L'AI potrebbe causare una recessione, gli impiegati pagheranno lo scotto: chi l'ha detto

L'AI potrebbe causare una recessione, gli impiegati pagheranno lo scotto: chi l'ha detto

Il CEO di Klarna, Sebastian Siemiatkowski, ha messo in guardia sull'impatto che l'IA generativa avrà sui posti di lavoro impiegatizi. Il volume dei lavoratori che verrà sostituita porterà a una recessione economica.

di pubblicata il , alle 07:41 nel canale Web
Klarna
 

L'adozione su larga scala dell'intelligenza artificiale generativa da parte delle aziende tecnologiche potrebbe avere conseguenze economiche significative, tra cui una possibile recessione. A lanciare l'allarme è Sebastian Siemiatkowski, CEO della fintech svedese Klarna, che in un'intervista al podcast The Times Tech ha evidenziato come l'automazione dei lavori impiegatizi (da ufficio) possa portare a un crollo occupazionale nel breve termine.

Secondo Siemiatkowski, il settore tecnologico sta sottovalutando l'impatto dell'AI sui lavori da ufficio. Il CEO ha raccontato di ricevere quotidianamente messaggi da colleghi che vedono nell'intelligenza artificiale una via per migliorare l'efficienza aziendale. "Se sommo tutte le posizioni citate in quelle email - ha detto - il numero è considerevole".

Klarna è una delle aziende che ha maggiormente investito nell'adozione dell'AI, in particolare nel servizio clienti. In pochi mesi, i chatbot generativi sono stati incaricati di gestire i due terzi delle conversazioni con gli utenti, svolgendo il lavoro equivalente a quello di circa 700 dipendenti. Questa scelta ha coinciso con un importante ridimensionamento del personale: dai circa 5.000 dipendenti del 2023, l'azienda è passata a 2.000, con Siemiatkowski che ha definito il processo come "un'attrizione naturale".

Tuttavia, il ritorno alla realtà non si è fatto attendere. A maggio 2024, Klarna ha iniziato nuovamente ad assumere personale umano dopo aver riscontrato un calo nella qualità del servizio offerto dai chatbot. Il CEO ha ammesso che molti clienti continuano a preferire l'interazione umana, soprattutto in situazioni più complesse.

Nonostante il dietrofront, Siemiatkowski rimane convinto che l'AI porterà a un inevitabile ridimensionamento dei ruoli meno qualificati, spingendo i lavoratori a specializzarsi in attività a più alto valore aggiunto, soprattutto nei contesti a diretto contatto con il cliente. “Il valore del tocco umano aumenterà", ha affermato, aggiungendo che l'intelligenza artificiale significa che i lavoratori che ricoprono ruoli a contatto con i clienti dovranno diventare più qualificati. "Forniranno un tipo di servizio di qualità molto più elevata".

Il suo avvertimento fa eco a quello di Dario Amodei, CEO di Anthropic, che recentemente ha previsto la scomparsa di circa la metà dei lavori impiegatizi entry-level nei prossimi cinque anni, con un potenziale aumento della disoccupazione fino al 20%.

2 Commenti
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UtenteHD10 Giugno 2025, 10:50 #1
E' tutto da vedere, ma se ci saranno problemi, forse anche i CEO, Dirigenti, ecc.. dovranno fare i conti con le AI, chissà..
GiGBiG11 Giugno 2025, 00:37 #2
Io continuo a sostenere che non bisogna avere paura delle AI, ma delle persone che le sfruttano, e questa è una verità nota oserei dire da quando esiste la fantascienza, ma spingendosi oltre, fin da quando l'uomo ha fantasticato sulla creazione della vita: la crei e la usi malissssimo.
E' da ipocriti o forse più probabilmente da ingenui pensare che il problema siano le AI stesse e non chi vuole trarne vantaggio a scapito del prossimo.

Altman preferisce dire "non ringraziate le AI per risparmiare potenza di calcolo" -wtf!- quando dovrebbe dire "usate le AI meglio e staremo tutti meglio"

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