View Full Version : Sondaggio: siete favorevoli al nucleare in Italia?
']Una centrale nucleare non può essere indistruttibile, perchè la fissione non si può arrestare, e non esiste materiale che possa resistere ad un'esplosione atomica.
In realtà un metodo per arrestare la fissione c'è ed è quello che permette la costruzione delle centrali nucleari. Si chiama "moderatore" (non quello del forum :D) ed è stato usato la prima volta da Fermi quando ha ottenuto la prima fissione controllata. Il suo scopo è assorbire i neutroni che altrimenti alimenterebbero la reazione a catena.
Con una sufficiente quantità di moderatore è possibile spegnere completamente un reattore (ed è quello che si fa quando è necessario, ad esempio nelle situazioni di emergenza).
I maggiori disastri nucleari sono questi:
http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_disasters#Nuclear_disasters
e questa è la lista di tutti gli incidenti gravi nelle centrali:
http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_nuclear_accidents
Chernobyl è di gran lunga l'incidente più grave mai avvenuto.
favorevole.
perchè gli italiani se voglion fare le cose per bene, sono i migliori al mondo.
se volessimo,saremmo i migliori anche nel costruire centrali indistruttibili.
peccato per quel "SE"...
[SeldoN]
29-01-2006, 17:05
In realtà un metodo per arrestare la fissione c'è ed è quello che permette la costruzione delle centrali nucleari. Si chiama "moderatore" (non quello del forum :D) ed è stato usato la prima volta da Fermi quando ha ottenuto la prima fissione controllata.
Chernobyl è di gran lunga l'incidente più grave mai avvenuto.
Perchè Chernobyl continua ancora ad ardere e continuerà ad ardere anche ben oltre la durata delle nostre vite?
Vorrei far notare che il problema del sì o no al nucleare non è un problema puramente ambientale e di sicurezza.
Chi vuol costruire centrali nucleari lo vuol fare a scapito di tutti. Prendendosi il monopolio di una grossa produzione energetica, e intascandosi tutti i proventi, riducendo il resto dell'umanità a semplici acquirenti di energia.
Desidero ricordarvi che qualsiasi cosa naturalmente o artificialmente si muove o sviluppa calore produce energia e questa energia si trova ovunque, sia in natura che nelle opere umane. Potenzialmente tutti potremmo diventare produttori di energia, in quantità minore chiaramente ma con investimenti in molti casi piuttosto esuigui e con una più alta efficienza e con un impatto ambientale molto ma molto basso. Solo che le leggi non lo consentono. Potremmo produrla invece siamo costretti a comprarla dai colossi dell'energia atomica e fossile.
Guardatevi quante possibilità di produzione energetica decentralizzata ci sono tra le energie rinnovabili.
http://www.energie-schweiz.ch/internet/00230/index.html?lang=it
Fatevi un giro nel sottomenu e poi venitemi a dire se c'è bisogno di comprare l'energia elettrica dalle lobbie atomiche, francesi e (speriamo di no) italiane.
E' ora di darsi da fare gente, e smettere di credere alle prese in giro, l'energia è solo un mercato, e nessuno si farà avanti per il vostro interesse.
Chi dice che il nucleare è economico non sa cosa dice :)
']Perchè Chernobyl continua ancora ad ardere e continuerà ad ardere anche ben oltre la durata delle nostre vite?
Perchè le condizioni in cui si trova il reattore sigillato sono tutt'altro che normali per una centrale nucleare. Durante l'incidente si è fuso il nucleo e le barre di moderatore che sono state inutilmente inserite, i tubi contenenti l'acqua di moderazione sono scoppiati. Considera che tutto questo è successo sia per errori umani sia a causa delle caratteristiche del reattore, che non era stato inizialmente progettato per un uso civile, ma per la produzione di plutonio (per le bombe atomiche).
Si è deciso di ricoprire tutto il reattore con una colata di cemento per evitare ulteriori fughe di radiazione, e in condizioni simili non è pensabile arrestare artificialmente la reazione.
Considera che ci sono stati altri incidenti (con anche fusione del nucleo) ma in nessun altro caso si è stati costretti a sigillare il reattore.
Comunque si è parlato a lungo della dinamica dell'incidente e degli errori commessi, qui sul forum. Non riesco a trovare il link.
Guardatevi quante possibilità di produzione energetica decentralizzata ci sono tra le energie rinnovabili.
Visto, sono soluzioni interessanti per integrare la produzione di energia ma non possono assolutamente essere considerate una soluzione di lungo periodo, e non credere che siano economiche. E' pensabile secondo te usare i pannelli fotovoltaici, un rotore per il vento o un piccolo impianto geotermico per alimentare una fonderia che consuma MW nel suo funzionamento?
L'efficienza di una centrale dipende dalla sua dimensione, maggiore è la dimensione maggiore è l'efficienza. Non è una questione di lobby ma di economia di scala.
[SeldoN]
29-01-2006, 19:16
Visto, sono soluzioni interessanti per integrare la produzione di energia ma non possono assolutamente essere considerate una soluzione di lungo periodo, e non credere che siano economiche. E' pensabile secondo te usare i pannelli fotovoltaici, un rotore per il vento o un piccolo impianto geotermico per alimentare una fonderia che consuma MW nel suo funzionamento?
L'efficienza di una centrale dipende dalla sua dimensione, maggiore è la dimensione maggiore è l'efficienza. Non è una questione di lobby ma di economia di scala.
Il fotovoltaico alla stato attuale non è economico, e neanche ecologico per dirla tutta. Tutto il resto più o meno sì, soprattutto se paragonato alla resa.
Sono convinto che una produzione elettrica decentralizzata possa coprire gran parte del fabbisogno energetico se si attuassero politiche serie per il risparmio dell'energia elettrica. L'ulteriore richiesta di energia potrebbe essere coperta da grossi impianti, senza bisogno del nucleare, Le risorse rinnovabili stra avanzano all'umanità, basterebbe avere quel tanto di fantasia e ingegno per saperle sfruttare. Non rimaniamo nei confini schematici dei fotovoltaici e eolici (quest'ultimi comunque ottimi e dallo sviluppo tecnologico vertiginoso), tutto ciò che si muove e scalda è energia, e se c'è energia c'è un modo per trasformarla.
Spectrum7glr
29-01-2006, 19:34
(votato) favorevole...e non ho mai capito/condiviso la scelta fatta 20 anni fa.
']Sono convinto che una produzione elettrica decentralizzata possa coprire gran parte del fabbisogno energetico se si attuassero politiche serie per il risparmio dell'energia elettrica. L'ulteriore richiesta di energia potrebbe essere coperta da grossi impianti, senza bisogno del nucleare,
La produzione decentralizzata di parte dell'energia potrebbe essere una buona idea, ma dal punto di vista logistico è un problema estremamente complicato, perchè si deve tenere conto di tutta una serie di fattori (bilanciamento del carico, continuità della fornitura, riduzione delle perdite) che ora sono tutti a carico del fornitore di energia elettrica. Non credo proprio che le attuali infrastrutture siano adattabili in breve tempo a una situazione simile (e non sono sicuro che possa portare effettivamente a dei vantaggi). Inoltre non considerare il risparmio energetico come la panacea di tutti i mali: tolte le inefficienze non rimane molto spazio di manovra. Considera che la costruzione di utilizzatori più efficienti (o lo smaltimento di quelli vecchi) può richiedere molta più energia di quella risparmiata, e questo deve essere tenuto in conto nella pianificazione energetica.
Sono invece del tutto d'accordo sulla diversificazione delle fonti, e proprio per quello secondo me non si dovrebbe escludere a priori nessuna scelta (neppure il nucleare) se i rischi sono accettabili; altrimenti seguendo questa linea di ragionamento nessuna fonte di energia sarebbe adatta. Le centrali termoelettriche producono C02, vari prodotti chimici e polveri sottili; le centrali solari termiche producono calore, le centrali eoliche interferiscono con i venti, le centrali geotermiche possono rilasciare gas tossici (qui (http://www.promiseland.it/view.php?id=354)) e così via.
[SeldoN]
29-01-2006, 19:49
non si dovrebbe escludere a priori nessuna scelta (neppure il nucleare) se i rischi sono accettabili
Un'esplosione nucleare seppur con remote probabilità è un rischio accettabile?
']Un'esplosione nucleare seppur con remote probabilità è un rischio accettabile?
Un centrale non può esplodere come un'atomica ;)
http://digilander.libero.it/ilnucleare/faq.htm
Il peggio che può succedere è la fusione del nucleo con successivo rilascio di materiale radioattivo nell'ambiente, cioè proprio quello che è successo a Chernobyl.
Si certamente!
non ha senso preoccuparsi, acquistatiamo energia dalla Francia che la produce con centrali nucleari, una delle quali è così vicina al confine da coinvolgerci in una possibile sciagura!
C'è da dire inoltre che a mio avviso un italiano medio non ha le capacità per decidere in merito a un simile quesito, vedi esito referendum post chernobyl...
[SeldoN]
29-01-2006, 20:14
Un centrale non può esplodere come un'atomica ;)
http://digilander.libero.it/ilnucleare/faq.htm
Il peggio che può succedere è la fusione del nucleo con successivo rilascio di materiale radioattivo nell'ambiente, cioè proprio quello che è successo a Chernobyl.
Lo so, ma è irrilevante, poichè se fosse quello il problema se il posto in cui viene costruita è scelto con cura può pure scoppiare sarebbe un problema solo per chi ci lavora, le scorie radioattive sono un problema serio ovunque la si metta, per falde, atmosfera, e terreni e per tutto quello che ci vive.
è un rischio accettabile?
Ammazzare di cancro migliaia di persone, far nascere animali e bambini malformati per decenni se non per centinaia di anni, costringere migliaia di famiglie a cambiare casa, lavoro e vita. E' un rischio accettabile?
Aggiungo: Quanti di quelli che hanno votato sì comprerebbero una casa nelle vicinanze di una centrale nucleare?
']Lo so, ma è irrilevante, poichè se fosse quello il problema se il posto in cui viene costruita è scelto con cura può pure scoppiare sarebbe un problema solo per chi ci lavora, le scorie radioattive sono un problema serio ovunque la si metta, per falde, atmosfera, e terreni e per tutto quello che ci vive.
Non conta tanto il posto in cui viene costruita quanto come viene costruita. In particolare la centrale di Chernobyl, a differenza di tutte le centrali moderne, aveva un solo involucro di cemento intorno al reattore invece di due. E infatti quando c'è stato il sovraccarico e i tubi sono scoppiati il materiale radioattivo ha subito raggiunto l'atmosfera.
I reattori moderni hanno questa struttura:
http://www.nucleartourist.com/images/barriers.jpg
Il cancro e altre malattie possono essere causate anche da agenti chimici, che come gli isotopi radioattivi possono permanere per anni o decenni nell'ambiente. Sicuramente nel caso delle centrali nucleari la gravità degli incidenti può essere molto maggiore, ma ci sono per lo stesso motivo molte più precauzioni.
Sarei favorevole se non fosse per alcuni problemi.
Intanto, sul piano della sicurezza posso affermare che le attuali tecnologie rendono una centrale nucleare molto sicura. Non si può paragonare cernobyl perchè:
1) il danno è stato provocato da un esperimento andato male per un errore umano
2) le tecnologie per la sicurezza di allora erano scarissime
3) il reattore funzionava in maniera completamente diversa da quello attuale.
Il problema sono le scorie. Il fatto che ne abbiamo già molte non significa che possiamo aggiungerne di più. Inoltre sappiamo bene come vengono fatte le cose in italia... E poi nessuno vorrebbe una centrale nucleare o un sito di scorie vicino a casa.
Vicino a casa mia hanno installato un antenna UMTS: hanno fatto un casino incredibile (giustamente, è in mezzo ad un centro abitato, a 100 metri ci sono case tutto intorno :O ) per un antenna... figuriamoci un sito di scorie... :asd:
Io punterei direttamente sulla fusione. Per fortuna con ITER si stanno dando da fare. Spero che la fusione nucleare sia il futuro..
Inlogitech
29-01-2006, 21:40
Decisamente contrario per vari motivi.
1- è troppo pericolo.
2- le centrali nucleari anche se costruite con tutti i criteri di questo modo nn sono mai sicure al 100% e vanno a deteriorarsi nella loro struttura....figuriamo in Italia cosa accadrebbe dato che le farebbero con materiali di 4° ordine come fanno case, ponti e strade...
3- energia pulita o a basso costo nn significa nucleare vi sono altre fonti di energia anche più pulite, ma che poichè costituiscono un magro business sono snobbate dalle major del settore energetico.
4- ect ect :)
']Lo so, ma è irrilevante, poichè se fosse quello il problema se il posto in cui viene costruita è scelto con cura può pure scoppiare sarebbe un problema solo per chi ci lavora, le scorie radioattive sono un problema serio ovunque la si metta, per falde, atmosfera, e terreni e per tutto quello che ci vive.
è un rischio accettabile?
Ammazzare di cancro migliaia di persone, far nascere animali e bambini malformati per decenni se non per centinaia di anni, costringere migliaia di famiglie a cambiare casa, lavoro e vita. E' un rischio accettabile?
Aggiungo: Quanti di quelli che hanno votato sì comprerebbero una casa nelle vicinanze di una centrale nucleare?
difatti un dirigente dell'ENI l'altra sera in tv diceva proprio questo, la vera domanda da porre agli italiani è quanto sono disposti ad avere una centrale nucleare nel proprio comune di residenza...
Signori abbiamo due scelte:
A sinistra il carbone
A destra il nucleare
Ora io non vedo la costruzione del futuro sul carbone.Secondo voi i sognatori e gli scenziati del 1900 pensavano al 2000 come l'anno del carbone ?? :sofico:
Nucleare,tralasciando quanto potrebbero essere "obbiettivi sensibili" con il terrorismo odierno nessuno racconta mai che il nucleare e a gestione statale (costa troppo e rende poco quindi nessuna spa ci mette soldi) e sopratutto rappresenta il 7% del totale. Pochino direi per i rischi che si corrono.
A parte che abbiamo una classe politica semplicemente ridicola la ricetta sarebbe semplice.
Riduzione degli sprechi e investimenti massicci su solare,idrico,geotermico per cominciare.
Destinare il 4 per mille alla chiesa cattolica,il 5 alla ricerca, rendiamo possibile la scelta di destinare alla ricerca energetica (idrogeno ??) il 5 per mille.
Sopratutto liberizzazione dell'energia che significa che se monti una bicicletta con un adinamo e la colleghi a un contatore puoi VENDERE LA TUA ENERGIA.
Problema delle mie ipotesi...la azienda fornitrice di ellettricità è stata privatizzata e qualcosa mi dice che DEVE FARE PROFITTO.
Se io mi produco e vendo la mia corrente,con i pannelli solari mi scaldo,che fine fanno questi signori ?
Sarà forse questo il vero problema ? :ciapet:
P.s per riduzione degli sprechi non pensate sia cosa da poco.Con i soli citofoni dei condomini potremmo risparmiare una centrale nucleare.
Con gli apparecchi tv far volare 600.000 persone in aereo da londra a new york.
Senza contare la corrente dispersa per strada.
Per favore non fatevi prendere per il cul@ ne il nucleare ne il carbone sono il futuro
']Lo so, ma è irrilevante, poichè se fosse quello il problema se il posto in cui viene costruita è scelto con cura può pure scoppiare sarebbe un problema solo per chi ci lavora, le scorie radioattive sono un problema serio ovunque la si metta, per falde, atmosfera, e terreni e per tutto quello che ci vive.
è un rischio accettabile?
Ma cosa credi, che per depositare le scorie scavano una buca e ce le buttano dentro? Ma li hai mai visti i contenitori per le scorie?
Ammazzare di cancro migliaia di persone, far nascere animali e bambini malformati per decenni se non per centinaia di anni, costringere migliaia di famiglie a cambiare casa, lavoro e vita. E' un rischio accettabile?
Si vabbè, qui saiamo a livelli di caccia alle streghe.
Aggiungo: Quanti di quelli che hanno votato sì comprerebbero una casa nelle vicinanze di una centrale nucleare?
Stai tranquillo che non te la fanno a 100m da casa, a me non farebbe ne caldo ne freddo, come non mi ha fatto ne caldo ne freddo la costruzione del deposito rifiuti a 3km da casa mia e il progetto d'ampliamento della A31, che stando al progetto, dovrebbe passarmi a 3-400 metri da casa.
Ho votato no;
se l'energia nucleare è economicamente sostenibile o comunque accettabile per chi ha già le centrali (progettate, pronte, installate, funzionanti) ciò non vale per chi, come l'Italia, nel '87 se ne è tirata fuori: ora è tardi... si investirebbero tantissime risorse su una tecnologia ormai "di transizione" che quasi tutti quelli che già hanno cercano di ridure e smantellare.
Negli USA, dove le centrali le fanno i privati, non ne costruiscono da anni: sono economicamente sconvenienti. Sulla carta. Figuriamoci l'implementazione. A meno che non si abbiano "agevolazioni" su smaltimento rifiuti e ammortamento centrale (che comprende costi di smantellamento e sigillo finali, non da poco).
La Francia vende si un botto di energia a noi e a tanti altri europei: gran parte di questa energia è venduta però sottocosto, di notte: le centrali nucleari non sono molto "regolabili" e la bassa richista energetica notturna obbliga i francesi a svendere l'energia per "perderci di meno".
E' indubbio che in questo secolo l'umanità si scontrerà con quel "problemino" chiamato "fine del petrolio", eppure non riesco a vedere il nucleare come una soluzione: Ci vorranno almeno 10-15 anni prima di iniziare ad ottenere energia dalle centrali (che nel frattempo vanno progettate (o comprate all'estero) e costruite), smaltire le scorie è costoso,pericoloso,e irrispettabilissimo per l'ambiente (il decadimento radiattivo è nell'ordine dei 10,000 anni... 200 generazioni... vorrei farvi notare che ne sono passate 40 dalla nascita di Cristo... tanto per farsi un idea), e, ultimo ma importante punto, non è sostenibile: l'uranio prima o poi finirà, e comunque significa dipendere dall'estero.
Bisognerà buttarsi su idroelettrico, solare (termico, meglio, o fotovoltaico) ed eolico.
Ovviamente la riduzione dei consumi e il miglioramento dell'efficenza sono indispensabili, cercando di non partire con la mentalità "l'energia è sovrabbondante", dominante in questi ultimi decenni.
Di intenzioni e belle idee ce ne sono tante, vedi lampadine/elettrodomestici classe a , etc, sarebbe bello anche iniziare ad attuare qualcosa...).
Bello il progetto sulla fusione nucleare, quello è il futuro, lì bisogna investire (anche se, aihme, saremo vecchi), le centrali nucleari per ora lasciamole ai cinesi (e si salvi chi può).
Tutto, IMHO.
jumpermax
11-02-2006, 02:11
vorrei farvi notare che ne sono passate 40 dalla nascita di Cristo... tanto per farsi un idea),
una generazione 50 anni? Mi sembra tantino... direi più 30 (70 generazioni circa)
una generazione 50 anni? Mi sembra tantino... direi più 30 (70 generazioni circa)
Beh dai 30 è riduttivo, almeno in Europa, non si stava così male anche fino a 2000 anni fa... Comunque era solo un esempio non sono ferratissimo in materia di "generazioni" ma... rende l'idea.
Ho votato no;
se l'energia nucleare è economicamente sostenibile o comunque accettabile per chi ha già le centrali (progettate, pronte, installate, funzionanti) ciò non vale per chi, come l'Italia, nel '87 se ne è tirata fuori: ora è tardi... si investirebbero tantissime risorse su una tecnologia ormai "di transizione" che quasi tutti quelli che già hanno cercano di ridure e smantellare.
Negli USA, dove le centrali le fanno i privati, non ne costruiscono da anni: sono economicamente sconvenienti. Sulla carta. Figuriamoci l'implementazione. A meno che non si abbiano "agevolazioni" su smaltimento rifiuti e ammortamento centrale (che comprende costi di smantellamento e sigillo finali, non da poco).
Ma è tutto falso! Chi ha il nucleare non ne ha costruito più perchè non ne ha avuto bisogno, e chi le ha oggi le ha dovute costruire prima e di conseguenza è illogico pure pensare che non sia economicamente vantaggioso costrirle "oggi". Inoltre non è vero che non ne costruiscano più nel mondo, ce ne sono tantissime in progettazione o realizzazione.
giannola
11-02-2006, 14:35
Beh dai 30 è riduttivo, almeno in Europa, non si stava così male anche fino a 2000 anni fa... Comunque era solo un esempio non sono ferratissimo in materia di "generazioni" ma... rende l'idea.
una generazione è quando fai un figlio.
Tu nn figli a 50 anni.
Una generazione di solito è 25 anni (30 al massimo) di media.
Quindi a 0 c'è la prima, dopo 30 la seconda, dopo 60 ce ne sono tre e così via.
una generazione è quando fai un figlio.
C'hai ragione! :cool:
Ma è tutto falso! Chi ha il nucleare non ne ha costruito più perchè non ne ha avuto bisogno, e chi le ha oggi le ha dovute costruire prima e di conseguenza è illogico pure pensare che non sia economicamente vantaggioso costrirle "oggi". Inoltre non è vero che non ne costruiscano più nel mondo, ce ne sono tantissime in progettazione o realizzazione.
Ti cito un paio di articoli trovati al volo:
Negli Stati Uniti è dal 1978 che non viene commissionata una nuova centrale ed è dal 1995 che non ne entra una in funzione. Il 40 per cento dei 103 impianti esistenti continua a rischiare la chiusura a causa degli alti costi. E secondo una rapporto del Department of Energy (DOE) il 31 per cento dell'attuale capacità produttiva sarà smantellata entro il 2015. Quanto all'Europa - Finlandia a parte - non si prevede la costruzione di alcun nuovo impianto atomico.
http://www.scienzaesperienza.it/dossier/dos.php?id=0003
Fact and fission. Nuclear energy does not merit more investment
I governi dovrebbero abbracciare il nucleare come forma di energia pulita per il futuro? La risposta dell'Economist è no, ma per ragioni economiche più che ambientali
http://www.economist.com/displaystory.cfm?story_id=1923392
Nel mondo sono d'accordo che le stanno progettando e costruendo: come pensi che si regolino in India o in Cina o in Corea per lo smaltimento dei rifiuti tossici? Per l'inquinamento (anche termico) generato dalla centrale?
Credi vengano tenute in conto questi "costi" ? (perchè sappiamo tutti che si puo' inquinare tanto o inquinare poco, ovviamente inquinare poco è molto più costoso, tecnologicamente).
Paesi che bruciano carbone a manetta (se non alberi!), fregandosene di tutto e di tutti, di inquinamento, effetto serra, cavalcando la "rivoluzione industriale" avuta da noi 100 anni fa, sperando di migliorare la propria qualità della vita per inseguire il "sogno americano".
E' ovvio che i paesi in via di sviluppo si buttino sul nucleare: tanta energia a basso prezzo durante il ciclo di vita della centrale.
Poi tra progettazione, installazione, manutenzione, smaltimento finale della centrale, i conti non quadrano piu' di tanto, ma tanto che gli frega, se la costruiscono oggi almeno 50 anni gli dura. Poi ci penseranno.
Alla faccia della sostenibilità.
Ti cito un paio di articoli trovati al volo:
Negli Stati Uniti è dal 1978 che non viene commissionata una nuova centrale ed è dal 1995 che non ne entra una in funzione. Il 40 per cento dei 103 impianti esistenti continua a rischiare la chiusura a causa degli alti costi. E secondo una rapporto del Department of Energy (DOE) il 31 per cento dell'attuale capacità produttiva sarà smantellata entro il 2015. Quanto all'Europa - Finlandia a parte - non si prevede la costruzione di alcun nuovo impianto atomico.
http://www.scienzaesperienza.it/dossier/dos.php?id=0003
Fact and fission. Nuclear energy does not merit more investment
I governi dovrebbero abbracciare il nucleare come forma di energia pulita per il futuro? La risposta dell'Economist è no, ma per ragioni economiche più che ambientali
http://www.economist.com/displaystory.cfm?story_id=1923392
Nel mondo sono d'accordo che le stanno progettando e costruendo: come pensi che si regolino in India o in Cina o in Corea per lo smaltimento dei rifiuti tossici? Per l'inquinamento (anche termico) generato dalla centrale?
Credi vengano tenute in conto questi "costi" ? (perchè sappiamo tutti che si puo' inquinare tanto o inquinare poco, ovviamente inquinare poco è molto più costoso, tecnologicamente).
Paesi che bruciano carbone a manetta (se non alberi!), fregandosene di tutto e di tutti, di inquinamento, effetto serra, cavalcando la "rivoluzione industriale" avuta da noi 100 anni fa, sperando di migliorare la propria qualità della vita per inseguire il "sogno americano".
E' ovvio che i paesi in via di sviluppo si buttino sul nucleare: tanta energia a basso prezzo durante il ciclo di vita della centrale.
Poi tra progettazione, installazione, manutenzione, smaltimento finale della centrale, i conti non quadrano piu' di tanto, ma tanto che gli frega, se la costruiscono oggi almeno 50 anni gli dura. Poi ci penseranno.
Alla faccia della sostenibilità.
Vabbè, mi sembrano posizioni ideologiche senza nessuna base concreta, non ho proprio più voglia di rispondere ad argomenti ribattuti decine e decine di volte anche solo su questo forum e su cui basta ragionare (come per esempio per i costi) per capire che non stanno in piedi... tanto non saremo noi a decidere e in Italia non si farà mai niente, per cui finiremo nel terzo mondo. O forse ci siamo già...
DAL PROGRAMMA DELL'UNIONE
Un futuro migliore per l’Italia dipende in gran parte dalla
capacità del Paese di rispondere alle grandi sfide energetico –
ambientali, in presenza dei rischi dei cambiamenti climatici e
della crescita strutturale del prezzo del petrolio e degli altri
combustibili fossili. È quindi necessario intervenire in profondità
con un ricorso strategico all’aumento dell’efficienza
energetica e uno sviluppo accelerato delle fonti rinnovabili,
con la diffusione della cogenerazione di energia elettrica e
calore e con un serio investimento nella ricerca.
L’attuale governo si è mostrato incapace di cogliere le esigenze
di cambiamento, continuando a favorire l’aumento dei consumi di
combustibili fossili e non facendo nulla per contrastare l’aumento
del costo della fattura energetica del Paese: dagli incrementi
delle bollette per i cittadini e per le imprese, ai costi
sociali e ambientali delle emissioni di gas serra (che invece
di diminuire del 6,5%, come previsto dal Protocollo di Kyoto,
sono aumentate del 13%).
La competitività del paese ha bisogno tanto di energia
a minore costo, quanto di un sistema energetico rinnovato
e ambientalmente sostenibile.
Noi crediamo che il Protocollo di Kyoto rappresenti un’opportunità
per l’innovazione delle politiche energetiche e
per una riduzione della dipendenza dall’importazione di
combustibili fossili. Proponiamo dunque che il Protocollo
di Kyoto venga immediatamente attuato, valorizzando le sue
ricadute positive nel nostro Paese con misure interne che
consentano di raggiungere almeno l’80 % degli obblighi di
riduzione, e facendo ricorso, per la parte restante, agli
interventi di cooperazione internazionale previsti dal
Protocollo stesso.
Nel merito, le nostre proposte prevedono la diminuzione dei
consumi totali dei combustibili fossili (nel mix di combustibili
fossili favoriamo il ricorso al gas naturale meno
inquinante) e una diminuzione delle emissioni di gas serra
da realizzarsi:
- nel settore elettrico, con aumento dell’efficienza negli
usi finali e nella produzione, con la generazione distribuita
e la cogenerazione, e con un forte sviluppo delle
fonti rinnovabili;
- nei trasporti, riequilibrando le modalità a favore della
ferrovia, del cabotaggio e del trasporto collettivo,
migliorando l’efficienza energetica dei mezzi di trasporto
e incrementando l’uso dei biocarburanti e del gas
naturale attraverso un potenziamento della rete di
distribuzione per l’autotrazione;
- nell’industria e nei servizi, incentivando l’innovazione
di processo e di prodotto per aumentare l’efficienza
energetica;
- nel settore civile, migliorando gli standard energetici
degli edifici, i sistemi di riscaldamento e raffreddamento,
l’efficienza energetica degli elettrodomestici e dell’illuminazione.
Per altri versi, il sistema energetico italiano deve porsi
anche i problemi della sicurezza dell'approvvigionamento
nel settore del gas e dell'elettricità, dello sviluppo
della concorrenza e della riduzione dell'attuale divario di
prezzi con gli altri paesi europei (che oggi può essere
mediamente quantificato in un 7-8% per il prezzo del gas e
in un 15-18% per i costi dell'elettricità).
Tra gli obiettivi dell'azione di Governo rientrano l'aumento
della concorrenza, la riduzione dei divari di prezzo
dell'offerta energetica rispetto agli altri paesi europei e
la differenziazione delle fonti geografiche di approvvigionamento
energetico.
La sicurezza energetica va assicurata con la diversificazione
delle importazioni (provenienze del gas naturale, differenziate
soluzioni di trasporto), con un forte ricorso a fonti
rinnovabili nazionali e con l’efficienza energetica.
In particolare, riteniamo possibile aumentare significativamente
l’efficienza energetica complessiva con misure che
avrebbero anche positive ricadute occupazionali: le indicazioni
europee segnalano un possibile margine di risparmio
per l'Italia pari ad almeno il 20% degli attuali consumi
energetici, recuperabile attraverso investimenti in tecnologie
per il risparmio energetico, remunerativi sul medio
periodo. A tal fine crediamo necessario favorire la diffusione
dell’iniziativa delle ESCO (compagnie per il risparmio
energetico) per l’accesso al credito bancario, attraverso
un fondo di rotazione e strumenti di finanziamento
tramite terzi.
Sicurezza di approvvigionamento e maggiore concorrenza
richiedono per un verso che si rafforzi la rete interna e,
per altro verso, che le società che gestiscono la rete di
trasporto siano separate dalle imprese produttrici di energia
e mantenute pubbliche.
Nel caso del gas, proponiamo che le reti, italiane ed europee,
vengano costruite in modo da mantenere una capacità di
trasporto superiore alla domanda (per spezzare il monopolio
bilaterale di produttore e impresa commerciale dominante) e
che si creino le condizioni per lo sviluppo di contrattazioni
anche con produttori e consumatori esteri.
Nel caso dell'elettricità, crediamo che l'Enel debba cedere
all'asta capacità di generazione per eliminare l'eccesso di
potere di mercato che tuttora detiene. Insieme al potenziamento
della rete elettrica occorre infatti favorire la
generazione distribuita, passando da pochi grandi impianti
a numerosi impianti più piccoli ad elevata efficienza,
distribuiti sul territorio, nei distretti, industriali,
urbani ed agricoli, più vicini all’utenza, con un sistema
energetico meno accentrato, meno esposto ai rischi della
concentrazione, più flessibile e più democratico.
Per altro verso, riteniamo che i vecchi "campioni nazionali"
dell'energia abbiano la capacità di crescere come "campioni
europei" e di operare anche fuori dai confini nazionali:
le società di rete devono espandersi a livello europeo,
facendo uscire il mercato italiano dall'isolamento.
Lo sviluppo della capacità di approvvigionamento deve essere
perseguito anche con una pluralità di provenienze per il
gas e una pluralità di fonti primarie per la generazione di
elettricità. È per questo che puntiamo alla costruzione di
nuovi gasdotti e terminali di rigassificazione del gas
naturale liquefatto (GNL), che dunque potrebbe essere
importato via nave da qualsiasi parte del mondo e rigassificato
in loco attraverso un'infrastruttura accessibile a
tutti e non solo a chi la possiede.
Per la riuscita delle azioni sopra indicate è indispensabile
restituire all'Autorità garante per il gas e l'energia
elettrica la pienezza dei suoi poteri originari, intaccata
negli cinque ultimi anni da numerosi provvedimenti legislativi,
prevedendo tuttavia anche maggiori obblighi di rendicontazione
al Parlamento. In particolare, vogliamo un
sistema di regolazione che preveda, attraverso appropriati
soggetti istituzionali, la tutela tariffaria e la sicurezza
del servizio per gli utenti domestici. Proponiamo inoltre
una riforma della tariffa sociale dell'elettricità che
aggiorni l'attuale meccanismo, vecchio e inefficiente.
Quanto alle “nuove fonti rinnovabili” (eolico, biomasse,
fotovoltaico, solare a concentrazione, solare termico,
idroelettrico di piccola taglia , geotermia), vogliamo nell’arco
della legislatura siano almeno raddoppiate, in modo
da giungere al 2011 al 25% di produzione elettrica da rinnovabili.
A tal fine, applicando correttamente le direttive
comunitarie e utilizzando le migliori esperienze europee,
si potrà rivedere il sistema d’incentivazione delle fonti
rinnovabili e favorire il passaggio dai certificati verdi a
tariffe certe, incentivanti per un numero definito di anni,
differenziate per le diverse fonti.
Nel settore della ricerca sulle energie sostenibili, crediamo
che un ruolo di rinnovata centralità spetti all'ENEA:
un prezioso patrimonio di esperienze lasciato per troppo
tempo nell’abbandono. Puntiamo inoltre allo sviluppo di
appositi centri di eccellenza per il settore energetico e
ambientale che svolgano attività di ricerca e diffusione
tecnologica soprattutto sulle soluzioni a rete. In particolare
riteniamo che vadano intensificati gli sforzi di
ricerca sul "sequestro del carbonio", sull'idrogeno
"verde", sulle celle a combustibile. Una ripresa del programma
nucleare in Italia oggi non è proponibile.
Circa l'energia nucleare, il nostro impegno per la riduzione
del rischio è orientato a produrre:
- azioni di messa in sicurezza del combustibile e delle
scorie esistenti in Italia;
- la partecipazione in sede internazionale alla ricerca sul
nucleare pulito di nuova generazione.
Infine, proponiamo la realizzazione di un Programma energe-
tico-ambientale, nazionale e regionale, concertato fra lo
Stato e le Regioni, con la partecipazione degli enti locali
e dei portatori di interesse. Il Programma deve essere
accompagnato da una valutazione ambientale strategica,
con adeguato monitoraggio, e coordinato da un Consiglio
superiore per l’energia, supportato a sua volta dall’azione
di un’Agenzia nazionale per l’energia e per l’ambiente.
:muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro:
:muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro:
Quante stronzate :D
Quante stronzate :D
Il problema più della politica italiana (indipendenemete d achi sa la governo)sta proprio...negli italiani.Tutti pronti a lamentarsi (giustamente) che non vengono finaziate le ricerche e l'innovanzione,salvo poi che lo stesso popolo bue quando vuole "informarsi" e "riflettere" preferisce spendere 20 euro per un comico pseudo-evangelizzatore che di competenze nei settori di cui parla vale meno di zero (tanto poi dicono:"lui è un comico") piuttosto che in testi scritti da tecnici che nei settori specifici si fanno il c@#o.
E la questione del nucleare di oggi ne è un corollario di tale considerazione che si ha di chi veramente lavora nel campo e non sui palchetti aspettando chi ti fa il copione di quello che devi sparare durante la serata.
Vabbè, mi sembrano posizioni ideologiche senza nessuna base concreta, non ho proprio più voglia di rispondere ad argomenti ribattuti decine e decine di volte anche solo su questo forum e su cui basta ragionare (come per esempio per i costi) per capire che non stanno in piedi... tanto non saremo noi a decidere e in Italia non si farà mai niente, per cui finiremo nel terzo mondo. O forse ci siamo già...
Il discorso è aperto comunque, quello che io mi chiedo è:
"Negli Stati Uniti è dal 1978 che non viene commissionata una nuova centrale ed è dal 1995 che non ne entra una in funzione."
Se ciò è vero, e in coscienza del fatto che gli americani amano vendere centrali all'estero, ecco quello su cui ragiono.
Il semplice ragionamento di cui parli, me lo accenni? Capisco tu sia stufo di parlarne, ma per me è la prima volta che ne discuto su un forum, e sarei felice di trovare qualcuno che smonta quello che dico con argomentazioni altrettanto valide.
Su questo si basa la democrazia, o no? O ognuno rimane della sua idea (di destra/di sinistra/comunista/liberale) e va a votare sempre la stessa cosa?
Ciao
Lucio Virzì
13-02-2006, 06:46
Signori abbiamo due scelte:
A sinistra il carbone
A destra il nucleare
Balle.
Da una parte il vecchio, da una parte il nucleare e dall'altra il futuro.
LuVi
Lucio Virzì
13-02-2006, 06:53
DAL PROGRAMMA DELL'UNIONE
Un futuro migliore per l’Italia dipende in gran parte dalla
capacità del Paese di rispondere alle grandi sfide energetico –
ambientali, in presenza dei rischi dei cambiamenti climatici e
della crescita strutturale del prezzo del petrolio e degli altri
combustibili fossili. È quindi necessario intervenire in profondità
con un ricorso strategico all’aumento dell’efficienza
energetica e uno sviluppo accelerato delle fonti rinnovabili,
con la diffusione della cogenerazione di energia elettrica e
calore e con un serio investimento nella ricerca.
L’attuale governo si è mostrato incapace di cogliere le esigenze
di cambiamento, continuando a favorire l’aumento dei consumi di
combustibili fossili e non facendo nulla per contrastare l’aumento
del costo della fattura energetica del Paese: dagli incrementi
delle bollette per i cittadini e per le imprese, ai costi
sociali e ambientali delle emissioni di gas serra (che invece
di diminuire del 6,5%, come previsto dal Protocollo di Kyoto,
sono aumentate del 13%).
La competitività del paese ha bisogno tanto di energia
a minore costo, quanto di un sistema energetico rinnovato
e ambientalmente sostenibile.
Noi crediamo che il Protocollo di Kyoto rappresenti un’opportunità
per l’innovazione delle politiche energetiche e
per una riduzione della dipendenza dall’importazione di
combustibili fossili. Proponiamo dunque che il Protocollo
di Kyoto venga immediatamente attuato, valorizzando le sue
ricadute positive nel nostro Paese con misure interne che
consentano di raggiungere almeno l’80 % degli obblighi di
riduzione, e facendo ricorso, per la parte restante, agli
interventi di cooperazione internazionale previsti dal
Protocollo stesso.
Nel merito, le nostre proposte prevedono la diminuzione dei
consumi totali dei combustibili fossili (nel mix di combustibili
fossili favoriamo il ricorso al gas naturale meno
inquinante) e una diminuzione delle emissioni di gas serra
da realizzarsi:
- nel settore elettrico, con aumento dell’efficienza negli
usi finali e nella produzione, con la generazione distribuita
e la cogenerazione, e con un forte sviluppo delle
fonti rinnovabili;
- nei trasporti, riequilibrando le modalità a favore della
ferrovia, del cabotaggio e del trasporto collettivo,
migliorando l’efficienza energetica dei mezzi di trasporto
e incrementando l’uso dei biocarburanti e del gas
naturale attraverso un potenziamento della rete di
distribuzione per l’autotrazione;
- nell’industria e nei servizi, incentivando l’innovazione
di processo e di prodotto per aumentare l’efficienza
energetica;
- nel settore civile, migliorando gli standard energetici
degli edifici, i sistemi di riscaldamento e raffreddamento,
l’efficienza energetica degli elettrodomestici e dell’illuminazione.
Per altri versi, il sistema energetico italiano deve porsi
anche i problemi della sicurezza dell'approvvigionamento
nel settore del gas e dell'elettricità, dello sviluppo
della concorrenza e della riduzione dell'attuale divario di
prezzi con gli altri paesi europei (che oggi può essere
mediamente quantificato in un 7-8% per il prezzo del gas e
in un 15-18% per i costi dell'elettricità).
Tra gli obiettivi dell'azione di Governo rientrano l'aumento
della concorrenza, la riduzione dei divari di prezzo
dell'offerta energetica rispetto agli altri paesi europei e
la differenziazione delle fonti geografiche di approvvigionamento
energetico.
La sicurezza energetica va assicurata con la diversificazione
delle importazioni (provenienze del gas naturale, differenziate
soluzioni di trasporto), con un forte ricorso a fonti
rinnovabili nazionali e con l’efficienza energetica.
In particolare, riteniamo possibile aumentare significativamente
l’efficienza energetica complessiva con misure che
avrebbero anche positive ricadute occupazionali: le indicazioni
europee segnalano un possibile margine di risparmio
per l'Italia pari ad almeno il 20% degli attuali consumi
energetici, recuperabile attraverso investimenti in tecnologie
per il risparmio energetico, remunerativi sul medio
periodo. A tal fine crediamo necessario favorire la diffusione
dell’iniziativa delle ESCO (compagnie per il risparmio
energetico) per l’accesso al credito bancario, attraverso
un fondo di rotazione e strumenti di finanziamento
tramite terzi.
Sicurezza di approvvigionamento e maggiore concorrenza
richiedono per un verso che si rafforzi la rete interna e,
per altro verso, che le società che gestiscono la rete di
trasporto siano separate dalle imprese produttrici di energia
e mantenute pubbliche.
Nel caso del gas, proponiamo che le reti, italiane ed europee,
vengano costruite in modo da mantenere una capacità di
trasporto superiore alla domanda (per spezzare il monopolio
bilaterale di produttore e impresa commerciale dominante) e
che si creino le condizioni per lo sviluppo di contrattazioni
anche con produttori e consumatori esteri.
Nel caso dell'elettricità, crediamo che l'Enel debba cedere
all'asta capacità di generazione per eliminare l'eccesso di
potere di mercato che tuttora detiene. Insieme al potenziamento
della rete elettrica occorre infatti favorire la
generazione distribuita, passando da pochi grandi impianti
a numerosi impianti più piccoli ad elevata efficienza,
distribuiti sul territorio, nei distretti, industriali,
urbani ed agricoli, più vicini all’utenza, con un sistema
energetico meno accentrato, meno esposto ai rischi della
concentrazione, più flessibile e più democratico.
Per altro verso, riteniamo che i vecchi "campioni nazionali"
dell'energia abbiano la capacità di crescere come "campioni
europei" e di operare anche fuori dai confini nazionali:
le società di rete devono espandersi a livello europeo,
facendo uscire il mercato italiano dall'isolamento.
Lo sviluppo della capacità di approvvigionamento deve essere
perseguito anche con una pluralità di provenienze per il
gas e una pluralità di fonti primarie per la generazione di
elettricità. È per questo che puntiamo alla costruzione di
nuovi gasdotti e terminali di rigassificazione del gas
naturale liquefatto (GNL), che dunque potrebbe essere
importato via nave da qualsiasi parte del mondo e rigassificato
in loco attraverso un'infrastruttura accessibile a
tutti e non solo a chi la possiede.
Per la riuscita delle azioni sopra indicate è indispensabile
restituire all'Autorità garante per il gas e l'energia
elettrica la pienezza dei suoi poteri originari, intaccata
negli cinque ultimi anni da numerosi provvedimenti legislativi,
prevedendo tuttavia anche maggiori obblighi di rendicontazione
al Parlamento. In particolare, vogliamo un
sistema di regolazione che preveda, attraverso appropriati
soggetti istituzionali, la tutela tariffaria e la sicurezza
del servizio per gli utenti domestici. Proponiamo inoltre
una riforma della tariffa sociale dell'elettricità che
aggiorni l'attuale meccanismo, vecchio e inefficiente.
Quanto alle “nuove fonti rinnovabili” (eolico, biomasse,
fotovoltaico, solare a concentrazione, solare termico,
idroelettrico di piccola taglia , geotermia), vogliamo nell’arco
della legislatura siano almeno raddoppiate, in modo
da giungere al 2011 al 25% di produzione elettrica da rinnovabili.
A tal fine, applicando correttamente le direttive
comunitarie e utilizzando le migliori esperienze europee,
si potrà rivedere il sistema d’incentivazione delle fonti
rinnovabili e favorire il passaggio dai certificati verdi a
tariffe certe, incentivanti per un numero definito di anni,
differenziate per le diverse fonti.
Nel settore della ricerca sulle energie sostenibili, crediamo
che un ruolo di rinnovata centralità spetti all'ENEA:
un prezioso patrimonio di esperienze lasciato per troppo
tempo nell’abbandono. Puntiamo inoltre allo sviluppo di
appositi centri di eccellenza per il settore energetico e
ambientale che svolgano attività di ricerca e diffusione
tecnologica soprattutto sulle soluzioni a rete. In particolare
riteniamo che vadano intensificati gli sforzi di
ricerca sul "sequestro del carbonio", sull'idrogeno
"verde", sulle celle a combustibile. Una ripresa del programma
nucleare in Italia oggi non è proponibile.
Circa l'energia nucleare, il nostro impegno per la riduzione
del rischio è orientato a produrre:
- azioni di messa in sicurezza del combustibile e delle
scorie esistenti in Italia;
- la partecipazione in sede internazionale alla ricerca sul
nucleare pulito di nuova generazione.
Infine, proponiamo la realizzazione di un Programma energe-
tico-ambientale, nazionale e regionale, concertato fra lo
Stato e le Regioni, con la partecipazione degli enti locali
e dei portatori di interesse. Il Programma deve essere
accompagnato da una valutazione ambientale strategica,
con adeguato monitoraggio, e coordinato da un Consiglio
superiore per l’energia, supportato a sua volta dall’azione
di un’Agenzia nazionale per l’energia e per l’ambiente.
Grazie per averlo riportato, ENEL, mi sembra tutto molto condivisibile e, soprattutto più concreto di quattro parole in croce stampate sui cartelloni della CDL :)
LuVi
nel sud italia si preferisce vivere con la monnezza in casa piuttosto che far aprire una discarica.
allo stesso modo si preferirà vivere con le candele piuttosto che far aprire una centrale nucleare....
Il discorso è aperto comunque, quello che io mi chiedo è:
"Negli Stati Uniti è dal 1978 che non viene commissionata una nuova centrale ed è dal 1995 che non ne entra una in funzione."
Se ciò è vero, e in coscienza del fatto che gli americani amano vendere centrali all'estero, ecco quello su cui ragiono.
Il semplice ragionamento di cui parli, me lo accenni? Capisco tu sia stufo di parlarne, ma per me è la prima volta che ne discuto su un forum, e sarei felice di trovare qualcuno che smonta quello che dico con argomentazioni altrettanto valide.
Su questo si basa la democrazia, o no? O ognuno rimane della sua idea (di destra/di sinistra/comunista/liberale) e va a votare sempre la stessa cosa?
Ciao
Banalmente non le ordinano perchè non gli servono.
Facile no ?
Considera poi che recentemente è stata aumentata la vita utile di tutte le centrali (se non erro da 25 a 35 anni), e questo equivale alla costruzione di nuove dal punto di vista del piano energetico.
Grazie per averlo riportato, ENEL, mi sembra tutto molto condivisibile e, soprattutto più concreto di quattro parole in croce stampate sui cartelloni della CDL :)
LuVi
LOL
Non c'è una parola su come realizzare queste belle promesse....
...ma immagino sia un dettaglio :D
Ho votato si, ma sono favorevole solo a patto che si usino impianti costruiti secondo la piu' recente tecnologia disponibile, altrimenti passo da favorevole a fortemente contrario. Sarebbe la soluzione migliore per i nostri polmoni, perche' bruciando olio ci fanno fare un bell'aerosol di residui carboniosi particolato e idrocarburi aromatici, tutta salute!
Per lo smaltimento delle scorie la cosa migliore sarebbe lo stoccaggio in miniere dismesse, a centinaia di metri sotto terra, al riparo da eventuali attentati e debitamente schermate.
Il discorso è aperto comunque, quello che io mi chiedo è:
"Negli Stati Uniti è dal 1978 che non viene commissionata una nuova centrale ed è dal 1995 che non ne entra una in funzione."
Se ciò è vero, e in coscienza del fatto che gli americani amano vendere centrali all'estero, ecco quello su cui ragiono.
Il semplice ragionamento di cui parli, me lo accenni? Capisco tu sia stufo di parlarne, ma per me è la prima volta che ne discuto su un forum, e sarei felice di trovare qualcuno che smonta quello che dico con argomentazioni altrettanto valide.
Su questo si basa la democrazia, o no? O ognuno rimane della sua idea (di destra/di sinistra/comunista/liberale) e va a votare sempre la stessa cosa?
Ciao
Ci provo...
Se fino ad oggi non sono state costruite o commissionate altre centrali nucleari nei paesi che le hanno già è perchè la politica fatta non le ha rese necessarie. Chi ha abbracciato il nucleare ha potuto continuare a veder crescere l'economia senza la necessità di costruire nuove centrali, dato che una politica energetica seria ha un orizzonte di decenni. A parte che a me risulta che ora in USA se ne stiano costruendo altre, così come in Cina, in estremo oriente e in parecchi altri paesi, il discorso dell'economicamente non vantaggioso non sta in piedi.
Non è possibile sostenere che "oggi" non sia convienete costruirne di nuove nel momento in cui ce ne sono centinaia in giro per il pianeta funzionanti -e che quindi, in qualche momento devono essere state costruite- che generano utili e che i paesi hanno costruito facendo i loro conti. E poi, su che basi non sarebbero convenienti? Il prezzo dell'energia lo costruisci in base ai costi che vuoi ammortizzare e ai guadagni che vuoi fare: se il nucleare è quella che costa meno, ci sarà la sua ragione, no?
LOL
Non c'è una parola su come realizzare queste belle promesse....
...ma immagino sia un dettaglio :D
Come ho detto, Unione: un nome, una garanzia :D
Non solo non c'è alcuna parola su come realizzare quello che si propone, ma sotto le chiacchere elettorali non c'è scritto nulla da realizzare. E' questa la cosa tragica... Comunque, a proposito di Kyoto, c'è un articolo su Le Scienze di questo mese che segnala che il protocollo è praticamente inutile: solo un paio di paesi su tutti i firmatari possono sperare di raggiungere le loro quote.
Ho votato si, ma sono favorevole solo a patto che si usino impianti costruiti secondo la piu' recente tecnologia disponibile, altrimenti passo da favorevole a fortemente contrario. Sarebbe la soluzione migliore per i nostri polmoni, perche' bruciando olio ci fanno fare un bell'aerosol di residui carboniosi particolato e idrocarburi aromatici, tutta salute!
Per lo smaltimento delle scorie la cosa migliore sarebbe lo stoccaggio in miniere dismesse, a centinaia di metri sotto terra, al riparo da eventuali attentati e debitamente schermate.
Beh, se costriscono una centrale perchè dovrebbero farla vecchia? :mbe:
Comunque i depositi per le scorie sono proprio quello che dici tu...
jumpermax
13-02-2006, 09:34
Come ho detto, Unione: un nome, una garanzia :D
Non solo non c'è alcuna parola su come realizzare quello che si propone, ma sotto le chiacchere elettorali non c'è scritto nulla da realizzare. E' questa la cosa tragica... Comunque, a proposito di Kyoto, c'è un articolo su Le Scienze di questo mese che segnala che il protocollo è praticamente inutile: solo un paio di paesi su tutti i firmatari possono sperare di raggiungere le loro quote.
beh i problemi sollevati a kyoto restano tutti... le soluzioni proposte a quanto pare no.
Comunque, per quanto mi riguarda, sul nucleare è più seria l'Unione (il che è e tutto dire :muro: ) che dice a chiare parole che non lo vuol fare, piuttosto che il polo che a parole dice di volerlo ma in 5 anni non è riuscito nemmeno a provvedere allo stoccaggio delle scorie attualmente prodotte. Sul resto, beh, immagino che andremo di "risparmio energetico".... coi black out programmati :D!
beh i problemi sollevati a kyoto restano tutti... le soluzioni proposte a quanto pare no.
Comunque, per quanto mi riguarda, sul nucleare è più seria l'Unione (il che è e tutto dire :muro: ) che dice a chiare parole che non lo vuol fare, piuttosto che il polo che a parole dice di volerlo ma in 5 anni non è riuscito nemmeno a provvedere allo stoccaggio delle scorie attualmente prodotte. Sul resto, beh, immagino che andremo di "risparmio energetico".... coi black out programmati :D!
:muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro:
ole'... stiamo facendo un hara-kiri programmato, altro che black out
beh i problemi sollevati a kyoto restano tutti... le soluzioni proposte a quanto pare no.
Comunque, per quanto mi riguarda, sul nucleare è più seria l'Unione (il che è e tutto dire :muro: ) che dice a chiare parole che non lo vuol fare, piuttosto che il polo che a parole dice di volerlo ma in 5 anni non è riuscito nemmeno a provvedere allo stoccaggio delle scorie attualmente prodotte. Sul resto, beh, immagino che andremo di "risparmio energetico".... coi black out programmati :D!
Sì, e a forza di black out programmati tra un po' entriamo anche nell'unione africana :sofico: :cry:
Comunque le scorie non sono state depositate perchè c'è stato un po' di "ostruzionismo": non credo che, con la mentalità italiana, nessuno -di nessuno schieramento, potrà mai fare nulla.
Lucio Virzì
13-02-2006, 09:39
beh i problemi sollevati a kyoto restano tutti... le soluzioni proposte a quanto pare no.
Comunque, per quanto mi riguarda, sul nucleare è più seria l'Unione (il che è e tutto dire :muro: ) che dice a chiare parole che non lo vuol fare, piuttosto che il polo che a parole dice di volerlo ma in 5 anni non è riuscito nemmeno a provvedere allo stoccaggio delle scorie attualmente prodotte. Sul resto, beh, immagino che andremo di "risparmio energetico".... coi black out programmati :D!
Ma infatti.
Niente soluzioni avventate o proclami elettorali, un po di coerenza e idee chiare ;)
Buonsenso che si oppone ai proclami avventati del centrodx, anche quando non ne fanno e si limitano a non dire nulla e a non proporre nulla.
Buonsenso che si oppone allo spettro di dichiarazioni mai scritte che vengono agitate in questo forum da utenti disinformati e disinformatori, che fanno dell'assoluta ignoranza dei programmi del centrosx (non li hanno letti) e di quelli del centrodx (non ci sono) la loro bandiera.
LuVi
jumpermax
13-02-2006, 09:39
Sì, e a forza di black out programmati tra un po' entriamo anche nell'unione africana :sofico: :cry:
Comunque le scorie non sono state depositate perchè c'è stato un po' di "ostruzionismo": non credo che, con la mentalità italiana, nessuno -di nessuno schieramento, potrà mai fare nulla.
capisci bene però che senza lo stoccaggio non puoi fare le centrali ;)
Ma infatti.
Niente soluzioni avventate o proclami elettorali, un po di coerenza e idee chiare ;)
LuVi
Sì, idee chiarissime: "non facciamo niente e vaffanculo!" :sbonk:
capisci bene però che senza lo stoccaggio non puoi fare le centrali ;)
Certo. Il problema è che, con gli italiani, non puoi fare proprio nulla...
Ma infatti.
Niente soluzioni avventate o proclami elettorali, un po di coerenza e idee chiare ;)
LuVinon capisco che razza di politica energetica potrà attuare l'unione, trovandosi come alleato un partito come i verdi...
se non fosse così gli darei il mio voto per i prossimi trent'anni :muro:
non capisco che razza di politica energetica potrà attuare l'unione, trovandosi come alleato un partito come i verdi...
se non fosse così gli darei il mio voto per i prossimi trent'anni :muro:
Ah viene fuori una politica bellissima: no a tutti i combustibili fossili perchè inquinano, no al nucleare perchè è il nucleare, no all'eolico perchè rovina le colline, no ai biocarburanti perchè rovinano i campi, no al solare perchè rovina i tetti (o qualunque altra cosa, basta che sia un no :sofico: ) e via così. Poi no ai cavalli al posto delle auto perchè fanno la cacca e scoreggiano :asd:
capisci bene però che senza lo stoccaggio non puoi fare le centrali ;)
Io continuo a non capire perchè non usano il riprocessamento delle scorie :muro:
Gli USA le scorie le mettono in una montagna cava e da decenni dicono che in caso di necessità le tirano fuori per riprocessarle (ove possibile a seconda dei sistemi usati per lo stoccaggio).
Gli inglesi sono all'avanguardia con l'impianto di Sellafield ed anche i giapponesi sono messi bene.
Tanto che gli inglesi riprocessano (a pagamento) anche le scorie di altri paesi.
Con il riprocessamento le scorie passano da quantità bassa a quantità ridicola.
Ah viene fuori una politica bellissima: no a tutti i combustibili fossili perchè inquinano, no al nucleare perchè è il nucleare, no all'eolico perchè rovina le colline, no ai biocarburanti perchè rovinano i campi, no al solare perchè rovina i tetti (o qualunque altra cosa, basta che sia un no :sofico: ) e via così. Poi no ai cavalli al posto delle auto perchè fanno la cacca e scoreggiano :asd:sai... non mi viene molto da ridere. Penso al futuro... governato da una o dall'altra coalizione... e penso che la nostra situazione vada peggiorando sempre più :(Io continuo a non capire perchè non usano il riprocessamento delle scorie :muro:
Gli USA le scorie le mettono in una montagna cava e da decenni dicono che in caso di necessità le tirano fuori per riprocessarle (ove possibile a seconda dei sistemi usati per lo stoccaggio).
Gli inglesi sono all'avanguardia con l'impianto di Sellafield ed anche i giapponesi sono messi bene.
Tanto che gli inglesi riprocessano (a pagamento) anche le scorie di altri paesi.
Con il riprocessamento le scorie passano da quantità bassa a quantità ridicola.detto, ridetto e stradetto... ma qui c'è qualcuno che non capisce il livello tecnologico del nucleare raggiunto! o magari non vuole capire ;)
davide87
13-02-2006, 10:27
Favorevole
che cosa parliamo a fare se poi abbiamo lo centrali francesi sul confine..la francia è il paese al mondo che ha più centrali nucleari..!! la corrente la compriamo da loro..infatti si sono comprati anche l'enel..chissa quante mazzette hanno preso dai francesi..i facoltosi esponenti della sinistra che manifestavano contro il nucleare nel ’87..Quel referendum ci ha proprio aiutati..è poi NOI italiani andiamo nel mondo a costruire centrali nucleari..!! :muro: :muro: :muro:
^TiGeRShArK^
13-02-2006, 11:15
contrario...
ormai è tardi, il treno l'abbiamo perso...
mettersi al giorno d'oggi con il nucleare rischiamo seriamente di non rientrare nell'investimento prima della nascita delle centrali a fusione nucleare...
e a quel punto anzikè passare alle centrali a fusione saremo costretti a mantenere quelle a fissione per rientrare nei costi...
purtroppo il tempo per mettere in esercizio una centrale nucleare mi sa ke è abbastanza lunghetto....
contrario...
ormai è tardi, il treno l'abbiamo perso...
mettersi al giorno d'oggi con il nucleare rischiamo seriamente di non rientrare nell'investimento prima della nascita delle centrali a fusione nucleare...
e a quel punto anzikè passare alle centrali a fusione saremo costretti a mantenere quelle a fissione per rientrare nei costi...
purtroppo il tempo per mettere in esercizio una centrale nucleare mi sa ke è abbastanza lunghetto....
In un altro thread se non erro si parlava di un paio d'anni per la costruzione e la messa in esercizio.
contrario...
ormai è tardi, il treno l'abbiamo perso...
mettersi al giorno d'oggi con il nucleare rischiamo seriamente di non rientrare nell'investimento prima della nascita delle centrali a fusione nucleare...
e a quel punto anzikè passare alle centrali a fusione saremo costretti a mantenere quelle a fissione per rientrare nei costi...
purtroppo il tempo per mettere in esercizio una centrale nucleare mi sa ke è abbastanza lunghetto....
Centrali a fusione????? Non riescono a fare nulla neanche in laboratorio e pensi gia' che sia imminente la loro comparsa? Secondo me si fa tempo a fare delle centrali a fissione, rottamarle e farne delle altre, prima che la fusione sia a punto per l'utilizzo.
Centrali a fusione????? Non riescono a fare nulla neanche in laboratorio e pensi gia' che sia imminente la loro comparsa? Secondo me si fa tempo a fare delle centrali a fissione, rottamarle e farne delle altre, prima che la fusione sia a punto per l'utilizzo.
Si parla di una cinquantina d'anni per ITER (mi pare), che è comunque sperimentale. Secondo me ancora per 70-80 anni con la fusione non si fa gran che. Ci stanno tre generazioni di centrali a fissione nel frattempo...
contrario...
ormai è tardi, il treno l'abbiamo perso...
mettersi al giorno d'oggi con il nucleare rischiamo seriamente di non rientrare nell'investimento prima della nascita delle centrali a fusione nucleare...
e a quel punto anzikè passare alle centrali a fusione saremo costretti a mantenere quelle a fissione per rientrare nei costi...
purtroppo il tempo per mettere in esercizio una centrale nucleare mi sa ke è abbastanza lunghetto....
in questi cinquant'anni che ci separano dallo sfruttamento delle centrali a fusione per la vendita di energia... che facciamo? continuiamo a comprare petrolio? che prezzo avrà il petrolio tra una ventina d'anni? potremo sostenere l'onere di comprarlo e avremo l'assoluta certezza che ci venderanno la quantità di cui abbiamo bisogno (vedi problema rifornimento gas attuale)?
il nucleare non è questione di innovazione o evoluzione... è questione di sopravvivenza!
CONFITEOR
13-02-2006, 11:49
Il nucleare è una stada percorribile,
ma non in italia.
CONFITEOR
13-02-2006, 12:02
Vediamo i risultati del referendum sul nucleare del 1987, erano 3 diversi referendum abrogativi di norme favorevoli al nuclerare, un referendum nucleare si/no non è tecnicamente ammissibile.
1- abolizione della procedura per la localizzazione delle centrali elettronucleari
Si 80,6% - No 19,4
2- abolizione dei contributi a regioni e comuni sedi di impianti elettronucleari
Si 79,7% - No 20,3
1- abolizione della partecipazione dell' Enel alla realizzazione di impianti elettronucleari all'estero
Si 71,9% - No 28,1
la percentuale dei votanti fu del 65,1%
AlexGatti
13-02-2006, 12:32
Vediamo i risultati del referendum sul nucleare del 1987, erano 3 diversi referendum abrogativi di norme favorevoli al nuclerare, un referendum nucleare si/no non è tecnicamente ammissibile.
1- abolizione della procedura per la localizzazione delle centrali elettronucleari
Si 80,6% - No 19,4
2- abolizione dei contributi a regioni e comuni sedi di impianti elettronucleari
Si 79,7% - No 20,3
1- abolizione della partecipazione dell' Enel alla realizzazione di impianti elettronucleari all'estero
Si 71,9% - No 28,1
la percentuale dei votanti fu del 65,1%
Non si capisce perchè il referendum sul nucleare è sempre citato come volontà divina ed immutabile scritta sulle tavole della Legge.
Mentre responsabilità civile dei magistrati, abolizione del ministero dell'agricoltura, sistema elettorale maggioritario, abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, ecc. ecc. siano cose su cui alla fin fine si può cambiare idea.
Il referendum sul nucleare è stato fatto:
- 20 anni fa.
- Sull'onda di una crisi nucleare internazionale e dopo una campagna di terrorismo psicologico del tipo "vedete? con il nucleare moriremo tutti!"
- praticamente in maniera illegale, in quanto tenuto a settembre. Tecnicamente legale per deroga speciale fatta quell'unica volta al fine di sfruttare al massimo il caso Chernobil e il terrorismo psicologico di cui sopra.
- il referendum non proibiva l'uso del nucleare in italia ne sanciva la chiusura e la dismissione delle centrali in attività o in costruzione. Ciononostante questo è stato fatto "in nome della volontà popolare espressa nel referendum"
Però è una decisione assolutamente irrevocabile, nei secoli dei secoli.
Amen.
^TiGeRShArK^
13-02-2006, 12:33
In un altro thread se non erro si parlava di un paio d'anni per la costruzione e la messa in esercizio.
onestamente non sono informatissimo ma due anni li sento estremamente poki...
vedrei una stima piu' realistica ks ad okkio almeno 10-15 anni.....
onestamente non sono informatissimo ma due anni li sento estremamente poki...
vedrei una stima piu' realistica ks ad okkio almeno 10-15 anni.....
quanto credi che ci voglia a costruire una centrale? non più di tre anni con la piena messa in esercizio e erogazione di energia nella rete elettrica
^TiGeRShArK^
13-02-2006, 12:37
in questi cinquant'anni che ci separano dallo sfruttamento delle centrali a fusione per la vendita di energia... che facciamo? continuiamo a comprare petrolio? che prezzo avrà il petrolio tra una ventina d'anni? potremo sostenere l'onere di comprarlo e avremo l'assoluta certezza che ci venderanno la quantità di cui abbiamo bisogno (vedi problema rifornimento gas attuale)?
il nucleare non è questione di innovazione o evoluzione... è questione di sopravvivenza!
si.. se in due anni si potesse veramente costruire una centrale nucleare e se si trovasse dove smaltire le scorie sarei favorevole..
ma onestamente se ci volessero 15 anni o + tra i vari iter burocratici e la costruzione e messa in esercizio non so quanto converrebbe....
a quel punto la mia paura è ke non si farebbe + in tempo ad ammortizzare i costi di costruzione...
cmq x la fusione nucleare avevo capito ke "teroicamente" entro 50 anni si avrebbero le prima applicazioni commerciali...anke se mi rendo conto ke è un pò prematuro fare previsioni del genere.....
intanto proporrei di sfruttare il gas naturale prodotto dalle mukke e da ki mangia fagioli :O
:asd:
^TiGeRShArK^
13-02-2006, 12:39
quanto credi che ci voglia a costruire una centrale? non più di tre anni con la piena messa in esercizio e erogazione di energia nella rete elettrica
qualche fonte in merito?
già solo per la struttura in cemento mi sembrano poki 3 anni....
per il reattore vero e proprio mi sembrano incredibilmente poki....
cmq....dov'è christina qdo serve??? :sofico:
onestamente non sono informatissimo ma due anni li sento estremamente poki...
vedrei una stima piu' realistica ks ad okkio almeno 10-15 anni.....
Nell'altro thread c'era una stima precisa in base ai tempi di costruzione attuali delle varie centrali nel mondo, mi pareva che non fosse superiore ai 3 anni... non credo che sia mai stato così alto come dici tu, non è mica la salerno-reggio calabria :D
qualche fonte in merito?
già solo per la struttura in cemento mi sembrano poki 3 anni....
per il reattore vero e proprio mi sembrano incredibilmente poki....
cmq....dov'è christina qdo serve??? :sofico:
http://www.ilfiumepo.net/it/caorso.html
la centrale nucleare più grande d'italia (840MW, il fabbisogno totale di energia dell'Italia è di 56000MW) ha impiegato nel '78 dieci anni per la costruzione... ma stiamo parlando di una centrale nucleare enooorme!
^TiGeRShArK^
13-02-2006, 12:43
Nell'altro thread c'era una stima precisa in base ai tempi di costruzione attuali delle varie centrali nel mondo, mi pareva che non fosse superiore ai 3 anni... non credo che sia mai stato così alto come dici tu, non è mica la salerno-reggio calabria :D
magari fossero 15 anni per la salerno reggio-calabria :O
se mantenesse quella velocità non sarebbe pronta nemmeno x l'armaggedon :sofico:
^TiGeRShArK^
13-02-2006, 12:44
http://www.ilfiumepo.net/it/caorso.html
la centrale nucleare più grande d'italia (840MW, il fabbisogno totale di energia dell'Italia è di 56000MW) ha impiegato nel '78 dieci anni per la costruzione... ma stiamo parlando di una centrale nucleare enooorme!
appunto.. in linea a quanto pensavo io ;)
si deve vedere se hanno fatto progressi in questo campo però dal '78 ad oggi....
P.s. e cmq si parla di 10 anni per la costruzione e 3 anni x entrare in esercizio... mi pare ke rientriamo perfettamente nella mia stima di 10-15 anni...
ovviamente a meno di rivoluzioni tecniche negli ultimi anni di cui non ho la minima idea....
appunto.. in linea a quanto pensavo io ;)
si deve vedere se hanno fatto progressi in questo campo però dal '78 ad oggi....
P.s. e cmq si parla di 10 anni per la costruzione e 3 anni x entrare in esercizio... mi pare ke rientriamo perfettamente nella mia stima di 10-15 anni...
ovviamente a meno di rivoluzioni tecniche negli ultimi anni di cui non ho la minima idea....
già ;) è proprio così... diciamo per la criticità della costruzione in quegli anni probabilmente se la sono presa comoda...
appunto.. in linea a quanto pensavo io ;)
si deve vedere se hanno fatto progressi in questo campo però dal '78 ad oggi....
P.s. e cmq si parla di 10 anni per la costruzione e 3 anni x entrare in esercizio... mi pare ke rientriamo perfettamente nella mia stima di 10-15 anni...
ovviamente a meno di rivoluzioni tecniche negli ultimi anni di cui non ho la minima idea....
Dunque...
Correttamente, “L’Espresso” ricorda che«dal punto di vista giuridico, ostacoli non ce ne sono. I referendum non bandivano esplicitamente il nucleare (uno aboliva i poteri sostitutivi del ministero dell'Industria se le amministrazioni locali non si decidevano sul sito; un altro cancellava le compensazioni economiche; il terzo impediva all'Enel di partecipare a progetti nucleari all'estero ed è già stato ribaltato). E la moratoria di cinque anni decisa dal Parlamento è scaduta da tempo. Insomma, volendo, il progetto di una centrale nucleare potrebbe prendere il via. Gli studi che vent'anni fa avevano individuato i siti sono ancora buoni: Garigliano (centrale dismessa), Latina (dismessa), Caorso (in stand by), potrebbero essere tutte papabili, visto che le altre due, Montalto e Trino, sono state già riconvertite. Ricominciando da “green field”, cioè da zero, ci vorrebbero cinque anni».
da: http://www.enel.it/attivita/ambiente/energy/nucleare02_hp/nucleare02/index.asp
Dallo stesso sito, per chi parla del fatto che non si costruirebbero più centrali:
Va sottolineato che “L’Espresso” ha rilevatoquest’ultimo punto. Infatti, ogni qual volta in TV o su altri media autorevoli si parla di politica energetica e di diversificazione delle fonti energetiche, l’argomento preferito di alcuni noti ambientalisti, contro il nucleare, è più o meno questo (testualmente): è assurdo tornare a parlare di nucleare, visto che nessun altro Paese occidentale promuove più questa fonte, al punto che – tralasciando i Paesi asiatici - in nessun Paese si stanno costruendo nuovi reattori, con l’unica eccezione della Finlandia.
Per correttezza di informazione va detto che si tratta di una affermazione del tutto priva di fondamento. Per due motivi.
Da un lato è ingiustificato considerare sintomo di regresso il fatto che non vengano costruite nuove centrali in Paesi che già impiegano estesamente la fonte nucleare. I programmi nucleari sono infatti limitati per definizione: una volta raggiunto un mix produttivo ottimale (fatto di nucleare, fonti fossili, idroelettrico e nuove fonti rinnovabili), non è più necessario realizzare nuovi impianti (e si ricordi che, grazie agli interventi di sostituzione programmata dei componenti, le moderne centrali nucleari hanno una vita utile anche superiore a 50 anni). Questa situazione è stata raggiunta in quasi tutti i Paesi industriali avanzati, e in particolare in Europa, dove la fonte nucleare copre un terzo del fabbisogno elettrico. Insomma: è comprensibile che in USA, Francia, Gran Bretagna e Germania (solo per fare pochi esempi) non si costruiscano nuove centrali, visto che in quei Paesi già sono rispettivamente in servizio 104, 59, 23 e 17 centrali.
D’altro canto, è un fatto che ragioni di sicurezza degli approvvigionamenti, di costi degli idrocarburi e di obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti stanno rilanciando il nucleare un po’ ovunque. Sono 24 i reattori attualmente (1° gennaio 2006) in costruzione nel mondo, e molti di più sono quelli programmati sulla carta. Questi ultimi hanno tuttavia sempre più concrete possibilità di trasformarsi in progetti esecutivi, visto il nuovo clima positivo che si registra.
---------
Adesso vedo se trovo altro sui tempi...
^TiGeRShArK^
13-02-2006, 13:00
Gli studi che vent'anni fa avevano individuato i siti sono ancora buoni: Garigliano (centrale dismessa), Latina (dismessa), Caorso (in stand by), potrebbero essere tutte papabili, visto che le altre due, Montalto e Trino, sono state già riconvertite. Ricominciando da “green field”, cioè da zero, ci vorrebbero cinque anni».
ehm... è un pò ambigua quella frase...
ricominciando da zero si riferisce al fatto di costruire una centrale nuova o di riconvertire quelle esistenti alla produzione....:confused:
perchè dal contesto pare un pò confuso come concetto......:mbe:
infatti sta parlando delle centrali esistenti e poi si spara quel concetto che se è relativo alla costruzione di una nuova centrale da zero non c'entra niente dove è inserito :fagiano:
cmq se mi trovi qualke altro link magari un pò + kiaro mi fai un piacere :D
ehm... è un pò ambigua quella frase...
ricominciando da zero si riferisce al fatto di costruire una centrale nuova o di riconvertire quelle esistenti alla produzione....:confused:
perchè dal contesto pare un pò confuso come concetto......:mbe:
infatti sta parlando delle centrali esistenti e poi si spara quel concetto che se è relativo alla costruzione di una nuova centrale da zero non c'entra niente dove è inserito :fagiano:
cmq se mi trovi qualke altro link magari un pò + kiaro mi fai un piacere :D
Per ora non ho trovato nulla perchè per un sito che parla delle centrali ce ne sono trecento di gruppi ecologisti... :rolleyes:
Comunque non mi sembra particolarmente contorto: dice che le centrali italiane sono state o smantellate o riconvertite (a parte Caorso, anche se sapevo che era stata smantellata... :confused: ), e aggiunge poi che, partendo da zero, ci vorrebbero cinque anni.
^TiGeRShArK^
13-02-2006, 13:10
Per ora non ho trovato nulla perchè per un sito che parla delle centrali ce ne sono trecento di gruppi ecologisti... :rolleyes:
Comunque non mi sembra particolarmente contorto: dice che le centrali italiane sono state o smantellate o riconvertite (a parte Caorso, anche se sapevo che era stata smantellata... :confused: ), e aggiunge poi che, partendo da zero, ci vorrebbero cinque anni.
si... ma il mio dubbio era se il partendo da zero si riferisce al partendo da zero con la situazioni attuale delle centrali o partendo da zero nel senso di costruire proprio una nuova centrale....
vabbè grazie cmq... ora vedo se faccio in tempo a trovare qualcosa.. .:D
ChristinaAemiliana
13-02-2006, 13:18
"Cominciare dal green field" significa proprio da zero...dal "prato", insomma, dal nudo terreno privo di costruzioni.
Cinque anni sono un tempo ragionevole se si costruisce con priorità alta, ma siamo in Italia, non in Giappone...diciamo che o si cambia testa e si fanno le cose perbene senza ritardi, scioperi, contestazioni etc, oppure mi sento di prevedere tempi dell'ordine dei 10 anni. ;)
Tutto ciò, ovviamente, tralasciando scenari peraltro assai probabili di pagliacciate tipo "facciamo tutto il progetto spendendo fior di quattrini e poi blocchiamo tutto perché i manifestanti impediscono l'inizio dei lavori".
^TiGeRShArK^
13-02-2006, 13:22
ah ecco...
grazie x il kiarimento ;)
ChristinaAemiliana
13-02-2006, 13:24
Di nulla ;)
"Cominciare dal green field" significa proprio da zero...dal "prato", insomma, dal nudo terreno privo di costruzioni.
Cinque anni sono un tempo ragionevole se si costruisce con priorità alta, ma siamo in Italia, non in Giappone...diciamo che o si cambia testa e si fanno le cose perbene senza ritardi, scioperi, contestazioni etc, oppure mi sento di prevedere tempi dell'ordine dei 10 anni. ;)
Tutto ciò, ovviamente, tralasciando scenari peraltro assai probabili di pagliacciate tipo "facciamo tutto il progetto spendendo fior di quattrini e poi blocchiamo tutto perché i manifestanti impediscono l'inizio dei lavori".
doh...si è rimaterializzato un fantasma :eek:
:Prrr:
^TiGeRShArK^
13-02-2006, 13:38
doh...si è rimaterializzato un fantasma :eek:
:Prrr:
eh.. ci so fare con le sedute spiritike io! :O
:sofico:
Lucio Virzì
13-02-2006, 13:41
"Cominciare dal green field" significa proprio da zero...dal "prato", insomma, dal nudo terreno privo di costruzioni.
Cinque anni sono un tempo ragionevole se si costruisce con priorità alta, ma siamo in Italia, non in Giappone...diciamo che o si cambia testa e si fanno le cose perbene senza ritardi, scioperi, contestazioni etc, oppure mi sento di prevedere tempi dell'ordine dei 10 anni. ;)
Tutto ciò, ovviamente, tralasciando scenari peraltro assai probabili di pagliacciate tipo "facciamo tutto il progetto spendendo fior di quattrini e poi blocchiamo tutto perché i manifestanti impediscono l'inizio dei lavori".
Ma tzao! :D
ChristinaAemiliana
13-02-2006, 13:41
doh...si è rimaterializzato un fantasma :eek:
:Prrr:
Sono stata evocata dal medium qui sopra! :O :D :sofico:
ChristinaAemiliana
13-02-2006, 13:42
Ma tzao! :D
Zalve! :stordita: :sofico:
Zalve! :stordita: :sofico:
Ed hai bisogno dei medium per materializzarti ? :mad:
DEVI rimanere quì, sempre a disposizione nel caso dovessi servire!
Ora ti metto in una bacheca con sù scritto "ROMPERE IL VETRO IN CASO DI DISCUSSIONE NUCLEARE" :read:
DevilMalak
13-02-2006, 14:42
favorevole.
ChristinaAemiliana
13-02-2006, 14:58
Ed hai bisogno dei medium per materializzarti ? :mad:
DEVI rimanere quì, sempre a disposizione nel caso dovessi servire!
Ora ti metto in una bacheca con sù scritto "ROMPERE IL VETRO IN CASO DI DISCUSSIONE NUCLEARE" :read:
Aiuto!!! :ops:
:sofico:
maximarco
13-02-2006, 15:10
contrario. ecco perchè:
http://www.lancs.ac.uk/ug/eardley/chernobyl.jpg
questo è forse il motivo più stupido che si possa dire per non volere il nucleare.
Se scopiasse una centrale in svizzera, francia o slovenia non sarebbe molto diverso dallo scoppiare in italia
Contrario, a meno che quelli che hanno votato SI, non si tengono loro i rifiuti radioattivi in casa..
maximarco
13-02-2006, 15:18
Contrario, a meno che quelli che hanno votato SI, non si tengono loro i rifiuti radioattivi in casa..
Se fai questo ragionamento spero che quando costruiranno la prossima centrale idroelttrica sommergano casa tua! :) :)
ChristinaAemiliana
13-02-2006, 15:19
Contrario, a meno che quelli che hanno votato SI, non si tengono loro i rifiuti radioattivi in casa..
Io me li tengo anche, le scorie vicino a casa (non dentro perché ovviamente è impossibile...ma non avrei difficoltà ad abitare accanto a un deposito o a una centrale in funzione).
Però poi l'energia, chi dice no, se la procura in maniera alternativa...;)
ChristinaAemiliana
13-02-2006, 15:21
Se scopiasse una centrale in svizzera, francia o slovenia non sarebbe molto diverso dallo scoppiare in italia
Impossibile che una centrale occidentale abbia un incidente con tali conseguenze.
maximarco
13-02-2006, 17:08
Impossibile che una centrale occidentale abbia un incidente con tali conseguenze.
daccosrdissimo con te (forse in slovenia esiste la remotissima possibilità).
La mia era una risposta alla foto senza senso che era stata postata.
Tra l'altro il vajont non mi sembra una cosa da poco, quindi ogni tipo di centrale ha i suoi rischi.
Bisogna solo sceglire quella che da più resa, ammortizzabile in tempi brevi e che ha minor rischi: il nucleare appunto.
Poi le scorie se smaltite corettamente e isolate dall'ambiente esterno inquinano forse meno delle centrali a carbone (nel 2006 usiamo ancora il carbone :sbavvv: )
Contrario, a meno che quelli che hanno votato SI, non si tengono loro i rifiuti radioattivi in casa..non sai di cosa parli :)
Varilion
13-02-2006, 18:26
Contrario, a meno che quelli che hanno votato SI, non si tengono loro i rifiuti radioattivi in casa..
Meglio tre o quattro centrali a carbone dietro casa? eh?
Favorevole...
Meglio tre o quattro centrali a carbone dietro casa? eh?
Favorevole...
già :rolleyes:
meglio questo: http://medicolegal.tripod.com/badlung.jpg
che un impianto di stoccaggio di scorie radioattive in totale sicurezza
:rolleyes: ancora :rolleyes: e ancora :rolleyes:
Meglio tre o quattro centrali a carbone dietro casa? eh?
Il carbone tra l'altro contiene (oltre a impurità chimiche) anche tracce di impurità radioattive, come uranio, che vengono rilasciate nell'ambiente. Pare che chi vive nei pressi di una centrale a carbone corra più rischi - radioattivi - di chi abita vicino a una centrale nucleare:
http://www.ornl.gov/info/ornlreview/rev26-34/text/colmain.html
non sai di cosa parli :)
eh si lo sai proprio tu, vero, perchè esegui tu lo stoccaggio dei rifiuti..ehh già già :rolleyes:
eh si lo sai proprio tu, vero, perchè esegui tu lo stoccaggio dei rifiuti..ehh già già :rolleyes:
seeeeeeeeeee vabbè bonanotte :sofico:
VIVA I VERDI! :D
seeeeeeeeeee vabbè bonanotte :sofico:
VIVA I VERDI! :D
edit: che è meglio và..
edit: che è meglio và..
mandami pure un privato per esternare le tue considerazioni ;)
giannola
13-02-2006, 23:00
mi sa che sono favorevole al nucleare nel mio gabinetto :D
mandami pure un privato per esternare le tue considerazioni ;)
era una considerazione sul tuo avatar...meglio tacere in campagna elettorale..
era una considerazione sul tuo avatar...meglio tacere in campagna elettorale..
ah la straordinaria bellezza del giudicare una persona e le sue idee da un avatar... per caso tieni lezioni su come farlo? potrei imparare molto sulla materia :stordita:
favorevole, perchè sono convinto che faccia più morti l'inquinamento di una centrale non nucleare. Il fatto è che la gente ha più paura dei danni diretti (es. centrale nucleare) che dei danni indiretti.
ah la straordinaria bellezza del giudicare una persona e le sue idee da un avatar... per caso tieni lezioni su come farlo? potrei imparare molto sulla materia :stordita:
guarda mi è bastato leggere qualche tuo post, e ovviamente il tuo avatar... e ti dirò che non sono solito farlo..fai un po tu..
guarda mi è bastato leggere qualche tuo post, e ovviamente il tuo avatar... e ti dirò che non sono solito farlo..fai un po tu..
lo spero... ti dirò, io ed il signor Di Canio condividiamo solamente una sfrenata passione per una squadra di calcio... nient'altro ;) te lo assicuro
ChristinaAemiliana
14-02-2006, 11:42
daccosrdissimo con te (forse in slovenia esiste la remotissima possibilità).
La mia era una risposta alla foto senza senso che era stata postata.
Tra l'altro il vajont non mi sembra una cosa da poco, quindi ogni tipo di centrale ha i suoi rischi.
Bisogna solo sceglire quella che da più resa, ammortizzabile in tempi brevi e che ha minor rischi: il nucleare appunto.
Poi le scorie se smaltite corettamente e isolate dall'ambiente esterno inquinano forse meno delle centrali a carbone (nel 2006 usiamo ancora il carbone :sbavvv: )
In Slovenia, se non ricordo male, hanno un PWR della Westinghouse, quindi un reattore occidentale anche se vecchiotto...quindi, anche se lo mantenessero coi piedi, non potrebbe a priori capitare qualcosa anche di lontanamente analogo a Chernobyl. :p
D'accordissimo sul resto, anzi dirò di più: ogni attività umana comporta dei rischi e, che ci piaccia o no, rischiamo un milione di volte di più ad andare in macchina in autostrada che a usare centrali nucleari (e non è un numero sparato a caso: l'ordine di grandezza del rischio relativo è quello).
ChristinaAemiliana
14-02-2006, 11:45
Non dimenticare di precisare "a sue spese".
Ciao
:D :D :D
Purtroppo questo sondaggio non ha un senso logico. Contrari o no, favorevoli oppure no, non cambia nulla. La Francia adotta il nucleare e quindi a livello di rischio è come se in Italia ci fosse una centrale nucleare, con la sola beffa che, a parità di rischio nucleare noi paghiamo il doppio in bollette energetiche rispetto ai francesi.
Purtroppo questo sondaggio non ha un senso logico. Contrari o no, favorevoli oppure no, non cambia nulla. La Francia adotta il nucleare e quindi a livello di rischio è come se in Italia ci fosse una centrale nucleare, con la sola beffa che, a parità di rischio nucleare noi paghiamo il doppio in bollette energetiche rispetto ai francesi.
http://www.drusie.com/forum/images/smiles/sisi.gif già
è così difficile da capire?
Purtroppo questo sondaggio non ha un senso logico. Contrari o no, favorevoli oppure no, non cambia nulla. La Francia adotta il nucleare e quindi a livello di rischio è come se in Italia ci fosse una centrale nucleare, con la sola beffa che, a parità di rischio nucleare noi paghiamo il doppio in bollette energetiche rispetto ai francesi.
Mi pare strano leggerti non in rima :D
Sono favorevole, anche se non sono sicuro che gli investimenti per dare vita (da zero!) ad un sistema per la produzione di energia nucleare in Italia possano portare a dei rendimenti soddisfacenti: i costi per le centrali sono elevati e rimarrebbe il problema della totale assenza di uranio nel nostro paese, per cui in ogni caso rimarremmo completamente dipendenti dal resto del mondo nel campo energetico. In ultima istanza ricorderei che le scorie radioattive continuano ad essere una questione solo parzialemte risolta
Un mio amico ingegnere della sicurezza nucleare lavora a Parigi (perché in Italia, ovviamente, non farebbe una mazza). Gli standard qualitativi sono assoluti ed il rischio di disastri è inferiore rispetto a qualunque altra centrale a petrolio/gas/carbone. Lì l'ammanco energetico è un'espressione assente dal dizionario e anzi, come tutti sappiamo, esportano un sacco di energia, facendoci bei soldoni.
Le tragedie che tutti conosciamo sono lontane nel tempo, e di parecchio.
GILGALAD
14-02-2006, 12:48
favorevolissimo...un po di autonomia e poi sicuri posti di lavoro...così disintossichiamo le università affollate di ricercatori cazzoni tutti a lavorare in centrale nucleare......ovviamente il tutto abbinato alla ricerca di nuove risorse energetiche
favorevolissimo...un po di autonomia e poi sicuri posti di lavoro...così disintossichiamo le università affollate di ricercatori cazzoni tutti a lavorare in centrale nucleare......ovviamente il tutto abbinato alla ricerca di nuove risorse energetiche
Gilgalad.... questo nick non mi e' nuovo....
Non e' che vai in giro vestito con un mantello nero in altre community?
ChristinaAemiliana
14-02-2006, 12:59
...così disintossichiamo le università affollate di ricercatori cazzoni tutti a lavorare in centrale nucleare...
Onestamente in tanti anni di ricercatori cazzoni ne ho visti davvero pochi, all'interno delle università...piuttosto, gli atenei sarebbero da disintossicare da certi prof ordinari che non mollano la poltrona ma non fanno una lezione o un esame da decenni. Questo, comunque, è un problema che riguarda più che altro le facoltà umanistiche.
Ad ogni modo, a lavorare in una centrale nucleare, di cazzoni non ne vorrei vedere.
Favorevole.
Vedo che l'argomentazione più frequente dei contro al nucleare riguarda le scorie...
Ma quante scorie produce una centrale nucleare??
Un fusto al giorno o un fusto al mese?
Se, per ipotesi, fosse un fusto al mese basterebbe un centro di stoccaggio non molto grosso che assicuri uno smaltimento per 40 anni, quando sono sicuro avranno già trovato una soluzione (o un'alternativa)....
Ad ogni modo, a lavorare in una centrale nucleare, di cazzoni non ne vorrei vedere.
:cry:
Ma come no ? :(
Io già mi ero immaginato in control room.... :sob:
:cry:
Ma come no ? :(
Io già mi ero immaginato in control room.... :sob:
Sì, alla Homer col picchio che batte sulla "Y" sulla tastiera :D
maximarco
14-02-2006, 13:42
Purtroppo questo sondaggio non ha un senso logico. Contrari o no, favorevoli oppure no, non cambia nulla. La Francia adotta il nucleare e quindi a livello di rischio è come se in Italia ci fosse una centrale nucleare, con la sola beffa che, a parità di rischio nucleare noi paghiamo il doppio in bollette energetiche rispetto ai francesi.
E allora non sarebbe ora di fare una qualche centrale anche da noi?
maximarco
14-02-2006, 13:44
In ultima istanza ricorderei che le scorie radioattive continuano ad essere una questione solo parzialemte risolta
come del resto l'inquinamento dato dalle centrali a carbone, la rovina delle montagne con le centrali idroelettriche ecc..
Quindi bisognerebbe scegliere il male minore
lo spero... ti dirò, io ed il signor Di Canio condividiamo solamente una sfrenata passione per una squadra di calcio... nient'altro ;) te lo assicuro
perfetto, allora come se non fosse successo nulla :D
Favorevole.
Meglio avere una centrale francese a 100km che esporta energia in Italia o una italiana a 50km?
Se scopiasse una centrale in svizzera, francia o slovenia non sarebbe molto diverso dallo scoppiare in italia
Favorevole.
Meglio avere una centrale francese a 100km che esporta energia in Italia o una italiana a 50km?
in italia.. precisiamo, in italia regioni del nord.
Per quel che mi riguarda-Roma- c'e' molta differenza (+700Km) e per questo ho votato no.
in italia.. precisiamo, in italia regioni del nord.
Per quel che mi riguarda-Roma- c'e' molta differenza (+700Km) e per questo ho votato no.
Sarebbe interessante fare un paio di calcoli e vedere in quanto tempo una nube tossica (tipo Chernobyl) si sposta di 700km..
Sarebbe interessante fare un paio di calcoli e vedere in quanto tempo una nube tossica (tipo Chernobyl) si sposta di 700km..
già lo hanno fatto
"Le 13 centrali che si trovano a meno di 200 km dai nostri confini sono quelle di: Phenix, Tricast, Cruas, Saint-Alban, Bugey e Fessenheim in Francia; Muenleberg, Goesgen, Beznau e Leibstadt in Svizzera; Grundemmingen e Isar in Germania; Krsko in Slovenia.
Per esse sono state fatte valutazioni di rischio ed è stato messo a punto un piano nazionale d'emergenza. Sebbene protette dalla barriera alpina, le nostre regioni confinanti con le centrali elencate subirebbero ugualmente il fall-out di un'eventuale nube di particelle radioattive liberata nel caso di un incidente. Le province italiane più direttamente interessate sono quelle di: Cuneo, Torino, Aosta, Varese, Sondrio, Bolzano, Udine e Trieste. "
http://www.corriere.it/speciali/nucleare/cartina2.gif
http://www.corriere.it/speciali/nucleare.shtml
^TiGeRShArK^
14-02-2006, 19:50
Le province italiane più direttamente interessate sono quelle di: Cuneo, Torino, Aosta, Varese, Sondrio, Bolzano, Udine e Trieste. "
http://www.corriere.it/speciali/nucleare/cartina2.gif
http://www.corriere.it/speciali/nucleare.shtml
:tie:
già lo hanno fatto
"Le 13 centrali che si trovano a meno di 200 km dai nostri confini sono quelle di: Phenix, Tricast, Cruas, Saint-Alban, Bugey e Fessenheim in Francia; Muenleberg, Goesgen, Beznau e Leibstadt in Svizzera; Grundemmingen e Isar in Germania; Krsko in Slovenia.
Per esse sono state fatte valutazioni di rischio ed è stato messo a punto un piano nazionale d'emergenza. Sebbene protette dalla barriera alpina, le nostre regioni confinanti con le centrali elencate subirebbero ugualmente il fall-out di un'eventuale nube di particelle radioattive liberata nel caso di un incidente. Le province italiane più direttamente interessate sono quelle di: Cuneo, Torino, Aosta, Varese, Sondrio, Bolzano, Udine e Trieste. "
http://www.corriere.it/speciali/nucleare/cartina2.gif
http://www.corriere.it/speciali/nucleare.shtml
D'accordo, ma superato l'immediato credo che anche il centro/sud Italia subirebbe le conseguenze di tale nube..
D'accordo, ma superato l'immediato credo che anche il centro/sud Italia subirebbe le conseguenze di tale nube..
Sai com'è, se da Chernobyl è arrivata fin qui... ma, in ogni caso, perchè preoccuparsi? E' impossibile che un reattore occidentale faccia la fine di quello di Chernobyl, per cui...
majin mixxi
14-02-2006, 20:27
io potrei essere favorevolo a patto che venisse costruita a sud del rubicone :D
Sai com'è, se da Chernobyl è arrivata fin qui... ma, in ogni caso, perchè preoccuparsi? E' impossibile che un reattore occidentale faccia la fine di quello di Chernobyl, per cui...
Diffati prima ho citato proprio Chernobyl ;)
Diffati prima ho citato proprio Chernobyl ;)
Sì sì, non dicevo mica contro di te, era per altri ;)
ChristinaAemiliana
14-02-2006, 20:58
Bene, bene...:D
Bene, bene...:D
Sì però quando ti ho evocato io non sei mica venuta, eh! Mi hai detto che non ci avevi istruito per niente! :cry:
Lucio Virzì
14-02-2006, 21:11
Bene, bene...:D
Che te ridi ricercatrice cazzona!?!?:sofico::D:D:D
Sì sì, non dicevo mica contro di te, era per altri ;)
Ah, scusa, avevo frainteso (stavamo dicendo la stessa cosa) :)
^TiGeRShArK^
14-02-2006, 21:38
Sì però quando ti ho evocato io non sei mica venuta, eh! Mi hai detto che non ci avevi istruito per niente! :cry:
Dovevi evocarla col pensiero non con un sempice PVT :O
:rotfl:
EDIT: e poi io sono riuscito ad evocare persino te... vuoi mettere?? :sofico:
Sai com'è, se da Chernobyl è arrivata fin qui... ma, in ogni caso, perchè preoccuparsi? E' impossibile che un reattore occidentale faccia la fine di quello di Chernobyl, per cui...
bhe sai com'è almeno qui non abbiamo i cani a tre teste che hanno in ukraina e in bielorussia..
DarKilleR
14-02-2006, 22:14
Io ho votato NO, ma no al nucleare come lo intendiamo adesso.
No alla fissione nucleare, che porta scorie radiattive, rifiuti radiattivi, e tutti i problemi legati alla gestione di essi, ed alla sicurezza di tali impianti.
Si alla fusione nucleare, che AHIME non esiste ancora, ma la ricerca galoppa in questo campo.
wolfnyght
15-02-2006, 02:27
io son vicino alla francia,cuneo.
praticamente io uso elettricità nucleare francese(ci son qualche diga in valle royal con annessa centrale idroelettrica)
cioè a 50 km da me ci stanno le centrali nucleari......
allora
per pagar la corrente nucleare francese cara e salata....tanto vale piazzarci le nostre belle ed ipermoderne centrali nucleari direttamente in casa1
(nel mio caso averla vicino casa oppure a 50km scarsi non credo che cambi qualcosa...........)
cioè cernobil era una centrale di concezione sbagliata già in origine(centra il raffreddamento del nocciolo di fusione)e potenzialmente pericolosa!
ora ditemi se in francia(paese ad alto tasso di elettricità di derivazione nucleare) avete sentito dei problemi?visto che usano la tecnologia di raffreddamento milgiore e meno rischiosa? ;)
morale italiani :popolo di polici e arbitri ma per il resto emeriti asini travestiti da uomini
certo ke si
gas sempre meno dalla russia
petrolio kon kosti altissimi
da dove produrremo l energia
dalla biomassa ?? :D
maximarco
15-02-2006, 09:53
in italia.. precisiamo, in italia regioni del nord.
Per quel che mi riguarda-Roma- c'e' molta differenza (+700Km) e per questo ho votato no.
Nella remota possibilità che facciano centrali nucleari, tu però andrai avaniti a comprarti l'energia dai francesi pagandola di più.
700 km cmq non sono abbastanza per scongiurare mutazioni genetiche (che forse sono peggio della morte).
maximarco
15-02-2006, 09:55
Favorevole.
Meglio avere una centrale francese a 100km che esporta energia in Italia o una italiana a 50km?
In italia.
Tanto moriremo comunque. Allora meglio morire per una mia cebtrale che per una francese che non è mia e mi fa pagare di più l'energia.
ChristinaAemiliana
15-02-2006, 10:19
Nella remota possibilità che facciano centrali nucleari, tu però andrai avaniti a comprarti l'energia dai francesi pagandola di più.
700 km cmq non sono abbastanza per scongiurare mutazioni genetiche (che forse sono peggio della morte).
Le mutazioni genetiche come le intendi tu non occorrono alle persone ma solo a un'eventuale futura prole degli esposti, o a un feto.
Questo perché le radiazioni dannaggiano le cellule tanto più quanto sono indifferenziate, quindi un feto o addirittura i gameti, assieme al midollo rosso patiscono gli effetti più gravi.
Le mutazioni genetiche come le intendi tu non occorrono alle persone ma solo a un'eventuale futura prole degli esposti, o a un feto.
Questo perché le radiazioni dannaggiano le cellule tanto più quanto sono indifferenziate, quindi un feto o addirittura i gameti, assieme al midollo rosso patiscono gli effetti più gravi.
Ma che t'hanno fatto ?
Sei passata dalla logorroicità alla stringatezza estrema :D
ChristinaAemiliana
15-02-2006, 10:38
Ma che t'hanno fatto ?
Sei passata dalla logorroicità alla stringatezza estrema :D
Sì, in effetti oggi non gira tanto. ;)
Ma passerà! :D
maximarco
15-02-2006, 11:52
Le mutazioni genetiche come le intendi tu non occorrono alle persone ma solo a un'eventuale futura prole degli esposti, o a un feto.
Questo perché le radiazioni dannaggiano le cellule tanto più quanto sono indifferenziate, quindi un feto o addirittura i gameti, assieme al midollo rosso patiscono gli effetti più gravi.
Ok. Ma non è che visto che noi rimaniamo vivi, non dobbiamo bensare ai nostri figli.
Poi un aumento di tumori e in particolare di leucemie si ha subito.
Per cui non cambia proprio niente tra una centrale in francia e una in italia.
Anzi mi girerebbero altamente se dovesse succederemi qualcosa per colpa di una centrale francese.
ChristinaAemiliana
15-02-2006, 13:07
Ok. Ma non è che visto che noi rimaniamo vivi, non dobbiamo bensare ai nostri figli.
Poi un aumento di tumori e in particolare di leucemie si ha subito.
Per cui non cambia proprio niente tra una centrale in francia e una in italia.
Anzi mi girerebbero altamente se dovesse succederemi qualcosa per colpa di una centrale francese.
Non fraintendermi, era solo per precisare il discorso dal punto di vista radioprotezionistico...insomma, per non fare immaginare alla gente che dopo un ipotetico incidente di rilascio comincino a crescere i tentacoli e le antenne...;)
Il rischio di malformazioni c'è, e casomai il fatto che lo corrano soprattutto i bambini (perché sono in fase di crescita e quindi più labili, le radiazioni funzionano così, il danno genetico si amplifica se la crescita è ancora in corso) e addirittura i prossimi nati rende il tutto più serio. Quindi lungi da me l'intento di minimizzare la faccenda. ;)
Il discorso delle leucemie è legato a quello del midollo, che come ho detto è un tessuto estremamente radiolabile. I tumori poi occorrono soprattutto in organi che "fissano" per loro natura un elemento del quale sono stati rilasciati isotopi radioattivi. Un classico esempio è la tiroide: essa funziona fissando lo iodio ed esiste un isotopo radioattivo di questo elemento che verrebbe liberato in caso di incidenti di rilascio. Per questo i bimbi di Chernobyl venivano invitati al mare, anche qui in Italia: per sostituire lo iodio "cattivo" con altro "buono".
Gli effetti delle esposizioni a radiazioni di cui stiamo parlando, infine, non sono nemmeno tanto immediati...ma questo non è fondamentale, lo dico solo per concludere le precisazioni e il quadretto dei danni da radiazioni (che in realtà è tutto tranne che completo...se interessa a qualcuno approfondisco).
Ovviamente, sono perfettamente d'accordo sul fatto che tra Francia o Italia non cambi praticamente nulla e che se succedesse qualcosa in Francia i danni arriverebbero qui ben poco attenuati (e per qui intendo anche Roma e Palermo, per intenderci). ;)
maximarco
15-02-2006, 16:31
Poi è inconcepibile dire no al nucleare solo perchè si pensa alla tragedia di chernobyl, dove c'era un reattore vecchio, non di fabbricazione occidentale (quindi molto più avanzato tecnologicamente) e che era stato fatto funzionare con solo 6 barre di grafite invece che con le 12 o 13 necessarie.
Oltretutto sono passati 20 anni da allora e le tecnologie sono diverse.
ChristinaAemiliana
15-02-2006, 16:53
...e che era stato fatto funzionare con solo 6 barre di grafite invece che con le 12 o 13 necessarie.
Barre di grafite? :wtf:
Barre di grafite? :wtf:
http://it.wikipedia.org/wiki/Reattore_nucleare_RBMK
(...) Dopo l'incidente di Chernobyl (...) I sistemi di controllo sono stati ugualmente migliorati in particolare eliminando le punte di grafite dalle barre di controllo in modo da eliminare l'immediato aumento di potenza che si verificava al loro primo inserimento. A questa particolarità è attribuibile l'esplosione di Chernobyl, quando le barre di controllo vennero inserite nel tentativo di spegnere il reattore.
ho rischiato di perdermi un sondaggio sul nucleare :sofico:
la risposta ovviamente è SI (magari nel savonese così se e quando (2020?) arriverò alla laurea avrò anche il posto di lavoro in zona :D )
ChristinaAemiliana
15-02-2006, 20:05
http://it.wikipedia.org/wiki/Reattore_nucleare_RBMK
(...) Dopo l'incidente di Chernobyl (...) I sistemi di controllo sono stati ugualmente migliorati in particolare eliminando le punte di grafite dalle barre di controllo in modo da eliminare l'immediato aumento di potenza che si verificava al loro primo inserimento. A questa particolarità è attribuibile l'esplosione di Chernobyl, quando le barre di controllo vennero inserite nel tentativo di spegnere il reattore.
Aaahh :D
Beh, quello era il meno, comunque. Dire che l'incidente sia dovuto a questa particolarità è quantomeno fantasioso. ;)
sarei favorevole se ci fosse una alternativa seria per le scorie .
700 km cmq non sono abbastanza per scongiurare mutazioni genetiche (che forse sono peggio della morte).non mi risulta che i moscoviti abbiano subito mutazioni genetiche per il disastro di chernobil.
Che se le tengano fuori dal confine.
Veramente gli scienziati dicono che il disastro di Chernobyl ha interessato il mondo intero :O
ChristinaAemiliana
15-02-2006, 21:11
Beh, oddio, interessato, sì...ma c'è gente che quasi sostiene che abbia decimato il mondo intero...:D
Beh, oddio, interessato, sì...ma c'è gente che quasi sostiene che abbia decimato il mondo intero...:D
No frena guarda che se fatto bene io sono PRO nucleare ma critico chi pensa che una centrale al di la delle Alpi in Calabria non produca effetti (in caso di incidente==>in caso che le 24394 protezioni non funzionino contemporaneamente ecc...)
ChristinaAemiliana
15-02-2006, 21:25
No frena guarda che se fatto bene io sono PRO nucleare ma critico chi pensa che una centrale al di la delle Alpi in Calabria non produca effetti (in caso di incidente==>in caso che le 24394 protezioni non funzionino contemporaneamente ecc...)
Sì sì, avevo capito...e infatti questi scienziati hanno ragione! Se ci fosse un incidente tipo Chernobyl ai confini tra Italia e Francia (ammesso di avere le centrali "adatte" a fare quella fine :D), col cavolo che in Calabria non se ne accorgono...:p
Dicevo soltanto che, mentre quella è una constatazione ragionevole, non lo sono altrettanto tutte le leggende popolari su mutazioni genetiche et similia...;)
Sì sì, avevo capito...e infatti questi scienziati hanno ragione! Se ci fosse un incidente tipo Chernobyl ai confini tra Italia e Francia (ammesso di avere le centrali "adatte" a fare quella fine :D), col cavolo che in Calabria non se ne accorgono...:p
Dicevo soltanto che, mentre quella è una constatazione ragionevole, non lo sono altrettanto tutte le leggende popolari su mutazioni genetiche et similia fino alla calabria...;)
concordo.
p.s.
per la precisione le centrali distano a poco meno di 200km dai confini italiani e non 50.
Comunque direi che le radiazioni non fanno benissimo lo stesso....
Meglio evitare di prenderle.... ;)
ChristinaAemiliana
15-02-2006, 21:59
dipende se si utilizza l'acqua o gas come refrigerante e come trasportatore di energia cinetica. Le vecchie centrali di tipo BWR utilizzano l'acqua pesante di difficile dissipazione a differenza delle centrali a gas
Questo non è esatto. ;)
I BWR e i PWR sono le filiere dell'attuale generazione e sono equivalenti in termini di modernità e sicurezza.
Utilizzano entrambi acqua leggera, infatti costituiscono insieme la filiera degli LWR (reattori ad acqua leggera).
I reattori ad acqua pesante sì che sono vecchi...si chiamano CANDU e l'acqua pesante (che peraltro è chimicamente uguale all'acqua ordinaria, con tutte le proprietà termiche assolutamente identiche) serviva a far sì di poter usare l'uranio naturale senza arricchirlo.
ChristinaAemiliana
15-02-2006, 22:00
concordo.
p.s.
per la precisione le centrali distano a poco meno di 200km dai confini italiani e non 50.
Non capisco a che serve modificare il mio post, però. ;)
ChristinaAemiliana
15-02-2006, 22:04
chiariamo...
io stimo Grillo come persona, uno che fa vera controinformazione e dice cose che ai potenti dà fastidio. L'unica pecca fino adesso è stata la sua presa di posizione sul nucleare... riportando motivazioni assolutamente demagogiche e di repertorio. Una sana lettura di come si costruiscono queste benedette centrali oggigiorno e farebbe passare la paura anche a onesky :D
Beh insomma, proprio l'unica non è stata eh...:D
Cmq come comico anche io stimo moltissimo Grillo (non in senso sarcastico, ma proprio per dire che secondo me è un comico eccellente, assolutamente uno dei migliori...quindi non capisco il suo desiderio di infilarsi anche in argomenti che non capisce solo per fare sensazionalismo).
ChristinaAemiliana
15-02-2006, 22:17
Vi ricordo che uno spegnimento accidentale non è un evento non traumatico e non rischioso ma potenzialmente disastroso per il circuito primario.
O bella, e perché mai? :what:
Comunque, la dicitura "spegnimento accidentale" è fuorviante. La centrale non si spegne "per sbaglio" da sola: si avvia automaticamente la sequenza di spegnimento se le letture dei sensori escono dalla soglia di tolleranza (per semplificare estremamente il concetto, in realtà le cose sono enormemente più complesse). Questo, durante il funzionamento dell'impianto, può capitare, dato che le condizioni di esercizio del reattore sono tenute appositamente entro margini molto ristretti. Quando succede, si controlla che tutto vada bene e, se come nel 99% dei casi è solo un falso allarme perché c'era solo un parametro che è andato oltre giusto un pelino, si fa ripartire la centrale.
Questo giusto per chiarire e per non far andare in panico la gente appena certi astuti giornalisti titolano "Disastro nucleare sfiorato, hanno dovuto spegnere la centrale di XXXX!". ;)
^TiGeRShArK^
15-02-2006, 22:19
No frena guarda che se fatto bene io sono PRO nucleare ma critico chi pensa che una centrale al di la delle Alpi in Calabria non produca effetti (in caso di incidente==>in caso che le 24394 protezioni non funzionino contemporaneamente ecc...)
:tie:
minkia!
la devo tenere di default questa faccina in questo thread...
e prima torino... e ora la calabria.....e ke kazzo!!! :D
^TiGeRShArK^
15-02-2006, 22:20
col cavolo che in Calabria non se ne accorgono...:p
e pure lei si mette... :mbe:
:tie::tie::tie::tie::tie::tie::tie:
:D
certo ke si
gas sempre meno dalla russia
petrolio kon kosti altissimi
da dove produrremo l energia
dalla biomassa ?? :D
dal carbone!!!!
(non è uno scherzo, magari lo fosse..)
:tie::tie::tie::tie::tie::tie::tie:
sta diventando la faccina ufficiale del topic :D
CONFITEOR
18-02-2006, 21:53
Impossibile che una centrale occidentale abbia un incidente con tali conseguenze.
Three miles island fu a un pelo dal disastro, da allora non si ordinano più centrali in usa, e si sono rafforzate tutte le misure di sicurezza, e i costi...
innumerevoli sono però gli incidenti in impianti chimici 'occidentali'
e non credo che il nucleare sia diverso.
Direi che dallo scopo per cui vengono costruite e dal modo in cui vengono fatte una centrale chimica non c'entra niente con una nucleare.....
CONFITEOR
18-02-2006, 22:42
Direi che dallo scopo per cui vengono costruite e dal modo in cui vengono fatte una centrale chimica non c'entra niente con una nucleare.....
Quali 'centrali' chimiche? io mi riferivo a impianti industriali chimici, le industrie chimiche, seppur occidentali, sono soggette a numerosi incidenti, bophal seveso ecc., gli impianti nucleari sono pur sempre manufatti umani soggeti all'imponderabile,
un incidente nucleare può rendere inabitabile una regione per 100.000 anni...
ChristinaAemiliana
18-02-2006, 22:46
Three miles island fu a un pelo dal disastro, da allora non si ordinano più centrali in usa, e si sono rafforzate tutte le misure di sicurezza, e i costi...
Dire che TMI fu a un pelo dal disastro mi sembra quantomeno un'esagerazione...
Nella scala INES (che vedete qua sotto) TMI è classificato come incidente tra il quarto e il quinto livello, mentre Chernobyl, che sì fu un disastro, occupa il settimo livello, il più alto.
http://www.stuk.fi/english/stuk/kuvat/ines.gif
Precisamente TMI appartiene al quarto livello per quanto riguarda le conseguenze sull'ambiente e sulla popolazione e al quinto per quanto concerne il danneggiamento dell'impianto.
La scala INES prevede otto livelli, i primi quattro si classificano come guasti (incidents o deviations) e i successivi quattro come incidenti (accidents). La traduzione in Italiano purtroppo non è delle più felici vista la somiglianza tra la parola incident e "incidente".
Le conseguenze sulla popolazione di TMI appartengono al livello 4 in quanto non vi è stato alcun caso in cui una persona esposta esternamente all'impianto abbia ricevuto una dose superiore ad alcuni mSv. Le persone più esposte tra la popolazione hanno infatti ricevuto una dose di circa 1 mSv. Per rendersi conto di cosa ciò significhi basta pensare che una normale radiografia al torace implica mediamente una dose di 6 mSv.
L'impianto però è stato danneggiato in modo grave (il livello 4 parla di danneggiamento serio) quindi la classificazione corretta da questo punto di vista è il livello 5.
Normalmente nella letteratura di divulgazione TMI si colloca conservativamente al livello 5, anche alla luce del fatto che l'autorità civile ritenne, per eccesso di sicurezza e a livello cautelativo, di predisporre l'evacuazione delle donne incinte e dei bambini in età prescolare. Tale misura in realtà non era necessaria essendo conseguenza e caratteristica dei rischi di cui ai livelli dal quinto in su.
Cosa significa tutto questo? Che TMI fu un incidente grave ed economicamente significativo ma pressoché privo di conseguenze sulla popolazione. Quindi, in buona sostanza, fu la prova pratica che i sistemi di sicurezza funzionavano bene. Per questo non amo dire (e non lo scrivo mai) che TMI "fortunatamente" non ebbe conseguenze in termini di morti o feriti: non ne ebbe perché l'impianto era progettato bene dal punto di vista della sicurezza, non per merito della buona sorte.
D'altra parte, però, TMI evidenziò quali erano ancora i punti carenti della gestione e del progetto delle centrali nucleari e così, da lì, nacque l'analisi del rischio come disciplina moderna, si cominciò a studiare i sistemi di sicurezza in termini probabilistici, a introdurre ridondanze e diversificazioni, a pensare anche alla disposizione della strumentazione sui quadri di comando in modo che fosse la più efficace possibile, e infine, soprattutto, entrarono in vigore norme molto restrittive a riguardo della manutenzione dell'impianto e dell'addestramento del personale.
Perciò, TMI non lo vedrei come un disastro ma come un incidente che ha insegnato moltissimo.
ChristinaAemiliana
18-02-2006, 22:49
Ah, dimenticavo: i motivi per cui le centrali ogni tanto "si spengono da sole" automaticamente sono quelli a cui è assegnato il livello zero: le deviations, caratterizzate da no safety significance. :D
e menomale. ringrazio la maggioranza del popolo italiano che ha votato per quel referendum.
io c'ero e non sono pentito.
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