Netflix ai partner: "Usate l'AI? Seguite queste cinque regole"
Netflix, dopo le polemiche per l’uso dell’AI nel documentario What Jennifer Did, pubblica le sue linee guida ufficiali per gli studi di produzione. Obiettivo: garantire trasparenza, rispetto del copyright e tutelare interpretazioni e dati sensibili
di Andrea Bai pubblicata il 25 Agosto 2025, alle 08:16 nel canale WebNetflix
Netflix ha già sperimentato da vicino gli effetti negativi dell’uso dell’intelligenza artificiale generativa nel mondo audiovisivo: lo scorso anno il documentario What Jennifer Did di Jenny Popplewell, dedicato a un caso di cronaca nera, era stato criticato per l’impiego di immagini generate dall’AI in sostituzione di vere foto d’archivio. L’episodio aveva alimentato un acceso dibattito sulla possibilità che strumenti di questo tipo possano distorcere la realtà proprio in contesti in cui il pubblico si aspetta rigore e veridicità.
Per evitare il ripetersi di simili controversie, la piattaforma ha scelto di muoversi in anticipo con un documento ufficiale pubblicato sul proprio Partner Help Center. In questo testo vengono delineati i principi guida e le regole che i team di produzione dovranno seguire nell’uso delle tecnologie di intelligenza artificiale generativa. Secondo Netflix, questi strumenti rappresentano “aiuti creativi preziosi”, capaci di velocizzare lo sviluppo di immagini, suoni, testi e video, permettendo di esplorare soluzioni originali. Tuttavia, proprio a causa della rapida evoluzione del settore, si è reso necessario definire confini chiari.

Nelle linee guida si legge che ogni partner dovrà informare il proprio referente Netflix qualora intenda integrare AI generativa nei processi creativi. La comunicazione è considerata indispensabile per mantenere trasparenza e restare in linea con le pratiche migliori a livello internazionale. Alcuni casi d’uso a basso rischio non richiederanno una supervisione legale, ma nel momento in cui i contenuti generati riguardano elementi definitivi della produzione, l’immagine di un talento, dati personali o proprietà intellettuali di terzi, sarà necessario richiedere un’approvazione scritta.
Netflix e le nuove linee guida sull’uso dell’AI: cinque principi base
Il framework elaborato da Netflix si articola attorno a cinque principi chiave, ritenuti fondamentali per un uso responsabile. In primo luogo, i contenuti generati non devono riprodurre o ricreare in modo sostanziale caratteristiche identificabili di materiale protetto da copyright o appartenente a terzi. In secondo luogo, gli strumenti adottati non devono archiviare, riutilizzare o addestrarsi sugli input e output forniti durante la produzione. Inoltre, quando possibile, è richiesto che tali strumenti siano impiegati in un ambiente aziendale protetto, così da salvaguardare i dati in ingresso. Un ulteriore punto stabilisce che i materiali generati abbiano un carattere temporaneo e non debbano confluire nelle consegne finali. Infine, viene specificato che l’AI non può sostituire prestazioni artistiche o sindacalmente regolamentate senza consenso.
Netflix chiarisce che, se le produzioni sono sicure di rispettare le linee guida, sarà sufficiente notificare il referente. Diversamente, qualora vi fossero dubbi sul perimetro di conformità o il rischio di violazioni, sarà obbligatorio richiedere ulteriori indicazioni e un’approvazione scritta prima di procedere. L’intento è ridurre il rischio legale e al tempo stesso proteggere creativi, interpreti e dati sensibili coinvolti nel processo produttivo.
Con questa regolamentazione, Netflix cerca di trovare un equilibrio tra la spinta innovativa dell’intelligenza artificiale e la necessità di preservare trasparenza, autenticità e rispetto dei diritti. La scelta nasce dall’esperienza diretta con le critiche subite e rappresenta un tentativo di anticipare le sfide etiche e legali che il settore audiovisivo dovrà affrontare sempre più spesso nei prossimi anni.










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2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMagari arriveremo in futuro a rigettare tutto ciò che è generato con l'ia.. Preferendo i contenuti "umani"... Io già sono in questo mood... Tutto ciò che è stato fatto con l'ia è finto ed anche brutto... Ora siccome non si può piu distinguere contenuti fatti con l'ia e umani, parto con presupposto che siano tutti finti
Comunque la questione del copyright deve essere assolutamente centrale nel dibattito normativo...
Magari arriveremo in futuro a rigettare tutto ciò che è generato con l'ia.. Preferendo i contenuti "umani"... Io già sono in questo mood... Tutto ciò che è stato fatto con l'ia è finto ed anche brutto... Ora siccome non si può piu distinguere contenuti fatti con l'ia e umani, parto con presupposto che siano tutti finti
Comunque la questione del copyright deve essere assolutamente centrale nel dibattito normativo...
in realtà midjourney ecc fanno già ora devi video assurdi dopo 7 o 8 ore di prompt e correzioni (quindi risultati sono parecchio originali)
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