WhatsApp, in arrivo gli avatar creati con l'IA

In una beta dell'app di messaggistica presente una funzionalità che permette di creare avatar con l'Intelligenza Artificiale partendo da un selfie
di Andrea Bai pubblicata il 08 Luglio 2024, alle 11:31 nel canale WebWhatsApp sta esplorando la possibilità di sfruttare l'intelligenza artificiale per nuove funzionalità all'interno della popolare app di messaggistica. In particolare, come rivela WABetaInfo, nella versione beta 2.24.14.7 per Android è stata individuata la possibilità di creare avatar personalizzati di se stessi usando l'IA. Gli avatar saranno poi utilizzabili in qualsiasi parte dell'applicazione.
Il processo di creazione è basato, almeno nella versione beta in cui la funzionalità è stata ossrvata,su una combinazione di elementi: immagini fornite dall'utente, istruzioni testuali e il modello AI Llama di Meta.
La creazione prende il via anzitutto da un selfie dell'utente: questa immagine servirà come base per addestrare l'AI di Meta a generare l'avatar di partenza. Una volta completata questa fase, gli utenti potranno evocare i propri avatar digitando "Imagine me" seguito da una descrizione dell'ambientazione desiderata, sia nella chat di Meta AI che in altre conversazioni WhatsApp usando "@Meta AI imagine me...". Il risultato ricorda le immagini prodotte da app come Lensa AI o la funzione "Dreams" di Snapchat.

Fonte: WABetainfo
Si tratta di una funzionalità completamente opzionale e, anzi, gli
utenti dovranno attivarla manualmente nelle impostazioni di WhatsApp prima
di poterla utilizzare. Secondo
quanto riportato, inoltre, sarà possibile eliminare le immagini di
riferimento in qualsiasi momento attraverso le impostazioni di Meta AI.
Al momento non esiste ancora una data di rilascio ufficiale per questa
funzionalità, ma è verosimile immaginare che WhatsApp voglia procedere con
una certa cautela. L'app di messaggistia sta ancora implementando il
supporto per il suo chatbot Meta AI e la generazione di immagini AI in
tempo reale per gli utenti negli Stati Uniti. A fronte però dei precedenti
problemi riscontrati con gli strumenti di AI generativa di Meta sembra che
la società voglia adottare un approccio meno avventato.
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