Moderatori di Facebook traumatizzati: 'Contenuti scioccanti, e scarsa assistenza psicologica'
Nuova bega legale per Zuckerberg e il suo Facebook, con un ex-moderatore che accusa il colosso dei social di scarsa attenzione verso l'esposizione continua dei dipendenti a contenuti violenti di varia natura
di Nino Grasso pubblicata il 26 Settembre 2018, alle 13:01 nel canale WebFacebook sta affrontando un'altra battaglia legale, questa volta sulle condizioni di lavoro dei moderatori che hanno l'obiettivo di mantenere il sito pulito da contenuti disturbanti per gli utenti. L'azienda è stata denunciata da una ex moderatrice di contenuti, che ritiene di essere stata esposta di continuo a materiale "tossico" che le ha causato un Disturbo da Stress Post-Traumatico (DPTS). La colpa di Facebook sarebbe di non fornire un'adeguata assistenza psicologica.
Selena Scola ha depositato la denuncia a San Mateo, in California, e vuole prima di tutto sensibilizzare i vertici della compagnia sull'argomento. Secondo gli avvocati dell'ex moderatrice c'è bisogno di "proteggere lei e altri dipendenti nelle medesime condizioni dai pericoli di un potenziale trauma psicologico derivato dal fallimento di Facebook nel fornire un ambiente di lavoro sicuro per chi a sua volta fornisce l'ambiente più sicuro possibile per gli utenti Facebook".
Facebook ha già rilasciato un comunicato sulla vicenda: "Riconosciamo che questo lavoro può essere spesso difficile. Questo è il motivo per cui prendiamo molto sul serio il supporto verso i nostri moderatori dei contenuti, iniziando con il loro training, con i benefit che ricevono, e assicurandoci che ad ogni persona che monitora i contenuti su Facebook venga offerto il supporto psicologico necessario e le risorse che servono per stare bene".
Tuttavia, pare che le risorse impiegate da Facebook (anche talvolta ricercando l'aiuto di società terze) non siano sufficienti. Nel 2017 il Wall Street Journal aveva definito la moderazione dei contenuti come "il peggior lavoro nell'ambito tecnologico" e Facebook impiega migliaia di moderatori che ricercano continuamente contenuti che violano le regole imposte dalla compagnia, o le leggi. E naturalmente i moderatori sono continuamente esposti a qualsiasi tipo di contenuto.
Fra questi immagini di abusi su minori, violenza esplicita, propaganda terroristica, per citarne alcuni: "Dal suo cubicolo negli uffici di Facebook nella Silicon Valley, Scola ha assistito a migliaia di atti di violenza estrema ed esplicita", si legge nei documenti rilasciati al tribunale. "In seguito alla costante e non mitigata esposizione a immagini altamente tossiche e disturbanti nel posto di lavoro, Scola ha sviluppato un significativo trauma psicologico e un disturbo da stress post-traumatico".
Secondo gli avvocati della ex-moderatrice "Facebook ignora gli standard di sicurezza nel posto di lavoro. Richiedendo ai moderatori di contenuti di lavorare in condizioni pericolose che causano debilitanti danni fisici e psicologici, Facebook viola la legge dello stato della California". Selena Scola vive a San Francisco e ha lavorato per l'azienda fra Giugno 2017 e Marzo 2018 e, ad oggi, i sintomi del disturbo psicologico possono essere attivati in seguito a diverse azioni.
L'ex-moderatrice si trova in difficoltà ad utilizzare un mouse, o quando è esposta a immagini di violenza o viene sorpresa in qualsiasi modo. Gli avvocati della donna hanno chiesto che la denuncia venga classificata come class action, in modo da obbligare Facebook a stanziare un fondo per finanziare un programma di test e di trattamento per tutti i moderatori, e non solo per Scola, e per pagare gli eventuali danni psicologici dovuti alla continua esposizione a materiale esplicito.
31 Commenti
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ma vadano a zappare la terraLink ad immagine (click per visualizzarla)
ormai FB è la vacca da mungere...e cmq non sembra facciano tutto sto gran lavoro visti i contenuti che spesso ci sono su FB...ma rimane il mantra "capezzolo NO! svastica SI!"
Psicotico
Mettete uno psicotico od uno psicopatico. È emotivamente totalmente separato dall'evento e dalle persone in genere e non subisce alcun tipo di trauma.this
Non funzionerebbe. In quanto individui senza empatia, non filtrerebbero nulla.
Invece ho pensato alla stessa cosa: no empatia = no traumi. E magari serve loro anche come valvola di sfogo.
Per quanto riguarda la loro capacitá di giudizio, immagino che delle linee guida chiare dovrebbero permettere loro di fare il lavoro. Alla fine difettano di empatia e rimorso, non di intelligenza.
*
Non è mica stata costretta a farlo eh
Era il suo lavoro, è stata pagata per farlo e sapeva a cosa stava andando incontro, poteva fare qualcos' altro se non se la sentiva.
Troppo comodo prima firmare un contratto, prendere i soldi e solo dopo lamentarsi.
ormai FB è la vacca da mungere...e cmq non sembra facciano tutto sto gran lavoro visti i contenuti che spesso ci sono su FB...ma rimane il mantra "capezzolo NO! svastica SI!"
Vedo che hai capito tutto...
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