Jack Dorsey contro Apple (per il caso Damus)

Damus è il nuovo progetto di app social decentralizzata sostenuto dal fondatore di Twitter, ma potrebbe non aderire ad alcune regole dell'App Store
di Rosario Grasso pubblicata il 14 Giugno 2023, alle 12:01 nel canale WebApple
Apple ha avvisato il team che cura lo sviluppo della social app decentralizzata Damus, sostenuta dal co-fondatore di Twitter Jack Dorsey, che potrebbe procedere alla rimozione da App Store. Successivamente Cupertino ha fatto un passo indietro, dicendo che non procederà alla rimozione dell'app, ma solo nel caso venga rimosso il sistema di pagamento proprietario che risiede al suo interno.
Ciò che non viene gradito da Apple è l'integrazione all'interno di Damus di Lightning Network, un protocollo di pagamento che consente agli utenti di scambiare bitcoin direttamente sulla rete senza bisogno di un'altra app. Su Nostr, la piattaforma sottostante su cui gira Damus, questi tipi di pagamenti sono noti come "zaps". Il piano di Dorsey e soci punta, dunque, a facilitare l'uso dei bitcoin e trasformarli in una valuta digitale transnazionale più conveniente, il che avrebbe molto potenziale.
Non è la prima volta che Apple si muove per vietare ai produttori di app di utilizzare pagamenti in-app per vendere contenuti aggiuntivi senza passare dalla sua stessa piattaforma di pagamento, che prevede una royalty del 30% su ogni transazione effettuata (si veda il caso Apple vs Fortnite). Apple ha affermato in una dichiarazione che la società esamina "tutte le app con le stesse linee guida allo scopo di proteggere i clienti e fornire condizioni eque e paritarie agli sviluppatori". Il produttore di iPhone ha aggiunto di aver "identificato una funzionalità nell'app Damus che consente agli utenti di inviare una mancia in relazione ai contenuti digitali nell'app, il che viola le linee guida di App Store".
Dopo queste dichiarazioni, Dorsey ha twittato il suo disappunto nei confronti di Apple difendendo le politiche di Damus e affermando che “La mancia sui post non è correlata alla vendita di contenuti digitali. È una forma di feedback. Perché limitare le persone che si scambiano bitcoin?" domanda Dorsey. "Questa è l'unica opportunità di costruire un protocollo di pagamento veramente globale per Internet (che andrebbe a vantaggio anche della stessa Apple)."
This is still incorrect @apple. Tipping on posts is not selling digital content. It’s a form of feedback.
— jack (@jack) June 13, 2023
Why limit people sending bitcoin to each other? This is our one opportunity to build a truly global payment protocol for the internet (which would benefit your company… https://t.co/VRf2kfJ2pD
Dorsey, che ora è CEO della società di pagamenti Block (precedentemente Square), è un fervente sostenitore delle criptovalute. Già in Block ha voluto inserire alcuni sistemi volti a sostenere il mercato delle criptovalute, tra cui un sistema per aiutare gli utenti a fare il mining di bitcoin. Inoltre ha anche finanziato Nostr, donando al team che se ne occupa 14 bitcoin (che nel momento della donazione avevano un valore di circa 220 mila euro). Nostr è un servizio che permette di mantenere la priopria identità su tutte le app basate sul suo circuito e scambiare bitcoin attraverso Lightning.
Inoltre, Dorsey, che ha co-fondato Twitter nel 2006, promuove le social app decentralizzate allo scopo di mettere gli utenti nelle condizioni di potersi esprimere liberamente senza essere costretti ad aderire alle politiche delle aziende proprietarie delle app. Queste piattaforme, inoltre, non sono basate su algoritmi che individuano i contenuti più rilevanti per gli utenti: alcuni utenti di Twitter, ad esempio, si lamentano che nella scheda "Per te" di Twitter appaiono contenuti meno rilevanti da quando è avvenuta l'acquisizione di Elon Musk.
Dorsey sostiene anche l'app di messaggistica Bluesky, che si basa su una tecnologia di rete decentralizzata chiamata AT Protocol. Bluesky, che è ancora disponibile agli utenti solo tramite invito, è cresciuto in popolarità man mano che gli utenti abbandonano Twitter.
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoImmagino quindi che sullo store di Apple non ci sia l'App PostePay...
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