Pavel Durov, fondatore e CEO di Telegram, arrestato in Francia: è già un caso politico, con Elon Musk sul piede di guerra

Sabato sera, presso l'aeroporto di Le Bourget, le autorità francesi hanno posto in custoria cautelare Pavel Durov, fondatore e CEO di Telegram. Ecco quello che si sa finora, con la certezza che siamo solo all'inizio di un vespaio internazionale che durerà a lungo.
di Alessandro Bordin pubblicata il 26 Agosto 2024, alle 09:05 nel canale WebTelegram
La notizia è di quelle destinate, fin dalle primissime battute, a dividere e ad accendere gli animi: Pavel Durov, fondatore e CEO di Telegram, è stato posto in custodia cautelare da parte delle autorità francesi, essendo di fatto nella lista delle persone ricercate. Cerchiamo di elencare i fatti, che non sono poi tantissimi, per poi passare ad altre considerazioni, nella consapevolezza che la vicenda è solo agli inizi ma particolarmente scottante, sotto molti punti di vista.
I fatti, finora
Pavel Durov - Fonte immagine
Wikipedia TechCrunch - TechCrunch Disrupt Europe: Berlin 2013Uploaded
by Schreibvieh, CC BY 2.0
- Paver Durov, trentanovenne nato a San Pietroburgo ma con cittadinanza francese, nevisiana (Saint Kitts e Nevis) e emiratina (Emirati Arabi Uniti), fondatore prima del social VK russo (2006), poi di Telegram nel 2013 insieme al fratello NIkolaj, è stato posto in custodia cautelare dalle autorità francesi, non appena atterrato col suo jet personale all'aeroporto di Le Bourget (Parigi).
- Perché? Su di lui pendeva un mandato di perquisizione emesso dall'ufficio dei minori francese, sulla base di un'indagine preliminare. Il mandato aveva effetto solo sul territorio francese. Si tratta però della punta dell'iceberg, come vedremo fra poco (stiamo elencando solo i fatti certi e assodati).
Il punto della questione
Stando ad un articolo di TF1 Info, un investigatore delle autorità francesi ha messo in chiaro dove si voglia arrivare. In base alle dichiarazioni, Pavel Durov sarebbe colpevole di non aver fatto nulla di nulla per evitare che venissero commessi innumerevoli delitti e crimini, non esistendo di fatto nessuna moderazione su Telegram. Nè di aver mai collaborato con le autorità per arginare palesi attività criminali. Nell'articolo si parla di terrorismo, traffico di stupefacenti, frodi, riciclaggio di denaro, ricettazione, contenuti inneggianti al razzismo e a tutti gli estremismi possibili, contenuti pedopornografici e via dicendo, contro i quali nulla è stato fatto in termini di moderazione contenuti e a livello di collaborazione con le autorità.
Sempre secondo l'investigatore, Telegram è da tempo la piattaforma in assoluto più utilizzata dalla criminalità di ogni genere (oltre che strumento di messaggistica istantanea "normale"), proprio in virtù di una generalizzata e fondata consapevolezza che puoi dire e fare di tutto, senza che venga preso mezzo provvedimento. Un esempio recente in Francia, sebbene non sia certo il reato più grave imputato a Telegram, la trasmissione in chiaro delle partite di Ligue 1, in barba a qualsiasi diritto milionario di trasmissione in esclusiva.
Le perplessità delle prime ore
Sono in molti a chiedersi il perché di una scelta apparentemente goffa da parte di Pavel Durov di mettere piede in Francia, essendo consapevole del destino a cui sarebbe andato incontro. C'è chi parla di atto volontario, un "martirio" cercato per uscirne poi più forte di prima, in nome di una libertà di pensiero ed opinione che è sempre al centro del dibattito politico internazionale, in un mondo dove è veramente difficile capire i confini del lecito. Diffondere fake news, aprire canali omofobi o razzisti, inneggiare al terrorismo di qualsiasi colore, scambiare materiale pedopornografico ... quando smettono di essere libertà di pensiero ed opinione e diventano reato? E cosa si può fare? Nel caso di Telegram, per ora, nulla di nulla. Per alcuni temi è più facile rispetto ad altri, ma attendiamoci un vespaio di livello internazionale perché, di fatto, hanno già iniziato in molti.
Perché Telegram sì e altri social e app di instant messaging no?
Presto per avere certezze, altrimenti lo avremmo messo nei fatti. Da quello che sta emergendo c'è una grande differenza a non solo a livello di moderazione (su Facebook verrebbe bloccata subito una ipotetica diretta di una partita di calcio senza averne i diritti, per esempio, idem per altri social), ma soprattutto a livello di collaborazione con le autorità per i reati peggiori. Collaborazione che è a livello di zero assoluto, con Telegram.
Il fattore russo
Sono già in molti a chiedersi se le origini russe di Pavel Durov abbiano in qualche modo contribuito ad una particolare acredine nei suoi confronti. Anche qui, difficile per ora capirlo. Pavel Durov, nel 2006, ha fondato il social russo VK, da cui è stato di fatto costretto a dimettersi perché non accettò gli "inviti" del Cremlino a consegnare le credenziali di molti attivisti politici, nonché ad oscurare diversi profili degli oppositori, fra cui quello di Aleksej Naval'nyj. Passato in mano ad alcuni oligarchi vicini al governo russo, Pavel Durov lasciò di fatto la Russia, considerandola incompatibile con il business che aveva in mente. Ma erano 10 anni fa. C'è di mezzo la guerra fra Russia e Ukraina e tantissima propaganda, da ambo le parti, che passa da Telegram.
Le prime "reazioni eccellenti"
A livello internazionale sono prima di tutto i movimenti di destra ad insorgere, in nome della libertà di esprimersi. Anche in questo caso è difficile stabilire dove finisca la buona fede e dove inizi la strumentalizzazione, in un clima di costante campagna elettorale dove ogni pretesto è buono per tirare l'acqua al proprio mulino. E il mulino di Elon Musk, il primo a insorgere, è particolarmente ricco, essendo il proprietario di X. Schierandosi immediatamente col neonato movimento #freepavel, descrive scenari apocalittici per il futuro, in cui considera X il prossimo bersaglio. Non risparmia iperboli, chiedendosi quando si arriverà alla pena di morte per un like e cose simili. Altri personaggi si stanno aggiungendo ai cori degli indignati, puntando tutto sulla libertà di espressione negata e ignorando del tutto il nocciolo vero della questione, ovvero se e come arginare contenuti che con la libertà di espressione non c'entrano affatto. Inneggiare alla pedofilia è libertà di espressione, usando un'iperbole anche noi? Ma, meglio ripeterlo, siamo agli albori di un caso enorme e complesso.
Aggiungiamo un fatto, innegabile: attualmente Telegram è veramente il canale preferito da parte di chi sa di uscirne impunemente, a prescindere dai contenuti. Oltre ovviamente alla stra grande maggior parte degli utenti che lo utilizzano in maniera lecita. E resta il dubbio della mossa, volontaria o meno, di atterrare in territorio francese sapendo di essere un ricercato. Un "martirio" volontario? Siamo solo all'inizio ma quello che sappiamo è che la Francia ha scelto, in maniera ben poco celata, di mettere mano a una questione spinosissima. Dove finisce la libertà e dove inizia la censura? Ma soprattutto, è censura mettere a tacere terroristi, pedofili e altre attività criminali?
148 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoComunque ,magari mi sbaglio , si è fatto prendere probabilmente perché aveva paura . Meglio in carcere che morto chissà dove per mano magari russa o araba vai a sapere
Ora saranno soddisfatti i fautori della cens... ops chtcontro... ops lotta alle fake news /crimine (dis)organizzato?
Il prossimo sarà Musk?
Poi magari anche Corsini perchè non modera abbastanza il forum?
E whatsapp che ha la crittazione e2e quindi non può leggere i contenuti (in teoria neanche T lo fa) va bene ? Anche Zukkino in galeraHH!!??
EDIT, dimenticavo Apple che non ha aperto all'FBI l'iphone del terrorista, Cook in galeraHHH ?
Ah, la pedofiliaHH, è la nuova ALqueada...
La DDDrogaHHH, perchè prima non si spacciava.
Le cryptoHHH (telegram ha la sua), vietiamole perchè usate per pagamenti illeciti.
Mi ricorda la guerra a Torrent perchè era usato per scaricare film...
Ma come si fa a pretendere che una società estera (che non rientra nel DMA come gatekeeper) senza uffici in loco debba ottemperare a richieste di qualunque stato del mondo dove non ha sedi (in pratica non ci opera). Se avesse un ufficio ci sarebbe il responsabile locale.
Anche cloudflare se ne è fregate e le hanno dato ragione in tribunale (mi pare).
Che poi ci vuole un attimo a passare ad altre piattaforme anche più sicure...
Telegram è già stato "bucato" più volte, la fallita rivolta turca vi ricorda niente?
A proposito, il mio recente avatar è stato premonitore
Dite che ci starebbe bene un' H finale?
Per commentare la notizia, ci sono ancora troppe poche informazioni, devo capire per quali motivi si è andato praticamente a consegnare in terra francese...
Pensa te che in russia volevano bloccare T ma poi lo hanno lasciato, con la mania di controllo che hanno, secondo te perchè....? e qui no? strano, non ti pare?
Qualcuno dice che sia tutta una manfrina anche questa e che Pav lavori per/con il governo russo, molto di nascosto ovviamente. Altrimenti sarebbe già "caduto da un ponte"....
Può può, basta leggere i termini e condizioni d'uso
Perchè a quanto pare può, ma non lo fa. Se Signal venisse messa sotto torchio, non c'è prova che non vada a collaborare con le autorità.
Esatto, troppe cose non tornano, ci sono sicuramente sotto altre motivazioni.
Lui che si consegna, le accuse "ridicole" (visto che andrebbero rivolte anche a Signal, Threema, Matrix, Xmpp, Wire, SimpleX, Session... e a tutti gli altri fornitori di messaggistica crittografata), l'esposizione mediatica...
Signal (e tante altre), a differenza di Telegram e Whatsapp, non potrebbe collaborare neanche se lo volesse, semplicemente perché non ha accesso lei stessa ai dati...
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