La tempesta Ciara fa segnare un record di produzione eolica in Gran Bretagna: 44% del consumo giornaliero

La tempesta infatti ha fatto incrementare così tanto la produzione delle turbine eoliche facendo segnare una copertura del 44% del consumo giornaliero di energia inglese
di Carlo Pisani pubblicata il 18 Febbraio 2020, alle 17:21 nel canale WebNei giorni scorsi la tempesta Ciara ha investito il Nord Europa con maltempo causando purtroppo molti danni e disagi.
Uno degli elementi atmosferici che si è presentato con più intensità è stato il vento,con velocità fino 160 km/h che, oltre a generare disagi e problemi, ha contribuito a far segnare dei record come nel caso della produzione di energia eolica nel Regno Unito.
La tempesta infatti ha fatto incrementare così tanto la produzione delle turbine eoliche facendo segnare una copertura del 44% del consumo giornaliero di energia inglese: l'Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA) riferisce che il paese ha fatto segnare questo nuovo traguardo con una produzione superiore a quella fatta nella stessa giornata dalla combinazione di nucleare e gas.
"Nel Regno Unito sono installati 13,57 GW di turbine eoliche onshore ed una flotta offshore da 8,4 GW, paese leader a livello mondiale" ha affermato IEEFA.
Lo scorso anno il 19% dell'elettricità consumata dagli inglesi è stata prodotta da fonti eoliche, confermando la continua crescita in questo settore, anche grazie al programma di investimenti in atto, facendo segnare per il terzo anno consecutivo il record percentuale.
Da sottolineare anche il passaggio della tempesta Dennis, a meno di una settimana dalla fine di Ciara, che contribuirà anch'esso a questo record di produzione, una magra consolazione visti i problemi che queste condizioni meteo hanno però creato.
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoComunque a parte le battute, credo non si possa fare ancora totalmente affidamento sulle energie rinnovabili perché dipendenti da cause esterne (cole, vento, moto ondoso ecc) fino a quando non ci saranno abbastanza strutture da sviluppare in media più del consumo energico giornaliero ho paura che non si potrà fare a meno di altre tecnologie ... chiedo scusa se quello che ho dovesse essere considerata un'ovvietà ma non essendo del settore è solo un'opinione che mi sono fatto da un po' di tempo ...
La coppia massima che riesce ad opporre il motore con il suo riduttore è un dato di progetto. Questa produzione pertanto non è dovuta ai venti a 160 km/h durante i quali l'impianto rimane certamente fermo.
Adesso partirà il solito discorso sterile sulle rinnovabili. Giusto per portare un'informazione utile, anche sul mercato italiano sta nascendo un business legato agli stoccaggi in rete. Container di batterie al litio con capacità nel range 500 kWh-1 MWh studiati apposta per ottimizzare i carichi nel futuro energetico.
La media del 2019 è stata del 24%.
Hanno conseguito record di produzione eolica anche in Belgio e Francia
Sempre per non fare disinformazione, non sono esattamente frenate con dei freni, bensì tramite il controllo dell'imbardata delle pale, alcune tramite attuatori altre in modo passivo. Non opponendo più la pala resistenza al vento si ferma, anche se non è proprio immediato.
lascia stare è una maxicagata.
Assieme a nucleare e ccg sarebbe perfetto..
Assieme a nucleare e ccg sarebbe perfetto..
A me pare più antiestetico vedere lungo la strada interi campi pieni di pannelli solari piuttosto che vedere le pale eoliche.
A me risultava che variando l'inclinazione delle pale, diminuisce la superficie "d'impatto" e quindi si può regolarne la velocità di rotazione, come si fa con le vele di una barca, quindi con la modulazione si mantiene la velocità entro un certo range, indipendentemente dalla velocità del vento, se possibile, non ha senso fermarle, anche se il vento è forte
Aggiungo: non soltanto batterie al litio.
Questa, ad esempio:
https://engie-eps.com/technology-platform/
propone un sistema ibrido (idrogeno e batterie a litio) di stoccaggio.
Era una società tutta italiana, nata da un progetto del politecnico di Torino, adesso acquisita dalla francese Angie.
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