La rivista Nature prende posizione: no alle immagini create con l'intelligenza artificiale

La rivista Nature prende posizione: no alle immagini create con l'intelligenza artificiale

L'importanza del ruolo di una rivista scientifica come Nature impone un modus operandi particolarmente rigoroso. Ecco perché scatta il divieto all'uso di immagini, fotografie, video, illustrazioni creati con l'AI

di pubblicata il , alle 10:51 nel canale Web
MidjourneyChatGPT
 

La scorsa settimana la prestigiosa rivista scientifica Nature ha annunciato la decisione di non pubblicare immagini o video che siano stati realizzati tramite strumenti di intelligenza artificiale generativa. La decisione di Nature assume una particolare importanza in un momento in cui la società, alle prese con la dirompente rivoluzione delle AI, sta cercando di trovare un percorso all'interno dei rischi e dei problemi in tema di consenso, proprietà intellettuale, privacy e autenticità.

Del resto Nature, nata nel 1869, è una delle riviste scientifiche più influenti e citate al mondo, pubblicando ricerche sottoposte a revisione paritetica inerenti il campo della scienza e della tecnologia. La decisione adottata dalla rivista è seguita a mesi di confronti e consultazioni interne, dopo che strumenti come ChatGPT e Midjourney sono diventati noti presso il grande pubblico. 

Nature sottolinea che si tratta di un argomento che tocca da vicino le sue linee guida etiche che garantiscono integrità e trasparenza dei lavori pubblicati, che includono tra l'altro la possibilità di citare fonti di tati all'interno delle immagini:

"Perché vietiamo l'uso dell'IA generativa nei contenuti visivi? In definitiva, è una questione di integrità. Il processo di pubblicazione, per quanto riguarda sia la scienza che l'arte, è sostenuto da un impegno condiviso per l'integrità. Ciò include la trasparenza . Come ricercatori, redattori ed editori, abbiamo tutti bisogno di conoscere le fonti di dati e immagini, in modo che possano essere verificate come accurate e veritiere. Gli strumenti esistenti di intelligenza artificiale generativa non forniscono l'accesso alle loro fonti in modo che tale verifica possa avvenire."

Come diretta conseguenza di questa presa di posizione, tutti coloro i quali collaboreranno con Nature inviando immagini, fotografie, filmati, illsutrazioni e tutto ciò che riguarda le arti visive, dovranno obbligatoriamente confermare che nessuno dei loro lavori sia stato realizzato impiegando strumenti di intelligenza artificiale generativa.


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Inoltre un aspetto fondamentale per una rivista scientifica è quello dell'attribuzione, e cioè di riconoscere la paternità di lavori già esistenti utilizzati all'interno di un nuovo articolo. Dal momento che le opere frutto di IA generative sono create sintetizzando milioni di immagini con cui lo specifico modello è stato allenato, rendendo di fatto impossibile qualsiasi tentativo di attribuzione. Il che porta ad un altro problema, già sollevato anche in altre situazioni, e cioè quello del consenso e dell'autorizzazione e quindi al rispetto della proprietà intellettuale. Non da ultimo, ovviamente, il problema dell'autenticità, con Nature che cita espressamente i deepfake come catalizzatori per la diffusione di informazioni false e fuorvianti.

Nature, riconoscendo il suo ruolo all'interno della comunità scientifica, si dice convinta di avere a disposizione un perimetro particolarmente stretto per poter elaborare interpretazioni sulle questioni legali ed etiche poste dall'IA o di attendere che i legislatori riescano a produrre le loro risposte dinnanzi alle sfide poste dalle intelligenze artificiali generative.

La rivista comunque continuerà ad ammettere l'uso di testo prodotto "con l'assistenza" dell'IA generativa come ChatGPT, a patto che ovviamente vi siano gli opportuni avvertimenti. L'uso di questi strumenti dovrà sempre essere reso esplicito nei modi opportuni e sarà inoltre necessario indicare sempre le fonti per tutti i dati utilizzati. In ogni caso nessuno strumento di intelligenza artificiale generativa sarà riconosciuto come autore di un documento di ricerca.

Nature, infine, riconoscendo la velocità con cui i cambiamenti e le evoluzioni avvengono in questo campo ha sottolineato che le norme verranno riviste periodicamente così da adottare, se necessario, le opportune correzioni.

2 Commenti
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GLaMacchina13 Giugno 2023, 11:49 #1
La scienza sta sempre più diventando fanta-scienza (nel senso di non reale) e l'AI rischia di darle il colpo di grazia. Altro che arti visive, presto gli articoli saranno pieni di dati falsi generati da algoritmi e a quel punto ciao ciao evoluzione.
mrk-cj9418 Giugno 2023, 15:02 #2
Originariamente inviato da: GLaMacchina
La scienza sta sempre più diventando fanta-scienza (nel senso di non reale) e l'AI rischia di darle il colpo di grazia. Altro che arti visive, presto gli articoli saranno pieni di dati falsi generati da algoritmi e a quel punto ciao ciao evoluzione.


k boomer

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