Raccomandata DAZN, botta da 500 euro e solo 7 giorni per pagare: cosa sta succedendo

La battaglia contro la pirateria audiovisiva sta entrando in una fase completamente diversa. DAZN ha dato il via all'invio di raccomandate con richieste di risarcimento economico verso coloro che sono stati già sanzionati dalla Guardia di Finanza per l'utilizzo di servizi IPTV illegali. Le lettere, firmate dal CEO della filiale italiana Stefano Azzi, propongono una composizione bonaria dell'accaduto attraverso il versamento di un indennizzo forfettario di 500 euro entro sette giorni dal ricevimento della comunicazione.

Le comunicazioni fanno riferimento al procedimento penale numero 7719/22 R.G. N.R., avviato dalla Procura di Lecce, che ha portato all'accertamento dell'acquisizione illecita di servizi IPTV da parte di oltre 2000 pirati relativi ai pacchetti per la visione delle dirette delle partite del Campionato di Calcio di Serie A. Gli utenti coinvolti avevano violato i diritti di trasmissione audiovisiva, secondo il decreto legislativo numero 9/2008, che appartengono in esclusiva alla scrivente DAZN Limited in qualità di licenziataria. A seguito dell'illecito, la Guardia di Finanza aveva già irrogato la specifica sanzione amministrativa, ma adesso gli utenti stanno ricevendo un'ulteriore "botta" da pagare da parte di DAZN.

Un utente su Reddit ha riportato di aver ricevuto una lettera datata a settembre 2025, in cui si legge che DAZN è stata notificata dal competente nucleo della Guardia di Finanza in data 5 settembre. L'indennizzo richiesto ammonta a 500 euro, che deve essere versato tramite l'indirizzo di posta elettronica certificata dedicato, con la disponibilità per tale soluzione che si esaurisce decorsi sette giorni dal ricevimento della comunicazione. Se questo non dovesse accadere, senza ulteriore avviso DAZN si riterrà libera di avviare ulteriori iniziative giudiziarie appropriate.

La vicenda solleva diversi interrogativi dal punto di vista legale: la doppia richiesta economica, prima attraverso la sanzione amministrativa della Guardia di Finanza e successivamente tramite l'indennizzo privato richiesto da DAZN, ha generato discussioni sulla legittimità di tale procedura. Gli utenti coinvolti si interrogano se, avendo già pagato la sanzione amministrativa prevista per legge, sia lecito che la società chieda un ulteriore indennizzo privato per fatti che risalgono al periodo 2018-2020.

L'iniziativa si colloca nel quadro dell'azione coordinata avviata da DAZN insieme alla Lega Calcio Serie A e Sky Italia, con il supporto di diverse autorità di legge. Di fatto, i titolari dei diritti televisivi del calcio hanno formalmente richiesto e ottenuto dall'Autorità giudiziaria competente i nomi di oltre duemila utenti in 80 province italiane, già sanzionati dalla Guardia di Finanza negli ultimi mesi, per essere in condizione di avviare azioni risarcitorie per i danni arrecati. Le sanzioni amministrative previste dalla legge italiana sul diritto d'autore vanno da 154 a 5.000 euro, ma l'azione risarcitoria in sede civile rappresenta invece un procedimento separato, che secondo quanto dichiarato dal CEO di DAZN Italia Stefano Azzi può ammontare a diverse migliaia di euro, equivalenti a circa dieci anni di abbonamenti legali. La richiesta di 500 euro formulata nelle lettere inviate rappresenterebbe quindi una proposta di composizione bonaria, presumibilmente inferiore rispetto a quanto la società potrebbe richiedere in sede giudiziaria se la cifra proposta non venisse regolarmente pagata.