Uber, probabilmente, non direttamente responsabile dell'incidente mortale
Il capo della polizia di Tempe, Sylvia Moir, ha precisato "Il sospetto preliminarmente della colpevolezza di Uber non è fondato, molto probabilmente l'auto non ha commesso nessun errore in questo incidente" aggiunge "Per il momento non si escludono le responsabilità del driver di backup presente nel veicolo Uber"
di Carlo Pisani pubblicata il 21 Marzo 2018, alle 08:21 nel canale WebUber
Ci sarebbero già delle prime considerazioni riguardanti l'incidente avvenuto domenica sera a Tempe, Arizona tra un'auto a guida autonoma del gruppo Uber e un pedone identificato nel nome di Elaine Herzberg, 49 anni, deceduta in ospedale poco dopo l'evento.
Ciò che in un primo momento è stato indicato come il primo caso di incidente mortale provocato da un'auto a guida autonoma ai danni di un ignaro pedone, potrebbe lasciar spazio ad una conclusione a favore dell'azienda Uber: le prime ricostruzioni della polizia locale e le dichiarazioni dell'operatore di sicurezza che si trovava a bordo del veicolo Uber al momento dell'incidente, indicherebbero quanto accaduto come un evento impossibile da scongiurare a causa delle tempistiche di interazione tra il pedone e l'auto praticamente nulle.
Il capo della polizia di Tempe, Sylvia Moir, ha precisato "L'iniziale sospetto su una eventuale colpevolezza di Uber non è fondato, molto probabilmente l'auto non ha commesso nessun errore in questo incidente" aggiunge "Per il momento non si escludono le responsabilità del driver di backup presente nel veicolo Uber".
Lo schianto si è verificato in tarda serata nei pressi di Mill Avenue e Curry Road, in prossimità di un marciapiede pedonale di mattoni a forma di "X" che si unisce alla strada principale senza particolari accorgimenti riportando solo del cartelli di divieto ai pedoni di attraversare in quel punto: il veicolo Uber era diretto verso nord, e proseguiva alla velocità di 38 mph, circa 60 km/h, quando ha colpito la donna mentre spingeva una bicicletta verso l'altra parte della strada; la polizia ha tenuto a precisare che il limite della zona è fissato a 35 mph, ma dall'immagine immortalata lo scorso luglio da Google Street View, la carreggiata in questione mostra un cartello di limite di velocità di 45 mph, poco più di 70 km/h.
La polizia inoltre ha visionato i filmati delle due telecamere di bordo del veicolo Uber, una rivolta in avanti verso la strada e l'altra all'interno della vettura rivolta verso l'autista, dalle immagini è emerso che l'impatto con la donna è stato praticamente istantaneo senza alcun particolare preavviso o avvertimento; il capo della polizia Moir ha precisato "È molto chiaro che sarebbe stato difficile evitare questa collisione in qualsiasi tipo di modalità, autonoma o con uomo ai comandi, in base al modo in cui è arrivato il pedone direttamente nella carreggiata".
La polizia di Tempe continua a collaborare con Uber e con l'US National Safety Board nelle indagini, per il momento non sono stati forniti ulteriori dati e soprattutto un verdetto ufficiale.
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSe attraversi una tangenziale di notte, vestito di nero e bendato poi non puoi dare la colpa a chi ti tira sotto...
Spiace per la vittima e forse Uber non ha colpe...ma credo ci sia comunque qualcosa che non va su quella strada...forse un progetto di attraversamento ancora incompleto.
Ci sono seimila telecamere sulla macchina. Poi se pensi che Uber abbia più potere degli inquirenti la buttiamo sul gombloddo e via.
solito complottismo italiano
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