L'Italia dice no alle bufale: nasce il Red Button per segnalarle alla Polizia Postale
Se avvistate una bufala online potenzialmente pericolosa potete adesso segnalarla in un portale specifico, ponendola all'attenzione delle Autorità italiane
di Nino Grasso pubblicata il 19 Gennaio 2018, alle 18:01 nel canale WebLa lotta alle bufale, o fake news per dirla all'inglese, ha contrassegnato l'intero 2017 e farà sicuramente parlare di sé anche nel 2018. Sono state tante le realtà a mobilitarsi per contrastarle, tuttavia il fenomeno è ancora attivo e alcune delle procedure attivate rischiano di esacerbare ancor di più il fenomeno. Anche le Autorità italiane intendono combatterlo, e fra gli strumenti c'è un nuovo portale dedicato in cui chiunque può segnalare una bufala in modo da attivare i meccanismi di protezione da parte della Polizia Postale, qualora fosse necessario.
Il nuovo "Protocollo operativo per il contrasto alla diffusione delle fake news" è stato inaugurato dal Ministro dell'Interno Marco Minniti, che ha sottolineato i pericoli della diffusione delle fake news. Con l'obiettivo di ottenere visualizzazioni facili con notizie scandalistiche o diffamatorie, gli editori che pubblicano bufale puntano a guadagnare proprio sulle visualizzazioni per mezzo delle inserzioni pubblicitarie presenti nelle pagine. E in alcuni casi le bufale hanno il compito specifico di destabilizzare la vita politica, come si presume sia successo l'anno scorso negli USA.
Il fenomeno ha raggiunto una proporzione preoccupante negli ultimi anni, soprattutto grazie alla diffusione delle fake news per mezzo dei nuovi canali di comunicazione. Oltre a siti internet e blog, è chiaro che i social network siano il vettore più insidioso dal momento che un titolo ben progettato può consentire a qualsiasi contenuto di divenire virale andando a solleticare alcune delle necessità innate della psiche umana. Lo scopo della campagna è tutt'altro che di censura, visto che la stessa bufala si contrappone in maniera decisa al concetto di democrazia, secondo le autorità.
Per la Polizia Postale la soluzione si articolerà in tre fasi: la prima di raccolta informativa sarà gestita attraverso il Commissariato di PS on line, in cui gli utenti del web potranno segnalare la presenza di bufale o contenuti disinformativi attraverso il Red Button. Lo strumento serve per denunciare rapidamente eventuali contenuti sospetti senza la necessità di registrazione. L'utente può anche arricchire la segnalazione attraverso l'indicazione precisa dell'URL, dei canali social in cui è stata diffusa la campagna di disinformazione, e altre informazioni in maniera libera.
Puoi segnalare le bufale che incontri online cliccando qui
Nella seconda fase entrerà in gioco la Polizia Postale che verificherà l'informazione in modo da rilevare contenuti "manifestamente infondati o tendenziosi" e "apertamente diffamatori". Questi contenuti verranno analizzati dal CNAIPIC in modo da stabilire se effettivamente si tratti di fake news con la massima certezza, con il team che può anche lavorare in autonomia per la ricerca di fake news. La terza fase sarà infine quella del "risalto alle smentite ufficiali": il Commissariato di PS on line informerà gli utenti su vari canali delle fake news più recenti diffuse online.
147 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDovresti prendere un anno di ferie solo per segnalare le LORO di "bufale".
nella home page di un noto italiano ( e strapotente ) giornale, 2-3 anni fa c'erano una notizia a fianco dell'altra:
- l'intelligenza artificiale distruggerà milioni di posti di lavoro in italia non qualificati mettendo a rischio la tenuta sociale, verifica con questo giochino se il tuo lavoro sarà ancora vivo tra 10 anni. http://www.bbc.com/news/technology-34066941
- l'immigrazione ( di lavoratori senza qualifica ) farà aumentare il PIL italiano nei prossimi anni del 5%.
prese singolarmente sono notizie vere, verificabili, fondate su papers di affidabili e prestigiose università.
messe una dietro l'altra fanno scureggiare il cervello quindi più che fake news io parlerei di fake journalism.
QUindi ...
Arrestiamo in massa i redattori di repubblica e di libero ??? Ahahahahahahahahahahahahahil pesce d'aprile, vietiamo anche quello!
internet nasce come zona franca e libera dove ognuno deve essere libero di sparare ca%%ate se desidera, sta all'intelligenza di chi legge comprendere se si tratta di bufale o colombe: qui stiamo andando sempre di piu' verso uno Stato non di diritto ma solo di dovere dove e' benvenuta persino la delazione... scusate, mi vien da vomitare...E questo proprio perché è uno stato di diritto.
Se vuoi pubblicare lo puoi fare tranquillamente: purché sia assolutamente chiaro che si tratti di bufale.
Questo significa che voi vi arrogate la certezza di saper distinguere il vero dalle bufale.
Stranamente io diffido sempre di quello che trovo su internet e cerco conferme da altre fonti ( perchè se una notizia viene rimbalzata tra diversi portali o testate si tratta sempre di un unica fonte).
Ed onestamente a me stanno sulle sfere quelli che cercano di percularmi, a prescindere che ci riescano o meno.
No.
internet nasce come zona franca e libera dove ognuno deve essere libero di sparare ca%%ate se desidera, sta all'intelligenza di chi legge comprendere se si tratta di bufale o colombe: qui stiamo andando sempre di piu' verso uno Stato non di diritto ma solo di dovere dove e' benvenuta persino la delazione... scusate, mi vien da vomitare...No, non nasce per quello. L? ideatore del WWW, si è scagliato più volte contro il proliferare di cazzon1 che usano internet.
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