L'intelligenza artificiale per truffare le piattaforme di streaming musicale e fare milioni

Un uomo è accusato di aver architettato un astuto piano per guadagnare sulle spalle dei colossi dello streaming: usare l'intelligenza artificiale per generare migliaia di canzoni e farle ascoltare a un'armata di bot, incassando così le royalties dallo streaming.
di Manolo De Agostini pubblicata il 09 Settembre 2024, alle 07:01 nel canale WebAppleAmazonSpotify
Secondo quanto riportato da Variety, un produttore musicale è stato arrestato e accusato di aver truffato oltre 10 milioni di dollari in diritti d'autore usando centinaia di migliaia di canzoni generate dall'intelligenza artificiale. Vittime del presunto piano architettato da Michael Smith, 52 anni, i colossi dello streaming Spotify, Amazon Music e Apple Music.
Stando alle autorità, Smith avrebbe creato migliaia di account bot sulle piattaforme, per poi usarli per riprodurre automaticamente musica creata dall'IA che aveva caricato, generando fino a 661.440 riproduzioni al giorno.
I pubblici ministeri sostengono che inizialmente l'uomo si fosse impegnato a riprodurre artificiosamente la musica di cui era proprietario, ma dato che le piattaforme di streaming sono in grado di rilevare probabili frodi sulle riproduzioni di grande portata, specie se sei un artista sconosciuto, Smith avrebbe cambiato piano, dedicandosi a generare quanta più musica possibile.
"Abbiamo bisogno di un sacco di canzoni rapidamente per far funzionare questo piano che aggiri le politiche anti-frode che le piattaforme stanno usando ora", è quanto Smith avrebbe scritto a due complici, secondo l'atto d'accusa.
Smith è accusato di aver collaborato con un'azienda che crea musica con l'IA a partire dal 2018, così come con un promotore musicale per generare centinaia di migliaia di canzoni. L'uomo avrebbe anche acquistato enormi quantità di indirizzi email per creare account falsi e ha utilizzato un servizio VPN per nascondere che stava controllando tutti questi account. Secondo l'accusa, l'uomo avrebbe usato migliaia di bot che fingessero di ascoltare la musica caricata sulle piattaforme con nomi di band inventate come "Callous Post" o "Calorie Screams".
Smith ha negato di aver partecipato a frodi quando è stato contattato da Mechanical Licensing Collective, che distribuisce i diritti d'autore legati allo streaming. Nel 2023 MLC ha sollevato dubbi su come potesse generare così tanta musica così rapidamente senza utilizzare l'IA.
"Abbiamo dimostrato chiaramente che le opere di Mike Smith non sono generate da AI, ma piuttosto sono state scritte da esseri umani" ha dichiarato un rappresentante dell'uomo a MLC, secondo la denuncia. Una delle piattaforme lo avrebbe anche accusato di frode sugli streaming nel 2019, ma l'uomo ha negato. "Non ho mai fatto nulla per gonfiare artificialmente le mie riproduzioni", ha detto alla piattaforma.
I pubblici ministeri ritengono che Smith abbia mentito. Il 52enne è accusato nel distretto meridionale di New York di riciclaggio di denaro, frode telematica e cospirazione per commettere frode telematica; rischia fino a 20 anni di carcere. MLC ha affermato in una nota che l'atto d'accusa "fa luce sul serio problema della frode da streaming per l'industria musicale".
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIn effetti il discorso ha senso.
E addirittura VENTI anni di galera per il reato che ha commesso li ritengo una follia.
E addirittura VENTI anni di galera per il reato che ha commesso li ritengo una follia.
Mica si trova in Italia...!
Oltre oceano non scherzano con la "finanza creativa" e le truffe...qui (forse) in caso di strage, sempre che (e 9 volte su 10 succede) non ti dichiarino pazzo, eventualmente ti fai 30 anni che poi diventano 20, che poi effettivamente son 15, che poi tra buona condotta, permessi, raccomandazioni di madri, etc. etc. diventano se va bene 10, di cui 2 finali ai domiciliari.
(ho esacerbato solo per rendere evidenti il confronto con altri paesi dove se truffi o rubi in galera ci vai per davvero)
Oltre oceano non scherzano con la "finanza creativa" e le truffe...qui (forse) in caso di strage, sempre che (e 9 volte su 10 succede) non ti dichiarino pazzo, eventualmente ti fai 30 anni che poi diventano 20, che poi effettivamente son 15, che poi tra buona condotta, permessi, raccomandazioni di madri, etc. etc. diventano se va bene 10, di cui 2 finali ai domiciliari.
(ho esacerbato solo per rendere evidenti il confronto con altri paesi dove se truffi o rubi in galera ci vai per davvero)
Si beh, noi siamo il paese delle banane.. si sa.
I delinquenti da noi sono tutelati e protetti.
Però proprio in generale qui venti anni sono da pazzi.. cioè.. ha spacciato musica fake non è che ha massacrato qualcuno a coltellate.
Su questa base agli amministratori delle pagine "la luce di Gesù e Maria" che raccolgono like dai boomer sottosviluppati spammando immagini fake con AI cosa gli fanno? Impalati su pubblica piazza?
(no ok, questo mi piacerebbe)
Perche' secondo te chi paga per la pubblicita' e' contento di sapere di pagare senza che le pubblicita' siano viste da persone, perdendo i soldi... Come minimo richiederanno indietro i soldi di quegli streaming, oltre ad avere sconti e maggiori controlli... A nessuno piace buttare soldi, e stai tranquillo che la piattaforma di streaming non ci guadagna in questo caso.
in poco tempo un paio di milioni di views vere e fece capire quanto sono fasulle le views di TUTTI gli altri che non sono affatto meme e partono con 100 milioni di views di base.. semplicemente ridicolo.
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