Shein sotto indagine: AGCM avvia istruttoria per possibile greenwashing

L'AGCM ha aperto un'istruttoria nei confronti del colosso del fast fashion Shein per possibili pratiche di greenwashing. L'indagine si concentra sulle affermazioni ambientali presenti sul sito web italiano dell'azienda, ritenute potenzialmente fuorvianti.
di Nino Grasso pubblicata il 25 Settembre 2024, alle 15:31 nel canale WebShein
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha appena annunciato l'apertura di un'indagine su Infinite Styles Services CO. Limited, la società che gestisce il sito web italiano di Shein. L'istruttoria mira a esaminare la veridicità delle dichiarazioni ambientali presentate dall'azienda di moda online.
Il procedimento si concentra sulle sezioni "#SHEINTHEKNOW", "evoluSHEIN" e "Responsabilità sociale" del sito shein.com. Secondo l'AGCM, queste pagine potrebbero contenere informazioni ambientali vaghe, confuse o fuorvianti, in particolare riguardo alla "circolarità" e alla qualità sostenibile dei prodotti offerti. Un punto chiave dell'indagine riguarda la collezione "evoluSHEIN", pubblicizzata come linea di abbigliamento sostenibile. L'Autorità sospetta che le informazioni fornite sulla quantità di fibre "green" utilizzate possano indurre in errore i consumatori. Inoltre, l'azienda avrebbe omesso di comunicare la non riciclabilità dei capi una volta giunti a fine vita.
AGCM apre istruttoria su Shein per possibile Greenwashing
L'AGCM ha evidenziato, inoltre, una possibile discrepanza tra gli obiettivi di decarbonizzazione dichiarati da Shein e i dati riportati nei rapporti sulla sostenibilità per gli anni 2022 e 2023. Questi documenti mostrerebbero un significativo aumento delle emissioni di gas serra, in contrasto con l'impegno propagandato dall'azienda e in un contesto in cui la crescente consapevolezza sulle tematiche ambientali, anche da parte dei consumatori, ha reso il settore della moda particolarmente sensibile alle accuse di greenwashing.
L'indagine intende mettere al vaglio eventuali pratiche fraudolente di marketing ambientale nel fast fashion, un settore noto per il suo elevato impatto ecologico. In particolare, l'istruttoria mira a valutare se Shein abbia adottato strategie comunicative ingannevoli o omissive in tema di sostenibilità, con il suo esito finale che potrebbe avere un impatto sull'intero settore della moda veloce. Un eventuale riscontro di pratiche ingannevoli potrebbe portare a sanzioni e, soprattutto, a un cambiamento nelle strategie di comunicazione ambientale delle aziende di moda. L'obiettivo è quello di obbligare le aziende del settore a una maggiore responsabilità e trasparenza e, al momento, non resta che attendere la risposta dell'azienda alle accuse e quali saranno le eventuali conseguenze per il mercato dell'abbigliamento online a basso costo.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer quanto riguarda il greenwashing, Brumotti con l acqua SanBenedetto "eco-green" (perché uno non basta, du is megl che uan
Per fortuna finalmente qualcosa si muove: https://www.greenme.it/lifestyle/sa...i-greenwashing/
ma San Benedetto è pluri-recidiva :https://www.huffingtonpost.it/cultu...e_mani-5133921/
Per il resto basta che mostrino il video di come i dipendenti lavorano in SHEIN e TEMU per far capire che l'unica cosa "GREEN" è la BILE DEI LAVORATORI.
https://www.agcm.it/media/comunicat.../2024/9/PS12709
Si parla di "Pubblicità Ingannevole" che suona più "ITALICO" indipendentemente che venga coinvolto un "Termine in Inglese", tecnicamente siamo ancora su territorio Italiano.
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