TikTok punta sull'AI: licenziati migliaia di moderatori umani

La moderazione sui social network è un elemento centrale e gioca un ruolo fondamentale per garantire agli utenti un'esperienza d'uso completa, priva di contenuti potenzialmente dannosi, spam e fake news. Per questo motivo, la scelta di TikTok è destinata a far discutere. Il social network, infatti, punterà sull'intelligenza artificiale per tenere sotto controllo i contenuti pubblicati sulla piattaforma dagli utenti. Migliaia di lavoratori europei saranno licenziati a pochi giorni dalla votazione per formare un sindacato interno.

L'AI sostituirà i moderatori umani

La notizia è stata riportata in queste ore dal Wall Street Journal e rappresenta un vero e proprio punto di svolta per TikTok, che conferma la volontà di puntare in modo deciso sull'intelligenza artificiale per il suo futuro, anche per quanto riguarda la moderazione.

Il social, infatti, sostituirà i moderatori umani per ricorrere all'intelligenza artificiale, con l'obiettivo di automatizzare la gestione dei contenuti. Complessivamente, è previsto il licenziamento di circa 2.500 lavoratori del team di moderazione con sede a Londra. La notizia arriva a pochi giorni dalla votazione per la creazione di un sindacato interno.

Secondo John Chadfield, organizzatore nazionale della CWU (Communication Workers Union), TikTok "non vuole avere moderatori umani, il suo obiettivo è che tutto venga fatto dall'intelligenza artificiale". ByteDance, l'azienda proprietaria di TikTok, ha replicato che già oltre l'85% dei contenuti rimossi dal social per violazione delle linee guida avviene grazie all'AI che si occupa dell'identificazione dei contenuti e della loro rimozione. Nei giorni scorsi, un rapporto aveva accusato TikTok di non fare abbastanza per proteggere i minorenni da contenuti potenzialmente dannosi.

Il programma di licenziamenti sarebbe legato anche a una riorganizzazione delle attività europee, con un focus su alcuni hub e la riduzione del personale a Londra. Si tratta di un processo analogo a quello andato in scena lo scorso anno nel Sud Est asiatico, con il licenziamento di 500 dipendenti in Malesia e l'integrazione dell'AI nella moderazione dei contenuti locali.