Limitare il predominio di Google nella ricerca online: si muove l'Antitrust britannico

La CMA britannica propone di assegnare a Google lo status di "mercato strategico" per riequilibrare la concorrenza nel settore della ricerca online. Le misure proposte includono maggiore trasparenza, scelta per gli utenti e tutela per editori e innovatori. Google critica l’approccio, paventando impatti negativi sull'economia del Regno Unito.
di Manolo De Agostini pubblicata il 25 Giugno 2025, alle 06:30 nel canale WebLa Competition and Markets Authority (CMA), autorità antitrust del Regno Unito, ha annunciato la proposta di attribuire a Google lo status di "mercato strategico" (Strategic Market Status, SMS) nel settore della ricerca online e della pubblicità associata, nell'ambito del nuovo regime normativo Digital Markets Competition Regime. La decisione, ancora soggetta a consultazione pubblica fino a ottobre, mira ad affrontare le criticità concorrenziali generate dalla posizione dominante dell'azienda americana sul mercato britannico.
Secondo i dati dell'autorità, Google detiene oltre il 90% delle ricerche generiche effettuate nel Regno Unito, fungendo da snodo cruciale non solo per milioni di utenti, ma anche per oltre 200.000 imprese che utilizzano la piattaforma per campagne pubblicitarie. La CMA ha rilevato diversi elementi di preoccupazione nel corso dell'indagine avviata a gennaio 2024: tra questi, costi elevati per gli inserzionisti, mancanza di trasparenza nei criteri di posizionamento dei risultati, eccessiva dipendenza degli editori dai servizi di Google e difficoltà per i competitor nel proporre alternative a causa degli accordi predefiniti con i produttori di dispositivi mobili.
In risposta, l'autorità britannica ha pubblicato una roadmap con una serie di misure prioritarie che potrebbero essere implementate qualora la designazione di SMS venisse confermata. Tra le proposte vi sono: l'introduzione di schermate di scelta tra diversi motori di ricerca, criteri di classificazione più equi nei risultati, maggiore controllo per gli editori sull'uso dei loro contenuti - compreso l'impiego nei risultati generati tramite intelligenza artificiale - e l'abilitazione alla portabilità dei dati di ricerca per favorire l'innovazione.
Il regime previsto dalla CMA è descritto come flessibile, proporzionato e orientato a promuovere la concorrenza senza compromettere gli investimenti e lo sviluppo tecnologico. In questo contesto, l'autorità ha esplicitato l'intenzione di non ostacolare l'evoluzione degli strumenti basati su intelligenza artificiale, come Gemini, l'assistente AI sviluppato dalla stessa Google, anche se le funzionalità AI integrate nel motore di ricerca verranno incluse nella supervisione.
Tuttavia, la proposta ha già suscitato critiche. Oliver Bethell, portavoce per la concorrenza di Google, ha messo in guardia contro l'introduzione di misure che ha definito "punitive", sostenendo che potrebbero danneggiare l'economia britannica, in quanto i servizi di ricerca dell'azienda genererebbero miliardi di sterline ogni anno in valore economico.
La CMA ha chiarito che ogni eventuale intervento sarà calibrato per essere mirato, trasparente e sviluppato in consultazione con un'ampia gamma di stakeholder, dai giganti tecnologici agli innovatori emergenti. Se confermata, la designazione entrerà in vigore entro il 13 ottobre 2025, con un secondo blocco di misure a lungo termine atteso a partire dal 2026.
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSe la gente usa google comunque è perchè non ha pari a livello di attinenza dei risultati.
Se la gente usa google comunque è perchè non ha pari a livello di attinenza dei risultati.
Sicuramente i risultati di Google sono di qualità, ma un altro motivo è che la gente usa Google anche perché è pigra. Si trova già tutto nello smartphone, lo usa e bona. Manco si pone il problema che ci siano alternative.
Quello che dici può essere vero per quanto riguarda il browser ma, per quanto riguarda la scelta del motore di ricerca predefinito, ormai c'è il prompt di scelta all'avvio anche su android.
Dove tutti o quasi scelgono Chrome perché le alternative manco le conoscono.
"AlternativE" è un parolone, l'unica vera alternativa in un mondo sempre più chromium-based rimane solo firefox - sponsorizzato in larga parte da google stessa.
Segno che, non solo non si è imparato nulla dall'esperienza IE, si è addirittura fatto peggio.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".