Ritratti, qualche consiglio

Anche per il ritratto ci sono consigli che ci possono aiutare a migliorare i nostri scatti. Il primo ostacolo da affrontare, agli inizi, è quello di utilizzare anche l'inquadratura verticale. Non è un caso che in inglese questa disposizione del fotogramma prenda il nome di portrait, ritratto appunto, anche se si inquadra qualcosa di totalmente differente.

Figura intera: in questo caso il nostro soggetto è inquadrato interamente, ovvero dalla testa ai piedi senza lasciar fuori nulla. Potrebbe essere un soggetto singolo oppure un intero gruppo di persone affiancate, come quelle dei parenti in un matrimonio: poco cambia, essendo in tutti i casi figure intere. Assicurarsi di lasciare un po' di spazio sopra la testa e sotto i piedi, ma non troppo.

Piano americano: l'inquadratura parte da sotto il ginocchio o da metà coscia, mentre in alto si mantiene un po' di spazio sopra la testa.

Primo piano: l'inquadratura parte appena sotto le spalle. E' l'inquadratura più diffusa, quella che inconsciamente ci viene da comporre quando qualcuno ci chiede “mi fai una foto?”. Si può passare poi ad un primissimo piano, che riprende ad esempio gli occhi o solo una parte del volto. Importante: il punto di fuoco in un ritratto sono sempre gli occhi, a meno che non si cerchi volontariamente uno scatto particolare.

Buona cosa è scattare con l'obiettivo alla stessa altezza degli occhi; si consiglia di scattare da un punto di vista più elevato per non far sembrare bassi i propri soggetti, ma nemmeno troppo dal basso per evitare eventuali doppi menti.

In sintesi

  • Inquadrare bene il soggetto, seguendo poche e semplici regole
  • Attenzione a dove mettere il fuoco: a meno di scatti particolari, va sempre sugli occhi
  • Tenere lo smartphone alla stessa altezza degli occhi del soggetto da ritrarre