Nell'era dell'IA generativa la metropolitana di San Francisco funziona grazie ai floppy disk

La San Francisco Municipal Transportation Agency (SFMTA) ha un sistema di controllo dei treni della metropolitana basato ancora su floppy disk. La tecnologia, operativa dal 1998, verrà sostituita: si teme che presto si arriverà a un "guasto catastrofico".
di Manolo De Agostini pubblicata il 09 Aprile 2024, alle 06:11 nel canale WebMentre il Giappone sta spingendo per l'abbandono dei floppy disk nella Pubblica Amministrazione, dalle cronache emerge un altro caso che vede la vetusta tecnologia aggrapparsi con le unghie e con i denti alla vita davanti a un destino segnato da tempo.
Siamo a San Francisco, patria di Silicon Valley, la culla della tecnologia più avanzata, ma al tempo stesso luogo in cui il sistema di controllo dei treni della metropolitana funziona ancora con i floppy disk.
Mariana Maguire, responsabile del SFMTA Train Control Project, ha spiegato ad ABC7 News che l'SFMTA è stata la prima agenzia negli Stati Uniti ad adottare il sistema di controllo automatico dei treni sotterranei (quelli di terra usano un altro sistema) basato su floppy nel 1998.
Un anno in cui i CD erano già piuttosto diffusi e si stavano affacciando da qualche tempo anche i DVD, per non parlare di altri supporti fisici come gli hard disk, seppur ben lontani dalle capacità odierne (probabilmente si optò per la soluzione meno costosa).
Secondo il direttore di SFMTA, Jeffrey Tumlin, il sistema di gestione dei treni era destinato a durare 20-25 anni, ma ora è entrato nel suo 26esimo anno di servizio e, seppur funzioni ancora bene, ogni anno aumenta il rischio che i dati sui floppy si degradino portando, prima o poi, a un "guasto catastrofico".
Il problema è che l'aggiornamento a un sistema moderno richiederà non solo circa un decennio, ma costerà centinaia di milioni di dollari. Tumlin spera che la maggior parte dei soldi provenga da sovvenzioni statali e federali, mentre il resto verrà dalle sempre più esigue risorse municipali.
Il floppy disk firmato da Steve Jobs è stato venduto a 84.000 dollari
L'obiettivo è arrivare ad avere un sistema più moderno che permetterà di gestire il trasporto ferroviario in modo integrato, quindi sia i treni in superficie che nella metropolitana.
Giappone, Stati Uniti e ovviamente tantissimi altri casi meno noti: quando qualcuno vi parla di "resilienza", parola di gran moda negli ultimi anni, tirate fuori dal taschino un floppy disk - sempre che ne abbiate uno.
17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLo so perchè li ho riutilizzati qualche mese fa. Giusto uno, per l'appunto senza marca, aveva qualche settore danneggita.
Ma oh, non ho trovato UNO su una cinquantina e passa che non funzionasse del tutto ! Son rimasto stupito anch'io in effetti.
Guardiamo il lato positivo venendo alla metropolitana. Quando SKYNET assumerà il controllo e si ribellerà al genere umano non potrà metterci le sue zampacce e potranno ancora muoversi, certo facendo attenzione ai vari terminator e altre amenità simili !
Se il problema sono i floppy esistono decine di emulatori basati su SD card o altro supporto più moderno.
Lo so perchè li ho riutilizzati qualche mese fa. Giusto uno, per l'appunto senza marca, aveva qualche settore danneggita.
Ma oh, non ho trovato UNO su una cinquantina e passa che non funzionasse del tutto ! Son rimasto stupito anch'io in effetti.
miracolo.. io avevo dei 3,5" della 3M (il top all'epoca) che anche solo dopo un paio di anni iniziavano a fare i capricci altro che 30 anni
i 5/4 invece mi sembravano più duraturi specie i primi sotto il mega
Non e' che e' immediato... I floppy disk sono attaccati a dei computer tramite una interfaccia ormai obsoleta, sostituire i floppy significa sostituire quei PC. Quei PC hanno del software che dovra' essere riscritto se si cambiano, etc etc...
Il problema e' sempre e solo uno, ovvero che "fin quando funziona, non toccarlo" e' un concetto sbagliato per sistemi di questo tipo, ovvero che devono perdurare nel tempo.
E' vero che se una cosa funziona non ha senso cambiarla all'inizio, ma bisogna considerare anche la vita operativa, il costo della sostituzione etc... Se il sistema si fosse aggiornato nel tempo, un pezzo alla volta, avremmo adesso una roba funzionante ed aggiornata, mentre adesso ci troviamo con un sistema completamente obsoleto, che richiedera' una fatica molto piu' grande (e investimenti molto piu' corposi) nella sua sostituzione in toto, fra l'altro con maggiori disservizi.
Quindi questi sistemi vanno mantenuti ed aggiornati nel tempo, altro che "fin quando funziona non toccarlo". Ma il management non lo capisce perche' aggiornare significa spendere soldi, e quando spunta fuori l'argomento tutti cominciano a gridare ed a correre in cerchio con le mani nei capelli...
Un altro sistema di esempio? Tutto il sistema del governo degli stati uniti dedita al calcolo delle tasse, una cosa decisamente centrale e cosi' importante, che non e' mai stata toccata, e si basa ancora su hardware antelucano e codice scritto in cobol (https://amzn.eu/d/gFbSreW), che nessuno si prende la briga di aggiornare perche' ormai, se devi farlo, devi cambiare tutto e si puo' immaginare che nessuno vuole prendersi la colpa se spunta qualche errore. Di contro, i pochi sviluppatori che mantengono quei sistemi fanno vita da nababbi, che vengono pagati tipo 200$ all'ora o anche piu'....
Vogliamo passare in Italia? C'e' un'azienda che fa sistemi avionici per elicotteri e aerei da turismo o poco piu' grandi, che aveva cominciato con il processore 8086. Ancora oggi utilizzano quei processori, e gli stessi sistemi informatici (compilatori etc) perche' conoscono tutto a menadito, sia i bug dei compilatori, che quelli dei processori etc... Cambiare anche sono uno di questi componenti significa rifare tutta la trafila di certificazioni. Risultato? Hanno una cassaforte piena di vecchi 8086 ed intendono utilizzarli fino all'ultimo prima di aggiornare il loro sistema e workflow. Peccato solo che, quando avranno utilizzato anche l'ultimo 8086, dovranno bloccarsi non so per quanto tempo (mesi, se non anni) prima di poter ricominciare a lavorare... Potrebbero, che so, cominciare ad aggiornarsi adesso e rifare le certificazioni poco alla volta, ma costano... Meglio lasciare tutto com'e' e lasciare i ca@@i per chi verra' dopo, quando il management attuale andra' in pensione (e non ci vuole molto)...
i 5/4 invece mi sembravano più duraturi specie i primi sotto il mega
Avoglia se me lo ricordo il floppy per pulire le testine del drive... Comunque ho ancora i floppy da 5,25" del mio primo PC ( AD 1986 ) e l'anno scorso andavano ancora ( provati su un PC-AT 286 di un mio amico miracolosamente ancora funzionante ). Ehhhh quanta acqua è passata sotto i ponti...
Pensavo la stessa cosa, certo se usano floppy immagino che anche il software sia di pari epoca ma non credo sia difficile nel 202* fare un driver C che simuli il floppy visto il supporto usato anche la velocità R/E non sarebbe un problema
Il problema e' sempre e solo uno, ovvero che "fin quando funziona, non toccarlo" e' un concetto sbagliato per sistemi di questo tipo, ovvero che devono perdurare nel tempo.
E' vero che se una cosa funziona non ha senso cambiarla all'inizio, ma bisogna considerare anche la vita operativa, il costo della sostituzione etc... Se il sistema si fosse aggiornato nel tempo, un pezzo alla volta, avremmo adesso una roba funzionante ed aggiornata, mentre adesso ci troviamo con un sistema completamente obsoleto, che richiedera' una fatica molto piu' grande (e investimenti molto piu' corposi) nella sua sostituzione in toto, fra l'altro con maggiori disservizi.
Un altro sistema di esempio? Tutto il sistema del governo degli stati uniti dedita al calcolo delle tasse, una cosa decisamente centrale e cosi' importante, che non e' mai stata toccata, e si basa ancora su hardware antelucano e codice scritto in cobol (https://amzn.eu/d/gFbSreW), che nessuno si prende la briga di aggiornare perche' ormai, se devi farlo, devi cambiare tutto e si puo' immaginare che nessuno vuole prendersi la colpa se spunta qualche errore. Di contro, i pochi sviluppatori che mantengono quei sistemi fanno vita da nababbi, che vengono pagati tipo 200$ all'ora o anche piu'....
Vogliamo passare in Italia? C'e' un'azienda che fa sistemi avionici per elicotteri e aerei da turismo o poco piu' grandi, che aveva cominciato con il processore 8086. Ancora oggi utilizzano quei processori, e gli stessi sistemi informatici (compilatori etc) perche' conoscono tutto a menadito, sia i bug dei compilatori, che quelli dei processori etc... Cambiare anche sono uno di questi componenti significa rifare tutta la trafila di certificazioni. Risultato? Hanno una cassaforte piena di vecchi 8086 ed intendono utilizzarli fino all'ultimo prima di aggiornare il loro sistema e workflow. Peccato solo che, quando avranno utilizzato anche l'ultimo 8086, dovranno bloccarsi non so per quanto tempo (mesi, se non anni) prima di poter ricominciare a lavorare... Potrebbero, che so, cominciare ad aggiornarsi adesso e rifare le certificazioni poco alla volta, ma costano... Meglio lasciare tutto com'e' e lasciare i ca@@i per chi verra' dopo, quando il management attuale andra' in pensione (e non ci vuole molto)...
Sicuramente meglio aggiornare tutta l'infrastruttura ma se il sistema funziona con le virtualizzazione magari si riesce a tamponare o fare un sistema di backup e procedere alla migrazione.
In questi casi il vero problema è avere le conoscenze di processo/architettura della piattaforma. Immagino che molti di quelli che l'hanno ideata ormai siano in pensione
E che ne sai, magari c'è un impiegato di 70 anni in un tunnel inutilizzato della metro che non fa altro che leggere i log di errori e riavviare il sistema
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