
Adesso si sta dimenticando del passato , è probabile che se non si cambia la tendenza e non gli si rimette la museruola ancora , la loro vera natura verrà fuori sempre di piu' inesorabile. La pericolosità sono le leggi , perchè a livello di forza e volontà l'uomo è sempre piu' forte , ma se ci sono leggi cosi' l'uomo è fregato.
Ma cmq la razza piu' schifosa sono i gay , che se vuoi sono i servitori delle donne. Questi esseri meschini dovrebbero essere presi a calci in culo , altro che a fare i valletti delle donne in televisione.

Insieme all'ammonizione che hai avuto nell'altro thread, sono 5 giorni di sospensione, durante i quali mi auguro vorrai informarti su quale sia la condotta da assumere quando si posta.

AntonioBO
22-11-2007, 11:06
secondo me le donne sono pericolose.
E la generazione di uomini piu' vecchia della nostra sta mollando troppo il manico del comando , le donne compiacciono al momento , ma dopo aver ottenuto la legge a loro favore , diventano implacabili , fredde e come nel caso descritto da te senza pietà. Perchè le donne sono piu' stronze degli uomini questo è risaputo.
Non è un caso che nel medioevo c'è stato il periodo dei roghi alle streghe.
Perchè già allora probabilmente se non si tenevano a bada veniva fuori la loro natura fredda calcolatrice malefica.
Adesso si sta dimenticando del passato , è probabile che se non si cambia la tendenza e non gli si rimette la museruola ancora , la loro vera natura verrà fuori sempre di piu' inesorabile. La pericolosità sono le leggi , perchè a livello di forza e volontà l'uomo è sempre piu' forte , ma se ci sono leggi cosi' l'uomo è fregato.
Ma cmq la razza piu' schifosa sono i gay , che se vuoi sono i servitori delle donne. Questi esseri meschini dovrebbero essere presi a calci in culo , altro che a fare i valletti delle donne in televisione.



MI pare che tu esageri nel senso opposto. Una cosa è invocare una certa giustizia o meglio, una obiettività di giudizio da parte del giudice perché le donne sono brave a mascherare le proprie entrate risultando al momento opportuno nullatenenti e il giudice - chissà perché - ci crede sempre, ben altro tirare in ballo addirittura l'inquisizione spagnola...:eek: Ovviamente non condivido per nulla il giudizio sui gay.


edit
oops non mi ero accorto della sospensione....

plut0ne
22-11-2007, 11:56
secondo me le donne sono pericolose.
E la generazione di uomini piu' vecchia della nostra sta mollando troppo il manico del comando , le donne compiacciono al momento , ma dopo aver ottenuto la legge a loro favore , diventano implacabili , fredde e come nel caso descritto da te senza pietà. Perchè le donne sono piu' stronze degli uomini questo è risaputo.
Non è un caso che nel medioevo c'è stato il periodo dei roghi alle streghe.
Perchè già allora probabilmente se non si tenevano a bada veniva fuori la loro natura fredda calcolatrice malefica.
Adesso si sta dimenticando del passato , è probabile che se non si cambia la tendenza e non gli si rimette la museruola ancora , la loro vera natura verrà fuori sempre di piu' inesorabile. La pericolosità sono le leggi , perchè a livello di forza e volontà l'uomo è sempre piu' forte , ma se ci sono leggi cosi' l'uomo è fregato.
Ma cmq la razza piu' schifosa sono i gay , che se vuoi sono i servitori delle donne. Questi esseri meschini dovrebbero essere presi a calci in culo , altro che a fare i valletti delle donne in televisione.


:asd: :asd:

trallallero
22-11-2007, 11:59
:asd: :asd:

un vero gentiluomo :D

vedo che è sospseso ma non mi sembra si meriti tutto questo rispetto da parte degli altri

Luca69
22-11-2007, 12:17
Resta il fatto che l'attuale legislazione favorisce mostruosamente le donne!!

PS: E poi la morosa mi rompe perché non mi voglio sposare!!

simone1980
22-11-2007, 12:30
Resta il fatto che l'attuale legislazione favorisce mostruosamente le donne!!

PS: E poi la morosa mi rompe perché non mi voglio sposare!!

almeno ce l'hai la morosa...........

gourmet
22-11-2007, 12:40
Io è da quando ho fatto l'esame di diritto privato all'università, molti anni fa, che consiglio a tutti gli uomini che incontro di NON sposarsi MAI. Purtroppo molti non ascoltano.. tira più un pelo di figa che un codice civile commentato :D

Aku
22-11-2007, 12:48
Io sono sposato ma grazie a dio non ho molto da perdere :D comunque possiamo dire con certezza che questo tipo di favoritismo non aiuta il formarsi di nuove famiglie apputo per questo tipo di comportamenti che ho visto pure io. Insomma chi te lo fa fare di fartelo mettere in quel posto? :D

Willy McBride
22-11-2007, 14:18
26 volontari accettano di partecipare a un esperimento in un'università americana. I medici gli spiegano che l'esperimento vuole verificare la capacità di apprendimento dei cuccioli di cane: gli animali devono spostarsi da un lato se vedono una luce lampeggiante e dall'altro se la luce è fissa, in caso di errore il volontario deve punirli con una scossa elettrica, di voltaggio crescente (15 volt in più ad ogni errore).
In realtà i soggetti dell'esperimento non sono i cani ma i volontari: si vuole vedere fino a che punto sono disposti a provocare dolore.
Metà dei volontari sono uomini, metà donne: 6 uomini su 13 si rifiutano di continuare, 13 donne su 13 procedono imperterrite fino al voltaggio massimo. [link (http://www.museumofhoaxes.com/hoax/Top/ecomments/4755/)]

Poi sento sproloquiare che "più donne in politica porteranno una maggiore sensibilità", "le donne sono più capaci di empatia" e penso... mah?!? Si vede che di certe cose, tipo i processi di Ravensbrück, mi ricordo solo io...

trallallero
22-11-2007, 14:28
Poi sento sproloquiare che "più donne in politica porteranno una maggiore sensibilità", "le donne sono più capaci di empatia" e penso... mah?!? Si vede che di certe cose, tipo i processi di Ravensbrück, mi ricordo solo io...

la femmina non ha più sensibilità del maschio altrimenti l'arte sarebbe una prerogativa femminile, ed è esattamente il contrario.

Però il maschio tende più a perdonare, lasciar passare ... qualche donna seria in politica non farebbe male

morg79
22-11-2007, 14:38
Teniamo presente che in Italia l' uomo se lo prende in saccoccia a prescindere mentre la donna ha tutte le agevolazioni.
(Modifiche al codice civile)

– (Provvedimenti riguardo ai figli). Anche in caso di separazione personale dei genitori il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale.

Per realizzare la finalità indicata dal primo comma, il giudice che pronuncia la separazione personale dei coniugi adotta i provvedimenti relativi alla prole con esclusivo riferimento all’interesse morale e materiale di essa..
Prende atto, se non contrari all’interesse dei figli, degli accordi intervenuti tra i genitori.
La potestà genitoriale è esercitata da entrambi i genitori.... In caso di disaccordo la decisione è rimessa al giudice.

Per esempio, hai un muto e figlio. In caso di divorzio e/o separazione la moglie rimane in casa tua e tu devi sloggiare, in più devi continuare a pagare il muto, gli alimenti alla moglie e al figlio(18anni almeno) con che cavolo sopravvivi? Anche se vai dai tuoi poco ti rimane da vivere.
Salvo accordi diversi liberamente sottoscritti dalle parti, ciascuno dei genitori provvede al mantenimento dei figli in misura proporzionale al proprio reddito; il giudice stabilisce, ove necessario, la corresponsione di un assegno periodico al fine di realizzare il principio di proporzionalità, da determinare considerando anche:

le risorse economiche di entrambi i genitori;
la valenza economica dei compiti domestici e di cura assunti da ciascun genitore.

L’assegno è automaticamente adeguato agli indici ISTAT in difetto di altro parametro indicato dalle parti o dal giudice.

Ove le informazioni di carattere economico fornite dai genitori non risultino sufficientemente documentate, il giudice dispone un accertamento della polizia tributaria sui redditi e sui beni oggetto della contestazione

–. Il giudice può disporre l’affidamento dei figli ad uno solo dei genitori qualora ritenga con provvedimento motivato che l’affidamento all’altro sia contrario all’interesse del minore.
Ciascuno dei genitori può, in qualsiasi momento, chiedere l’affidamento esclusivo quando sussistono le condizioni indicate al primo comma.

Se la domanda risulta manifestamente infondata, il giudice può considerare il comportamento del genitore istante ai fini della determinazione dei provvedimenti da adottare nell’interesse dei figli, rimanendo ferma l’applicazione dell’articolo 96 del codice di procedura civile.


. – Il godimento della casa familiare è attribuito tenendo prioritariamente conto dell’interesse dei figli. Dell’assegnazione il giudice tiene conto nella regolazione dei rapporti economici tra i genitori, considerato l’eventuale titolo di proprietà.

– . Il giudice, valutate le circostanze, può disporre in favore dei figli maggiorenni non indipendenti economicamente il pagamento di un assegno periodico. Tale assegno, salvo diversa determinazione del giudice, è versato direttamente all’avente diritto.

L'assegno divorzile ha natura complessa:
1 per cui è necessario valutare il pregiudizio che può causare ad uno dei coniugi lo scioglimento del vincolo matrimoniale;
2 bisogna accertare la causa che determina la rottura del rapporto;
3 è necessario valutare gli apporti di ciascun coniuge alla conduzione familiare.
L'assegno può essere concesso quando sussista una di queste tre componenti.
Normalmente, il versamento dell'assegno divorzile è riconosciuto ad uno dei coniugi poiché questi ha diritto di mantenere lo stesso tenore di vita avuto in costanza di matrimonio.

Anche per questo diminuiscono i matrimoni, i maschietti ci pensano bene prima di sposarsi visto i contro che si trovano ad avere o che potrebbero avere.

ora,a prescindere dal fatto che bisogna essere informati prima di parlare..ove mai è scritto in questi articoli che tali diritti sono ad esclusivo beneficio della donna?:read:
credo non ci sia altro da dire.:rolleyes:

Wesker
22-11-2007, 14:54
Alcune delle cose da te riportate sono a dsicrezione del giudice. E' qua che scatta l'inculata...



Normalmente, il versamento dell'assegno divorzile è riconosciuto ad uno dei coniugi poiché questi ha diritto di mantenere lo stesso tenore di vita avuto in costanza di matrimonio.

Questa è la più grande cazzata dell'universo.
Se abramovich sposa una barbona, in caso di divorzio lei si puppa gran parte dei soldi. Ma se due divorziano, perchè bisogna mettersi sulle spalle il coniuge più debole?

morg79
22-11-2007, 15:11
Alcune delle cose da te riportate sono a dsicrezione del giudice. E' qua che scatta l'inculata...

la discrezione del giudice deve in ogni caso essere fedele alla legge..non è che può fare proprio di testa sua..
ci sono casi,e basta leggere,in cui la fregatura l'ha avuta la donna..
questo a conferma che la legge è applicata indistintamente ad entrambi i sessi.
un caso singolo non vale per tutti.



Questa è la più grande cazzata dell'universo.
Se abramovich sposa una barbona, in caso di divorzio lei si puppa gran parte dei soldi. Ma se due divorziano, perchè bisogna mettersi sulle spalle il coniuge più debole?

questa è legge.
che va applicata in ogni caso in base a dati certi.

Froze
22-11-2007, 15:23
la discrezione del giudice deve in ogni caso essere fedele alla legge..non è che può fare proprio di testa sua..
ci sono casi,e basta leggere,in cui la fregatura l'ha avuta la donna..
questo a conferma che la legge è applicata indistintamente ad entrambi i sessi.

me ne indichi qualcuno?

AntonioBO
22-11-2007, 15:30
la discrezione del giudice deve in ogni caso essere fedele alla legge..non è che può fare proprio di testa sua..
ci sono casi,e basta leggere,in cui la fregatura l'ha avuta la donna..
questo a conferma che la legge è applicata indistintamente ad entrambi i sessi.
un caso singolo non vale per tutti.





questa è legge.
che va applicata in ogni caso in base a dati certi.


Uhm prendi il caso personale che ho descritto: perché il giudice non ha affidato i figli al papà unitamente alla SUA casa mandando fuori dalle balle la mamma?????


Edit

e tieni conto che sono entrambi due liberi professionisti per cui non c'era nessuna differenza di stile di vita nè di reddito. (guadagnano abbastanza bene entrambi)

morg79
22-11-2007, 15:36
me ne indichi qualcuno?

a parte molte persone che conosco...
potrei dirti di andare a vedere un pò di sentenze di vecchi casi di divorzio...ma anche più attuali.basta cercare;)

inoltre,come ho già detto sopra,non ci sono favoritismi.la legge garantisce la potestà a entrambi..salvo in caso di genitore non meritevole,vale a dire genitore che può nuocere al figlio.(sia il padre che la mamma)

l'eventuale assegno viene attribuito per legge se necessario e in base alla documentazione fornita e agli ultimi dati ISTAT(anche in questo caso può essere la donna a dover pagare)
la legge non favorisce nessuno..ma stabilisce in base a regole precise e viene applicata "a discrezione del giudice"ma sempre seguendo regole che valgono per entrambi i sessi.

AntonioBO
22-11-2007, 15:38
a parte molte persone che conosco...
potrei dirti di andare a vedere un pò di sentenze di vecchi casi di divorzio...ma anche più attuali.basta cercare;)

inoltre,come ho già detto sopra,non ci sono favoritismi.la legge garantisce la potestà a entrambi..salvo in caso di genitore non meritevole,vale a dire genitore che può nuocere al figlio.(sia il padre che la mamma)

l'eventuale assegno viene attribuito per legge se necessario e in base alla documentazione fornita e agli ultimi dati ISTAT(anche in questo caso può essere la donna a dover pagare)
la legge non favorisce nessuno..ma stabilisce in base a regole precise e viene applicata "a discrezione del giudice"ma sempre seguendo regole che valgono per entrambi i sessi.



SE SE dai, sai bene che in realtà - checchè ne dica la legge - i figli vengono al 90% e passa affidati alla madre che si ciula anche la casa e l'assegno di mantenimento.

morg79
22-11-2007, 15:49
SE SE dai, sai bene che in realtà - checchè ne dica la legge - i figli vengono al 90% e passa affidati alla madre che si ciula anche la casa e l'assegno di mantenimento.

questo fa parte sempre della legge.
ti assicuro che da anni ormai il tuo 90% è sceso al 55%
i figli sono affidati ad entrambi..nei modi e accordi che i genitori prendono.
ove non si trovi accordo,sta al giudice decidere,cercando una soluzione che sta bene a tutti,ma soprattutto alla prole.

i figli sono affidati ad uno dei due genitori..ove ci sia un accordo preesistente preso dagli stessi..oppure ove venga dimostrato che ci possano essere problemi per i figli(tipo maltrattamenti,problemi con la legge,alcolismo ecc)
in ogni caso il giudice tiene sempre conto del bene della prole,in ogni sua decisione.
la prole va salvaguardata più di tutto
in nessun articolo è specificata una predilezione per la donna.
leggete i casi e le sentenze e vi renderete conto da soli della percentuale.
se hai bisogno di una consulenza,mi trovi in pm..ho la competenza per parlare.;):D

Froze
22-11-2007, 15:50
inoltre,come ho già detto sopra,non ci sono favoritismi.la legge garantisce la potestà a entrambi..salvo in caso di genitore non meritevole,vale a dire genitore che può nuocere al figlio.(sia il padre che la mamma)

l'eventuale assegno viene attribuito per legge se necessario e in base alla documentazione fornita e agli ultimi dati ISTAT(anche in questo caso può essere la donna a dover pagare)
la legge non favorisce nessuno..ma stabilisce in base a regole precise e viene applicata "a discrezione del giudice"ma sempre seguendo regole che valgono per entrambi i sessi.
questa e' una cavolata, e lo sai bene ;)

dati istat: (tabella excel liberamente scaricabile da qui: http://giustiziaincifre.istat.it/jsp/NewDownload.jsp?id=1A|21A&anid=2005 )

figli minori affidati esclusivamente al padre 5,1%
figli minori affidati esclusivamente alla madre 82,7%

tutti i padri che divorziano diventano pericolosi per i figli? o c'e' qualcosa che non torna? :rolleyes:

pero' no nsono pericolosi quando c'e' da sganciare soldi
divorzi con assegno ai figli corrisposto dal padre 95%

nonostante
mogli occupate 74,5%

in italia (non so nel resto del mondo) la situazione divorzio/affidamento e' NETTAMENTE a favore della donna. e se proprio qualcosa sta cambiando, si e' agli inizi.
Negarlo, vuol dire negare l'evidenza.

Froze
22-11-2007, 15:52
i figli sono affidati ad entrambi..nei modi e accordi che i genitori prendono.
ove non si trovi accordo,sta al giudice decidere,cercando una soluzione che sta bene a tutti,ma soprattutto alla prole.


chissa' perche' pero' non si trova mai l'accordo e chissa' perche' vada poi sempre a favore della donna...
che la legge sia imparziale non lo si mette in dubbio.
imparziale non e' chi la applica.
ah, i dati che ho postato sono del 2005, non di 20anni fa.

Insert coin
22-11-2007, 16:16
3 soluzioni:

1 sposarsi una che ha lo stipendio più alto e possibilmente andare a vivere a casa SUA ...
.... punterei su una bella tardona agiata.

2 invece di ammazzarla; prima del divorzio sparire e rifarsi una vita in brasile, thailandia, sudafrica, venezuela, cina ...

3 basta non sposarsi e lasciar fare i figli ai cinesi... tanto, ormai ...

Presto le neo femministe "si metteranno incinta da sole", come recita questo articolo tratto da "Il Foglio" - "Il manuale americano per la perfeta madre single in grado di mettersi incinta da sè"..

http://www.queerway.it/dblog/rassegnastampa_articolo.asp?idArticolo=1068

A sto punto che si li crescano direttamente senza un partner maschile i figli, se la sua funzione è solo quella di digitare il PIN del bancomat.

Commento ironico di un forumista del forum "Uomini 3000"


"Bene io invece propongo il libro:

"lasciamole sole"

Parla delle vicissitudini di un uomo 37 enne di successo che dopo aver inutilmente tentato di trovarsi una donna degna di questo nome, decide
di continuare allegramente ad andare a prostitute a pagamento e non, spendendo tutto il proprio reddito in auto, ferie, all'estero, maxischermi, al plasma, playstation, cellulari all'ultimo grido, e chi più ne ha più ne metta....

La tragica vicenda si sviluppa attraverso la constatazione del protagonista che, resosi conto di quanto vivere insieme
alla quasi totalità delle donne di oggi, non solo non conviene ma necessita di
qualità caratteriali non comuni per gli uomini:

" Masochismo mancanza di auto stima e orgoglio, bisogno smodato di essere comandato a bacchetta, svilito, criticato di continuo, ecc ecc ecc " :( :(

Decide di metterci una pietra sopra e buonanotte al secchio..

La tragedia umana e personale del protagonista prosegue attraverso la maturità quando si accorge con sgomento che per il fatto di non essersi sposato o aver avuto figli una larghissima parte del proprio reddito è rimasta intatta consentendogli a alla tenera età di 45 anni un tenore di vita nettamente superiore a quello di tutti i suoi amici sposati, e tenuti per le palle dalla moglie... ;) ;)

il protagonista quindi affoga il dolore della solitudine tra ballerine slave 25enni
e crociere nei mari del sud... :P :P

Ma è a 50 anni che, non avendo avuto altri impegni che le proprie ambizioni, foderato di soldi fin dentro il culo, non rovinato come la maggior parte degli uomini da un divorzio disastroso, il nostro eroe decide di trasferirsi in Brasile a godersi una vecchiaia serena consistente in un prepensionamento ultra-anticipato e una sterminata serie di scopate in riva alla spiaggia mentre calata la sera attende fiducioso che la mattina dopo la domestica brasiliana appena maggiorenne, con le tette dure come il marmo gli porti la colazione a letto con tanto di pompino del buon risveglio...

il libraio si chiude con il nostro eroe ormai 80 enne che avuto un figlio a 65 anni da una brasiliana del posto, lo osserva dalla spiaggia mentre gioca e pensa che in fondo meglio farli da vecchi i figli...:asd:

cosi li porti alle giostre, ti considerano un dio, te li godi da piccoli quando sono facilmente gestibili.... :asd:

E quando cominciano ad avere 15\17 anni che dovresti preoccuparti che non vadano in mezzo alla droghe, o che non si spappolino contro un palo ubriachi tornando dalla discoteca, TU SEI BELLO CHE MORTO, E SARANNO CAZZI LORO.

Ecco questo mi sembra un libro interessante..."

morg79
22-11-2007, 16:19
figli minori affidati esclusivamente al padre 5,1%
figli minori affidati esclusivamente alla madre 82,7%

tutti i padri che divorziano diventano pericolosi per i figli? o c'e' qualcosa che non torna? :rolleyes:
ti ricordo che il giudice è tenuto a seguire la legge anche secondo buonsenso...se in un caso manca l'accordo si decide per legge..e secondo buonesenso..vale a dire che l'unica predilezione che si può fare è in base a regole morali(codice morale)che attribuisce maggiore importanza alla figura materna..soprattutto in caso di figli piccoli..ma ferma restando la comune potestà.

pero' no nsono pericolosi quando c'e' da sganciare soldi
divorzi con assegno ai figli corrisposto dal padre 95%

nonostante
mogli occupate 74,5%
inoltre non credo che questi dati si riferiscano tutti a divorzi consensuali..per cui si deve tener conto di altri fattori,che già ho elencato precedentemente.
il numero delle mogli occupate sale(per fortuna)..ma forse si dovrebbe tener conto anche del tipo di reddito percepito.
come ho già detto..l'assegno si versa in base alle informazioni fornite dai coniugi.
in italia (non so nel resto del mondo) la situazione divorzio/affidamento e' NETTAMENTE a favore della donna. e se proprio qualcosa sta cambiando, si e' agli inizi.
Negarlo, vuol dire negare l'evidenza.
ergo...queste percentuali non tengono conto di infiniti fattori importantissimi..
si deve distinguere tra divorzi consensuali,divorzi ove c'è una causa ,colpa,da attribuire a uno dei coniugi,ecc
chissa' perche' pero' non si trova mai l'accordo e chissa' perche' vada poi sempre a favore della donna...
che la legge sia imparziale non lo si mette in dubbio.
imparziale non e' chi la applica.
ah, i dati che ho postato sono del 2005, non di 20anni fa.

un giudice può essere imparziale..questo è un suo errore..ma non credo che tutti sbaglino.

Froze
22-11-2007, 16:34
ti ricordo che il giudice è tenuto a seguire la legge anche secondo buonsenso...se in un caso manca l'accordo si decide per legge..e secondo buonesenso..vale a dire che l'unica predilezione che si può fare è in base a regole morali(codice morale)che attribuisce maggiore importanza alla figura materna..soprattutto in caso di figli piccoli..ma ferma restando la comune potestà.
hai detto niente...
e' proprio questo che genera la stortura di tutto il sistema.

Tefnut
22-11-2007, 16:44
.....
da canto mio la legge andrebbe rivista.. ho assistito a varie situazioni di divorzio e ho visto le peggior cose..

io prendo 1400€
lei prende 1000€

io devo dare a lei casa (mia pagata da me .. DA ME!) e assegno? scherziamo? e dove vivo? come faccio a vivere?

in italia si può fare la separazione dei beni pre matrimonio? o robe simili?

Insert coin
22-11-2007, 16:49
da canto mio la legge andrebbe rivista.. ho assistito a varie situazioni di divorzio e ho visto le peggior cose..

io prendo 1400€
lei prende 1000€

io devo dare a lei casa (mia pagata da me .. DA ME!) e assegno? scherziamo? e dove vivo? come faccio a vivere?

in italia si può fare la separazione dei beni pre matrimonio? o robe simili?

sarcastico mode on/

davvero?:eek:

Ed io che credevo che solo le russe e le romene chiedessero i soldi all'ex coniuge in caso di separazione......:mbe:

sarcastico mode off/

morg79
22-11-2007, 16:53
hai detto niente...
e' proprio questo che genera la stortura di tutto il sistema.

no questa è legge...non stortura.
è un discorso soggettivo...Fitche e Kelsen ad esempio,nell'infinito discorso tra diritto e morale,hanno sempre affermato che i due sono distinti..ma fermo restando che morale e diritto si possono talvolta congiungere..ove si ritenga che ci siano dei principi fondamentali che non possono essere negati..oppure ove la morale possa in qualche modo fare maggiormente l'interesse del più debole.
guarda...è un discorso senza fine;)

morg79
22-11-2007, 16:57
da canto mio la legge andrebbe rivista.. ho assistito a varie situazioni di divorzio e ho visto le peggior cose..

io prendo 1400€
lei prende 1000€

io devo dare a lei casa (mia pagata da me .. DA ME!) e assegno? scherziamo? e dove vivo? come faccio a vivere?

in italia si può fare la separazione dei beni pre matrimonio? o robe simili?

per parlare del tuo caso dovrei conoscere altri particolari..e questa non è la sede.;)
in ogni caso..esiste la separazione dei beni per tutelarsi...la quale prevede che in caso di divorzio..ognuno si tiene le sue cose,in base a ciò che si è stabilito in precedenza.
se poi molti non la fanno perchè non lo reputano opportuno...poi devono attenersi alle attuali leggi in vigore.:rolleyes:

Froze
22-11-2007, 17:06
no questa è legge...non stortura.
non e' legge. e' una regola morale, come tu stesso hai affermato.
e la stortura sta nel fatto che non troppo spesso le valutazioni soggettive si sono fermate a regola, senza analizzare il resto.
non si puo' negare che la situazione e' nettamente sbilanciata a favore della donna. ma se tu sei convinta che invece sia equa, non saro' certo io a farti cambiare idea ;)

Insert coin
22-11-2007, 17:06
per parlare del tuo caso dovrei conoscere altri particolari..e questa non è la sede.;)
in ogni caso..esiste la separazione dei beni per tutelarsi...la quale prevede che in caso di divorzio..ognuno si tiene le sue cose,in base a ciò che si è stabilito in precedenza.
se poi molti non la fanno perchè non lo reputano opportuno...poi devono attenersi alle attuali leggi in vigore.:rolleyes:

Ma la richiesta della separazione dei beni da parte di uno dei due coniugi (nella fattispecie l'uomo) "potrebbe" essere interpretata come una generica "mancanza di fiducia" e mandare a rotoli tutta l'unione, sai che calci nel sedere che ti darebbe una fidanzata se provassi e prospettarle una soluzione del genere?

morg79
22-11-2007, 17:11
non e' legge. e' una regola morale, come tu stesso hai affermato.
e la stortura sta nel fatto che non troppo spesso le valutazioni soggettive si sono fermate a regola, senza analizzare il resto.
non si puo' negare che la situazione e' nettamente sbilanciata a favore della donna. ma se tu sei convinta che invece sia equa, non saro' certo io a farti cambiare idea ;)

vedi...qui non si tratta di far cambiare idea a me...
qui si tratta del fatto che i dati istat sono complessivi e mostrano una disparità che non tiene conto dei fattori di contorno.
se la situazione è sbilanciata,anzi,lo sembra,è perchè non si è tenuto conto delle varie situazioni in cui un divorzio si rende necessario e si svolge.
inoltre un buon giudice tiene conto di tutto,regole,principi morali,attenuanti,aggravanti ecc.
ripeto..non tutti sbagliano;)

morg79
22-11-2007, 17:14
Ma la richiesta della separazione dei beni da parte di uno dei due coniugi (nella fattispecie l'uomo) "potrebbe" essere interpretata come una generica "mancanza di fiducia" e mandare a rotoli tutta l'unione, sai che calci nel sedere che ti darebbe una fidanzata se provassi e prospettarle una soluzione del genere?

ognuno decide se farla o meno.si decide insieme.
se non si ha cuore di farla poi ci si arrangia e ci si rifà al codice.cmq
ci sono anche molte donne che la richiedono:rolleyes:

Insert coin
22-11-2007, 18:23
ognuno decide se farla o meno.si decide insieme.
se non si ha cuore di farla poi ci si arrangia e ci si rifà al codice.cmq
ci sono anche molte donne che la richiedono:rolleyes:

Questo è vero, le rare volte che una donna sposa un coniuge economicamente inferiore è la prima cosa che pensa di fare (la separazione dei beni).

Io l'accetterei senza problemi.

gourmet
22-11-2007, 23:35
Per rispondere a morg, la cosa assurda della legge e della giurisprudenza a riguardo è che questa prevede che il coniuge "più debole" abbia diritto a mantenere lo stesso tenore di vita precedente alla separazione, ma nulla prevede riguardo al tenore di vita del coniuge "più forte". Per cui, visto che in una separazione il reddito complessivo dei coniugi resta lo stesso, ma le spese complessive raddoppiano (due case, doppie bollette ecc..), è evidente che se uno dei due coniugi deve mantenere lo stesso tenore di vita, l'altro finisce sotto i ponti. Una legge giusta invece dovrebbe prevedere un regime di separazione che garantisca ad entrambi i coniugi LO STESSO tenore di vita, quindi una eguale diminuzione di entrambi i tenori, tenuto conto del raddoppio delle spese. Quindi al coniuge "più forte" dovrebbero essere lasciate risorse sufficienti per mantenersi dignitosamente esattamente come al coniuge "più debole" o al coniuge affidatario dei figli.

Un altra cosa assurda è quella che riguarda l'assegnazione della casa familiare, senza tenere nei fatti in nessun conto di chi sia la proprietà. Quindi se la casa è di proprietà esclusiva di uno dei due, questa potrà essere comunque tranquillamente assegnata all'altro coniuge e ai figli, senza che questo debba alcunchè al proprietario della casa, che viene di fatto espropropriato di ogni diritto sul suo bene immobile, e deve anche versare il mantenimento ai figli, come se il consentirgli di vivere a titolo gratuito nel proprio immobile non fosse già una consistente forma di mantenimento.

Il risultato è che tutte le conseguenze economiche negative della separazione vengono sempre scaricate sul marito (normalmente considerato "più forte"), anche se magari la separazione è avvenuta per iniziativa e desiderio della moglie (normalmente "più debole" e affidataria dei figli).

La separazione dei beni non risolve niente, perchè non elimina in caso di separazione l'obbligo di versare l'assegno di mantenimento, o la possibilità di vedersi espropriare la casa di proprietà assegnata all'altro coniuge.

Conclusione, NON SPOSARSI MAI. Tanto anche con la convivenza i figli sono sufficentemente tutelati, anzi ora stanno facendo una riforma per eliminare ogni residua differenza tra figli legittimi e illegittimi.

morg79
23-11-2007, 00:13
Per rispondere a morg, la cosa assurda della legge e della giurisprudenza a riguardo è che questa prevede che il coniuge "più debole" abbia diritto a mantenere lo stesso tenore di vita precedente alla separazione, ma nulla prevede riguardo al tenore di vita del coniuge "più forte". Per cui, visto che in una separazione il reddito complessivo dei coniugi resta lo stesso, ma le spese complessive raddoppiano (due case, doppie bollette ecc..), è evidente che se uno dei due coniugi deve mantenere lo stesso tenore di vita, l'altro finisce sotto i ponti.
non è così.
si prevede che oggi la donna che possa lavorare provveda a farlo per mantenersi,per cui per arrivare al tenore di vita stabilito,l'uomo deve versare ciò che manca alla moglie..
se lei è in grado di lavorare e mantenersi può rinunciare all'assegno...che peraltro viene deciso in base ai documenti forniti..ergo non viene chiesto nulla più di quello che si possa sborsare.
inoltre la situazione si può vedere anche all'inverso..tipo dove lei guadagna bene e lui zero...allora è lei a pagare.
Un altra cosa assurda è quella che riguarda l'assegnazione della casa familiare, senza tenere nei fatti in nessun conto di chi sia la proprietà. Quindi se la casa è di proprietà esclusiva di uno dei due, questa potrà essere comunque tranquillamente assegnata all'altro coniuge e ai figli,

nel caso in cui non si specifichi la separazione..si va automaticamente in comunione..è legge...per cui la casa diventa di entrambi come il resto.
se ad esempio hanno un conto corrente cointestato..dove lei ha messo tutto e lui manco na lira..i soldi sono di entrambi.
Il risultato è che tutte le conseguenze economiche negative della separazione vengono sempre scaricate sul marito (normalmente considerato "più forte"),
errore.non è vero.
se vai a leggere le sentenze ti rendi conto che non è così...e le statistiche istat come ho già detto mom tengono conto delle varie motivazioni,attenuanti o aggravanti.fanno solo un quadro generico.

La separazione dei beni non risolve niente, perchè non elimina in caso di separazione l'obbligo di versare l'assegno di mantenimento, o la possibilità di vedersi espropriare la casa di proprietà assegnata all'altro coniuge.

Conclusione, NON SPOSARSI MAI.
ti sbagli.se c'è la separazione dei beni e la casa ad esempio è del marito va al marito.con la separazione ognuno si riprende ciò che è suo.se la casa è stata costruita assieme dipende a chi è intestata..e cmq ci possono essere anche particolari accordi prematrimoniali.

anche io sono per la convivenza...già fatta na volta veramente;)

Picarus
23-11-2007, 00:26
:D ognuno decide se farla o meno.si decide insieme.
se non si ha cuore di farla poi ci si arrangia e ci si rifà al codice.cmq
ci sono anche molte donne che la richiedono:rolleyes:

Ti ha già risposto gourmet: la scelta del regime di separazione è un concetto distinto rispetto a quello del mantenimento della prole.
Certo, il codice si esprime in termini neutrali rispetto al sesso dei coniugi,ma c'è una tradizione così consolidata che ,nella evenienza giudiziaria, al povero marito non resta che sperare nella clemenza della corte,e ancor più in quella della moglie.D'altro canto,il femminismo da un lato predica l'affermazione della donna ad ogni livello sociale,senza discriminazione alcuna, infastidito dal concetto,che pure è di rango costituzionale, di "speciale funzione familiare femminile",che sembrerebbe volerci insegnare che,in fondo, non possiamo appiattire le diversità biologiche dei sessi; dall'altro, quando si tratta di difendere i privilegi di retaggio storico,sembra accomodarsi sullo status quo.
Per non parlare poi della legge che regola l'aborto,in merito all'esclusività della scelta della maternità,unitamente alle conseguenze patrimoniali che investono il maschio : un aborto giuridico...appunto,altro che legge di civiltà.
Ciao

morg79
23-11-2007, 00:46
:D

la scelta del regime di separazione è un concetto distinto rispetto a quello del mantenimento della prole.
ovvio.però dato che si parlava di mogli che rubano case ho sottolineato che ci sono delle regole anche per quello:rolleyes:
al povero marito non resta che sperare nella clemenza della corte,e ancor più in quella della moglie.D'altro canto,il femminismo da un lato predica l'affermazione della donna ad ogni livello sociale,senza discriminazione alcuna, dall'altro, quando si tratta di difendere i privilegi di retaggio storico,sembra accomodarsi sullo status quo.


:nono:
questi sono luoghi comuni.
leggi un pò la casistica giudiziaria.:read:
quanto alle femministe...altri luoghi comuni...cose contro le quali è inutile argomentare.:muro:
cmq è la tua opinione e la rispetto.:rolleyes:

gourmet
23-11-2007, 01:02
non è così.
si prevede che oggi la donna che possa lavorare provveda a farlo per mantenersi,per cui per arrivare al tenore di vita stabilito,l'uomo deve versare ciò che manca alla moglie..
se lei è in grado di lavorare e mantenersi può rinunciare all'assegno...che peraltro viene deciso in base ai documenti forniti..ergo non viene chiesto nulla più di quello che si possa sborsare.
inoltre la situazione si può vedere anche all'inverso..tipo dove lei guadagna bene e lui zero...allora è lei a pagare.


A parte che non tutte le donne lavorano, e in quel caso il marito secondo la legge deve mantenere da solo due case, in ogni caso ribadisco che la legge niente prevede riguardo al tenore di vita da garantire al marito (o coniuge più forte), per cui sta tutto al buonsenso o buon cuore del giudice.. e in molti casi i mariti si ritrovano nei sottoscala o peggio, a essere costretti a 40 anni a tornare a vivere con mammà. Il tenore di vita del coniuge più debole, invece , è sempre garantito dalla legge.


nel caso in cui non si specifichi la separazione..si va automaticamente in comunione..è legge...per cui la casa diventa di entrambi come il resto.
se ad esempio hanno un conto corrente cointestato..dove lei ha messo tutto e lui manco na lira..i soldi sono di entrambi.


Ti sbagli, entrano nella comunione solo i beni acquistati durante il matrimonio. I beni preesistenti, perchè frutto di eredità o altro, non entrano in comunione.
Con la separazione dei beni, nemmeno gli acquisti fatti durante il matrimonio entrano in comunione, ma questo comunque non elimina l'obbligo di mantenimento tra coniugi dopo la separazione.


ti sbagli.se c'è la separazione dei beni e la casa ad esempio è del marito va al marito.con la separazione ognuno si riprende ciò che è suo.se la casa è stata costruita assieme dipende a chi è intestata..e cmq ci possono essere anche particolari accordi prematrimoniali.

anche io sono per la convivenza...già fatta na volta veramente;)

La separazione dei beni non c'entra. Questo tipo di assegnazione della casa familiare si verifica quando ci sono figli minori da affidare. La casa familiare va a chi ottiene i figli, a prescindere da chi ne sia il proprietario. E chi perde in questo modo un bene di sua esclusiva proprietà, non si vede di solito riconoscere nulla in cambio.

morg79
23-11-2007, 01:15
A parte che non tutte le donne lavorano, e in quel caso il marito secondo la legge deve mantenere da solo due case, in ogni caso ribadisco che la legge niente prevede riguardo al tenore di vita da garantire al marito (o coniuge più forte), per cui sta tutto al buonsenso o buon cuore del giudice.. e in molti casi i mariti si ritrovano nei sottoscala o peggio, a essere costretti a 40 anni a tornare a vivere con mammà. Il tenore di vita del coniuge più debole, invece , è sempre garantito dalla legge.
non aggrapparti a sta cosa perchè la legge non ha mai messo per strada uno per arricchire l'altre.ove si sborsa molto vuol dire che i soldini ci sono,visto che gli assegni vengono decisi in base al reddito.
la legge deve garantire il più debole ma per farlo non affossa il forte..decide in base ad altre regole
leggi casistica giudiziaria :read:

Ti sbagli, entrano nella comunione solo i beni acquistati durante il matrimonio. I beni preesistenti, perchè frutto di eredità o altro, non entrano in comunione.
Con la separazione dei beni, nemmeno gli acquisti fatti durante il matrimonio entrano in comunione, ma questo comunque non elimina l'obbligo di mantenimento tra coniugi dopo la separazione.

La separazione dei beni non c'entra. Questo tipo di assegnazione della casa familiare si verifica quando ci sono figli minori da affidare. La casa familiare va a chi ottiene i figli, a prescindere da chi ne sia il proprietario. E chi perde in questo modo un bene di sua esclusiva proprietà, non si vede di solito riconoscere nulla in cambio.
Ma è ovvio che i beni preesistenti non facciano parte della comunione.mi riferivo a cose acquistate assieme..conti cointestati ecc.
con la separazione,appunto,le cose comprate assieme non entrano in comunione.ovvio.ma l'obbligo del mantenimento dei figli è altra cosa,non c'entra con ciò..ed è cmq deciso in base a dati certi non a cavolate:rolleyes:
per i figli e la casa ti sbagli.
se c'è la separazione la moglie non prende possesso e i figli hanno la legittima ma in essa non rientra la moglie.
per carità:doh:

ozeta
23-11-2007, 01:24
DOPPIO

ozeta
23-11-2007, 01:30
non aggrapparti a sta cosa perchè la legge non ha mai messo per strada uno per arricchire l'altre.ove si sborsa molto vuol dire che i soldini ci sono,visto che gli assegni vengono decisi in base al reddito.
la legge deve garantire il più debole ma per farlo non affossa il forte..decide in base ad altre regole
leggi casistica giudiziaria :read:


Ma è ovvio che i beni preesistenti non facciano parte della comunione.mi riferivo a cose acquistate assieme..conti cointestati ecc.
con la separazione,appunto,le cose comprate assieme non entrano in comunione.ovvio.ma l'obbligo del mantenimento dei figli è altra cosa,non c'entra con ciò..ed è cmq deciso in base a dati certi non a cavolate:rolleyes:
per i figli e la casa ti sbagli.
se c'è la separazione la moglie non prende possesso e i figli hanno la legittima ma in essa non rientra la moglie.
per carità:doh:


molti veterani come me ricorderanno un ragazzo, postò l'anno scorso sul forum. mi pare fosse siciliano.

La moglie, da quel ricordo, forse spinta dai genitori, chiese il divorzio. Ottenne l'affidamento della figlia, casa (del marito), almenti, AUTO (del marito, che usava per andare a lavoro lontano) e persino materiale informatico (il portatile, mi pare). Dopo vicende trasversali, liti con la moglie e suoceri culminate con carabinieri e pronto soccorso,molte volte, quest'uomo finì quasi per la strada, lottò contro la moglie che plagiava la bimba, con una forza di volontà impressionante, solo per poter vedere la bimba. Per 2,3anni. Riuscì ad ottenere ben poco da quel che ricordo. Giusto di vederla un giorno in più a settimana.

chi riesce a trovare il suo thread?

morg79
23-11-2007, 01:33
molti veterani come me ricorderanno un ragazzo, postò l'anno scorso sul forum. mi pare fosse siciliano.

La moglie, da quel ricordo, forse spinta dai genitori, chiese il divorzio. Ottenne l'affidamento della figlia, casa (del marito), almenti, AUTO (del marito, che usava per andare a lavoro lontano) e persino materiale informatico (il portatile, mi pare). Dopo vicende trasversali, liti con la moglie e suoceri culminate con carabinieri e pronto soccorso,molte volte, quest'uomo finì quasi per la strada, lottò contro la moglie che plagiava la bimba, con una forza di volontà impressionante, solo per poter vedere la bimba. Per 2,3anni. Riuscì ad ottenere ben poco da quel che ricordo. Giusto di vederla un giorno in più a settimana.

chi riesce a trovare il suo thread?

questo è un caso singolo..come ce ne sono di tanti tipi..
rientra certamente nella casistica giudiziaria ma da solo,come gli altri,non fa legge

gourmet
23-11-2007, 02:16
non aggrapparti a sta cosa perchè la legge non ha mai messo per strada uno per arricchire l'altre.ove si sborsa molto vuol dire che i soldini ci sono,visto che gli assegni vengono decisi in base al reddito.
la legge deve garantire il più debole ma per farlo non affossa il forte..decide in base ad altre regole
leggi casistica giudiziaria :read:

Conosco una marea di casi in cui questo si è verificato. D'altronde anche a chi guadagna 1000 euro capita di separarsi.. e anche in quel caso bisogna mantenere inalterato il tenore di vita del coniuge più debole. Quindi per la moglie non cambia niente, mentre il marito dorme in macchina :D




per i figli e la casa ti sbagli.
se c'è la separazione la moglie non prende possesso e i figli hanno la legittima ma in essa non rientra la moglie.
per carità:doh:

Non mi sbaglio per niente. Se una famiglia vive nella casa del marito, che l'ha ereditata dalla sua famiglia di generazione in generazione, alla separazione il marito, proprietario al 100% ma non affidatario dei figli, viene sbattuto fuori, pur restando proprietario solamente in teoria, e nulla gli viene riconosciuto in sede di separazione come corrispettivo di questo speciale diritto di abitazione nella sua casa, che viene riconosciuto alla ex moglie vita natural durante. La sentenza che assegna la casa familare può essere immediatamente trascritta nei registri immobiliari, per cui diventa opponibile ai terzi, col risultato che il marito non potrà nemmeno vendere la sua casa a terzi.

---edited---
23-11-2007, 06:38
Conosco una marea di casi in cui questo si è verificato. D'altronde anche a chi guadagna 1000 euro capita di separarsi.. e anche in quel caso bisogna mantenere inalterato il tenore di vita del coniuge più debole. Quindi per la moglie non cambia niente, mentre il marito dorme in macchina :D





Non mi sbaglio per niente. Se una famiglia vive nella casa del marito, che l'ha ereditata dalla sua famiglia di generazione in generazione, alla separazione il marito, proprietario al 100% ma non affidatario dei figli, viene sbattuto fuori, pur restando proprietario solamente in teoria, e nulla gli viene riconosciuto in sede di separazione come corrispettivo di questo speciale diritto di abitazione nella sua casa, che viene riconosciuto alla ex moglie vita natural durante. La sentenza che assegna la casa familare può essere immediatamente trascritta nei registri immobiliari, per cui diventa opponibile ai terzi, col risultato che il marito non potrà nemmeno vendere la sua casa a terzi.

perchè gli uomini sono degli smidollati :muro: voglio vedere cosa succede se poco prima della separazione trasferisci tutti i soldi in venezuela, incendi la casa e ti licenzi dal lavoro e lavori al "nero":ciapet:
o ancora meglio diventi nullatenente

ma mai che io andrò a guadagnare 1500€ al mese e ne verserò 1000 alla mia ex moglie e ai figli :muro: , vivere come dei barboni a 40 anni mai:muro:

ozeta
23-11-2007, 09:25
questo è un caso singolo..come ce ne sono di tanti tipi..
rientra certamente nella casistica giudiziaria ma da solo,come gli altri,non fa legge

non farà legge ma farà di sicuro moda :sisi:

Picarus
23-11-2007, 09:50
ovvio.però dato che si parlava di mogli che rubano case ho sottolineato che ci sono delle regole anche per quello:rolleyes:


:nono:
questi sono luoghi comuni.
leggi un pò la casistica giudiziaria.:read:
quanto alle femministe...altri luoghi comuni...cose contro le quali è inutile argomentare.:muro:
cmq è la tua opinione e la rispetto.:rolleyes:

La casistica ti è stata già indicata,e le cifre sono imbarazzanti,per cui non capisco perchè continui a cavillare maldestramente ribadendo che non terrebbe conto di questi o di quei fattori.
La legge è neutrale,è la giurisprudenza che non ha tenuto conto della mutata impostazione della società e della emancipazione femminile, restando legata a paternalistici metodi di tutela del sesso debole che avevano senso fino ad un paio di generazioni fa.
Se mia moglie mi lascia,perchè magari si è invaghita di un altro,con cui magari mi ha anche già tradito, e i nostri figli sono ancora infanti, è quasi del tutto certo che potrà godere della casa familiare,e che sarà affidataria della prole,e dunque beneficiaria di un assegno di mantenimento per quest'ultima commisurato alle mia possibilità.E tutto questo anche nel caso in cui le venga addebitata la responsabilità della separazione,che ,giustamente, non ricade nella determinazione dell'ammontare dell'assegno ai figli(a meno che la responsabilità non attenga proprio alla suo ruolo di madre).
Luoghi comuni i miei? Ho la sensazione che ti senta aggredita..... Cos'è? Solidarietà di genere?:D
Ciao

Froze
23-11-2007, 10:04
errore.non è vero.
se vai a leggere le sentenze ti rendi conto che non è così...e le statistiche istat come ho già detto mom tengono conto delle varie motivazioni,attenuanti o aggravanti.fanno solo un quadro generico.

quadro generico o meno, attenuanti o aggravanti, quelli sono i dati. e di quelli tengo conto dato che non bazzico le cause di divorzio nel tempo libero.
se vedo che il 95% degli assegni ai figli e' dato dal padre, col 75% delle madri lavoranti, non c'e' motivazione che tenga.

trallallero
23-11-2007, 11:19
perchè gli uomini sono degli smidollati :muro: voglio vedere cosa succede se poco prima della separazione trasferisci tutti i soldi in venezuela, incendi la casa e ti licenzi dal lavoro e lavori al "nero":ciapet:
o ancora meglio diventi nullatenente

ma mai che io andrò a guadagnare 1500€ al mese e ne verserò 1000 alla mia ex moglie e ai figli :muro: , vivere come dei barboni a 40 anni mai:muro:

quì in Germania è molto più semplice:
calcolano quanto serve alla ex-moglie poi, quello che riesce a dare il marito gielo da il marito, al resto ci pensa lo stato.
le pagano un casa, le danno un tot per i figli (a figlio) ed un tot per vivere.

morg79
23-11-2007, 14:16
Se una famiglia vive nella casa del marito, che l'ha ereditata dalla sua famiglia di generazione in generazione, alla separazione il marito, proprietario al 100% ma non affidatario dei figli, viene sbattuto fuori, pur restando proprietario solamente in teoria, e nulla gli viene riconosciuto in sede di separazione come corrispettivo di questo speciale diritto di abitazione nella sua casa, che viene riconosciuto alla ex moglie vita natural durante.
sei in errore.se non ci sono figli e si è in regime di separazione,alla moglie non tocca nulla.essendo la casa del marito per esempio ereditata.
se ci sono figli minorenni la casa va al genitore affidatario,che però ne ha l'usufrutto solo fino alla maggiore età dei figli...non vita natural durante..a meno che non si prendano accordi pacifici tra i coniugi.
La casistica ti è stata già indicata,e le cifre sono imbarazzanti,per cui non capisco perchè continui a cavillare maldestramente ribadendo che non terrebbe conto di questi o di quei fattori.
dire maldestramente presuppone che tu abbia fatto un giudizio su di me che non ti è stato richiesto.
le cifre sono globali..per dare un giudizio frettoloso vanno bene..ma se si fa un'analisi approfondita e necessaria per farsi un'idea completa,le attenuanti,i cavilli ,le aggravanti ecc contano..proprio per evitare di generalizzare.

La legge è neutrale,è la giurisprudenza che non ha tenuto conto della mutata impostazione della società e della emancipazione femminile, restando legata a paternalistici metodi di tutela del sesso debole che avevano senso fino ad un paio di generazioni fa.
che contraddizione.
proprio perchè è neutrale si adatta anche all'emancipazione..e dove mancava è stata modificata.
se,come dici,è rimasta legata a metodi così retrogradi..è perchè una più forte emancipazione femminile si è avuta solo negli ultimi tempi.e questo è innegabile.
Se mia moglie mi lascia,perchè magari si è invaghita di un altro,con cui magari mi ha anche già tradito, e i nostri figli sono ancora infanti, è quasi del tutto certo che potrà godere della casa familiare,e che sarà affidataria della prole,e dunque beneficiaria di un assegno di mantenimento per quest'ultima commisurato alle mia possibilità.E tutto questo anche nel caso in cui le venga addebitata la responsabilità della separazione,che ,giustamente, non ricade nella determinazione dell'ammontare dell'assegno ai figli(a meno che la responsabilità non attenga proprio alla suo ruolo di madre).
questa cosa è falsa.se c'è la colpa di uno dei coniugi il discorso cambia.
inoltre è logico che l'assegno per i figli non debba cambiare,poichè l'eventuale colpa non sarebbe certo la loro.
le leggi sul divorzio devono tutelare principalmente la prole.
Luoghi comuni i miei? Ho la sensazione che ti senta aggredita..... Cos'è? Solidarietà di genere?:D
Ciao
io non mi sento aggredita.e ti pregherei di non scivolare nel personale,che c'entra poco.io ho parlato della legge,davanti alla quale bisogna fare un passo indietro.se poi volete continuare ad aggrapparvi alla statistica,che ripeto,è troppo globale,non sarò io ad impedirvelo.non mi interessa.;)
quadro generico o meno, attenuanti o aggravanti, quelli sono i dati. e di quelli tengo conto dato che non bazzico le cause di divorzio nel tempo libero.
se vedo che il 95% degli assegni ai figli e' dato dal padre, col 75% delle madri lavoranti, non c'e' motivazione che tenga.
io non bazzico le cause..ma le ho studiate.
e ti ripeto che per una analisi superficiale la statistica va bene..ma se si parla in modo approfondito..citando un caso particolare..allora scattano altri fattori.
se si generalizza,dicendo che l'assegno va sempre alla donna..allora si fa un'analisi superficiale.;)

ad ogni modo,ognuno la pensa come vuole...ed esprime ciò che crede;)

Negadrive
23-11-2007, 16:17
se in un caso manca l'accordo si decide per legge..e secondo buonesenso..vale a dire che l'unica predilezione che si può fare è in base a regole morali(codice morale)che attribuisce maggiore importanza alla figura materna
E queste "regole morali" su cosa si basano? Su quale "buonsenso"? Spero non quello dettato dai soliti pregiudizi e stereotipi. Non c'è un'analisi del rapporto genitoriale?

Picarus
23-11-2007, 16:18
se ci sono figli minorenni la casa va al genitore affidatario,che però ne ha l'usufrutto solo fino alla maggiore età dei figli...non vita natural durante..a meno che non si prendano accordi pacifici tra i coniugi.

Genitore affidatario che è la moglie nell'85 dei casi....

dire maldestramente presuppone che tu abbia fatto un giudizio su di me che non ti è stato richiesto.
le cifre sono globali..per dare un giudizio frettoloso vanno bene..ma se si fa un'analisi approfondita e necessaria per farsi un'idea completa,le attenuanti,i cavilli ,le aggravanti ecc contano..proprio per evitare di generalizzare.
Continuo a non capire cosa intendi per "attenuanti,cavilli,aggravanti,etc..."; o meglio, non capisco in che modo la loro considerazione possa smentire il fatto che la giurisprudenza matrimoniale sia sempre stata tendenzialmente di favore per la donna.A meno che tu non voglia timidamente insinuare che ,in fondo, quei dati così schiaccianti non indichino affatto un atteggiamento ideologico e viziato della magistratura,ma piuttosto ,semplicemente, che in tutti quei casi i sommi e giusti giudici si siano trovati dinnanzi a pessimi padri, o a pessimi mariti.


che contraddizione.
proprio perchè è neutrale si adatta anche all'emancipazione..e dove mancava è stata modificata.
se,come dici,è rimasta legata a metodi così retrogradi..è perchè una più forte emancipazione femminile si è avuta solo negli ultimi tempi.e questo è innegabile.
Ribadisco che non ce l'ho con la legge. E' la magistratura che ha dato vita ad incredibili storture a fronte di un impianto codicistico di buon livello.Ricordo che il concetto di "stesso tenore di vita" è una brillante creazione giurispudenziale.Il codice parla di "quanto è necessario per il mantenimento dell'altro,qualora costui non abbia redditi propri".

questa cosa è falsa.se c'è la colpa di uno dei coniugi il discorso cambia.
inoltre è logico che l'assegno per i figli non debba cambiare,poichè l'eventuale colpa non sarebbe certo la loro.
le leggi sul divorzio devono tutelare principalmente la prole.
Non cambia affatto. L'addebito della separazione esclude il mantenimento del coniuge,ma non della prole.E siccome l'affidatario è sempre la moglie....campa tranquillamente con i soldi della prole.

io non mi sento aggredita.e ti pregherei di non scivolare nel personale,che c'entra poco.io ho parlato della legge,davanti alla quale bisogna fare un passo indietro.se poi volete continuare ad aggrapparvi alla statistica,che ripeto,è troppo globale,non sarò io ad impedirvelo.non mi interessa.;)

io non bazzico le cause..ma le ho studiate.
e ti ripeto che per una analisi superficiale la statistica va bene..ma se si parla in modo approfondito..citando un caso particolare..allora scattano altri fattori.
se si generalizza,dicendo che l'assegno va sempre alla donna..allora si fa un'analisi superficiale.;)

ad ogni modo,ognuno la pensa come vuole...ed esprime ciò che crede;)


E' incredibile come anche dinnanzi all'ultima riforma dell'art 155 c.c. l'affidamento condiviso stenti a prendere piede nei tribunali,ennesima prova di una magistratura culturalmente prevenuta,il problema è questo , non la legge.
Ciao.

morg79
23-11-2007, 17:02
E queste "regole morali" su cosa si basano? Su quale "buonsenso"? Spero non quello dettato dai soliti pregiudizi e stereotipi. Non c'è un'analisi del rapporto genitoriale?
La morale, è un valore assoluto o relativo? secondo la concezione assoluta la morale precede l'uomo e lo caratterizza; secondo la concezione relativa, invece, la morale segue e non precede l'uomo, anzi è l'uomo a caratterizzare (scegliere) la morale.
in ogni caso ci si basa appunto sul buonsenso di una persona che deve però tenere conto soprattutto della legge....e non basarsi su stereotipi.

Genitore affidatario che è la moglie nell'85 dei casi....
ti aggrappi ancora alla statistica:muro:
ma certo,la moglie è il genitore affidatario,ma io volevo dire che hai detto una cosa errata,poichè in quel caso,la moglie non ha benefici sulla casa per tutta la vita,ma ha l'usufrutto fino alla maggiore età dei figli.

Continuo a non capire cosa intendi per "attenuanti,cavilli,aggravanti,etc..."; o meglio, non capisco in che modo la loro considerazione possa smentire il fatto che la giurisprudenza matrimoniale sia sempre stata tendenzialmente di favore per la donna
servono semplicemente a fare un quadro più completo e verosimile.
per dire che tutto è a favore della donna perchè è la preferita bastano le statistiche.
per capire se questa "preferenza"c'è stata perchè i giudici sono tutti fessi,o perchè ci sono altre importanti motivazioni,ci vuole un'analisi complessiva.
altrimenti si generalizza e basta.


Non cambia affatto. L'addebito della separazione esclude il mantenimento del coniuge,ma non della prole.E siccome l'affidatario è sempre la moglie....campa tranquillamente con i soldi della prole.
ma certo...come no...ci si campa benissimo:rolleyes:
ti ricordo che in molti casi l'assegno non basta manco al minimo indispensabile per i figli..però siccome viene erogato in base allo stipendio,la legge(modificata),prevede che la donna che sia in grado di lavorare,debba farlo per mantenersi.



E' incredibile come anche dinnanzi all'ultima riforma dell'art 155 c.c. l'affidamento condiviso stenti a prendere piede nei tribunali,ennesima prova di una magistratura culturalmente prevenuta,il problema è questo , non la legge.
Ciao.

io ho detto la mia e te la tua.
io parlo per legge,te per statistiche
è un discorso senza fine.:muro:
ho detto e spiegato tutto quello che penso..ma non pretendo che gli altri la debbano pensare come me.;)

Insert coin
23-11-2007, 17:05
E' interessante notare come le femministe del 21° secolo, dopo averci ammorbato con cazzate urlate in piazza del tipo "ve lo tagliamo" "ci arrangiamo con il dito" "vogliamo l'amore libero" abbiamo progressivamente "riscoperto" il valore della famiglia e del matrimonio civile, che c'entrino certe leggi che sono state approvate?

Oggi la prima cosa che una donna che si dichiari femminista domanda ad un uomo NON SPOSATO è: QUANDO TI SPOSI? QUANDO CRESCI? QUANDO TI ASSUMI LE TUE RESPONSABILITA'....

un tempo queste domande te le facevano i preti e le monache o gente di chiesa, oggi in pole position sono questo tipo di donne, forse perchè da sempre un uomo LEGALMENTE LIBERO di saltare da un fiore all'altro "preoccupa".....

paditora
23-11-2007, 17:28
Io porto l'esempio di uno che conosco.

-Casa coniugale a lei (non è intenzionata a venderla e non è intenzionata ad acquistare la metà di lui)
-Non hanno figli
-Mutuo che viene pagato da entrambi 50% per ciascuno
-Lui che è tornato a vivere dai suoi (pagando un mutuo non può di certo permettersi di andare in affitto)

Ah dimenticavo: sto parlando di un operaio per cui paga attorno ai 1000-1200 euro al mese non di uno che ne guadagna 3000
Sinceramente se a 30 anni dovessi tornare a vivere con i miei perchè la mia ex moglie non vuole vendere la casa coniugale, mi girerebbero altamente le palle.
Soprattutto mi girerebbe pagare per una casa che probabilmente non userò mai in vita mia.
Quindi morg79 non venire a dire che la legge è imparziale perchè non lo è affatto.

morg79
23-11-2007, 17:34
Io porto l'esempio di uno che conosco.

-Casa coniugale a lei (non è intenzionata a venderla)
-Non hanno figli
-Mutuo che viene pagato da entrambi 50% per ciascuno
-Lui che è tornato a vivere dai suoi (pagando un mutuo non può di certo permettersi di andare in affitto)

Ah dimenticavo: sto parlando di un operaio per cui paga attorno ai 1000-1200 euro al mese non di uno che ne guadagna 3000
Sinceramente se a 30 anni dovessi tornare a vivere con i miei perchè la mia ex moglie non vuole vendere la casa coniugale, mi girerebbero altamente i coglioni.
Quindi morg79 non venire a dire che la legge è imparziale perchè non lo è affatto.
anche questo è un caso singolo che da solo non fa legge.
credo di aver risposto a tutto in precedenza..quindi se vuoi realmente capire cosa ho detto prima di travisare leggi tutto:read:
io la chiudo qui.tanto è inutile.
ognuno la pensi come vuole:rolleyes:.............;)

paditora
23-11-2007, 17:39
anche questo è un caso singolo che da solo non fa legge.
credo di aver risposto a tutto in precedenza..quindi se vuoi realmente capire cosa ho detto prima di travisare leggi tutto:read:
io la chiudo qui.tanto è inutile.
ognuno la pensi come vuole:rolleyes:.............;)
si ok caso singolo, ma se ad uno capita il caso singolo?
a me non frega una mazza degli altri :D
a me interessa quello che capita a me

paditora
23-11-2007, 17:49
Cmq io penso che quando due si separano (parlo nel caso che non si hanno figli).
Ognuno per la sua strada.
Niente assegni o cazzate varie.
Pure se lui guadagna 3000 euro e lei 500 o viceversa.
Se si ha qualcosa in comune la si divide e ognuno si prende la sua parte.
Così come uno si manteneva prima del matrimonio così si mantiene dopo la separazione.
Perchè a sentire di donne divorziate che a 30 anni vogliono l'assegno di mantenimento a me fa cascare le braccia per terra.

morg79
23-11-2007, 17:58
Cmq io penso che quando due si separano (parlo nel caso che non si hanno figli).
Ognuno per la sua strada.
Niente assegni o cazzate varie.
Pure se lui guadagna 3000 euro e lei 500 o viceversa.
Se si ha qualcosa in comune la si divide e ognuno si prende la sua parte.
Così come uno si manteneva prima del matrimonio così si mantiene dopo la separazione.
Perchè a sentire di donne divorziate che a 30 anni vogliono l'assegno di mantenimento a me fa cascare le braccia per terra.
onestamente...dopo che ho citato e spiegato tante leggi mi viene da esprimere la mia opinione personale.
essendo una donna orgogliosa e indipendente..rinuncerei all'assegno e non vorrei una lira(un euro);)
nemmeno per i figli.
è na vita che mi campo da sola e continuerò a farlo.

siluro85
23-11-2007, 17:59
morg...tu all'inizio dissi che il giudice deve tenere lontano dalla prole il genitore reputato pericoloso....e fin qui penso siamo tutti d'accordo....


ora mi devi spiegare come mai conosco gente che si è divorziata perchè LEI e ti ripeto LEI è tossicodipendente...e guardacaso...i figli a lei...................................................

naturalmente la legge non favorisce le donne....vero?:rolleyes:

paditora
23-11-2007, 18:01
onestamente...dopo che ho citato e spiegato tante leggi mi viene da esprimere la mia opinione personale.
macchissenefrega delle leggi.
scusa per legge pure uno stupratore dovrebbe andare in carcere ma dopo 1 mese è già in giro a far danni a qualche altra
siamo apposto se ci basiamo sulle leggi :doh:
essendo una donna orgogliosa e indipendente..rinuncerei all'assegno e non vorrei una lira(un euro);)
nemmeno per i figli.
è na vita che mi campo da sola e continuerò a farlo.
si ok ma non tutte sono come te
c'è chi toglierebbe pure le mutande all'ex marito :D

paditora
23-11-2007, 18:06
Morg guardati questo film :D

http://www.35mm.it/film/scheda.jsp?idFilm=13783

morg79
23-11-2007, 18:26
morg...tu all'inizio dissi che il giudice deve tenere lontano dalla prole il genitore reputato pericoloso....e fin qui penso siamo tutti d'accordo....

ora mi devi spiegare come mai conosco gente che si è divorziata perchè LEI e ti ripeto LEI è tossicodipendente...e guardacaso...i figli a lei...................................................

naturalmente la legge non favorisce le donne....vero?:rolleyes:
se quello che dici è vero..si tratta di un gravissimo errore giudiziario come purtroppo ce ne son tanti.
la legge non è infallibile,lo sappiamo.
ma dire che la legge favorisce non è vero,poiche sta cosa non viene fuori da nessun articolo.
poi ci sono le statistiche,gli errori..una sbagliata applicazione...ci può essere tutto.
ma mi rifiuto di attenermi a dati generali e credere che tutti i giudici siano dei retrogradi e facciano preferenze.dire cose del genere senza approfondire ed essere bene informati vuol dire generalizzare tutto.


Morg guardati questo film :D

http://www.35mm.it/film/scheda.jsp?idFilm=13783

già visto...
:D

KuWa
23-11-2007, 18:42
(Modifiche al codice civile)

– (Provvedimenti riguardo ai figli). Anche in caso di separazione personale dei genitori il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale.

Per realizzare la finalità indicata dal primo comma, il giudice che pronuncia la separazione personale dei coniugi adotta i provvedimenti relativi alla prole con esclusivo riferimento all’interesse morale e materiale di essa..
Prende atto, se non contrari all’interesse dei figli, degli accordi intervenuti tra i genitori.
La potestà genitoriale è esercitata da entrambi i genitori.... In caso di disaccordo la decisione è rimessa al giudice.


Salvo accordi diversi liberamente sottoscritti dalle parti, ciascuno dei genitori provvede al mantenimento dei figli in misura proporzionale al proprio reddito; il giudice stabilisce, ove necessario, la corresponsione di un assegno periodico al fine di realizzare il principio di proporzionalità, da determinare considerando anche:

le risorse economiche di entrambi i genitori;
la valenza economica dei compiti domestici e di cura assunti da ciascun genitore.

L’assegno è automaticamente adeguato agli indici ISTAT in difetto di altro parametro indicato dalle parti o dal giudice.

Ove le informazioni di carattere economico fornite dai genitori non risultino sufficientemente documentate, il giudice dispone un accertamento della polizia tributaria sui redditi e sui beni oggetto della contestazione

–. Il giudice può disporre l’affidamento dei figli ad uno solo dei genitori qualora ritenga con provvedimento motivato che l’affidamento all’altro sia contrario all’interesse del minore.
Ciascuno dei genitori può, in qualsiasi momento, chiedere l’affidamento esclusivo quando sussistono le condizioni indicate al primo comma.

Se la domanda risulta manifestamente infondata, il giudice può considerare il comportamento del genitore istante ai fini della determinazione dei provvedimenti da adottare nell’interesse dei figli, rimanendo ferma l’applicazione dell’articolo 96 del codice di procedura civile.


. – Il godimento della casa familiare è attribuito tenendo prioritariamente conto dell’interesse dei figli. Dell’assegnazione il giudice tiene conto nella regolazione dei rapporti economici tra i genitori, considerato l’eventuale titolo di proprietà.

– . Il giudice, valutate le circostanze, può disporre in favore dei figli maggiorenni non indipendenti economicamente il pagamento di un assegno periodico. Tale assegno, salvo diversa determinazione del giudice, è versato direttamente all’avente diritto.

L'assegno divorzile ha natura complessa:
1 per cui è necessario valutare il pregiudizio che può causare ad uno dei coniugi lo scioglimento del vincolo matrimoniale;
2 bisogna accertare la causa che determina la rottura del rapporto;
3 è necessario valutare gli apporti di ciascun coniuge alla conduzione familiare.
L'assegno può essere concesso quando sussista una di queste tre componenti.
Normalmente, il versamento dell'assegno divorzile è riconosciuto ad uno dei coniugi poiché questi ha diritto di mantenere lo stesso tenore di vita avuto in costanza di matrimonio.



ora,a prescindere dal fatto che bisogna essere informati prima di parlare..ove mai è scritto in questi articoli che tali diritti sono ad esclusivo beneficio della donna?:read:
credo non ci sia altro da dire.:rolleyes:

si certo non c'è altro da dire ma se sei uomo e vai dalla giudice di forum son cazzi tuoi per queste faccende :rolleyes:

paditora
23-11-2007, 19:22
già visto...
:D
e questo? :p

http://www.35mm.it/film/scheda.jsp?idFilm=5527

OT: ma la tua firma da dove è presa?
mi sembra una frase di Jim Morrison

morg79
23-11-2007, 19:26
e questo? :p

http://www.35mm.it/film/scheda.jsp?idFilm=5527

ot
anche questo:D
ot

paulus69
23-11-2007, 19:51
mah...sinceramente non capisco...la maggior parte dei miei vecchi amici sono ormai quasi tutti infelicemente separati...qualcuno un pò meno infelice...almeno quei pochi che non hanno avuto prole...
tutti che cmq versano fior di soldi all'ex moglie...che lavora,full o part time...e a quelle che ufficialmente non lavorano ma in "nero"...eccome!
un paio di detti amici se la son cercata;leggasi addebito della separazione o colpa...quindi non fà testo.
ma tutti son dovuti rientrare dai vecchi genitori,o ospiti della sorella/parenti..uno...vive in un garage.
tutti sono praticamente sul lastrico,di ciò che guadagnano rimane il 40 max50%(uno solo...)
tutti sono impossibilitati a condurre una vita sociale tale da consentire un minimo di vita sentimentale....
e le loro mogli...non dico che fanno la bella vita...ma poco ci manca,e tutte hanno già un nuovo compagno.
va bene...il singolo caso non farà legge.....ma ammetto che mi sto toccando le palle...perchè qui c'è qualcosa che non quadra proprio...
e questa è vita reale.....;)

Picarus
23-11-2007, 20:25
Potrei raccontare casi che farebbero rabbrividire....:muro:
Ragazzi che meditavano il suicidio ,visto come unica via di fuga dalla terribile,mortificante schiavitù post-matrimoniale.
A chi volesse sposarsi do sempre questo consiglio : separazione dei beni,giusto per limitare i danni.
Ciao

paulus69
23-11-2007, 20:53
Potrei raccontare casi che farebbero rabbrividire....:muro:

se tu li racconti.....io li racconto...e quasi tutti gli utenti maschi presenti sul forum ne hanno da raccontare...non credo proprio che si possa proclamare una corretta ed equa legislazione ed un'imparziale interpretazione della legge sul divorzio...
se è vero,come risulta,che la separazione è divenuta,non solo cosa da ricchi,ma vera e mera vessazione ai danni dell'uomo...allora solo una profonda riforma della stessa legge può consentire a tutti coniugi che non vanno più d'accordo la possibilità di separarsi senza umiliazioni unilaterali e faide a volte sanguinose.
innovazioni del genere di contratti prematrimoniali ed un versamento di assegno al coniuge economicamente più debole per il periodo di anni di matrimonio maturati(es.2 anni di mantenimento per 2 di matrimonio)sarebbero una priorità fondamentale.

naitsirhC
25-11-2007, 19:23
chissa' perche' pero' non si trova mai l'accordo e chissa' perche' vada poi sempre a favore della donna...
che la legge sia imparziale non lo si mette in dubbio.
imparziale non e' chi la applica.
ah, i dati che ho postato sono del 2005, non di 20anni fa.

Le modifiche alle disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento (da esclusiovo a condiviso) dei figli sono state pubblicate sulla G.U. il 1 marzo del 2006.

naitsirhC
25-11-2007, 19:24
...

un giudice può essere imparziale..questo è un suo errore..ma non credo che tutti sbaglino.

Non ho capito questa parte del post. :boh:

naitsirhC
25-11-2007, 19:58
Mi intrometto :p


non è così.
si prevede che oggi la donna che possa lavorare provveda a farlo per mantenersi,per cui per arrivare al tenore di vita stabilito,l'uomo deve versare ciò che manca alla moglie..
se lei è in grado di lavorare e mantenersi può rinunciare all'assegno...che peraltro viene deciso in base ai documenti forniti..ergo non viene chiesto nulla più di quello che si possa sborsare.
inoltre la situazione si può vedere anche all'inverso..tipo dove lei guadagna bene e lui zero...allora è lei a pagare.


Non se lei è in grado di lavorare, ma se lei lavora!
E nessuno la obbliga a farlo... per cui tante volte vengono praticamente mantenute.



nel caso in cui non si specifichi la separazione..si va automaticamente in comunione..è legge...per cui la casa diventa di entrambi come il resto.
se ad esempio hanno un conto corrente cointestato..dove lei ha messo tutto e lui manco na lira..i soldi sono di entrambi.

E se l'abitazione è intesta ai genitori di uno dei due coniugi?
Ci sono cose che poi rimangono in ogni caso personali ed esclusive.



errore.non è vero.
se vai a leggere le sentenze ti rendi conto che non è così...e le statistiche istat come ho già detto mom tengono conto delle varie motivazioni,attenuanti o aggravanti.fanno solo un quadro generico.

Ma come quadro generico, si vede bene che i piatti non erano posti sullo stesso piano.



ti sbagli.se c'è la separazione dei beni e la casa ad esempio è del marito va al marito.con la separazione ognuno si riprende ciò che è suo.se la casa è stata costruita assieme dipende a chi è intestata..e cmq ci possono essere anche particolari accordi prematrimoniali.

anche io sono per la convivenza...già fatta na volta veramente;)

Sull'assegnazione ed il possesso della casa familiare ci sono state pronunce molto discordanti l'una dall'altra e la stessa Cassazione è intervenuta varie volte dando pareri (vincolanti) diversi.

Cosa intendi per "particolari accordi prematrimoniali"?

Negadrive
25-11-2007, 20:56
La morale, è un valore assoluto o relativo? secondo la concezione assoluta la morale precede l'uomo e lo caratterizza; secondo la concezione relativa, invece, la morale segue e non precede l'uomo, anzi è l'uomo a caratterizzare (scegliere) la morale.
in ogni caso ci si basa appunto sul buonsenso di una persona che deve però tenere conto soprattutto della legge....e non basarsi su stereotipi.
Dicevi che, secondo queste regole morali, si attribuisce maggiore importanza alla figura materna, in caso di mancato accordo. Dicevi che ci si basa su queste regole morali e qui dici che ci "ci si basa appunto sul buonsenso": non so se non ci capiamo, intendi dire che queste regole morali (= attribuire maggiore importanza alla figura materna) sono/equivalgono a il buonsenso?
Se è così, sapresti precisare su cosa si basa questo buonsenso, non essendo visto come tale per tutti? Voglio dire: c'è uomo e uomo e donna e donna, giusto? Allora perché l'analisi della situazione si riduce semplicemente a: è buon senso dare maggiore importanza alla donna? Per questo chiedevo: «non c'è un'analisi del rapporto genitoriale?». Io mi aspetterei che si indaghi (tramite psicologi, che so, o anche qualcosa di simile a quello che si fa per le adozioni) su chi dei due è più adatto al ruolo di genitore e può meglio garantire lo sviluppo psicoaffettivo dei pargoli. Questo proprio perché non è detto che la più adatta dei due sia sempre la moglie: se non è detto, allora mi sembra pregiudizievole basarsi solo sull'assioma "la moglie ha maggiore importanza".
Dunque (spero che cosa intendo sia chiaro) si fanno accuratamente le verifiche del singolo caso o si procede semplicemente per questo cosiddetto "buonsenso"? O intendi dire che questo si applica dopo che queste verifiche sono state fatte (se si fanno nella legislazione attuale... non lo so e te lo sto chiedendo) ed è risultato che entrambi hanno un'equivalente capacità genitoriale (diciamo così)? In questo secondo caso potrei capire l'uso del termine buonsenso, nel primo invece mi lascia perplessità. Potresti chiarire meglio?

morg79
25-11-2007, 22:05
Non se lei è in grado di lavorare, ma se lei lavora!
E nessuno la obbliga a farlo... per cui tante volte vengono praticamente mantenute.
no.oggi la donna che può fisicamente e mentalmente lavorare non ha diritto all'assegno.le è corrisposto solo quello che tocca ai figli se lei è affidataria.
non è costretta a lavorare,nel senso che se ha chi le passa la grana può farne a meno..ma nulla le è più dovuto per legge,a meno che non si tratti di risarcimenti dati da aggravante o colpa del coniuge.
E se l'abitazione è intesta ai genitori di uno dei due coniugi?
Ci sono cose che poi rimangono in ogni caso personali ed esclusive.
ovviamente ci sono poi tantissime situazioni particolari.
è per questo che dicevo che è sbagliato aggrapparsi ad una statistica sommaria;)
Sull'assegnazione ed il possesso della casa familiare ci sono state pronunce molto discordanti l'una dall'altra e la stessa Cassazione è intervenuta varie volte dando pareri (vincolanti) diversi.
certo.però in vigore c'è ancora la legge 8febbraio 2006,ossia modifiche apportate all'articolo 155 del codice civile.
Cosa intendi per "particolari accordi prematrimoniali"?
intendo ciò che ho detto.
può accadere ad esempio che si decida prima come spartirsi il denaro e le proprietà.molte coppie prima di sposarsi già fanno le suddivisioni
Dicevi che, secondo queste regole morali, si attribuisce maggiore importanza alla figura materna, in caso di mancato accordo.
Se è così, sapresti precisare su cosa si basa questo buonsenso, non essendo visto come tale per tutti? Voglio dire: c'è uomo e uomo e donna e donna, giusto? Allora perché l'analisi della situazione si riduce semplicemente a: è buon senso dare maggiore importanza alla donna?

no.come lo esprimi sembra abbia detto che quando non c'è accordo ci si affida a tale regola morale.non è così.partendo dal fatto che nei divorzi consensuali in genere ci si mette daccordo tra coniugi trovando una soluzione che stia bene ad entrambi,dove non c'è accordo si vanno a verificare le cause,se ad esempio ci sono aggravanti o colpa,come il tradimento e il giudice procede seguendo la legge e il buonsenso.può accadere ad esempio,come quando era in vigore l'abbandono del tetto coniugale,che una donna porti con sè il figlio e abbandoni il marito..però tale marito è un alcolizzato e la malmenava.in questo caso hanno infranto entrambi la legge e scattano le aggravanti e il buonsenso.
poi devi tener conto del fatto che usi e costumi ripetuti nel tempo hanno fatto si che la figura della donna fosse vista come madre e quindi colei che deve crescere i figli.e anche se adesso tale figura si è emancipata..il processo di convincimento globale è ancora lento;)
Per questo chiedevo: «non c'è un'analisi del rapporto genitoriale?». Io mi aspetterei che si indaghi (tramite psicologhi, che so, o anche qualcosa di simile a quello che si fa per le adozioni) su chi dei due è più adatto al ruolo di genitore e può meglio garantire lo sviluppo psicoaffettivo dei pargoli. Questo proprio perché non è detto che la più adatta dei due sia sempre la moglie

l'indagine viene effettuata ove non ci sia accordo e sussistano situazioni particolari che la richiedono.
è prevista anche una età minima,con la quale i figli possono essere chiamati a testimoniare o esprimere la loro preferenza..e cmq dire la loro..e sono cose di cui si tiene conto.

GUSTAV]<
25-11-2007, 22:07
Perché predere tempo e soldi in cause di divorzio?
Meglio uccidere la moglie o il marito!
http://www.youtube.com/watch?v=Ed4osHA0i1k&feature=related
Sicuramente...

* Ti liberi prima

* Ti costa di meno

:O

Negadrive
25-11-2007, 22:23
partendo dal fatto che nei divorzi consensuali in genere ci si mette daccordo tra coniugi trovando una soluzione che stia bene ad entrambi,dove non c'è accordo si vanno a verificare le cause,se ad esempio ci sono aggravanti o colpa,come il tradimento e il giudice procede seguendo la legge e il buonsenso.può accadere ad esempio,come quando era in vigore l'abbandono del tetto coniugale,che una donna porti con sè il figlio e abbandoni il marito..però tale marito è un alcolizzato e la malmenava.in questo caso hanno infranto entrambi la legge e scattano le aggravanti e il buonsenso.
poi devi tener conto del fatto che usi e costumi ripetuti nel tempo hanno fatto si che la figura della donna fosse vista come madre e quindi colei che deve crescere i figli.e anche se adesso tale figura si è emancipata..il processo di convincimento globale è ancora lento;)

l'indagine viene effettuata ove non ci sia accordo e sussistano situazioni particolari che la richiedono.
è prevista anche una età minima,con la quale i figli possono essere chiamati a testimoniare o esprimere la loro preferenza..e cmq dire la loro..e sono cose di cui si tiene conto.

Grazie per il chiarimento :)

morg79
25-11-2007, 22:31
Grazie per il chiarimento :)

figurati.a disposizione;)

naitsirhC
26-11-2007, 20:06
figurati.a disposizione;)

Ne approfitto io :D


no.oggi la donna che può fisicamente e mentalmente lavorare non ha diritto all'assegno.le è corrisposto solo quello che tocca ai figli se lei è affidataria.
non è costretta a lavorare,nel senso che se ha chi le passa la grana può farne a meno..ma nulla le è più dovuto per legge,a meno che non si tratti di risarcimenti dati da aggravante o colpa del coniuge.

ovviamente ci sono poi tantissime situazioni particolari.
è per questo che dicevo che è sbagliato aggrapparsi ad una statistica sommaria;)

certo.però in vigore c'è ancora la legge 8febbraio 2006,ossia modifiche apportate all'articolo 155 del codice civile.

intendo ciò che ho detto.
può accadere ad esempio che si decida prima come spartirsi il denaro e le proprietà.molte coppie prima di sposarsi già fanno le suddivisioni



Un pò di domandine:

Possono essere considerati "oggettivi" gli eventi o dati reali, concreti che prescindono dalla volontà e dall’azione del singolo individuo?
Tradotto: se non riesce ad avere un lavoro, non si trova in uno stato oggettivo di bisogno?
Oppure se si viene licenziati per cause non dipendenti dalla volontà o dal comportamento dei diretti interessati?
E se il reddito che si ha con il lavoro non basta a tenere un tenore di vita uguale a quello che si aveva durante il matrimonio ci sono gli estremi per richiedere l'assegno di mantenimento?
Altro caso ancora, l'assegno rimane anche nell'eventualità sia stata instaurata una convivenza more uxorio con altra persona?


Passiamo all'articolo da te citato, è questo? :

"Art. 155-quater. – (Assegnazione della casa familiare e prescrizioni in tema di residenza). Il godimento della casa familiare è attribuito tenendo prioritariamente conto dell'interesse dei figli. Dell'assegnazione il giudice tiene conto nella regolazione dei rapporti economici tra i genitori, considerato l'eventuale titolo di proprietà. Il diritto al godimento della casa familiare viene meno nel caso che l'assegnatario non abiti o cessi di abitare stabilmente nella casa familiare o conviva more uxorio o contragga nuovo matrimonio. Il provvedimento di assegnazione e quello di revoca sono trascrivibili e opponibili a terzi ai sensi dell'articolo 2643.
Nel caso in cui uno dei coniugi cambi la residenza o il domicilio, l'altro coniuge può chiedere, se il mutamento interferisce con le modalità dell'affidamento, la ridefinizione degli accordi o dei provvedimenti adottati, ivi compresi quelli economici."

Perchè in caso, o io ci vedo scritto qualcosa di meno, o tu qualcosa in più.

Il considerare l'eventuale diritto di proprietà, sta a significare che ne deve tenere conto ma non vedo scritto che debba inderogabilmente e prioritariamente decidere in base a tale diritto e secondariamente all'interesse dei figli... Anzi.
Diffatti sempre lo stesso articolo riporta: "Il diritto al godimento della casa familiare viene meno nel caso che l'assegnatario..." e non proprietario

Sono propenso a credere che si tenga in maggior considerazione la presenza o meno di prole. E tu?

L'art. 30 Costituzione, che impone (diritto e dovere) a ciascun coniuge di far fronte alle esigenze dei figli, come va "interpretato" nel caso di affidamento congiunto e in cui la separazione è consensuale alla luce della legge da te citata?

Cosa prevede la legge italiana a riguardo dei patti prematrimoniali?


Un appunto sulla statistica da te definita "sommaria"... ho capito come la pensi ;) ed evito di andare oltre dato lo scarso giudizio che hai in essa (e per fortuna che son dati Istat :asd:) ma ci tengo a dirti che quella mia domanda (riguardante il caso in cui la proprietà dell'abitazione fosse dei genitori di uno dei coniugi) non era stata fatta in valenza statistica.

ps: non si chiede più al giudice di stabilire di chi è la "colpa", ma di stabilire l'eventuale responsabilità della separazione giudiziale in considerazione del comportamento dei due (ex) coniugi.

morg79
26-11-2007, 21:19
se non riesce ad avere un lavoro, non si trova in uno stato oggettivo di bisogno?
Oppure se si viene licenziati per cause non dipendenti dalla volontà o dal comportamento dei diretti interessati?
E se il reddito che si ha con il lavoro non basta a tenere un tenore di vita uguale a quello che si aveva durante il matrimonio ci sono gli estremi per richiedere l'assegno di mantenimento?
Altro caso ancora, l'assegno rimane anche nell'eventualità sia stata instaurata una convivenza more uxorio con altra persona?
allora,se avessi letto tutto il 3d ti saresti accorto che ho già trattato ogni punto da te sviluppato.comunque:
nello stabilire l'affidamento dei figli e l'erogazione dell'assegno viene tenuto conto di tutto ciò che hai elencato e anche di più,infatti marito e moglie sono tenuti a fornire accurata documentazione.

"Art. 155-quater. – (Assegnazione della casa familiare e prescrizioni in tema di residenza). Il godimento della casa familiare è attribuito tenendo prioritariamente conto dell'interesse dei figli. Dell'assegnazione il giudice tiene conto nella regolazione dei rapporti economici tra i genitori, considerato l'eventuale titolo di proprietà. Il diritto al godimento della casa familiare viene meno nel caso che l'assegnatario non abiti o cessi di abitare stabilmente nella casa familiare o conviva more uxorio o contragga nuovo matrimonio. Il provvedimento di assegnazione e quello di revoca sono trascrivibili e opponibili a terzi ai sensi dell'articolo 2643.
Nel caso in cui uno dei coniugi cambi la residenza o il domicilio, l'altro coniuge può chiedere, se il mutamento interferisce con le modalità dell'affidamento, la ridefinizione degli accordi o dei provvedimenti adottati, ivi compresi quelli economici."

Il considerare l'eventuale diritto di proprietà, sta a significare che ne deve tenere conto ma non vedo scritto che debba inderogabilmente e prioritariamente decidere in base a tale diritto e secondariamente all'interesse dei figli... Anzi.

Sono propenso a credere che si tenga in maggior considerazione la presenza o meno di prole. E tu?
se avessi letto tutto sapresti che ho detto più volte che si deve tenere conto principalmente dei figli.mai detto il contrario.
inoltre si stava facendo un discorso in base al fatto che ci fosse o meno la separazione dei beni..nel qual caso la moglie,affidataria ma non proprietaria ha diritto all'usufrutto proprio perchè affidataria e soprattutto perchè,tenendo principalmente conto del bene dei figli,si cerca di lasciarli in casa propria.

L'art. 30 Costituzione, che impone (diritto e dovere) a ciascun coniuge di far fronte alle esigenze dei figli, come va "interpretato" nel caso di affidamento congiunto e in cui la separazione è consensuale alla luce della legge da te citata?

Cosa prevede la legge italiana a riguardo dei patti prematrimoniali? [
i genitori devono provvedere al mantenimento dei figli.ove non riuscissero a far fronte all'impegno,hanno diritto al contributo statale,sussidi ecc.
in caso di divorzio il mantenimento si stabilisce nei modi previsti dalla legge che ho già molte volte citato e spiegato.:read:

Un appunto sulla statistica da te definita "sommaria"... ho capito come la pensi ;) ed evito di andare oltre dato lo scarso giudizio che hai in essa (e per fortuna che son dati Istat :asd:) ma ci tengo a dirti che quella mia domanda (riguardante il caso in cui la proprietà dell'abitazione fosse dei genitori di uno dei coniugi) non era stata fatta in valenza statistica.
la statistica è sommaria perchè troppo globale,ossia fornisce un risultato senza tenere conto di tante cose,come ad esempio di tutte quelle cose che mi hai chiesto prima.ergo..se ti ci affidi così tanto,non dovrebbero interessarti sti "particolari"...dunque una grossa contraddizione.
ps: non si chiede più al giudice di stabilire di chi è la "colpa", ma di stabilire l'eventuale responsabilità della separazione giudiziale in considerazione del comportamento dei due (ex) coniugi.

non è il caso che tu mi corregga,so perfettamente quali termini si dovrebbero utilizzare,ma vedi...io posto e spiego una legge e poi argomento volentieri..
ma fare l'avvocatina per farmi notare non mi interessa.;)

naitsirhC
26-11-2007, 21:51
...
CUT...


Avevo letto tutto.

Alcune tue parole mi son sembrate in contraddizione e ti ho chiesto lumi.

Per esempio se la proprietà univoca dell'immobile adibito a casa coniugale influisse la presenza o meno di prole per l'assegnazioone della stessa oppure nel caso dei patti prematrimoniali (che tu avevi citato qualche pagina addietro) dove mi era sorto il dubbio (e mi sa che mi tocca tenermelo) che ti fossi confusa (può capitare a tutti) con i patti di separazione.

Non volendo correggerti, ti ho posto quelle domande per capire meglio cosa intendevi dire.

Son fatto così :boh: non dico si o no elencando poi qualche eccezione,
ma valuto le variabili.

Stammi bene.

ania
27-11-2007, 10:11
Ne approfitto io :D
:help:
Un pò di domandine:
:eek:

1 - Possono essere considerati "oggettivi" gli eventi o dati reali, concreti che prescindono dalla volontà e dall’azione del singolo individuo?
Tradotto: se non riesce ad avere un lavoro, non si trova in uno stato oggettivo di bisogno?
2 - Oppure se si viene licenziati per cause non dipendenti dalla volontà o dal comportamento dei diretti interessati?
3 - E se il reddito che si ha con il lavoro non basta a tenere un tenore di vita uguale a quello che si aveva durante il matrimonio ci sono gli estremi per richiedere l'assegno di mantenimento?
http://www.filodiritto.com/diritto/privato/civile/assegnodimantenimentocevolini.htm
http://www.civile.it/news/visual.php?num=39772
http://www.studiolegale-online.net/separazione_divorzio_04.php
http://www.separazione-divorzio.com/assegno_mantenimento_divorzio.php

4 - Altro caso ancora, l'assegno rimane anche nell'eventualità sia stata instaurata una convivenza more uxorio con altra persona?

Cassazione: assegno divorzile anche all'ex coniuge che convive more uxorio

Il diritto all'assegno di divorzio non può essere automaticamente negato per il solo fatto della convivenza more uxorio intrapresa dal coniuge richiedente, "rappresentando detta convivenza solo un elemento valutabile al fine di accertare se la parte che richiede l'assegno disponga o meno di mezzi adeguati rispetto al tenore di vita goduto in costanza di matrimonio. La convivenza more uxorio, infatti, pur ove acquisti carattere di stabilità, non dà luogo ad un obbligo di mantenimento reciproco fra i conviventi e può anche essere instaurata con persona priva di redditi e patrimonio, cosicché l'incidenza economica di detta convivenza dove essere valutata in relazione al complesso delle circostanze che la caratterizzano".
È questo uno dei principi ricavabili dalla lettura di una recente pronuncia della Corte di Cassazione (Sent. n. 14921/2007) che ha respinto il ricorso di un uomo il quale lamentava che nell'attribuire alla ex moglie l'assegno divorzile i giudici di primo e secondo grado non avessero adeguatamente considerato che essa non godeva di alcun assegno di separazione e che aveva instaurato una stabile convivenza con un altro uomo.
Richiamando poi precedenti pronunce e conformandosi a quanto dalle stesse statuito, la Corte ha altresì ribadito che "la determinazione dell'assegno di divorzio è indipendente dalle statuizioni patrimoniali operanti, per accordo tra la parti o in forza di decisione giudiziale, nel regime di separazione dei coniugi, in quanto diverso sono le rispettive discipline sostanziali così come diversi sono la natura, la struttura e la finalità dei relativi trattamenti. L'assegno di divorzio, quale effetto diretto della pronuncia di divorzio, deve essere, infatti, determinato sulla base di criteri propri ad autonomi rispetto a quelli rilavanti per il trattamento spettante al coniuge separato. Con la conseguenza che l'assetto economico relativo alla separazione può costituire soltanto un indice di riferimento nella regolazione del regime patrimoniale del divorzio, nella misura in cui appaia idoneo a fornire elementi utili per la valutazione della condizioni dei coniugi e dell'entità dei loro redditi, mentre la mancata richiesta, o la mancata liquidazione, in sede di separazione, dell'assegno di mantenimento, non costituisce circostanza decisiva o preclusiva della liquidazione dell'assegno di divorzio, ove il richiedente dimostri la insufficienza delle propria disponibilità a conservare il tenore di vita di cui aveva diritto di godere durante il matrimonio".


5- Passiamo all'articolo da te citato, è questo? :

"Art. 155-quater. – (Assegnazione della casa familiare e prescrizioni in tema di residenza). Il godimento della casa familiare è attribuito tenendo prioritariamente conto dell'interesse dei figli. Dell'assegnazione il giudice tiene conto nella regolazione dei rapporti economici tra i genitori, considerato l'eventuale titolo di proprietà. Il diritto al godimento della casa familiare viene meno nel caso che l'assegnatario non abiti o cessi di abitare stabilmente nella casa familiare o conviva more uxorio o contragga nuovo matrimonio. Il provvedimento di assegnazione e quello di revoca sono trascrivibili e opponibili a terzi ai sensi dell'articolo 2643.
Nel caso in cui uno dei coniugi cambi la residenza o il domicilio, l'altro coniuge può chiedere, se il mutamento interferisce con le modalità dell'affidamento, la ridefinizione degli accordi o dei provvedimenti adottati, ivi compresi quelli economici."

Perchè in caso, o io ci vedo scritto qualcosa di meno, o tu qualcosa in più.

Il considerare l'eventuale diritto di proprietà, sta a significare che ne deve tenere conto ma non vedo scritto che debba inderogabilmente e prioritariamente decidere in base a tale diritto e secondariamente all'interesse dei figli... Anzi.
Diffatti sempre lo stesso articolo riporta: "Il diritto al godimento della casa familiare viene meno nel caso che l'assegnatario..." e non proprietario

6 - Sono propenso a credere che si tenga in maggior considerazione la presenza o meno di prole. E tu?

7- L'art. 30 Costituzione, che impone (diritto e dovere) a ciascun coniuge di far fronte alle esigenze dei figli, come va "interpretato" nel caso di affidamento congiunto e in cui la separazione è consensuale alla luce della legge da te citata?

8 - Cosa prevede la legge italiana a riguardo dei patti prematrimoniali?

Un appunto sulla statistica da te definita "sommaria"... ho capito come la pensi ;) ed evito di andare oltre dato lo scarso giudizio che hai in essa (e per fortuna che son dati Istat :asd:) ma ci tengo a dirti che quella mia domanda (riguardante il caso in cui la proprietà dell'abitazione fosse dei genitori di uno dei coniugi) non era stata fatta in valenza statistica.

ps: non si chiede più al giudice di stabilire di chi è la "colpa", ma di stabilire l'eventuale responsabilità della separazione giudiziale in considerazione del comportamento dei due (ex) coniugi.

:wtf:

Alla faccia delle "domandine" :mbe: :D :asd:

Tuttavia, devo dire che "questo tipo di esame" è quello che dà maggiore soddisfazione superare. :)

Se e quando lo si supera brillantemente. :p

Comunque, "non gioco in casa" :boh: :sob: , e sono -ancora e sempre- favorevole alla sola ed unica convivenza "sine die". ;)
Avevo letto tutto.

Alcune tue parole mi son sembrate in contraddizione e ti ho chiesto lumi.

Per esempio se la proprietà univoca dell'immobile adibito a casa coniugale influisse la presenza o meno di prole per l'assegnazioone della stessa oppure nel caso dei patti prematrimoniali (che tu avevi citato qualche pagina addietro) dove mi era sorto il dubbio (e mi sa che mi tocca tenermelo) che ti fossi confusa (può capitare a tutti) con i patti di separazione.
Non volendo correggerti, ti ho posto quelle domande per capire meglio cosa intendevi dire.
Son fatto così :boh: non dico si o no elencando poi qualche eccezione, ma valuto le variabili.
I patti preventivi di separazione e divorzio

I PATTI DI DIVORZIO

Contrariamente a quanto avviene in altri paesi fra cui, principalmente, gli Stati Uniti d'America, in Italia gli accordi prematrimoniali e preventivi al divorzio devono fare i conti con una legislazione ed una giurisprudenza estremamente rigide.

Siamo quindi ben lontani dai costumi e dalle legislazioni d'oltreoceano, ove il 90% dei divorzi è regolato da patti ed accordi prematrimoniali.

Tra gli importantissimi ed irrinunciabili principi del nostro ordinamento giuridico va principalmente citato l' art. 24 della Costituzione, che impedisce il formarsi di valide intese preventive di divorzio.

Si intuisce che pattuire l'entità del futuro ed eventuale assegno di divorzio, prima o durante il matrimonio, ma anche in sede di separazione, oppure stabilire chi dei due coniugi dovrà godere della casa coniugale, equivale a limitare l'esercizio di diritti a cui è attribuito il carattere di indisponibilità, da parte del coniuge che ne ha interesse.

I patti preventivi di divorzio, quindi, incidendo sui comportamenti difensivi nel relativo procedimento legale di divorzio, sono da ritenersi assolutamente nulli.

Ne consegue, in altre parole, che il diritto all'assegno di divorzio, così come altri diritti parimenti indisponibili, non possono essere in alcun modo negoziati a priori, ma solo ed esclusivamente nell'ambito della relativa procedura avanti il tribunale competente, che deve esercitare il controllo sulle decisioni prese congiuntamente delle parti.

E' quindi inutile che i coniugi si adoperino per stabilire un eventuale importo da versarsi in caso di divorzio, ovvero individuino già nelle condizioni di separazione il soggetto assegnatario della casa coniugale per il periodo successivo alla sentenza di divorzio, in quanto il tribunale potrà in ogni momento accertare e dichiarare la nullità dell'accordo sin dal giorno della sua stipulazione applicando, in via esclusiva, quanto la legge stabilisce.

Diversamente potrebbe essere nel caso in cui con l'accordo, il coniuge obbligato al mantenimento prometta il pagamento di importi superiori al dovuto, ovvero quando il patto è volto a regolare altri aspetti di natura patrimoniale che nulla hanno a che vedere con gli obblighi inderogabili stabiliti dalla legge.

In un recentissimo caso, la cassazione è intervenuta a decidere su un patto con cui il marito si era impegnato a corrispondere alla moglie "ora per allora" un importo mensile. Nella fattispecie la Corte ha "salvato" l'accordo stipulato tra i coniugi poiché nella formulazione del testo non si è potuto rinvenire alcun riferimento, implicito o esplicito, all'assegno di divorzio, confermando così l'orientamento consolidato nel senso descritto.


I PATTI DI SEPARAZIONE

Non altrettanto invalicabile è il muro eretto dalla Cassazione in materia di accordi preventivi di separazione.

Tra le fattispecie ammesse si registra l'accordo pre-separazione avente ad oggetto l'obbligo di trasferire la proprietà di un bene immobile in capo al coniuge più debole, con integrale tacitazione di ogni sua pretesa riguardo agli obblighi di mantenimento.

Altrettanto valido è l'obbligo di trasferire un immobile al fine di provvedere al mantenimento della prole.

Sempre ammissibili ed efficaci sono poi le convenzioni stipulate sia prima che dopo l'omologazione degli accordi di separazione, anche se non riportate nel verbale in cui è stato trasfuso l'accordo dei coniugi, se più vantaggiose per il beneficiario delle prestazioni.

Ugualmente accettati sono quei patti o accordi aventi ad oggetto diritti non dipendenti dalla qualità di coniuge e non riguardanti il regime di separazione, detti "patti aggiunti", aventi lo scopo di definire tutti gli altri rapporti economici esistenti fra coniugi. Tali patti hanno e mantengono un'autonoma validità che non viene meno neppure con il successivo scioglimento del matrimonio.

Concludendo, si può affermare che solamente il diritto agli alimenti incorporato nell'assegno di divorzio è irrinunciabile, ma non il diritto al mantenimento che può essere oggetto di valida transazione da parte dei coniugi.

Per la differenza tra alimenti e assegno di mantenimento si rinvia alla trattazione in merito contenuta nel presente capitolo.

Cassazione: i presupposti dell'assegno divorzile e gli accordi tra coniugi

In una recente pronuncia (Sent. n. 1179/2006) la Suprema Corte ha individuato i presupposti che consentono di beneficiare dell'assegno divorzile.
In particolare ha stabilito che: "il giudice di merito investito della domanda di attribuzione dell'assegno di divorzio del tutto correttamente procede a verificare, sulla base degli elementi acquisiti, la sussistenza nel richiedente del requisito della mancanza di mezzi adeguati alla conservazione del tenore di vita precedente, affermando siffatta inadeguatezza attraverso l'apprezzamento di un rilevante divario nelle rispettive potenzialità reddituali e patrimoniali dei coniugi, nel senso che, se per un verso il richiedente stesso ha l'onere di fornire la dimostrazione della fascia socio-economica di appartenenza della coppia all'epoca della convivenza e del relativo tenore di vita adottato in costanza di matrimonio, nonché della situazione economica attuale, per altro verso il giudice può tenere conto della situazione reddituale e patrimoniale della famiglia al momento della cessazione della convivenza quale elemento induttivo da cui desumere, in via presuntiva, il tenore di vita anzidetto e può, in particolare, in mancanza di prova da parte del richiedente medesimo, fare riferimento, quale parametro di valutazione del pregresso stile di vita, alla documentazione attestante i redditi dell'onerato".
In tema di accordi ha poi stabilito che: "gli accordi dei coniugi diretti a fissare, in sede di separazione, il regime giuridico del futuro ed eventuale divorzio sono nulli, per illiceità della causa, anche nella parte in cui riguardano l'assegno divorzile, che per la sua natura assistenziale è indisponibile, in quanto diretti, implicitamente od esplicitamente, a circoscrivere la libertà di difesa nel giudizio di divorzio stesso, trovando un simile principio fondamento nell'esigenza di tutela del coniuge economicamente più debole, la cui domanda di assegnazione dell'emolumento in parola potrebbe da detti accordi venire paralizzata o ridimensionata" e che "la determinazione dell'assegno di divorzio è indipendente dalle statuizioni patrimoniali operanti, per accordo tra le parti o in virtù di decisione giudiziale, sotto il vigore della separazione dei coniugi, poiché, data la diversità delle discipline sostanziali, della natura, struttura e finalità dei relativi trattamenti, correlate a diversificate situazioni, nonché delle rispettive decisioni giudiziali, l'assegno divorzile, presupponendo lo scioglimento del matrimonio, prescinde dal regime degli obblighi di mantenimento e di alimenti operanti nel regime di convivenza o di separazione, costituendo effetto diretto della pronuncia di divorzio, onde l'assetto economico relativo alla separazione può rappresentare un mero indice di riferimento, nella misura in cui appaia idoneo a fornire utili elementi di valutazione".

morg79
27-11-2007, 14:14
Avevo letto tutto.
Alcune tue parole mi son sembrate in contraddizione e ti ho chiesto lumi.
Per esempio se la proprietà univoca dell'immobile adibito a casa coniugale influisse la presenza o meno di prole per l'assegnazioone della stessa oppure nel caso dei patti prematrimoniali (che tu avevi citato qualche pagina addietro) dove mi era sorto il dubbio (e mi sa che mi tocca tenermelo) che ti fossi confusa (può capitare a tutti) con i patti di separazione.
Non volendo correggerti, ti ho posto quelle domande per capire meglio cosa intendevi dire.
Son fatto così :boh: non dico si o no elencando poi qualche eccezione,
ma valuto le variabili.
Stammi bene.

piccolo ot
ho letto il tuo post in un momento di mal di testa lancinante,se ti sono sembrata brusca nella risposta mi devi perdonare;)
poi,potevi anche correggermi,tutti si confondono:)
ot

per il resto,la presenza di figli influisce eccome.infatti il mio discorso al quale ti riferivi verteva su quello.se ad esempio si è in regime di separazione dei beni e la casa è del marito,ma l'affidatario è la moglie,quest'ultima ha solo l'usufrutto della casa fino alla maggiore età dei figli.se non ci sono figli sloggia.
se la casa è stata è stata comprata insieme ma si è in separazione dipende a chi è intestata.
se si è in comunione dei beni si fa a metà,a meno che non ci si metta daccordo in altro modo ma pacificamente.

per le altre cose ti ha già risposto ania;)

aggiungo però che anche se gli accordi prematrimoniali qui in italia valgono quasi zero,non sono impossibili.
esistono casi particolari,ad esempio in caso di grandi possedimenti,aziende,catene farmaceutiche ecc,dove accordi particolari vengono disciplinati da regole eccezionali.
la norma eccezionale è una regola che non può essere ricondotta in via immediata ad un principio ma ne costituisce una deviazione..e non è applicabile oltre i casi e i tempi in essa considerati.l'eccezionallità di una norma non è una qualità intrinseca,ma dipende dal sistema di norme.ove è inserita.al mutare del sistema può mutare la qualificazione.
ecco a cosa mi riferivo.
spero che adesso sia tutto più chiaro;)