Trump abolisce il Digital Equity Act: "è una legge razzista e illegale"

Donald Trump ha annunciato la cancellazione del Digital Equity Act, la legge firmata da Biden per garantire l'accesso equo a Internet, definendola "razzista e incostituzionale". Immediate le reazioni di protesta da parte di attivisti e opposizione.
di Nino Grasso pubblicata il 09 Maggio 2025, alle 15:38 nel canale WebCon una dichiarazione destinata a scuotere il dibattito politico e tecnologico negli Stati Uniti, il presidente Donald Trump ha annunciato la cancellazione immediata del Digital Equity Act, la legge varata durante l'amministrazione Biden per promuovere l'accesso equo a Internet nelle comunità svantaggiate.
Trump ha definito la misura “razzista, incostituzionale e uno spreco di denaro pubblico”, promettendo di risparmiare miliardi di dollari ai contribuenti e di mettere fine ai cosiddetti “woke handouts”, ovvero sussidi basati sull'appartenenza razziale.
Cos'è il Digital Equity Act: la legge di Biden sull'equità digitale
Il Digital Equity Act è stato inserito nel grande pacchetto bipartisan sulle infrastrutture da 1.000 miliardi di dollari firmato da Joe Biden nel 2021. La legge aveva l'obiettivo di ridurre il digital divide, ovvero il divario nell'accesso a Internet ad alta velocità, stanziando 2,75 miliardi di dollari in tre programmi di finanziamento gestiti dalla National Telecommunications and Information Administration (NTIA): un programma di pianificazione statale, uno di rafforzamento delle capacità e uno competitivo.
I fondi erano destinati a sostenere una vasta gamma di categorie considerate a rischio di esclusione digitale: anziani, veterani, persone con disabilità, residenti in aree rurali, individui con barriere linguistiche e, tra gli altri, minoranze razziali ed etniche. Il testo della legge, però, includeva anche una clausola di non discriminazione ispirata al Civil Rights Act del 1964, specificando che nessuno poteva essere escluso dai benefici per motivi di razza, colore, religione, sesso, identità di genere, orientamento sessuale, età o disabilità.
Trump abolisce il Digital Equity Act: "basta sussidi razziali"
Trump ha motivato la sua decisione con toni molto duri, sostenendo che il Digital Equity Act rappresentasse “un giveaway razzista e illegale da 2,5 miliardi di dollari” e che i fondi fossero distribuiti principalmente secondo criteri razziali, favorendo le minoranze a scapito di altri cittadini. In un post su Truth Social, il presidente ha scritto: “Niente più elemosine woke in base alla razza! [...] Sto annullando questa legge immediatamente, facendo risparmiare miliardi ai contribuenti”.
La mossa di Trump ha subito suscitato forti reazioni da parte di attivisti, associazioni e membri del Congresso. Angela Siefer, direttrice della National Digital Inclusion Alliance, ha definito la cancellazione “priva di fondamento politico ed economicamente insensata”, avvertendo che il taglio dei fondi aggraverà il divario digitale e avrà un impatto negativo su milioni di americani che necessitano di supporto per accedere a Internet, trovare lavoro, accedere a servizi sanitari e difendersi dalle truffe online.
Anche la senatrice democratica Patty Murray, promotrice della legge, ha criticato duramente la decisione, ricordando che il Digital Equity Act era stato approvato con ampio consenso bipartisan proprio per aiutare le comunità rurali, urbane e tribali a colmare il gap digitale.
Non è ancora chiaro se e come il Dipartimento del Commercio abbia già dato seguito alla direttiva di Trump. Alcuni fondi erano già stati assegnati a stati con progetti approvati, tra cui anche realtà rurali e conservatrici come Indiana, Alabama, Arkansas, Iowa e Kansas, mentre altri finanziamenti erano in attesa di essere distribuiti. La revoca dei fondi potrebbe ora sfociare in una battaglia legale, come già avvenuto in passato per altri programmi di equità e inclusione.
75 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoL'alta velocità serve a tutt'altro
Ma secondo alcuni quelli pericolosi sono quelli che si battono per avere riconusciuti alcuni diritti non quelli che li vogliono ostacolare e negare.
L'alta velocità serve a tutt'altro
L'esclusione nasce dal presupposto di mettere tutti nelle condizioni di godere dello stesso livello tecnologico. Quello a cui la connessione possa servire resta e deve restare una questione privata.
Non immagini quanto mi turbi il fatto che al giorno d'oggi si usi il termine "razzista" invece di "discriminatorio".
Esattamente, poi si finisce di fare di tutto un calderone unico con il solo scopo di inquinare i pozzi e non fare niente.
Come adesso che non puoi dire niente contro un ebreo nemmeno se è un pluriomicida stupratore di bambini che vieni tacciato di antisemitismo.
Come adesso che non puoi dire niente contro un ebreo nemmeno se è un pluriomicida stupratore di bambini che vieni tacciato di antisemitismo.
tanto piu che la maggior parte degli ebrei di cui si parlerebbe non sono neppure semiti..
Impossibile da realizzare in questo mondo, a meno di perseguire gli obiettivi decantati nella saga di Star Trek
Beh, è palesemente un presupposto utopico, ma non bisogna dimenticare che ogni forma di benessere sociale è sempre (e solo) un'eterna tendenza convergente, non un progetto realmente ultimabile. Si cerca di rendere il mondo un posto migliore (di quello che già è
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