TikTok sfida Facebook: ''noi apriamo i nostri algoritmi, fatelo anche voi"

TikTok sfida Facebook: ''noi apriamo i nostri algoritmi, fatelo anche voi"

La piattaforma di microvlogging ha deciso di usare la trasparenza come arma contro la diffidenza: presto gli algoritmi di classificazione e condivisione di contenuti saranno liberamente accessibili. Gettato il guanto di sfida ai concorrenti

di pubblicata il , alle 11:41 nel canale Web
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Gli algoritmi che TikTok usa per classificare e condividere i video creati dagli utenti saranno presto liberamente accessibili così che chi voglia abbia la possibilità di osservare le politiche di moderazione in tempo reale del social network di microvlogging.

E' il CEO della società, Kevin Mayer, che ne da comunicazione ufficiale in un post sul blog della società, sottolineando come questa decisione pongano TikTok un passo avanti rispetto alla concorrenza che, anzi, viene in un certo senso sfidata a fare lo stesso.

"Crediamo che il nostro intero settore dovrebbe essere mantenuto ad uno standard eccezionalmente elevato. Ecco perché crediamo che tutte le aziende dovrebbero divulgare i propri algoritmi, le politiche di moderazione e i flussi di dati alle autorità di regolamentazione. Non aspetteremo che arrivi una normativa, e TikTok ha compiuto il primo passo con l'apertura di un Centro di Trasparenza e Responsabilità per la moderazione e le pratiche sui dati" ha dichiarato Mayer.


Kevin Mayer, CEO di TikTok

Il CEO di TikTok sottolinea la volontà di concentrarsi su una "concorrenza leale e aperta" invece che rispondere agli "attacchi maligni del nostro concorrente, travestiti da patriottismo". E' abbastanza palese il riferimento a Facebook e Mark Zuckerberg, che nei giorni scorsi aveva definito la sua creazione come "orgogliosamente Americana" mettendo in guardia dalle ideologie e dal modello cinese.

Le posizioni espresse da Zuckerberg è però verosimile che vengano ascoltate dal Congresso, che già ha mostrato preoccupazione e diffidenza nei confronti di TikTok e con l'amministrazione Trump che non esclude la possibilità di istituire un divieto.

TikTok è quindi da diverso tempo in una situazione difficile, ed è questo il motivo principale per cui ha deciso di aprire i suoi algoritmi e le politiche di moderazione, usando quindi la trasparenza per combattere la diffidenza. In questo modo, inoltre, neutralizza le accuse secondo le quali determinati contenuti verrebbero censurati per compiacere il governo di Pechino e contemporaneamente pungola Facebook proprio sul tema della trasparenza.

Mayer, nel suo post, cita anche il tema della concorrenza: "Senza TikTok, gli inserzionisti americani sarebbero nuovamente lasciati con poca scelta. La concorrenza ne risulterebbe limitata, così come lo sfogo dell'energia creativa americana. Siamo disposti a compiere tutte le azioni necessarie per garantire l'accesso e il successo a lungo termine di TikTok".

7 Commenti
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pabloski30 Luglio 2020, 11:49 #1
Tanto non servirà a niente. Il problema è commerciale. Ricordo ( beh insomma, l'ho letto ) quando negli anni '90, IBM usò il dipartimento di stato USA per fare pressioni su Mediobanca, affinchè non concedesse un prestito vitale alla Olivetti.

Gli americani non amano la concorrenza e sono pronti a giocare sporco per eliminarla.

Tant'è che la soluzione proposta dagli USA alla questione Tiktok qual è? Diventate di nostra proprietà e vi lasceremo in pace. Cioè se ci mettono le loro mani sopra, automaticamente diventa buona e giusta.

Quindi no, aprite gli algoritmi, ma non vi lasceranno comunque stare.
DevilsAdvocate30 Luglio 2020, 12:06 #2
Originariamente inviato da: pabloski
Tanto non servirà a niente. Il problema è commerciale. Ricordo ( beh insomma, l'ho letto ) quando negli anni '90, IBM usò il dipartimento di stato USA per fare pressioni su Mediobanca, affinchè non concedesse un prestito vitale alla Olivetti.

Gli americani non amano la concorrenza e sono pronti a giocare sporco per eliminarla.


I rumors vecchi come matusalemme faticano a scomparire.... Prove però, non ne sono mai uscite fuori, nemmeno nel cartiglio originale "Mediobanca e il salvataggio dell’Olivetti" rivelato fuori da Mediobanca qualche anno fa.
Gio2230 Luglio 2020, 12:30 #3
davvero i cinesi sono cosi ingenui?
pabloski30 Luglio 2020, 12:38 #4
Originariamente inviato da: DevilsAdvocate
I rumors vecchi come matusalemme faticano a scomparire.... Prove però, non ne sono mai uscite fuori, nemmeno nel cartiglio originale "Mediobanca e il salvataggio dell’Olivetti" rivelato fuori da Mediobanca qualche anno fa.


Io lessi che Olivetti intentò causa contro IBM, e quest'ultima decise di patteggiare e risarcire l'azienda.
DevilsAdvocate30 Luglio 2020, 13:23 #5
Originariamente inviato da: pabloski
Io lessi che Olivetti intentò causa contro IBM, e quest'ultima decise di patteggiare e risarcire l'azienda.


L'unico dato ormai dato per accertato è che la CIA in piena guerra fredda tenne un occhio anche su Adriano Olivetti. (cosa peraltro quasi scontata visto che per qualche anno la Olivetti riuscì a stare al passo di aziende estere ben più "finanziate".
Da questo però sono uscite 100'000 teorie cospirazioniste, dalle strane morti alle operazioni finanziarie che però non hanno mai avuto uno straccio di prova reale.
Il fatto che le banche chiesero il rientro dei capitali e che Olivetti si era scoperta di brutto per comprarsi la Underwood (americana) è la cosa certa, il fatto che la divisione informatica fosse in perdita è cosa certa, il fatto che General Electric si sia comprata la suddetta divisione è cosa certa.
Il resto sono teorie.....
Sandro kensan30 Luglio 2020, 13:37 #6
Complimenti a TikTok, che ho scaricato tramite l'Huawei AppGallery. Tra l'altro mio nipotino che mi dice: ma hai tiktok sul cellulare! vale molto e la dice lunga su quanto matusalemme sia io e quelli che sono facebook centrici o americano centrici.
nx-9930 Luglio 2020, 18:06 #7
L'affermazione di Kevin Mayer "crediamo che tutte le aziende dovrebbero divulgare i propri algoritmi" mi garba.

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