Meta in violazione del DMA: la Commissione Europea punta il dito contro la formula "paga o presta il consenso"

La scelta forzata tra prestare il consenso all'uso dei dati personali o pagare un abbonamento rappresenta una violazione del Digital Markets Act secondo quanto emerso dall'indagine preliminare della Commissione
di Andrea Bai pubblicata il 01 Luglio 2024, alle 16:19 nel canale WebMeta
La Commissione Europea ha avanzato un'accusa formale contro Meta, sostenendo che il noto modello pubblicitario "paga o acconsenti" rappresenta una violazione del Digital Markets Act (DMA). Si tratta della seconda accusa formale che la Commissione muove nei confronti di uno dei big della tecnologia, dopo che nelle passate settimane è stata messa nel mirino Apple per le sue politiche dell'App Store, considerate anticompetitive. Entrambe le azioni dimostrano la determinazione dell'UE nell'applicare il DMA, entrato pienamente in vigore nel marzo 2024.
L'indagine preliminare condotta dalla Commissione ha raccolto elementi che indicano come Meta offra agli utenti di Facebook e Instagram una scelta limitata: pagare un abbonamento mensile per una versione senza pubblicità o acconsentire alla raccolta dati per la pubblicità mirata.
The #DMA is here to give back 🇪🇺 users the power to decide over their #data#Meta has forced millions of users across EU into a binary choice : “pay or consent”.
— Thierry Breton (@ThierryBreton) July 1, 2024
In our preliminary conclusion this is a breach of the DMA.
Today we take an important step to ensure Meta complies. pic.twitter.com/lGXagHuq7J
Secondo la Commissione si tratta di una "scelta binaria" non conforme all'articolo 5, comma 2 del DMA: secondo l'articolo infatti i "gatekeeper" devono chiedere il consenso degli utenti per combinare i loro dati personali tra i servizi principali della piattaforma e altri servizi, ma qualora un utente rifiutasse il consenso, dovrebbe avere accesso ad un'alternativa meno personalizzata ma dalle funzionalità equivalenti. In altre parole, i gatekeeper non possono subordinare l'uso di un servizio, o di sue determinate funzionalità, al consenso degli utenti.
Margrethe Vestager, commissario UE per la concorrenza, ha espresso preoccupazione per questa pratica, sottolineando l'importanza di lasciare ai cittadini il controllo dei propri dati e scegliere un'esperienza pubblicitaria meno invasiva. La Commissione ritiene che Meta stia negando agli utenti il diritto di acconsentire liberamente alla combinazione dei propri dati personali.
Meta sostiene che l'opzione di abbonamento senza pubblicità sia conforme alle indicazioni della Corte Europea e al DMA, affermando di essere disponibile ad un "dialogo costruttivo" con la Commissione per portare a termine l'indagine.
L'accusa formale della Commissione, che implica un'indagine che verrà chiusa il prossimo anno, potrebbe costare a Meta una multa piuttosto salata nel caso in cui l'iter dovesse concludersi con una conferma delle violazioni. La società potrebbe vedersi inflitta una sanzione fino al 10% del suo giro d'affari complessivo, il che si traduce in circa 13,4 miliardi di dollari sulla base dei risultati del 2023. Se le violazioni dovessero ripetersi, la multa potrebbe addirittura raddoppiare.
13 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info1)Pay
2)Consent
3)Don't consent and don't pay (In altre parole non usare Facebook)
Magari la gente imparasse ad usare meno i social media, eh.
Anche i siti dei quotidiani online sono quasi tutti orientati verso questo sporco ricatto: il corriere, repubblica, il fatto quotidiano, la stampa, giusto per citarne alcuni. Il che francamente è una vergogna, un'imposizione contraria al nostro sacro diritto alla riservatezza. È talmente tanta la foga di appropriarsi dei nostri dati oggi e poi rivenderli, specularci su, studiare tutte le nostre abitudini e propinarci prodotti, offerte e servizi. Ma in che squallido mondo viviamo
1)Pay
2)Consent
3)Don't consent and don't pay (In altre parole non usare Facebook)
Magari la gente imparasse ad usare meno i social media, eh.
Uso la 3 da quando hanno messo la scelta, e vorrei tanto aver fatto prima questa scelta!
Io quando sono davanti a quel banner premo "indietro" e cambio sito. Facessero tutti così si risolverebbe velocemente.
Anche se l'opinione pubblica americana ci vede come i mendicanti che vogliono sostenere l'assistenzialismo europeo con i soldi delle povere compagnie USA...
Non metterei meta e i giornali sullo stesso piano, le notizie se vuoi leggerle hanno un costo, le devi cercare, scrivere, inventare, devi fare interviste e quindi muoverti o sostenere dei costi. Quindi vanno pagate e ti stanno dicendo che se non vuoi abbonarti, come pagamento sono accettati una parte de tuoi dati (ma spesso valgono solo 3 articoli sommersi da pubblicità e popup di ogni genere). O altrimenti ci sono leggo o simili.
Facebook all'atto pratico non fornisce servizi a chi lo usa e oltre che pagarlo ci metti sopra le tue foto con la scritta sotto di quello che stai facendo e dove sei col tuo nome e cognome... Parlare di privacy sembra un controsenso.
Facebook all'atto pratico non fornisce servizi a chi lo usa e oltre che pagarlo ci metti sopra le tue foto con la scritta sotto di quello che stai facendo e dove sei col tuo nome e cognome... Parlare di privacy sembra un controsenso.
mi fa venire un prurito incredibile difendere meta ma scrivere "fb non fornisce servizi" è abbastanza sbagliato. se ci si iscrive e si passano ore al giorno non mi interessa nemmeno sapere cosa ci fai sopra, lo stai usando come servizio.
in merito alla notizia meta ha perso un botto di soldi da quando apple ha messo ios17 sugli iphone (tutelava privacy). ora cercano di recuperare in modo un po' goffo, vediamo cosa succede
Ormai e' quasi un anno che ho smesso di usare FB dopo un periodo ininterroto dal 2009 e non rimpiango....
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