Vinile is back: in Italia si vendono più LP che CD, non accadeva da 30 anni

Anche in Italia, come in quasi tutto il mondo, cresce esponenzialmente la moda del vinile: superate le vendite dei CD, non succedeva dal 1991!
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 24 Aprile 2021, alle 09:31 nel canale WebÈ ormai assodata la moda del ritorno al vinile anche in Italia. Infatti, sempre più persone, dagli adolescenti fino ai pionieri degli LP, comprano giradischi e dischi in vinile ancora oggi. Questo fenomeno del ritorno alle origini della musica può essere giustificato dalle mode del momento, dalla bellezza, dalla magia e dall'esperienza di ascolto che regala un giradischi. Dati alla mano, dopo 30 anni, i vinili hanno sorpassato le vendite dei CD (Compact Disc), prima negli Stati Uniti e ora anche in Italia.
Cresce la vendita di vinili in un mercato dominato dallo streaming
Nello specifico, nel primo trimestre 2021 le vendite dei dischi in vinile sono cresciute del 121% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Un vero boom inaspettato che ha generato maggiori ricavi rispetto ai classici CD, in calo del 6%. Il mercato della musica rimane ovviamente ampiamente dominato dallo streaming, che rappresenta l'80% del fatturato del business musicale in Italia. In un mondo digitalizzato, il vinile raggiunge quindi un successo quasi paradossale, con l'11% delle vendite nel Bel Paese.
Complessivamente, nel primo trimestre, il mercato musicale italiano è cresciuto del 18,8%, con i ricavi legati agli abbonamenti ai servizi streaming come ad esempio Spotify, Amazon Music e Tidal saliti del 37%.
Sempre più artisti propongono, oltre al CD e alla versione digitale, i vinili dei loro album, comprendendo che c'è richiesta e che non si tratta più di un mercato di nicchia. Anche vecchi LP di cui si fatica trovare le edizioni originali spesso vengono ristampati, rimasterizzati e messi in commercio, anche in simpatiche versioni colorate. Vecchi vinili in solaio o in cantina? È arrivato il momento di rispolverarli!
53 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDati alla mano, negli USA i CD non si stampano più da 3 anni. Da un lato è facile vendere più di un supporto del quale si vendono solo fondi di magazzino. Dall'altro è chiaro che l'interesse per il CD è crollato, e perciò ne hanno cessato la produzione. Una fine disgraziata, sia chiaro: checché se ne dica tra vinile e CD non c'è paragone, a favore del secondo, si intende. Il vinile va avanti nella sua nicchia di mercato. E comunque si parla di numeri bassi per il mercato della musica, che oggi vive di altro.
Basta pensare alle auto che da 5 anni non lo hanno più minimo.
Io li ascoltavo in auto ma da quando appunto 3 anni fa ho cambiato auto, addio CD.
Che poi ormai si vada verso il formato digitale e/o in streaming è un'altro discorso, discorso che a molti (me compreso) piace molto poco.
Che poi ormai si vada verso il formato digitale e/o in streaming è un'altro discorso, discorso che a molti (me compreso) piace molto poco.
Quello si chiama Feticista... a un appassionato di musica dovrebbe interessare principalmente la musica (ma va'?), e sicuramente una musicassetta non risponde a una serie di requisiti essenziali (la qualità
A meno che tu non intendessi DAT o altri tipi di nastri digitali, ovviamente... che sono solo scomodi.
A meno che tu non intendessi DAT o altri tipi di nastri digitali, ovviamente... che sono solo scomodi.
Intendo le musicassette, che come HO ben scritto pare strano siano tornate, per una questione di collezionismo/feticismo/misticismo o altro non mi interessa, un disco lo posso ascoltare su youtube o spotify tanto per farmi una idea personale, oggi, un tempo andavo nel negozio e ascoltavo il disco lì.
Ma poi alla fine compro il CD, che poi ne faccio degli MP3 o FLAC da mettere nello smartphone/lettore audio digitale per comodità (ovvio) è un'altro discorso.
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