Netflix: pubblicità per pagare meno ma un 'extra' per condividere la password. Il tutto già entro fine anno?

Sappiamo che per far fronte alla perdita di un volume consistente di abbonati, Netflix sta approntando alcune misure strategiche volte a compensare il rallentamento della crescita e che queste misure si snodano, principalmente, su due fronti: l'offerta di profili ad abbonamento più economici ma supportati dalla pubblicità da un lato, e il giro di vite sulla pratica della condivisione delle password che sarà, secondo quanto già riferito dall'azienda, addebitata direttamente all'utente finale.

Circolano ora alcune informazioni aggiuntive riguardanti i piani temporali di Netflix per l'applicazione di queste due strategie, che indicano come il colosso dello streaming voglia adottarle entrambe contemporaneamente attorno alla fine del 2022. 

Le informazioni sembrano contrastare con quanto aveva affermato il CEO della società, Reed Hastings, in occasione della presentazione dei risultati dell'ultimo trimestre fiscale, quando aveva suggerito che Netflix si sarebbe presa "un anno o due" per valutare, mettere a punto e lanciare un profilo di abbonamento supportato dalle inserzioni pubblicitarie.

Tuttavia in una lettera interna inviata ai dipendenti della società, e della quale il New York Times ha potuto prendere visione, Hastings ha comunicato i cambiamenti previsti definendoli come "veloci e ambiziosi" e che potrebbero "richiedere alcuni compromessi", osservando inoltre che "tutte le principali società di streaming, Apple esclusa, hanno o hanno annunciato un servizio supportato dalla pubblicità", concludendo infine che i consumatori desiderano "opzioni a prezzi inferiori". 

Per quanto riguarda invece il contrasto alla pratica di condivisione della password la società prevede di applicare misure rigide che prevedono il blocco dell'utenza e l'opzione di scegliere in via ufficiale e a pagamento un modo più semplice e sicuro per la condivisione della password, ufficializzando quindi una sorta di multi-utenza su uno stesso account. La società dovrebbe mettere alla prova queste modifiche in alcuni mercati specifici, ma non è dato sapere quali e nemmeno quando (al di là della data generica entro fine anno) avverrà la fase di testing e la diffusione ad altri mercati.